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Nuove risorse finanziarie a favore dei territori colpiti dagli eventi sismici del 2016 e del 2017

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato il decreto che assegna nuove risorse finanziarie per l’istituzione di posti “in deroga”, per l’anno scolastico 2025/2026, a favore del personale docente e del personale amministrativo, tecnico e ausiliario nei territori colpiti dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 nelle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, nonché nei Comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno, colpiti dal sisma del 21 agosto 2017.

Nel 2023 i fondi destinati alle istituzioni scolastiche coinvolte erano stati potenziati, passando da circa 2,4 milioni a oltre 4 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, e confermati a 2,4 milioni per il 2029.

“Con questo intervento incrementiamo le risorse disponibili, permettendo agli Uffici Scolastici Regionali di attivare ulteriori posti di docenti, personale ATA e dirigenti scolastici, anche in deroga ai vincoli normativi. È un impegno concreto: vogliamo garantire a studenti e famiglie delle aree colpite dal sisma scuole pienamente funzionanti, in grado di offrire effettive pari opportunità a tutte le comunità coinvolte. La scuola non è solo un servizio, ma un luogo di aggregazione educativo, sociale e culturale, nonché elemento fondamentale per il processo di ricostruzione”, ha dichiarato il Ministro Valditara.

54 campus formativi integrati per rafforzare la filiera tecnologico-professionale

Con un investimento complessivo di 40,5 milioni di euro, già definito con precedente decreto ministeriale, si avvia ora concretamente la realizzazione di 54 campus formativi innovativi in tutte le regioni italiane, realizzati dagli istituti tecnici e professionali in partenariato con le Fondazioni ITS Academy, università, centri di ricerca, aziende e associazioni datoriali, in un’ottica di stretta collaborazione tra mondo della formazione e sistema produttivo. L’iniziativa rappresenta un tassello fondamentale per il potenziamento della filiera tecnologico-professionale (4+2) e per la costruzione di esperienze didattiche e formative verticali. A seguito dell’avviso pubblico del 3 giugno 2025, sono state pubblicate oggi le graduatorie che assegnano a ciascun istituto e al relativo partenariato 750 mila euro per la realizzazione di spazi integrati e dinamici, aperti all’apprendimento e alla formazione sul campo, dotati di metodologie didattiche innovative e sistemi avanzati di Intelligenza Artificiale.

I 54 progetti selezionati sono stati scelti tra 436 candidature pervenute, a conferma del grande interesse del sistema scolastico verso le innovazioni promosse dalla filiera tecnologico-professionale.

“Con i campus formativi costruiamo un percorso che unisce scuola, ricerca e impresa. Offriamo agli studenti ambienti moderni e dinamici, con tecnologie avanzate e metodologie didattiche innovative, per garantire agli studenti opportunità reali di crescita personale e professionale e per una formazione sempre più vicina alle esigenze dei nostri ragazzi e del Paese”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

I nuovi campus copriranno le principali filiere strategiche dell’economia nazionale: moda, agroalimentare ed enogastronomia, promozione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e artistico, turismo, meccatronica, nautica e aeronautica, data analysis e cybersecurity, Intelligenza Artificiale generativa e automazione dei processi industriali, costruzioni, biotecnologie, salute e benessere.

Buona condotta

BUONA CONDOTTA

Franco Buccino

da ScuolaNapoletana

Alla fine degli anni ’70, giovane insegnante appena tornato da Varese, mi ritrovai in una commissione d’esami in un istituto magistrale del Vomero. Leggendo e correggendo i temi d’italiano, mi aveva colpito ed entusiasmato quello di un ragazzo dal cognome importante, quello di un famoso commediografo napoletano. Il mio giudizio era largamente condiviso da tutti i colleghi della commissione. Poi capitò qualcosa di incredibile: arrivarono, in successione, ispettori periferici e centrali, cioè del Provveditorato e del Ministero, a dirci che questo studente doveva essere bocciato, anzi non avrebbe dovuto neanche essere ammesso agli esami perché aveva offeso la preside dell’istituto. Nonostante l’impegno mio e della collega di latino nel sostenere la tesi della nostra autonomia, nonostante i risultati più che sufficienti in tutte le prove, lo studente fu bocciato.Quest’episodio l’ho sempre ricordato nei tanti anni trascorsi come insegnante e preside. Una delle contraddizioni che ancora oggi vive la scuola, nelle sue granitiche certezze, è l’incontro con uno studente che si comporta male ma che ha un buon profitto. Nei consigli di classe scattano dinamiche impreviste rispetto ai soliti schieramenti per le solite questioni: alunno di scarso profitto e comportamento riprovevole; o alunno di scarso profitto ma tranquillo ed educato. Per il primo cartolina ai genitori, provvedimenti disciplinari, probabile bocciatura. Per il secondo: non può fare di più, contesto familiare “sfavorevole”, probabile ammissione alla classe successiva.Il provvedimento approvato nei giorni scorsi definitivamente dal Parlamento, della riforma del voto in condotta, pone un rimedio, secondo il Ministro, a questa e ad altre storture. Non tanto al fatto che l’alunno che si comporta male possa essere bocciato. Ma piuttosto al fatto che il voto in condotta possa non incidere sul voto finale. Nel primo caso, secondo il decreto approvato, scatta un percorso di recupero che si conclude col tema che dimostri l’acquisita “crescita educativa” o scatta la bocciatura, a seconda del voto più o meno insufficiente. Nel secondo caso si stabilisce che il voto in condotta “fa media” per il voto finale e, soprattutto, spiana la strada per i crediti all’esame di maturità.Verrebbe da dire, in prima battuta, che è improponibile una commistione tra la condotta e i risultati nelle singole discipline. Immaginate delle prove Invalsi che riguardassero pure la condotta? Così come è francamente improponibile concedere i crediti per la maturità a chi sì e a chi no. Ma ancora più grave, oggettivamente, sembra questa considerazione della “condotta”. Mentre ci riempiamo la bocca di disagio giovanile e lo stesso Ministro è favorevole allo psicologo nelle scuole, poi sembra che per frequentarle ci voglia un certificato di buona condotta!Torna il dubbio che si pensi alle scuole come accademie militari, che si pensi a una riforma della repubblica, della società da rimettere in ordine. E che si comincino prove generali a partire dalla scuola.Come reagiranno i ragazzi, gli studenti? È facile immaginare un autunno caldo, caldissimo: li stanno tirando per i capelli. E speriamo che, “in applicazione” del decreto sicurezza, gli studenti che protestano, non li mettano in carcere. Del resto, si sa, chi protesta, occupa, blocca, sono studenti e operai. Chissà che non si guardino negli occhi. Come la storia insegna: proprio nei primi anni ’70 il movimento operaio e il mondo della scuola s’incontrarono…

Nuovi asili nido

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha firmato un decreto che autorizza ulteriori 164 interventi, per un investimento complessivo di 103.801.899 euro, destinati alla costruzione di nuovi asili o alla riconversione di edifici non già destinati ad asili in tutta Italia.

Queste risorse, destinate per il 78,2% a interventi nel Mezzogiorno, provengono dal fondo di 819,7 milioni di euro stanziato dall’articolo 3 del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45, nell’ambito del “Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia” (Investimento 1.1 – Missione 4, Componente 1 del PNRR), finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU.

“Potenziare la rete degli asili nido e delle scuole dell’infanzia significa sostenere concretamente le famiglie, ridurre le disuguaglianze territoriali e garantire pari opportunità educative sin dai primi anni di vita. Grazie alle risorse del PNRR, diamo ai Comuni gli strumenti per realizzare nuove strutture più moderne e sicure”, ha dichiarato il Ministro Valditara.

Gli interventi sono stati individuati a seguito della riapertura dei termini dell’Avviso pubblico del 17 marzo 2025. Gli enti locali beneficiari sono autorizzati ad avviare le procedure necessarie per garantire la conclusione dei lavori entro il 31 marzo 2026 e il collaudo entro il 30 giugno 2026.

Scuola in carcere e in ospedale

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato due decreti che stanziano complessivamente 45 milioni di euro, di cui 25 milioni per la scuola in carcere e 20 milioni per l’istruzione in ospedale e domiciliare, con il fine di potenziare l’offerta formativa rivolta agli studenti in condizioni di fragilità o restrizione.

“Garantire il diritto allo studio significa non lasciare indietro nessuno e assicurare a ogni studentessa e a ogni studente in condizioni di fragilità o restrizione la possibilità di proseguire il proprio percorso formativo. Vogliamo una scuola capace di adattarsi alle esigenze di tutti, compresi coloro che si trovano in ospedale e in carcere, attraverso ambienti di apprendimento innovativi e percorsi su misura”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Le risorse, provenienti dal Programma Nazionale “PN Scuola e Competenze” 2021–2027 e dal Programma operativo complementare al PON “Per la Scuola” 2014–2020, permetteranno di creare ambienti di apprendimento più avanzati e percorsi didattici personalizzati. Il Ministero pubblicherà un apposito avviso finalizzato alla raccolta delle proposte progettuali da parte delle istituzioni scolastiche.

Incontro Ministro – UCN

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha incontrato l’Ufficio di Coordinamento Nazionale dei Presidenti di Consulta (UCN) per un confronto aperto sui principali temi legati alla scuola italiana. Un appuntamento che ha assunto carattere regolare, con cadenza bimestrale.

Al centro del dialogo: le prospettive dell’Intelligenza Artificiale nella scuola e per la scuola, il benessere psicologico degli studenti, il rafforzamento della rappresentanza studentesca, i risultati positivi di Agenda Sud e Nord, il tema dell’educazione alle relazioni e la relativa formazione dei docenti e il rafforzamento delle attività di internazionalizzazione.

Tra le proposte emerse dai Coordinatori regionali dei Presidenti delle Consulte, particolare rilievo ha avuto l’idea di istituire un organismo di rappresentanza studentesca a livello europeo, ispirato al modello delle Consulte italiane. Il Ministro ha accolto con favore l’iniziativa, dichiarando il proprio impegno a presentarla alla vicepresidente esecutiva della Commissione europea responsabile delle politiche per l’istruzione, Roxana Mînzatu.

“Le Consulte sono straordinari strumenti di partecipazione democratica, per questo, durante le mie visite presso le istituzioni scolastiche raccomando sempre di coinvolgerle nei processi decisionali e negli organi di rappresentanza all’interno degli istituti. Esportare il modello italiano delle Consulte in Europa significa promuovere una scuola sempre più vicina ai bisogni reali degli studenti”, ha dichiarato Valditara.

“La rappresentanza studentesca – affermano Sanya Bonelli e Riccardo Spolaore, rispettivamente il Portavoce e il Segretario dell’UCN – è una vera e propria eccellenza italiana, che può diventare un modello per tutta Europa: è questa la sfida che l’UCN porterà avanti nei prossimi mesi. Integrare le rappresentanze studentesche delle 27 nazioni europee è un processo che deve vedere l’Italia capofila, a partire dalle studentesse e dagli studenti impegnati nelle Consulte provinciali degli studenti”.

Un focus importante è stato dedicato all’Esame di Stato. Il Ministro ha illustrato le ragioni per cui diventerà Esame di Maturità: lo scopo è restituire valore al significato simbolico dell’Esame, ribadendo inoltre l’importanza della prova orale, che non deve solo verificare conoscenze e competenze ma anche il grado di autonomia e di responsabilità raggiunte, valorizzare il percorso di crescita complessiva dello studente, ponendo ancora una volta “la persona al centro”.

Nel corso dell’incontro, il Ministro ha ribadito l’impegno del MIM nel rafforzare il sostegno psicologico a studenti e docenti, laddove emergano fragilità, calibrato sulle reali esigenze delle comunità scolastiche.

Sono stati illustrati anche i dati aggiornati relativi all’Agenda Sud, estesa per la prima volta quest’anno alle regioni settentrionali attraverso Agenda Nord. In Campania, le scuole coinvolte nel progetto hanno registrato un miglioramento di 32 punti contro i 14 delle scuole per le quali non è stato avviato lo stesso percorso. Segnali positivi arrivano, inoltre, dal fronte dell’educazione alle relazioni. Almeno il 90% delle scuole superiori ha già avviato corsi curriculari in materia e, secondo i docenti, si registra un miglioramento nella qualità delle relazioni tra studenti nel 70% dei casi.

In chiusura, il Ministro ha ringraziato i docenti e i rappresentanti delle Consulte per il loro costante impegno e ha rivolto l’invito a partecipare al Summit internazionale sull’IA a scuola che si terrà a Napoli e al Giubileo dell’Educazione, entrambi in programma per ottobre 2025: due importanti occasioni di riflessione condivisa sul ruolo della scuola nella formazione culturale e civile delle nuove generazioni.

Laboratori didattici innovativi negli ITS

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha firmato il decreto che assegna 130 milioni di euro di risorse residue del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) agli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy), per il potenziamento e la realizzazione di nuovi laboratori didattici altamente innovativi. L’intervento si inserisce nell’ambito dell’Investimento 1.5 della Missione 4 – Componente 1 del PNRR e punta a rafforzare il sistema di formazione terziaria professionalizzante, in linea con i bisogni delle imprese e con le sfide della transizione digitale e green. L’obiettivo è colmare il divario tra le competenze richieste dal mondo produttivo e quelle realmente presenti sul mercato del lavoro, aumentando il numero degli studenti iscritti agli ITS Academy fino a raggiungere il target europeo di 22.000 entro marzo 2026.

“Con questo provvedimento investiamo risorse importanti nella formazione tecnica di eccellenza, grande opportunità per il futuro lavorativo di tanti giovani, motore della crescita economica e della competitività del Paese. I nuovi laboratori permetteranno ai nostri ragazzi di imparare sul campo, con strumenti all’avanguardia, sviluppando competenze realmente spendibili nelle filiere produttive locali. È una scelta strategica per l’Italia: puntiamo su merito, occupazione di qualità e innovazione”, ha dichiarato Valditara.

Le risorse, che si aggiungono ai circa 514 milioni già assegnati alle Fondazioni ITS per il potenziamento dei laboratori formativi, saranno destinate esclusivamente a laboratori nuovi o al potenziamento di quelli esistenti non ancora finanziati. Fino al 30% dei fondi potrà essere utilizzato per interventi edilizi, qualora strettamente necessari e funzionali all’attività laboratoriale.

I fondi verranno ripartiti secondo criteri già consolidati: una quota fissa del 40% e una quota variabile del 60% legata al numero di iscritti, con una garanzia di almeno il 40% delle risorse destinate agli ITS Academy delle regioni del Mezzogiorno.

PCTO ed “America’s Cup – Napoli 2027”

Su proposta del Ministro dell’Istruzione e del Merito è stato approvato un emendamento al Decreto legge Sport finalizzato alla realizzazione di Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO), da parte delle Scuole secondarie di II grado, nell’ambito della 38° edizione della competizione velica internazionale “America’s Cup – Napoli 2027”.

In particolare, si intende valorizzare la funzione formativa e orientativa dei PCTO, offrendo, nell’ambito della manifestazione, una possibilità concreta e qualificata di apprendimento esperienziale per gli studenti, soprattutto nell’ambito della filiera tecnologico-professionale “4+2”.

“Il progetto offre agli studenti opportunità concrete di crescita e orientamento professionale, valorizza le scuole del territorio e promuove la cultura dello sport, che significa anche cultura del rispetto delle regole e delle persone. Temi fondamentali per la formazione dei giovani, che rivestono un ruolo di primo piano nella nostra azione di governo, come testimonia l’importante lavoro che stiamo svolgendo in collaborazione con il Ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi”, ha dichiarato il Ministro Valditara.

Le scuole aderenti alle filiere tecnologico-professionali afferenti alle aree tecnologiche degli ITS Academy potranno realizzare percorsi coerenti con i vari aspetti dell’evento, insieme ai soggetti pubblici e privati coinvolti.

Tutte le attività si svolgeranno con particolari standard di sicurezza e i soggetti ospitanti dovranno integrare il documento di valutazione dei rischi (DVR) con una sezione specifica relativa agli studenti coinvolti in PCTO, da trasmettere alle istituzioni scolastiche.

Si continua a parlar di scuola

SI CONTINUA A PARLAR DI SCUOLA

Franco Buccino

da ScuolaNapoletana

Si continua a parlar di scuola. I risultati delle prove Invalsi, il rapporto Istat “Benessere e disuguaglianze in Italia”, i recenti casi di ragazzi che rifiutano la prova orale agli esami di maturità. Manca solo la polemica sui voti agli esami di Stato, con i “cento e lode” in maggior numero al Sud, che tradizionalmente ci accompagna al mare, sotto gli ombrelloni.

Tra qualche luce e più ombre, come da copione, i risultati delle prove Invalsi 2025.                                                                                                 Ogni piccolo dato positivo, il Ministero lo fa risalire a Agenda Italia e al “decreto Caivano”, iniziative circoscritte, costose e poco significative. E pure presentate come “modelli” per l’Italia e l’Europa.     Colpisce, in positivo, la diminuzione della dispersione nella secondaria di secondo grado. Peccato che agli studenti “recuperati” e riportati nelle aule venga addebitato l’abbassamento di qualità di questo segmento di scuola! Sarà per questo che il Ministro Valditara ha inaugurato i due canali scolastici: uno, quellotradizionale, l’altro più corto, con l’aiuto delle imprese, per i ragazzi destinati a un lavoro precoce?

Più netto e impietoso il rapporto Istat “Benessere e disuguaglianze in Italia”. In quasi tutti gli indicatori esaminati ci ritroviamo con la maglia nera, ultime in classifica, la Campania e la Sicilia, e poi le altre regioni del sud. Sia che si tratti di salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, ambiente. E svantaggi in tutti i campi per le nuove generazioni. In particolare, le disparità regionali, di genere e socio-economiche influenzano negativamente l’accesso e la qualità dell’istruzione, mentre è proprio  l’istruzione l’antidoto più efficace alle disuguaglianze.

I risultati delle prove Invalsi, anche se un po’ scontati, e i rapporti Istat, quelli relativi a istruzione e formazione, sempre complessivi e illuminanti, offrono materiali imponenti per chi decide le politiche scolastiche. L’amministrazione scolastica dovrebbe prenderli in carico, elaborare piani, investire risorse e dar conto dei risultati. Prima di pretenderli dalle singole scuole!

Nella coda degli esami di Stato, quest’anno è successo che alcuni studenti si sono rifiutati di “fare l’orale”, di sottoporsi alla prova orale. Una novità che ha sconcertato docenti, esperti, famiglie e opinione pubblica. Sono nate discussioni, anche accese, con posizioni divere, risposte articolate. C’è chi ha parlato di esibizionismo, chi di disagio giovanile. Chi dice che si tratta di “bravate” di ragazzi che comunque, tra scritti e crediti, avevano già raggiunto abbondantemente il minimo, e chi invece parla di insofferenza dei ragazzi verso un esame tutto da riformare. Il Ministro ha annunciato, insieme a “radicali” modifiche dell’esame, una norma specifica per cui sarà bocciato chi rifiuta di sottoporsi a una prova dell’esame. Di sicuro ci sarà questa norma. Mentre per una radicale modifica dell’esame chissà quanto bisognerà ancora attendere…

E intanto, le scuole del Sud, ci prepariamo all’effimero momento di gloria con l’uscita dei “quadri” dell’esame di maturità. Tradizionalmente siamo al primo posto per i “cento” e per le “lodi”, suscitando le ire e le gelosie degli altri. Una brevissima parentesi, e già siamo al prossimo anno scolastico con i drammatici problemi, vecchi e nuovi.

Assunzioni

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha firmato il Decreto per le assunzioni dei docenti nelle scuole statali di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2025/2026, per un totale di 48.504 posti, dei quali 13.860 sul sostegno.
Con un successivo Decreto del Ministro, inoltre, sarà disciplinata l’assunzione di 6.022 docenti di religione, in seguito al concorso bandito del 2024. L’ultima procedura risaliva al 2004.

“Per settembre assumeremo oltre 54 mila docenti tra posti comuni, di sostegno e di religione. Un numero record. Contiamo così di dare maggiori garanzie di continuità didattica agli studenti e di stabilità agli insegnanti. Abbiamo dedicato particolare attenzione alla continuità didattica per il sostegno, consapevoli dell’importanza che essa riveste per i ragazzi più fragili. Sull’insegnamento della religione cattolica, stiamo realizzando la più importante immissione in ruolo degli ultimi venti anni”, ha dichiarato il Ministro Valditara.

In merito ai posti comuni e di sostegno, l’effettiva assegnazione dei contingenti alle singole classi di concorso sarà ora stabilita dagli Uffici Scolastici Regionali (USR), che gestiranno le relative procedure, sulla base dei posti vacanti e del numero degli aspiranti esistenti a livello territoriale.
Una volta determinata la distribuzione da parte degli USR, potranno essere assunti gli aspiranti inseriti a livello provinciale nelle graduatorie ad esaurimento e i vincitori ancora presenti nelle graduatorie regionali dei concorsi del 2016, del 2018 e del 2020. Il numero di gran lunga maggiore di assunzioni verrà effettuato utilizzando le graduatorie dei concorsi banditi nel 2023 e nel 2024 (i cosiddetti concorsi “PNRR1” e “PNRR2”) nella prospettiva della piena attuazione degli sfidanti target europei del PNRR.
Per massimizzare l’assunzione dei docenti sui posti di sostegno, eventuali residui non assegnati a queste procedure andranno ai docenti specializzati inseriti nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze su sostegno. In caso di esaurimento dei posti nella provincia di appartenenza, gli aspiranti potranno concorrere all’assegnazione dei posti residui anche nelle altre province della stessa regione o nelle province di una regione diversa, a loro scelta.

Incremento fondo acquisto libri di testo

Il fondo per l’acquisto dei libri di testo da parte delle famiglie meno abbienti, in base alla legge di bilancio del 2023, stanziava, per l’anno 2024, 133 milioni di euro, a cui vanno aggiunti ulteriori 4 milioni di euro che il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha destinato a tale finalità, a seguito dell’approvazione del decreto-legge 160 del 2024.

Il fondo è stato incrementato anche per il 2025 di 4 milioni di euro e, per il 2026 e 2027, di 6 milioni di euro. In termini percentuali si tratta di un aumento percentuale per il 2024 e il 2025 del 3% e per ciascuno degli anni 2026 e 2027 del 4,5%.

Risorse che compensano abbondantemente l’aumento dei prezzi deciso dagli editori. Lo dichiara il Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Esplosione Roma, monitoraggio edifici scolastici

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, attraverso il Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, sta monitorando lo stato delle scuole presenti nella zona in cui si è verificata l’esplosione a Roma, informando immediatamente di ogni sviluppo il Ministro Giuseppe Valditara, che segue costantemente l’evolversi della situazione.

L’IC “Simonetta Salacone”, deserto al momento dell’incidente, ha riportato ingenti danni strutturali. Il “Romolo Balzani” è quello che ha riportato i danni maggiori e risulta non agibile. Al plesso di Via Ferraroni, seppure con minori danni, viene sospesa ogni attività.

Danni meno gravi si sono verificati nell’Istituto “Trilussa”.

Presso l’IC di Via dei Sesami si è verificato il crollo di un cornicione.

Nessun ferito, alcuni vetri distrutti e una porta divelta al Liceo “Kant”, dove si stavano svolgendo corsi di recupero. L’istituto è stato immediatamente evacuato.

Presso il Liceo paritario “Cavanis” erano in corso gli Esami di Stato, che sono stati sospesi per valutare le condizioni dell’edificio. Gli Esami riprenderanno domani al Liceo “Amaldi”.

Le verifiche da parte dei Vigili del Fuoco sono tuttora in corso.

Facciamo chiarezza

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha predisposto sul proprio sito istituzionale una nuova sezione per approfondire le tematiche della scuola rispondendo ad articoli di stampa, contenuti che circolano sui social, dibattiti in corso sull’istruzione, domande frequenti degli utenti. L’obiettivo è fornire dati e informazioni ufficiali in ottica di dialogo e trasparenza.

Il link alla sezione: https://mim.gov.it/web/guest/facciamo-chiarezza

Se nessuno si occupa di formare i ragazzi

SE NESSUNO SI OCCUPA DI FORMARE I RAGAZZI

di Franco Buccino

(da La Repubblica ed. Napoli 26 giugno 2025 pag.19)

Una delle tracce dei temi alla maturità era sul rispetto. Io penso non tanto, e non solo, al rispetto che dobbiamo ai genitori, agli anziani, alle autorità, ai superiori, ma soprattutto al rispetto che dobbiamo, tutti, ai bambini, ai ragazzi, ai giovanissimi. Un grande pedagogista dell’antichità, Quintiliano, compendiava l’attività pedagogica, educativa, nella celebre frase Maxima debetur puero reverentia ,e cioè “Al fanciullo si deve il massimo rispetto”.
C’è rispetto oggi per bambini, ragazzi, giovani? Io penso di no. A cominciare dalla scuola. La recente pandemia ha visto, da noi, scuole chiuse per lunghi periodi, una didattica a distanza molto approssimativa e problematica, un’impennata di dispersione scolastica. Ci eravamo illusi che si rimediasse a questo problema, che ci fossero risorse significative per un recupero e un rilancio dell’istruzione, come in altri settori. Invece niente. I maturandi di quest’anno ne pagano le conseguenze e, paradossalmente, potrebbero pretendere crediti importanti per quello che non hanno fatto.
I ragazzi, fuori della scuola, sono spesso come pesci fuor d’acqua. Si sarebbe potuto e si potrebbe far tanto nelle aule in campo educativo; invece, la maggioranza dei provvedimenti sono stati di norma disciplinari: uso strumentale del voto in condotta, lo studio della Costituzione come espiazione della pena. A volte le scuole sono sembrate più caserme che sedi d’istruzione.
L’assenza diffusa di luoghi d’aggregazione come cinema, biblioteche, impianti sportivi, li porta a ritrovarsi in massa negli stessi posti dove, spesso per futili motivi vengono alle mani , e spuntano coltelli, a volte, pistole. Quanto più sono degradati questi posti, più imperversano bande giovanili. Rispetto a quelle degli adulti, per le loro performance preferiscono i luoghi affollati, perfino i lidi.
Certo la maggioranza dei ragazzi non porteranno coltelli e pistole, né si abbandoneranno a scene di violenze, ma vedono in quelli che lo fanno, persone da temere e rispettare.
Spesso così la pensano anche le loro famiglie: genitori e fratelli maggiori educati allo stesso modo, cerchie di amici, quartieri a rischio, presenza di cosche malavitose, parenti con problemi giudiziari. Quello che bisogna sottolineare è che queste carenze educative non dipendono solo da fattori socioeconomici, ma sono trasversali a tutte le classi sociali.
Quante volte le forze dell’ordine riconsegnano ragazzi colpevoli di reati a genitori che cascano dalle nuvole. E neanche in quell’occasione entrano in crisi e si rendono conto di non aver svolto il loro ruolo educativo. Proprio come tanti insegnanti a scuola!
Tutti ragazzi che meriterebbero più considerazione, più rispetto, nel periodo più intensamente formativo della loro vita. Ci dovrebbe essere spazio da dedicare all’educazione dei sentimenti, alla solidarietà, all’educazione sessuale. Un’educazione complessiva, non spacchettata come si teorizza oggi. Complessiva, graduale e coordinata. Un grande impegno per l’educazione dei ragazzi, fatto di risorse, di tempo e di disponibilità. 

Contrasto ai diplomifici

Con il decreto-legge 45 del 2025, di recente approvazione, sono state previste misure chiare e definiti controlli stringenti per il contrasto dei cosiddetti diplomifici. Al contempo, in accordo con gli Uffici Scolastici Regionali e in attuazione del Protocollo d’intesa firmato con la Guardia di Finanza, è stata messa in atto, nei mesi precedenti, un’estesa azione ispettiva che ha portato alla revoca della parità a un alto numero di Istituzioni scolastiche. “La lotta contro i diplomifici sta iniziando a dare i suoi primi frutti concreti”, commenta il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, “il nostro impegno è per una scuola seria, contrassegnata dal merito e dalla legalità”.

In Sicilia, nei primi mesi del 2025, sono state 11 le revoche della parità fra le scuole di II grado, di cui 8 a seguito delle ispezioni avviate nell’anno scolastico 2024/2025. Sempre in Sicilia, altre 24 revoche sono avvenute nel corso del 2024. Sempre nel 2024, le revoche sono state 11 in Calabria e 30 in Campania.

Alcuni segnali arrivano anche dagli esami di Stato. Guardando ai dati della Maturità 2025 emerge, con riferimento ai candidati esterni, una diminuzione che riguarda sia la scuola statale che la paritaria. In particolare, i candidati esterni totali quest’anno sono 13.066, rispetto ai 13.787 del 2024, con un calo del 5,2%. I candidati esterni sono il 6,9% in meno rispetto al 2024 nelle scuole statali e l’1,3% in meno nelle scuole paritarie.

La flessione degli esterni alla Maturità, fra scuole statali e paritarie, ha avuto un picco in alcune regioni, in particolare in quelle dove il controllo sui cosiddetti diplomifici ha portato a un numero consistente di revoche della parità. In Calabria i candidati esterni sono quest’anno il 30,9% in meno: passano dai 747 del 2024 ai 516 del 2025. In Campania gli esterni sono il 25% in meno: passano dai 1.685 del 2024 ai 1.264 del 2025. In Sicilia sono il 23,9% in meno: erano 1.613 nel 2024, sono 1.228 nel 2025.