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Nota 2 aprile 2015, AOODGOSV 2851

Nota 2 aprile 2015, AOODGOSV 2851

Oggetto: Avvio del Sistema Nazionale di Valutazione: Piattaforma operativa unitaria – Differimento termine di accesso.

7 marzo Sistema Nazionale di Valutazione – Questionario scuola

Come previsto dalla Nota 6 febbraio 2015, AOODGCASIS 429, dal 9 al 28 febbraio (prorogato al 7 marzo) i Dirigenti scolastici/Coordinatori delle scuole statali e paritarie devono procedere alla compilazione del Questionario scuola predisposto dall’INVALSI.

I dati raccolti saranno restituiti alla scuola entro la fine di marzo all’interno della Piattaforma operativa unitaria in cui sarà prodotto il RAV, unitamente a valori di riferimento esterni (benchmark) e ad altre informazioni già disponibili nel sistema informativo del Ministero.

Per assistenza relativa ai contenuti del questionario le scuole hanno a disposizione l’indirizzo e-mail qscuolaSNV@invalsi.it

Per assistenza tecnica sull’applicazione, è possibile rivolgersi al numero verde 800 903 080 dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle 18.30, il sabato dalle ore 08.00 alle ore 14.00


 

Questionario Scuole – FAQ

  1. Come accedo al Questionario scuola on-line?
    Per accedere al Questionario scuola basta cliccare sul link presente nell’email di invito.
    Si apre una pagina di login e, nel campo dedicato, va inserito il codice di accesso presente sempre nella stessa email.
    Si tratta di un identificativo alfanumerico di 8 caratteri. Occorre fare molta attenzione a digitare correttamente il codice, rispettando i caratteri maiuscoli e minuscoli. Al questionario si può accedere anche dalla pagina web dedicata, presente sul portale all’indirizzo http://www.istruzione.it/sistema_valutazione/questionario.html
  2. Ho smarrito il codice di accesso. Posso richiederne uno nuovo?
    Se hai perso il codice di accesso puoi richiederne uno nuovo contattando il numero verde del MIUR 800 903 080 che provvederà a inviarlo nuovamente utilizzando la casella di posta elettronica della scuola.
  3. Vorrei leggere di nuovo le “Note tecniche” ma non so come fare…
    È possibile visualizzare in qualunque momento le “Note Tecniche” andando sulla prima sezione del Questionario scuola, chiamata “Dati sulla scuola”, e premere il pulsante “Indietro”.
  4. Posso sospendere la compilazione del Questionario?
    Sì. È possibile sospendere la compilazione del Questionario e riprenderla in un secondo momento.
    L’importante è salvare il lavoro fatto, cliccando sul pulsante “Salva i dati di questa sezione”.
    Il Questionario può essere salvato anche se tutte le sezioni non sono state completate.
    Anche il pulsante “Avanti” permette di memorizzare e salvare i dati inseriti sino a quel momento.
    Solo il pulsante “Invia”, presente nell’ultima sezione del Questionario, conclude la compilazione.
  5. È possibile stampare o salvare le risposte in formato pdf?
    Sì. Dopo aver inviato il Questionario è possibile stampare o salvare sul proprio computer le risposte date, cliccando su “Vai alla pagina per la stampa delle risposte in formato pdf”. Si apre una pagina con il pulsante “Scarica le risposte in formato PDF”. Cliccare sul pulsante e procedere con il salvataggio del file.

Lettera INVALSI 28 ottobre 2014

Lettera INVALSI 28 ottobre 2014

Procedure per la realizzazione della rilevazione degli apprendimenti degli studenti per l’anno scolastico 2014-15 (prove INVALSI 2015) – direttiva 85/2012 e D.P.R. 80/2013

10 luglio Rapporto nazionale INValSI 2014

Presentato il 10 luglio presso il MIUR il Rapporto nazionale INVAalSI 2014

Scuola, presentato al Miur il Rapporto nazionale Invalsi 2014

Un divario tra le regioni che si fa meno marcato e istituti tecnici che recuperano terreno sui licei, soprattutto per la matematica. Sono solo due dei principali dati emersi dalle rilevazioni Invalsi 2014, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione che monitora annualmente i livelli di apprendimento degli alunni italiani relativamente alla comprensione della lettura e alla matematica. Il Rapporto nazionale, per l’anno scolastico 2013/2014, è stato presentato questa mattina presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. “Le prove Invalsi ci restituiscono una fotografia molto chiara  dei nostri studenti”, ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, aggiungendo pure che “il test, completato da altri due strumenti come l’autovalutazione e grazie a un sistema di ispezione, cioè di valutazione esterna, rappresenta una solida base di partenza per capire i punti di forza e di debolezza, e quindi, rafforzare i primi e demolire i secondi. La valutazione – ha sostenuto il ministro – si deve collegare al miglioramento, altrimenti diventa un esercizio scientifico”.

A presentare il Rapporto 2014 il presidente dell’Invalsi Anna Maria Ajello, il responsabile dell’Area Prove, Laura Palmerio, il dirigente di Ricerca, Roberto Ricci e Paolo Mazzoli, direttore generale. I lavori sono stati aperti dal sottosegretario Roberto Reggi.
Le rilevazioni Invalsi, prove oggettivamente standardizzate, vengono effettuate nelle classi II e V primaria, nella classe II della scuola secondaria di primo grado (valgono anche per la prova nazionale di Licenza media) e nella II classe della scuola secondaria di secondo grado. Le scuole coinvolte sono circa 13.200, mentre 122.016 le classi interessate e 2.287.745 gli studenti che hanno sostenuto i test. Il campionamento delle scuole, statisticamente significativo, è stato effettuato su base regionale.

6 maggio Prove INVALSI 2014

Le prove INVALSI si svolgono secondo il seguente calendario:

  • 06.05.2014: Prova preliminare di lettura per le classi II e prova di Italiano per le classi II e V primaria
  • 07.05.2014: Prova di matematica per le classi II e V primaria e Questionario studente per la classe V primaria
  • 13.05.2014: Prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per le classi II della scuola secondaria di secondo grado
  • 19.06.2014: Esame di stato – classi III scuola secondaria di primo grado – Sessione ordinaria
  • 25.06.2014: Esame di stato – classi III scuola secondaria di primo grado – I Sessione suppletiva
  • 02.09.2014: Esame di stato – classi III scuola secondaria di primo grado – II Sessione suppletiva

Somministrazioni posticipate – Date per le scuole che necessitano di un posticipo della somministrazione delle prove di maggio

  • 13.05.2014: Prova preliminare di lettura per le classi II e prova di Italiano per le classi II e V primaria
  • 14.05.2014: Prova di matematica per le classi II e V primaria e Questionario studente per la classe V primaria
  • 20.05.2014: Prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per le classi II della scuola secondaria di secondo grado.

Lettera Presidente INVALSI

Manuale del somministratore

 

Scuola, dal 6 maggio al via le prove Invalsi
Oltre 2 milioni gli studenti coinvolti

( Roma, 3 maggio 2014 ) Prove Invalsi al via dal prossimo 6 maggio per oltre 2 milioni di studenti. Un momento di verifica che serve ad accertare i livelli di apprendimento e le competenze degli alunni in due ambiti fondamentali: Italiano (comprensione della lettura e grammatica) e Matematica. Ogni anno le rilevazioni dell’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione (INVALSI) offrono a ciascuna scuola dati che possono essere utilizzati come strumento di riflessione e miglioramento, poiché forniscono il paragone con un campione rappresentativo a livello regionale e nazionale.

Nel 2013 tutte le scuole hanno partecipato alla rilevazione e il 71% degli istituti ha utilizzato il Rapporto restituito a settembre dall’Invalsi con le analisi relative alle proprie classi. Un numero in costante crescita: le prove  hanno superato, a quattro anni dalla loro introduzione a regime, gran parte delle iniziali diffidenze registrate nella comunità scolastica.

Il calendario e i numeri delle prove
Le prove Invalsi coinvolgeranno quest’anno le classi seconde e quinte della scuola primaria, le terze della scuola media e il secondo anno della scuola superiore. Il calendario:

6 maggio 2014: prova di Italiano per la seconda e quinta primaria;7 maggio 2014: prova di Matematica per la seconda e quinta primaria,13 maggio 2014: prova di Italiano e Matematica per la seconda della secondaria di II grado;

Il 19 giugno 2014 è in programma la prova di Italiano e Matematica di terza media che fa parte dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione. Da quest’anno non verrà più svolta la prova di prima media. Gli studenti interessati saranno oltre 2.285.000 (circa 568.000 in seconda primaria, circa 561.000 in quinta primaria, circa 594.000 nelle terze delle medie e circa 562.000 in seconda superiore). Le prove sono strutturate in modo differente in base al livello scolastico a cui si riferiscono, sono direttamente collegate con le Indicazioni Nazionali (i programmi di studio) e vanno da un minimo di 20-25 domande per materia per la seconda primaria a un massimo di circa 50 domande, sempre per materia, per la seconda superiore.

Anche i tempi previsti per lo svolgimento variano in funzione del livello scolastico:

Livello scolastico
Materia Durata della prova

II primaria
ITALIANO 45 minuti
MATEMATICA 45 minuti

V primaria
III secondaria di primo grado
ITALIANO 75 minuti
MATEMATICA 75 minuti

II secondaria di secondo grado
ITALIANO 90 minuti
MATEMATICA 90 minuti

Come ogni anno è stato estratto un campione rappresentativo di classi in cui tutte le operazioni saranno curate da unosservatore esterno. Un primo rapporto sugli esiti delle prove, basato sui dati campionari, sarà disponibile già il prossimo 10 luglio. Mentre a settembre le scuole avranno a disposizione i dati relativi alle loro classi. La quota di istituti che ha utilizzato questi dati nel 2013 è stata pari al 71%. Erano il 51% nel 2012 e il 42% nel 2011.

Le novità
Scompare la prova in prima media. Grazie al collegamento degli esiti dell’Invalsi con l’Anagrafe dello Studente dal prossimo anno scolastico sarà possibile fornire i risultati della prova di quinta primaria anche alla scuola media che gli allievi frequenteranno da settembre.
Pochi giorni dopo lo svolgimento delle prove sul sito dell’Invalsi (www.invalsi.it) sarà messa a disposizione di insegnanti, alunni, genitori e cittadini una Guida che illustrerà come ciascuna domanda a cui gli studenti hanno risposto sia direttamente collegata alle Indicazioni nazionali da poco aggiornate. Per garantire il massimo dell’inclusione, Invalsi e Miur hanno predisposto una nota che definisce le modalità di partecipazione degli allievi con bisogni educativi speciali. Per il futuro si sta lavorando alla somministrazione informatica delle prove che potrebbe sbarcare nelle scuole già nel 2015 in forma sperimentale. Da oltre un anno, poi, l’Istituto sta sperimentando modelli alternativi di prove per il quinto anno della scuola superiore da proporre al Miur per la loro possibile introduzione. Si lavora anche all’ampliamento degli ambiti disciplinari oggetto di misurazione (lingua inglese, scienze naturali) e per rendere direttamente comparabili gli esiti nazionali delle rilevazioni con quelli delle ricerche internazionali (Pisa, Timss, Pirls).

Per ulteriori informazioni:
www.invalsi.it
Per i risultati dello scorso anno:
http://www.invalsi.it/invalsi/statapp.php?page=snv12-13

La nuova Nota sulle prove comparative INVALSI e tutti i BES

La nuova Nota sulle prove comparative INVALSI e tutti i BES (Nota INVALSI-MIUR 18/02/14)

di Salvatore Nocera


Il 18/02/2014 è stata pubblicata la nuova Nota per le prove INVALSI comparative che saranno effettuate dagli alunni con BES frequentanti le classi II e IV primaria e II secondaria di secondo grado, differenti quindi dalla 4° prova nazionale degli esami conclusivi del primo ciclo i cui esiti invece contribuiscono alla votazione del profitto del sinolo alunno.

La Nota si riferisce quindi gli alunni con:

  1. disabilità certificata,
  2. DSA certificati cui sono parificati i casi di alunni con ADHD, borderline cognitivi e altri disturbi evolutivi specifici,
  3. svantaggio socio-economico, linguistico e culturale.

In base a questa tripartizione, la Nota pubblica una tabella dalla quale sinteticamente si evince: come vanno individuati questi casi, quali mezzi di prova abbiano a loro disposizione, quali di loro debbano svolgere le prove e quali esiti delle loro prove potranno entrare a far parte della media della scuola e quindi di quella nazionale.

La Nota chiarisce che:

1.1 per gli alunni con disabilità intellettiva decide la scuola se farli o meno partecipare; comunque i loro risultati non entrano a far parte della media della scuola e di quella nazionale. Su questo aspetto nulla è mutato rispetto alla Nota dell’anno precedente.

1.2 per gli alunni con disabilità sensoriale e motoria si prevede che  abbiano diritto a partecipare alle prove (e questa è una grande novità rispetto alla Nota dell’anno scorso). la scuola decide se possono avvalersi di strumenti compensative o altre misure e i loro risultati entreranno a far parte della media “a condizione che i dispositivi e gli strumenti di mediazione o trasduzione sensoriale siano concretamente idonei al superamento della specifica disabilità sensoriale”, a giudizio della scuola.

1.3 Per altre disabilità la Nota prevede il trattamento riservato agli alunni con disabilità intellettiva.

2.1 per gli alunni con DSA decide la scuola se farli partecipare alle prove, quali strumenti compensativi (si escludono i dispensativi) o altre misure far utilizzare e se includere o meno i loro risultati nella media.

2.2 gli alunni con ADHD, borderline cognitivo o altri disturbi evolutivi specifici hanno diritto a partecipare alle prove, però decide la scuola sugli strumenti compensativi o altre misure da adottare e se includere i risultati nella media.

3. Gli alunni con svantaggio socio-economico, linguistico o culturale  hanno diritto a partecipare, non possono utilizzare strumenti compensativi o altre misure e i loro risultati entrano nella media.

 

OSSERVAZIONI

La Nota è molto più analitica rispetto a quella dello scorso anno e ciò è un pregio.

Suscita qualche perplessità la previsione che in molti casi “decide la scuola”. La Nota dello scorso anno prevedeva che a decidere fosse il Dirigente Scolastico che doveva necessariamente avere informazioni dal consiglio di classe, se si voleva evitare una decisione puramente burocratica; quest’anno il termine “scuola” non indica l’organo che decide. Sarebbe stato più logico esplicitare che decide il consiglio di classe.

Altra perplessità suscita la previsione che gli alunni con svantaggio linguistico non possano utilizzare nessuno strumento compensativo o altre misure, che dovrebbero comunque essere indicate in un PDP. Ma la Nota esclude per loro la previsione del PDP e li parifica in tutto e per tutto agli alunni senza BES, mentre, stando alla Direttiva del 27/12/2012 e circolari applicative, sarebbe stato più logico parificarli agli alunni con disabilità motoria o sensoriale, rimettendo alla scuola la decisione se fargli usare loro particolari misure e se includere i loro risultati nella  media.

Così come è formulata la Nota attuale si potrebbe verificare il paradosso (che la Nota opportunamente evita per i casi di disabilità e DSA), che alunni stranieri da poco entrati in classe, per i quali il PDP preveda ad esempio tempi più lunghi o taluni strumenti compensativi, dopo essersi avvalsi per tutto l’anno di tali diritti, poi se ne vedono privati durante le prove, alle quali debbono comunque obbligatoriamente partecipare; ciò sicuramente determinerà dei risultati negativi che però entreranno obbligatoriamente a far parte della media, abbassandola. Se invece tutto ciò fosse stato rimesso alla scelta del consiglio di classe questo errore sarebbe stato evitato.

5 febbraio Nuovo Presidente INVALSI

Il Ministro, su indicazione del Comitato di selezione coordinato dal Professor Tullio De Mauro, individua la professoressa Anna Maria Ajello, Professore ordinario della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma ‘La Sapienza’, come nuovo Presidente dell’Invalsi, Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione.

Invalsi, scelto il nuovo presidente: è la Professoressa Anna Maria Ajello

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, ha individuato il nuovo Presidente dell’Invalsi, Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione. Si tratta della professoressa Anna Maria Ajello, Professore ordinario della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma ‘La Sapienza’. Dal 2002 ad oggi la Professoressa Ajello ricopre il ruolo di Presidente del Nucleo di valutazione dei progetti del Fondo sociale europeo presentati alla Provincia autonomia di Trento. È stata direttore del Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione de ‘La Sapienza’. L’attività di ricerca della Professoressa Ajello si colloca nell’area della Psicologia dell’educazione. Diverse delle sue più recenti pubblicazioni fanno riferimento a tematiche inerenti l’apprendimento, la valutazione delle competenze, l’innovazione nel campo dell’educazione. La Professoressa Ajello ha anche un profilo internazionale, fra l’altro è membro dell’Editorial Board of International Journal of Social Research Methodology e dell’European Association on Research on Learning and Instruction.

Ajello è stata individuata attraverso una procedura che ha previsto la costituzione di un Comitato di selezione istituito lo scorso novembre e coordinato dal Professor Tullio De Mauro, ex Ministro dell’Istruzione e professore emerito nella Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università Sapienza di Roma. Il Comitato, attraverso un Avviso pubblico, ha avviato la raccolta delle candidature. A tutti i candidati è stata chiesta la presentazione di un sintetico elaborato per illustrare le loro possibili strategie. Sono arrivati 24 curriculum, 21 sono stati i profili valutati. Un candidato è stato escluso perché la sua candidatura è arrivata fuori tempo massimo, gli altri due perché la loro documentazione era incompleta. Sulla base dei curriculum pervenuti, il Comitato ha selezionato una rosa di quattro nomi da presentare al Ministro che ha individuato Ajello come nuovo Presidente.

Tra Appelli e Cordate

Tra Appelli e Cordate

di Aldo Tropea e Loredana Leoni

La scelta di nominare una commissione per l’individuazione del prossimo Presidente dell’Invalsi, da parte del Ministro Carrozza, ha avuto almeno un aspetto positivo: non solo riavviare una discussione sulle finalità, i compiti, gli strumenti e i metodi dell’INVALSI, ma anche ribadire la necessità di mantenere prove standardizzate e confrontabili, da somministrare a tutte le scuole secondo un criterio censuario e non campionario, sostenuta da una maggioranza forse non prevista. E non è poca cosa, visto che questo inverno molte associazioni professionali avevano condiviso un documento che sosteneva il ritorno al sistema campionario e, addirittura, invocavano la sospensione della somministrazione delle prove INVALSI in attesa di una maturazione della “sensibilità valutativa nelle scuole”, come se la sua incontestabile carenza fosse causata dall’Istituto stesso e non da gravissime e lontane responsabilità politiche.

Il fatto ambiguo e allarmante, in quelle prese di posizione, giunte fino al punto di coinvolgere studenti e genitori, in nome persino della difesa della “privacy”, era che fossero assunte in nome di una cultura dell’autovalutazione e dell’attenzione ai processi, aspetti che in realtà sono stati rimessi sotto i riflettori proprio grazie ai rapporti INVALSI. Nelle scuole più attente alla progettazione, con dirigenti consapevoli del significato strategico che questa operazione può assumere, sono maturate riflessioni a partire dai dati restituiti. In particolare dove l’autoanalisi non si è fermata solo ai risultati generali della scuola e delle classi, ma si è entrati nel merito della connessione tra le singole parti delle prove e i processi cognitivi, delle conoscenze e delle abilità richieste dagli item. Se da una parte questo è certamente positivo per la riflessione sul curricolo e soprattutto sulle strategie di insegnamento, dall’altra la somministrazione all’intero universo e la contemporanea ricerca degli elementi che consentono l’individuazione di contesti ambientali omogenei consentono una corretta comparazione sincronica tra situazioni analoghe e un’analisi diacronica per valutare l’efficacia della programmazione educativa.

Come per ogni evento legato alla rilevazione e misurazione di fatti umani e sociali, si tratta certamente di un lavoro non privo di incertezze ed errori. Consapevoli che muoversi nel campo valutativo significa, come affermato da Bateson in Mente e Natura, Guardare con molta attenzione alle cose che si è deciso di guardare, è possibile migliorare la elaborazione delle prove, affrontare le difficoltà nella rilevazione dei condizionamenti ambientali e degli esiti nel tempo. E’ un lavoro tecnico che ha bisogno di interlocuzioni costanti con la didattica reale che si pratica nelle scuole ma soprattutto di competenze specialistiche complesse di natura statistica, a servizio del sistema e delle scuole.

Molte incomprensioni e successive alzate di scudi, se non legate a questioni di principio, sono certamente connesse a una mancata comprensione del senso complessivo dell’operazione. Per questo è fondamentale un rapporto costruttivo con le scuole; è necessario che gli insegnanti siano formati per comprendere le metodologie della rilevazione esterna e per poter leggere i rapporti ai fini dell’autovalutazione. Ciò è propedeutico a modalità di somministrazione corrette e al rispetto delle regole deontologiche che implicano.
Si tratta dunque di potenziare e migliorare, certo non di azzerare, il lavoro fatto dall’Istituto fino ad ora, con risorse davvero modeste se confrontate con quelle degli altri paesi con i quali ci confrontiamo nelle ricerche europee ed internazionali. Tutto questo è affermato con forza nel documento dei 74, di cui Cerini ha fatto su queste pagine una dettagliata presentazione e che abbiamo firmato.

Ma gli avversari “a priori” dell’INVALSI non hanno scelto la strada della sollecitazione critica, hanno piuttosto chiamato a raccolta tutti quelli convinti che, mentre gli insegnanti sono gli unici
legittimati a valutare gli esiti di apprendimento di ciascun allievo (cosa ovvia), nessuno è in grado di raccogliere dati attendibili e formulare giudizi comparativi sul grado di efficacia del sistema e sull’adeguatezza degli obiettivi raggiunti. Con ciò confondendo in maniera clamorosa e intenzionale il livello della valutazione di sistema con quello della valutazione degli allievi.
Franco De Anna, che pure non ha firmato il documento dei 74 rilevandone alcune ambiguità, ha chiarito in un lucido intervento su “Scuola oggi” la differenza di statuto epistemologico e di metodologia tra la ricerca educativa e quella pedagogica. “La Ricerca Educativa” rappresenta un insieme (di attività, competenze, oggetti di ricerca, metodologie, strumenti…) diverso e distinto dalla “Ricerca Pedagogica”: “se la ricerca educativa ha il suo specifico nell’essere ricerca “sul” sistema educativo, allora gli approcci economici, statistici, sociologici ecc… hanno assoluta pertinenza…. Chiedersi e “misurare” come funziona non solo è essenziale, ma doveroso per qualunque responsabile di “politica pubblica”.
E’ ovvio, d’altra parte, che la distinzione non significa estraneità, ma anche scambio di competenze e di linguaggio e proprio per questo la questione INVALSI non è riconducibile a un problema di persone e di prevalenza tra figure professionale di diversa origine.
Occorre anche dire che tra i sostenitori della valutazione esterna non sono mancati quelli che hanno offerto argomenti per questa scorretta identificazione: per esempio, coloro che hanno adombrato la possibilità che i risultati conseguiti nelle prove INVALSI potessero essere utilizzati per differenziare stipendi e carriere dei docenti.
E parimenti occorre pure dire che abbiamo molti dubbi sull’efficacia di un meccanismo di “media” tra prove che hanno significati e scopi diversi, come accade nell’esame al termine della scuola secondaria di primo grado.
E’ certo doveroso mettere in rilievo le differenze eclatanti tra i risultati delle rilevazioni esterne e le valutazioni espresse dai docenti, per esempio nei voti attribuiti agli esami di stato, ma questa problematica è di stretta competenza politica e dovrebbe portare alla riconsiderazione dell’esame di Stato, nella sua struttura e nel suo significato.
Anche per questo, insomma, si tratta di sperimentare e non di bloccare. A Milano giusto un anno fa si è svolto un proficuo dibattito su questo tema, su iniziativa dell’ANDIS, con ADI e Proteo che sarebbe bene riprendere.

Quanto poi alla questione del teaching to testing, davvero ci sembra che questa sia l’ultima delle preoccupazioni da nutrire in un paese come il nostro in cui fin dal biennio delle scuole secondarie ( e forse da prima…) la promozione o la bocciatura dipendono dall’esito di una interrogazione programmata su tutti i contenuti affrontati durante l’anno, o, all’opposto, su un capitolo studiato appositamente per la verifica e dimenticato subito dopo.

Rimangono due problemi seri, rispetto ai quali, pur partendo da posizioni non identiche, è stato raggiunto un grado soddisfacente di condivisione.

Il primo è relativo all’utilizzo pubblico dei risultati delle rilevazioni. Noi riteniamo che le rilevazioni abbiano il compito di dare informazioni sul grado di efficacia e di equità del sistema, sulla base delle quali il decisore politico deve assumersi la responsabilità di intraprendere azioni coerenti e conseguenti. La finalità principale è quindi quella del miglioramento del sistema. Alcuni – anche e soprattutto su queste pagine on line – sono convinti che enfatizzare i risultati ottenuti da ciascuna scuola sia il modo migliore per avviare una concorrenza virtuosa basata sulla libera scelta delle famiglie. Noi su questo punto la pensiamo come l’ex presidente Cipollone: non crediamo che questa strada sia, nella specifica situazione storica sociale e culturale del nostro paese, la più idonea a migliorare il sistema e temiamo che presenterebbe forti rischi di gerarchizzazione progressiva che, utile probabilmente a livello delle università, presenterebbe rischi pesanti di ghettizzazione nelle scuole primarie e secondarie.
Riteniamo invece doveroso e urgente pubblicare gli esiti delle rilevazioni con modalità tali da mettere in evidenza il trend della scuola nel tempo e in rapporto con quelle che si trovano nella medesima situazione socio-ambientale, visto che la restituzione Invalsi consente questo confronto. Fermo restando che la permanenza nel tempo di una segnalazione di carenza rispetto alla media, dovrà comportare un intervento correttivo da parte dell’amministrazione, prioritariamente in termini di investimento e di supporto al miglioramento e successivamente, in caso di non soluzione della problematica, di individuazione delle responsabilità.

L’altra fondamentale questione, è quella della delimitazione dei compiti dell’INVALSI e della sua terzietà.
Un istituto che abbia il compito di creare strumenti per la valutazione di sistema deve costruire, anche giovandosi delle collaborazioni internazionali, un sistema di prove e di griglie di osservazione, atto a verificare il conseguimento dei livelli di competenza fissati dal potere politico per il sistema educativo di istruzione e formazione. Lo deve fare in piena autonomia scientifica, ma se non si vuole che divenga “invadente” delle competenze altrui, occorre che chi ha la responsabilità politica dichiari con chiarezza gli standard e metta in campo le azioni necessarie per garantire le condizioni per cui la rilevazione esterna sia considerata e vissuta dagli operatori e dagli utenti come un momento essenziale per il buon funzionamento del sistema. Di queste azioni è sicuramente parte integrante la formazione del personale docente riguardo alle modalità con cui sono costruite le prove, le modalità di somministrazione, l’uso dei quadri di riferimento che le accompagnano.
Queste azioni non sono compito dell’INVALSI, ma del livello politico e questo è precisamente quello che il Ministero non ha fatto fino ad oggi, ed è davvero auspicabile che nessuno pensi che questo compito possa essere surrogato cambiando l’estrazione (pedagogica, docimologica o statistica) del nuovo Presidente, caricando con ciò di nuovo l’Istituto di finalità che non sono sue.
Proprio per questo il compito del Ministro Carrozza è assai più difficile della semplice nomina del Presidente: perché è l’attuazione del Regolamento del Sistema Nazionale di Valutazione la vera scommessa da vincere, e l’Invalsi è solo una delle tre gambe previste dal disegno.
A noi sembra che il documento dei 74 e, per converso, l’appello promosso dall’ADI, cui abbiamo aderito, pur nella differenza di articolazione e di punti di vista, costituiscano contributi positivi per sostenere il cammino iniziato dall’Invalsi.

Invalsi, pubblicato l’Avviso per la selezione del nuovo Presidente

Invalsi, pubblicato l’Avviso per la selezione del nuovo Presidente
Le candidature entro il 7 gennaio prossimo

E’ stato pubblicato sul sito www.istruzione.it l’Avviso di chiamata pubblica alla candidatura per la presidenza dell’Invalsi, Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione. Il bando è stato messo a punto dal Comitato di selezione nominato dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza e presieduto dal professor Tullio De Mauro.

Gli interessati dovranno presentare le loro candidature entro le ore 23.59 del 7 gennaio 2014. Una comprovata competenza in materia di valutazione, con uno sguardo anche alle esperienze messe in campo da altri paesi, la conoscenza delle caratteristiche evolutive e istituzionali del sistema italiano di istruzione e formazione. Ma anche pregresse esperienze di direzione di strutture ed enti di ricerca, di insegnamento, coordinamento di insegnanti, direzione di scuole, coordinamento di reti di scuole e conoscenza dell’inglese e di altre lingue straniere saranno alcuni dei criteri su cui sarà basata la scelta del Comitato di selezione.

La domanda dovrà arrivare in forma elettronica all’indirizzo candidaturepresidenzainvalsi@istruzione.it. Elemento del tutto innovativo, i candidati dovranno presentare, come chiesto dal Ministro Carrozza, un documento sintetico (al massimo 12.000 battute) per spiegare le strategie di sviluppo e intervento che immaginano di mettere in campo nel caso in cui assumano la presidenza dell’Invalsi. Si potranno allegare anche pubblicazioni ritenute significative in relazione alla domanda (al massimo 5). Il Comitato di selezione esaminerà le candidature per proporre al Ministro una rosa di cinque nomi fra cui scegliere il nuovo Presidente Invalsi.

Indagine Ocse-Pisa 2012

Martedì 3 dicembre, alle ore 11.00, presso la Sala della Comunicazione del Miur si svolge la presentazione dei risultati dell’Indagine Ocse – Pisa 2012 sulle competenze degli studenti quindicenni in matematica, scienze e lettura.

Il programma prevede un video messaggio del Ministro Maria Chiara Carrozza, gli interventi del Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, del Presidente dell’Invalsi Paolo Sestito e di Francesca Borgonovi, membro del team Pisa dell’Ocse ed è trasmesso in diretta streaming.

È la prima volta che Roma rientra fra le città in cui viene presentato in contemporanea con il lancio internazionale il Rapporto Pisa.

Scuola, presentati al Miur i dati OCSE – Pisa 2012

(Roma, 3 dicembre 2013) Sono stati presentati a Roma al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca i risultati dell’Indagine Ocse Pisa 2012 che misura le competenze dei quindicenni in matematica, scienze e lettura. L’Italia, spiega l’Ocse, ha risultati sotto la media ma è uno dei paesi che registra i più notevoli progressi in matematica e scienze. “Non possiamo trascurare il fatto che l’Italia registri risultati inferiori alla media Ocse, tuttavia l’indagine rivela che siamo uno dei Paesi che ha registrato i maggiori progressi in matematica e scienze e questo deve essere da stimolo per continuare a lavorare per migliorare le performance dei nostri studenti”. Ha commentato il Ministro Maria Chiara Carrozza che ha voluto portare la presentazione dei dati al Miur. E’ la prima volta che l’Indagine Ocse viene presentata a Roma in contemporanea con il lancio internazionale.

Nell’indagine, continua il ministro, “mi hanno colpito la disparita’ dei risultati delle ragazze in matematica rispetto a quelli dei loro compagni maschi che fanno registrare un divario piu’ ampio della media Ocse. Questa per me e’ la spia di una questione culturale, di un gap di genere che attraversa ancora in maniera profonda il nostro Paese e che va contrastato”. Un altro dato significativo per il ministro e’ rappresentato “dalla diversita’ di performance in molte aree del Mezzogiorno” dove si registrano “risultati al di sotto della media italiana anche se alcune regioni mostrano un trend positivo”. Secondo Carrozza proprio a queste aree bisogna “guardare con piu’ attenzione come abbiamo gia’ iniziato a fare nel Decreto Istruzione”. Infine il Ministro ha sottolineato “un aspetto molto importante di questa indagine che dimostra la validita’ del nostro sistema di formazione come ‘ascensore sociale’. La stessa indagine sottolinea come ‘L’Italia ha migliorato i suoi risultati senza rinunciare al principio di equità nel sistema dinistruzione”. Il nostro Paese “continua a mostrare livelli di qualita’ superiori alla media Ocse nell’apprendimento con solo il 10% di variabilita’ nei risultati in matematica ascrivibile alle differenze di status socioeconomico dei ragazzi”. Per il ministro si tratta di un dato “che testimonia l’incredibile potenziale della nostra scuola come motore della mobilita’ sociale”. Bisogna quindi guardare al nostro sistema educativo “come un investimento” e “non come una spesa. Come Governo Letta abbiamo dato un segnale forte con il Decreto Istruzione. Continueremo su questa strada per aumentare l’investimento nell’istruzione con la massima attenzione al futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”.

Decreto Ministeriale 28 novembre 2013, AOOUFGAB Prot. n. 985

Ministero dell’Istruzione dell’Universltà e della Ricerca
Ufficio del Gabinetto

Decreto Ministeriale 28 novembre 2013, AOOUFGAB Prot. n. 985

Nomina del Comitato di selezione, incaricato della predisposizione nell’elenco dei nominativi per la nomina a Presidente dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (Invalsi), secondo quanto previsto dall’articolo 11 del decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213

Nota INVALSI 18 novembre 2013, Prot. n. 12537

I N V A L S I
Istituto nazlonalo per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione

Nota INVALSI 18 novembre 2013, Prot. n. 12537

Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche autonome statali e delle scuole paritarie

OGGETTO: Rilevazioni nazionali degli apprendimenti.

Determinazione INVALSI 4 ottobre 2013, n. 168

INVALSI
Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e Formazione

Determinazione INVALSI 4 ottobre 2013, n. 168

Prot. n. 10299

BANDO DI SELEZIONE PER TITOLI E COLLOQUIO PER IL CONFERIMENTO DI N. 9 (NOVE) ASSEGNI DI RICERCA PER COLLABORAZIONE AD ATTIVITÀ TECNICO-SCIENTIFICHE DELL’INVALSI