Homo Naledi

HOMO NALEDI NOSTRO PADRE di Umberto Tenuta

CANTO 540

NALEDI nostro padre.

Di Naledi siamo tutti discendenti, tutti figli.

Ergo, siamo tutti fratelli!

 

La grande scoperta dell’HOMO NALEDI −comune progenitore di tutti gli uomini− ci induce a riflettere sulla fratellanza degli uomini che oggi vivono sul pianeta Terra.

Se, come sembra, siamo tutti figli di Naledi, quale che sia la latitudine e la longitudine della nostra città, evidentemente siamo tutti fratelli.

E Cristo ha riconosciuto, riaffermato, confortato questa fratellanza nel nome di Dio.

Naledi è la nostra Eva.

Di Naledi siamo tutti figli.

Quindi siamo tutti fratelli.

Anche Caino era nostro fratello.

E non siamo forse anche noi Caino nel momento in cui guardiamo impassibili, chiusi nel nostro egoismo, il bimbo cristiano crocifisso?

Stiamo rinnegando i nostri fratelli.

Perchè?

Perchè siamo rimasti bestie.

Come è stato ben espresso da Pieron, il bambino è solo uncandidato alla condizione umana[1].

Scrive Kant che <<La bestia è già resa perfetta dall’istinto… L’uomo invece… non possiede un istinto e deve quindi formulare da sé il piano del proprio modo di agire… La specie umana deve esprimere con le sue forze e da se stessa le doti proprie dell’umanità. Una generazione educa l’altra… L’uomo può diventare tale solo con l’educazione>>[2].

E noi non siamo stati educati.

La scuola ci ha insegnato a leggere, scrivere e far di conto.

Ma non ci ha fatto diventare uomini.

Non ci ha umanizzato.

Era questo il suo compito.

Fare del figlio di donna un uomo.

Partorirlo alla condizione umana.

Nasce il figlio di donna, e non è un uomo.

Siamo tutti Victor, Selvaggi dell’Aveyron.

Uomini non si diventa nella foresta.

Uomini si diventa solo attraverso l’educazione.

La SCUOLA BUONA non può continuare a limitarsi ad istruire.

Anche i delinquenti sono istruiti, e come!

La SCUOLA BUONA deve promuovere la piena, integrale, originale, personale formazione di ogni figlio di donna.

La SCUOLABUONA deve garantire il SUCCESSO FORMATIVO a tutti i suoi studenti, soprattutto ai più riottosi.

La SCUOLA BUONA comincia già oggi a far diventare uomini i suoi giovani studenti.

Uomini, fratelli di tutti gli uomini sparsi sulla faccia della Terra.

Uomini, pace! Nella prona terra

troppo è il mistero; e solo chi procaccia

d’aver fratelli in suo timor, non erra.

 

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E chi volesse approfondire questa o altra tematica

basta che ricerchi su Internet:

“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

 

[1] OSTERRIETH P.A., Introduzione alla Psicologia del bambino, Giunti-Barbèra, Firenze, 1980, p. 25.

[2] KANT E., Pedagogia, O.D.C.U., Rimini, 1953, pp.25-27.