G. Genisi, Gioco pericoloso

La Genisi continua a sorprendere

di Antonio Stanca

   Una nuova edizione di Gioco pericoloso, quarto romanzo dei dieci che compongono la serie intitolata “Le indagini di Lolita Lobosco” della scrittrice Gabriella Genisi, è comparsa di recente presso Feltrinelli su licenza Marsilio. L’opera è del 2014 e rientra nella prima serie “gialla” della scrittrice, quella iniziata nel 2010, ambientata in Puglia e pubblicata da Sonzogno, mentre la seconda serie avrà inizio nel 2019, sarà ambientata nel Salento, avrà come protagonista Chicca Lopez e sarà pubblicata da Rizzoli. Anche altre opere di genere “giallo” ha scritto la Genisi ma a renderla famosa sono state quelle dedicate al personaggio di Lolita Lobosco, il commissario-donna che ha origini napoletane, lavora presso la questura di Bari, dirige la sezione Omicidi, e molto nuovo, molto diverso dal solito si è rivelato, molto capace di attirare i lettori, coinvolgerli sia per le circostanze che lo vedono impegnato sia per i modi che le narrano. La serie di Lolita Lobosco avrà una riduzione televisiva, tante traduzioni e farà della protagonista un personaggio conosciuto e amato. Famosa diventerà anche la scrittrice, la creatrice del personaggio, quella ragazza che, nata a Bari nel 1965, in molti modi, in molti sensi si era applicata prima di iniziare a scrivere. Aveva passato i quarant’anni quando lo aveva fatto, molto vi si sarebbe applicata, molte opere avrebbe prodotto, molto successo avrebbe ottenuto. Ora vive tra Bari e Parigi, ha cinquantanove anni e sempre intensa, sempre riuscita è la sua attività. A far valere la Genisi, a distinguerla è una maniera sua propria, un procedimento, una visione che non comprende solo quanto di particolare, di criminale ogni volta succede ma anche quanto si verifica vicino, intorno, nel tempo, nello spazio circostante e in ogni altro risvolto. Per molto, per tutto c’è posto nella sua scrittura, per quanto c’era prima dell’accaduto, per quanto c’è dopo, per quegli abusi linguistici, quelle libertà lessicali necessarie a rendere più vera la vicenda rappresentata. È come se stesse parlando, come se la si stesse ascoltando mentre la si legge, è difficile distrarsi da quanto sta dicendo, da come lo sta dicendo. Molto di storia, di cultura, di vita, di passato e di presente, di verità e d’invenzione, c’è nei romanzi di Gabriella Genisi specie in quelli interpretati da Lolita Lobosco e ambientati in Puglia.  È come se procurassero un’anima, uno spirito a luoghi che non ce l’avevano, che erano rimasti esclusi, privi di evidenza. Non c’è posto dove non giungano le sue indagini, non c’è ambiente, usanza, costume che non rilevino, che non colleghino col caso in questione. Molto ampia, molto mossa, molto dinamica è la narrazione della Genisi, riflette il carattere della commissaria che non agisce solo come organo di polizia ma che tanti ruoli sa assumere, in tanti posti sa trovarsi, tante cose sa fare convinta che solo l’azione, il movimento sia conoscenza, conquista, vita. Così pure in Gioco pericoloso, dove la Lobosco è impegnata ad indagare su un grosso complotto che col tempo si è costituito nell’ambito del Calcioscommesse e tanto si è esteso da coinvolgere non solo gli ambienti sportivi baresi ma anche quelli di altre città e nazioni, da tenere rapporti con la mafia, da giungere ad azioni criminali. Il quadro si è complicato al punto da diventare difficile e poco chiaro. Nonostante tutto ancora una volta sola vorrà essere la Lobosco nella sua indagine, ancora una volta instancabile sarà, seri pericoli correrà ma ci riuscirà con grande sollievo suo e di quanti la conoscono e la seguono. Molto alta era diventata stavolta la posta in gioco ma non aveva spaventato Lolita. Neanche il suo uomo le era rimasto vicino, in ambito internazionale, con colleghe straniere aveva dovuto confrontarsi e scoprire che vita moderna vuol dire ormai gravi pericoli, affari sporchi, giochi di denaro, commerci illeciti, abusi, contraffazioni e ogni altra illegalità. A molti rischi si vedrà esposta la Lolita, era la prima volta che una situazione si complicava a tal punto, assumeva tanti aspetti, coinvolgeva tanti ambienti. Esserne usciti vittoriosi non è merito suo ma della Genisi che tramite il suo personaggio ha confermato le sue qualità, le sue capacità di costruire casi tanto interessanti, tanto validi da farla ritenere una delle maggiori scrittrici del momento.