Archivi tag: Calendario

Calendario Scolastico 2024/2025

Tutti a Scuola Cagliari, 16 settembre 2024


Il nuovo anno scolastico 2024-2025 ha inizio l’1 settembre 2024.

Ogni anno il Ministero emana un’ordinanza che contiene le date delle festività nazionali, uguali perle scuole di ogni ordine e grado.
L’ordinanza stabilisce anche la data di svolgimento della prova nazionale inserita nell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo, comprese le sessioni suppletive.
Inoltre l’ordinanza stabilisce la data di inizio degli esami di Stato conclusivi del II ciclo di istruzione.

Le Regioni fissano la data di inizio e di fine delle lezioni nonché gli eventuali ulteriori giorni di chiusura delle scuole nel periodo delle festività natalizie e pasquali o in altri periodi.


Avvio anno scolastico 2024-2025
Ufficio di Statistica – Ministero dell’Istruzione e del Merito

Nell’anno scolastico 2024/2025 sono tornati sui banchi 7.073.587 studenti, distribuiti in 362.115 classi.
Nel 2024/2025, le bambine e i bambini della Scuola dell’Infanzia sono 785.056 e 2.170.746 quelli della Primaria. Frequentano la Scuola secondaria di I grado 1.498.498 studenti. Le ragazze e i ragazzi della Secondaria di II grado sono 2.619.287; di questi, il 51,4% frequenta un Liceo, il 31,8% un Istituto tecnico e il 16,8% un Istituto professionale.

Ordinanza Ministeriale 20 giugno 2024, AOOGABMI 128

Ministero dell’istruzione e del merito

Calendario delle festività e degli esami – anno scolastico 2024/2025

Calendario Scolastico 2023/2024

Il nuovo anno scolastico 2023-2024 ha inizio l’1 settembre 2023.

Ogni anno il Ministero emana un’ordinanza che contiene le date delle festività nazionali, uguali perle scuole di ogni ordine e grado.
L’ordinanza stabilisce anche la data di svolgimento della prova nazionale inserita nell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo, comprese le sessioni suppletive.
Inoltre l’ordinanza stabilisce la data di inizio degli esami di Stato conclusivi del II ciclo di istruzione.

Le Regioni fissano la data di inizio e di fine delle lezioni nonché gli eventuali ulteriori giorni di chiusura delle scuole nel periodo delle festività natalizie e pasquali o in altri periodi.

Ciascuna Istituzione scolastica può operare adattamenti del calendario regionale nell’ambito del proprio Piano Triennale dell’Offerta Formativa.


Scheda MIM (13.9.23)
Nomine in ruolo, cattedre disponibili per supplenze e semplificazione delle procedure digitali per l’avvio dell’anno scolastico 2023/2024

Calendario A.S. 2022/2023


Tutti a Scuola

Si svolge a Grugliasco (in provincia di Torino) ‘Tutti a Scuola’, la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico 2022/2023.

L’Istituto di Istruzione Superiore “Curie-Vittorini” ha accolto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e alcune delegazioni di studentesse e studenti, in rappresentanza degli Istituti di tutta Italia.

L’iniziativa, giunta alla XXII edizione, ha messo al centro le esperienze delle scuole. Accoglienza e inclusione sono i temi al centro della cerimonia, condotta da Roberta Rei Flavio Insinna.    

Fra gli ospiti, selezionati attraverso un avviso pubblico a cui hanno partecipato scuole di tutta Italia, ci sono, ad esempio, le bambine e i bambini dell’Istituto “Ferrajolo-Siani” di Acerra (NA), con la loro sfilata di moda e il progetto fatto di abiti ricavati dalle mascherine anti-Covid, un modo per simboleggiare la ripartenza dopo l’emergenza. E’ presente sul palco anche la scuola “C. Aurispa” di Noto (SR), con la coreografia “Il mondo che vorrei”, dedicata alla sostenibilità ambientale. Le ragazze e i ragazzi dell’Istituto comprensivo “Rapallo-Zoagli” di Rapallo (GE) presentano una bicicletta libreria “pop up”, pensata per diffondere la lettura, con la possibilità di prendere gratuitamente libri, donarli e ascoltare audiolibri realizzati dagli stessi studenti. “Battiti di donna” è invece il lavoro presentato dagli studenti dell’Istituto Ciampoli-Spaventa” di Atessa (CH), un progetto sul contrasto alla violenza contro le donne che ripercorre la storia della figura femminile, dai tempi di Dante ad oggi. “I nostri cento passi” è il brano dedicato a Peppino Impastato degli studenti dell’Istituto Comprensivo “Garibaldi” di Realmonte (AG). Da Alicudi (ME) Teresa Maria Perre, insegnante in pensione, e Mirella Fanti, dirigente scolastica, raccontano la storia della scuola più piccola d’Europa. Da Piacenza arriva il mouse speciale realizzato da un docente per il suo alunno con disabilità. E ancora, la testimonianza di Riky, Riccardo Massimini, uno studente con disabilità la cui storia è raccontata anche dall’insegnante Davide Toffoli che lo ha aiutato nella carriera scolastica. Segue il racconto delle studentesse e degli studenti di Torino, piloti per due settimane in volo con l’Aeronautica Militare. In scaletta anche il lancio del cartoon firmato Rai Ragazzi tratto dalla storia del racconto afghano nel libro “Nel mare ci sono i coccodrilli”, con la presenza, sul palco, del protagonista. Vengono poi raccontate le storie di alcune studentesse e alcuni studenti ucraini accolti nelle scuole piemontesi.   

All’evento, realizzato grazie alla collaborazione tra Ministero dell’Istruzione e RAI, partecipano in qualità di ospiti artisti del mondo della musica, dello spettacolo, della cultura e dello sport. Dai gemelli mezzofondisti Ala e Osama Zoghlami, al nuotatore plurimedagliato Alessandro Miressi, fino alla capitana della Nazionale di calcio femminile Sara Gama. Tra gli artisti, la pianista Frida Bollani Magoni e Matteo Bocelli, e l’attrice Luisa Ranieri. E’ inoltre presente un’orchestra composta dai migliori allievi dei Conservatori d’Italia diretta dal Maestro Leonardo De Amicis.   

La cerimonia ‘Tutti a Scuola’ – che prevede anche un saluto del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – è stata trasmessa in diretta tv e sui canali social del Ministero dell’Istruzione e della RAI attraverso l’hashtag #TuttiAScuola.   

Chiude la cerimonia, l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.


Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’anno scolastico 2022/2023

(Grugliasco , 16/09/2022) Rivolgo un saluto molto cordiale al Ministro – che ringrazio per le sue parole e per il suo impegno – agli scolari e agli studenti presenti in questo ottimo istituto che ci ospita, e a tutti gli altri studenti e scolari del nostro Paese che loro qui rappresentano.

Vorrei rivolgere un saluto intenso anche a tutti i docenti, a tutti gli operatori della scuola, a quanti ci seguono tramite la tv, ai vertici del territorio presenti, al Presidente del Consiglio regionale, ai Sindaci di Torino e di Grugliasco, al Direttore generale della Pubblica Sicurezza, Capo della polizia.

Sono lieto di portare il mio saluto a questo incontro – così intensamente partecipato – per inaugurare il nuovo anno scolastico. Anche se il nostro primo pensiero, in queste ore, è rivolto con angoscia ai nostri concittadini delle Marche, colpiti dall’evento luttuoso di ieri.

Ringrazio e rinnovo i complimenti a Flavio Insinna, a Roberta Rei, a Frida Bollani Magoni, a Matteo Bocelli, a Luisa Ranieri, a tutti gli artisti, agli atleti olimpici e paralimpici che hanno accompagnato questo nostro pomeriggio, all’Orchestra.

 Ringrazio la Rai per la preziosa collaborazione.

E complimenti ai ragazzi –  ai loro insegnanti – per le performance, di vero livello professionale!

L’avvio del nuovo anno scolastico è, sempre, un momento di grande importanza nella vita di un Paese. Un avvio contrassegnato, come ogni anno, da grandi speranze.

Il valore della scuola è infatti centrale per la Repubblica. La questione educativa – non sempre valorizzata in misura adeguata – è decisiva per la crescita civile, culturale, sociale ed economica.

Non è un caso – lo dicono tutte le indicazioni statistiche – che la crescita economica di un Paese, il suo tasso di occupazione, sono strettamente correlati al grado di scolarizzazione della sua popolazione. E che una società in continuo divenire per il progresso tecnologico e scientifico esige, ed esigerà sempre di più, livelli di cultura e di istruzione altamente qualificati, pena un declino inesorabile e una progressiva marginalizzazione nel contesto internazionale, sempre più competitivo.

Ma sarebbe un errore, parlando di scuola, limitarsi soltanto ai pur fondamentali fattori legati allo sviluppo economico, tecnologico e occupazionale.

La scuola, l’istruzione, l’educazione sono infatti elementi decisivi per lo sviluppo della personalità umana, attraverso l’approfondimento della conoscenza che si trova alla base di un autentico esercizio delle libertà. Sui banchi di scuola non si formano soltanto tecnici, professionisti, scienziati, imprenditori del futuro.

Il percorso di studi, il contatto quotidiano con i coetanei e con i docenti, le esperienze umane e gli incontri irripetibili che avvengono nella scuola, plasmano in modo indelebile i cittadini del domani, chiamati a realizzare una società che sia armoniosa, aperta e solidale, nella quale i diritti fondamentali di ciascuno si contemperano con i doveri nei confronti della comunità. 

Una buona scuola farà crescere, nella maggioranza dei casi, dei buoni cittadini. Con vantaggi incommensurabili per l’intera società.

Investire nella scuola significa quindi costruire un domani più solido, per tutti.   E quando parlo di investimenti non mi riferisco soltanto alle risorse finanziarie, che pure sono, ovviamente, assolutamente necessarie. Servono idee, proposte, riflessioni, innovazioni.

Bisogna uscire, anche mentalmente, dalle categorie dell’ovvio e dello scontato. Dalla gestione senza respiro o burocratica. Abbiamo bisogno di recuperare entusiasmo, fantasia, coraggio, creatività, capacità di iniziativa.  

In questi due anni segnati dalla pandemia, con le drammatiche sofferenze che ha provocato e con le limitazioni che ha imposto alla nostra vita, abbiamo maggiormente compreso il valore, anche sotto il profilo umano, della scuola.

I nostri ragazzi, alle prese con le chiusure e con la pur necessaria e utile didattica a distanza, sono apparsi sovente disorientati, spaesati, talvolta persino sradicati.

E hanno compreso che senza la scuola si sta male, si è dolorosamente più soli. Perché la scuola assicura, a tutti, uno straordinario arricchimento.

La scuola è, innanzitutto, libertà.

La libertà affonda le sue radici più forti e profonde nella conoscenza. Non si è davvero liberi senza una adeguata cultura –  e, aggiungo, senza il confronto tra culture –  su cui fondare le proprie scelte di cittadini,  di donne e di uomini.

La scuola è integrazione.  Abitua alla convivenza, al confronto, al rispetto. Nessuna ragazza, nessun ragazzo dentro una classe deve sentirsi escluso. In classe ci si conosce, si stemperano e si superano le disuguaglianze, si vive insieme, si diventa amici.

Prima di venire qui ho incontrato in un Istituto un gruppo di studenti ucraini. Sono stati accolti qui, in questa Regione, in fuga da una disumana e disastrosa guerra di aggressione mossa dalla Federazione russa.

Rinnovo loro le espressioni di benvenuto in Italia. Il sostegno della gente del Piemonte – e di tutte le altre Regioni del nostro Paese – nei confronti del popolo ucraino e di queste ragazze e di questi ragazzi è stato forte e ammirevole.

Ma è proprio nelle scuole, nelle nostre scuole di ogni ordine e grado, che hanno potuto sperimentare il significato più profondo e più autentico del valore dell’amicizia e della solidarietà.

Integrare non significa omologare. Integrare vuol dire fare delle differenze una reciproca ricchezza.

La nostra scuola ha già la responsabilità dell’istruzione e della formazione di oltre 870 mila allievi di origine straniera. Rappresentano circa il 10% della popolazione scolastica. Quasi due terzi di queste ragazze e ragazzi sono nati in Italia. E vedono il nostro Paese come l’orizzonte della loro realizzazione umana e professionale. Dagli insegnamenti e dall’accoglienza che riceveranno a scuola dipenderà largamente la qualità della loro integrazione nel nostro tessuto sociale. 

Importante, e spesso decisiva, è la scuola per quelle ragazze e per quei ragazzi con disabilità. Sono persone che esigono forse maggiori attenzioni ma che – in realtà – restituiscono il bene ricevuto contribuendo in grande misura alla crescita umana e civile dei propri coetanei. Il nostro sistema scolastico ha sviluppato negli anni delle efficaci politiche di sostegno. Ma sulle soluzioni che riguardano la disabilità non ci si può adagiare. Servono continue messe a punto e aggiornamenti; e soprattutto concreti e coerenti comportamenti quotidiani.

La scuola è legalità.  Non è un caso che la piaga dell’abbandono scolastico – che colpisce in particolare alcune regioni – spinga giovani e giovanissimi nell’orbita della criminalità o nelle reti delle bande giovanili. Fenomeni – questi ultimi – che non vanno per nulla sottovalutati.

La morte del giovanissimo Alessandro, a Gragnano, ha colpito e commosso la pubblica opinione. Un ragazzo “pulito”, esasperato da angherie, insulti e minacce da parte di coetanei. Una vita spezzata dal bullismo.

Fenomeni del genere sono purtroppo diffusi e interrogano non solo il mondo della scuola, ma l’intera società.

Esprimo alla famiglia di Alessandro la mia vicinanza. Ma desidero sollecitare una profonda riflessione sui fenomeni del bullismo – e della sua forma telematica, il cyberbullismo – chiedendo un grande impegno per contrastarli con determinazione.

E la presenza qui, oggi, del Direttore della Pubblica sicurezza, Capo della Polizia, attesta come questo impegno venga fortemente avvertito.

Dobbiamo sforzarci di più per combattere l’abbandono scolastico, i cui numeri sono ancora troppo elevati, inaccettabili per un Paese avanzato come il nostro. Tanti insegnanti si prodigano con passione per ricostruire relazioni con studenti i quali, per vari motivi, finiscono ai margini dei gruppi-classe. Siamo loro riconoscenti per quanto fanno ogni giorno.

Impegnarsi per ridurre al minimo l’abbandono scolastico significa anche strappare i giovani da condizioni di marginalità, di sfiducia, da rischi di devianza.

La scuola, con il suo innato senso di comunità, è una risposta preziosa a questi problemi, a condizione che non sia lasciata sola, come purtroppo talvolta accade.

Non possiamo, infatti, pensare di porre soltanto sulle spalle della scuola e degli insegnanti la totale responsabilità dell’educazione dei ragazzi, specialmente se in famiglia, nel territorio o sui media si respira un’aria di indifferenza o, peggio, si propagano modelli di vita contrari alla solidarietà, all’impegno, alla convivenza.

La scuola –  come tutte le altre istituzioni – non è una realtà isolata, rinchiusa in sé stessa e impermeabile, ma si nutre del contatto continuo con gli altri versanti della società.

Assicurare piena dignità, prestigio e rispetto alla scuola – e, segnatamente, agli insegnanti – è necessario perché possa dispiegare fino in fondo la sua azione formativa.

La scuola è un’opportunità. Nel nostro Paese la mobilità sociale sta pericolosamente rallentando. La possibilità di trovare un’occupazione adeguata è sempre più dipendente dalla condizione economica o dal grado di cultura della famiglia di origine. 

La nostra Costituzione impone di rimuovere gli ostacoli per garantire a tutti una effettiva uguaglianza.  La scuola è per tutti e di tutti.

Premiare il merito, valorizzare le eccellenze costituisce criterio di grande importanza, ma questo deve accompagnarsi a percorsi formativi davvero accessibili e le condizioni di sostanziale parità devono essere costantemente ricercate e verificate in presenza di mutamenti sociali così veloci.

Si tratta dell’autentico diritto allo studio, che va garantito con politiche attive e lungimiranti nel corso del tempo.

Cari ragazzi, cari operatori della scuola, cari genitori,

l’anno scolastico – che è appena iniziato in molte regioni – reca con sé aspettative e speranze.

Si torna a scuola – finalmente sempre in presenza –  ed è motivo di sollievo e di entusiasmo.

Serve una intensa e larga presa di coscienza collettiva. Dobbiamo dare vita, nella pratica quotidiana, a un grande patto nazionale sulla scuola che coinvolga le istituzioni, le famiglie, i docenti, i cittadini.

Può aiutarci a ridurre i divari territoriali, che costituiscono una ferita per il Paese e un freno al suo sviluppo. Perché la scuola è presidio di cultura, di senso civico, di comunità, di socializzazione, in tutti centri territoriali, specialmente in quelli dove la popolazione è meno numerosa e i servizi mancano.

Può aiutare le giovani famiglie potenziando gli asili nido. Può farci crescere nella cittadinanza digitale, dentro la scuola e oltre la scuola.

È una grande occasione. Irripetibile per la portata degli investimenti. Attuare gli adempimenti, tenere il passo degli impegni assunti, proseguire con tenacia e coerenza sulla strada intrapresa rappresenta la sfida che il bene comune ci richiede.

La sfida del Piano di ripresa è tutt’uno con la grande sfida ambientale. Accelerare nello sviluppo significa oggi accelerare nella sostenibilità.  Come ci ha drammaticamente ricordato ieri, ancora una volta, quanto è avvenuto nelle Marche, con vittime da piangere, con territori sconvolti, con centri abitati sconvolti.

Gli squilibri del pianeta costituiscono sottrazioni di risorse alle generazioni future. Questo è il tempo della restituzione.

  I giovani sono i più sensibili al tema perché i loro occhi guardano il domani.

I valori della nostra Costituzione si riflettono e devono esprimersi nel mondo scolastico.

Per questo esprimo l’augurio che la scuola – con i suoi problemi e con la sua ricchezza – venga costantemente collocata al centro della riflessione nazionale.

La condizione di uno Stato si misura nella sua capacità di dare risposte tempestive ai bisogni dei cittadini; e, ancor di più, nella sua capacità di progettare il futuro.

 E il nostro futuro – il futuro della nostra Italia – ha il volto sorridente di queste ragazze e di questi ragazzi. 

Buon anno scolastico, allora.

Buona scuola a tutti!


Il nuovo anno scolastico 2022-2023 ha inizio l’1 settembre 2022.

Sono 7.286.151 le studentesse e gli studentiche torneranno sui banchi delle scuole statalinell’anno scolastico 2022/2023, per un totale di 366.310 classi.   

I primi a rientrare in aula sono, il 5 settembre, gli alunni e le alunne della Provincia di Bolzano. Dal 12 settembre si riparte ufficialmente, secondo i calendari predisposti a livello regionale, in Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella Provincia di Trento. Il 13 settembre è la volta di bambini e ragazzi della Campania. Il 14 settembre le lezioni prendono il via in Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria. Il 15 riprendono, invece, in Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. In coda, il 19 settembre, Sicilia e Valle d’Aosta.   

Auguro buon rientro e buon lavoro alle studentesse e agli studenti, ai docenti, ai dirigenti e a tutto il personale scolastico e dell’amministrazione, centrale e territoriale – dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi -. A tutta la scuola italiana va il mio ringraziamento per il grande impegno profuso in questi due anni difficili, che sarà alla base di questo nuovo anno scolastico e di quel ritorno a una normalità per cui abbiamo lavorato e che consentirà, finalmente, di tornare a guardarci in viso, di sederci più vicini, di riprendere attività e abitudini che avevamo dovuto mettere da parte”.  

Alunni, classi, personale, ecco i primi dati  
Quest’anno frequenteranno la scuola dell’infanzia 821.970 bambine e bambini, gli alunni della primaria saranno 2.260.929, quelli della secondaria di primo gradosaranno 1.557.403, 2.645.849 ragazze e ragazzi andranno alla secondaria di secondo grado. Il 51,1% di questi ultimi frequenterà un indirizzo liceale, il 31,8% un Istituto tecnico, il 17,1% un Professionale.   

Per quanto riguarda il personale scolastico, in base ai dati caricati a sistema all’8 settembre e in corso di aggiornamento, nel mese di agosto gli Uffici Scolastici Regionali (Direzioni generali e Uffici di ambito territoriale) hanno continuato a lavorare per un ordinato avvio del nuovo anno. Secondo i dati disponibili alla data di oggi, che sono in aggiornamento, le operazioni di immissione in ruolo effettuate ad agosto hanno consentito l’assunzione di 50.415 docenti, 9.021 ATA (personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) e 317 dirigenti scolastici. 


Il 24 giugno il Ministro dell’Istruzione firma l’Ordinanza relativa al calendario delle festività e degli Esami per l’anno scolastico 2022/2023.

L’Esame di Stato conclusivo della Scuola secondaria di II grado, compresi i percorsi di secondo livello per gli adulti, inizierà con la prima prova scritta alle ore 8.30 del 21 giugno 2023.

L’Esame di Stato conclusivo del primo periodo didattico dei percorsi di primo livello per gli adulti iscritti e frequentanti i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti si effettua, in via ordinaria, entro il termine dell’anno scolastico, secondo il calendario stabilito dal dirigente scolastico, sentito il collegio dei docenti.

Le Regioni fissano la data di inizio e di fine delle lezioni nonché gli eventuali ulteriori giorni di chiusura delle scuole nel periodo delle festività natalizie e pasquali o in altri periodi.

Tutti a Scuola

Presso l’Istituto Omnicomprensivo di Pizzo Calabro (Vibo Valentia) si è tenuto ‘Tutti a Scuola’, la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico. All’evento hanno partecipato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. La cerimonia, condotta da Flavio Insinna e Andrea Delogu e trasmessa in diretta su Rai Uno, è stata animata da alcune delegazioni di studentesse e studenti, in rappresentanza degli istituti di tutta Italia. Hanno preso parte all’iniziativa personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport.


Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’anno scolastico 2021/2022

Pizzo Calabro, 20/09/2021

Rivolgo un saluto di grande cordialità a tutti i presenti, un ringraziamento alla bella scuola che ci ospita e un saluto all’intera Pizzo Calabro.

Ringrazio molto il Ministro per quanto ci ha detto nel suo intervento.

Ringrazio Flavio Insinna e Andrea Delogu, che così brillantemente ci hanno accompagnato e guidato in questo nostro incontro.

Ringrazio la Rai per la preziosa collaborazione.

Vorrei salutare e ringraziare gli artisti che hanno reso più bello e coinvolgente questo nostro incontro: per tutti rivolgo un saluto a Massimo Ranieri.

Un saluto e un ringraziamento agli atleti che ci hanno donato la loro presenza. Tra gli Olimpici e i Paralimpici presenti abbiamo visto il nuoto, la vela, il tiro, l’atletica. Per tutti rivolgo un saluto a Marcell Jacobs e a Monica Contrafatto, perché quella staffetta dei cento piani delle Olimpiadi e quelle tre medaglie, d’oro, argento e bronzo, delle Paralimpiadi dei cento, sono state particolarmente trascinanti. Rivolgo un saluto a tutti loro ringraziandoli per essere venuti a dare la loro testimonianza ai ragazzi delle scuole.

Un saluto a Leonardo Spinazzola. Durante il suo splendido europeo, i suoi compagni di squadra lo chiamavano ‘Spina’. La chiamata per nome e cognome mi ricorda l’appello scolastico. Voglio ringraziarlo e apprezzare molto il fatto che lo vediamo in buona salute e pronto a riprendere.

Ringrazio molto e saluto i ragazzi che sono saliti sul palco, quelli delle scuole militari e quelli della scuola che hanno cantato l’Inno nazionale.

E ringrazio l’orchestra e il Direttore che ci hanno accompagnato in maniera straordinariamente positiva ed eccellente.

Oggi è un giorno speciale, allegro, di speranza, di impegno, per l’intero Paese. Come ogni anno, il primo giorno di scuola suscita festa e attesa.

Ma quest’anno a essere speciale è l’anno scolastico che comincia.

Voi, ragazze e ragazzi, tornate di nuovo tutti in aula, insieme ai vostri insegnanti. Dopo le tante sofferenze e le grandi limitazioni che la pandemia ci ha imposto, la ripartenza delle scuole a pieno regime è il segno più evidente della ripartenza dell’Italia.

Con le scuole riaperte si riallacciano i fili che si erano interrotti o che erano diventati più esili: certo, anzitutto lo studio, ma anche le relazioni, le amicizie, l’insieme di quelle esperienze così decisive nella vostra formazione. E questo trasmette energia a tutta la comunità nazionale.

La scuola è ossigeno per la società. Non riguarda soltanto voi che la frequentate. Il suo funzionamento è specchio di quello del Paese.

Abbiamo una scuola di valore. Grazie alla passione degli insegnanti, alla dedizione del personale, all’impegno di voi studenti.

Sappiamo che vi sono anche aspetti che devono essere migliorati. Soffriamo per ritardi antichi, per qualche inefficienza, per disparità e disuguaglianze.

Non mancano risorse e capacità per superarli. E per avere fiducia in noi stessi.

Ne abbiamo avuto prova in queste settimane, in cui si sono intensificati gli sforzi del Ministero, dei dirigenti scolastici, degli insegnanti per organizzare, in sicurezza, il buon avvio dell’anno scolastico.

Vi sono state assunzioni di insegnanti e di personale ATA, molte aule sono state adeguate per garantire migliori spazi interni, sono stati realizzati interventi strutturali e organizzativi. Le istituzioni ai diversi livelli hanno collaborato allo scopo di fornire i servizi essenziali ad assicurare il diritto allo studio.

Investimenti doverosi, che ora dovranno assumere continuità e prospettiva strategica con il Piano nazionale di resilienza e ripartenza. Le risorse impiegate per avere una scuola più moderna, per rendere più sicuri e funzionali gli edifici scolastici, per realizzarne di nuovi, per formare docenti preparati alle sfide di una società in trasformazione, sono l’investimento più intelligente e proficuo.

La scuola non è un capitolo accessorio, bensì è assolutamente centrale in un Piano di ripartenza. Le conoscenze e la cultura delle giovani generazioni costituiscono il volano migliore per il domani di tutti noi.

Sentiamo dire spesso che la crisi che abbiamo vissuto – e dalla quale contiamo di essere in via di uscita -sollecita cambiamento: diverrebbe un’espressione retorica, un’astrazione se non si affermassero impegni concreti, progetti adeguati, assunzioni di responsabilità.

La pandemia ha prodotto una condizione drammatica e dolorosa. Ha recato tanto dolore e lutti. Ancora conduce a morte ogni giorno decine di nostri concittadini. Ha frenato le nostre vite, le nostre attività. Ha creato ulteriori diseguaglianze. Ha creato povertà nuova. Ha ridotto opportunità. I giovani, i ragazzi, i bambini hanno pagato un prezzo molto alto.

Non dimenticheremo quanto è accaduto.

Non dobbiamo neppure perdere il ricordo delle esperienze positive che sono giunte dalla risposta sociale, collettiva, alla pandemia. Questa risposta ha preso forma dal nostro comune impegno, dalla generosità, dal coraggio, dal senso del dovere e della responsabilità che tanti hanno dimostrato. Il mondo della scuola è stato un esempio di passione civile e di solidarietà.

Rinunciare alla scuola in presenza è stato un sacrificio pesante e sofferto. E’ giusto riconoscere che, grazie al lavoro di insegnanti, all’impegno di presidi, e alla collaborazione di genitori, è stato possibile, con la didattica a distanza, assicurare, pur in condizioni spesso estremamente difficili, la continuità possibile nell’insegnamento. E la Dad ha contribuito, pur nella sua inevitabile incompletezza, a incrementare le conoscenze, a far crescere l’alfabetizzazione informatica nelle famiglie.

Nella scuola che riparte è bene dare continuità all’educazione digitale, favorendo l’integrazione dei nuovi strumenti nei programmi di studio.  

La società ha bisogno di crescere nelle conoscenze digitali.

L’intera società, non soltanto alcuni suoi ambiti più o meno ristretti. Proprio la Dad ha evidenziato i divari di sviluppo tra le diverse aree del Paese. In alcuni territori, la rete non arriva o arriva male. Mediante le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea si intende opportunamente correggere questa inaccettabile realtà.    

Quando è comparso il virus, la scuola è stata la prima a dover chiudere le sue porte. Ora, grazie alle vaccinazioni e alle nuove misure di precauzione, questo non deve più accadere.

Abbandoni scolastici e impoverimento educativo, soprattutto nelle aree sociali già svantaggiate, si sono aggravati e rappresentano indubbiamente una pesante eredità di questa stagione.

Per affrontare con energia questo aspetto possono esserci d’aiuto lo spirito e la passione civile che hanno consentito di limitare le conseguenze negative delle successive chiusure. L’abbandono e il disimpegno di ragazzi è stato contenuto dall’ingegnosità e dalla determinazione di insegnanti che hanno sovente rincorso gli assenti, che li hanno cercati pure quando era difficile muoversi da casa, che hanno costruito collegamenti, spesso grazie anche alla generosa collaborazione e al senso di solidarietà dei compagni di classe.

Non sono rari i casi di giovani che hanno fatto da collettori di computer non più utilizzati, che li hanno mandati a riparare, per poi donarli a chi non ne aveva. L’espressione di questa solidarietà, la coscienza di appartenere a una comunità, di sentirsi responsabili gli uni degli altri, costituiscono un patrimonio prezioso da non disperdere, anzi da porre a frutto per il futuro e da far crescere ulteriormente.

A tante ragazze e tanti ragazzi la pandemia ha fatto comprendere il valore del “noi”. Li ha sollecitati a guardare oltre la propria individualità, a sentirsi parte di una comunità più grande, e questo nonostante i distanziamenti che frenavano i contatti personali.

La condizione di solitudine sperimentata da tanti ragazzi ha lasciato talvolta delle tracce: vanno cancellate recuperando il valore della vita sociale a scuola e altrove.

È incoraggiante e importante l’adesione dei giovani alla campagna vaccinale: numeri che speriamo diventino sempre più grandi. Non di rado in famiglia sono stati proprio i giovani a spiegare le buone ragioni dell’immunizzazione, a rompere gli indugi e a fare per primi il vaccino, anche quando i genitori tentennavano. Volevano uscire da casa i ragazzi, tornare con gli amici, e così hanno aiutato tutta la società.

Quando nascono grandi speranze sociali, i giovani sono protagonisti. Qualche volta le esprimono con radicalità.

Merita attenzione la grande partecipazione degli studenti alla campagna vaccinale: rivela da che parte sta il desiderio di libertà, di vivere appieno la propria vita con gli altri, rispettandoli, e dove invece prevale una visione regressiva.

Proprio il mondo della scuola, nel suo insieme, si è dimostrato un potente anti-virus. Ne è testimonianza il dato del 94% di vaccinati tra il personale docente e non docente. Quello che per l’intera società è un obiettivo, la scuola lo ha già raggiunto. E vuole andare più avanti, per la sicurezza di tutti. Ancor più doverosa nei luoghi dei bambini e dei ragazzi.

La scuola è l’argine più robusto ai comportamenti distruttivi; è luogo di formazione, promotore di solidarietà, di sapere diffuso, di etica civile.

A questo tende la scuola: a essere motore della trasformazione sociale.

Non ci sarà sviluppo sostenibile senza una scuola votata alla solidarietà e all’innovazione, capace di trasmettere intensamente cultura, in grado di accrescere sempre più il sapere dei ragazzi come garanzia della loro stessa libertà.

Non ci sarà crescita di opportunità, se i ragazzi che provengono da famiglie meno abbienti troveranno ostacoli sulla strada di una propria affermazione. La scuola deve saper curare le eccellenze, perché tanto possono dare alla società, ma la condizione per farle sorgere consiste nel rendere aperto a tutti l’accesso effettivo all’istruzione e alla cultura per permettere che emergano talenti che altrimenti resterebbero inespressi.

È scritto nella nostra Costituzione.

Si trova nella scuola il capitale umano necessario a una vera crescita. Economica e civile.

Sono la cultura, la responsabilità, la conoscenza, il metodo, le risorse di cui voi giovani avete bisogno per essere protagonisti in un tempo dove il mondo corre sempre più veloce e anche i lavori cambiano con una rapidità che mai la storia ha conosciuto.

Il valore sociale della scuola sta anche nell’essere irrinunciabile presidio di integrazione e di coesione. La scuola è alle fondamenta dell’unità del Paese. Insegna a essere italiani. Questo percorso accomuna tutti i ragazzi che frequentano i diversi cicli di studio: quelli che provengono da famiglie con radici antiche nelle nostre città e nei nostri borghi e i nuovi italiani che hanno imparato o stanno imparando la nostra lingua e condividono la nostra vita.

Le parole ‘integrazione’ e ‘coesione’ richiamano le istituzioni scolastiche a un dovere che la pandemia ha, se possibile, accresciuto nei confronti delle giovani e dei giovani portatori di una disabilità. I ragazzi con difficoltà e le loro famiglie hanno sofferto moltissimo in questi mesi. Vi sono ferite da rimarginare e sono certo che la scuola farà la sua parte.

La scuola è il primo luogo dove la società sperimenta concretamente che le diversità sono ricchezze, che il valore di una persona, di ogni singola persona, è un bene a cui la comunità non deve rinunciare. Si è molto operato per incrementare il numero degli insegnanti di sostegno con più tempestive nomine. Ma tanto resta ancora da fare per colmare lacune e rimuovere ostacoli.

Ci sono momenti in cui si avverte di trovarsi davanti a un bivio, nella necessità non solo di scegliere la strada giusta, ma anche di cambiare passo. Di andare più veloci.

Guardare l’esuberanza dei nostri ragazzi, specchiarsi nella loro speranza, trasmette coraggio agli insegnanti, alle famiglie, a tutti noi.

Celebrando i settantacinque anni della Repubblica ho ricordato che siete voi, ragazze e ragazzi, che avete il compito e la responsabilità di scrivere la nostra storia, di essere i costruttori del nostro futuro. Nella scuola troverete gli strumenti per farlo.

Sarà un anno speciale.

Buon anno scolastico!


Sarà Pizzo Calabro (Vibo Valentia) a ospitare quest’anno ‘Tutti a Scuola’, l’annuale cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico. La comunità scolastica dell’Istituto Omnicomprensivo della città accoglierà, a partire dalle 16.30, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e alcune delegazioni di studentesse e studenti, in rappresentanza degli istituti di tutta Italia.

La cerimonia sarà trasmessa in diretta su Rai Uno e sarà condotta da Andrea Delogu e da Flavio Insinna.

Protagoniste dell’evento saranno le scuole selezionate dal Ministero dell’Istruzione per aver realizzato i migliori percorsi didattici sui temi della legalità e della cittadinanza. Con il videoclip “Diversi ma in fondo uguali” le bambine e i bambini dell’Istituto Comprensivo “5 Bologna” – Scuola secondaria di I grado “Testoni Fioravanti” di Bologna dimostreranno come in un contesto multietnico la diversità possa essere vissuta al di fuori da stereotipi. Le alunne e gli alunni dell’Istituto “I.O. Griselli” di Montescudaio (PI) promuoveranno una riflessione sui diritti dei bambini attraverso il canto e la recitazione. L’Istituto Comprensivo “Jannuzzi – Mons. Di Donna” di Andria (BT) proporrà una coreografia che esprime inclusione e fiducia sulle note di “Abbi cura di me” di Simone Cristicchi. Le sbandieratrici dell’Istituto Comprensivo 2 Sant’Agata de’ Goti (BN) con il loro vessilli d’Italia e d’Europa porranno l’attenzione sul tema della cittadinanza, mentre le ragazze e i ragazzi dell’Istituto Omnicomprensivo Statale “Bruno – Vinci” di Nicotera (VV) racconteranno come hanno ideato e realizzato “Bat Stick – le difficoltà non fan la differenza”, un bastone elettronico per persone ipovedenti. Il lavoro del XIII Istituto Comprensivo “Archimede” di Siracusa ripercorrerà l’esperienza di vita e l’impegno di madri, mogli, sorelle di vittime di mafia, messaggere di legalità. Infine, con le studentesse e gli studenti dell’Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “Paolo Frisi” di Milano, che hanno avuto la possibilità di formarsi con lo chef Davide Oldani, si farà un’incursione sul Made in Italy.

A unirsi alla festa della scuola ci saranno anche alcuni campioni olimpici e paralimpici di Tokyo 2020, accompagnati dal Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò, e dal Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli: Caterina Banti, Monica Graziana Contrafatto, Marcell Jacobs, Vincenza Petrilli, Stefano Raimondi e Giulia Terzi. Sarà presente anche il calciatore Leonardo Spinazzola, campione d’Europa con la Nazionale italiana. Tra gli ospiti musicali il Coro dello Zecchino d’Oro, Tancredi e Massimo Ranieri che canterà dal vivo con un’orchestra di 25 elementi, composta dai migliori allievi dei Conservatori d’Italia diretta dal Maestro Leonardo De Amicis.

La cerimonia ‘Tutti a Scuola’ potrà essere seguita anche sui canali social del Ministero dell’Istruzione attraverso l’hashtag #TuttiAScuola.

Calendario Scolastico 2021/2022

Il nuovo anno scolastico 2021-2022 ha inizio l’1 settembre 2021.

I calendari scolastici sono fissati dalle Regioni. Ciascuna scuola può operare adattamenti nell’ambito del proprio Piano Triennale dell’Offerta Formativa.


Ogni anno il Ministero emana un’ordinanza che contiene le date delle festività nazionali, uguali perle scuole di ogni ordine e grado.

L’ordinanza stabilisce anche la data di svolgimento della prova nazionale inserita nell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo, comprese le sessioni suppletive.

Inoltre l’ordinanza stabilisce la data di inizio degli esami di Stato conclusivi del II ciclo di istruzione.

Le Regioni fissano la data di inizio e di fine delle lezioni nonché gli eventuali ulteriori giorni di chiusura delle scuole nel periodo delle festività natalizie e pasquali o in altri periodi.


Scuola, il 13 settembre al via in 9 Regioni e nella Provincia di Trento. Bianchi: “Ritrovarsi a scuola è una gioia grandissima”

Sono 7.407.312 le studentesse e gli studenti che siederanno tra i banchi delle scuole statali, quest’anno, in tutta Italia. Di questi, 277.840 sono alunni con disabilità, mentre sono 368.656 le classi per l’anno scolastico 2021/2022. Sono i dati principali sull’avvio del nuovo anno scolastico messi a disposizione dal Ministero. Nei prossimi giorni sarà pubblicato un ulteriore focus ancora più dettagliato.

“Ritrovarsi a scuola è una gioia grandissima – si legge nella lettera che il Ministro Patrizio Bianchi ha inviato alla comunità scolastica -. Desidero esprimere il mio profondo ringraziamento a tutti voi, alle studentesse e agli studenti, ai genitori, al personale scolastico e amministrativo, centrale e territoriale, così come alle tante persone che contribuiscono ogni giorno alla vita delle nostre scuole. A voi tutti, i miei più vivi auguri per un sereno anno di lavoro e crescita, insieme”.

Nello specifico, quest’anno sono 846.775 gli alunni della scuola dell’infanzia statale, 2.313.923 quelli della primaria, 1.584.758 quelli della secondaria di I grado e 2.661.856 quelli della secondaria di II grado. Il 51% delle studentesse e degli studenti della secondaria di II grado frequenterà un Liceo, il 31,7% un Istituto tecnico e il 17,3% un Istituto professionale.

In particolare, il 13 settembre, rientrano a scuola 3.865.365 alunni delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Umbria, Veneto, oltre a quelli della Valle d’Aosta e della Provincia di Trento. Le lezioni sono già riprese il 6 settembre per gli studenti della Provincia di Bolzano, mentre inizieranno il 14 settembre per 192.252 alunni della Sardegna, il 15 settembre per 1.706.814 bambini e ragazzi delle Regioni Campania, Liguria,

Marche, Molise e Toscana, il 16 settembre per 829.028 studenti del Friuli Venezia Giulia e della Sicilia. Gli ultimi a ritornare in classe saranno gli 813.853 alunni delle Regioni Calabria e Puglia, il 20 settembre.

Per quanto riguarda il personale scolastico, secondo i dati aggiornati alla data di oggi, risultano assunti, con contratto a tempo indeterminato, 59.425 docenti (di cui 12.840 incarichi conferiti in base alle procedure del decreto sostegni bis). Risultano assunti anche 10.729 ATA. Sono poi 87.209 i posti aggiuntivi in deroga già assegnati sul sostegno.

In allegato:

La lettera del Ministro Bianchi

Scrutini finali A.S. 2020-2021

Come previsto dall’art. 231-bis, c. 1, lett. c), Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34 convertito con modificazioni dalla Legge 17 luglio 2020, n. 77, acquisito parere positivo dal CSPI il 27 aprile 2021, l’Ordinanza Ministeriale 17 maggio 2021, n. 159, stabilisce che, “in ragione della perdurante emergenza pandemica, per l’anno scolastico 2020-2021 i dirigenti preposti agli Uffici scolastici regionali sono autorizzati a prevedere la conclusione degli scrutini finali per le classi delle istituzioni scolastiche statali e paritarie del primo e secondo ciclo di istruzione entro il termine delle lezioni fissato dai calendari delle Regioni e delle Province autonome, fermo restando l’avvio degli stessi non prima del 1° giugno 2021“.

La Nota 28 maggio 2021, AOODPIT 823, ha inoltre segnalato che “le operazioni di scrutinio potranno dunque essere svolte da collegi riuniti in presenza o da remoto, avuto riguardo alle specifiche situazioni territoriali e di contesto“.

Nota 18 maggio 2021, AOODGSIP 1188

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento Scolastico Ufficio Terzo

Alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado LORO SEDI
e, p.c. Al Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione SEDE
Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento Trento
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola località Ladine Bolzano
Al Sovrintendente degli Studi per la Regione Valle D’Aosta Aosta

OGGETTO: Cerimonia d’inaugurazione dell’anno scolastico 2021/2022

Comunicato Ministero Interno 12 novembre 2020

MINISTERO DELL’INTERNO

Comunicato

Calendario delle festività della Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa meridionale (20A06130)

(GU Serie Generale n.282 del 12-11-2020)

L’art. 10, comma 4, della legge 30 luglio 2012, n. 126, recante «Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale» dispone che l’Arcidiocesi comunica al Ministero dell’interno, entro il 15 gennaio di ogni anno, le date delle festivita’ di cui al comma 1, al fine della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Su comunicazione della Sacra Arcidiocesi, si indicano le festivita’ relative all’anno 2021:

7 gennaio – Natale del Signore;
8 gennaio – Sinassi della Madre di Dio;
14 gennaio – Circoncisione del Signore;
19 gennaio – Santa Teofania;
1° maggio – Sabato Santo;
2 maggio – Domenica della Santa Pasqua;
20 giugno – Domenica della Pentecoste;
28 agosto – Dormizione della Madre di Dio.

Il calendario delle festivita’ ortodosse e’ pubblicato anche sul sito di questo Ministero (www.interno.it) Religioni e Stato.

Calendario Scolastico 2020-2021


Il nuovo anno scolastico 2020-2021 ha inizio l’1 settembre 2020.

I calendari scolastici sono fissati dalle Regioni. Ciascuna scuola può operare adattamenti nell’ambito del proprio Piano Triennale dell’Offerta Formativa.


La Ministra ha firmato l’ordinanza che stabilisce l’avvio delle lezioni per l’anno scolastico 2020/21 dal giorno 14 settembre 2020.

La data prevista dall’ordinanza vale per tutte le scuole dell’infanzia, del primo ciclo e del secondo ciclo di istruzione appartenenti al sistema nazionale di istruzione, compresi i Centri provinciali per l’Istruzione degli adulti, su tutto il territorio nazionale.

Le Regioni adotteranno, poi, le determinazioni di propria competenza in materia di calendario scolastico, ferma restando la necessità di effettuare almeno duecento giorni di lezione, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.

Confermato lo svolgimento, a decorrere dal 1° settembre 2020, delle attività di integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019/2020.