04 2001

decreto 30 aprile 2001 (in GU 23 giugno 2001 n. 144)
Modifica della composizione dell’Osservatorio nazionale per l’edilizia scolastica

nota 30 aprile 2001, Prot. n.2711
Progetto Lingue 2000 – protocollo di intesa tra Ministero della pubblica istruzione e Associazioni professionali dei docenti di lingua straniera – Progetto di formazione aggiornamento condotto secondo modalità di ricerca azione. Precisazioni e ulteriori adempimenti

02 – 30 aprile Elezioni RSU AFAM

L’ARAN, con la nota 15 marzo 2001, Prot. 4108, stabilisce il calendario della procedura per le elezioni delle RSU nel Comparto “Alta formazione e specializzazione artistica e musicale” che si svolgeranno dal 7 al 10 maggio 2001.

Di seguito la tempistica con cui si articola la procedura elettorale nel corrente mese di aprile:

  • Costituzione Commissione elettorale entro il 2 aprile 2001
  • Presentazione delle liste entro il 7 aprile 2001
  • Affissione liste elettorali 30 aprile 2001

Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

direttiva generale 27 aprile 2001, n.10532/DM
Attività Amministrativa e Gestione dell’Anno 2001

circolare 27 aprile 2001, Prot. n. 2669
Iniziative di formazione “íntensiva” relative all’esame di Stato conclusivo dei corsi di studio di scuola secondaria superiore. Anno 2000-2001

03 – 27 aprile Contratti

Proseguono gli incontri di ARAN e MPI con le OOSS della Scuola su:

Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 2001
Ricorso straordinario al Presidente delle Repubblica proposto dal sig. G. A. avverso designazione docenti funzioni obiettivo

nota 26 aprile 2001, Prot. 1957/INT/U04
X Olimpiade di lingua russa organizzata dalla Federazione Russa

nota 24 aprile 2001, Prot. n. 10496/DM
Corsi biennali di specializzazione per le attività di sostegno – Legge n. 104/1992, art. 14; Decreto interministeriale n. 460, del 24/11/1998; D.M. n. 287 del 30 novembre 1999

lettera circolare 24 aprile 2001, Prot. n. 10468/DM
“La Bioetica a scuola tra ricerca e didattica” – Giornata di studio – Milano 8 maggio 2001

decreto 23 aprile 2001
Edilizia Scolastica

nota 23 aprile 2001, Prot. DGPSA/Uff. VII/652
Applicazione D.L. n. 16 del 19/2/2001 “Disposizioni urgenti relative al personale della scuola” – Procedure di mobilità ed accantonamento posti. Istruzioni operative

02 – 23 aprile Riforme

Con il parere n. 104/2001 del 23 aprile 2001, il Consiglio di Stato, su richiesta del MPI, esprime parere favorevole sul Regolamento recante norme in materia di curricoli della scuola di base, ai sensi dell’articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n.275, segnalando altresì l’irregolarità del parere negativo del CNPI perché espresso “(…) in carenza del quorum strutturale” (36 su 74 componenti) ed al di là degli “(…) indirizzi vincolanti adottati dai due rami del Parlamento” (Risoluzione n. 6-00155 – Camera e Risoluzione n. 6-00057 – Senato).

Dal 18 al 20 aprile si riunisce a Fiuggi la Commissione per il Riordino di Cicli: oggetto dell’incontro la predisposizione dei documenti per il riordino dei curricoli della scuola secondaria e la continuità tra scuola di base e scuola secondaria.
Al centro del confronto, come sottolinea il ministro in una lettera pubblicata da La Repubblica il 18 aprile, anche il tema dei curricoli di storia (si veda, su Educazione&Scuola, Riforma dei Cicli e Storia a cura di Girolamo Arnaldi, Piero Bevilacqua, Massimo Firpo, Cosimo Damiano Fonseca, Nicola Tranfaglia e Giovanni Vitolo).

Il 19 aprile la Conferenza Unificata Stato Regioni Città e Autonomie locali

Sì della Conferenza Unificata Stato Regioni Città e Autonomie locali
AUTONOMIA SCOLASTICA E LINEE GUIDA PER GLI UFFICI SCOLASTICI REGIONALI
Accordo in Conferenza Unificata tra Amministrazioni centrali ed Autonomie regionali e locali su alcuni passaggi essenziali del processo di rinnovamento dell’amministrazione scolastica, in applicazione delle disposizioni di semplificazione, decentramento ed autonomia recate dal DPR 275/2000 e dal DPR 347/2000.
In particolare, è stato siglato il protocollo di intesa sull’autonomia scolastica che dà attuazione al processo di redistribuzione di competenze e funzioni in materia di riassetto del sistema scolastico nazionale tra organi dello Stato, Regioni ed Enti locali. Protagonisti del nuovo sistema gli istituti scolastici, con il loro statuto di autonomia, assieme a Regioni, Province e Comuni ed ai neo-istituiti Uffici Scolastici Regionali del Ministero della pubblica istruzione. Questi ultimi, in particolare, costituiscono un nuovo ed autonomo centro di responsabilità amministrativa in sostituzione dei precedenti uffici periferici del Ministero. Il protocollo d’intesa persegue l’obiettivo di garantire la collaborazione e l’efficace interazione dei diversi livelli istituzionali nell’offerta del servizio formativo. In particolare è previsto che in ciascun ambito regionale si realizzi una rete capillare di intese che raccordi l’attività didattica ed organizzativa dei singoli istituti scolastici autonomi con l’attività, per le materie di rispettiva competenza, di Comuni e Province.
Quanto agli Uffici Scolastici Regionali, la Conferenza Unificata ha sancito l’accordo sulle linee guida relative alla loro articolazione ed ai relativi criteri di organizzazione. Elemento qualificante dell’accordo – che dà attuazione al principio normativo dell’autonomia scolastica, cardine del nuovo modello di governo dell’istruzione – la qualificazione delle scuole come istituzioni “forti”, dotate di funzioni e compiti già appannaggio degli organi dell’amministrazione scolastica, capaci di interloquire direttamente con le istituzioni locali ed il territorio allo scopo di arricchire l’offerta formativa, adeguandola e diversificandola – in un contesto di condivisi indirizzi generali – in ragione di specifiche esigenze territoriali. In questa architettura di equilibri, è compito delle Direzioni Regionali realizzare la pianificazione delle scelte educative ed organizzative in coerenza con la programmazione delle Regioni ed in raccordo con le scuole e gli enti locali, anche attraverso la definizione di linee di indirizzo generali e l’attivazione di sistemi di monitoraggio e controllo dell’offerta formativa nel suo complesso.

Sì della Conferenza Unificata Stato Regioni Città e Autonomie locali
ACCESSO AL LAVORO: DISCIPLINA DELL’OBBLIGO DI FREQUENZA DI ATTIVITÀ FORMATIVE FINO A 18 ANNI
Via libera della Conferenza Unificata allo schema di decreto del Ministro del lavoro recante disposizioni attuative in materia di disciplina delle attività obbligatorie di istruzione e formazione per l’accesso al lavoro.
Lo schema di decreto sull’assolvimento dell’obbligo formativo nell’apprendistato dà compiuta attuazione all’importantissimo principio sancito nell’articolo 68 della legge 17 maggio 1999, n. 144 che stabilisce l’obbligatorietà, per i giovani che intendono entrare nel mondo del lavoro, di frequentare, fino al compimento dei 18 anni, corsi di istruzione e formazione.
Si tratta di un principio che, limitatamente agli aspetti di esclusiva competenza statale, ha già trovato una sua prima attuazione con il DPR 12 luglio 2000, n. 257. Lo schema di decreto su cui si è favorevolmente espressa la conferenza Unificata completa questo percorso attuativo individuando obiettivi, criteri e contenuti per lo svolgimento dei moduli formativi aggiuntivi (formazione professionale regionale ed apprendistato) ricadenti sotto la competenza delle Regioni.
I moduli formativi aggiuntivi perseguono il dichiarato obiettivo di elevare il livello culturale e professionale dei giovani apprendisti, favorirne l’inserimento sociale ed assicurare loro le competenze di base per l’accesso al mondo del lavoro. A tali scopi, lo schema di decreto elenca analiticamente gli standard di apprendimento che dovranno essere conseguiti a compimento del processo di formazione, per ciascuna delle macro aree così individuate: competenze linguistiche (ivi comprese le nozioni di base in una lingua straniera), competenze matematiche e competenze informatiche.

Per favorire l’attivazione di opere di edilizia scolastica da parte di Comuni e Province, il Ministro della P.I. ha ripartito tra tutte le Regioni, con decreto di prossima pubblicazione sulla G.U., la somma complessiva di £. 612 miliardi.
La ripartizione – confortata dal preventivo parere favorevole espresso dalla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome nella seduta del 19 aprile u.s. – è diretta a finanziare il terzo ed ultimo piano annuale del secondo triennio di programmazione (1999/2001) previsto dalla legge 11 gennaio 1996, n. 23 per l’edilizia scolastica ed è così articolata:
Piemonte £. 35.018.640.000
Valle D’Aosta £. 1.982.880.000
Lombardia £. 59.281.380.000
Provincia autonoma di Bolzano £. 2.916.180.000
Provincia autonoma di Trento £. 3.066.120.000
Veneto £. 37.071.900.000
Friuli Venezia Giulia £. 15.241.860.000
Liguria £. 17.527.680.000
Emilia Romagna £. 38.207.160.000
Toscana £. 46.157.040.000
Umbria £. 10.560.060.000
Marche £. 20.043.000.000
Lazio £. 41.778.180.000
Abruzzo £. 22.760.280.000
Molise £. 8.515.980.000
Campania £. 56.613.060.000
Puglia £. 44.688.240.000
Basilicata £. 10.486.620.000
Calabria £. 46.833.300.000
Sicilia £. 65.692.080.000
Sardegna £. 27.558.360.000
Gli attuali 612 miliardi – ricorda il Ministro De Mauro – si aggiungono ai 385 assegnati per la prima annualità (1999) ed ai 398 ripartiti per la seconda (2000), nonché ai 1.769 miliardi, già distribuiti nel primo triennio (1996/1998) di applicazione della legge.
Le risorse complessivamente attribuite nel corso dei sei anni ammontano, dunque, a 3.164 miliardi – conclude il Ministro – diretti alla realizzazione di circa 9.000 interventi nel settore, soprattutto per l’adeguamento e messa a norma degli edifici scolastici e per la ristrutturazione e costruzione di scuole e palestre in zone particolarmente carenti di strutture.

Il MPI, con il comunicato stampa dell’11 aprile che riportiamo di seguito, conferma l’avvio del riordino dei cicli nel le elementari a partire dal prossimo settembre 2001:

(Roma, 11 aprile 2001) Il Ministero della Pubblica Istruzione, a seguito di notizie apparse sulla stampa, riconferma che in base a due diverse e concordi risoluzioni parlamentari il processo di riordino dei cicli non può non essere avviato per le prime classi della scuola di base a partire dal 1° settembre 2001. Dunque, bambine e bambini che frequenteranno da settembre compiranno il ciclo di base in sette anni, senza incontrare sul loro cammino il traumatico passaggio dalle elementari alle medie. E incontrando invece quella scuola a misura delle esigenze di tutte e tutti, senza esclusioni e perdite, che il riordino avviato disegna: le esigenze di apprendimenti più ricchi e articolati, effettivamente misurabili, e durevoli.
Il ministero e le nuove direzioni regionali stanno valutando con i sindacati e hanno in gran parte già predisposto o stanno predisponendo le condizioni migliori di risorse e organici perché la partenza del processo di riforma avvenga, pur nella gradualità, nel modo migliore. A quelle scuole che documentatamente si trovassero in difficoltà, la flessibilità degli orari sancita dalle leggi di riforma e dall’autonomia dei singoli istituti consentirà di procedere, per il primo anno, con un orario non di 30 ore, come previsto in generale dalla legge di riordino, ma con un orario leggermente inferiore, anche con le consuete 27 ore previste ora per la scuola elementare tradizionale.
Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, tenuto a dare un parere non vincolante sullo schema di decreto per l’avvio del riordino dei cicli, ha lavorato in modo concorde nel proporre emendamenti migliorativi al decreto e al documento sulle indicazioni curricolari che lo accompagnano. In chiusura una parte dei consiglieri ha ritenuto di potere e dovere esprimere una richiesta di rinvio dell’attuazione del riordino dei cicli, in contrasto con le risoluzioni parlamentari. In tale situazione hanno abbandonato la seduta molti consiglieri e, fra questi, tutti i consiglieri rappresentanti di tutte le associazioni professionali (AIMC, CIDI, UCIIM, Associazione nazionale dirigenti scolastici). Un consigliere ha allora inutilmente chiesto la verifica del numero legale, che non è stata concessa. Altri consiglieri hanno chiesto poi formalmente al ministro una valutazione della legittimità della mancata verifica del numero legale. Effettivamente, come risulta dai verbali, alla votazione finale del parere hanno partecipato soltanto 36 consiglieri su 73.
Il Ministro della Pubblica Istruzione, mentre si riserva le opportune verifiche sulla regolarità della votazione, assicura che tutto è predisposto per il regolare e graduale avvio del riordino dei cicli nella scuola di base dal prossimo 1° settembre, tenendo conto degli elementi di diritto (leggi, risoluzioni parlamentari) e di rilevanti elementi di fatto, in primo luogo del consenso alla riforma espresso anche in Consiglio da tutte le associazioni professionali di insegnanti e capi di istituto, oltre che da alcuni sindacati di massima rappresentatività.

Il 10 aprile il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione approva una mozione, proposta da CISL e SNALS, che congela la Riforma dei Cicli scolastici: criticate l’insufficienza delle risorse finanziarie programmate, l’assenza di dibattito all’interno delle scuole e di una adeguata politica di formazione del personale docente e di informazione alle famiglie. LA CGIL Scuola contesta la validità del voto per mancanza del numero legale.

Di seguito i risultati dei sondaggi condotti sul tema da Educazione&Scuola nei mesi di gennaio e marzo 2001:

Dai un voto alla Riforma dei Cicli
voti perc.
1.)  Ottima 580 17%
2.)  Buona 478 14%
3.)  Sufficiente 126 4%
4.)  Insufficiente 537 15%
5.)  Catastrofica 1745 50%
1 2 3 4 5

Totale Votanti:  3466

Gennaio 2001
I Nuovi Curricoli della Scuola di Base rappresentano un risultato…
voti perc.
1.)  Ottimo 390 19%
2.)  Soddisfacente 297 14%
3.)  Inadeguato 283 14%
4.)  Pessimo 1092 53%
1 2 3 4

Totale Votanti:  2062

Marzo 2001

Riportiamo di seguito l’intervento del ministro della PI al vertice dei ministri europei dell’educazione sul tema “Investire nelle competenze per tutti“:

(Parigi, 2 aprile 2001) Per oltre settanta anni, la scuola italiana è stata retta da leggi varate nel 1923-24 e pensate per un Paese caratterizzato da bassa scolarità e da un’economia a base agricola. Dagli anni cinquanta, profondi cambiamenti hanno trasformato l’economia italiana, la quota di popolazione adulta senza scuola è scesa ormai a pochi punti percentuali, il 75% dei giovani consegue il diploma superiore. Ma il sistema dell’istruzione era restato fermo nelle sue strutture fondamentali.
Dal 1996, il Sistema Formativo Italiano è stato oggetto di una riforma che ha riguardato tutti i suoi assi portanti. Una legge del febbraio 2000 ha delineato un unico sistema educativo pubblico (statale e paritario) dell’istruzione e della formazione, che parte dai 3 anni di età e giunge ai 18 anni.
Alla base di questa riforma c’è l’esigenza di adeguare il sistema stesso ai bisogni di una società avanzata e in continua trasformazione, nella prospettiva del lifelong learning.
Elemento costituente di questo processo è il raccordo, da un lato, tra scuola e formazione professionale e, dall’altro, tra la scuola stessa, il mondo del lavoro e tutti i soggetti coinvolti nei processi formativi non inclusi nel sistema scolastico formale.
Con riferimento al sistema scolastico e formativo gli aspetti di riforma correlati al lifelong learning riguardano:

  • il riconoscimento dell’autonomia amministrativa, didattica, organizzativa, di ricerca e sviluppo delle singole istituzioni scolastiche;
  • la ristrutturazione dei cicli scolastici;
  • la ridefinizione dei curricoli (definiti per la scuola dell’infanzia e di base, in via di definizione per la secondaria);
  • l’elevazione dell’obbligo scolastico a 15 anni;
  • l’istituzione dell’obbligo formativo fino a 18 anni per offrire ai giovani tre opportunità di scelta tra percorsi formativi considerati equivalenti (scuola, formazione professionale, apprendistato anche in via integrata);
  • la riforma, nel 1998, dell’Esame di stato conclusivo della scuola secondaria, che rilascia un certificato analitico delle competenze acquisite;
  • la riorganizzazione dell’apprendistato e la progressiva diffusione dei tirocini formativi e di orientamento;
  • l’istituzione, dal 2000, di un nuovo sistema di istruzione e formazione tecnica superiore, parallelo e integrato con l’università, che coniuga una forte formazione di base, soprattutto a carattere scientifico e tecnologico, con le specializzazioni richieste dal mercato del lavoro;
  • la riorganizzazione e il potenziamento dell’educazione permanente degli adulti, in attuazione degli orientamenti dell’Unione Europea, con l’istituzione, dal 1998, di centri territoriali per l’educazione degli adulti;
  • la riforma dei corsi di laurea, con il rafforzamento dell’autonomia didattica degli atenei e l’introduzione, dal 2001, delle lauree in sequenza con una laurea specialistica (altri due anni) e il dottorato di ricerca.
  • La recente riforma intende promuovere un vero e proprio “diritto all’apprendimento” come superamento e consolidamento del già affermato “diritto allo studio”.
    L’obiettivo in sostanza è quello di favorire un reale successo formativo che consenta a ciascuno -secondo le proprie dotazioni e le proprie effettive possibilità- non tanto di conseguire il titolo di studio, quanto, soprattutto, di acquisire la capacità di padroneggiare i contenuti dell’apprendimento. Le conoscenze trasmesse dalla scuola, acquisite e “metabolizzate”, potranno essere strumento utile di governo e interpretazione dei fattori evolutivi della nostra società.
    Due obiettivi primari sottendono alla ridefinizione dei curricoli:
    1. la formazione alla cittadinanza intesa come educazione che consente di acquisire gli strumenti relativi all’assunzione di responsabilità nella vita sociale e civile;
    2. la valorizzazione delle differenze come progetto consapevole di scoperta e di riconoscimento delle diverse culture e dei differenti e specifici bisogni di apprendimento.Non a caso nella scuola riformata si parla di curricoli e non di programmi; i curricoli, dovendo realizzare le indicazioni relative agli obiettivi da raggiungere, dovranno tener conto dei diversi contesti.
    Per garantire un innalzamento della qualità dell’insegnamento, tenuto conto della diversificazione dei bisogni dell’utenza e della partecipazione allargata di più agenzie formative, si pone l’esigenza di valutazione del sistema.
    E’ stato perciò creato ed è entrato in funzione un Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione.
    Occorre, infatti, preventivamente considerare il contesto socio-economico da cui muovono gli allievi e in cui le scuole operano, le condizioni strutturali e organizzative interne, la disponibilità e la capacità d’uso delle risorse umane e finanziarie e ogni altro aspetto che possa esercitare una funzione propulsiva o frenante nel raggiungimento degli intenti educativi. In altre parole, la valutazione di sistema deve investire l’intero comparto dell’educazione scolastica e non limitarsi a coglierne alcuni aspetti, per quanto significativi.
    In questo quadro le attività condotte dall’OCSE opportunamente monitorate dagli stati membri possono offrire un’utile base per i sistemi di governo delle politiche nazionali.
    Due sono i rischi da evitare a nostro avviso.
    Il primo è quello dell’autoreferenzialità del sistema scolastico. Il rapporto tra la scuola come sistema formale e i “mondi” non scolastici della formazione diviene, al riguardo, un elemento focale per l’efficacia del processo formativo.
    In questo senso la nuova scuola dell’autonomia e dei curricoli valorizza in modo istituzionale gli apporti delle altre agenzie e le colloca in una visione unitaria integrata.
    L’impegno all’attuazione del sistema integrato di istruzione, formazione e lavoro rappresenta uno strumento fondamentale per favorire lo sviluppo e la coesione sociale in tutte le sue dimensioni. Questo impegno è stato assunto nel nostro Paese nel quadro degli accordi tra il Governo e le Parti sociali ed è stato correlato al conferimento di ampi poteri autonomi alle istituzioni scolastiche e al trasferimento di poteri dello Stato alle Regioni e alle Autonomie Locali, anche in materia formativa. Tale integrazione assume carattere essenziale rispetto ad alcuni interventi di politica formativa quali l’istruzione e la formazione tecnica superiore, l’educazione degli adulti e l’obbligo formativo.
    Un comune obiettivo di cooperazione potrebbe essere rappresentato dalla costituzione di gruppi integrati per la definizione delle aree formative indispensabili per l’alfabetizzazione funzionale della popolazione adulta, la determinazione di standard condivisi e riferiti ad indicatori internazionali che consentano di pervenire all’impianto di sistemi di certificazioni trasparenti in modo da permettere il riconoscimento di crediti maturati nell’ambito di ciascun paese membro.
    In questo contesto andrebbe approfondito il ruolo dell’apprendimento informale come risorsa concorrente all’ampliamento delle conoscenze e delle competenze delle persone.
    La strategia del sistema integrato può rappresentare un efficace strumento di inclusione sociale anche riguardo ai crescenti fenomeni migratori, attraverso lo sviluppo di politiche d’intervento che, nel rispetto delle diversità forniscano i supporti per il pieno inserimento delle persone nella vita attiva.
    L’altro rischio da evitare, oltre a quello della autoreferenzialità, è quello di non sfruttare a pieno la grande opportunità offerta dalle Tecnologie per i nuovi obiettivi della formazione. Per evitare la “frattura digitale” generazionale e individuale occorre non solo rendere costante ed elevato l’investimento in tecnologie, ma adottare politiche organiche e coerenti di formazione, di incentivi e di supporto.
    L’Italia ha impresso negli ultimi quattro anni una forte accelerazione all’innovazione tecnologica, perseguendo:

  • la padronanza strumentale e concettuale delle tecnologie da parte di tutti gli studenti;
  • l’estensione delle competenze informatiche nei curricoli tradizionali e una collocazione più organica, sistematica e progressiva, nell’ambito del riordino dei cicli, sia all’interno delle singole discipline sia con discipline specifiche;
  • un vasto piano di alfabetizzazione informatica dei docenti (oltre metà alfabetizzati e per un nono formati all’uso didattico attivo);
  • l’utilizzazione delle tecnologie al servizio della professionalità dei docenti, non solo nel momento della loro formazione, ma come strumento permanente per fornire loro materiali e servizi;
  • la progressiva estensione delle infrastrutture tecnologiche, con particolare riferimento alle reti, dentro e fuori dalle scuole.
  • Per quanto riguarda l’azione dell’OCSE in questo campo, che è tutta da apprezzare, si indicano due punti in cui l’analisi comparata potrebbe essere intensificata, per individuare le soluzioni di maggiore successo:

  • i modelli pedagogici e le soluzioni curricolari;
  • le politiche nazionali: a partire dallo studio sugli indicatori si potrebbero approfondire gli aspetti strutturali di tali politiche.
  • Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

    circolare 20 Aprile 2001, n. 76
    Campagna di informazione/formazione nelle Istituzioni scolastiche in tema di EURO a.s. 2000/2001 – C.M. 280/2000 integrazione e prolungamento dei termini della seconda sezione del concorso

    decreto interministeriale 20 aprile 2001
    Lavoratori Socialmente Utili riconducibili in parte a funzioni di Assistente Amministrativo o Tecnico nelle istituzioni scolastiche statali

    decreto interministeriale 20 aprile 2001
    Lavoratori Socialmente Utili riconducibili a funzioni ausiliarie nell’ambito degli ATA, nelle istituzioni scolastiche statali

    circolare Funzione Pubblica 20 aprile 2001, n. 5 (in GU 30 aprile 2001, n. 99)
    Modifiche al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, titolo VI, “uso delle attrezzature munite di videoterminali”

    lettera circolare 20 aprile 2001, Prot. n. 2357
    Legge n. 62/2000: Parità Scolastica – Scuole elementari – Esami di idoneità e licenza elementare

    lettera circolare 20 aprile 2001, Prot. n. 2346/For/U01
    Educazione interculturale – Progetto di formazione a distanza – Convenzione MPI/RAI – Anno 2001

    nota 19 aprile 2001, Prot. n.024/Segr
    Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi inquadrati in tale profilo ai sensi dell’art. 34 del C.C.N.L. 26/5/1999

    decreto 19 aprile 2001, n. 75 (in GU n. 35 – 4a serie speciale concorsi- 4 maggio 2001)
    Elenchi, graduatorie provinciali ad esaurimento e conseguente inserimento nelle graduatorie di circolo e di istituto per il conferimento di supplenze al personale A.T.A.

    circolare 19 aprile 2001, n. 74
    A) Forniture dirette di arredamento per le scuole elementari e medie – Cap. 7302 e 7402 A.F. 2001 – leggi 1.6.1942, n° 675 e 17.2.1968 n° 106.
    B) Contributi e sussidi ai Comuni per iniziative varie a favore della scuola dell’obbligo con particolare riferimento al Mezzogiorno d’Italia – Cap. 2202 e 2510 – A.F. 2001 – Legge 28.7.1967, n° 641 – Artt. 29 e 30.

    circolare 18 aprile 2001, n. 73
    Trasmissione dell’O.M. n. 72 del 18 aprile 2001 Prot. n. 10341/DM

    ordinanza 18 aprile 2001, n. 72
    Mobilità del personale dirigente scolastico – Termini di presentazione delle domande – Anno scolastico 2001/2002

    13 aprile Concorso Carta Diritti UE

    La Lettera Circolare 16 marzo 2001, Prot.n. 188/A1, proroga al 13 aprile il termine ultimo (previsto per il 30 marzo 2001 dalla Lettera Circolare 17 gennaio 2001, Prot.n. 239/A1) per la presentazione, da parte degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, di elaborati sul tema Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea; diverse le possibili forme di comunicazione:

    • Realizzazione di un giornalino scolastico, numero unico, da distribuire su scala nazionale;
    • Realizzazione di uno spot televisivo, durata max 30″;
    • Realizzazione di un sito internet.

    I materiali dovranno essere inviati a:

    Ministero Pubblica Istruzione – Direzione Generale per le politiche giovanili
    Ufficio Studenti – M.P.I., Viale Trastevere, 76/A, 00153 Roma

    I vincitori, uno per categoria e per sezione (max 9), saranno premiati a Roma il 9 maggio 2001 durante il Forum della Pubblica Amministrazione, che si svolgerà presso la Fiera di Roma.

    circolare 13 aprile 2001, n. 71
    Assegnazione di dirigenti scolastici e di docenti per lo svolgimento dei compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia scolastica. Legge 23/12/1998, n. 448 – articolo 26, comma 8. Anno scolastico 2001/2002

    circolare 12 aprile 2001, n. 70
    Esami di Stato abilitazione esercizio libere professioni perito agrario, perito industriale e geometra – sessione 2001 – formazione commissioni esaminatrici – reperimento presidenti (professori universitari e presidi) e commissari (docenti) – istruzioni

    lettera circolare 12 aprile 2001, Prot. n. 1941
    Interventi nelle aree depresse finanziati dal CIPE – Iniziative dirette a favorire il raccordo tra formazione e mondo del lavoro. Bando 2001

    circolare 11 aprile 2001, n. 69
    La storia del ‘900. Proiezione del film di Ettore Scola “Concorrenza Sleale”. Leggi razziali in Italia

    lettera circolare 11 aprile 2001, Prot.n.1884 INT/U02
    Corsi di perfezionamento all’estero per docenti italiani di ruolo di lingua straniera e di lingua e letteratura straniera in servizio nelle scuole di istruzione secondaria di I e II grado. Lingue di insegnamento: Tedesco, Spagnolo e Francese

    lettera circolare 11 aprile 2001, Prot.n.1883 INT/U02
    Corso di perfezionamento nella Repubblica Federale di Germania per docenti italiani di ruolo che insegnano lingua tedesca nelle scuole elementari – anno 2001

    lettera circolare 11 aprile 2001, Prot. n.1882 INT/U02
    Corso di perfezionamento in Francia (Sèvres) per docenti italiani di ruolo di lingua e di lingua e letteratura francese in servizio nelle scuole di istruzione secondaria di I e II grado, in applicazione del Protocollo esecutivo dell’accordo culturale stipulato tra Italia e la Francia. Anno 2001

    circolare INPS 11 aprile 2001, n. 87
    Articolo 19, lett. a) della legge 8 marzo 2000, n. 53: permessi per l’assistenza a portatori di handicap. Trattamenti pensionistici

    nota 11 aprile 2001
    Istituti Tecnici Commerciali precisazioni sull’uso di manuali

    nota 10 aprile 2001, Prot n. 61 /SD
    Legge n.124, art.8 – Trasferimento personale A.T.A. dagli Enti Locali allo Stato D. Lgs. 81/2000 – Ulteriori adempimenti previsti dalla Legge n.388 del 23.12.2000 – Addetti a Lavori Socialmente Utili

    lettera circolare 9 aprile 2001, prot. n. 1751
    Iniziativa “CinemAvvenire” – 58sima Mostra Internazionale del Cinema – Venezia

    decreto Presidente Consiglio dei Ministri 9 aprile 2001 (in GU 17 maggio 2001, n. 113)
    Programmazione dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari nel territorio dello Stato per l’anno 2001

    decreto Presidente Repubblica 6 aprile 2001, n. 973
    Nomina Consiglio d’Amministrazione INDIRE

    decreto Presidente Repubblica 6 aprile 2001, n. 972
    Nomina Presidente INDIRE

    decreto legge 5 aprile 2001, n. 99 (in GU 5 aprile 2001, n. 80)
    Disposizioni urgenti in materia di disciplina del prezzo di vendita dei libri

    decreto interministeriale 5 aprile 2001
    Criteri di inquadramento del personale ATA di ruolo trasferito dagli Enti Locali allo Stato nell’ambito del Comparto Scuola

    nota 5 aprile 2001, Prot. n.1598/INT/UO3
    Unione Europea – Azione comunitaria ARION: visite di studio per esperti dell’istruzione e della formazione. Anno scolastico 2001/2002. AVVISO

    nota 5 aprile 2001, Prot. n. 38
    Bando di corso-concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici

    circolare 4 aprile 2001, n. 63
    Olimpiadi Internazionali della Matematica, della Fisica e della Chimica. Anno 2001

    decreto Presidenza Consiglio dei Ministri 4 aprile 2001, n. 242 (in GU 26 aprile 2001, n. 146)
    Regolamento concernente modifiche al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 maggio 1999, n. 221, in materia di criteri unificati di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate e di individuazione del nucleo familiare per casi particolari, a norma degli articoli 1, comma 3, e 2, comma 3, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, come modificato dal decreto legislativo 3 maggio 2000, n. 130

    legge 3 aprile 2001, n. 142 (in GU 23 aprile 2001, n. 94)
    Revisione della legislazione in materia cooperativistica, con particolare riferimento alla posizione del socio lavoratore

    legge 3 aprile 2001, n. 138 (in GU 21 aprile 2001, n. 93)
    Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di accertamenti oculistici

    04 aprile Giornata Arte e Creatività Studentesca

    La CM 12/01 indice per il 4 aprile 2001 l’annuale Giornata dell’Arte e della Creatività Studentesca durante la quale la scuola è “(…) a disposizione degli studenti per lo svolgimento di attività o per l’esposizione di lavori in campo artistico ed espressivo.”

    nota 2 aprile 2001
    Istituti Tecnici Commerciali. Precisazioni sull’uso di manuali

    nota MURST 2 aprile 2001, Prot. n. 493
    Autonomia didattica – Regolamenti didattici di ateneo – Invio scheda

    04 – 24 aprile Governo

    4 aprile Il Consiglio dei Ministri, riunito alle ore 16.50 a Palazzo Chigi, ” (…) ha approvato i seguenti provvedimenti:
    (…) su proposta del Presidente del Consiglio, Amato:
    – un decreto-legge che, in relazione alla recente legge sull’editoria, rinvia l’entrata in vigore della nuova disciplina del prezzo dei libri al 1° settembre prossimo e ne prevede una fase di sperimentazione per un anno, durante il quale lo sconto massimo del prezzo dei libri è fissato nella misura massima del 15%;
    su proposta del Presidente del Consiglio, Amato:
    – un decreto legislativo che, in attuazione della legge n.108 del 1999, provvede al riordino del sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica, che si articolerà in punti di vendita esclusivi e non esclusivi. I primi, previsti nel piano comunale di localizzazione, effettueranno la vendita generale di prodotti editoriali, i secondi la vendita dei giornali quotidiani e periodici, in aggiunta ad altre merci. Il provvedimento stabilisce, altresì, i criteri per il rilascio delle autorizzazioni e le prescrizioni che sono tenuti a rispettare i rivenditori nell’esercizio di tale attività;
    (…) su proposta del Presidente del Consiglio e Ministro ad interim dell’Università, Amato:
    – uno schema di regolamento che modifica ed integra la disciplina dei requisiti per l’ammissione all’esame di Stato e delle relative prove per l’esercizio delle professioni di dottori agronomo e dottore forestale, agrotecnico, architetto, assistente sociale, attuario, biologo, chimico, geologo, geometra, ingegnere, perito agrario, perito industriale e psicologo.
    Il predetto schema sarà trasmesso al parere del Consiglio di Stato;
    – un decreto del Presidente del Consiglio che stabilisce i criteri per l’uniformità di trattamento sul diritto allo studio universitario, nonché gli indirizzi per la graduale riqualificazione della spesa relativa agli interventi in favore degli studenti più meritevoli e bisognosi. Sono, altresì, definite le tipologie minime delle iniziative che le regioni dovranno attuare per rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale ai fini della concreta attuazione del diritto allo studio universitario; (…)”
    Il Presidente del Consiglio insieme con il Ministro per la Funzione Pubblica, presentano alle ore 12 il rapporto Ocse “ Review Regulatory Reform in Italy”. Alla conferenza stampa, in programma nella Sala Verde di palazzo Chigi, sono presenti il Vice Segretario Generale dell’Ocse e il capo del Programma Regulatory reform.
    “L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha avviato alla fine degli anni Novanta un ampio programma di valutazione del sistema di regolazione e del mercato di alcuni Paesi.
    Le indagini hanno una durata di circa 15 mesi ed esaminano aspetti significativi del sistema economico di un Paese: la qualità delle leggi (nazionali e locali) e delle regole per cittadini e imprese, la concorrenza e l’apertura dei mercati, l’andamento di settori chiave quali l’elettricità, il gas, i trasporti ferroviari e le telecomunicazioni ma anche il sistema bancario e quello della Pubblica Amministrazione.
    I rapporti Ocse si sono affermati come lo strumento principe per le valutazioni da parte degli investitori internazionali.
    L’Italia è il primo Paese del ciclo di Rapporti del 2001. Seguiranno Grecia, Repubblica Ceca e Irlanda.
    Negli ultimi due anni sono state “esaminate” Usa, Olanda, Messico, Giappone, Spagna, Danimarca, Corea e Ungheria.”
    6 aprile Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 10.50 a Palazzo Chigi
    11 aprile Il Consiglio dei Ministri, riunito alle ore 16.30 a Palazzo Chigi, ” (…) ha approvato i seguenti provvedimenti:
    Relazione Generale sulla situazione economica del Paese per l’anno 2000 (TESORO);
    (…) – un regolamento di attuazione della legge n.482 del 1999, recante norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche. Il provvedimento (sul quale sono stati preventivamente acquisiti i pareri delle Regioni interessate) disciplina gli aspetti organizzativi e procedimentali per consentire la concreta applicazione dei precetti normativi finalizzati alla valorizzazione delle lingue e delle culture tutelate dalla predetta legge. Con tale iniziativa il Governo ottempera, in via definitiva, ad uno specifico obbligo costituzionale, in armonia anche con i principi generali stabiliti in materia dagli Organismi europei e internazionali;
    su proposta del Presidente del Consiglio, Amato, e del Ministro per la Solidarietà Sociale, Turco:
    – un decreto legislativo che provvede al riordino delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, in attuazione della legge n.328 del 2000. Il provvedimento consente la privatizzazione delle IPAB o la loro trasformazione in speciali aziende pubbliche di servizi, dotate di autonomia statutaria, gestionale e amministrativa, al fine di accrescerne l’efficienza e di inserire la loro attività assistenziale nell’ambito della rete dei servizi sociali prevista dalla predetta legge;
    – un decreto presidenziale per l’approvazione definitiva del Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali per il triennio 2001-2003 (già esaminati in via preliminare nella riunione del 16 febbraio scorso), in ordine al quale sono stati acquisiti i prescritti pareri favorevoli; (…).
    18 aprile Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 10,00 a Palazzo Chigi.
    24 aprile Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 10,30 a Palazzo Chigi.

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