Archivi categoria: Politico Sindacale

Dati adesione Sciopero 23 febbraio 2024

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Ufficio di Gabinetto

COMPARTO E AREA ISTRUZIONE E RICERCA

Settore scuola

Sciopero generale dell’intera intera giornata del 23 febbraio 2024 proclamato da SI Cobas (con adesione di Cobas Scuola Terni, Cobas Scuola Cagliari, Cobas Scuola Grosseto), Ass. Lav. Cobas, Fed. Autisti Operai, LMO, Sindacato Generale di classe, SlaiProlCobas, Sindacato Operai Autorganizzati

Dati di adesione

In ottemperanza a quanto previsto dalla Legge 146/90 e successive modifiche e integrazioni, si comunicano i dati definitivi di adesione allo sciopero generale del personale docente, dirigente educativo ed ATA, di ruolo e non di ruolo, e digitati dalle istituzioni scolastiche nell’apposito programma di rilevazione presente sul portale SIDI.

A tal proposito risulta che i dati definitivi dello sciopero in questione sono i seguenti:

  • le scuole che hanno comunicato i dati di adesione sono state 6.758 su un totale di 8.373 (1,44%) comprese le istituzioni scolastiche di Trento e Bolzano.
  • per quanto attiene il personale, gli aderenti allo sciopero sono stati 13.257, cioè l’1,44% delle 921.617 unità di personale tenuto al servizio. Questo numero non comprende le 96.594 unità di personale assente per altri motivi (es: malattia, ferie, permesso, etc…).

Firmata l’ipotesi di CCNL Istruzione e Ricerca 2019-2021 (dirigenti scolastici)

Firmata finalmente l’ipotesi di CCNL di Area Istruzione e Ricerca 2019-2021 (dirigenti scolastici)

E’ stata firmata poco fa all’ARAN l’ipotesi di CCNL 2019-2021 per i dirigenti scolastici. Il giudizio sul nuovo CCNL è positivo per le innovazioni introdotte nel rapporto di lavoro. La trattativa è stata molto complessa e spesso portata al limite dell’interruzione della seduta negoziale. La conclusione della trattativa consente di guardare ora al successivo rinnovo contrattuale nell’intento di riallineare i contratti. Per quanto riguarda gli aspetti retributivi sono previsti aumenti per tredici mensilità dal 1° gennaio 2019 di 84,00 euro lordi che divengono 130,00 dal 1° gennaio 2020 e 135,00 dal 1° gennaio 2021.

Il nuovo valore dello stipendio tabellare annuo lordo è pari a 47.015,73 euro mentre la retribuzione di posizione parte fissa è rideterminata in 13.345,11 euro con un incremento a partire dal 1° gennaio 2021 di 60,00 euro mensili lordi. Il Fondo Unico Nazionale è incrementato da ulteriori risorse, tra cui anche l’importo annuo di 1,59 milioni di euro lordi oneri riflessi, derivanti da quanto previsto dall’art. 1, comma 604, della legge 234/2021.

Per quanto riguarda le relazioni sindacali è stato previsto che le modalità di costituzione dei fondi per il salario accessorio e i risultati delle rilevazioni sullo stress lavoro-correlato siano oggetto di informazione.

Su specifica richiesta della Cisl Scuola sono state inserite in Contrattazione integrativa misure di salvaguardia retributiva per la durata residua dell’incarico in atto per i dirigenti che a causa dei processi di dimensionamento in corso dovessero avere una diminuzione della retribuzione di posizione. È stato inoltre chiaramente precisato che la retribuzione di parte variabile relativa alla definizione delle fasce è oggetto di contrattazione.

Molto interessanti sono poi le misure previste per l’estensione anche alla dirigenza scolastica del lavoro agile e la previsione di attività di mentoring per i dirigenti nei primi due anni di incarico, ad opera dei colleghi con almeno dieci anni di anzianità, su base volontaria.

Ulteriore misura che è stata prevista è quella del Welfare integrativo, anche questo affidato alla contrattazione integrativa.

Si è intervenuti sulla previsione che consentiva il licenziamento in presenza di due provvedimenti di sospensione, senza specificarne la durata. Si trattava di un’evidente violazione del principio di gradualità. È stato conseguentemente modificato l’art. 28 del CCNL 2010. Si è inoltre dato atto che dopo due anni dalla loro applicazione non si tiene conto delle sanzioni disciplinari comminate anche per quanto riguarda l’affidamento degli incarichi dirigenziali.

È stata introdotta l’identità “Alias” già prevista in altri contratti collettivi e per quanto riguarda la formazione si è stabilito che le somme impegnate per la formazione e non spese nell’esercizio finanziario di riferimento, sono vincolate al riutilizzo nell’esercizio successivo con la stessa destinazione.

Un discorso a parte va fatto invece per la mobilità interregionale. L’ARAN aveva proposto di derubricare la questione al confronto, mantenendo il vincolo del “fino al 30 per cento” dell’art. 9 del CCNL 15/7/2010 e addirittura rimettendo ogni decisione all’Amministrazione sulla base delle proprie esigenze organizzative, anche di carattere regionale. La proposta ARAN era evidentemente irricevibile ma lo scontro sulla percentuale da adottare si è palesato subito frontale. Il presidente Naddeo ha espresso con molta determinazione l’impossibilità per l’Agenzia di arrivare al 100 per cento dei posti vacanti e disponibili, sostenendo anzi che la percentuale non potesse essere oggetto di contrattazione riguardando, a parere dell’ARAN, aspetti di organizzazione.

Tutte le sigle sindacali hanno evidenziato che il tema era fondamentale per giungere alla firma del contratto collettivo, con un confronto che a tratti ha assunto toni molto accesi e che si è protratto a lungo. Al termine di una lunga e molto contrastata discussione si è giunti a definire l’esigibilità piena del 60 per cento dei posti vacanti e disponibili annualmente nella regione richiesta, fatti salvi i contingenti dei posti regionali messi a concorso.

Roma, 13 marzo 2024

Ivana Barbacci, segretaria generale CISL Scuola

Istruzione e ricerca, firmato il CCNL 2019-2021 dell’area dirigenza

Istruzione e ricerca, firmato il CCNL 2019-2021 dell’area dirigenza: soddisfazione di CGIL e FLC

13 marzo 2024 – Appena firmata l’ipotesi del CCNL 2019-2021 dell’area della dirigenza istruzione e ricerca, lo comunicano in una nota la CGIL e la FLC, la categoria delle lavoratrici e dei lavoratori della Conoscenza.

Previsto un aumento di 195 euro mensili lordi a regime a partire dal 2019.

Importanti i risultati conseguiti sulla parte normativa con numerosi avanzamenti

  • Inserimento tra le materie oggetto di contrattazione integrativa dei criteri per la determinazione della retribuzione di parte variabile
  • Resa certa e raddoppiata dal 30 al 60% la percentuale dei posti riservati alla mobilità interregionale che diventa materia di confronto per la definizione dei criteri generali
  • Introdotta la clausola di salvaguardia della retribuzione in caso di assegnazione ad istituzione scolastica di fascia inferiore a seguito del dimensionamento
  • Previsto il lavoro agile
  • Previsto un tutor esperto per i dirigenti neoassunti nei primi due anni di servizio
  • Eliminato il limite dei quattro mesi per le assenze prive di decurtazione in caso di terapie salvavita ed effetti collaterali delle stesse
  • Mantenimento della retribuzione di parte variabile per i dirigenti scolastici in servizio nelle scuole italiane all’estero
  • Eliminato l’automatismo del licenziamento in caso di recidiva alla sospensione       

“Auspichiamo – scrivono nella nota CGIL ed FLC – che l’iter di controllo sia celere e che si arrivi quanto prima alla sottoscrizione definitiva, per non accumulare ulteriori ritardi rispetto ad un contratto che è arrivato per ultimo a chiudere la stagione del triennio 2019-2021”.

“Esprimiamo soddisfazione per i risultati raggiunti e per il fatto che la dirigenza scolastica e gli altri dirigenti abbiano finalmente il contratto rinnovato”, concludono.

Ipotesi rinnovo CCNL Area dirigenziale “Istruzione e ricerca” 2019-2021

RINNOVO DEL CCNL DELL’AREA ISTRUZIONE E RICERCA: FIRMATA L’IPOTESI 

L’ANP ha partecipato oggi, 13 marzo 2024, presso la sede dell’ARAN, al quinto incontro indetto ai fini del rinnovo del CCNL dell’Area dirigenziale “Istruzione e ricerca” per il triennio 2019-2021. 

L’incontro si è concluso con la firma dell’ipotesi di contratto che prevede i seguenti aumenti: 

  • dal 1° gennaio 2019 di 84,00
  • rideterminato dal 1° gennaio 2020 in € 130,00 
  • rideterminato dal 1° gennaio 2021 in € 135,00 

Il nuovo valore a regime annuo lordo per 13 mensilità dello stipendio tabellare è rideterminato dunque in € 47.015,73. 

Il valore della retribuzione di posizione parte fissa, con relativi oneri a carico del FUN, è incrementato a decorrere dal 1° gennaio 2021 di 60,00 mensili lordi per 13 mensilità. 

L’ANP ha visto, inoltre, accolte numerose e rilevanti sue istanze, tra le quali segnaliamo: 

  • il raddoppio della percentuale dei posti disponibili per la mobilità interregionale e la piena e concreta esigibilità di tale diritto per i dirigenti che ne fanno domanda 
  • la maggiore gradualità delle sanzioni disciplinari e l’eliminazione della ipotesi di licenziamento agganciata alla mera recidiva per le infrazioni più lievi 
  • la privazione di qualsiasi effetto delle sanzioni disciplinari dopo il decorso del biennio, alla stregua della riabilitazione prevista per altri profili professionali 
  • il riconoscimento della identità alias 
  • il riconoscimento del pagamento della retribuzione di posizione parte variabile dei dirigenti scolastici in servizio all’estero
  • la limitazione a dieci anni dell’anzianità di servizio richiesta al mentor impegnato nel biennio di accompagnamento professionale del dirigente scolastico neoassunto. 

Ricordiamo, infine, l’importante introduzione del lavoro agile per i dirigenti scolastici. 

Prosegue, dunque, la strada per il miglioramento delle condizioni economiche e lavorative dei nostri colleghi. 

Seguirà il nostro approfondimento sul contenuto dell’ipotesi sottoscritta. 

Personale Ata con disabilità ha diritto a prestare lavoro straordinario

SCUOLA: ANCHE IL PERSONALE DISABILE ATA HA DIRITTO AD EFFETTUARE LAVORO STRAORDINARIO

Anche il personale Ata con disabilità e con “mansioni ridotte” ha diritto a prestare lavoro straordinario, e l’Amministrazione scolastica che lo impedisce commette una vera e propria discriminazione.
E’ il contenuto di una importante sentenza pronunciata nei giorni scorsi dal Giudice del lavoro presso il Tribunale di Modena che con una ordinanza, la 1.03.2024, ha condannato il Ministero dell’Istruzione e del Merito per aver discriminato una lavoratrice, appartenente ai ruoli del personale Ata come collaboratrice scolastica e beneficiaria della legge n. 104/1992, alla quale era stato impedito dalla scuola, un istituto superiore della provincia di Modena, lo svolgimento di lavoro straordinario in aggiunta al normale orario di lavoro, “a recupero” delle giornate pre-festive di chiusura della scuola.
La prestazione lavorativa straordinaria a recupero è prassi consolidata nelle suole modenesi e prevista espressamente dalla contrattazione di istituto, al fine di evitare ai lavoratori e alle lavoratrici interessate di dover fruire di giorni di ferie nelle giornate non lavorate, durante la chiusura della scuola per ponti o alla vigilia di festività.
Il Tribunale ha quindi imposto all’Amministrazione di adottare tutti gli “accomodamenti ragionevoli” previsti dalla normativa italiana ed europea per garantire alla lavoratrice disabile la parità di trattamento rispetto agli altri dipendenti dell’istituto scolastico.
Il sindacato Flc Cgil di Modena, che ha seguito la lavoratrice durante l’intera vicenda, nell’esprimere soddisfazione per una sentenza che, oltre a riaffermare il fondamentale principio della non discriminazione dei lavoratori disabili, conferma quanto sostenuto e rivendicato dal sindacato a favore della lavoratrice in tutte le sedi.
La Flc Cgil stigmatizza con forza il fatto che episodi di discriminazione possano avvenire in un luogo di lavoro e di formazione quale la scuola: la discriminazione è gravissima in ogni contesto lavorativo, se avviene in una scuola è ancora più grave e deprecabile!

Flc Cgil Modena

12/3/2024

VIAGGI D’ISTRUZIONE

VIAGGI D’ISTRUZIONE: L’ANAC FA UN PASSO INDIETRO MA I PROBLEMI RESTANO

6 buoni consigli e 1 petizione per salvare il salvabile

Meglio tardi che mai, l’Agenzia Nazionale Anti-Corruzione ANAC ha concesso una moratoria alle scuole in merito ai viaggi d’istruzione e -pure- ai distributori di merendine. Peccato che i giochi siano ormai già fatti, in quanto i mesi di ritardo cumulati hanno fatto lievitare i prezzi di trasporti e alloggi al punto che tantissime gite sono saltate, perché molte famiglie non se le possono più permettere.

Quella dell’ANAC è però solo una proroga, per cui occorre insistere con la petizione “SALVIAMO LE GITE e i viaggi d’istruzione dopo 4 anni di pandemia e burocrazia!” https://bit.ly/3T0wIBT e intanto sfruttare alcuni utili suggerimenti messi a punto dagli esperti del gruppo Facebook di consulenza gratuita “Genitori nella scuola”.

“Mi ritrovo a 16 anni a non aver mai fatto un uscita didattica di più di un giorno” ha commentato un giovane. “Chi ci rimette, al solito, sono la scuola e i ragazzi -commenta Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione genitori AGe Toscana- Ormai è tardi e comunque una moratoria fino al 30 settembre costituisce solo un palliativo. Piuttosto mi meraviglio che sia stato lasciato in sofferenza un settore portante per l’economia come il turismo! Tantissime gite ormai sono saltate e, per non penalizzare ulteriormente studenti e alunni, si possono attivare solo delle strategie d’emergenza”.

I due grossi ostacoli all’effettuazione dei viaggi d’istruzione, ossia i costi e la scarsa disponibilità dei docenti ad assumersene la responsabilità, sono stati ulteriormente acuiti dalla determina ANAC n. 582 del 13 dicembre 2023, e non certo risolti dalla recente proroga, ma è giunto il momento di porvi mano.

La petizione “SALVIAMO LE GITE e i viaggi d’istruzione dopo 4 anni di pandemia e burocrazia!” https://bit.ly/3T0wIBT (che ha riscosso l’apprezzamento di moltissimi docenti e non docenti, oltre naturalmente che di genitori e studenti) andrà avanti chiedendo:

1) l’abolizione definitiva dell’obbligo di ricorrere alla piattaforma MePA per l’acquisto di viaggi di istruzione, in quanto i tempi richiesti da questa procedura non sono compatibili con l’andamento dei prezzi, che come noto sono tanto più convenienti quanto più la prenotazione è anticipata;

2) il ripristino dell’indennità di missione per il personale della scuola che accompagna gli studenti nei viaggi d’istruzione.

Per salvare il salvabile di questo anno scolastico, vale quanto suggerito dall’associazione genitori AGe Toscana nella sua circolare alle scuole di alcuni giorni fa:

I TEMPI

Premesso che andare in “gita” è scuola (si imparano un sacco di cose) e fa bene (aumenta la coesione della classe e aiuta a valorizzare chi è meno ferrato sul versante logico-matematico) e che siamo ormai in una fase molto avanzata dell’anno scolastico:

1)   pensiamo subito a un certo numero di destinazioni a portata di treno (più economiche, si possono prenotare direttamente presso l’Ufficio Gruppi di Trenitalia o tramite un’agenzia di viaggi, senza tanta burocrazia), volendo anche di una sola giornata, visto che abbiamo la fortuna di vivere nel Paese che è il più grande museo all’aperto del mondo

2)   l’anno prossimo muoviamoci con largo anticipo


I COSTI

Si può partire in autunno, invece che in primavera, e prendere in considerazione mete più vicine ma non per questo meno belle o interessanti.

A questo punto dell’anno scolastico, visti i tempi ristretti, consideriamo che tre viaggi di un giorno non sono come un viaggio di tre giorni, ma si risolvono tutti i problemi.


N.B. Evitiamo la tentazione di far saldare la quota all’agenzia di viaggio direttamente ai genitori o al loro comitato, perché questo espone la scuola a problemi in sede di controllo e per di più preclude ai genitori la possibilità di detrarre quanto versato.

GLI ACCOMPAGNATORI

Non è facile trovare insegnanti disponibili ad accompagnare i ragazzi, lo sappiamo. Ecco cosa possiamo fare:

1)   Chiedere di riservare una quota del Fondo d’istituto per compensare il personale che accompagna alunni e studenti;

2)   Disciplinare nel Regolamento d’Istituto tutte le modalità di svolgimento dei viaggi d’istruzione, in particolare quelle che riguardano gli accompagnatori (interni o esterni alla scuola, come i genitori o degli ex insegnanti disponibili).

La responsabilità resta comunque a carico degli insegnanti di classe, ma la presenza di altri adulti un po’ la alleggerisce e indubbiamente facilita il loro compito.

Il Consiglio d’Istituto dovrà disciplinare la partecipazione di personale ATA, genitori ed ex docenti e verificare che nella polizza assicurativa sia prevista la copertura per gli accompagnatori.

Dove la mafia perde

Presentazione dossier sui beni confiscati alle mafie, Rete Studenti medi Lazio: “Dove la mafia perde, gli spazi confiscati possono tornare ai giovani e al territorio”.

Dopo mesi di lavoro la Rete degli Studenti Medi del Lazio assieme a Libera contro le mafie Roma, CGIL Roma e Lazio, SPI Cgil, FILLEA Cgil di Roma e del Lazio e Nuove Rigenerazioni presentano un importante dossier sui beni confiscati del Lazio. 
L’appuntamento è il 2 marzo alle 14:30presso la Sala Fredda della CGIL Roma e Lazio in Via Buonarroti 12.

In vista del 21 Marzo, la giornata nazionale in ricordo delle vittime innocenti di mafia, infatti le diverse realtà hanno avviato un lavoro di analisi della situazione della criminalità organizzata su tutto il territorio regionale attraverso uno studio dei beni confiscati restituiti al sociale o ancora inutilizzati. 

Tullia Nargiso, Coordinatrice della Rete Degli Studenti Medi del Lazio dichiara: “In una regione come il Lazio, in alcuni territori dove è forte la presenza della criminalità organizzata, serve dare una risposta unita contro la mafia, che parta dai giovani e dagli studenti e dalle studentesse e che arrivi fino alla piazza del 21 Marzo, che quest’anno si terrà a Roma”.

All’interno del dossier si parla di tutti quei beni ancora non utilizzati e quello che potrebbero diventare, come esperienze sociali e positive per il territorio e la comunità intera. 

“Rivolgiamo l’invito alla presentazione alla politica e alle istituzioni per chiedere che questi spazi possano andare anche a noi giovani e student3” – dichiara ancora Nargiso – “Troppo spesso nelle città di questa regione mancano luoghi di aggregazione, cinema, aule studio e servizi per i giovani e per studenti e studentesse, quella dei beni confiscati rappresenta una risposta concreta”.

Da gennaio, le realtà che hanno contribuito a dare vita al dossier sono impegnate in prima linea per costruire il percorso verso il 21 marzo, attraverso assemblee sull’antimafia nelle scuole e nei posti di lavoro, a questo percorso si aggiunge così un ulteriore traguardo di studio e analisi per conoscere e interrogarsi sulla situazione dei beni confiscati nella regione.

Appuntamento a via Buonarroti 12 il 2 Marzo alle 14.30

Presidio 29 febbraio 2024

Cortei: giovedì 29 febbraio FLC CGIL, studenti e associazioni in presidio al MIM
Giovedì 29 febbraio 2024 ore 10.00, presidio al Ministero dell’istruzione

Roma, 27 febbraio – Dopo le risposte inadeguate del Governo sui fatti di Pisa e su numerosi altri gravi episodi di repressione del dissenso nei luoghi della conoscenza così come nelle piazze di tutta Italia, ci riuniamo sotto al Ministero dell’Istruzione per mandare un segnale forte: rifiutiamo un modello di istruzione e di società punitivo e sanzionatorio; crediamo in una scuola e in un Paese democratici, non autoritari.
Facendo nostre le parole del Presidente Mattarella: “L’autorevolezza delle Forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento” facciamo appello a intervenire e partecipare alle studentesse e agli studenti, alle associazioni e alla cittadinanza tutta per riaffermare che la conoscenza è partecipazione, diritto di critica e democrazia diffusa quotidiana.

Rivedere la disciplina in materia di comportamento a scuola

Rivedere la disciplina in materia di comportamento a scuola? Perché è necessario.

Presso la sala stampa della Camera dei Deputati, l’UGL Scuola nella persona del Segretario Nazionale Ornella Cuzzupi, ha promosso, insieme all’Associazione Italiana Maestri Cattolici e con gli alti auspici della Presidenza della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera, una conferenza nella quale affrontare il delicatissimo tema sollevato dal Disegno di Legge 924bis.

Dopo una serie di avvenimenti che hanno visto come drammatici protagonisti studenti e personale scolastico, appare quanto meno necessario una revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento degli studenti.

L’Istituzione scolastica rimane, dopo la famiglia, la più importante fucina formativa per le giovani leve e, quindi la scuola deve essere un luogodove valori fondamentali quali la correttezza nei rapporti, il rispetto, la comprensione, l’idea di inclusione e il concetto di democrazia, traggano linfa vitale per i loro germogli.

Per dare consistenza a tutto ciò occorre però che all’interno delle dinamiche didattiche un peso non irrilevante lo abbia la cultura dell’educazione e del comportamento.

Partendo da questi presupposti daranno un proprio contributo all’analisi del tema il Presidente della VII Commissione Cultura della Camera, on. Federico Mollicone, l’Europarlamentare Matteo Adinolfi, il Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, il Presidente Nazionale dell’Associazione Maestri Cattolici (AIMC) Esther Flocco e il Segretario Generale Unione Mondiale Educatori Cattolici, Giuseppe Desideri.

L’appuntamento è per le ore 16.oo presso la Sala Stampa della Camera e via web all’indirizzo https://webtv.camera.it/

Il link del collegamento ai lavori sarà presente anche sui canali social dell’UGL Scuola, dell’AIMC e sul sito www.aimc.it

Federazione Nazionale UGL Scuola

La riforma disegna una scuola propositiva

Cuzzupi: La riforma Valditara disegna una scuola propositiva. Si vada avanti con coraggio!

“Adesso è il momento del coraggio e della determinazione se, realmente, si vuol realizzare una scuola propositiva che conduca i giovani verso il lavoro attraverso la creazione delle professionalità necessarie”. Queste le parole del Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, nell’analizzare la nuova filiera dell’Istruzione Tecnologica Professionale fortemente voluta dal Ministro Valditara.

“Qualsiasi sorta di ridisegno degli “status quo” comporta sempre una resistenza da parte di coloro che sono abituati a “sopravvivere” nei propri contesti. Questo però non deve fermare la volontà di far della scuola il principale strumento per la costruzione del domani. La riforma sull’istruzione tecnica è un primo, essenziale, passo verso uno studio più moderno, aderente alla realtà e collegato strettamente alla produttività del sistema Italia. È anacronistico – continua Cuzzupi – pensare di migliorare un apparato senza modificare nulla o stemperando il tutto in un brodino riscaldato. Noi, come UGL Scuola stiamo guardando con particolare interesse, e non nascondo anche con molte speranze, lo sforzo del Ministro su questo tema. Parlare di lavoro post scuola senza un percorso che comprenda un’offerta formativa integrata che dagli studi di base passi all’alta specializzazione per poi arrivare, attraverso un processo di coinvolgimento diretto, alle imprese, significa voler rimanere in un passato sterile e senza speranza. Per questo motivo invitiamo il Ministro e tutte le forze politiche a non indietreggiare su questi temi e a rinsaldare, in maniera sempre più decisa, la scuola al territorio e alle politiche produttive”. 

Da più parti, sull’argomento specifico degli Istituti Tecnico Professionali, sono state sollevate perplessità per la durata quadriennale del percorso di studi accompagnato da un eventuale biennio di alta specializzazione. Anche su questo tema la posizione dell’UGL Scuola è precisa.

“Siamo al cospetto di una crescita di competenze ed esperienze dei giovani che non possono essere paragonate al passato. Un corso quadriennale, se costruito come opportuno che sia, non solo produce una preparazione di base equivalente al quinquennio, ma consente di avvicinarsi in tempi più rapidi al mondo del lavoro, sia per chi vuole intraprendere l’università che per chi si dirige agli ITS Accademy. Un processo – continua Cuzzupi – nel quale lo stesso personale scolastico dovrà trovare una sempre più adeguata collocazione attraverso ilriconoscimento diretto del proprio impegno e della propria professionalità. Lo stesso coinvolgimento di esperti provenienti dal mondo del lavoro dovrà essere inquadrato in una complementarietà di ruolo e ciò servirà anche per dare un esempio chiaro e vivo ai giovani sulla necessità di confrontarsi, collaborare e condividere esperienze e professionalità. Questa è la nuova scuola e ora, ripetiamo, occorre andare avanti senza tentennamenti, ne va del futuro del Paese”. 

Federazione Nazionale UGL Scuola

Anche le famiglie bocciano la riforma

FLC CGIL: anche le famiglie bocciano la riforma della secondaria

Roma, 12 febbraio – Dopo la bocciatura dei collegi dei docenti arriva anche la bocciatura delle famiglie. I dati delle iscrizioni alla Filiera tecnico professionale e al Liceo made in Italy comunicati dal Ministero sono inequivocabili: 1669 studenti iscritti alla Filiera e 375 al Liceo made in Italy.

Nonostante l’ostentata soddisfazione del Ministro, non aver cercato una reale condivisione con chi la scuola la vive è stato un errore e il fallimento delle iscrizioni lo dimostra.

A questo punto il Governo si fermi, non si fanno le riforme contro il personale e contro gli studenti.

Aumenti a personale ATA e DSGA

Nell’incontro che si è svolto l’8 febbraio presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito con i rappresentanti sindacali delle organizzazioni firmatarie del contratto nazionale è stato tracciato il percorso per garantire, in attuazione del CCNL, tempi rapidi per l’attribuzione di posizioni economiche orizzontali, per i passaggi verticali dal profilo di collaboratore al profilo di operatore e per il passaggio da assistenti amministrativi facenti funzione DSGA alla nuova area di funzionari ed elevata qualificazione. Questi sforzi congiunti tra il Ministero e le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale dimostrano un impegno condiviso per il miglioramento delle condizioni lavorative e per la valorizzazione del personale ATA.

In particolare, verranno attribuite oltre 70.000 posizioni economiche, mediante un corso di formazione con test finale, che consentiranno di acquisire benefici economici permanenti tra 45 euro e 100 euro mensili.

Inoltre, partiranno velocemente le procedure per il passaggio nell’area dei funzionari ed elevata qualificazione di circa 1.800 facenti funzioni di DSGA, rafforzando ulteriormente la struttura del nostro sistema grazie al consolidamento del ruolo fondamentale delle segreterie amministrative nelle scuole.

Infine, mediante l’utilizzo di 36,9 milioni di euro previsti nel CCNL, sarà possibile far transitare un numero significativo di collaboratori scolastici nella nuova area degli operatori con un incremento di circa 690 euro annui lordo stato ciascuno, a fronte di funzioni aggiuntive, destinate a rafforzare il supporto agli alunni con disabilità cui potrà essere garantita una assistenza alle loro esigenze igienico sanitarie.

“Il Ministero è al lavoro perché le novità previste per il personale ATA e i DSGA dal contratto nazionale possano concretizzarsi nel più breve tempo possibile. Sono misure che testimoniano l’impegno del Governo per il miglioramento continuo delle condizioni di lavoro nel sistema nazionale di istruzione”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “Il nostro obiettivo è valorizzare il contributo di tutto il personale scolastico che a diverso titolo è impegnato nelle nostre scuole per realizzare un sistema che sia sempre più inclusivo e centrato sullo studente”.

Gli ATA vanno all’incasso

Scuola, FLC CGIL: grazie alla tenacia di chi ha sottoscritto il CCNL gli ATA vanno all’incasso

Roma, 8 febbario – Si è da poco concluso l’incontro al MIM per attuare le novità previste dal CCNL “Istruzione e Ricerca” 2019-2021.  Per il personale ATA arriveranno oltre 110 milioni di euro, che si tramuteranno in aumenti in busta paga, e 72 mila nuove posizioni economiche. 56 mila delle attuali posizioni economiche saranno incrementate già da maggio 2024.

Ci saranno 70 mila nuove posizioni economiche da attribuire a collaboratori e assistenti e 50 mila passaggi di qualifica da collaboratori scolastici a operatori.

Finalmente si darà stabilità ad oltre 2 mila facenti funzioni di DSGA con un concorso riservato per coloro che hanno 3 anni di servizio. 

Durante l’incontro abbiamo richiesto e stabilito procedure semplificate e tempi rapidi per concretizzare quanto prima questi nuovi benefici contrattuali. Fare presto e bene dunque, per portare questi aumenti nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori.  

Grazie alla tenacia delle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto il Ccnl, finalmente gli ATA vanno all’incasso e auspichiamo che neanche un euro rimanga inutilizzato.