Concorso DS: un’esclusione immeritata

CONCORSO DS: UN’ESCLUSIONE IMMERITATA!

La storia è arcinota, ma alcuni aspetti meritano una riflessione. Dopo svariati anni di impegno, studio, privazioni familiari e sociali, costose preparazioni e qualificati corsi specialistici, nell’ottobre del 2018 partecipiamo alla prova scritta del concorso DS2017. La correzione delle prove mette in evidenza innumerevoli anomalie del sistema di valutazione, per le quali vengono presentati innumerevoli ricorsi, di cui si fa carico la politica, tanto che con D.M. 8 giugno 2023, n. 107 si tiene la prova scritta straordinaria del 06.05.2024. Sembravano superate le anomalie, invece altro strazio: l’orario di avvio dello scritto su tablet, previsto per le 10:30, viene procrastinato alle 14:30 tra caos e indicibili disagi. Le criticità vissute prima, durante e dopo lo svolgimento sono state segnalate anchetramite la stampa; nel mentre, lo stesso Ministro Giuseppe Valditara dichiara che “Le disfunzioni di cui stiamo avendo notizia sono inammissibili”.

Gli esiti della prova scritta, avvenuta in modalità digitale, non vengono comunicati immediatamente ai candidati, come ci si aspetterebbe da una prova telematica, facendo sorgere la domanda: “Una procedura postuma di scioglimento dell’anonimato è garanzia di serietà della prova?” è evidente, invece, che la comunicazione immediata dei risultati individuali è ulteriore garanzia della serietà della prova. Inoltre, in alcuni quesiti si notano forti criticità testuali, poiché diversi appaiono incompleti o formulati in maniera alquanto ambigua, impedendo ad alcuni candidati, per UN SOLO PUNTO,  di raggiungere il 60 e di poter partecipare al corso intensivo di formazione, anche e soprattutto a causa di quesiti da più parti ritenuti errati nella formulazione della domanda, come nel caso di un quesito sul D.M. 328 del 2022,  erroneamente indicato come D.M. 32, o di quesiti privi di risposta esatta, come  per la questione “in materia di assenze retribuite cosa dispone per il dirigente scolastico l’art. 15 del CCNL” che ritiene “astenersi” e “assentarsi” come sinonimi (ma se ci si astiene dall’assenza, non si è forse presenti…?). Lo stesso CTS si accorge dei problemi emersi, tanto da rivedere un quesito, rettificandone l’attribuzione del punteggio, con conseguenze sconcertanti per chi dai 60 punti inizialmente comunicati (con relativo superamento della prova) passa a 59 punti e bocciatura in tronco, con un indicibile senso di sconfitta, che sa di beffarda ingiustizia, perché anche altri quesiti appaiono chiaramente erronei, ma non vengono in alcun modo presi in considerazione.

Oltre a ciò, i ricorsi dapprima al Tar e successivamente al CdS hanno prodotto finora una situazione paradossale e ulteriormente beffarda: accade, infatti, che alcuni candidati con un punteggio nettamente inferiore a quello conseguito da altri vengano ammessi con ordinanza cautelare al Corso Concorso Riservato, mentre altri, con punteggio di 59 su 60 (punteggio minimo di ammissione) ne vengano esclusi, vedendosi respinti i ricorsi presentati a distanza di poche ore dall’ordinanza di accoglimento riservata ai pochissimi “fortunati” e con ricorsi che vertono sulle medesime domande contestate dai primi come dai secondi e persino con il medesimo avvocato e con le medesime motivazioni!

A causa di tutto ciò, per ragioni misteriose, sembra che la sorte si sia accanita contro di noi: siamo stati fortemente lesi e danneggiati, abbiamo ricevuto un evidente grave nocumento, morale e materiale, un danno ingiusto e speriamo NON IRREPARABILE!

Tenuto conto che in uno Stato di diritto a noi cittadini devono essere garantiti, ai sensi di legge, pari protezione, tutela e rispetto dei diritti civili di base e, ripeto, nel caso di specie dei quesiti sono configurabili veri e propri errori che possono essere accertati in modo inequivocabile dal personale competente e preposto al rispetto della legge.

In conclusione, siamo fuori per uno o pochissimi punti, a causa di diversi quesiti errati, equivoci, mal posti o con nessuna risposta esatta: così sono stati ritenuti dai qualificati esperti interpellati, che hanno prodotto anche delle perizie ufficiali, che però almeno al momento sembrano non interessare la magistratura amministrativa.

Sarebbe doveroso da parte degli organi competenti rivedere l’attribuzione del punteggio relativamente almeno ai quesiti INEQUIVOCABILMENTE ERRATI.

Gruppo candidati “I ricorrenti con 59”

La necessità delle ferie

Echi di Silenzio: la Necessità delle Ferie per gli Eroi dell’Istruzione

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Quando l’ultima campanella suona e il brusio delle aule si spegne, le scuole sembrano cadere in un silenzio surreale. Gli esami di stato sono ormai un ricordo e quasi tutti i docenti si sono dispersi per le meritate vacanze, cercando riposo e rinnovata energia. Tuttavia, negli uffici di segreteria, le luci rimangono accese. Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi e gli assistenti amministrativi, lavorano incessantemente, affrontando tra gli altri adempimenti anche quelli, trasferiti dagli uffici periferici, con una dedizione che sfida il caldo estivo.

Nell’ufficio del Dirigente Scolastico, l’operosità non conosce tregua. Insieme al suo staff, si prepara con meticolosità il nuovo anno scolastico, un compito che richiede attenzione e precisione. Dalla formazione delle sezioni e delle classi prime nelle scuole del primo ciclo, alle classi prime e terze del secondo ciclo, ogni dettaglio è curato con passione. L’assegnazione dei docenti alle classi, bilanciando le specifiche classi di concorso e i tipi di posto in organico, è un puzzle complesso che si compone con pazienza.

In alcune scuole, il primo collegio docenti è già all’orizzonte, con gli ordini del giorno che prendono forma. Altre scuole, che hanno perso la loro autonomia, si dedicano agli ultimi adempimenti, un addio che lascia un vuoto e spesso porta lacrime agli occhi. Nonostante i legami deboli teorizzati da Karl E. Weick, l’appartenenza alla comunità scolastica crea un vincolo forte, che persiste anche dopo il pensionamento, o in questo caso dopo la perdita dell’autonomia.

I collaboratori scolastici e gli assistenti tecnici non sono da meno. Pulire, organizzare e preparare le aule e i laboratori è un lavoro incessante, arricchito quest’anno dalla sfida di completare i nuovi ambienti di apprendimento e i nuovi laboratori, finanziati dal PNRR. Questo lavoro continuo, senza pause adeguate, ha un prezzo elevato: lo stress. Senza riposo, lo stress di lavoro correlato può trasformarsi in burn out, una condizione di esaurimento emotivo e fisico.

Il lavoro nel settore educativo è noto per la sua intensità e le sue sfide. Il personale scolastico deve affrontare una pressione costante per soddisfare le esigenze educative degli studenti e mantenere elevati standard di qualità. Periodi di riposo adeguati e ferie sono essenziali non solo per il benessere individuale, ma anche per garantire l’efficacia del sistema educativo. Le ferie non sono un lusso, ma una necessità vitale, un balsamo per menti e cuori stanchi, che permette di ritornare rinnovati, pronti a ispirare e guidare nuove generazioni.

Specifiche delle Ferie per le Diverse Categorie del Personale Scolastico

Personale ATA – Il personale ATA ha diritto a 30 giorni di ferie annuali, che aumentano a 32 giorni dopo tre anni di servizio. Le ferie possono essere godute durante l’anno scolastico, con l’obbligo di fruire almeno 15 giorni consecutivi nel periodo estivo. Questo periodo di riposo è essenziale per consentire al personale di distaccarsi dalle pressioni quotidiane e ritornare al lavoro rigenerato. Inoltre, al personale ATA vengono riconosciute quattro giornate di riposo aggiuntive, conosciute come “festività soppresse” in base alla Legge n. 937/77.

Insegnanti – Gli insegnanti a tempo indeterminato hanno diritto a 30 giorni di ferie per i primi tre anni di servizio e 32 giorni per gli anni successivi. Gli insegnanti a tempo determinato accumulano ferie proporzionalmente al servizio prestato. Questo periodo di riposo è cruciale per permettere agli insegnanti di ricaricare le energie, riflettere sulle pratiche didattiche e migliorare le proprie competenze professionali. Anche per gli insegnanti, sono previste quattro giornate di riposo aggiuntive come “festività soppresse”​.

Dirigenti Scolastici – I dirigenti scolastici hanno diritto a 32 giorni di ferie se l’orario settimanale di lavoro è distribuito su sei giorni, e 30 giorni se l’orario è su cinque giorni. Le ferie devono essere pianificate in modo da garantire la continuità del servizio, coordinandosi con le esigenze generali della struttura scolastica. Inoltre, anche i dirigenti scolastici hanno diritto a quattro giornate di riposo aggiuntive come “festività soppresse”, che devono essere fruite entro l’anno solare.

L’importanza delle “Festività Soppresse”

Le quattro giornate di riposo aggiuntive, note come “festività soppresse”, derivano dalla Legge n. 937/77. Questi giorni rappresentano un ulteriore beneficio per il personale scolastico, garantendo momenti aggiuntivi di distacco dal lavoro. Questi giorni supplementari sono fondamentali per prevenire l’affaticamento cronico e il burn out, assicurando che il personale possa godere di un riposo adeguato e tornare al lavoro con maggiore vigore e motivazione​.

Le ferie e i giorni di riposo aggiuntivi sono cruciali per il benessere del personale scolastico. Non solo permettono un recupero psicofisico, ma migliorano anche la produttività e la qualità del lavoro svolto. Riconoscere e rispettare questi diritti è essenziale per mantenere un ambiente educativo sano e sostenibile, prevenendo lo stress cronico e il burn out. Le politiche educative devono continuare a promuovere periodi di riposo adeguati a garantire il benessere di tutti i membri della comunità scolastica.

L’Importanza delle Ferie e del Riposo dal punto di vista delle neuroscienze

Le ferie non sono semplicemente una pausa dal lavoro, ma rappresentano un periodo fondamentale per il recupero fisico e mentale. Durante l’anno scolastico, il personale scolastico è sottoposto a stress costanti derivanti dalla gestione delle classi, dalla preparazione delle lezioni, dalle valutazioni e dalla necessità di rispondere alle diverse esigenze degli studenti. Questo continuo stato di tensione può portare a un affaticamento significativo e, senza adeguati periodi di riposo, aumentare il rischio di burn out.

Dal punto di vista delle neuroscienze, il burn out è considerato una risposta patologica allo stress cronico sul lavoro. Si manifesta attraverso sintomi fisici come stanchezza permanente, insonnia, mal di testa e frequenti infezioni, e sintomi psicologici come ansia, irritabilità, isolamento emotivo e una sensazione di fallimento. Questi sintomi non solo riducono l’efficienza lavorativa, ma compromettono anche la qualità della vita personale.

Il burn out è strettamente legato a condizioni come la depressione e l’ansia. Le persone affette da burn out tendono a sviluppare sintomi depressivi e ansiosi, che a loro volta possono aggravare la condizione. Questo ciclo negativo è spesso accompagnato da comportamenti maladattivi come l’abuso di sostanze, che peggiorano ulteriormente la situazione. Le neuroscienze suggeriscono che lo stress cronico altera la struttura e la funzione del cervello, compromettendo la capacità di regolare le emozioni e i processi cognitivi.

Studi hanno dimostrato che un lavoro flessibile e un ambiente di supporto possono agire come fattori protettivi contro il burn out. Il supporto sociale sul posto di lavoro, come buone relazioni con superiori e colleghi, può aumentare la motivazione e la soddisfazione lavorativa, riducendo il rischio di esaurimento. D’altra parte, ambienti di lavoro abusivi o carichi di lavoro eccessivi aumentano significativamente il rischio di sviluppare burn out e altre malattie correlate allo stress.

In sintesi, le ferie non sono solo un diritto, ma una necessità per il recupero psicofisico del personale scolastico. Garantire periodi regolari di riposo e creare un ambiente lavorativo supportivo sono essenziali per prevenire il burn out e promuovere il benessere generale, contribuendo così a mantenere un sistema educativo efficace e sostenibile.

Burn Out e Rischi dell’Eccessivo Lavoro

Il burn out nel settore educativo non è solo un problema individuale, ma ha anche implicazioni sistemiche. Gli insegnanti e i dirigenti che soffrono di burn out non solo vedono una diminuzione del proprio benessere, ma anche della qualità dell’insegnamento e della gestione scolastica. Questo può portare a un ciclo negativo dove l’aumento dello stress porta a una minore efficacia, che a sua volta aumenta lo stress.

Sintomi del Burn Out:

  • Esaurimento Emotivo: Sensazione di essere emotivamente svuotati e incapaci di far fronte alle esigenze quotidiane.
  • Depersonalizzazione: Atteggiamenti negativi, cinici o distaccati verso gli studenti e i colleghi.
  • Ridotta Realizzazione Personale: Sensazione di non essere efficaci o di non riuscire a raggiungere gli obiettivi professionali.

Rischi Associati:

  • Problemi di Salute Fisica e Mentale: Lo stress cronico può portare a problemi di salute come malattie cardiovascolari, disturbi del sonno, depressione e ansia.
  • Riduzione della Qualità dell’Insegnamento: Gli insegnanti affetti da burn out tendono a essere meno efficaci, il che influisce negativamente sull’apprendimento degli studenti.
  • Alto Turnover e Assenteismo: Il personale scolastico con burn out è più incline a prendere giorni di malattia e a lasciare la professione, aumentando i costi e la discontinuità per le istituzioni educative.

Conclusione

Amare la scuola e gli studenti significa, prima di tutto, amare e prendersi cura del personale scolastico, creando un ambiente lavorativo che offra tutti i comfort di una società civile. Sale professori ben attrezzate con spazi ricreativi, cucine per pranzare insieme, angoli per il tè o il caffè, divanetti, smart TV e biblioteche dedicate sono esempi di come le scuole del Nord Europa valorizzano il benessere del personale. Questi ambienti non solo offrono un luogo dove riposarsi, ma favoriscono anche le relazioni tra colleghi, creando una comunità scolastica più unita e motivata.

Le scuole nordiche, come quelle in Finlandia e Danimarca, hanno implementato modelli educativi innovativi che comprendono spazi di apprendimento flessibili e ambienti familiari. Gli studenti chiamano gli insegnanti per nome, partecipano attivamente alle decisioni educative e beneficiano di un approccio interdisciplinare che integra diverse materie in modo organico e collaborativo. Le aule sono ampie, spesso con tappeti dove gli studenti possono sedersi a terra, promuovendo un ambiente rilassato e accogliente​​.

Relazioni sane e un ambiente di lavoro positivo sono fondamentali per prevenire lo stress correlato al lavoro e il burn out. Un personale motivato e felice trasmette agli studenti un senso di benessere e sicurezza, migliorando l’intero clima scolastico. La prevenzione dello stress e la promozione del benessere passano anche attraverso politiche che riconoscono l’importanza delle ferie e del riposo, garantendo un equilibrio sano tra vita lavorativa e personale. Questo non solo migliora la salute fisica e mentale dei lavoratori, ma assicura anche una maggiore qualità dell’insegnamento e una gestione scolastica più efficiente.

Il valore delle ferie e del riposo è quindi inestimabile. Creare spazi accoglienti e fornire opportunità di recupero non è un lusso, ma una necessità per un sistema educativo sostenibile e di successo. Le politiche educative devono abbracciare queste pratiche, imparando dai migliori modelli europei, per costruire scuole dove non solo gli studenti, ma anche il personale scolastico possa prosperare e sentirsi parte di una comunità che li valorizza e li sostiene ogni giorno. 

Decreto Ministeriale 22 luglio 2024

MINISTERO DELL’AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITA’ ALIMENTARE E DELLE FORESTE

Riparto del fondo per le mense scolastiche biologiche per l’anno 2024. (24A04529) 

(GU Serie Generale n.208 del 05-09-2024 – Suppl. Ordinario n. 33)

Nota 22 luglio 2024, AOODGFIESD 3869

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale
Ufficio VI – Innovazione didattica e digitale

Ai Dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche statali e dei Cpia
e per il tramite della scuola
Ai Direttori dei servizi generali e amministrativi
Ai docenti
Al personale amministrativo

Oggetto: Rilevazione “Osservatorio Scuola Digitale”2023 – Report

Piano Estate 2023 – 2025

“Circa 950 mila studenti coinvolti, oltre 4.500 le scuole che hanno partecipato. Possiamo dire che il Piano Estate è stato un successo. La scuola è punto di riferimento per studenti e famiglie anche nei mesi estivi”. Così ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito.

“Il Piano Estate, per il quale abbiamo stanziato 400 milioni di euro, a cui si aggiungono 18 milioni di euro di fondi PCTO e circa 80 milioni di euro di fondi PNRR, rappresenta un impegno concreto del nostro Ministero per garantire a tutti gli studenti opportunità di crescita di qualità, anche al di fuori del tradizionale anno scolastico, e alle famiglie un supporto concreto durante i mesi estivi. Le attività organizzate a Pompei – prosegue Valditara – sono un esempio straordinario di come possiamo offrire esperienze formative arricchenti, che aiutano a colmare i divari territoriali, a potenziare le competenze, a sviluppare una sana socialità, venendo incontro anche alle esigenze lavorative delle famiglie”.

Il Ministro evidenzia inoltre l’importanza della partecipazione attiva degli istituti e delle comunità locali per realizzare una vasta gamma di attività, tra cui laboratori creativi, esperienze sportive, culturali e ludiche, corsi di recupero e di potenziamento, tutte mirate a sostenere la crescita dei giovani.

I numeri del Piano Estate

  • 4.526 istituzioni scolastiche;
  • 37.069 moduli didattici e formativi richiesti dalle scuole;
  • 1.112.070 ore di formazione e di didattica aggiuntiva richiesti per il Piano Estate;
  • circa 800.000 studenti coinvolti nei percorsi formativi;
  • 2.576 moduli didattici specifici di PCTO all’estero;
  • 40.320 studenti coinvolti in percorsi di PCTO;
  • circa 110.000 studenti attualmente in formazione nei seguenti percorsi PNRR:
    • contrasto alla dispersione scolastica e superamento dei divari territoriali per le Scuole secondarie di primo e di secondo grado;
    • STEM e orientamento per le Scuole primarie e secondarie;
    • competenze linguistiche per le Scuole primarie e secondarie.
    Le attività realizzate
    • Consapevolezza ed espressione culturale: 21,9%;
    • Sport: 18,7%;
    • ⁠Competenze personali, relazionali e sociali: 14,9%;
    • Competenze STEM: 11,2%;
    • Contrasto alla dispersione scolastica, Italiano, Lingua straniera, Coding e competenze digitali, PCTO all’estero, Cittadinanza; Competenze imprenditoriali.
     Il 41% dei progetti ha interessato le scuole del Sud.

  • Avviso 27 maggio 2024, AOOGABMI 75785
    Programma Nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027” – Fondo sociale europeo plus (FSE+). Avviso “Piano Estate” – Prot. AOOGABMI-59369 del 19 aprile 2024 – Percorsi educativi e formativi per il potenziamento delle competenze, l’inclusione e la socialità nel periodo di sospensione estiva delle lezioni negli anni scolastici 2023-2024 e 2024-2025. Precisazione sulla partecipazione dei CPIA
  • Lettera Ministro 24 maggio 2024, AOOGABMI 73882
  • Nota 24 maggio 2024, AOOGABMI 72902
    Programma Nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027” – Fondo sociale europeo plus (FSE+). Avviso “Piano Estate” – Prot. AOOGABMI-59369 del 19 aprile 2024 – Percorsi educativi e formativi per il potenziamento delle competenze, l’inclusione e la socialità nel periodo di sospensione estiva delle lezioni negli anni scolastici 2023-2024 e 2024-2025. Differimento termini di presentazione delle candidature
  • Avviso 19 aprile 2024, AOOGABMI 59369
    Percorsi educativi e formativi per il potenziamento delle competenze, l’inclusione e la socialità nel periodo di sospensione estiva delle lezioni negli anni scolastici 2023-2024 e 2024-2025. Fondi Strutturali Europei – Programma Nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027 – Fondo sociale europeo plus (FSE+)
  • Nota 11 aprile 2024, AOOGABMI 56244
    Scuole aperte d’estate – Piano Estate 2023/24 e 2024/25
  • Decreto Ministeriale 11 aprile 2024, AOOGABMI 72
    Piano per la definizione di percorsi educativi e formativi per il potenziamento delle competenze, l’inclusione e la socialità nel periodo di sospensione estiva delle lezioni negli anni scolastici 2023-2024 e 2024-2025 (c.d. Piano Estate) a valere sulle risorse di cui al Programma nazionale “PN Scuola e competenze 2021-2027” in attuazione dei Regolamenti (UE) n. 2021/1057, (UE) n. 2021/1058 e (UE) n. 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha firmato il Decreto Ministeriale 11 aprile 2024, AOOGABMI 72 che stanzia 400 milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni. Il provvedimento, che interessa gli anni scolastici 2023/24 e 2024/25, è destinato alle scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali. Le risorse, 80 milioni di euro in più rispetto al progetto del precedente biennio, consentiranno di attivare percorsi che potranno interessare, in base alle proposte delle scuole, tra 800 mila e 1,3 milioni di studenti; 1,714 milioni le ore aggiuntive di attività.

La platea dei destinatari e la durata dei percorsi potranno essere ulteriormente ampliate dalle scuole grazie ad accordi con enti locali, università, organizzazioni di volontariato e del terzo settore, associazioni sportive e le stesse famiglie, sull’esempio delle migliori pratiche già sviluppate in base all’autonomia scolastica. A prevederlo la circolare alle scuole firmata sempre oggi dal Ministro.

“Lo avevamo promesso lo scorso anno e ora, anche grazie a un incremento sostanzioso dei fondi, siamo in grado di mettere in campo un Piano estate ampliato e rinnovato. Il nostro obiettivo”, dichiara Valditara, “è una scuola che sia punto di riferimento per gli studenti e per le famiglie anche d’estate, con sport, attività ricreative, laboratori o attività di potenziamento, ricorrendo a tutte le sinergie positive possibili, dagli enti locali alle associazioni del terzo settore. Una scuola”, dichiara il ministro Valditara, “che sia sempre più un luogo aperto, parte integrante della comunità per tutto l’anno, realizzando attività di aggregazione e formazione soprattutto per i bambini e i ragazzi che, in estate, non possono contare su altre esperienze di arricchimento personale e di crescita a causa delle esigenze lavorative dei genitori o di particolari situazioni familiari”.

I principali contenuti 

I 400 milioni, che fanno capo al Programma nazionale “Scuola e competenze 2021-2027”, permetteranno di sostenere progetti che prevedono attività ricreative, sportive, musicali, teatrali, a tema ambientale ma anche di potenziamento disciplinare e, più in generale, tutte quelle iniziative che favoriscono l’aggregazione, l’inclusione e la socialità. I docenti che decideranno di aderire su base volontaria ai progetti potranno essere remunerati nei limiti delle risorse disponibili per i moduli didattici attivati.

La nota ministeriale, inviata contestualmente al decreto, precisa inoltre che, nell’ambito dell’autonomia organizzativa di cui dispongono, le istituzioni scolastiche potranno ulteriormente arricchire l’offerta del Piano Estate, singolarmente o in rete tra loro, grazie alle alleanze tra la scuola e il territorio, gli enti locali, le comunità locali, le Università, le associazioni sportive, le organizzazioni di volontariato e del terzo settore, nonché attraverso il coinvolgimento attivo delle famiglie e delle loro associazioni.

I progetti strutturati sulla base di accordi e convenzioni, nel rispetto delle competenze di ciascun attore, in particolare per quanto concerne le prerogative degli enti locali proprietari degli edifici scolastici, potranno prevedere che siano le stesse scuole a gestire le attività oppure che siano gli enti locali o altri soggetti del territorio a organizzarle e gestirle all’interno degli edifici scolastici, in alcuni casi anche con un contributo delle famiglie.

Le scuole potranno, in aggiunta ai 400 milioni stanziati, utilizzare ulteriori fondi per i progetti estivi, attingendo ai 750 milioni PNRR del contrasto alla dispersione scolastica e al superamento dei divari territoriali e ai 600 milioni PNRR per azioni di potenziamento delle competenze STEM.