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Valutazione dei Dirigenti scolastici

A.S. 2024-2025

Sistema nazionale di valutazione
dei risultati dei dirigenti scolastici


Nota 31 luglio 2025, AOODGCASIS 4929
Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei Dirigenti scolastici – Piattaforma di valutazione dei risultati a.s. 2024/2025 – Rilascio nuove funzionalità

Nota 28 maggio 2025, AOODGSIS 3651
Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei Dirigenti scolastici – Messa a disposizione della piattaforma ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali e ai Dirigenti scolastici

Decreto Interdipartimentale 26 marzo 2025, AOODPIT 616
Definizione degli obiettivi dei dirigenti scolastici per l’a.s. 2024/2025 ai sensi del D.M. 12 marzo 2025, n. 47 recante l’adozione del sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici

Decreto Ministeriale 12 marzo 2025, AOOGABMI 47
Adozione del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei Dirigenti scolastici


Nota 26 febbraio 2025, AOODGOSV 8369
Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei Dirigenti scolastici – Adozione del D.M. del 21.02.2025 n. 28

Decreto Ministeriale 21 febbraio 2025, AOOGABMI 28
Adozione del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici


Con Nota 31 luglio 2025, AOODGCASIS 4929, il Ministero comunica che dal 1° agosto al 20 settembre 2025 saranno disponibili le funzioni della piattaforma dedicata al procedimento di valutazione, riferite alle attività previste dalla fase di “Misurazione e valutazione dei risultati in base al conseguimento degli obiettivi” nell’anno scolastico 2024-2025, di competenza dei Dirigenti scolastici.



Con Nota 28 maggio 2025, AOODGSIS 3651, il Ministero segnal che a piattaforma del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei Dirigenti scolastici è accessibile ai Dirigenti scolastici a partire dal 3 giugno 2025, previa autenticazione al sistema SIDI, al seguente percorso “Personale Amministrativo e Dirigenti scolastici” → “Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei Dirigenti scolastici”.
La piattaforma invià una mail automatica a tutti i dirigenti scolastici per comunicare l’assegnazione degli obiettivi.
Un video – tutorial è disponibile al seguente link: https://youtu.be/PF-jdBfQizQ


Dal 16 aprile attivo e consultabile nel portale istituzionale Mim lo spazio dedicato al Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici. La nuova sezione offre un punto di riferimento chiaro e aggiornato sulla procedura, i tempi, i casi particolari e il piano di accompagnamento.


Emanato il Decreto Interdipartimentale 26 marzo 2025, AOODPIT 616 concernente la definizione degli obiettivi dei dirigenti scolastici per l’a.s. 2024/2025 ai sensi del D.M. 12 marzo 2025, n. 47 recante l’adozione del sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici

Scheda definizione obiettivi, indicatori e target a.s. 2024/25


Emanato il Decreto Ministeriale 12 marzo 2025, AOOGABMI 47 di adozione del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici, in attuazione delle recenti disposizioni legislative promosse dallo stesso Ministro.

Con questo provvedimento, a decorrere già da questo anno scolastico 2024/2025, la valutazione dei dirigenti scolastici avverrà tenuto conto della specificità delle funzioni e sulla base degli strumenti e dei dati a disposizione del sistema informativo del Ministero e del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici. Il procedimento sarà articolato in una fase di assegnazione degli obiettivi, anche di rilevanza regionale, e in una di valutazione, a cura dei direttori degli Uffici Scolastici Regionali, garantendo altresì un eventuale momento di contraddittorio con gli interessati e il ruolo di un organismo di garanzia. Agli esiti della valutazione sarà collegata la retribuzione di risultato.


A.S. 2018-2019

Nota esplicativa 2 aprile 2019, n. 4
Il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici per l’a.s. 2018/19

Cronoprogramma 2018/2019

Struttrura Portfolio


Firmato il 4 marzo 2019 l’Accordo MIUR-OO.SS. relativo al procedimento di valutazione dei Dirigenti Scolastici per l’a.s. 2018/2019


A.S. 2017-2018

Con Nota 16 luglio 2018, AOODGOSV 12106, la scadenza per la chiusura delle funzioni per la compilazione online del Portfolio del Dirigente scolastico è stata prorogata dal 31 luglio al 31 agosto 2018.


A partire dal 20 aprile 2018 sul Portale del Sistema nazionale Area Dirigenti – Portfolio DS – Accedi ai servizi di valutazione (raggiungibile all indirizzo https://snv.pubblica.istruzione.it/snv-portale-web/) sono aperte le funzioni per procedere alla compilazione online del Portfolio del Dirigente scolastico.

Cronoprogramma procedimento di valutazione DS – A.S. 2017/18



A.S. 2016-2017

Come previsto dalla Nota 27 aprile 2017, AOODGOSV 4555, a partire dal giorno 27 aprile 2017 e fino al 30 giugno 2017 (prorogato al 31 luglio 2017 dalla Nota 8 giugno 2017, AOODPIT 1182) sul Portale del Sistema nazionale di valutazione (Area Dirigenti – Portfolio DS) sono aperte le funzioni per procedere alla compilazione online del Portfolio del Dirigente scolastico, strumento alla base del procedimento di valutazione, previsto dalle Linee guida di attuazione della Direttiva 18 agosto 2016, AOOUFGAB 36 (vd. Nota esplicativa n. 2).

Non saranno svolte visite da parte dei Nuclei nell’a.s. 2016/17; la valutazione di prima istanza da parte del Nucleo di valutazione e la valutazione finale da parte del Direttore dell’USR avverranno, rispettivamente, entro novembre ed entro dicembre 2017.

La Direttiva ministeriale n. 239, firmata il 21 aprile 2017, avente ad oggetto “Modifiche alla Direttiva 18 agosto 2016 n. 36 sulla valutazione dei dirigenti scolastici“,  prevede che il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici non avrà effetto sulla determinazione della retribuzione di risultato per l’anno scolastico 2016/17, ma a partire dall’anno scolastico 2017/18.
I riscontri e le osservazioni degli Uffici scolastici regionali sulla procedura di valutazione  saranno inviati ad un Osservatorio (previsto dall’art. 12 della Direttiva), in via di definizione con specifico decreto ministeriale.


Come previsto dalla Nota 11 luglio 2017, AOODGOSV 8603, dal 14 luglio al 31 agosto 2017, sul Portale del Sistema nazionale di valutazione, sono aperte le funzioni per procedere alla compilazione online del Portfolio per i Dirigenti scolastici con incarichi presso l’Amministrazione centrale e periferica del MIUR, altra amministrazione dello Stato, enti pubblici o privati, con retribuzione a carico dell’Amministrazione scolastica.




Faq – Domande Frequenti

IL PORTFOLIO E LA SUA COMPILAZIONE

Parte prima del Portfolio – Anagrafe professionale

  1. Che rilievo assume la parte prima del Portfolio nel procedimento di valutazione?

La prima parte del Portfolio ha l’obiettivo specifico di illustrare e descrivere la “storia” professionale del Dirigente adottando un modello unico di riferimento a livello nazionale e perciò comparabile. L’anagrafe professionale intende raccogliere tutte le informazioni professionali più rilevanti e sarà aggiornabile annualmente. Ogni Dirigente avrà la possibilità di integrare l’anagrafe allegando il proprio curriculum vitae e alcuni documenti che attestino aspetti particolarmente significativi della propria professionalità. Il contenuto dell’anagrafe professionale non influisce sulla compilazione delle rubriche di valutazione da parte dei componenti dei Nuclei di valutazione, ma permette ad essi di poter focalizzare con immediatezza gli elementi informativi più rilevanti sul Dirigente da valutare.

Parte seconda del Portfolio – Autovalutazione e bilancio delle competenze

  1. Che scopo ha la parte seconda del Portfolio?

L’autovalutazione intende tracciare un profilo professionale organico del Dirigente scolastico ed è strutturata prendendo in considerazione le cinque dimensioni professionali riprese dai criteri del comma 93 (citate sotto ogni definizione delle cinque sezioni), dall’esperienza professionale e dalla letteratura nazionale e internazionale sulla leadership. L’obiettivo della compilazione della parte relativa all’autovalutazione è “consentire al Dirigente scolastico una riflessione sul suo ruolo e sui suoi punti di forza/debolezza, nell’ottica dello sviluppo e del miglioramento della professionalità” (Portfolio, p. 8). L’autovalutazione è dunque uno strumento di utile riflessione sul proprio lavoro e sulla coerenza tra le azioni dirigenziali “quotidiane” e gli obiettivi strategici. Non è necessario che il Dirigente scolastico alleghi documentazione a conforto dei livelli che egli stesso si attribuisce, avendo comunque la possibilità di motivare la scelta nell’apposito campo libero.

  1. Che rilievo assume l’autovalutazione nel procedimento di valutazione?

L’autovalutazione non è elemento di valutazione e non influisce sulla compilazione delle rubriche di valutazione da parte dei componenti dei Nuclei di valutazione. Il procedimento di valutazione non prevede che i Nuclei debbano procedere ad una conferma o meno dell’autovalutazione del Dirigente scolastico. Ciò dovrebbe essere ancora più chiaro se si riflette sul fatto che la compilazione della parte seconda del Portfolio è facoltativa. Sia nelle rubriche di autovalutazione sia nelle rubriche di valutazione vengono utilizzati i medesimi descrittori, quantunque raggruppati diversamente, con lo scopo di permettere al Dirigente di compiere un’autovalutazione che prenda in considerazione tutti gli aspetti oggetto di valutazione della sua azione professionale complessiva.

  1. È opportuno compilare il campo “Elementi di contesto”?

La descrizione del livello di complessità del contesto in cui il Dirigente scolastico opera può risultare sicuramente utile per comprendere vincoli e opportunità che impattano sulla sua azione professionale. Molte scelte strategiche del Dirigente scolastico sono orientate, e a volte condizionate, dal contesto nel quale si trova ad operare. Una sintetica ma significativa descrizione del contesto può perciò servire al Dirigente scolastico per meglio motivare le scelte concernenti gli obiettivi e le azioni professionali, e sarà anche di fondamentale importanza per il Nucleo di valutazione, al fine di poter comprendere meglio il contributo del Dirigente scolastico al processo di miglioramento.

Parte terza del Portfolio – Obiettivi e azioni professionali

  1. Che rilievo assume la parte terza del Portfolio nel procedimento di valutazione?

La parte terza del Portfolio assume un rilievo fondamentale tra le fonti da cui il Nucleo di valutazione trae elementi utili per la formulazione del giudizio complessivo per ognuna delle tre aree, in quanto grazie ad essa si può evincere specificatamente “il contributo del dirigente al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico previsti nel rapporto di autovalutazione” (Portfolio, p. 22).

  1. È opportuno che il Dirigente scolastico nella parte terza del Portfolio indichi tutte le azioni professionali svolte per la realizzazione degli obiettivi di processo indicati nel RAV?

È opportuno che il Dirigente scolastico si concentri, a propria scelta, sulla base delle risultanze del RAV e degli obiettivi inseriti nella lettera di incarico, su alcune azioni professionali significative (indicativamente due o tre) e descriva brevemente le azioni realizzate, documentando anche i processi più significativi avviati per il perseguimento degli obiettivi di miglioramento della scuola, con la possibilità di allegare file con dati ed evidenze, se non già contenuti nella documentazione inserita in piattaforma. In particolare il Dirigente scolastico, nella parte terza, dovrebbe riportare quelle azioni che evidenziano il valore aggiunto del proprio specifico professionale nella scuola.

  1. Perché la parte terza del Portfolio è strutturata su otto aree?

Le prime sette aree di processo non sono altro che le “le aree di miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche e formative direttamente riconducibili al dirigente scolastico, ai fini della valutazione dei risultati della sua azione dirigenziale, secondo quanto previsto dall’articolo 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, e dal contratto collettivo nazionale di lavoro”, ai sensi dell’art. 6 comma 2, punto 2 del D.P.R. 80/2013. Inoltre, sono le aree all’interno delle quali si riconducono gli obiettivi di processo del RAV, interni al Piano di miglioramento, cui si collegano le più significative azioni professionali messe in atto dal Dirigente scolastico per il perseguimento degli obiettivi di miglioramento della scuola inseriti nella lettera di incarico (Portfolio, p. 15). Ad ogni modo il Dirigente scolastico nella compilazione della parte terza del Portfolio può decidere di non riferirsi esclusivamente alle azioni collegate con le sette aree degli obiettivi di processo, ma può inserire anche le azioni per il perseguimento degli obiettivi nazionali e regionali (tutti gli obiettivi presenti nella lettera di incarico saranno infatti riportati proprio all’inizio della parte terza). A tale scopo è presente l’area di processo “Altro”. In sostanza ciò che si chiede al Dirigente scolastico è di fare una selezione mirata delle azioni più significative che permettano al Nucleo di rilevare lo specifico della sua azione professionale.

  1. Quale è la funzione della parte terza del Portfolio rispetto alla compilazione delle rubriche di valutazione da parte del Nucleo di valutazione?

La parte terza del Portfolio è ineludibile nel processo di valutazione: in essa il Dirigente scolastico deve riportare e documentare cosa secondo lui è significativo e specifico della sua professionalità. Al Nucleo spetta valutare il contributo al perseguimento dei risultati di miglioramento previsti nel RAV (così come previsto dal comma 93 dell’art. 1 della L. 107/2015), facendo riferimento a diverse fonti ed evidenze, fra cui sicuramente la parte terza del Portfolio, ma anche ad altri documenti e la stessa visita e/o interlocuzione diretta (Portfolio, p. 23). La valutazione del Nucleo, quindi, deve tener opportunamente conto delle azioni professionali indicate dal Dirigente scolastico nella parte terza, ma deve anche rilevare tutti gli aspetti interni ai criteri del comma 93.

  1. Non sussiste il rischio che l’esplicita connessione delle azioni del Dirigente scolastico soltanto con gli obiettivi desunti dal RAV porti a sottovalutare aspetti rilevanti dell’azione del Dirigente scolastico non contemplate nel RAV?

Tale rischio potenzialmente non sussiste, in quanto il procedimento di valutazione del Dirigente scolastico è rivolto a tutta la sua azione professionale, che deve essere letta in modo globale e unitario, e il Nucleo di valutazione, proprio per valutare gli aspetti più generali dell’azione dirigenziale collegati con i criteri del comma 93 dell’art. 1 della Legge 107/2015, deve prendere in considerazione tutta una serie di documenti specificamente indicati nel Portfolio. È ovvio che nella sua quotidianità professionale il Dirigente scolastico svolge molte azioni, ma all’interno del procedimento di valutazione i passaggi ineludibili in cui si può riscontrare la pertinenza e la coerenza dell’azione dirigenziale volta al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico sono le azioni legate agli obiettivi di processo interni al Piano di miglioramento.

  1. Considerato che ad oggi non è stato definito un modello specifico di RAV per i CPIA e pertanto per i Dirigenti scolastici dei Centri non è stato possibile definire degli obiettivi da inserire all’interno del nuovo incarico o ad integrazione dell’incarico in essere a partire dal RAV, il perseguimento di quali obiettivi il Dirigente è tenuto a documentare?

Tutti i CPIA hanno definito all’interno del proprio PTOF le priorità di miglioramento per il prossimo triennio. Il MIUR ha chiesto ai CPIA la trasmissione del PTOF e lo stralcio degli obiettivi di miglioramento ove inseriti nel Piano Triennale deliberato. Tali obiettivi, a seguito di verifica da parte del Direttore USR, sono stati utilizzati per la definizione dell’incarico dei Dirigenti scolastici in quanto a tutti gli effetti obiettivi di miglioramento della scuola.

  1. Che funzione svolge il Repertorio del Dirigente scolastico? È obbligatorio che il Dirigente scolastico vi faccia riferimento?

Il Repertorio è da intendersi come puro e semplice strumento di orientamento professionale, messo a disposizione del Dirigente scolastico esclusivamente al fine di supportarlo nella compilazione della parte terza del Portfolio: di conseguenza, non è obbligatorio che vi si faccia riferimento.

Parte terza del Portfolio – Sezione di caricamento dei documenti

  1. Quali documenti devono essere caricati obbligatoriamente nella sezione riservata presente nella parte terza del Portfolio?

Il Dirigente scolastico avrà cura di provvedere al caricamento dei documenti indicati nell’Allegato n. 1, la cui consultazione è ineludibile da parte del Nucleo di valutazione. Il Dirigente scolastico potrà nella stessa sezione caricare pochi e significativi altri documenti che riterrà strettamente necessari per fornire al Nucleo elementi particolarmente utili per la valutazione relativamente ai criteri generali indicati dalla L. 107/2015.

IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI PER L’A.S. 2016/17

  1. Cosa determinano le modifiche alla Direttiva 36 sul procedimento di valutazione dei Ds?

La Direttiva ministeriale n. 239 del 21/04/2017, avente ad oggetto “Modifiche alla Direttiva 18 agosto 2016 n. 36 sulla valutazione dei dirigenti scolastici” ed in corso di registrazione, ha stabilito che il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici avrà effetto sulla determinazione della retribuzione di risultato a partire dall’anno scolastico 2017/2018. Di conseguenza nel corrente anno scolastico, 2016/2017, il procedimento verrà attuato ma senza produrre effetti sulla retribuzione di risultato, che sarà determinata, come negli anni precedenti, in relazione alla fascia di complessità dell’istituzione scolastica per la quale è stato conferito l’incarico dirigenziale

  1. I Dirigenti scolastici che andranno in quiescenza a partire dall’a.s. 2017/2018 saranno oggetto di valutazione?

Le modifiche apportate dalla Direttiva ministeriale 239 del 21/04/2017 comportano di fatto l’esclusione dal procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici che andranno in quiescenza a partire dall’a.s. 2017/2018, in quanto la loro retribuzione di risultato non sarà determinata dalla valutazione e gli stessi consigli di miglioramento interni al procedimento di valutazione non saranno ovviamente attuabili nei prossimi anni. I Direttori degli USR comunicheranno ai Dirigenti scolastici che saranno posti in quiescenza a partire dall’a.s. 2017/2018 l’esclusione dal procedimento di valutazione e dalla richiesta di compilazione del Portfolio.

  1. Per il corrente anno scolastico sono previste le visite presso le istituzioni scolastiche?

In considerazione del fatto che quest’anno i Nuclei di valutazione potranno iniziare a operare con l’inizio di giugno e che i mesi di giugno-luglio-agosto sono densi di impegni, è diventato inevitabile, per questo anno scolastico, sospendere le visite. Sono confermati, invece, i contatti a distanza: tutti i Dirigenti scolastici verranno contattati dai Nuclei entro novembre per approfondimenti sul Portfolio e sulla documentazione allegata.


Scuola, on line il portfolio del dirigente scolastico
Strumento chiave per lo sviluppo professionale e la valutazione

La valutazione delle e dei dirigenti scolastici entra nel vivo: è disponibile da oggi, sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la versione elettronica del portfolio del dirigente scolastico che conterrà informazioni che vanno dal curriculum, al bilancio delle competenze, agli obiettivi e alle azioni professionali.

Il portfolio consentirà alle dirigenti e ai dirigenti di analizzare i loro compiti e le loro competenze, di fare il punto sugli obiettivi di miglioramento. Sarà quindi uno strumento di supporto per il loro sviluppo professionale, ma anche uno strumento chiave per il processo di autovalutazione e di valutazione.

Il portfolio si compone di quattro parti. La prima (anagrafe professionale) raccoglierà informazioni professionali, dal titolo di studio agli incarichi ricoperti, sarà compilata dalle e dai dirigenti e sarà resa pubblica. La seconda parte riguarderà l’autovalutazione e il bilancio delle competenze: ogni dirigente potrà compilarla (non è obbligatorio) analizzando la propria capacità di gestione, di valorizzazione del personale, di promozione della partecipazione, di monitoraggio e rendicontazione. Questa parte consentirà a ciascuna e ciascun dirigente di riflettere sui propri punti di forza e debolezza, nell’ottica del miglioramento della propria professionalità. La terza parte, particolarmente rilevante ai fini della valutazione, sarà dedicata agli obiettivi e alle azioni professionali, sarà obbligatoria e pubblica, sarà compilata dalle e dai dirigenti che dovranno descrivere le azioni realizzate per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano di miglioramento della loro scuola. Infine la quarta parte sarà dedicata alla  valutazione e agli eventuali consigli di miglioramento, sarà riservata al Nucleo di Valutazione, al Direttore dell’USR e al Dirigente scolastico.

Un primo video tutorial  introduce ed illustra l’utilizzo del portfolio. Ci sarà tempo, per la compilazione, fino al 30 giugno. Le dirigenti e i dirigenti hanno già avuto, l’8 febbraio scorso, una versione cartacea del portfolio per poter familiarizzare con lo strumento. La versione on line, intuitiva e di facile utilizzo, facilita la compilazione, che non richiede un investimento di tempo gravoso: si tratta di fare sintesi di informazioni e documenti già in possesso e soprattutto di evidenziare il proprio specifico professionale per il perseguimento degli obiettivi di miglioramento della scuola. La valutazione delle dirigenti e dei dirigenti ha preso il via ufficialmente con la direttiva numero 36 dello scorso agosto.

Nel frattempo sono stati adottati e pubblicati i Piani regionali di valutazione da parte degli Uffici scolastici. Tra febbraio e marzo le dirigenti e i dirigenti sono stati abbinati ai nuclei di valutazione, nei cui confronti sono state svolte  attività di informazione e formazione, che continueranno anche nei prossimi mesi. Fino a giugno si procederà con la compilazione del portfolio. Fra l’estate e l’autunno ci sarà da parte dei nuclei la vera e propria fase di valutazione  a partire dalla documentazione interna al  portfolio. Dall’anno scolastico 2017/2018 la retribuzione di risultato delle e dei dirigenti sarà legata al processo di valutazione.


Pubblicate le Linee guida per l’attuazione della Direttiva n. 36, del 18 agosto 2016, sulla valutazione dei dirigenti scolastici

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Valutazione dei dirigenti scolastici, pubblicate le Linee Guida

Giannini: “Processo atteso da 15 anni, aiuterà il miglioramento del sistema scolastico”

Sono disponibili da oggi sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca le Linee Guida per la valutazione dei dirigenti scolastici. Il documento rende operativa la direttiva firmata nei mesi scorsi dal Ministro Stefania Giannini.
“Si tratta di un processo atteso da 15 anni che ha lo scopo di investire sul miglioramento della professionalità dei nostri dirigenti, figure chiave dell’autonomia scolastica – sottolinea il Ministro -. Il sistema di valutazione a cui abbiamo lavorato è un sistema leggero, che si basa sui documenti e gli strumenti di pianificazione e programmazione che le scuole già utilizzano. Nessun appesantimento burocratico. Si parte dall’autovalutazione dei dirigenti che saranno poi accompagnati nel miglioramento del loro lavoro. La valutazione che parte oggi è un processo di supporto a tutto il sistema scolastico”.

Il documento

  • Le Linee guida individuano la tempistica del processo, i documenti e le procedure che saranno utilizzati per valutare i dirigenti, le dimensioni professionali che avranno un peso nel giudizio formulato dai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali attraverso la valutazione elaborata dai Nuclei preposti.
    Prima scadenza, gli obiettivi da assegnare ai presidi: già in questi giorni i Direttori degli USR li stanno definendo ed assegnando ai dirigenti scolastici. Gli obiettivi da raggiungere, coerenti con il Rapporto di autovalutazione e il Piano di miglioramento e formativo delle scuole, saranno validi per tre anni. Entro dicembre saranno formulati i Piani regionali per la valutazione. Mentre fra gennaio e maggio i dirigenti scolastici saranno coinvolti in un processo di autovalutazione attraverso una piattaforma on line simile a quella utilizzata per la produzione del Rapporto di autovalutazione da parte delle scuole.
    Cosa faranno i dirigenti? Scatteranno la fotografia del loro operato. Dovranno evidenziare, fra l’altro, le modalità organizzative messe in atto nella loro scuola, le modalità di gestione del personale, le azioni messe in campo per promuovere la partecipazione della comunità scolastica e il rapporto con le realtà del territorio e come hanno promosso il raggiungimento degli obiettivi che hanno ricevuto.
    Entro agosto 2017 ci sarà una valutazione di prima istanza da parte del Nucleo regionale con possibili visite nelle scuole. Successivamente arriverà la valutazione finale da parte del Direttore dell’USR. La restituzione dei riscontri della valutazione da parte del Direttore avverrà entro dicembre 2017.
    L’azione del Dirigente sarà valutata su tre diverse dimensioni professionali:
  • Direzione unitaria, promozione della partecipazione, competenze gestionali e organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati (a quest’area viene attribuito un peso pari al 60% nel risultato finale);
  • Valorizzazione delle risorse professionali, dell’impegno e dei meriti professionali (avrà un peso del 30%);
  • Apprezzamento dell’operato all’interno della comunità professionale e sociale (avrà un peso del 10%).

La valutazione avrà cadenza annuale e inciderà sulla retribuzione di risultato dei dirigenti scolastici. Quattro i livelli di raggiungimento degli obiettivi previsti: “pieno raggiungimento”, “avanzato raggiungimento”, “buon raggiungimento”, “mancato raggiungimento”.


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Martedì 28 giugno, alle ore 10.30, presso la Sala Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in Viale Trastevere 76/a, sono presentate la Direttiva e la prima nota applicativa sul Sistema di Valutazione dei Dirigenti Scolastici.


Valutazione dei dirigenti scolastici, firmata la direttiva
Giannini: “Da oggi abbiamo uno strumento in più per
il miglioramento del sistema”

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato stamattina la direttiva per la valutazione dei dirigenti scolastici. “Dopo 15 anni di incertezze, attese e sperimentazioni, oggi siamo nelle condizioni di realizzare pienamente la valutazione dei dirigenti scolastici. Questo grazie ad un rinnovato quadro normativo, allo stanziamento di specifiche risorse economiche e alla presenza di risorse umane aggiuntive fra gli ispettori. Tutti effetti della legge 107, la Buona Scuola”, ha commentato Giannini, presentando il documento a Viale Trastevere alla presenza dei direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali.

“Ora – ha proseguito – abbiamo in mano uno strumento in più per ottenere un obiettivo importante: il miglioramento del sistema scolastico”. Tre i criteri in base ai quali saranno valutati i dirigenti: “La capacità di indirizzo e di gestione della scuola peserà per il 60% sulla valutazione complessiva – ha spiegato il Ministro -. La capacità di valorizzare le risorse umane, il personale della scuola tutto (docente, amministrativo, tecnico e ausiliario) peserà per il 30%. Il restante 10% si baserà sull’apprezzamento dell’operato del dirigente da parte della comunità scolastica, di coloro che vivono e lavorano nella scuola”. I criteri sono contenuti nelle Linee Guida che saranno abbinate alla direttiva.

Cosa accade ora, in concreto? Ad agosto i dirigenti, oltre 7.000 in tutto il Paese, firmeranno il loro incarico all’interno del quale, per la prima volta, saranno inseriti obiettivi di miglioramento di tre tipi: obiettivi generali individuati dal Ministero, obiettivi legati alle specificità del territorio individuati dagli USR e obiettivi specifici collegati alla scuola che deriveranno dal RAV (il Rapporto di autovalutazione) dell’istituto che il dirigente dovrà guidare. Il RAV è il documento che, dallo scorso anno, le scuole hanno cominciato a compilare per darsi un ‘voto’ sulle cose fatte e fissare le priorità di sviluppo per gli anni successivi.

Un apposito nucleo di esperti compilerà la valutazione dei dirigenti. Quattro i ‘gradi’ di valutazione previsti dalla direttiva: mancato raggiungimento degli obiettivi, buon raggiungimento degli obiettivi, avanzato raggiungimento degli obiettivi, pieno raggiungimento degli obiettivi. L’esito della valutazione sarà utilizzato per la retribuzione di risultato dei dirigenti. Niente più fondi a pioggia, come accade oggi. In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi il dirigente potrà essere assegnato, in prima battuta, ad altra scuola. Se la valutazione negativa si ripeterà, sarà messo a disposizione dell’Ufficio Scolastico per svolgere altre mansioni. La valutazione si svolgerà con cadenza annuale a partire dal mese di settembre.



Illustrata alle OO.SS., il 6 maggio, la direttiva sulla valutazione dei Dirigenti scolastici

Come previsto dall’art. 1, cc. 93-94, della Legge 107/15, la valutazione dei dirigenti scolastici è effettuata dal Nucleo per la Valutazione dei Dirigenti scolastici (art. 25, c. 1, D.Lvo 165/01) ed è

  • coerente con l’incarico triennale e con il profilo professionale,
  • connessa alla retribuzione di risultato.

Nell’individuazione degli indicatori per la valutazione del dirigente scolastico si tiene conto

  • del contributo del dirigente al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico previsti nel RAV (DPR 80/13), in coerenza con le disposizioni contenute nel D.Lvo 150/09,
  • dei seguenti criteri generali:

a) competenze gestionali ed organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell’azione dirigenziale, in relazione agli obiettivi assegnati nell’incarico triennale;
b) valorizzazione dell’impegno e dei meriti professionali del personale dell’istituto, sotto il profilo individuale e negli ambiti collegiali;
c) apprezzamento del proprio operato all’interno della comunità professionale e sociale;
d) contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici, nell’ambito dei sistemi di autovalutazione, valutazione e rendicontazione sociale;
e) direzione unitaria della scuola, promozione della partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il contesto sociale e nella rete di scuole.

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Al via la valutazione dei dirigenti scolastici

Giannini: “Finalmente un sistema per valorizzarli e incentivare il miglioramento”

Le competenze gestionali e amministrative, la capacità di valorizzare il personale scolastico, l’apprezzamento del loro operato da parte della comunità scolastica. Sono alcuni dei criteri in base ai quali, a partire da settembre, saranno valutati i dirigenti scolastici.

“Dopo anni di attese, rinvii e sperimentazioni finalmente si parte. Con la Buona Scuola abbiamo messo i dirigenti scolastici al centro di un preciso progetto culturale che valorizza l’autonomia scolastica. Abbiamo dato a quelli che una volta si chiamavano presidi più strumenti per poter lavorare e più responsabilità. Per questo è necessario attivare un sistema oggettivo e trasparente di valutazione del loro operato che preveda incentivi crescenti per chi raggiunge gli obiettivi di miglioramento della propria scuola”, spiega il Ministro Stefania Giannini.

Oggi la direttiva sulla valutazione dei dirigenti scolastici è stata illustrata al Miur alle Organizzazioni Sindacali e sarà firmata nei prossimi giorni dal Ministro dell’Istruzione dopo il vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Di valutazione dei dirigenti si parla dal 2000, sono state fatte alcune sperimentazioni negli anni successivi, ma il sistema non è mai concretamente partito.
Cosa accadrà con la nuova direttiva? Quando firmeranno il loro contratto, in agosto, i dirigenti scolastici troveranno inseriti in questo documento gli obiettivi di miglioramento che saranno di tre tipi: ci saranno obiettivi generali individuati dal Ministero, obiettivi legati alle specificità del territorio individuati dagli USR e obiettivi specifici sulla scuola che deriveranno dal RAV (il Rapporto di autovalutazione) dell’istituto che il dirigente dovrà guidare. Il RAV è il documento che dal 2015 le scuole compilano per darsi una ‘voto’ sulle cose fatte e fissare le priorità di sviluppo per gli anni successivi.

Un apposito nucleo di esperti compilerà la valutazione dei dirigenti con un esito che potrà andare dal mancato raggiungimento degli obiettivi al completo raggiungimento che corrisponderà ad una valutazione ‘eccellente’. L’esito della valutazione sarà utilizzato per la retribuzione di risultato dei dirigenti. La valutazione si svolgerà con cadenza annuale. In caso di valutazione negativa il dirigente sarà supportato dall’Usr nel miglioramento del proprio lavoro. Sono previsti casi di non rinnovo del contratto presso la scuola affidata al dirigente solo in caso di responsabilità dirigenziali gravi, come già stabilito dal decreto legislativo 165 del 2001.
“La valutazione dei dirigenti ha come obiettivo principale – conclude il Ministro – la loro crescita professionale e, di conseguenza, il miglioramento della comunità scolastica in cui operano. È la prima volta che il nostro Paese affronta concretamente tale percorso che, secondo gli obiettivi di questo Governo, porterà ad una vera attuazione dell’autonomia scolastica, per troppo tempo attesa e mai realizzata fino in fondo”.

Sul Sistema di valutazione dei dirigenti scolastici

Sul Sistema di valutazione dei dirigenti scolastici: quando il meglio è nemico del bene

di Francesco G. Nuzzaci

I. Anticipiamo qui la sintesi di un corposo lavoro, e relativo apparato di note, in corso di pubblicazione; con cui intendiamo esprimere alcune sia pur sommarie considerazioni sul Sistema di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici, potendo contare sul fatto che sulla sua illustrazione e sul suo funzionamento è comunque già stato scritto a sufficienza nelle varie riviste di settore, cartacee e on line.

Come è noto, si tratta del Sistema introdotto dall’articolo 13 del decreto legge n. 71 del 31 maggio 2024, convertito dalla legge n. 106 del 29 luglio 2024, dopo il puntuale fallimento delle eterne sperimentazioni susseguitesi, e confusamente accavallatesi, nell’ultimo ventennio (fino alla Direttiva n. 36 del 18 agosto 2016) per cogliere la – pretestuosa –  specialità della dirigenza scolastica.

Valutazione che, dopo la fase transitoria valevole per il solo anno scolastico 2024/2025, andrà a regime dal primo settembre 2025, nei termini e modalità dettagliati nel decreto interdipartimentale n. 2276 del 6 agosto 2025.

Dovrebbe così finalmente concludersi il tormentato percorso che i figli di un dio minore hanno dovuto intraprendere per riscattarsi dall’avvilente status di mezzi dirigenti, la cui più significativa interfaccia è il tuttora deteriore trattamento economico: concentrato, per l’appunto, sulla retribuzione di risultato, dopo che – accanto alla retribuzione tabellare, la sola ab origine pari a quella percepite da tutti i dirigenti pubblici non aggettivati di analoga fascia – si è riusciti a perequare la retribuzione di posizione fissa (con il CCNL 2016/2018) e ci si è sostanzialmente allineati alla retribuzione di posizione variabile (con il Contratto integrativo nazionale-CIN 2023/2024, sostitutivo degli opachi e sperequati Contratti integrativi regionali).

II. Il nuovo dispositivo, al di là dei giudizi di valore che possono esprimersi, soggiace dunque alla stringente previsione legale dell’articolo 13, comma 1 del decreto legge 71/2024, citato, laddove è prescritto che i dirigenti scolastici “sono valutati tenuto conto della specificità della funzione e sulla base degli strumenti e dei dati a disposizione del sistema informativo del Ministero dell’istruzione e del merito nonché del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici, adottato con decreto del Ministero dell’istruzione e del merito, che stabilisce gli indirizzi per la definizione degli obiettivi strategici volti ad assicurare il buon andamento dell’azione dirigenziale e individua i soggetti che intervengono nella procedura di valutazione, in coerenza con la direttiva generale del Ministero dell’istruzione e del merito, di cui all’articolo 15, comma 2, lettera a) del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150”.

È quindi in grado di corrispondere alla risalente – ma rimasta priva di seguito – previsione contenuta nel CCNL 1 marzo 2002, di “procedure essenziali e snelle volte ad apprezzare i contenuti della funzione dirigenziale”.

III. Che il Sistema non sia esente da difetti lo si può ben affermare – potrebbe dirsi – per definizione. E sarà l’esperienza sul campo a suggerire “le integrazioni e/o le modifiche necessarie, previo confronto con le organizzazioni sindacali di categoria” (art. 2, comma 2, D.M. n. 47 del 12 marzo 2025, cit.). Ma di certo non giovano le reiterate, tanto granitiche quanto sterili, posizioni ideologiche che confermano le “fortissime riserve sull’impianto complessivo del nuovo sistema di valutazione … da respingere perché privo di trasparenza e oggettività, finalizzato esclusivamente ad esercitare un controllo diretto sull’attività dei dirigenti scolastici e delle scuole”; o che ne denunciano la deriva burocratica, con il rischio “che il dirigente diventi un semplice esecutore di procedure perdendo la sua centralità all’interno della comunità scolastica … svuotato della sua missione pedagogica e di guida dell’istituto”. Laddove è di palmare evidenza che su queste basi ogni costruttiva interlocuzione – funzionale al suo miglioramento – è, radicalmente, impossibile. E può tranquillamente continuarsi ad abbaiare alla luna, condannandosi all’irrilevanza.

Più argomentate, ma in concreto irricevibili – e difatti disattese dal MIM – appaiono le osservazioni del CSPI nel parere di rito reso nella seduta plenaria n. 141 del 4 febbraio 2025. Che, analizzate negli elementi portanti, risultano però del tutto distoniche rispetto a norme giuridiche cogenti, nonché attinte dal libro dei sogni; nel mentre il Sistema di valutazione lo si è disegnato e dovrà essere attuato “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.

IV. L’intera procedura – che il CSPI ha dovuto riconoscere conforme a legge – si svolge su piattaforma digitale sulla base degli strumenti e dei dati a disposizione del MIM e/o deducibili da altri sistemi. Si compendia in una scheda contenente gli obiettivi nazionali assegnati, quantificabili e misurabili, distinti in generali e specifici, quindi articolati in indicatori e target; in un’altra contenente l’obiettivo di rilevanza regionale; infine in una terza in cui sono formalizzati i comportamenti professionali e organizzativi, che mettono capo al residuo punteggio massimo di venti punti e assegnato in base a una rubrica di valutazione strutturata su quattro indicatori al loro interno graduati su cinque livelli.

Un dispositivo, dunque, “sostenibile”, vale a dire preordinato alla sua concreta fattibilità, con gli obiettivi definiti sulla base di strumenti e di dati oggettivi, e dunque con valutazione più trasparente; che toglie ogni margine di discrezionalità al direttore dell’USR che formalmente li assegna, sulla base delle priorità contenute nell’atto d’indirizzo politico-istituzionale annualmente emanato – con piena legittimità – dal Ministro. E mette poi conto sottolineare che i dirigenti scolastici hanno la possibilità di integrare le informazioni presenti sulle piattaforme con evidenze riferibili ai singoli obiettivi specifici assegnati, anche al fine di argomentare su eventuali aspetti impeditivi del raggiungimento dei target o traguardi attesi.

E a proposito di discrezionalità (e trasparenza), il CSPI ne aveva proposto la riduzione da venti a dieci punti nella valutazione – necessariamente elastica –  dei comportamenti professionali e organizzativi di competenza del direttore dell’Ufficio scolastico regionale; mentre sarebbe stato semmai più logico incrementarli in quanto aventi una funzione obiettivamente compensatoria, per il raggiungimento della soglia superiore agli effetti della retribuzione di risultato, e non punitiva: altrimenti non sarebbe giustificabile – in sede di contraddittorio, poi davanti all’Organo di garanzia, infine ed eventualmente presso il giudice del lavoro – l’attribuzione di un punteggio minimale o addirittura nullo a chi, in ipotesi, abbia pure raggiunto gli ottanta punti massimi sugli obiettivi assegnati e da soli bastevoli per collocarsi nella più alta fascia retributiva.

V. Circola lo spauracchio – nutrito dalle immarcescibili giaculatorie e da altrettanto inossidabili parole d’ordine –  che il dirigente scolastico rischia di dover rispondere del mancato o insufficiente raggiungimento degli obiettivi che non sono – o che non sarebbero – nella sua disponibilità, come la costituzione di reti di scuole e/o di adesione alle medesime, l’attivazione di progetti con istituzioni scolastiche estere, le iniziative di innovazione e di sviluppo della didattica, l’approntamento di un piano di formazione del personale che sia coerente con il PTOF e in linea con il Piano nazionale di formazione … fino alla conduzione della contrattualistica: laddove si rimarca che il Consiglio d’istituto e/o il Collegio dei docenti hanno qui un potere deliberante (e vincolante) e non meramente propositivo o consultivo; mentre il solo soggetto giuridicamente responsabile dei risultati del servizio, che la norma vuole di qualità generalizzata ed inclusiva, resta il dirigente scolastico.

Tuttavia l’enfasi posta anche dal CSPI su questa – reale o presunta – aporia non considera il potere politico del dirigente scolastico di predeterminare ed incanalare l’azione degli organi collegiali tramite il suo Atto d’indirizzo “per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione”, propedeutico alla – sua – predisposizione del PTOF, poi (solo) elaborato dal Collegio dei docenti e (solo) approvato dal Consiglio d’istituto (comma 14.4, legge 107/2015).

VI. Vi è un dato oggettivo: Il Sistema di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici mette fine alla stucchevole pantomima inscenata dalle parti, trascinatasi da un CCNL all’altro, a dichiarare che “sono concordi nel ritenere che il sistema di valutazione della dirigenza scolastica dovrà essere oggetto di uno specifico approfondimento in sede MIUR (ora MIM) attraverso le modalità del confronto”; fino a quando con il tuttora vigente CCNL 2019/2021, rendendosi esse consapevoli di aver perso ogni credibilità, hanno dovuto prendere atto che “La retribuzione di risultato, la cui finalità è la remunerazione della performance individuale, è attribuita sulla base dei diversi livelli di valutazione conseguiti dai dirigenti … e nel rispetto delle disposizioni di legge in materia, solo a seguito di una valutazione positiva” (art. 21, nel Capo III delleDisposizioni comuni sugli istituti economici).

VII. Dopo di che, è vero: il Sistema – lo ribadiamo: provvidamente e finalmente! – non è perfetto. Ma è – realisticamente – il migliore dei mondi possibili. E qualora si degnassero appena di uno sguardo, neanche troppo attento, le norme – imperative, pertanto non modificabili da accordi tra Amministrazione e Sindacati – non può ritenersi una “deriva burocratica” l’assegnazione di obiettivi (specifici) riguardanti la progettazione e gestione del PTOF, l’inclusione scolastica, l’attivazione di iniziative di sperimentazione, la promozione di innovazioni organizzativo-didattiche, la predisposizione di percorsi di formazione e aggiornamento del personale, l’adesione a reti di scuole e la sottoscrizione di protocolli d’intesa anche con associazioni del terzo settore, l’attivazione di scambi pure virtuali con istituzioni scolastiche all’estero e sempre per qualificare o integrare l’offerta formativa, le azioni intraprese per lo sviluppo delle competenze STEM, et similia; né può ritenersi una “deriva burocratica” pretendere che – come ogni dirigente pubblico preposto alla conduzione di qualsivoglia struttura organizzativa, più o meno complessa – anche il dirigente scolastico provveda alle pubblicazioni di legge e nelle modalità previste, alla tempestività della nomina di supplenti affinché sia garantito senza interruzioni il diritto allo studio, alla puntualità dei pagamenti per evitare contenziosi (beninteso, una volta disponibile la provvista), alla corretta gestione della contrattualistica ovvero dei – più o meno cospicui –  finanziamenti ricevuti e/o (ancor più) delle risorse reperite in virtù delle sue capacità latamente imprenditoriali (e potrà pur sempre evidenziare le eventuali difficoltà incontrate, quali le possibili carenze del suo Ufficio di segreteria o l’instabilità degli organici).

Sicché non può continuare a dirsi che questi obiettivi non sono nella disponibilità del dirigente scolastico, se non in aperta malafede o per partito preso. Pur se qualche eccezione sembra emergere scorrendo la scheda in Allegato B, parte integrante del decreto interdipartimentale, relativa agli obiettivi di rilevanza regionale. Ma si tratta di casi veramente marginali e in ordine ai quali il valutando sicuramente avrà avuto modo di evidenziarlo.

Ragion per cui se possono esserci dirigenti scolastici finora non adeguatamente attenti anche agli aspetti formali e al rispetto delle varie tempistiche nell’esercizio della funzione, adesso hanno lo stimolo – e puntuali direttrici di marcia – per sanare trascuratezze e omissioni; ed, è pleonastico dirlo, di certo non disinteressandosi di adempimenti – per tutti, la normativa sulla sicurezza e la normativa sulla privacy – sol perché non sussumibili negli obiettivi e inerenti indicatori figuranti nell’atto d’incarico.

Ne riverrà il duplice beneficio della propria crescita professionale e dell’incremento del valore pubblico dell’istituzione scolastica diretta.

Nuovi dirigenti scolastici e missione del dotto

Nuovi dirigenti scolastici e missione del dotto

di Gabriele Boselli

Gran parte degli insegnanti osserva con tristezza come per accedere ai ruoli dirigenziali nella scuola non sia più richiesta una elevata cultura generale e pedagogica ma abilità nel compilare i questionari; come non occorrano capacità intellettuali critiche e creative. I nuovi dirigenti, fatte le dovute eccezioni, sono spesso individui bravi a ricordare la normativa ma non a capire la complessità e la profondità del reale; dotati di un’arida cultura giuridico-manageriale e addestrati sui manuali, esprimono un non-pensiero ossequiente, oggettivistico, applicativo, incurante.

Servono ancora una profonda cultura umanistica e scientifica e una intelligenza della complessità per essere un docente e un vero dirigente scolastico? Quale il suo ruolo nella società e nella scuola? Quali le doti necessarie ad adempiere alla funzione/missione? Domande sostanzialmente analoghe a quelle che a Jena si poneva Fichte oltre due secoli fa.

Pur bravo nei test, un ignorante non può dirigere una scuola

Nei questionari di accesso ai ruoli dirigenziali tutto è o bianco o nero, o giusto o sbagliato e quel che è giusto o sbagliato viene deciso in alto loco; non ci sono colori, sfumature; non c’è fastidiosa cultura critica. I dirigenti di una scuola (non di un market) vengono selezionati principalmente sulla capacità di memorizzare nelle prove testistiche le risposte ritenute giuste da una commissione selezionata allo scopo dai serventi del decisore politico. Si privilegia nelle meccaniche d’accesso la disponibilità al decidere-conforme contro il pensiero pensante e l’azione culturale e didattica. E’ naturale che dirigenti di scuola così selezionati trascurino poi gli studi, la ricerca pedagogica, l’animazione della didattica e la partecipazione alla vita culturale della città: tutte anticaglie inutili anche al fine della valutazione in servizio del dirigente. I meccanismi valutativi non considerano le pubblicazioni e inducono a considerare quella che dovrebbe essere la cattedra dirigenziale una scrivania come tante e gli insegnanti non come dei colleghi con cui orientare ed orientarsi ma dei meri dipendenti.

La qualità dei vissuti scolastici di insegnanti e dirigenti autentici è invece costituita dalla cultura, dalle capacità relazionali e dalla padronanza della didattica, intesa questa come ambito della mediazione tra lo studiare (di dirigenti e insegnanti) per costruire il sapere, l’ insegnare e l’apprendere.

Non servono due DSGA

In troppe scuole non c’è un vero dirigente ma si aggirano due DSGA spesso in conflitto e uno dei quali, il DS, il più delle volte privo di competenze amministrative per limiti della propria formazione iniziale. Siede un DS che si limita a un’amministrazione difensivistica, al culto della sicurezza, a cercar di spendere nei tempi comandati tutti i soldi del PNRR, a garantire la correttezza formale delle procedure; non “ perde tempo” ad elaborare una comune visione e coinvolgere la scuola in questo processo. Il che richiederebbe una solida cultura generale (non settoriale) che consentisse di cogliere i fermenti innovativi, valorizzare le professionalità, impostare strategie di sviluppo per poter dialogare con competenza e saggezza con la città, sostenere i docenti nella ricerca di soluzioni innovative. Anche nel tempo dell’AIG vi è ancora necessità di un preside dotto, a guida di una comunità di culturache orienti avendo un quadro d’insieme fondato e partecipato e presieda per primato intellettuale, capacità di cura (non di carico) e umanità. 

Piattaforma di valutazione

Piattaforma di valutazione: cosa fare se mancano i dati

Con la Nota n. 4929 del 31 luglio 2025, il MIM ha annunciato l’apertura ufficiale della piattaforma di valutazione dei dirigenti scolastici dal 1° agosto 2025, dopo qualche giorno di prove tecniche che hanno messo in evidenza errori e omissioni di dati con riferimento ad alcuni obiettivi. 

Ad oggi continuano a pervenire segnalazioni di colleghi che vedono la mancata o parziale attribuzione del punteggio per le medesime ragioni, con riferimento a indicatori che hanno come fonte di reperimento dati la piattaforma PTOF. 

Sembra configurarsi la seguente casistica: 

  1. Ptof correttamente compilato e pubblicato sulla piattaforma dedicata 
  2. Ptof integrato dopo la riapertura della relativa piattaforma per gli adeguamenti alle disposizioni della Legge n. 150/2024 e agli obiettivi di valutazione resi noti dal D.I. 616/2025, come da nostro comunicato del 24 aprile 2025 
  3. Ptof elaborato fuori dalla piattaforma e pubblicato sul sito della scuola. 

Nel primo caso, nonostante l’inserimento dei contenuti richiesti dall’indicatore, evidentemente la piattaforma di valutazione non riesce a effettuare il rilievo in automatico. 

Nel secondo caso rientrano le istituzioni scolastiche che hanno dovuto pubblicare il Ptof modificato sul proprio sito istituzionale, in quanto la piattaforma non ne ha consentito la pubblicazione automatica su Scuola in Chiaro.  

L’ultimo caso nasce dalla “non obbligatorietà” di uso della piattaforma Ptof, con conseguente impossibilità per la piattaforma di valutazione di rilevare i dati utili al calcolo del punteggio da attribuire. 

Per tutte e tre le situazioni suggeriamo ai colleghi di segnalare nella sezione “evidenze”, corrispondente all’obiettivo, il possesso dei requisiti richiesti per il conseguimento del relativo punteggio, seguendo le indicazioni da noi fornite nel webinar del 1° agosto u.s. 

Riteniamo, naturalmente, che – soprattutto in fase di avvio delle funzionalità della piattaforma – sia fondamentale porre rimedio tempestivamente ai problemi tecnici, onde evitare l’inserimento massivo di evidenze documentali che produrrebbero un contraddittorio di immani dimensioni, qualora non si riconoscesse ai colleghi il meritato punteggio.  

Per l’ANP è pacifico che eventuali difficoltà tecniche della piattaforma – del tutto comprensibili in fase di lancio – non debbano in alcun modo pesare sulla valutazione dei dirigenti scolastici. Se così fosse, la previsione normativa di rivalutazione del punteggio per un solo obiettivo in presenza di motivi non dipendenti dalla volontà del dirigente si dovrebbe doverosamente estendere anche agli altri obiettivi. 

Informativa MIM

INFORMATIVA DEL MIM SU: ASSUNZIONI DEI NEODS 25/26 – OBIETTIVI NAZIONALI E REGIONALI DI VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI 25/26 – PIATTAFORMA DI VALUTAZIONE PER IL 24/25 

L’ANP ha partecipato, in data odierna, alla riunione convocata dal MIM per rendere l’informazione sui seguenti punti: 

  1. i numeri del contingente assunzionale dei dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2025-2026 
  2. gli obiettivi nazionali e regionali che saranno oggetto del decreto interdipartimentale per la valutazione dei dirigenti scolastici nell’anno scolastico 2025-2026 
  3. le funzionalità della piattaforma informatica di valutazione per l’anno scolastico 2024-2025. 

Per il primo punto, l’Amministrazione è stata rappresentata dalla Dott.ssa Maria Assunta Palermo, Direttore Generale per il personale scolastico, e dalla Dott.ssa Maria Teresa Stancarone, Dirigente dell’Ufficio II della medesima direzione generale.  

In premessa, è stato comunicato che, per il 1° settembre 2025, sono state autorizzate in totale 347 assunzioni di cui 21 sono trattenimenti in servizio. Altri 8 posti sono destinati alla coda del concorso ordinario campano del 2011. Pertanto, risultano disponibili 318 posti che l’Amministrazione medesima ha interamente destinato all’assunzione dei vincitori dell’ultimo concorso ordinario, rendendone nota la distribuzione regionale. 

L’ANP ha chiesto che le procedure relative all’assunzione avvengano in tempi certi e brevi. 

Sul secondo punto, l’Amministrazione rappresentata dalla Dott.ssa Carmela Palumbo, CapoDipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, e dalla Dott.ssa Antonella Tozza, Direttore generale per gli ordinamenti scolastici, la formazione del personale scolastico e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, ha osservato che, per l’anno scolastico 2025/26: 

  • gli obiettivi nazionali saranno integrati con un obiettivo regionale di peso pari a 10, definito dai singoli USR in accordo con i Capi dipartimento, mantenendo immutato il meccanismo di determinazione del punteggio in base al peso, alla natura e al target dell’indicatore 
  • gli obiettivi generali e specifici di cui all’allegato A del D.I. n. 616/2025 saranno associati a un numero più ampio di indicatori rispetto alla prima attuazione del sistema di valutazione. 

Con riferimento agli obiettivi regionali, l’ANP ritiene condivisibile la distinzione rispetto al grado e all’ordine di scuola. Naturalmente, va posta particolare attenzione alla potenziale sovrapposizione tra competenze collegiali e prerogative dirigenziali – da risolvere mediante intervento legislativo primario – nonché all’interferenza tra norme pattizie e obiettivi relativi all’aggiornamento del personale. Inoltre, gli obiettivi devono essere circoscrivibili al singolo anno scolastico. 

Per quanto concerne il terzo punto, l’Amministrazione ha precisato che la piattaforma è stata aperta temporaneamente solo al fine di compiere una prova tecnica delle sue funzionalità ma che essa sarà disponibile da domani 1° agosto. Ha puntualizzato, altresì, che nei casi in cui l’attestazione degli obblighi di pubblicazione da parte dei revisori dei conti non risultasse disponibile, essa non sarà presa in considerazione ai fini valutativi purché il dirigente ne fornisca l’evidenza. A seguito di una specifica richiesta dell’ANP, l’Amministrazione ha infine precisato che il parametro relativo alla celerità dei tempi di autorizzazione delle rate degli stipendi dei supplenti sarà calcolato tenendo conto dell’intervallo tra la data di autorizzabilità delle medesime e quella di effettiva autorizzazione da parte del dirigente.  

L’ANP ha anche chiesto che: 

  • la chiusura della piattaforma sia posticipata al 30 settembre; 
  • l’algoritmo di calcolo dei punteggi sia reso noto e pienamente trasparente; 
  • ciascun dirigente possa inserire evidenze in suo favore, qualora riscontri errori od omissioni in relazione ad alcuni dati indicativi del raggiungimento dei vari obiettivi. 

L’Amministrazione ha replicato che: 

  • la chiusura della piattaforma sarà effettivamente posticipata, individuando il 20 settembre quale possibile termine 
  • l’attribuzione dei punteggi discende direttamente dalla lettura dei dati inseriti, senza intervento di alcun algoritmo 
  • ciascun dirigente avrà facoltà di inserire le evidenze utili a comprovare il raggiungimento degli obiettivi. 

Nota 31 luglio 2025, AOODGCASIS 4929

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale
Direzione generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la formazione del personale scolastico e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado
e p.c Ai Direttori generali/Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Al Capo di Gabinetto
Al Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Al Capo del Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale

Oggetto: Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei Dirigenti scolastici – Piattaforma di valutazione dei risultati a.s. 2024/2025 – Rilascio nuove funzionalità.

Apertura piattaforma Sistema valutazione dirigenti scolastici

Sistema di valutazione dei dirigenti scolastici: apertura della piattaforma

Segnaliamo che la piattaforma di valutazione dei dirigenti scolastici, disegnata dal DM n. 47/2025, è finalmente disponibile per la consultazione, la verifica dei risultati e la possibilità di inserire evidenze che integrino i contenuti messi a disposizione dal sistema informatico del Ministero.  

L’ANP – già con il comunicato del 4 luglio u.s. – aveva sollecitato l’apertura della piattaforma in considerazione del termine di chiusura fissato al 31 agosto, al fine di dare ai dirigenti un tempo adeguato per implementare i dati a sistema in un periodo già denso di attività, nonostante la pausa estiva.  

La piattaforma offre la possibilità di visualizzare: 

  • i dati di contesto, estratti dal RAV pubblicato dalla scuola, che possono essere ulteriormente arricchiti 
  • la fonte dei dati, segnalata accanto a ciascun indicatore 
  • i risultati conseguiti in relazione al target e ai criteri di determinazione del punteggio. 

Al momento non compaiono ancora i punteggi di valutazione, ma è stata inserita la sezione “evidenze” che consente per ciascun obiettivo specifico di integrare le informazioni presenti con documenti e argomentazioni, al fine di rappresentare il lavoro di gestione del dirigente sia in relazione agli aspetti ostativi al raggiungimento dei target previsti sia con riferimento al risultato positivo conseguito secondo il criterio di determinazione del punteggio.  

Tale sezione è il risultato del serrato e costruttivo confronto che ANP ha portato avanti per la messa a regime del Sistema, consentendo una valutazione più appropriata e aderente alla realtà che tenga conto delle osservazioni, delle attività svolte, della documentazione effettivamente prodotta dalla scuola e delle ragioni che hanno oggettivamente impedito al dirigente di raggiungere un determinato target.  

Risultano ancora “in aggiornamento” alcuni indicatori collegati a piattaforme o a sistemi di raccolta dati non direttamente gestiti dal Ministero.  

Riteniamo che tale organizzazione della piattaforma, insieme alla possibilità di interazione – seppure indiretta – con il valutatore, sia un elemento di garanzia, su cui abbiamo molto insistito, per una valutazione che tenga pienamente conto della complessità del lavoro nello specifico contesto scolastico. 

In considerazione dell’attivazione della piattaforma oltre i tempi previsti dal Sistema e dell’assenza ancora di alcuni dati, l’ANP coglierà l’occasione offerta dall’incontro di informazione che avrà luogo al MIM giovedì 31 luglio per chiedere di prolungarne l’apertura fino al 30 settembre, così da consentire ai colleghi di poter lavorare con tempi congrui e distesi.    

Fasce Complessita 2025-2026

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha trasmesso il file analitico recante, per ciascuna istituzione scolastica, il dettaglio dei punteggi attribuiti.

Selezione per docenti e dirigenti in posizione fuori ruolo presso gli uffici del MIM

Con il Decreto Dipartimentale n. 1319 del 3 giugno 2025 il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha indicato la ripartizione dei posti disponibili per docenti e dirigenti scolastici che intendono prestare servizio, in posizione di fuori ruolo, presso gli uffici dell’Amministrazione centrale e periferica, per lo svolgimento dei compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia scolastica (legge 448 del 23 dicembre 1998 articolo 26, comma 8). 

I posti disponibili sono 74. Sul sito del MIM sono disponibili gli avvisi per poter fare domanda. 

I posti sono così ripartiti:

Gli incarichi hanno una durata triennale, a partire dall’anno scolastico 2025/26. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata alle ore 23:59 del 21 giugno 2025.

Nota 10 giugno 2025, AOODGRUF 22430

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale
Direzione generale per le risorse umane e finanziarie
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per il personale scolastico

Alle Istituzioni scolastiche ed educative statali
Agli Uffici Scolastici Regionali
e, p.c. All’Ufficio di Gabinetto
Al Dipartimento per le risorse l’organizzazione e l’innovazione digitale
Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Alla Direzione generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica

Oggetto: Attivazione della piattaforma delle “Fasce di Complessità” per l’individuazione della graduazione delle istituzioni scolastiche – determinazione per l’a.s. 2025/2026.

Nota 28 maggio 2025, AOODGSIS 3651

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale
Direzione Generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica

Ai Direttori generali/Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
e.p.c all’Ufficio di Gabinetto
Al Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Al Capo del Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale
Alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la formazione del personale scolastico e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Oggetto: Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei Dirigenti scolastici – Messa a disposizione della piattaforma ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali e ai Dirigenti scolastici

Decreto Dirigente Generale FVG 23 aprile 2025, AOODRFVG 6850

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia – Direzione Generale

Bando di concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato di n. 1 dirigente tecnico di seconda fascia con funzioni ispettive nel ruolo di cui all’articolo 419 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, per le esigenze delle istituzioni scolastiche ed educative con lingua di insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno-italiano dell’Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia del Ministero dell’istruzione e del merito, ai sensi dell’art. 17 del decreto ministeriale 12 giugno 2024 n. 109.

Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato di n. 1 dirigente tecnico di seconda fascia con funzioni ispettive nel ruolo di cui all’articolo 419 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, per le esigenze delle istituzioni scolastiche ed educative con lingua di insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno-italiano dell’Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia del Ministero dell’istruzione e del merito, ai sensi dell’art. 17 del decreto ministeriale 12 giugno 2024 n. 109


Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato di n. 1 dirigente tecnico di seconda fascia con funzioni ispettive nel ruolo di cui all’articolo 419 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, per le esigenze delle istituzioni scolastiche ed educative con lingua di insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno-italiano dell’Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia del Ministero dell’istruzione e del merito, ai sensi dell’art. 17 del decreto ministeriale 12 giugno 2024 n. 109.

Il bando di concorso è pubblicato sul portale “InPA” e sul sito istituzionale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia http://www.usrfvg.gov.it.

La domanda di partecipazione al concorso deve essere trasmessa entro le ore 12:00 (ora italiana) del trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del bando sul Portale “InPA”. L’invio deve essere fatto esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo drfr@postacert.istruzione.it., previa compilazione del modello di domanda allegato al bando, sottoscritta o con firma analogica o con firma digitale grafica e corredata da un valido documento di riconoscimento. Alla domanda va allegata, a pena di esclusione, la ricevuta comprovante il versamento del diritto di segreteria di cui al comma 15 del bando in oggetto.

La valutazione dei dirigenti scolastici

La valutazione dei dirigenti scolastici

di Stefano Stefanel

            Qualche giorno fa improvvisamente la piattaforma FUTURA, 4.0 che registra tutti i corsi che si stanno svolgendo in Italia in attuazione del PNRR.ISTRUZIONE, ha introdotto un assurdo filtro che ha fatto per qualche giorno diventare le procedure di gestione complicate, lunghe, inutilmente burocratizzate. Nelle chat dei dirigenti scolastici è partita una serie di post di protesta che sono andati avanti per un paio di giorni finché il MIM non ha fatto marcia indietro. Sempre più spesso le chat dei dirigenti e i post sui vari social stigmatizzano la burocrazia oppressiva: tutto questo rientra nella logica propria dei social che sono molto più facilmente attivabili per indignazione, piuttosto che per proposta. Cioè, se noi ci indigniamo di qualcosa abbiamo audience sui social, se proponiamo qualcosa cadiamo nel dimenticatoio. Dal punto di vista dei contenuti l’idea ministeriale di inserire un filtro nella piattaforma era peregrina e burocratica oltre che inutile e le proteste logiche. Quindi nulla da segnalare.

            Se però guardiamo la cosa da un altro punto di vista allora ci può apparire chiaro perché il MIM ha scelto di applicare solo parametri burocratici collegati ad adempimenti amministrativi per valutare i dirigenti scolastici anche al fine della retribuzione di risultato. Le valutazioni precedenti (anche quella del triennio 2016/2019) avevano forti elementi discrezionali legando il Gruppo di valutazione ad una procedura di analisi, controllo, contradditorio che – come noto – ha portato a far diventare la valutazione da obbligatoria a volontaria e da influente sulla retribuzione di risultato a ininfluente. Non so cosa avverrà questa volta, ma la strada verso l’ininfluenza mi pare tracciata con molta cura. Staremo a vedere.

            Se la valutazione del dirigente scolastica non può essere solo di carattere burocratico e amministrativa e deve andare a verificare quali sono le qualità del dirigente scolastico nell’organizzazione della scuola e nei risultati degli studenti credo ci si vada ad incartare di nuovo. Però se i dirigenti scolastici non intendono farsi valutare su organizzazione e didattica (partendo dal concetto che non scegliendo loro il personale non possono rispondere di quello che il personale fa) allora resta solo una valutazione che va a verificare se si è adempiuto agli adempimenti: sembra un gioco di parole, ma se qualcuno riesce a non adempiere agli adempimenti obbligatori credo che un problema ci sia.

            Il dato di realtà è che la passione, l’interesse, la passione che i dirigenti scolastici mettono nella gestione di burocrazia e amministrazione non corrisponde a quella messa nel rapporto con gli studenti, con gli apprendimenti, con un’organizzazione che vada al passo con i tempi e non ripeta schemi del passato. Percezione o dato di fatto? Direi proprio dato di fatto, perché la deriva giuridico-amministrativa della professione è sotto gli occhi di tutti. E allora se il dirigente scolastico deve essere valutato per legge, visto che la sua passione va all’amministrazione e alla burocrazia perché valutarlo altrove? Qualcuno o tutti diranno che la “deriva amministrativa” è colpa del Ministero e che i problemi che possono creare guai seri vengono dal versante burocratico e amministrativo. Se questo è vero vuol dire che una verifica dei soli adempimenti burocratici è l’unica in grado di permettere a tutti i dirigenti scolastici di raggiungere il massimo della valutazione.

            Alcuni dirigenti, anche sui social, sostengono che non si può valutare un dirigente che si occupa di 20 plessi o di 20 corridoi e 20 laboratori solo con le carte. Il problema è quanto ci si va in quei plessi e in quei corridoi o laboratori: se ci si va tanto si dà un taglio alla propria dirigenza, se ci si va poco se ne dà un altro, qualunque sia il motivo per cui non ci si va.

            A me pare che in questo momento la criticità maggiore segnalata dai dirigenti sia quella delle segreterie, non mi pare quella degli apprendimenti degli studenti che, da qualunque parte li si misuri, non paiono soddisfacenti, crei molti allarmi. Segnalo soltanto che tutte le scuole approvano programmi annuali, conti consuntivi, fanno progetti, siglano contratti, emanano regolamenti sulla disciplina, sulla sicurezza, sulla privacy. Mentre non posso segnalare che tutte le scuole migliorino l’apprendimento realmente dei propri studenti e presidino la dispersione come bisognerebbe fare visti i protocolli internazionali che abbiamo firmato sull’argomento.

            Dal mio punto di vista era corretta la valutazione 2016/19 e poteva avere anche una ricaduta stipendiale: mi sono sempre sottoposto a quella valutazione e ho anche molto valutato facendo parte dei nuclei del Friuli-Venezia Giulia e della Provincia di Trento. Questa valutazione mi pare molto burocratica, ma credo sia più rispondente al profilo del dirigente scolastico di oggi, anche per la tendenza di molti dirigenti a dare pareri di legittimità e a cercare di sostituirsi ai giudici, anche se queste due incombenze non stanno nel loro profilo. Una domanda finale: ma il dirigente scolastico deve dirigere per adempiere o deve dirigere per far apprendere?

Decreto Interdipartimentale 26 marzo 2025, AOODPIT 616

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale

Definizione degli obiettivi dei dirigenti scolastici per l’a.s. 2024/2025 ai sensi del D.M. 12 marzo 2025, n. 47 recante l’adozione del sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici

Scheda definizione obiettivi, indicatori e target a.s. 2024/25

Decreto Ministeriale 12 marzo 2025, AOOGABMI 47


Ministero dell’istruzione e del merito

Adozione del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei Dirigenti scolastici