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Relazione finale Commissione dottorato

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, ha istituito, attraverso il decreto ministeriale numero 596 del 3 luglio 2013, una Commissione di studio sul Dottorato, con lo scopo di elaborare delle proposte operative in materia. La relazione conclusiva prodotta dalla Commissione è ora disponibile sul sito del Miur. Questi i componenti del gruppo di lavoro: la professoressa Cristina Messa, rettore dell’Università degli Studi di Milano ‘Bicocca’ (nel ruolo di coordinatore), Paolo Rossi, Professore ordinario di Fisica Teorica Modelli e Metodi Matematici presso l’Università degli Studi di Pisa, il Professor Alberto Tesi, Rettore dell’Università degli Studi di Firenze. La Commissione si è riunita il 3 settembre e l’11 dicembre 2013.

Atto di Indirizzo 8 gennaio 2014, AOOUFGAB Prot. n. 1

Ministero dell’lstruzione dell’Università e della Ricerca
Ufficio del Gabinetto
ATTI del Ministro

Atto di Indirizzo 8 gennaio 2014, AOOUFGAB Prot. n. 1
concernente l’individuazione delle priorità politiche del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
per l’anno 2014

In coerenza con la strategia dell’Unione Europea per il 2020, il presente Atto di indirizzo per l’anno 2014 individua le priorità politiche con le relative aree di intervento aggiornate ed integrate sulla base delle nuove finalità da perseguire.

Regolamento 31dicembre 2013

ORDINE DEI GIORNALISTI
Consiglio Nazionale

Formazione Professionale Continua degli iscritti all’Ordine dei giornalisti

 

– REGOLAMENTO –

Pubblicato nel Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia
n. 24 del 31 dicembre 2013

 

Art.1

Scopo del Regolamento

  1. Scopo di questo Regolamento è disciplinare l’attività di formazione professionale continua (FPC) per gli iscritti all’Albo.

Art.2

Definizione e obiettivi della FPC

La formazione professionale continua:

a) è attività obbligatoria di aggiornamento, approfondimento e sviluppo delle conoscenze e delle competenze giornalistiche ai sensi dell’art. 3, comma 5, della legge 148/2011. Il suo svolgimento è uno dei presupposti per la correttezza e la qualità dell’informazione;

b) è svolta nell’interesse dei destinatari dell’informazione e a garanzia dell’interesse pubblico;

c) è obbligo deontologico per tutti i giornalisti in attività, iscritti da più di 3 anni.

 

Art. 3

Attività di formazione professionale continua

Costituiscono attività di formazione professionale continua i seguenti eventi formativi, tenuti anche all’estero o nelle lingue delle minoranze linguistiche:

a) frequenza di corsi, seminari e master;

b) partecipazione agli eventi di cui sopra in qualità di relatore;

c) pubblicazione di libri a carattere tecnico-professionale;

d) insegnamento a livello accademico di discipline riguardanti la professione giornalistica;

e) svolgimento di attività formative a distanza (e-learning) accreditate dal CNOG;

f) frequenza di corsi di aggiornamento sull’utilizzo professionale delle nuove tecnologie;

g) frequenza di corsi di formazione organizzati da aziende, istituzioni pubbliche e private e altri soggetti accreditati dal CNOG.

Art. 4

Periodo formativo

  1. Il periodo di formazione professionale continua è triennale. Il primo triennio decorre dal 1° gennaio 2014 e costituisce il riferimento temporale per tutti gli iscritti.
  2. L’anno formativo decorre dal 1° gennaio e termina il 31 dicembre.
  3. Il credito formativo professionale (CFP) è l’unità di misura per la valutazione dell’impegno richiesto per l’assolvimento del compito della formazione professionale continua.

 

Art. 5

Assolvimento dell’obbligo della formazione professionale

Per l’assolvimento dell’obbligo di formazione l’iscritto all’Ordine dei giornalisti è tenuto a:

a) acquisire 60 crediti formativi in ciascun triennio (con un minimo di 15 crediti annuali) di cui almeno 15 crediti derivanti da attività formative aventi come oggetto la deontologia. Tramite le attività di formazione a distanza gli iscritti possono acquisire un massimo di 15 CFP nel triennio. I crediti conseguiti secondo le modalità previste dall’art. 3:

  • per le lettere b) e g) non possono superare il massimo di 10 nel triennio;

 

  • per la lettera c) non possono superare il massimo di 5 per ciascuna pubblicazione e un totale di 10 nel triennio;

 

  • per le lettere d), e) ed f) non possono superare complessivamente il massimo di 20 nel triennio;

b) documentare all’Ordine regionale di appartenenza l’avvenuto svolgimento della formazione continua al termine di ogni triennio;

c) in nessun caso è possibile riportare nel computo dei crediti di un triennio quelli maturati nel triennio precedente;

d) per i nuovi iscritti all’Albo, l’obbligo formativo annuale decorre dal 1° gennaio del terzo anno successivo a quello di iscrizione. Tale previsione non si applica nel caso di cancellazione e successiva reiscrizione;

e) il mancato assolvimento dell’obbligo formativo è ostativo all’attribuzione di incarichi a qualsiasi titolo deliberati dal Consiglio Nazionale.

 

Art. 6

Attribuzioni e compiti del Consiglio Nazionale

 

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti, ai sensi dell’art.20, lettera b, della L. 69/1963, coordina,e promuove e autorizza lo svolgimento della formazione professionale continua e la orienta verso le nuove aree di sviluppo della professione. In particolare il CNOG si impegna:

a) a esaminare e valutare le offerte formative inserite nei programmi degli Ordini regionali e ad attribuire gli eventuali crediti;

b) a predisporre le norme di attuazione sull’applicazione delle tecnologie di e-learning alle attività formative;

 

c) ad assicurare ampia e tempestiva diffusione dei programmi tra tutti gli iscritti, anche attraverso un’apposita bacheca sul proprio sito internet;

 

d) a garantire uniformità di riconoscimento dei crediti alle attività formative ed elevato livello culturale delle stesse;

e) a individuare di concerto con altri Consigli nazionali crediti formativi professionali interdisciplinari;

Inoltre il Consiglio Nazionale:

f) può promuovere proprie attività formative, anche con lo sviluppo di innovative esperienze di apprendimento a distanza, attribuendo i relativi crediti;

g) può stipulare convenzioni con le Università per definire regole comuni per il riconoscimento reciproco di crediti formativi professionali e universitari;

  1. Il CNOG autorizza, ai sensi del comma 2 dell’art. 7 del DPR 137/2012, eventuali soggetti terzi ad organizzare attività di aggiornamento professionale degli iscritti all’Albo, previa acquisizione del parere vincolante del ministero vigilante. La domanda di autorizzazione, con la relativa proposta di delibera motivata del CNOG, viene immediatamente trasmessa al Ministero della Giustizia per l’emissione del parere vincolante; agli istanti viene comunicata, a cura del CNOG, l’avvenuta trasmissione. Sulla base del parere vincolante rilasciato dal Ministero, il CNOG autorizza o rigetta la richiesta, con delibera motivata; l’elenco delle istanze accolte viene pubblicato sul sito internet del CNOG.

 

 

Art. 7

Attribuzioni e compiti degli Ordini regionali

In materia di formazione professionale continua gli Ordini regionali:

a) organizzano i corsi di formazione, anche attraverso la cooperazione o eventuali convenzioni con soggetti terzi;

b) operando anche di concerto tra loro, eventualmente attraverso apposite convenzioni, e con il supporto delle Scuole di giornalismo riconosciute dal CNOG, nonché Università, aziende, istituzioni pubbliche e private e altri soggetti, promuovono adeguate offerte formative, predisponendone i relativi programmi;

c) si impegnano – ove possibile – a favorire lo svolgimento gratuito della formazione professionale. La gratuità dovrà essere garantita sugli eventi che hanno come oggetto temi deontologici;

d) regolano le modalità di rilascio delle certificazioni di partecipazione alle attività formative;

e) possono adottare sistemi di rilevazione delle presenze dei partecipanti preferibilmente con modalità telematiche;

f) verificano annualmente, nei modi e nei tempi opportuni, l’assolvimento dell’obbligo di formazione professionale. L’accertamento della violazione di tale obbligo comporta l’avvio dell’azione disciplinare nei confronti dell’iscritto inadempiente.

Art. 8

Contenuto delle offerte formative

  1. I programmi, articolati su base trimestrale o semestrale, non possono riferirsi a un periodo superiore all’anno formativo.
  2. Relativamente agli eventi formativi di cui all’art. 3, i programmi devono indicare:

    a) la tipologia dell’evento;

    b) gli argomenti oggetto di trattazione;

    c) la qualifica e il curriculum dei relatori;

    d) la durata effettiva, espressa in ore;

    e) la proposta sul numero di crediti da attribuire sulla base della griglia predisposta dal CNOG;

    f) le date previste di svolgimento;

    g) il luogo di svolgimento;

    h) il numero di partecipanti consentito;

    i) i costi della quota di partecipazione;

    j) gli eventuali finanziatori o sponsor dell’evento;

    k) altre informazioni ritenute utili.

  3. Nel programma formativo devono essere contenuti argomenti relativi all’attività professionale giornalistica e in particolare alle materie attinenti all’informazione, alla cultura, alla comunicazione e lo sviluppo tecnologico dei media, alle materie giuridiche ed economiche, alle problematiche sociali, ambientali, alla storia del giornalismo, all’ordinamento professionale, alla multimedialità, alla deontologia (etica, informazione di genere, minori), nonché alle problematiche sindacali, previdenziali, fiscali e retributive;
  4. Le attività formative organizzate al di fuori del territorio italiano sono soggette al medesimo regolamento previsto per le attività organizzate in Italia.

 

Art. 9

Esame e approvazione delle offerte formative

  1. Il Consiglio Nazionale esamina le offerte formative tenendo conto dell’art. 20, comma b, della L. 69/1963.
  2. Il Consiglio nazionale potrà negare, con motivato parere, l’approvazione dell’offerta formativa, ovvero indicare le integrazioni necessarie ai fini dell’approvazione stessa.
  3. Per la valutazione delle offerte formative il Consiglio nazionale si avvale, a fini istruttori, del proprio Comitato Tecnico Scientifico.

 

Art. 10

Attribuzione dei crediti e sostegno alle attività formative

  1. Il Comitato Esecutivo del Consiglio Nazionale, attribuisce i crediti formativi alle singole attività comprese nei programmi tenendo conto dei seguenti elementi:
  2. tipologia e modalità di svolgimento;
  3. durata effettiva;
  4. contenuti e argomenti trattati;
  5. eventuale collaborazione con altri soggetti rientranti fra quelli elencati all’art. 7, lettera b).
  6. L’attribuzione dei crediti formativi è prevalentemente basata sulla durata dell’attività̀ e orientata all’adozione del parametro: 1 ora = 2 crediti formativi professionali.
  7. Il Comitato Esecutivo propone al Consiglio Nazionale i sostegni economici da attribuire alle attività formative.

 

Art. 11

Esenzioni

L’iscritto può essere esentato per un anno dallo svolgimento della formazione professionale continua nei seguenti casi:

a) maternità o congedo parentale;

b) servizio militare volontario e civile volontario, malattia grave, infortunio, assenza dall’Italia, che determinino l’interruzione dell’attività professionale per almeno 6 mesi;

c) altri casi di documentato impedimento derivante da accertate cause oggettive o di forza maggiore.

 

Art. 12

Entrata in vigore

Il presente Regolamento entra in vigore a partire dal 1° gennaio 2014.

Regolamento (UE) 11 dicembre 2013, n. 1288

REGOLAMENTO (UE) N. 1288/2013
DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO dell’11 dicembre 2013 che istituisce “Erasmus+”: il programma dell’Unione per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga le decisioni n. 1719/2006/CE, n. 1720/2006/CE e n. 1298/2008/CE (Testo rilevante ai fini del SEE)
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 20.12.2013

DIPLOMA DI BACCELLIERATO INTERNAZIONALE

Ministero dell’Istruzione, dell’Univesità e della Ricerca
Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per gli Affari Internazionali

DIPLOMA DI BACCELLIERATO INTERNAZIONALE
Elenco delle Istituzione scolastiche e dei Collegi del Mondo Unito idonee a rilasciare il diploma di baccellierato internazionale
(Art.2 L.30 – 10 -1986 n. 738)

Delibera CIVIT 31 luglio 2013, n. 65

Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle Amministrazioni Pubbliche
Autorità nazionale anticorruzione

Delibera n. 65/2013:
in tema di “Applicazione dell’art. 14 del d.lgs n. 33/2013 – Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico”- 31 luglio 2013.

LA COMMISSIONE

Rilevato che sono pervenuti, con riguardo all’applicazione dell’art. 14 del d.lgs. n. 33/2013 ”Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico” i seguenti quesiti in ordine all’ambito soggettivo di applicazione, alla decorrenza degli obblighi di pubblicazione, alle modalità di attuazione del comma 1, lett. f), all’individuazione dei soggetti destinatari delle sanzioni per la mancata o incompleta comunicazione delle informazioni e dei dati concernenti le dichiarazioni patrimoniali previste dall’art. 47, commi 1 e 3 del medesimo decreto:

1. Nota del 12 aprile 2013 del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza della Fondazione – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico – di Milano con la quale si richiede un parere in ordine all’applicazione dell’art. 14 del d.lgs. n. 33/2013 agli organi di indirizzo e di controllo della medesima fondazione.

2. Nota del 27 maggio 2013 del Segretario del Comune di Gardone Val Trompia (Brescia) con la quale si richiede un parere in ordine all’applicabilità dell’art. 14, comma 1, lett. f) del d.lgs. n. 33/2013 ai comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti e ai componenti delle Giunte comunali.

3. Nota del 31 maggio 2013 della Prefettura di Pavia con la quale si richiede di chiarire la corretta interpretazione dell’art. 14, comma.1, lett. f) del d.lgs. n. 33/2013 ai comuni.

4. Nota del 4 giugno 2013 del Segretario comunale del Comune di San Gregorio da Sassola (Roma), con la quale si richiede un parere in ordine all’applicabilità dell’art. 14, comma 1, lett. f) del d.lgs. n. 33/2013 ai comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti e sulla decorrenza degli obblighi di pubblicazione previsti dall’art. 14.

5. Nota del 5 giugno 2013 del Segretario comunale del Comune di Vernante (Cuneo), con la quale si richiede un parere in ordine all’applicabilità dell’art. 14 del d.lgs. n. 33/2013 ai comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti e ai comuni non interessati dalle consultazioni elettorali.

6. Nota del 10 giugno 2013 del Sindaco del Comune di Cologno al Serio (Bergamo), con la quale si richiede un parere in ordine all’applicabilità dell’art. 14, comma 1, lett. f) del d.lgs. n. 33/2013 ai comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti e ai componenti delle Giunte comunali.

7. Nota del 18 giugno 2013 dell’Ufficio URP e Comunicazione istituzionale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise con la quale si richiede se gli organi di indirizzo polito amministrativo dell’ente sono tenuti alla pubblicazione dell’ultima dichiarazione dei redditi prevista dall’art. 14, comma 1, lett. f), del d.lgs. n. 33/2013.

8. Nota del 14 giugno 2013 del Comune di Seregno (MB) con la quale si richiedono chiarimenti in merito ai soggetti da includere tra i “parenti entro il secondo grado” ai fini dell’applicazione dell’art. 14, comma 1, lett. f).

9. Nota del 18 giugno 2013 del CODAU (Convegno permanente dei Direttori amministrativi e dirigenti delle università italiane) con la quale si richiede un parere in ordine all’applicabilità dell’art. 14 del d.lgs. n. 33/2013 alle Università e alla corretta individuazione degli organi di indirizzo politico nelle stesse.

10. Nota del 19 giugno 2013 dell’Ufficio segreteria del Sindaco del Comune di Lipomo (Como) con la quale si richiede un parere in ordine all’applicabilità dell’art. 14, del d.lgs. n. 33/2013 ai Comuni, ai Consorzi di Comuni e Unioni di Comuni.

11. Nota del 19 giugno 2013 della Prefettura di Terni con la quale si richiedono chiarimenti in ordine all’applicabilità dell’art. 14, comma 1, lett. f) del d.lgs. n. 33/2013 ai comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, ai soggetti che nei comuni, oltre ai consiglieri comunali, sono tenuti a fornire i dati di cui all’art. 14, e il soggetto a cui compete irrogare le sanzioni previste dall’art. 47, commi 1 e 3, del d.lgs. n. 33/2013.

12. Nota del 20 giugno del Segretario del Comune di Città di Castello (Perugia) con la quale si richiede un parere in ordine all’ambito soggettivo e oggettivo di applicazione del d.lgs. n. 33/2013, la decorrenza degli obblighi di pubblicazione da esso previsti, nonché l’esistenza di un’autonomia regolamentare in capo ai consigli comunali nella determinazione delle modalità di attuazione delle previsioni dell’art. 14 del d.lgs. n. 33/2013.

13. Nota del 26 giugno 2013 del Responsabile dell’Area amministrativa del Comune di Alzate Brianza (Como) con la quale si richiede un parere in ordine all’applicabilità ai Comuni dell’art. 14, comma 1, lett. f) del d.lgs. n. 33/2013 con riguardo alla dimensione demografica.

14. Nota del 2 luglio 2013 del Dirigente del Settore Amministrativo Generale del Comune di Venaria Reale (Torino) con il quale si richiede un parere in merito alla decorrenza degli obblighi di pubblicazione previsti dall’art. 14.

15. Nota del 3 luglio 2013 del Segretario del Comune di Castel Mella (Brescia) con la quale si richiede un parere sull’applicabilità degli obblighi di pubblicazione di cui all’art. 14, comma 1, lett. f), del d.lgs. 33/2013 ai titolari di incarichi politici – Sindaco, assessori e consiglieri- nei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti.

16. Nota dell’8 luglio 2013 di un Consigliere del Comune di Sellero (Brescia) con la quale si evidenziano criticità in merito all’applicazione alle unioni di comuni dell’art. 14, comma 1, lett. f).

17. Nota del 10 luglio 2013 di un privato con cui si richiede se l’obbligo di pubblicazione dei dati e delle informazioni previste dall’art. 14 è posto in capo solo agli organi di indirizzo politico eletti successivamente all’entrata in vigore del d.lgs n. 33/2013 o anche a quelli eletti precedentemente a tale data.

18. Nota dell’11 luglio del Segretario del Comune di Bovino (Foggia) con la quale si richiede un parere in ordine all’applicabilità ai Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti dell’art. 14, comma 1, lett. f) del d.lgs. n. 33/2013.

19. Nota del 22 luglio del Segretario del Comune di Camposanto (Modena) con la quale si richiede se l’Unione dei Comuni Modenesi Area Nord con popolazione complessiva di circa 80.000 abitanti è tenuta alla pubblicazione dei dati di cui all’art. 14, comma 1, lett. f) relativi al sindaco del Comune di Camposanto componente della Giunta della medesima unione.

20. Nota del 25 luglio del Sindaco del Comune di Canneto sull’Oglio (Mantova) con la quale si richiede un parere sull’applicabilità degli obblighi di pubblicazione di cui all’art. 14, comma 1, lett. f), del d.lgs. 33/2013 ai titolari di incarichi politici dei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti.

Tenuto conto di quanto previsto dall’art. 10, comma 1, lett. a), del d.lgs. n. 33/2013, ad integrazione della delibera n. 50 “Linee guida per l’aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità 2014-2016” e coerentemente con le funzioni di vigilanza e controllo sull’esatto adempimento degli obblighi di pubblicazione attribuiti a questa Commissione dall’art. 45, comma 1, del d.lgs. n. 33/2013

ESPRIME IL SEGUENTE AVVISO

Ambito soggettivo di applicazione dell’art. 14 del d.lgs. n. 33/2013

Ai sensi dell’art. 14, comma 1 e dell’art. 11 del d.lgs. n. 33/2013 sono tenute alla pubblicazione dei dati e delle informazioni concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico di cui all’art. 14, comma 1, del medesimo decreto:

a) le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165/2001 e successive modificazioni ossia “tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, l’ARAN, le Agenzie di cui al d.lgs. n. 300/1999 e, fino alla revisione organica della disciplina di settore, anche il CONI” (art. 11, comma 1 del d.lgs. n 33/2013)

b) le autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione che provvedono all’attuazione secondo le disposizioni dei rispettivi ordinamenti (art. 11, comma 3 del d.lgs. n.33/2013)

Ai sensi del combinato disposto dell’art. 1, comma 34 della legge n. 190/2012 e dell’art. 11, comma 2 del d.lgs. n. 33/2013, nonché tenuto conto del rinvio contenuto nell’art. 22, comma 3, del

d.lgs. n. 33/2013 all’art. 14 del medesimo decreto sono, altresì, tenuti alla pubblicazione dei dati in questione:

a) gli enti pubblici, comunque denominati, istituiti vigilati e finanziati dalle amministrazioni pubbliche, ovvero per i quali l’amministrazione abbia il potere di nomina degli amministratori dell’ente (art. 22, comma 3 del d.lgs. n. 33/2013)

b) le società di cui le pubbliche amministrazioni detengono direttamente quote di partecipazione anche minoritaria (art. 22, comma 3 del d.lgs. n. 33/2013). Sono, comunque, escluse le società partecipate da amministrazioni pubbliche quotate in mercati regolamentati e loro controllate (art. 22, comma 6 del d.lgs. n. 33/2013).

c) enti di diritto privato, comunque denominati, in controllo dell’amministrazione pubblica, ivi incluse le fondazioni. Sono, infatti considerati, enti di diritto privato in controllo pubblico gli enti di diritto privato sottoposti a controllo da parte di amministrazioni pubbliche, oppure gli enti costituiti o vigilati da pubbliche amministrazioni nei quali siano a queste riconosciuti, anche in assenza di una partecipazione azionaria, poteri di nomina dei vertici o dei componenti degli organi (art. 22, comma 3 d.lgs. n.33/2013)

Applicazione dell’art. 14, comma 1, lettera f), del d.lgs n. 33/2013 ai Comuni

Con specifico riferimento all’individuazione dei comuni a cui si applica l’art. 14, comma 1, lett. f), stante l’abrogazione dell’art. 41-bis del d.lgs. n. 267/2000 da parte del d.lgs. n. 33/2013, occorre considerare il riferimento all’art. 1, comma 1, n. 5) della legge 5 luglio 1982, n. 441.

Pertanto, ai sensi della richiamata norma, sono soggetti agli obblighi di pubblicazione relativamente alla situazione reddituale e patrimoniale dei titolari di cariche elettive i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, fermo restando l’obbligo di pubblicazione per tutti i comuni, indipendentemente dal numero di abitanti, dei dati e delle informazioni di cui alle lettere da a) ad e) del medesimo art. 14, comma 1. Quanto alle forme associative di comuni si precisa che l’obbligo si riferisce agli organi di indirizzo politico delle stesse se la popolazione complessiva supera i 15.000 abitanti.

Tenuto conto, inoltre, della formulazione dell’art. 14, comma 1 del d.lgs. n. 33/2013 che individua quali soggetti tenuti alla pubblicazione dei dati e delle informazioni i “titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico”, deve ritenersi che nei Comuni sono assoggettabili agli obblighi di pubblicazione di cui all’art. 14, comma 1, lett. f), il sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali.

Individuazione dei titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo di cui all’art. 14, comma 1, del d.lgs n. 33/2013

Ai fini dell’adempimento degli obblighi di pubblicazione di cui all’art. 14, comma 1, le amministrazioni, gli enti e le società individuano al proprio interno i titolari di incarichi politici di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, anche con riferimento alle norme statutarie e regolamentari che ne regolano l’organizzazione e l’attività.

Decorrenza dell’obbligo di pubblicazione dei dati di cui all’art. 14 del d.lgs. n. 33/2013

In assenza nel d.lgs. n. 33/2013 di una specifica disposizione transitoria, gli obblighi di pubblicazione previsti dall’art. 14 sono da intendersi riferiti ai componenti degli organi di indirizzo politico in carica alla data di entrata in vigore del medesimo decreto (20 aprile 2013).

A favore di questa interpretazione si consideri che l’art. 49, comma 3, del d.lgs. 33/2013 stabilisce che le sanzioni specificamente collegate alla mancata pubblicazione degli obblighi di cui all’art. 14 “si applicano a partire dalla data di adozione del primo aggiornamento annuale del Piano triennale della trasparenza e comunque, a partire dal 180° giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto”. L’applicazione delle sanzioni presuppone, dunque, che sia data immediata pubblicazione ai dati in questione.

Il riferimento alla pubblicazione dei dati entro tre mesi dalla elezione o dalla nomina (art. 14, comma 2) non riguarda, infatti, la decorrenza dell’entrata in vigore dell’obbligo ma è da intendersi riferito esclusivamente all’attuazione della disposizione successivamente alle elezioni.

Modalità di attuazione dell’art. 14, comma 1, lettera f), del d.lgs n. 33/2013

Sulla base di una interpretazione coordinata dell’art. 14 con la legge 5 luglio 1982, n. 441, è da ritenersi che l’obbligo delle dichiarazioni e delle attestazioni di cui agli artt. 2, 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal decreto legislativo n. 33/2013, riguardanti la situazione patrimoniale dei

componenti degli organi di indirizzo politico, del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano, è posto in capo al titolare dell’incarico politico. Quest’ultimo è tenuto, altresì, a dichiarare i casi di mancato consenso del coniuge e dei parenti entro il secondo grado di cui l’amministrazione deve dare evidenza sul proprio sito istituzionale. Sono parenti entro il secondo grado: nonni, genitori, figli, nipoti in linea retta (figli dei figli), fratelli, sorelle.

Soggetti destinatari delle sanzioni per mancata o incompleta comunicazione delle informazioni e dei dati di cui all’articolo 14, del d.lgs n. 33/2013

La sanzione amministrativa pecuniaria disposta dall’art. 47 del d.lgs. n. 33/2013 per la mancata o incompleta comunicazione delle informazioni e dei dati di cui all’articolo 14, concernenti la situazione patrimoniale complessiva del titolare dell’incarico al momento dell’assunzione in carica, la titolarità di imprese, le partecipazioni azionarie proprie, del coniuge e dei parenti entro il secondo grado (art. 14, comma 1, lett. f), nonché tutti i compensi cui dà diritto l’assunzione della carica (art. 14, comma 1, lett. c), primo periodo), è applicabile, esclusivamente, nei confronti dei titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico. Nessuna sanzione è applicabile nei confronti del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado stante la subordinazione prevista dal legislatore per la diffusione dei relativi dati a un espresso consenso da parte dei medesimi.

Dati e informazioni da pubblicare ai sensi dell’art. 14, comma 1, del d.lgs n. 33/2013

Per i dati e le informazioni da pubblicare ai sensi dell’art. 14, comma 1, del d.lgs n. 33/2013 si rinvia all’allegato 1 “Elenco degli obblighi di pubblicazione” della delibera CiVIT n. 50/2013.

Romilda Rizzo

Sustainable Development Solutions for the Mediterranean Region

Sustainable Development Solutions for the Mediterranean Region

Intervento Ministro On. Prof. Maria Chiara Carrozza

1. Thank you for your kind invitation. I am honored to represent the Italian government and to participate in such a distinctive gathering of international scholars and experts, focused on sustainability in a Mediterranean perspective. I am sure these days will provide a great opportunity for students, researchers and professors.
2. This event reminds me of the first sentence in a 2011 report by the Royal Society, “Knowledge, networks and nations: Global scientific collaboration in the 21st century”: “Science is a global enterprise”. Italian scientists, professors, researchers, students need to be aware that research, science and technology are global by nature. As a scientist myself, I know we are players in these fields as long as we are willing to be part of a truly global conversation.
MED Solutions is indeed an example of where efforts of such an integrated and global approach could be directed to. We need to see more of these projects in Italy, as long as they are born with the right resources, the right partnerships and the right agenda. We don’t need networking activities for the sake of networking per se, we rather need real partnerships and patterns of collaboration.
3. In these brief remarks, I would like to share with you some of my views on the relationship between sustainability and innovation. At first glance, these two concepts might seem rather different: sustainability highlights the ability of societies to endure, whilst innovation has a lot to do with change. A sustainable development is, first of all, a balance, because it meets the needs of the present generation without compromising the ability of future generations to meet their own needs. How can this be achieved? Of course, through innovation. In a nutshell, innovation is an investment in the present in order to make the future sustainable.
This is why, when I think about sustainable development, my mind goes to the concept of social innovation. And in the UN Leadership Council for Sustainable Development Solutions Network report I find the three dimensions of social innovation that I have in mind:

  • Inclusiveness
  • Truly innovative (disruptive and enabling, rather than incremental)
  • Open to contamination to a variety of actors.

4. The global scientific community is increasingly driven by the need to find solutions to a range of issues that threaten sustainability. At the recent G8 science summit in London with my colleagues we reinforced our shared agenda to face global challenges together. We affirmed the role that science has to play in securing present and future sustainable growth. Many of today’s challenges are global, and thus require a coordinated action and a strengthened international cooperation on all global challenges: during the G8 science summit, we highlighted in particular urbanization, pollution, energy security, climate change, biodiversity, ocean acidification, youth unemployment, inequality, population ageing.
We need to innovate also our methodology, both for education and research. A cross-disciplinary and cross-sectoral approach is absolutely needed, in order to face these global challenges properly.
Today, openness in science and research is a part of innovation itself. This is why, at the G8 science summit, we have identified as a key priority to “open our databases” and share information, scientific publications. We have emphasized that we want to work on the definition and the enforcement of key global research infrastructures, as assets for the development of science, technology, but also as sentinels of a global dialogue and therefore peace and mutual understanding.
5. The themes that the Leadership Council identifies as goals of sustainable development are the themes that humanity should focus on right now, and I strongly believe that on each of these issues Science and Technology can and should make a contribution. It has done so in the past, it is doing so with an incredible speed right now.
In order to face global challenges, we need to be creative. We recently launched a new program, focused on innovation demand, in order to attract students, researchers and professors, similar to the challenge prizes in other parts of Europe and in North America. Our goal is to involve schools, university and various firms in the challenges to solve specific issues on social innovation, and on the Italian artistic and cultural heritage. We will present the outcomes at the Milan Expo 2015, which will showcase to the world what Italian creativity and talent can produce if properly motivated. Expo 2015 is an initiative strongly related with sustainability issues, starting from the title “Feeding the planet. Energy for life”.
6. In order to feed the planet, we need to feed the future, starting from now. The sustainability of our system depends on clear political choices. We need to disagree loudly with those who consider the resources allocated to science and technology as an expense. As any serious economic research shows, these resources are the greatest investment… into the future of our country. Developed countries such as Italy need to invest most of all in human capital in order to maintain their competitiveness. And developing countries can pursue a path of sustainable growth only through the investment in education and research.
As any investment, research needs an evaluation. We need clear Key Performance Indicators, even in the short term. I warmly invite you to take a look at the report that will be presented on the 16th of July by the Ministry of Education, University and Research, that will clearly show the performance of our research system. Based on these results we will identify the way forward for the development of future initiatives.
7. I strongly appreciate the “multidimensional approach” of the MED Solution project. You emphasize that you work on (1) support to regional governance, (2) applied research, (3) teaching
This is indeed something which I really like. Our universities and our schools need to be multidimensional as well. It is difficult to stress only on research, it is difficult to be good teachers if you don’t research, it is impossible to advise governments if you are not updated with the international scientific debate or if you don’t transfer to the system prepared leaders.
8. In conclusion, both the Northern and the Southern shore of the Mediterranean are living in difficult times. On the one hand, these are times of crisis, of uncertainty, of instability. On the other hand, these difficulties could emphasize the common challenges we face and provide a unique opportunity of exchange and collaboration for our students and researchers.

Delibera Commissione Nazionale Società e Borsa 26 giugno 2013, n. 18592

Delibera n. 18592

Adozione del “Regolamento sulla raccolta di capitali di rischio da parte di start-up innovative tramite portali on-line” ai sensi dell’articolo 50-quinquies e dell’articolo 100-ter del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 e successive modificazioni

LA COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETA’ E LA BORSA

VISTA la legge 7 giugno 1974, n. 216 e successive modificazioni;

VISTO il decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, recante “Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, ai sensi degli articoli 8 e 21 della legge 6 febbraio 1996, n. 52” e successive modifiche;

VISTO il decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 convertito, con modificazioni, nella legge 17 dicembre 2012, n. 221 recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”;

VISTO, in particolare, l’articolo 50-quinquies, inserito con decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 nel citato decreto legislativo n. 58 del 1998, il quale prevede che la Consob determini “i principi e i criteri relativi: a) alla formazione del registro e alle relative forme di pubblicità; b) alle eventuali ulteriori condizioni per l’iscrizione nel registro; alle cause di sospensione, radiazione e riammissione e alle misure applicabili nei confronti degli iscritti nel registro; c) alle eventuali ulteriori cause di incompatibilità; d) alle regole di condotta che i gestori di portali devono rispettare nel rapporto con gli investitori, prevedendo un regime semplificato per i clienti professionali”;

VISTO, in particolare, l’articolo 100-ter, inserito con decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 nel citato decreto legislativo n. 58 del 1998, il quale stabilisce che la Consob determini “la disciplina applicabile alle offerte al pubblico condotte esclusivamente attraverso uno o più portali per la raccolta di capitali, al fine di assicurare la sottoscrizione da parte di investitori professionali o particolari categorie di investitori dalla stessa individuate di una quota degli strumenti finanziari offerti, quando l’offerta non sia riservata esclusivamente a clienti professionali, e di tutelare gli investitori diversi dai clienti professionali nel caso in cui i soci di controllo della start-up innovativa cedano le proprie partecipazioni a terzi successivamente all’offerta”;

CONSIDERATE le osservazioni ricevute nella consultazione pubblica effettuata ai fini della predisposizione della presente normativa;

DEL I B E R A:

Art. 1
 (Adozione del Regolamento)

1. È adottato il “Regolamento sulla raccolta di capitali di rischio da parte di start-up innovative tramite portali on-line, ai sensi dell’articolo 50-quinquies e dell’articolo 100-ter del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 e successive modificazioni” (Allegato 1).

Art. 2 
(Entrata in vigore)

1. La presente delibera e il Regolamento di cui all’articolo 1 sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e nel Bollettino della CONSOB.

Milano, 26 giugno 2013

IL PRESIDENTE
Giuseppe Vegas

ALLEGATO 1

REGOLAMENTO IN MATERIA DI
“RACCOLTA DI CAPITALI DI RISCHIO DA PARTE DI
START-UP INNOVATIVE TRAMITE PORTALI ON-LINE”

INDICE

PARTE I – DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1 – Fonti normative
Art. 2 – Definizioni
Art. 3 – Modalità per la comunicazione e la trasmissione alla Consob

PARTE II – REGISTRO E DISCIPLINA DEI GESTORI DI PORTALI

Titolo I – Istituzione del registro
Art. 4 – Formazione del registro
Art. 5 – Contenuto del registro
Art. 6 – Pubblicità del registro

Titolo II – Iscrizione nel registro

Art. 7 – Procedimento di iscrizione
Art. 8 – Requisiti di onorabilità dei soggetti che detengono il controllo
Art. 9 – Requisiti di onorabilità e professionalità dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo
Art. 10 – Effetti della perdita dei requisiti di onorabilità
Art. 11 – Sospensione dalla carica dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo
Art. 12 – Cancellazione dal registro

Titolo III – Regole di condotta

Art. 13 – Obblighi del gestore
Art. 14 – Informazioni relative alla gestione del portale
Art. 15 – Informazioni relative all’investimento in start-up innovative
Art. 16 – Informazioni relative alle singole offerte
Art. 17 – Obblighi relativi alla gestione degli ordini di adesione degli investitori
Art. 18 – Obblighi di tutela degli investitori connessi ai rischi operativi
Art. 19 – Obblighi di riservatezza
Art. 20 – Obblighi di conservazione della documentazione
Art. 21 – Comunicazioni alla Consob

Titolo IV – Provvedimenti sanzionatori e cautelari
Art. 22 – Provvedimenti cautelari
Art. 23 – Sanzioni

PARTE III – DISCIPLINA DELLE OFFERTE TRAMITE PORTALI

Art. 24 – Condizioni relative alle offerte sul portale
Art. 25 – Costituzione della provvista e diritto di revoca

Allegato 1 – Istruzioni per la presentazione della domanda di iscrizione nel registro dei gestori e per la comunicazione ai fine dell’annotazione nella sezione speciale
Allegato 2 – Relazione sull’attività d’impresa e sulla struttura organizzativa
Allegato 3 – Informazioni sulla singola offerta

PARTE I
DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1
(Fonti normative)

1. Il presente regolamento è adottato ai sensi degli articoli 50-quinquies e 100-ter del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58.

Art. 2
(Definizioni)

1. Nel presente regolamento si intendono per:
a) «Testo Unico»: il decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58;
b) «decreto»: il decreto legge 18 ottobre 2012 n. 179 convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012 n. 221 recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”;
c) «emittente»: la società start-up innovativa, compresa la start-up a vocazione sociale, come definite dall’articolo 25, commi 2 e 4, del decreto;
d) «portale»: la piattaforma on line che ha come finalità esclusiva la facilitazione della raccolta di capitali di rischio da parte delle start-up innovative;
e) «gestore»: il soggetto che esercita professionalmente il servizio di gestione di portali per la raccolta di capitali di rischio per le start-up innovative ed è iscritto nell’apposito registro tenuto dalla Consob;
f) «controllo»: l’ipotesi in cui un soggetto, persona fisica o giuridica, ovvero più soggetti congiuntamente, dispongono, direttamente o indirettamente, anche tramite patti parasociali, della maggioranza dei voti esercitabili nell’assemblea ordinaria ovvero dispongono di voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria;
g) «offerta»: l’offerta al pubblico condotta esclusivamente attraverso uno o più portali per la raccolta di capitali di rischio, avente ad oggetto strumenti finanziari emessi da start-up innovative per un corrispettivo totale inferiore a quello determinato dalla Consob ai sensi dell’articolo 34-ter, comma 1, lettera c) del regolamento Consob in materia di emittenti, adottato con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche;
h) «strumenti finanziari»: le azioni o le quote rappresentative del capitale sociale previste dal decreto, emesse dalle start-up innovative, oggetto delle offerte al pubblico condotte attraverso portali;
i) «registro»: il registro tenuto dalla Consob ai sensi dell’articolo 50-quinquies del Testo Unico;
j) «investitori professionali»: i clienti professionali privati di diritto, individuati nell’Allegato 3, punto I, del Regolamento Consob in materia di intermediari, adottato con delibera n. 16190 del 29 ottobre 2007 e successive modifiche, nonché i clienti professionali pubblici di diritto previsti dall’articolo 2 del decreto ministeriale 11 novembre 2011, n. 236 emanato dal Ministero dell’economia e delle finanze.

Art. 3
(Modalità per la comunicazione e la trasmissione alla Consob)

1. Le domande, le comunicazioni, gli atti, i documenti e ogni altra informazione prevista dal presente regolamento sono trasmessi mediante l’utilizzo di posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo portalicrowdfunding@pec.consob.it.

PARTE II
REGISTRO E DISCIPLINA DEI GESTORI DI PORTALI

Titolo I
Istituzione del registro

Art. 4
(Formazione del registro)

1. È istituito il registro dei gestori previsto dall’articolo 50-quinquies, comma 2, del Testo Unico.

2. Al registro è annessa una sezione speciale ove sono annotate le imprese di investimento e le banche autorizzate ai relativi servizi di investimento che comunicano alla Consob, prima dell’avvio dell’operatività, lo svolgimento dell’attività di gestione di un portale secondo quanto previsto dall’Allegato 1.

Art. 5
(Contenuto del registro)

1. Nel registro, per ciascun gestore iscritto, sono indicati:
a) il numero d’ordine di iscrizione;
b) la denominazione sociale;
c) l’indirizzo del sito internet del portale e il corrispondente collegamento ipertestuale;
d) la sede legale e la sede amministrativa;
e) la stabile organizzazione nel territorio della Repubblica, per i soggetti comunitari;
f) gli estremi degli eventuali provvedimenti sanzionatori e cautelari adottati dalla Consob.

2. Nella sezione speciale del registro, per ciascun gestore annotato, sono indicati:
a) la denominazione sociale;
b) l’indirizzo del sito internet del portale e il corrispondente collegamento ipertestuale;
c) gli estremi degli eventuali provvedimenti sanzionatori e cautelari adottati dalla Consob.

Art. 6
(Pubblicità del registro)

1. Il registro è pubblicato nella parte “Albi ed Elenchi” del Bollettino elettronico della Consob.

Titolo II
Iscrizione nel registro

Art. 7
(Procedimento di iscrizione)

1. La domanda di iscrizione nel registro è predisposta in conformità a quanto indicato nell’Allegato 1 ed è corredata di una relazione sull’attività d’impresa e sulla struttura organizzativa, ivi compresa l’illustrazione dell’eventuale affidamento a terzi di funzioni operative essenziali, redatta in osservanza di quanto previsto dall’Allegato 2.

2. La Consob, entro sette giorni dal ricevimento, verifica la regolarità e la completezza della domanda e comunica alla società richiedente la documentazione eventualmente mancante, che è inoltrata alla Consob entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione.

3. Nel corso dell’istruttoria la Consob può chiedere ulteriori elementi informativi:
a) alla società richiedente;
b) a coloro che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso la società richiedente;
c) a coloro che detengono il controllo della società richiedente.
In tal caso il termine di conclusione del procedimento è sospeso dalla data di invio della richiesta degli elementi informativi fino alla data di ricezione degli stessi.

4. Qualsiasi modificazione concernente i requisiti per l’iscrizione nel registro che intervenga nel corso dell’istruttoria è portata senza indugio a conoscenza della Consob. Entro sette giorni dal verificarsi dell’evento, la società richiedente trasmette alla Consob la relativa documentazione. In tal caso, il termine di conclusione del procedimento è interrotto dalla data di ricevimento della comunicazione concernente le modificazioni intervenute e ricomincia a decorrere dalla data di ricevimento da parte della Consob della relativa documentazione.

5. La Consob delibera sulla domanda entro il termine di sessanta giorni. L’iscrizione è negata quando risulti che la società richiedente non sia in possesso dei requisiti prescritti dall’articolo 50-quinquies del Testo Unico e dagli articoli 8 e 9 ovvero quando dalla valutazione dei contenuti della relazione prevista all’Allegato 2 non risulti garantita la capacità della società richiedente di esercitare correttamente la gestione di un portale.

Art. 8
(Requisiti di onorabilità dei soggetti che detengono il controllo)

1. Ai fini dell’iscrizione nel registro e della permanenza nello stesso, coloro che detengono il controllo della società richiedente dichiarano sotto la propria responsabilità e con le modalità indicate nell’Allegato 1, di:
a) non trovarsi in condizione di interdizione, inabilitazione ovvero di non aver subito una condanna ad una pena che comporti l’interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici ovvero l’incapacità ad esercitare uffici direttivi;
b) non essere stati sottoposti a misure di prevenzione disposte dall’autorità giudiziaria ai sensi del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, salvi gli effetti della riabilitazione;
c) non essere stati condannati con sentenza irrevocabile, salvi gli effetti della riabilitazione:
1) a pena detentiva per uno dei reati previsti dalle norme che disciplinano l’attività bancaria, finanziaria, mobiliare, assicurativa e dalle norme in materia di mercati, di valori mobiliari e di strumenti di pagamento;
2) a pena detentiva per uno dei reati previsti nel titolo XI del libro V del codice civile e nel regio decreto 16 marzo 1942, n. 267;
3) alla reclusione per un tempo non inferiore a un anno per un delitto contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica, contro il patrimonio, contro l’ordine pubblico, contro l’economia pubblica ovvero per un delitto in materia tributaria;
4) alla reclusione per un tempo non inferiore a due anni per un qualunque delitto non colposo;
d) non essere stati condannati a una delle pene indicate alla lettera c) con sentenza che applica la pena su richiesta delle parti, salvo il caso di estinzione del reato.

2. Ove il controllo sia detenuto tramite una o più persone giuridiche, i requisiti di onorabilità indicati nel comma 1 devono ricorrere per gli amministratori e il direttore generale ovvero per i soggetti che ricoprono cariche equivalenti, nonché per le persone fisiche che controllano tali persone giuridiche.

Art. 9
(Requisiti di onorabilità e professionalità dei soggetti che svolgono
funzioni di amministrazione, direzione e controllo)

1. Ai fini dell’iscrizione nel registro e della permanenza nello stesso, coloro che svolgono le funzioni di amministrazione, direzione e controllo in una società richiedente, devono possedere i requisiti di onorabilità indicati dall’articolo 8, comma 1.

2. I soggetti indicati al comma 1 sono scelti secondo criteri di professionalità e competenza fra persone che hanno maturato una comprovata esperienza di almeno un biennio nell’esercizio di:
a) attività di amministrazione o di controllo ovvero compiti direttivi presso imprese;
b) attività professionali in materie attinenti al settore creditizio, finanziario, mobiliare, assicurativo;
c) attività d’insegnamento universitario in materie giuridiche o economiche;
d) funzioni amministrative o dirigenziali presso enti privati, enti pubblici o pubbliche amministrazioni aventi attinenza con il settore creditizio, finanziario, mobiliare o assicurativo ovvero presso enti pubblici o pubbliche amministrazioni che non hanno attinenza con i predetti settori purché le funzioni comportino la gestione di risorse economico-finanziarie.

3. Possono far parte dell’organo che svolge funzioni di amministrazione anche soggetti, in ruoli non esecutivi, che abbiano maturato una comprovata esperienza lavorativa di almeno un biennio nei settori industriale, informatico o tecnico-scientifico, a elevato contenuto innovativo, o di insegnamento o ricerca nei medesimi settori, purché la maggioranza dei componenti possieda i requisiti previsti dal comma 2.

4. I soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso un gestore iscritto nel registro non possono assumere o esercitare analoghe cariche presso altre società che svolgono la stessa attività, a meno che tali società non appartengano al medesimo gruppo.

Art. 10
(Effetti della perdita dei requisiti di onorabilità)

1. I soggetti che detengono il controllo e coloro che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo di un gestore comunicano senza indugio agli organi che svolgono funzioni di amministrazione e di controllo la perdita dei requisiti di onorabilità.

2. Il venir meno dei requisiti di onorabilità richiesti ai soggetti indicati al comma 1 comporta la cancellazione del gestore dal registro, a meno che tali requisiti non siano ricostituiti entro il termine massimo di due mesi.

3. Durante il periodo previsto al comma 2 il gestore non pubblica nuove offerte e quelle in corso sono sospese a far data dalla comunicazione prevista al comma 1 e decadono alla scadenza del termine massimo di due mesi, ove non siano ricostituiti i requisiti prescritti.

Art. 11
(Sospensione dalla carica dei soggetti che svolgono
funzioni di amministrazione, direzione e controllo)

1. I soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso un gestore iscritto nel registro sono sospesi dalla carica nel caso di:
a) condanna con sentenza non definitiva per uno dei reati previsti dall’articolo 8, comma 1, lettera c);
b) applicazione su richiesta delle parti di una delle pene previste dall’articolo 8, comma 1, lettera c), con sentenza non definitiva;
c) applicazione provvisoria di una delle misure previste dagli articoli 67 e 76, comma 8, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159;
d) applicazione di una misura cautelare di tipo personale.

2. L’organo che svolge funzioni di amministrazione dichiara la sospensione con apposita delibera entro trenta giorni dall’avvenuta conoscenza di uno degli eventi previsti al comma 1 e iscrive l’eventuale revoca fra le materie da trattare nella prima assemblea successiva al verificarsi di una delle cause di sospensione indicate al comma 1. Nelle ipotesi previste dalle lettere c) e d) del comma 1, la sospensione dalla funzione si applica in ogni caso per l’intera durata delle misure contemplate.

Art. 12
(Cancellazione dal registro)

1. La cancellazione dal registro è disposta:
a) su richiesta del gestore;
b) a seguito della perdita dei requisiti prescritti per l’iscrizione;
c) a seguito del mancato pagamento del contributo di vigilanza nella misura determinata annualmente dalla Consob;
d) per effetto dell’adozione del provvedimento di radiazione ai sensi dell’articolo 23, comma 1, lettera b).

2. I gestori cancellati dal registro ai sensi del comma 1 possono esservi nuovamente iscritti a domanda, purché:
a) nei casi previsti dal comma 1, lettere b) e c), siano rientrati in possesso dei requisiti indicati agli articoli 8 e 9, ovvero abbiano corrisposto il contributo di vigilanza dovuto;
b) nel caso previsto dal comma 1, lettera d), siano decorsi tre anni dalla data della notifica del provvedimento di radiazione.

Titolo III
Regole di condotta

Art. 13
(Obblighi del gestore)

1. Il gestore opera con diligenza, correttezza e trasparenza evitando che gli eventuali conflitti di interesse che potrebbero insorgere nello svolgimento dell’attività di gestione di portali incidano negativamente sugli interessi degli investitori e degli emittenti e assicurando la parità di trattamento dei destinatari delle offerte che si trovino in identiche condizioni.

2. Il gestore rende disponibili agli investitori, in maniera dettagliata, corretta, chiara, non fuorviante e senza omissioni, tutte le informazioni riguardanti l’offerta che sono fornite dall’emittente affinché gli stessi possano ragionevolmente e compiutamente comprendere la natura dell’investimento, il tipo di strumenti finanziari offerti e i rischi ad essi connessi e prendere le decisioni in materia di investimenti in modo consapevole.

3. Il gestore richiama l’attenzione degli investitori diversi dagli investitori professionali sull’opportunità che gli investimenti in attività finanziaria ad alto rischio siano adeguatamente rapportati alle proprie disponibilità finanziarie. Il gestore non diffonde notizie che siano non coerenti con le informazioni pubblicate sul portale e si astiene dal formulare raccomandazioni riguardanti gli strumenti finanziari oggetto delle singole offerte atte ad influenzare l’andamento delle adesioni alle medesime.

4. Il gestore assicura che le informazioni fornite tramite il portale siano aggiornate, accessibili almeno per i dodici mesi successivi alla chiusura delle offerte e rese disponibili agli interessati che ne facciano richiesta per un periodo di cinque anni dalla data di chiusura dell’offerta.

5. Il gestore assicura agli investitori diversi dagli investitori professionali il diritto di recedere dall’ordine di adesione, senza alcuna spesa, tramite comunicazione rivolta al gestore medesimo, entro sette giorni decorrenti dalla data dell’ordine.

Art. 14
(Informazioni relative alla gestione del portale)

1. Nel portale sono pubblicate in forma sintetica e facilmente comprensibile, anche attraverso l’utilizzo di tecniche multimediali, le informazioni relative:
a) al gestore, ai soggetti che detengono il controllo, ai soggetti aventi funzioni di amministrazione, direzione e controllo;
b) alle attività svolte, ivi incluse le modalità di selezione delle offerte o l’eventuale affidamento di tale attività a terzi;
c) alle modalità per la gestione degli ordini relativi agli strumenti finanziari offerti tramite il portale, anche con riferimento alle condizioni previste dall’articolo 17, comma 4;
d) agli eventuali costi a carico degli investitori;
e) alle misure predisposte per ridurre e gestire i rischi di frode;
f) alle misure predisposte per assicurare il corretto trattamento dei dati personali e delle informazioni ricevute dagli investitori ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e successive modifiche;
g) alle misure predisposte per gestire i conflitti di interessi;
h) alle misure predisposte per la trattazione dei reclami e l’indicazione dell’indirizzo cui trasmettere tali reclami;
i) ai meccanismi previsti per la risoluzione stragiudiziale delle controversie;
j) ai dati aggregati sulle offerte svolte attraverso il portale e sui rispettivi esiti;
k) alla normativa di riferimento, all’indicazione del collegamento ipertestuale al registro nonché alla sezione di investor education del sito internet della Consob e alla apposita sezione speciale del Registro delle Imprese prevista all’articolo 25, comma 8, del decreto;
l) agli estremi degli eventuali provvedimenti sanzionatori e cautelari adottati dalla Consob;
m) alle iniziative, che il gestore si riserva di adottare nei confronti degli emittenti in caso di inosservanza delle regole di funzionamento del portale; in caso di mancata predisposizione, l’indicazione che non sussistono tali iniziative.

Art. 15
(Informazioni relative all’investimento in start-up innovative)

1. Il gestore fornisce agli investitori, in forma sintetica e facilmente comprensibile, anche mediante l’utilizzo di tecniche multimediali, le informazioni relative all’investimento in strumenti finanziari di start-up innovative, riguardanti almeno:
a) il rischio di perdita dell’intero capitale investito;
b) il rischio di illiquidità;
c) il divieto di distribuzione di utili ai sensi dell’articolo 25 del decreto;
d) il trattamento fiscale di tali investimenti (con particolare riguardo alla temporaneità dei benefici ed alle ipotesi di decadenza dagli stessi);
e) le deroghe al diritto societario previste dall’articolo 26 del decreto nonché al diritto fallimentare previste dall’articolo 31 del decreto;
f) i contenuti tipici di un business plan;
g) il diritto di recesso, ai sensi dell’articolo 13, comma 5 e le relative modalità di esercizio.

2. Il gestore assicura che possano accedere alle sezioni del portale in cui è possibile aderire alle singole offerte solo gli investitori diversi dagli investitori professionali che abbiano:
a) preso visione delle informazioni di investor education previste dall’articolo 14, comma 1, lettera k) e delle informazioni indicate al comma 1;
b) risposto positivamente ad un questionario comprovante la piena comprensione delle caratteristiche essenziali e dei rischi principali connessi all’investimento in start-up innovative per il tramite di portali;
c) dichiarato di essere in grado di sostenere economicamente l’eventuale intera perdita dell’investimento che intendono effettuare.

Art. 16
(Informazioni relative alle singole offerte)

1. In relazione a ciascuna offerta il gestore pubblica:
a) le informazioni indicate nell’Allegato 3 ed i relativi aggiornamenti forniti dall’emittente, anche in caso di significative variazioni intervenute o errori materiali rilevati nel corso dell’offerta, portando contestualmente ogni aggiornamento a conoscenza dei soggetti che hanno aderito all’offerta;
b) gli elementi identificativi delle banche o delle imprese di investimento che curano il perfezionamento degli ordini nonché gli estremi identificativi del conto previsto dall’articolo 17, comma 6;
c) le informazioni le modalità di esercizio del diritto di revoca previsto dall’articolo 25, comma 2;
d) la periodicità e le modalità con cui verranno fornite le informazioni sullo stato delle adesioni, l’ammontare sottoscritto e il numero di aderenti.

2. Le informazioni indicate al comma 1 possono essere altresì fornite mediante l’utilizzo di tecniche multimediali. Il gestore consente l’acquisizione delle informazioni elencate al comma 1, lettera a), su supporto durevole.

Art. 17
(Obblighi relativi alla gestione degli ordini di adesione degli investitori)

1. Il gestore adotta misure volte ad assicurare che gli ordini di adesione alle offerte ricevuti dagli investitori siano:
a) trattati in maniera rapida, corretta ed efficiente;
b) registrati in modo pronto e accurato;
c) trasmessi, indicando gli estremi identificativi di ciascun investitore, secondo la sequenza temporale con la quale sono stati ricevuti.
2. Le banche e le imprese di investimento curano il perfezionamento degli ordini che ricevono per il tramite di un gestore e tengono informato quest’ultimo sui relativi esiti, assicurando il rispetto di quanto previsto al comma 6.

3. Le banche e le imprese di investimento che ricevono gli ordini operano nei confronti degli investitori nel rispetto delle disposizioni applicabili contenute nella Parte II del Testo Unico e nella relativa disciplina di attuazione.

4. Le disposizioni contenute nel comma 3 non si applicano quando ricorrano le seguenti condizioni:
a) gli ordini siano impartiti da investitori-persone fisiche e il relativo controvalore sia inferiore a cinquecento euro per singolo ordine e a mille euro considerando gli ordini complessivi annuali;
b) gli ordini siano impartiti da investitori-persone giuridiche e il relativo controvalore sia inferiore a cinquemila euro per singolo ordine e a diecimila euro considerando gli ordini complessivi annuali.

5. Il gestore acquisisce dall’investitore, con modalità che ne consentano la conservazione, un’attestazione con la quale lo stesso dichiara di non aver superato, nell’anno solare di riferimento, le soglie previste al comma 4. A tal fine rilevano gli importi degli investimenti effettivamente perfezionati per il tramite del portale al quale sono trasmessi gli ordini nonché di altri portali.

6. Il gestore del portale assicura che, per ciascuna offerta, la provvista necessaria al perfezionamento degli ordini sia costituita nel conto indisponibile intestato all’emittente acceso presso le banche e le imprese di investimento a cui sono trasmessi gli ordini, previsto dall’articolo 25.

Art. 18
(Obblighi di tutela degli investitori connessi ai rischi operativi)

1. Il gestore assicura l’integrità delle informazioni ricevute e pubblicate dotandosi di sistemi operativi affidabili e sicuri.
2. Ai fini dell’adempimento di quanto previsto al comma 1 il gestore:
a) individua le fonti di rischio operativo e le gestisce predisponendo procedure e controlli adeguati, anche al fine di evitare discontinuità operative;
b) predispone appositi dispositivi di backup.

Art. 19
(Obblighi di riservatezza)

1. Il gestore assicura la riservatezza delle informazioni acquisite dagli investitori in ragione della propria attività, salvo che nei confronti dell’emittente e per le finalità connesse con il perfezionamento dell’offerta, nonché in ogni altro caso in cui l’ordinamento ne imponga o ne consenta la rivelazione.

Art. 20
(Obblighi di conservazione della documentazione)

1. Il gestore è tenuto a conservare ordinatamente per almeno cinque anni, in formato elettronico ovvero cartaceo, copia della corrispondenza e della documentazione contrattuale connessa alla gestione del portale, ivi inclusa:

a) la ricezione degli ordini di adesione alle offerte svolte tramite il portale e l’esercizio dei diritti di recesso e di revoca;
b) la trasmissione degli ordini alle banche e alle imprese di investimento ai fini della sottoscrizione degli strumenti finanziari oggetto dell’offerta;
c) la ricezione delle conferme dell’avvenuta sottoscrizione degli strumenti finanziari oggetto dell’offerta;
d) l’attestazione prevista dall’articolo 17, comma 5.

Art. 21
(Comunicazioni alla Consob)

1. Il gestore trasmette senza indugio alla Consob le informazioni relative alle:
a) variazioni dello statuto sociale;
b) variazioni relative ai soggetti che detengono il controllo, con l’indicazione delle rispettive quote di partecipazione in valore assoluto e in termini percentuali, unitamente alla dichiarazione relativa al possesso dei requisiti di onorabilità previsti dall’articolo 8;
c) variazioni relative ai soggetti che svolgono le funzioni di amministrazione, direzione e controllo, con l’indicazione dei relativi poteri e delle eventuali deleghe assegnate, unitamente alla dichiarazione relativa al possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità previsti dall’articolo 9;
d) comunicazioni ricevute ai sensi dell’articolo 10, comma 1;
e) delibere di sospensione e di revoca dalla carica adottate ai sensi dell’articolo 11, comma 2.

2. Il gestore comunica senza indugio alla Consob le date di inizio, interruzione e riavvio dell’attività.

3. Entro il 31 marzo di ciascun anno il gestore trasmette alla Consob:
a) la relazione sulle attività svolte e sulla struttura organizzativa secondo lo schema riportato nell’Allegato 2 evidenziando le variazioni intervenute rispetto alle informazioni già comunicate. Qualora non siano intervenute variazioni la relazione può non essere inviata, fermo restando che dovrà essere comunicata tale circostanza;
b) i dati sull’operatività del portale con indicazione almeno delle informazioni aggregate relative alle offerte svolte nel corso dell’anno precedente e ai relativi esiti nonché ai servizi accessori prestati con riferimento alle stesse;
c) i dati sui casi di discontinuità operativa e sulla relativa durata, unitamente alla descrizione degli interventi effettuati per ripristinare la corretta operatività del portale;
d) i dati sui reclami ricevuti per iscritto, le misure adottate per rimediare a eventuali carenze rilevate, nonché le attività pianificate.

Titolo IV
Provvedimenti sanzionatori e cautelari

Art. 22
(Provvedimenti cautelari)

1. La Consob, in caso necessità e urgenza, può disporre in via cautelare la sospensione dell’attività del gestore per un periodo non superiore a novanta giorni qualora sussistano fondati elementi che facciano presumere l’esistenza di gravi violazioni di legge ovvero di disposizioni generali o particolari impartite dalla Consob atte a dar luogo alla radiazione dal registro.

Art. 23
(Sanzioni)

1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 50-quinquies, comma 7, primo periodo, del Testo Unico in materia di sanzioni pecuniarie, la Consob dispone:
a) la sospensione dell’attività del gestore in caso di violazione delle regole di condotta previste dal titolo III;
b) la radiazione dal registro in caso di:
1) svolgimento di attività di facilitazione della raccolta di capitale di rischio in assenza delle condizioni previste dall’articolo 24 ovvero per conto di società diverse dalle start-up innovative, comprese le start-up a vocazione sociale, come definite dall’articolo 25, commi 2 e 4 del decreto;
2) contraffazione della firma dell’investitore su modulistica contrattuale o altra documentazione informatica ovvero analogica;
3) acquisizione, anche temporanea, della disponibilità di somme di denaro ovvero detenzione di strumenti finanziari di pertinenza di terzi;
4) comunicazione o trasmissione all’investitore o alla Consob di informazioni o documenti non rispondenti al vero;
5) trasmissione a banche e imprese di investimento di ordini riguardanti la sottoscrizione di strumenti finanziari non autorizzati dall’investitore;
6) mancata comunicazione a banche e imprese di investimento dell’avvenuto esercizio, da parte dell’investitore, del diritto di recesso, ai sensi dell’articolo 13, comma 5, o di revoca, ai sensi dell’articolo 25;
7) reiterazione dei comportamenti che hanno dato luogo a un provvedimento di sospensione adottato ai sensi della lettera a);
8) ogni altra violazione di specifiche regole di condotta connotata da particolare gravità.

PARTE III
DISCIPLINA DELLE OFFERTE TRAMITE PORTALI

Art. 24
(Condizioni relative alle offerte sul portale)

1. Ai fini dell’ammissione dell’offerta sul portale, il gestore verifica che lo statuto o l’atto costitutivo dell’emittente preveda:
a) il diritto di recesso dalla società ovvero il diritto di co-vendita delle proprie partecipazioni nonché le relative modalità e condizioni di esercizio nel caso in cui i soci di controllo, successivamente all’offerta, trasferiscano il controllo a terzi, in favore degli investitori diversi dagli investitori professionali o dalle altre categorie di investitori indicate al comma 2 che abbiano acquistato o sottoscritto strumenti finanziari offerti tramite portale. Tali diritti sono riconosciuti per il periodo in cui sussistono i requisiti previsti dall’articolo 25, commi 2 e 4, del decreto e comunque per almeno tre anni dalla conclusione dell’offerta;
b) la comunicazione alla società nonché la pubblicazione dei patti parasociali nel sito internet dell’emittente.
2. Ai fini del perfezionamento dell’offerta sul portale, il gestore verifica che una quota almeno pari al 5% degli strumenti finanziari offerti sia stata sottoscritta da investitori professionali o da fondazioni bancarie o da incubatori di start-up innovative previsto all’articolo 25, comma 5, del decreto.

Art. 25
(Costituzione della provvista e diritto di revoca)

1. La provvista necessaria al perfezionamento degli ordini di adesione alle offerte è costituita nel conto indisponibile intestato all’emittente acceso presso le banche o le imprese di investimento a cui sono trasmessi gli ordini. La valuta di effettivo addebito non può essere anteriore alla data di sottoscrizione degli strumenti finanziari da parte degli investitori.

2. Gli investitori diversi dagli investitori professionali che hanno manifestato la volontà di sottoscrivere strumenti finanziari oggetto di un’offerta condotta tramite portale, hanno il diritto di revocare la loro adesione quando, tra il momento dell’adesione all’offerta e quello in cui la stessa è definitivamente chiusa, sopravvenga un fatto nuovo o sia rilevato errore materiale concernenti le informazioni esposte sul portale, che siano atti a influire sulla decisione dell’investimento. Il diritto di revoca può essere esercitato entro sette giorni dalla data in cui le nuove informazioni sono state portate a conoscenza degli investitori.

3. Nei casi di esercizio del diritto di recesso o del diritto di revoca, nonché nel caso di mancato perfezionamento dell’offerta, i fondi relativi alla provvista prevista al comma 1 tornano nella piena disponibilità degli investitori.

ALLEGATO 1

ISTRUZIONI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA DI ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEI GESTORI E PER LA COMUNICAZIONE AI FINI DELL’ANNOTAZIONE NELLA SEZIONE SPECIALE

A. Domanda per l’iscrizione nel registro

1. La domanda di iscrizione nel registro, sottoscritta dal legale rappresentante della società, indica la denominazione sociale, la sede legale e la sede amministrativa della società, la sede della stabile organizzazione nel territorio della Repubblica per i soggetti comunitari, il nominativo e i recapiti di un referente della società e l’elenco dei documenti allegati.
2. La domanda di iscrizione nel registro è corredata dei seguenti documenti:
a) copia dell’atto costitutivo e dello statuto corredata da dichiarazione sostitutiva resa ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 della certificazione di vigenza rilasciata dall’Ufficio del registro delle imprese;
b) elenco dei soggetti che detengono il controllo con l’indicazione delle rispettive quote di partecipazione in valore assoluto e in termini percentuali con indicazione del soggetto per il tramite il quale si detiene la partecipazione per le partecipazioni indirette;
c) la documentazione per la verifica dei requisiti di onorabilità dei soggetti che detengono il controllo della società:
i) per le persone fisiche:
— dichiarazione sostitutiva di atto notorio/certificazione (ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445) attestante l’insussistenza di una delle situazioni di cui all’articolo 8 del Regolamento;
— dichiarazione sostitutiva resa ai sensi dell’art. 46 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 della certificazione del registro delle imprese recante la dicitura antimafia.
ii) per le persone giuridiche:
— verbale del consiglio di amministrazione o organo equivalente da cui risulti effettuata la verifica del requisito in capo agli amministratori e al direttore ovvero ai soggetti che ricoprono cariche equivalenti nella società o ente partecipante
d) elenco nominativo di tutti i soggetti che svolgono le funzioni di amministrazione direzione e controllo;
e) il verbale della riunione nel corso della quale l’organo di amministrazione ha verificato il possesso dei requisiti di professionalità e di onorabilità per ciascuno dei soggetti chiamati a svolgere funzioni di amministrazione, direzione e controllo corredato dei relativi allegati;
f) una relazione sull’attività d’impresa e sulla struttura organizzativa redatta secondo lo schema riportato all’Allegato 2.

B. Comunicazione per l’annotazione nella sezione speciale del registro
1. Le banche e le imprese di investimento autorizzate alla prestazione dei servizi di investimento comunicano, prima dell’avvio dell’attività, lo svolgimento del servizio di gestione di portale indicando la denominazione sociale, l’indirizzo del sito internet del portale, il corrispondente collegamento ipertestuale nonché il nominativo e i recapiti di un referente della società. La comunicazione è sottoscritta dal legale rappresentante della società.

ALLEGATO 2

RELAZIONE SULL’ATTIVITA’ D’IMPRESA E
SULLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

A. Attività d’impresa
Il gestore descrive in maniera dettagliata le attività che intende svolgere. In particolare, il gestore indica:
1. le modalità per la selezione delle offerte da presentare sul portale;
2. l’attività di consulenza eventualmente prestata in favore delle start up innovative in materia di analisi strategiche e valutazioni finanziarie, di strategia industriale e di questioni connesse;
3. se intende pubblicare informazioni periodiche sui traguardi intermedi raggiunti dalle start-up innovative i cui strumenti finanziari sono offerti sul portale e/o report periodici sull’andamento delle medesime società;
4. se intende predisporre eventuali meccanismi di valorizzazione periodica degli strumenti finanziari acquistati tramite il portale ovvero di rilevazione dei prezzi delle eventuali transazioni aventi ad oggetto tali strumenti finanziari;
5. se intende predisporre eventuali meccanismi atti a facilitare i flussi informativi tra la start-up innovativa e gli investitori o tra gli investitori;
6. altre eventuali attività.

B. Struttura organizzativa
Il gestore del portale fornisce in maniera dettagliata almeno le seguenti informazioni:
1. una descrizione della struttura aziendale (organigramma, funzionigramma ecc.) con l’indicazione dell’articolazione delle deleghe in essere all’interno dell’organizzazione aziendale e dei meccanismi di controllo predisposti nonché di ogni altro elemento utile ad illustrare le caratteristiche operative del gestore;
2. l’eventuale piano di assunzione del personale e il relativo stato di attuazione, ovvero l’indicazione del personale in carico da impiegare per lo svolgimento dell’attività. In tale sede, andrà altresì specificata l’eventuale presenza di dipendenti o collaboratori che abbiano svolto attività professionali o attività accademiche o di ricerca certificata presso Università e/o istituti di ricerca, pubblici o privati, in Italia o all’estero, in materie attinenti ai settori della finanza aziendale e/o dell’economia aziendale e/o del diritto societario e/o marketing e/o nuove tecnologie e/o in materie tecnico-scientifiche, con indicazione dei relativi ruoli e funzioni svolti all’interno dell’organizzazione aziendale;
3. le modalità, anche informatiche, per assicurare il rispetto degli obblighi di cui agli articoli 13, 14, 15 e 16 del presente regolamento;
4. i sistemi per gestire gli ordini raccolti dagli investitori ed in particolare per assicurare il rispetto delle condizioni previsti all’articolo 17, comma 2, del presente regolamento;
5. le modalità per la trasmissione a banche e imprese di investimento degli ordini raccolti dagli investitori;

6. una descrizione della infrastruttura informatica predisposta per la ricezione e trasmissione degli ordini degli investitori (affidabilità del sistema, security, integrity, privacy ecc.);
7. il luogo e le modalità di conservazione della documentazione;
8. la politica di identificazione e di gestione dei conflitti di interesse;
9. la politica per la prevenzione delle frodi e per la tutela della privacy;
10. l’eventuale affidamento a terzi:
a. della strategia di selezione delle offerte da presentare sul portale, specificando l’ampiezza e il contenuto dell’incarico;
b. di altre attività o servizi.
In particolare, andranno specificate le attività affidate, i soggetti incaricati, il contenuto degli incarichi conferiti e le misure per assicurare il controllo sulle attività affidate e per mitigarne i rischi connessi;
11. l’eventuale presenza di incarichi di selezione delle offerte ricevuti da altri gestori, indicando l’ampiezza e il contenuto degli stessi;
12. la struttura delle commissioni per i servizi offerti dal gestore.

L’allegato correda le disposizioni volte all’attuazione dell’articolo 50-quinquies, comma 5, lett. a) del Testo Unico e risponde anche alla finalità di costituire quel patrimonio informativo (che si aggiornerà periodicamente) a disposizione della Consob in grado di orientare e programmare l’azione di vigilanza.

ALLEGATO 3

INFORMAZIONI SULLA SINGOLA OFFERTA

1. Avvertenza
Il gestore assicura che per ciascuna offerta sia preliminarmente riportata con evidenza grafica la seguente avvertenza: “Le informazioni sull’offerta non sono sottoposte ad approvazione da parte della Consob. L’emittente è l’esclusivo responsabile della completezza e della veridicità dei dati e delle informazioni dallo stesso fornite. Si richiama inoltre l’attenzione dell’investitore che l’investimento in strumenti finanziari emessi da start-up innovative è illiquido e connotato da un rischio molto alto.”.

2. Informazioni sui rischi
Descrizione dei rischi specifici dell’emittente e dell’offerta.

3. Informazioni sull’emittente e sugli strumenti finanziari oggetto dell’offerta
a) descrizione dell’emittente, del progetto industriale con indicazione del settore di utilità sociale in caso di start-up innovative a vocazione sociale, del relativo business plan e indicazione del collegamento ipertestuale al sito internet dell’emittente ove reperire le informazioni richieste dall’articolo 25, commi 11 e 12, del decreto;
b) descrizione degli organi sociali e del curriculum vitae degli amministratori;
c) descrizione degli strumenti finanziari oggetto dell’offerta, dei diritti ad essi connessi e delle relative modalità di esercizio;
d) descrizione delle clausole predisposte dall’emittente con riferimento alle ipotesi in cui i soci di controllo cedano le proprie partecipazioni a terzi successivamente all’offerta (le modalità per la way out dall’investimento, presenza di eventuali patti di riacquisto, eventuali clausole di lock up e put option a favore degli investitori ecc.) con indicazione della durata delle medesime, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 24.

4. Informazioni sull’offerta
a) condizioni generali dell’offerta, ivi inclusa l’indicazione dei destinatari, di eventuali clausole di efficacia e di revocabilità delle adesioni;
b) informazioni sulla quota eventualmente già sottoscritta da parte degli investitori professionali o delle altre categorie di investitori previste dall’articolo 24, con indicazione della relativa identità di questi ultimi;
c) indicazione di eventuali costi o commissioni posti a carico dell’investitore, ivi incluse le eventuali spese per la successiva trasmissione degli ordini a banche e imprese di investimento;
d) descrizione delle modalità di calcolo della quota riservata agli investitori professionali o alle altre categorie di investitori previste dall’articolo 24, nonché delle modalità e della tempistica di pubblicazione delle informazioni sullo stato delle adesioni all’offerta;
e) indicazione delle banche e delle imprese di investimento cui saranno trasmessi gli ordini di sottoscrizione degli strumenti finanziari oggetto dell’offerta e descrizione delle modalità e della tempistica per l’esecuzione dei medesimi, nonché della sussistenza di eventuali conflitti di interesse in capo a tali banche e imprese di investimento;
f) informazioni in merito al conto indisponibile acceso ai sensi dell’articolo 17, comma 6, alla data di effettivo addebito dei fondi sui conti dei sottoscrittori;
g) informazioni in merito alle modalità di restituzione dei fondi nei casi di legittimo esercizio dei diritti di recesso o di revoca, nonché nel caso di mancato perfezionamento dell’offerta;
h) termini e condizioni per il pagamento e l’assegnazione/consegna degli strumenti finanziari sottoscritti;
i) informazioni sui conflitti di interesse connessi all’offerta, ivi inclusi quelli derivanti dai rapporti intercorrenti tra l’emittente e il gestore del portale, coloro che ne detengono il controllo, i soggetti che svolgono funzioni di direzione, amministrazione e controllo nonché gli investitori professionali o le altre categorie di investitori previste dall’articolo 24, che hanno eventualmente già sottoscritto la quota degli strumenti finanziari ad essi riservata;
j) informazioni sullo svolgimento da parte dell’emittente di offerte aventi il medesimo oggetto su altri portali;
k) la legge applicabile e il foro competente;
l) la lingua o le lingue in cui sono comunicate le informazioni relative all’offerta.

5. Informazioni sugli eventuali servizi offerti dal gestore del portale con riferimento all’offerta
Descrizione delle attività connesse all’offerta svolte dal gestore del portale.

* * *

[Sono inoltre definiti alcuni requisiti qualitativi della scheda dell’offerta]

Le informazioni sull’offerta sono facilmente comprensibili da un investitore ragionevole e sono fornite attraverso l’utilizzo di un linguaggio non tecnico o gergale, chiaro, conciso, ricorrendo, laddove possibile, all’utilizzo di termini del linguaggio comune. Le informazioni sono altresì rappresentate in modo da consentire la comparabilità delle offerte svolte tramite il portale.

La presentazione e la struttura del documento devono agevolarne la lettura da parte degli investitori, anche attraverso la scrittura in caratteri di dimensione leggibile. Tale documento è di lunghezza non superiore a cinque pagine in formato A4. Qualora vengano usati colori o loghi caratteristici della società, essi non compromettono la comprensibilità delle informazioni nei casi in cui il documento contenente le informazioni relative all’offerta venga stampato o fotocopiato in bianco e nero.