Archivi tag: Sicurezza

PNRR e Istruzione



Decreto Ministeriale 2 febbraio 2024, AOOGABMI 19
Riparto delle risorse per la riduzione dei divari territoriali e il contrasto alla dispersione scolastica, in attuazione della Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università – Investimento 1.4 “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nella scuola secondaria di primo e secondo grado e alla lotta alla dispersione scolastica” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU


Attuazione PNRR
Senato, 23 aprile 2024

Con Nota 19 marzo 2023, AOOGABMI 48292, si richiama quanto previsto dal Decreto-Legge 2 marzo 2024, n. 19, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 52 del 2 marzo 2024, e, in particolare, dall’articolo 2, comma 1, che stabilisce che, entro e non oltre il 2 aprile 2024, “(…) i soggetti attuatori dei programmi e degli interventi provvedono a rendere disponibile ovvero ad aggiornare sul sistema informatico «ReGiS» di cui all’articolo 1, comma 1043, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, (…) il cronoprogramma procedurale e finanziario di ciascun programma e intervento aggiornato alla data del 31 dicembre 2023, con l’indicazione dello stato di avanzamento alla predetta data (…)”.

Nota 19 marzo 2023, AOOGABMI 48292
Adempimenti urgenti ai sensi dell’art. 2 del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19 “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”

Decreto-Legge 2 marzo 2024, n. 19
Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)


Comunicato 1 marzo 2024
Provvedimenti attuativi di misure del PNRR Milestone M4C1-10

Comunicato 24 febbraio 2024
Piano nazionale di ripresa e resilienza – Missione 4 – Componente 1. Milestone europea M4C1-10


Potenziamento STEM e Formazione

L’Unità di missione per il PNRR informa che: “In relazione alla linea di investimento “Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico” del PNRR e alle Istruzioni operative prot. n. 141549 del 7 dicembre 2023 relative alla Formazione del personale scolastico per la transizione digitale (D.M. 66/2023), si comunica che mercoledì 14 febbraio 2024, alle ore 16.30, si svolgerà un webinar di approfondimento sulle Istruzioni operative e sulla presentazione dei progetti, in collaborazione con le Equipe formative territoriali.
La partecipazione al webinar è gratuita ed è aperta al personale scolastico interessato delle scuole finanziate con D.M. 66/2023. È possibile l’iscrizione accedendo al seguente link:
https://scuolafutura.webex.com/weblink/register/rb536af928e72f9a02ad9dbf881becb43
Si avvisa che sarà possibile registrarsi, fino alla capienza massima consentita dalla piattaforma di videoconferenza, e comunque entro le ore 15,00 del giorno 13 febbraio 2024.
Il webinar sarà altresì trasmesso in streaming sul canale Youtube delle équipe formative territoriali, disponibile al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=DmLPBs_FsvU


Istruzioni operative 7 dicembre 2023, AOOGABMI 141549
Formazione del personale scolastico per la transizione digitale (D.M. 66/2023)

Decreto Ministeriale 12 aprile 2023, AOOGABMI 66
Decreto di riparto delle risorse alle istituzioni scolastiche in attuazione della linea di investimento 2.1 “Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico” nell’ambito della Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – “Potenziamento dell’offerta dei servizi all’istruzione: dagli asili nido all’Università” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU


Nota 7 dicembre 2023, AOOGABMI 141432
Piano nazionale di ripresa e resilienza. Investimento M4C11.3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi’, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU. Istruzioni operative prot. n. 132935 del 15 novembre 2023. Diferimento del termine di chiusura dela piataforma per al presentazione dei progetti

Istruzioni operative 15 novembre 2023, AOOGABMI 132935
Azioni di potenziamento delle competenze STEM e multilinguistiche (D.M. 65/2023) – Istruzioni operative

Decreto Ministeriale 12 aprile 2023, AOOGABMI 65
Decreto di riparto delle risorse alle istituzioni scolastiche in attuazione della linea di investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” nell’ambito della Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – “Potenziamento dell’offerta dei servizi all’istruzione: dagli asili nido all’Università” del Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU


Decreto Ministeriale 3 aprile 2023, AOOGABMI 61
Decreto di destinazione di risorse per incentivare scambi ed esperienze formative all’estero per studenti e per il personale scolastico attraverso un potenziamento del programma Erasmus+ 2021-2027 e nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – Investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU



Avviso 23 ottobre 2023, AOOGABMI 124828
Prossimo avvio del Programma nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027


Avviso 22 agosto 2023, AOOGABMI 106909
Avviso pubblico per la selezione di assistenti amministrativi per il Gruppo di supporto al PNRR

Procedura selettiva pubblica mediante comparazione per titoli, esperienze professionali e colloquio per posizioni di comando per assistenti amministrativi presso l’Unità di missione per il PNRR del Ministero dell’Istruzione e del Merito (Avviso 22 agosto 2023, AOOGABMI 106909).
Scadenza presentazione domande:entro e non oltre le ore 12:00 del 5 settembre 2023.


Decreto Ministeriale 8 agosto 2022, AOOGABMI 218
Decreto di riparto delle risorse tra le istituzioni scolastiche in attuazione del Piano “Scuola 4.0” di cui alla Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università – Investimento 3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

Tutorial Piattaforma Futura

  • Nota 28 settembre 2023, AOOGABMI 116416
    Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Investimento M4C1I3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori”. Istruzioni operative prot. n. 107624 del 21 dicembre 2022. Aggiornamento del cronoprogramma procedurale

Con nota prot. n. 116416 del 28 settembre 2023 l’Unità di missione per il PNRR ha comunicato che, con riferimento alle procedure selettive dei soggetti affidatari delle forniture e dei servizi, nel rispetto delle norme in materia di contratti pubblici, relative alla linea di investimento 3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori”, Missione 4, Componente 1, del PNRR, e alle risorse assegnate con decreto ministeriale 8 agosto 2022, n. 218, le istituzioni scolastiche, le quali hanno registrato problematiche nel completamento delle operazioni di aggiudicazione delle forniture e/o dei servizi, devono provvedere celermente a concludere le procedure di affidamento e a caricare la relativa documentazione nell’apposita sezione della piattaforma “FUTURA PNRR – Gestione Progetti” entro e non oltre il termine del 30 novembre 2023. Restano improrogabilmente fermi tutti gli altri termini stabiliti nel PNRR, nel Piano “Scuola 4.0” e negli Accordi di concessione per la realizzazione degli ambienti e dei laboratori e per la loro entrata in funzione.

  • Nota 19 giugno 2023, AOOGABMI 86810
    Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Investimento M4C1I3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori”. Cronoprogramma procedurale

La Nota 19 giugno 2023, AOOGABMI 86810 aggiorna il cronoprogramma della linea di investimento 3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori”, Missione 4, Componente 1, del PNRR, sia per l’Azione 1 che per l’Azione 2:

  • entro la data del 31 luglio 2023 deve essere acquisito almeno un codice CIG delle procedure ed entro lo stesso termine il/i codice/i CIG acquisito/i deve essere caricato all’interno dell’area “Gestione”, sezione “Procedure”, della piattaforma “FUTURA PNRR – Gestione Progetti”;
  • la data di aggiudicazione, previa individuazione, tramite apposite procedure, del/i soggetto/i affidatario/i di forniture e/o servizi, nel rispetto delle norme vigenti in materia di contratti pubblici, è fissata al 30 settembre 2023. Sempre entro tale data dovranno essere caricate all’interno della citata area della piattaforma anche la/e determina/e di aggiudicazione e la documentazione relativa all’espletamento delle procedure.

Le sintesi delle Istruzioni operative per l’attuazione delle misure “Scuola 4.0” e delle “Azioni di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica”, presentate nel corso dell’incontro con il tavolo partenariale svoltosi il 14 dicembre 2022.


FAQ 20 febbraio 2023, AOOGABMI 21092
Azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica (D.M. 170/2022) – CHIARIMENTI E F.A.Q


Agenda Sud: un progetto del MIM per superare il divario territoriale tra Nord e Sud Italia, garantendo pari opportunità d’istruzione agli studenti su tutto il territorio nazionale, rivolto alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia


ITS: ulteriori risorse PNRR: 700 milioni alle Fondazioni ITS Academy accreditate con almeno un percorso di formazione attivo


(Roma, 27 maggio 2023) Il MIM comunica:

“PNRR, Ministero dell’Istruzione e del Merito: ecco l’analisi dell’avanzamento della spesa, pagamenti dei progetti in linea con le previsioni

In relazione a quanto uscito su alcuni organi di stampa, il Ministero dell’Istruzione e del Merito precisa che:

I dati  pubblicati non tengono conto delle disposizioni di pagamento di fine aprile e maggio 2023, perché non ancora registrate sul sistema e non tengono, inoltre, conto dei pagamenti effettuati sui “progetti in essere” del PNRR, e quindi sul bilancio dello Stato, che, per il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ammontano a circa 6 miliardi di euro, cifra molto rilevante anche in considerazione del fatto che i “progetti in essere” sono quelli che hanno uno stato di avanzamento maggiore, in quanto autorizzati prima. Le previsioni di spesa del PNRR sono tutte riferite all’intero anno 2023 e, quindi, con proiezioni al 31 dicembre 2023.  

Si precisa che la Missione 4 ricomprende sia Istruzione sia Ricerca per un totale di 30,87 miliardi, di cui 17,56 miliardi gestiti dal Mim. Nel periodo novembre – dicembre 2022 sono stati pagati, su sei linee di finanziamento, 1.026.694.871,35 euro. Per il periodo gennaio – dicembre 2023 per tutti gli investimenti Mim le previsioni di spesa sono 2,8 miliardi di euro, e la somma a oggi erogata (gennaio – maggio 2023) è pari a 1.425.809.828,60, comprendendo sia progetti in essere sia progetti nuovi.”


Accordi Quadro per accelerare la costruzione di nuove scuole: MIM e Invitalia pubblicano procedura di gara


Riforma ITS: nell’ambito delle riforme previste dal PNRR (Missione 4 – componente 1 – investimento 1.5), il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome hanno raggiunto l’intesa sui primi tre decreti attuativi della legge 99/22 sul sistema terziario dell’Istruzione tecnica superiore, in tema di Commissioni d’esame, di Statuto e di Comitato nazionale.


Personalizzazione e Orientamento: pubblicato il DM 63/2923 che stanzia 150 milioni di euro per le figure professionali di “docente tutor” e “docente orientatore” e la Nota 5 aprile 2023, AOODPPR 958, di avvio delle iniziative propedeutiche all’attuazione delle Linee guida per l’Orientamento


Nota 15 febbraio 2024, AOODGCASIS 885
Scuola digitale 2022-2026 – migrazione al cloud e siti web: webinar 20 febbraio 2024 (ore 10:30) e 27 febbraio 2024 (ore 10:30)

Nota 6 febbraio 2024, AOODGCASIS 675
Scuola digitale 2022-2026 – Avviso 1.2 Migrazione al Cloud. Promemoria per scadenza termine per contrattualizzazione fornitori

Nota 4 aprile 2023, AOODGCASIS 1695
Avviso PNRR “1.4.1 Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici” – attività di sviluppo, implementazione e verifica dei Siti web delle Istituzioni scolastiche

Nota 14 febbraio 2023, AOODGCASIS 809
Scuola digitale 2022-2026 – Proroga scadenza Avviso pubblico 1.2 “Abilitazione al cloud per le PA locali” Scuole (dicembre 2022)

Nota 7 dicembre 2022, AOODGCASIS 4333
Scuola digitale 2022-2026 – Pubblicazione di nuovi avvisi di finanziamento

Nota 5 dicembre 2022, AOODGCASIS 4286
Avviso PNRR “1.4.1 Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici” – attività di sviluppo, implementazione e verifica dei Siti web delle Istituzioni scolastiche


936 mln di risorse PNRR per l’edilizia scolastica
399 interventi richiesti dalle Regioni



Nota 31 ottobre 2022. AOOGABMI 91698
Progetti in essere del PNRR. Articolo 1, comma 512, della legge 30 dicembre 2020, n. 178. Decreto del Ministro dell’istruzione 11 agosto 2022, n. 222, articolo 2 – Azioni di coinvolgimento degli animatori digitali nell’ambito della linea di investimento 2.1 “Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico” di cui alla Missione 4 – Componente 1 – del PNRR. Trasmissione del codice unico di progetto (CUP) e invio del progetto per gli anni scolastici 2022-2023 e 2023-2024


Il Consiglio dei Ministri del 16 febbraio 2023 approva un Decreto-Legge per l’Attuazione del PNRR

  • Decreto-Legge 24 febbraio 2023, n. 13
    Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune

Istruzioni operative 30 dicembre 2022, AOOGABMi 109799
Azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica (D.M. 170/2022)



Dimensionamento scolastico


Piano Edilizia scolastica


Decreto Direttoriale 8 settembre 2022, AOOGABM 57
Approvazione delle graduatorie per il raggiungimento dei target e milestone nell’ambito dell’Investimento 1.1 del PNRR: Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia


PNRR per l’Istruzione: campagna social per spiegare risorse e investimenti per la scuola

Una campagna social per far conoscere meglio, con post dedicati e approfondimenti, le linee di investimento per l’istruzione previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
La campagna “#PnrrIstruzione quanto ne sai?” parte dal 20 settembre sui canali social del Ministero con l’obiettivo di informare e raggiungere la più ampia platea possibile. Dodici appuntamenti, due a settimana, ogni martedì e venerdì, per scoprire, attraverso grafiche, video e quiz, in cosa consistono, ad esempio, il Piano scuola 4.0, gli interventi di riqualifica degli edifici scolastici, il potenziamento di laboratori, mense e palestre e dell’attività sportiva a scuola.
Testi in pillole e per conoscere in modo semplice e immediato come saranno impiegati i 17,59 miliardi del Pnrr destinati all’istruzione e come sarà la scuola del futuro.


PNRR, su nidi e infanzia rispettate le scadenze

(Ministero Istruzione, 6 ottobre 2022) Con riferimento a notizie di stampa secondo cui ci sarebbero dei ritardi nelle procedure del PNRR che riguardano scuole dell’infanzia e nidi, si precisa che le scadenze previste sono state rispettate e che il lavoro procede secondo gli obiettivi prefissati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Premesso che il target è fissato a marzo 2023 e non a dicembre 2022, si rappresenta comunque che sono già state attivate le procedure progressive per la sottoscrizione degli accordi di concessione con gli enti locali. Le uniche procedure ancora in via di definizione riguardano esclusivamente i comuni “ammessi con riserva” per i quali è in corso la conclusione dell’istruttoria.


Nuove scuole: concluso il primo grado del concorso di progettazione

Si è concluso venerdì 7 ottobre il primo grado del concorso di progettazione. Grazie al lavoro delle Commissioni sono stati selezionati i progetti che accedono al secondo grado, che è possibile consultare nella pagina dedicata.

Dal 10 al 21 ottobre i progettisti possono presentare le proprie richieste di chiarimento, le cui risposte saranno pubblicate entro il 28 ottobre.

Fino al 14 novembre si potranno inviare gli elaborati tecnici per il 2° grado, che saranno valutati dalle Commissioni entro il 16 dicembre.


PNRR, valorizzazione del personale docente: il Ministro firma il decreto con i nuovi criteri


PNRR, via libera nel Consiglio dei Ministri del 16 settembre 2022 alla Riforma Tecnici e Professionali in CdM


Sono 1.737 le proposte ideative e progettuali arrivate alla chiusura del bando di concorso per la progettazione e la realizzazione di 212 nuove scuole finanziate con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il 25 agosto è scaduto il termine per la presentazione delle proposte. Il concorso di idee è stato indetto dal Ministero dell’Istruzione con il supporto e l’utilizzo della piattaforma concorsi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Le aree, tra le 212 già individuate, che hanno ottenuto più candidature di proposte ideative delle nuove scuole sono i comuni di Piove di Sacco, Lugagnano Val D’Arda, Alfonsine e Fidenza.

“La grande partecipazione registrata testimonia la voglia che c’è, nel Paese, di partecipare ai processi di innovazione e alla grande opportunità riformista offerta dal Pnrr – sottolinea il Ministro Bianchi -. Ringrazio il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori per il contributo prezioso e tutte e tutti i progettisti che si sono messi in gioco immaginando le scuole del futuro insieme a noi: innovative, aperte al territorio, sicure, accoglienti, pensate per una nuova didattica”. 

Il Ministero dell’Istruzione ha provveduto, inoltre, alla nomina delle 20 commissioni giudicatrici, suddivise su base regionale, che valuteranno le 1.737 candidature pervenute per le 212 aree: si apre, così, la fase di valutazione del bando di concorso. Le commissioni sono composte da architetti, ingegneri, iscritti ai rispettivi ordini professionali, docenti universitari e ricercatori di enti di ricerca e fondazioni che si occupano di scuola, professionisti e dirigenti di pubbliche amministrazioni. Dal 1° settembre 2022 tutti i componenti potranno accedere al sistema informativo e iniziare la valutazione delle proposte candidate sulle singole aree.   

I criteri di valutazione del primo grado del concorso sono la qualità architettonica della proposta (con riferimento alla didattica e alla relazione tra ambiente esterno e interno alla scuola); la funzionalità e flessibilità nella definizione e distribuzione degli spazi scolastici, con riferimento alle metodologie didattiche innovative; la sicurezza, con particolare riferimento agli aspetti anti sismici; la sostenibilità ambientale ed economica; l’accessibilità e il dimensionamento dell’edificio per il relativo grado di istruzione, considerato il numero delle studentesse e degli studenti beneficiari dell’intervento.  

Le commissioni avranno tempo fino al 7 ottobre 2022, data in cui dovranno essere pubblicati, da parte del Ministero dell’Istruzione, i codici dei progettisti ammessi al secondo grado del concorso di progettazione. Possono essere ammessi al secondo grado del concorso al massimo 5 progetti per ciascuna area.   

Il progetto migliore per ciascuna delle 212 aree riceverà un premio e diventerà di proprietà degli enti locali beneficiari che provvederanno ad affidare le fasi successive della progettazione e i lavori. Gli interventi previsti riguardano scuole dei diversi ordini grazie a uno stanziamento complessivo di un miliardo e 189 milioni di euro. Al Mezzogiorno è stato assegnato il 42,4% dei fondi. Le scuole verranno edificate a partire dai principi contenuti nel documento “Progettare, costruire e abitare la scuola”, elaborato da un gruppo di lavoro, composto da grandi architetti, pedagogisti ed esperti della scuola, voluto e istituto dal Ministro Patrizio Bianchi.


Dal 23 agosto scadono i termini di presentazione degli elaborati e della documentazione amministrativa per la partecipazione al Concorso di progettazione per la realizzazione di nuove scuole, mediante sostituzione edilizia. Obiettivo del concorso è la costruzione di edifici scolastici innovativi, sostenibili, sicuri e inclusivi.

Di seguito le scadenze:

Iscrizioni e contestuale invio elaborati e documentazione amministrativa 1° grado (chiusura periodo) – GRUPPO I entro le ore 15.00 del 23/08/2022

Iscrizioni e contestuale invio elaborati e documentazione amministrativa 1° grado (chiusura periodo) – GRUPPO II entro le ore 15.00 del 24/08/2022

Iscrizioni e contestuale invio elaborati e documentazione amministrativa 1° grado (chiusura periodo) – GRUPPO III entro le ore 15.00 del 25/08/2022

Il bando


Pubblicate le graduatorie degli avvisi pubblici relativi ad asili nido e scuole dell’infanzia con i progetti di investimento che verranno finanziati con le risorse europee Next Generation EU, stanziate nell’ambito delle azioni per il potenziamento dei servizi d’istruzione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ai 3 miliardi di risorse PNRR si aggiungono ulteriori oltre 108 milioni integrati dal Ministero dell’Istruzione, per un totale di 3.108.496.490,50 euro che andranno a finanziare 2.190 interventi: 333 per scuole dell’infanzia e 1.857 per asili nido e poli dell’infanzia per l’intera fascia di età 0-6 anni. La pubblicazione delle graduatorie conclude la prima fase dell’azione del PNRR per gli asili nido e le scuole e i servizi educativi per l’infanzia. Anche grazie alle risorse del Ministero, sono stati finanziati ulteriori 66 interventi, compresi i progetti con punteggio pari merito.

In particolare, alle regioni del Mezzogiorno andrà il 54,98% delle risorse per gli asili nido e il 40,85% di quelle per le scuole dell’infanzia. Lo stanziamento aggiuntivo del Ministero ha permesso di finanziare: 19 interventi in più con punteggio pari merito nella graduatoria degli asili nido e 18 interventi in più con punteggio pari merito nella graduatoria delle scuole dell’infanzia e, nella stessa graduatoria, ulteriori 18 interventi negli istituti del Mezzogiorno. È stato possibile finanziare inoltre anche ulteriori 11 progetti di asili nido nelle regioni del Mezzogiorno, candidati a seguito della riapertura dei termini.

Contestualmente, è stato disposto anche lo scorrimento delle graduatorie dell’avviso pubblico del 2021, da 700 milioni, su asili nido e centri polifunzionali per la famiglia che prevede l’autorizzazione di 234 nuovi interventi per un importo di 381 milioni. Questo avviso pubblico contribuisce al raggiungimento dei target del PNRR relativi all’attivazione di nuovi posti per servizi educativi nella fascia 0-6 anni e rientra tra i c.d. “progetti in essere” del PNRR.  

“Si tratta del più grande Piano mai realizzato sul tema dell’istruzione per la fascia 0-6 anni, con un investimento complessivo di 4,6 miliardi di euro – dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – Il governo ha lavorato in questi mesi e sta ancora lavorando affinché il Piano sia attuato, rispettando tutte le scadenze previste. Siamo particolarmente orgogliosi del risultato raggiunto sugli asili nido: siamo riusciti ad allocare tutte le risorse disponibili, con una quota ingente di finanziamenti destinata al Sud. Assicurare il diritto all’istruzione per i più piccoli, su tutto il territorio nazionale, è un elemento fondamentale per colmare il divario tra nord e sud, per rimuovere gli ostacoli al lavoro femminile e sostenere le famiglie con azioni concrete”.  

Un programma di innovazione didattica per avere lezioni più interattive e studentesse e studenti più coinvolti. È il “Piano Scuola 4.0”, uno stanziamento di 2,1 miliardi di euro per trasformare 100.000 classi tradizionali in ambienti innovativi di apprendimento e creare laboratori per le professioni digitali del futuro negli istituti scolastici del secondo ciclo. Spazi di apprendimento flessibili e tecnologici per favorire la collaborazione e l’inclusione. In tutte le scuole italiane e in linea con le esigenze di crescita di bambini e ragazzi.  

“Si tratta di un intervento trasformativo concreto della nostra scuola che stiamo realizzando nell’ambito del PNRR – afferma il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -, il più grande di questo tipo mai realizzato, con risorse e tempi certi. Le ricerche educative ci dicono che gli ambienti influiscono sul processo di apprendimento e sulle metodologie della didattica. L’intervento mette al centro le studentesse e gli studenti, utilizzando la tecnologia come risorsa per l’innovazione e alleata dell’apprendimento. In questi mesi abbiamo investito molto sul digitale. Fra risorse PNRR e altri fondi europei si tratta di 4,9 miliardi messi a disposizione per cablare aule, formare docenti, portare la banda ultra larga a scuola, sostenere la digitalizzazione di segreterie e pagamenti legati alle attività scolastiche, innovare gli spazi didattici. Un lavoro che deve andare avanti per garantire una scuola al passo con i tempi a studenti e famiglie”.  

Da oggi, dunque, sul sito del PNRR Istruzione sono pubblicate le risorse disponibili per ciascuna scuola che sono state assegnate attraverso un piano di riparto nazionale dei fondi, sulla base del numero delle classi di ciascuna scuola, con una riserva del 40% a favore degli istituti scolastici delle Regioni del Mezzogiorno. A disposizione di ogni istituto ci saranno strumenti di accompagnamento, come il Gruppo di supporto al PNRR, costituito al Ministero dell’Istruzione e negli Uffici Scolastici Regionali, oltre che la Task force scuole, gestita in collaborazione con l’Agenzia per la coesione territoriale.  

Next generation classrooms, 100.000 classi innovative  
Grazie alle risorse del “Piano Scuola 4.0”, ciascuna istituzione scolastica del primo e del secondo ciclo potrà trasformare almeno la metà delle classi attuali, progettando nuovi ambienti e una nuova didattica secondo le proprie esigenze. Un finanziamento di 1 miliardo e 296 milioni per la creazione di spazi fisici e digitali di apprendimento innovativi negli arredi e nelle attrezzature. Metodologie e tecniche di insegnamento in linea con la trasformazione degli ambienti, per potenziare l’apprendimento e lo sviluppo di competenze cognitive, sociali, emotive di studentesse e studenti.  

Il minimo comune denominatore saranno arredi facilmente posizionabili, attrezzature digitali versatili, la rete wireless o cablata. Ma a scegliere come saranno disposti o articolati saranno le scuole: il dirigente scolastico, in collaborazione con l’animatore digitale e il team per l’innovazione, potrà costituire un gruppo di progettazione che coinvolgerà progettisti, docenti e studenti per il disegno degli ambienti di apprendimento fisici e virtuali, per la progettazione didattica basata su metodologie innovative adatte ai nuovi ambienti, per la previsione di misure di accompagnamento nell’utilizzo degli spazi didattici modificati.  

Next generation labs, gli spazi per le professioni digitali del futuro  
Questa azione si rivolge nello specifico alle scuole secondarie di secondo grado. Obiettivo è la realizzazione di laboratori in cui studentesse e studenti possano sviluppare competenze digitali specifiche nei diversi ambiti tecnologici avanzati (come robotica, intelligenza artificiale, cybersicurezza, comunicazione digitale), anche attraverso attività autentiche e di effettiva simulazione dei luoghi, degli strumenti e dei processi legati alle nuove professioni.  

I laboratori sono un’opportunità per ampliare l’offerta formativa della scuola e devono essere disegnati coinvolgendo studenti, famiglie, docenti, imprese, università e Istituti tecnici superiori e integrandosi con i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO).  

A questa azione sono destinati 424 milioni, ripartiti in 124.044,57 euro per i licei e in 166.455,50 euro per le scuole del secondo ciclo che abbiano attivo almeno un indirizzo di istituto tecnico o professionale.  

Gli altri interventi sul digitale  
Le misure del “Piano Scuola 4.0” richiamano anche altri interventi, per un totale di 2 miliardi e 443 milioni, previsti e predisposti per favorire l’innovazione del sistema di istruzione, come la didattica digitale integrata (379 milioni di progetti in essere), come il potenziamento delle reti locali, cablate e wireless delle scuole (445 milioni di fondi React EU), l’installazione di schermi interattivi nelle aule (455 milioni di fondi React EU); la creazione di ambienti STEM (99 milioni); il Piano per la Banda Larga (600 milioni in parte a valere sul PNRR); il Piano PagoPA-SPID-CIE (60 milioni a valere sul PNRR); migrazione cloud e siti internet delle scuole (155 milioni PNRR in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri); ambienti innovativi per la scuola dell’infanzia (circa 250 milioni). 

A queste risorse si aggiungono, infine, 800 milioni destinati alla formazione digitale del personale scolastico finanziati con il PNRR, per un totale complessivo di circa 4,9 miliardi.  

Next Generation Classrooms

L’azione “Next Generation Classrooms” ha l’obiettivo di trasformare almeno 100.000 aule delle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado, in ambienti innovativi di apprendimento. Ciascuna istituzione scolastica ha la possibilità di trasformare la metà delle attuali classi/aule grazie ai finanziamenti del PNRR.

Il Piano fornisce precise indicazioni sulle modalità di progettazione e di trasformazione delle aule esistenti. In particolare

  • Il dirigente scolastico, in collaborazione con l’animatore digitale, il team per l’innovazione e le altre figure strumentali, costituisce un gruppo di progettazione, coinvolgendo i docenti e gli studenti
  • La progettazione riguarda almeno 3 aspetti fondamentali
    • il disegno (design) degli ambienti di apprendimento fisici e virtuali
    • la progettazione didattica e l’aggiornamento degli strumenti di pianificazione
    • la previsione delle misure di accompagnamento per l’utilizzo efficace dei nuovi spazi didattici.

Nella prima fase di progettazione occorre stabilire, se la scuola intenda adottare un sistema basato

  • su aule “fisse” assegnate a ciascuna classe per l’intera durata dell’anno scolastico,
  • oppure su ambienti di apprendimento dedicati per disciplina, facendo ruotare le classi in tali ambienti durante la giornata di scuola e nel passaggio da una disciplina all’altra,
  • oppure un sistema ibrido che comprende entrambe le soluzioni.

Le nuove classi, oltre ad avere uno schermo digitale, dispositivi per la fruizione delle lezioni che vi si possono svolgere anche in videoconferenza e dispositivi digitali individuali o di gruppo (notebook, tablet, etc.), dovranno avere a disposizione, anche in rete fra più aule, dispositivi

  • per la comunicazione digitale,
  • per la promozione della scrittura e della lettura con le tecnologie digitali,
  • per lo studio delle STEM,
  • per la creatività digitale,
  • per l’apprendimento del pensiero computazionale, dell’intelligenza artificiale e della robotica,
  • per la fruizione di contenuti attraverso la realtà virtuale e aumentata.

Le classi ricomprese nel progetto di trasformazione dovranno essere connesse in modalità cablata e/o wireless.

Next Generation Labs

L’azione “Next Generation Labs” ha la finalità di realizzare laboratori per le professioni digitali del futuro nelle scuole secondarie di secondo grado, dotandole di spazi e di attrezzature digitali avanzate per l’apprendimento di competenze sulla base degli indirizzi di studio presenti nella scuola e nei seguenti, non esaustivi, ambiti tecnologici:

  • robotica e automazione;
  • intelligenza artificiale;
  • cloud computing;
  • cybersicurezza;
  • Internet delle cose;
  • making e modellazione e stampa 3D/4D;
  • creazione di prodotti e servizi digitali;
  • creazione e fruizione di servizi in realtà virtuale e aumentata;
  • comunicazione digitale;
  • elaborazione, analisi e studio dei big data;
  • economia digitale, e-commerce e blockchain.

I licei e gli istituti tecnici e professionali possono realizzare nuovi spazi laboratoriali sulle professioni digitali del futuro oppure trasformare, aggiornare e adeguare i laboratori già esistenti dotandoli delle tecnologie più avanzate, consentendo anche la gestione di curricoli flessibili orientati alle nuove professionalità che necessitano di competenze digitali più avanzate.


Concorso per la progettazione e la realizzazione di nuove scuole

Venti giorni in più per la presentazione delle candidature per la prima fase del concorso per la progettazione e la realizzazione di 212 nuove scuole finanziate con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ingegneri e architetti iscritti ai rispettivi Ordini professionali – grazie a un avviso di proroga emesso dal Ministero dell’Istruzione – avranno tempo per presentare le loro proposte fino alle ore 15 del 23, 24 e 25 agosto (inizialmente i termini previsti erano il 3, 4, 5 agosto, in base alle categorie delle aree individuate e previste dal bando).

Il concorso è indetto dal Ministero dell’Istruzione mediante l’utilizzo della piattaforma concorsi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ed è finalizzato all’acquisizione di proposte ideative e progettuali per la realizzazione di edifici innovativi dal punto di vista architettonico, strutturale e impiantistico.    

Il concorso è articolato in due fasi. Nella prima, i partecipanti dovranno elaborare proposte ideative per la costruzione delle nuove scuole connesse a una o più aree tra le 212 già individuate. Le commissioni giudicatrici sceglieranno, per ciascuna area, le migliori 5 proposte, che accederanno così alla fase successiva. La seconda fase prevede, invece, la realizzazione di progetti di fattibilità tecnica ed economica. A valutare i progetti saranno fino a un massimo di 20 commissioni. Il progetto migliore per ciascuna delle 212 aree riceverà un premio e diventerà di proprietà degli enti locali beneficiari che provvederanno ad affidare le fasi successive della progettazione e i lavori.   

Gli interventi previsti riguardano scuole dei diversi ordini grazie a uno stanziamento complessivo di un miliardo e 189 milioni di euro. Al Mezzogiorno è stato assegnato il 42,4% dei fondi. Le scuole verranno edificate a partire dai principi contenuti nel documento “Progettare, costruire e abitare la scuola”, elaborato da un gruppo di lavoro, composto da grandi architetti, pedagogisti ed esperti della scuola, voluto e istituto dal Ministro Patrizio Bianchi.   


Riparto risorse risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica

Disponibile il riparto delle risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento 1.4. Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nella scuola secondaria di I e II grado nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Primo stanziamento.

Il decreto sarà pubblicato dopo la registrazione, attualmente in corso, da parte degli organi di controllo.


Lettera del Ministro ed “Orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole” nell’ambito del Piano di riduzione dei divari territoriali e del contrasto della dispersione scolastica

Decreto Ministeriale 24 giugno 2022, AOOGABMI 170
Definizione dei criteri di riparto delle risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento 1.4. “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nel I e II ciclo della scuola secondaria e alla lotta alla dispersione scolastica” nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

Lettera Ministro 13 luglio 2022, AOOGABMI 60586
Riduzione dei divari territoriali e contrasto alla dispersione scolastica: orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole


Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, come già annunciato nei giorni scorsi, ha scritto ai dirigenti scolastici degli Istituti beneficiari dei primi 500 milioni stanziati nell’ambito del Piano di riduzione dei divari territoriali e del contrasto della dispersione scolastica, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La lettera del Ministro accompagna gli “Orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole”, un documento pensato per guidare le scuole nell’utilizzo strategico delle risorse a disposizione.

“La sfida comune – scrive il Ministro – è quella di riuscire a superare i divari di lungo periodo e a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di un’economia ad alto livello di conoscenza che, partendo dalle criticità attuali, possa essere in grado di investire sulle competenze delle studentesse e degli studenti. Gli orientamenti chiave per l’attuazione degli interventi nelle scuole forniscono le prime indicazioni operative, le finalità dell’investimento, le tempistiche e le principali misure attivabili, per iniziare a progettare azioni efficaci, partendo da un’analisi di contesto della scuola e dalle maggiori criticità sulle quali è necessario intervenire, anche attraverso progetti di rete con altre istituzioni scolastiche in modo da creare sinergie territoriali, collaborazioni e scambi”.

Coinvolte in questa prima fase di attuazione del Piano, che mette a disposizione complessivamente 1,5 miliardi di euro, 3.198 scuole secondarie di primo e secondo grado con studentesse e studenti nella fascia 12-18 anni, selezionate sulla base di indicatori relativi alla dispersione e al contesto socio-economico, alle quali le risorse saranno assegnate direttamente. I progetti pluriennali dovranno partire con il prossimo anno scolastico.

Il documento inviato oggi definisce gli orientamenti chiave per la progettazione degli interventi da parte delle scuole, delinea alcune tipologie di azioni che possono essere messe in campo, scandisce un cronoprogramma ed evidenzia gli strumenti a supporto degli istituti in tutte le fasi del Piano.

“Nell’ambito della loro autonomia – spiega Bianchi – le scuole sono chiamate a sviluppare, anche in rete e in raccordo con gli altri soggetti del territorio, una progettualità pluriennale di ampio respiro per il miglioramento e l’arricchimento dell’offerta educativa e per sostenere apprendimenti e attività extracurricolari, anche prevedendo patti educativi territoriali e individuando un team dedicato di docenti e tutor esperti per la prevenzione della dispersione scolastica”.

Gli orientamenti
Le scuole dovranno predisporre azioni che abbiano una visione articolata in piani pluriennali, con l’obiettivo di costruire reti e rendere più forti i legami col territorio. Dovranno favorire sinergie, collaborazioni sistematiche e continuative e coinvolgere tutta la comunità educante – comprese le famiglie e il Terzo settore – anche tramite patti educativi. Le attività non dovranno essere circoscritte all’offerta curricolare: importante sarà la progettazione di percorsi di apprendimento extracurricolari, in un’ottica di apertura e di potenziamento delle competenze di ragazze e ragazzi. Centrale, nella definizione degli interventi, sarà l’orientamento soprattutto nella transizione tra scuola secondaria di primo e secondo grado. Nei casi di maggiore fragilità, si potranno prevedere percorsi di personalizzazione degli apprendimenti, oltre che attività di tutoraggio e una maggiore didattica laboratoriale. I progetti delle scuole dovranno essere strutturati anche per affrontare in modo preventivo eventuali segnali di disagio e situazioni di rischio.

Le tipologie di azioni e il cronoprogramma
I percorsi che le scuole dovranno definire potranno essere organizzati per singoli studenti, nel caso di attività di mentoring, o per gruppi, per il potenziamento delle competenze, per l’orientamento, anche con il coinvolgimento attivo delle famiglie, per la realizzazione di attività laboratoriali extracurriculari (disciplinari o riguardanti cinema, teatro, sport, musica, ad esempio). Dopo una fase di analisi del contesto, i progetti dovranno essere predisposti entro ottobre del 2022 ed essere realizzati nel corso del biennio, entro dicembre 2024.

Il team per la prevenzione della dispersione scolastica
All’interno di ciascuna scuola è prevista la costituzione di un team composto da docenti e tutor esperti per sostenere nell’individuazione delle studentesse e degli studenti a maggior rischio di abbandono e nella progettazione e nella gestione degli interventi. Gli istituti scolastici avranno a disposizione anche Gruppi di supporto, attivati negli Uffici Scolastici Regionali, le équipe formative territoriali e la “Task force scuole”, che assicurerà il supporto tecnico-amministrativo, nonché la raccolta di dati e il monitoraggio delle attività.


Un Piano da 1,5 miliardi contro la dispersione scolastica e le povertà educative e per superare i divari territoriali. È quanto prevede il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Istruzione che, dopo una prima fase dedicata all’edilizia scolastica e agli Avvisi per gli Enti locali, entra ora nella seconda, quella dedicata alle scuole, con fondi che arriveranno direttamente agli Istituti scolastici per migliorare i risultati negli apprendimenti di studentesse e studenti.

“In questi giorni ho firmato la prima tranche di risorse del Piano contro la dispersione scolastica e per il superamento dei divari territoriali che andrà avanti fino al 2026. Abbiamo 1,5 miliardi a disposizione. I primi 500 milioni serviranno a finanziare progetti in 3.198 scuole con studentesse e studenti nella fascia 12-18 anni. Sono risorse che assegniamo direttamente alle istituzioni scolastiche, sulla base di precisi indicatori relativi alla dispersione e al contesto socio-economico”, spiega il Ministro Patrizio Bianchi.

“Si tratta di un finanziamento molto importante, un progetto nazionale che mette al centro i più fragili. Questa linea di finanziamento si aggiunge alla riforma degli istituti tecnici e professionali e alla riforma dell’orientamento, alle quali stiamo lavorando, misure altrettanto importanti sul fronte del contrasto alla dispersione e all’abbandono scolastico – prosegue Bianchi –. Prenderemo per mano le ragazze e i ragazzi che hanno difficoltà nella prosecuzione del loro percorso di studi e per questo rischiano di lasciare precocemente o, purtroppo, lo fanno. Saremo al fianco delle scuole lungo tutto il percorso”.

Il decreto, in via di registrazione, sarà disponibile nei prossimi giorni. Già disponibile l’elenco delle scuole che riceveranno le risorse. Oltre il 50% dei fondi è destinato al Sud.

Le scuole coinvolte in questo primo step riceveranno, nei prossimi giorni, la comunicazione del finanziamento, ma anche la convenzione con le indicazioni sulla base delle quali potranno realizzare la loro progettazione. Questo primo intervento si pone l’obiettivo di raggiungere almeno 420mila studentesse e studenti. I progetti partiranno con il prossimo anno scolastico e avranno durata biennale.

A questo primo step faranno seguito altre due tranche di finanziamento, la prima dedicata a favorire l’acquisizione di un diploma ai giovani, anche tra i 18-24 anni, che hanno abbandonato precocemente gli studi, mentre con la seconda saranno attivati progetti per il potenziamento delle competenze di base per superare i divari territoriali e anche alcuni progetti nazionali nelle aree più periferiche delle città e del Paese.


Pubblicate le graduatorie dell’Avviso per il potenziamento delle infrastrutture dello sport a scuola.
Riaperti i termini dell’Avviso per la messa in sicurezza e/o realizzazione di mense scolastiche

Sono state pubblicate sul sito del Ministero dell’Istruzione le graduatorie dell’Avviso per il potenziamento delle infrastrutture dello sport a scuola nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Per le palestre (nuove costruzioni o interventi per la messa in sicurezza di quelle esistenti) lo stanziamento previsto dal PNRR è di 300 milioni. Con questi fondi e con ulteriori circa 31 milioni stanziati con decreto del Ministro dell’Istruzione, saranno finanziati a livello nazionale 444 interventi, 298 su strutture già esistenti e 146 per le nuove costruzioni.

Le quattro Regioni con il numero più alto di interventi finanziati sono del Mezzogiorno: Campania (70), Sicilia (54), Basilicata (48), Calabria (42).

Le risorse sono ripartite su base regionale e rispettando il criterio che prevede almeno il 40% dello stanziamento destinato alle regioni del Mezzogiorno: le Regioni del Sud hanno ottenuto oltre il 52% dei fondi, per un totale di 174.747.786,12 euro.

Le domande pervenute alla scadenza dell’Avviso, lo scorso 28 febbraio, erano 2.859, per un totale di finanziamenti richiesti oltre i 2,8 miliardi sui 300 milioni disponibili.

“L’incremento delle palestre e delle infrastrutture per le nostre ragazze e i nostri ragazzi rappresenta uno strumento importante per costruire quella scuola aperta, inclusiva e affettuosa che vogliamo – dichiara il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi –. Lo sport è un grande alleato della scuola”.

Inoltre, sono stati riaperti i termini dell’Avviso per la messa in sicurezza e/o realizzazione di mense scolastiche, sempre nell’ambito del PNRR. Sono risultate già ammissibili 600 candidature. Adesso, grazie a un ulteriore stanziamento di 200 milioni di euro, i Comuni avranno la possibilità di presentare la propria domanda fino alle ore 15 del 22 agosto 2022.


Le graduatorie:
https://pnrr.istruzione.it/avviso/potenziamento-delle-infrastrutture-per-lo-sport-a-scuola/

L’Avviso sulle mense scolastiche:
https://pnrr.istruzione.it/news/mense-scolastiche-bando-riaperto-fino-al-22-agosto-2022/


Conclusi i termini dell’Avviso per gli asili nido destinato ai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno

Si è concluso il 31 maggio l’ulteriore Avviso per gli asili nido destinato ai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno, con priorità per le Regioni Basilicata, Molise e Sicilia, finanziato con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per circa 70 mln residui. Viene così definitivamente conclusa la procedura del PNRR per l’Istruzione 0-2 anni, con l’utilizzo completo dei 2,4 mld disponibili, e rispettando la percentuale del 55,29% di risorse prevista per il Sud. Con l’aggiunta dei fondi per Poli dell’infanzia e Scuole dell’infanzia, verranno impiegati per intero i 3 mld messi a disposizione dal PNRR. Per l’Avviso chiuso a fine maggio sono arrivate complessivamente ulteriori 74 domande, per un totale di richieste di finanziamento per 81.199.333,64 euro. Il maggior numero di candidature è arrivato dalla Sicilia (22), seguita da Campania (10), Abruzzo, Basilicata, Molise (9 ciascuna), Calabria (7), Puglia e Sardegna (4 ciascuna).

“Siamo riusciti a utilizzare per intero le risorse del PNRR per gli asili nido – dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi -. Un lavoro di squadra che ci rende orgogliosi, condotto con l’Agenzia per la coesione, le Prefetture, l’ANCI, la struttura ministeriale per il PNRR. Un’azione che ha permesso anche di rinsaldare e ricucire rapporti istituzionali con il territorio, con il costante supporto fornito ai Comuni per poter partecipare ai bandi. Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato a conseguire questo importante risultato”.

Si procederà ora all’elaborazione e, nelle prossime settimane, alla pubblicazione delle graduatorie di quest’ultimo bando e di quello precedente, concluso a fine marzo.


Più 76% di domande presentate dai Comuni per l’avviso pubblico sugli asili nido del Pnrr Istruzione nel mese di marzo. Questo il risultato della proroga dei termini, dal 28 febbraio al 1° aprile, decisa dal Ministero dell’Istruzione, in accordo con quello del Sud e della Famiglia, per consentire una maggiore adesione da parte degli Enti locali al bando del valore complessivo di 2,4 miliardi di euro.

“In questo mese abbiamo avuto una risposta molto positiva grazie al lavoro fatto con gli altri Ministeri coinvolti, con l’Agenzia per la coesione, con le Prefetture, con l’Associazione dei Comuni – dichiara il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -. Abbiamo organizzato seminari, incontri, aperto linee di supporto dedicate e previsto una campagna di comunicazione specifica. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’occasione senza precedenti: possiamo realizzare dei cambiamenti significativi del nostro sistema scolastico. Ma è un’azione collettiva per la quale c’è bisogno del contributo e della partecipazione di tutti”.

Alla chiusura del bando asili, lo scorso 1° aprile, risultano 1.676 le candidature presentate per la fascia da 0 a 2 anni, a fronte delle 953 arrivate il 28 febbraio, alla prima scadenza (+76% a livello nazionale). Le quattro regioni con più domande presentate in termini assoluti sono: Campania (196), Lombardia (157), Lazio (138), Calabria (137).

La quantità di risorse richieste ammonta a un totale di circa 2 miliardi di euro sui 2,4 disponibili. I 400 milioni residui andranno immediatamente ricollocati. Con un decreto firmato dal Ministro dell’Istruzione, di concerto con il Ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, il Ministro per il Sud, la Coesione territoriale e il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie saranno destinati all’ulteriore finanziamento delle candidature già pervenute nell’ambito del bando PNRR per l’incremento dei poli dell’infanzia per la fascia 0-6 anni. In seguito a questa prima operazione, circa 70 milioni ancora residui saranno oggetto di un nuovo bando per gli asili nido destinato ai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno, con priorità a Basilicata, Molise, Sicilia, che hanno presentato meno candidature rispetto al budget che poteva essere loro assegnato in base alle risorse disponibili nel Pnrr. Per loro ci sarà un ulteriore avviso con scadenza a fine maggio, e i comuni saranno accompagnati nella presentazione delle proposte con specifiche azioni di supporto.

Tutte le risorse del Pnrr Istruzione previste per il segmento educativo da 0 a 6 anni saranno utilizzate garantendo la quota pari al 55,29% dei fondi a favore del Mezzogiorno, superiore al 40% previsto dai bandi del Pnrr nazionale.

In particolare, vengono coperte tutte le candidature presentate dai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno, sia per gli asili nido (fascia 0-2 anni) sia per i poli dell’infanzia (fascia 0-6 anni).

“Con il decreto che abbiamo predisposto all’esito dei bandi le risorse disponibili saranno destinate al potenziamento del sistema educativo, mantenendo la quota del 55,29% nel Mezzogiorno, dove più alto è il bisogno. Rispettiamo gli impegni presi con l’Europa: tutte le risorse disponibili vengono utilizzate. Aumentare il numero di posti negli asili nido significa dare più opportunità educative per le bambine e i bambini su tutto il territorio, sostenere le famiglie e l’occupazione femminile”, ha concluso il Ministro.


PNRR, chiusi gli avvisi. Proroga per i nidi fino al 31 marzo 2022

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la scuola prosegue il suo cammino. Si sono infatti chiusi i termini per le candidature, inviate da parte degli Enti locali, per ottenere i fondi PNRR destinati a mense, palestre, asili e scuole dell’infanzia e per ospitare una delle 195 scuole nuove previste dal Piano. Vi è stata un’alta adesione degli Enti locali agli avvisi pubblicati dal Ministero dell’Istruzione. Per i soli nidi le richieste pervenute sono inferiori al budget disponibile, pertanto l’avviso sarà prorogato fino al prossimo 31 marzo.

“Nel complesso abbiamo registrato un’ottima partecipazione – sottolinea il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -. Dagli Enti locali è arrivata una risposta molto positiva per quanto riguarda in particolare la costruzione di nuove scuole, mense e palestre. Anche per le scuole dell’infanzia abbiamo riscontrato un forte interesse dei territori, in particolare per la costruzione di poli integrati 0-6 anni. Abbiamo deciso di prorogare i termini del bando sugli asili nido per consentire una maggiore adesione. Ci sono 2,4 miliardi di risorse a disposizione, un investimento eccezionale che abbiamo voluto con forza per potenziare, soprattutto nelle regioni del Sud, un segmento educativo in cui l’Italia mostra un ritardo rispetto agli altri Paesi Ue. Nelle scorse settimane abbiamo già siglato dei Protocolli d’intesa con la Coesione territoriale, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), il Gestore Servizi Energetici (GSE) e Sport e Salute per sostenere scuole ed Enti locali e rendere più rapido il processo di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Continueremo nei prossimi giorni, coordinando il potenziamento delle azioni della task force dell’Agenzia per la Coesione a sostegno dei Comuni”.

I dati:
Per la costruzione delle nuove scuole il finanziamento previsto dal Piano è di 800 milioni. Le domande pervenute alla scadenza dell’avviso sono state 543. Le cinque regioni che hanno inoltrato più candidature sono: Campania (95), Lombardia (61), Veneto (47), Emilia-Romagna (45), Toscana (42). Il totale dei finanziamenti richiesti supera i 3 miliardi. L’avviso si è chiuso lo scorso 8 febbraio. Ora è prevista una fase di individuazione delle 195 aree dove andranno costruite le nuove scuole e successivamente ci sarà l’indizione del concorso di progettazione. 

Per le mense (nuove costruzioni o miglioramento di quelle esistenti) il finanziamento previsto dal PNRR è di 400 milioni. Le domande pervenute alla scadenza dell’avviso sono state 1.088. Le cinque regioni che hanno inoltrato più candidature sono: Lombardia (162), Emilia-Romagna (96), Campania (88), Veneto (87). Il totale dei finanziamenti richiesti supera i 581 milioni. L’avviso si è chiuso lo scorso 28 febbraio.

Per le palestre (nuove costruzioni o miglioramento di quelle esistenti) il finanziamento previsto dal PNRR è di 300 milioni. Le domande pervenute alla scadenza dell’avviso sono state 2.859. Le cinque regioni che hanno inoltrato più candidature sono: Lombardia (392), Campania (297), Veneto (221), Piemonte (199), Calabria (187). Il totale dei finanziamenti richiesti supera i 2,8 miliardi sui 300 milioni disponibili. L’avviso si è chiuso lo scorso 28 febbraio.

Per nidi e scuole dell’infanzia il Piano mette a disposizione 3 miliardi complessivi suddivisi in: 2,4 miliardi per la fascia 0-2 anni e 600 milioni per la fascia 3-5 anni.
Per scuole dell’infanzia e poli dell’infanzia(questi ultimi ricomprendono anche lo 0-2) sono arrivate 1.223 domande. Le regioni che hanno inoltrato più domande sono: Lombardia (163), Emilia-Romagna (134), Campania (113), Toscana (108), Piemonte (92). Per questo segmento sono stati richiesti finanziamenti per oltre 2,1 miliardi sui 600 milioni disponibili.

Per i nidi sono giunte richieste pari a circa 1,2 miliardi sul totale di 2,4 miliardi disponibili. Per consentire di utilizzare tutte le risorse, i termini del bando saranno riaperti fino al prossimo 31 marzo. Il Ministero sosterrà la partecipazione dei Comuni con webinar e attraverso la task force di esperti dell’Agenzia per la Coesione, anche assicurando ai Comuni più tempo per le verifiche di vulnerabilità.


Martedì 30 novembre, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, insieme alla Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, alla Ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, e alla Ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, presenterà alla stampa le prime misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) relative al settore Istruzione.

La conferenza stampa si svolge nella Sala “Aldo Moro” del Ministero dell’Istruzione a partire dalle ore 12.00.


La conferenza con i Ministri Bianchi, Bonetti e Carfagna
Almeno il 40% delle risorse al Sud
Per gli Enti locali semplificazioni e strumenti
di supporto per la realizzazione delle opere

Oltre cinque miliardi (5,2) per la realizzazione e messa in sicurezza di asili nido e scuole per l’infanziaper la costruzione di scuole innovative, per l’incremento di mense e palestre, per la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico. Sono le risorsedel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentate oggi, in conferenza stampa, dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchiinsieme alla Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, e alla Ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna. Un pacchetto di interventi che mette subito a disposizione un terzo dei fondi complessivi previsti nel PNRR per il sistema di Istruzione che ammontano, in tutto, a 17,59 miliardi.

“Il PNRR è un’azione di sistema che affronta i nodi del Paese. Con gli investimenti nell’istruzione ridurremo l’attuale divario tra Nord e Sud nei servizi educativi, in particolare nello 0-6. Garantire un maggiore accesso agli asili nido e alle scuole dell’infanzia significa anche affrontare il tema della denatalità e dare un sostegno concreto all’occupazione femminile. Con queste risorse avviamo, poi, il processo di innovazione della scuola sia sotto il profilo delle infrastrutture che della didattica”, dichiara il Ministro Bianchi.

In conferenza stampa Bianchi ha presentato i contenuti del decreto con cui vengono stabiliti i criteri di riparto delle risorse. Particolare attenzione viene data al Sud, con l’obiettivo di colmare i divari esistenti: almeno il 40% dei fondi messi a bando sarà destinato al Mezzogiorno per dare ai territori che ne hanno maggiore carenza mense scolastiche per il tempo pieno, servizi educativi per l’infanzia, palestre, scuole nuove ed efficienti. Più in generale, nell’attribuzione delle risorse peseranno la scarsità attuale di infrastrutture nei territori, la densità della popolazione studentesca e, ad esempio, nel caso di mense e palestre, conteranno anche i dati relativi alle difficoltà negli apprendimenti e alla dispersione scolastica.

In occasione della conferenza sono stati poi presentati i singoli bandi e un sito in continuo aggiornamento (pnrr.istruzione.it) attraverso il quale Istituzioni, scuole, cittadini ed Enti locali potranno accedere agilmente alle informazioni generali sul PNRR Istruzione, ai dati relativi ai finanziamenti (anche in versione open data), ai singoli bandi, ai servizi disponibili per chi dovrà effettuare le opere. Futura, la scuola per l’Italia di domani, questo il nome scelto per il PNRR Istruzione, a sottolineare l’importanza strategica di queste risorse per la costruzione di una nuova scuola.

Quello di oggi è un grande risultato. Comincia il cammino del PNRR, comincia la costruzione della nuova scuola che vogliamo per i nostri bambini e ragazzi, inclusiva, innovativa, accogliente, sostenibile – prosegue il Ministro -. È un percorso che faremo insieme ai territori e alle scuole, mettendo a disposizione degli Enti locali semplificazioni e strumenti per agevolare il loro lavoro nella partecipazione ai bandi e nella realizzazione delle opere. Per questo stiamo realizzando una serie di convenzioni con Cassa depositi e prestiti, Agenzia per la coesione, Consip, Autorità nazionale anticorruzione, Sogei, Gse. Daremo il massimo supporto”.

“Il Pnrr rende possibile un investimento storico per portare finalmente la copertura di asili nido e servizi educativi per l’infanzia al livello degli altri paesi dell’Unione Europea – dichiara la Ministra Bonetti -. Assicurare il diritto all’educazione vuol dire tutelare sin dall’infanzia quelle pari opportunità che a tutte le bambine e i bambini vanno assicurate per la loro crescita di cittadine e cittadini già oggi. Il Governo lo fa con una visione integrata, quella del Family Act, che è riforma di accompagnamento del Pnrr e che investe al tempo stesso in servizi educativi, nel lavoro femminile e nell’empowerment delle nuove generazioni: è da questa alleanza tra generi e generazioni che il Paese può crescere e ripartire”.

“La scuola è il primo, grande banco di prova con cui ci siamo cimentati nell’azione di recupero dei divari tra Nord e Sud – dichiara la Ministra Carfagna – e sono pienamente soddisfatta del risultato ottenuto. Il lavoro di squadra col collega Patrizio Bianchi ha prodotto uno schema di bandi che vincola alle regioni del Mezzogiorno, nei diversi capitoli, quote dal 40 al 57,68 per cento. Abbiamo introdotto anche una specifica clausola di salvaguardia: se qualche Regione meridionale non riuscirà ad assorbire tutte le cifre disponibili, il residuo sarà comunque redistribuito al Sud. L’abbattimento del ‘muro invisibile’ che divide i cittadini del Sud da quelli del Nord, fin dall’età scolastica, non è più la richiesta inascoltata di una periferia del Paese ma una ‘missione nazionale’ in cui tutti sono impegnati”.

I bandi e il sito

Oggi sono stati presentati quattro avvisi pubblici e il Piano di riparto alle Regioni di risorse per la messa in sicurezza delle scuole per un totale di 5,2 miliardi.

In particolare, sono previsti:

· 3 miliardi di euro per il Piano per gli asili nido e le Scuole dell’infanzia: l’obiettivo è ridurre il divario esistente nei servizi educativi per la prima infanzia e potenziarli su tutto il territorio nella fascia di età 0-6 anni. I 3 miliardi saranno così divisi: 2,4 miliardi per la fascia 0-2 anni (il 55,29% di queste risorse andrà al Mezzogiorno) e 600 mln per la fascia 3-5 (40% al Mezzogiorno). Si tratta della seconda tranche di uno stanziamento complessivo di 4,6 miliardi previsti nel PNRR per questo capitolo, grazie ai quali si realizzeranno complessivamente 1.800 interventi di edilizia scolastica e saranno creati 264.480 nuovi posti per accogliere bambine e bambini, migliorando il servizio offerto alle famiglie a supporto, anche, dell’occupazione femminile.

· 800 milioni di euro per il Piano di costruzione di 195 nuove scuole che sostituiranno vecchi edifici (il 40% delle risorse andrà al Mezzogiorno). Si tratterà di scuole innovative dal punto di vista architettonico e strutturale, altamente sostenibili e con il massimo dell’efficienza energetica, inclusive e in grado di garantire una didattica basata su metodologie innovative e su una piena fruibilità degli ambienti didattici. Una volta individuate le aree per la costruzione delle scuole, il Ministero dell’Istruzione bandirà un concorso di progettazione.

· 400 milioni di euro per il potenziamento del tempo pieno attraverso l’incremento delle mense scolastiche (il 57,68% delle risorse andrà al Mezzogiorno). Lo stanziamento consentirà di realizzare circa mille interventi, costruendo nuovi spazi o riqualificando quelli esistenti.

· 300 milioni di euro (il 54,29% delle risorse andrà al Mezzogiorno) per aumentare l’offerta di attività sportive attraverso la costruzione di palestre o la riqualificazione di quelle esistenti, per un totale di 230.400 metri quadrati da realizzare o riqualificare.

· 710 milioni di euro per il Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole (il 40% delle risorse andrà al Mezzogiorno): le Regioni individuano gli Enti da ammettere a finanziamento sulla base delle programmazioni regionali per garantire la messa in sicurezza e la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico esistente.

In occasione della presentazione dei 5,2 miliardi per l’edilizia scolastica, il Ministro Bianchi ha anche lanciato il sito del PNRR per l’Istruzione, un portale unico che consentirà al mondo scuola, agli stakeholder, agli Enti locali, ai cittadini, di trovare, dati, informazioni, schede sintetiche, avvisi pubblici e anche di verificare lo stato di avanzamento di lavori e investimenti anche attraverso il racconto delle scuole coinvolte.

I link ai video:
https://www.youtube.com/watch?v=foWBqL_Nmy8
https://www.youtube.com/watch?v=aTGhIh25Kc0

Le nuove norme penali a tutela del personale scolastico

Le nuove norme penali a tutela del personale scolastico

di Gianluca Dradi

Il 30 Marzo 2024 entrerà in vigore la Legge 4 marzo 2024, n. 25 in tema di “tutela della sicurezza del personale scolastico”.

La legge interviene in merito ai fenomeni di violenza esercitata dagli studenti, ma anche dai loro famigliari, nei confronti del personale della scuola. Fenomeno che sta registrando una certa recrudescenza.

A tal fine, la nuova legge opera su due piani: da un lato, reca disposizioni a livello di monitoraggio, studio e comunicazione istituzionale; dall’altro lato, sul versante penalistico-sanzionatorio, introduce un’aggravante comune e modifica le fattispecie di violenza o minaccia a pubblico ufficiale e di oltraggio a pubblico ufficiale, configurando specifiche aggravanti di pena qualora il fatto sia commesso in danno di dirigenti scolastici o personale docente, educativo e amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola.

Sul primo versante rileva l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, con compiti di:

  • monitoraggio ed analisi delle segnalazioni di casi di violenza commessi ai danni del personale scolastico; come pure delle segnalazioni di eventi indicatori del rischio di atti di violenza o minaccia;
  • formulazione di proposte volte a migliorare la legislazione vigente e promuovere iniziative per favorire un clima di collaborazione tra la scuola, gli studenti e le famiglie;
  • promozione di buone pratiche per sostenere i processi di apprendimento, ridurre e prevenire le problematiche comportamentali; promozione delle buone prassi in materia di sicurezza del personale scolastico; promozione della formazione per il personale scolastico, finalizzata alla prevenzione e gestione delle situazioni di conflitto;
  • vigilanza sull’attuazione, in ambito scolastico, delle misure di prevenzione antinfortunistica previste dal D.Lgs. 81/2008;
  • incentivazione di iniziative a favore degli studenti finalizzate alla prevenzione e al contrasto del disagio giovanile, con particolare attenzione ai minori coinvolti come parte attiva negli episodi di violenza.

Viene inoltre istituita, per il 15 dicembre di ogni anno, la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico”, per sensibilizzare la popolazione, promuovendo una cultura di rispetto nei confronti del personale scolastico.

Passando alle modifiche del Codice penale, viene introdotta una circostanza aggravante comune dei reati, consistente nell’«avere agito, nei delitti commessi con violenza o minaccia, in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o  ausiliario della scuola, a causa o nell’esercizio delle loro funzioni».

Vengono inoltre modificate le seguenti norme del Codice Penale (modifiche indicate in neretto):

Art. 336 – Violenza o minaccia a un pubblico ufficialeChiunque usa violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, o ad omettere un atto dell’ufficio o del servizio, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso dal genitore esercente la responsabilità genitoriale o dal tutore dell’alunno nei confronti di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola. La pena è della reclusione fino a tre anni, se il fatto è commesso per costringere alcuna delle persone di cui al primo e al secondo comma a compiere un atto del proprio ufficio o servizio, o per influire, comunque, su di essa.
Art. 341- bis – Oltraggio a pubblico ufficialeChiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso dal genitore esercente la responsabilità genitoriale o dal tutore dell’alunno nei confronti di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo o amministrativo della scuola. La pena è aumentata se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato. Se la verità del fatto è provata o se per esso l’ufficiale a cui il fatto è attribuito è condannato dopo l’attribuzione del fatto medesimo, l’autore dell’offesa non è punibile. Ove l’imputato, prima del giudizio, abbia riparato interamente il danno, mediante risarcimento di esso sia nei confronti della persona offesa sia nei confronti dell’ente di appartenenza della medesima, il reato è estinto.

Rispetto alle modifiche del codice penale è opportuno rammentare che secondo la giurisprudenza,  i dirigenti scolastici ed i docenti rivestono la qualifica di pubblici ufficiali in quanto, ai sensi dell’art. 357 c.p., esercitano una funzione disciplinata da norme di diritto pubblico e caratterizzata dalla manifestazione della volontà della Pubblica Amministrazione e dal suo svolgersi attraverso atti autoritativi e certificativi.

Per i docenti, peraltro, la qualità di pubblico ufficiale si estende anche alle attività preparatorie, contestuali e successive alle lezioni, quindi anche agli incontri con i genitori degli allievi al fine di renderli edotti sull’andamento dell’iter scolastico e di fornire loro gli opportuni suggerimenti, allo scopo di una fattiva collaborazione tra scuola e famiglia (Cass. pen. 15367/2014).

Il personale ATA riveste, invece, ai fini della legge penale, la qualifica di incaricato di pubblico servizio, svolgendo, ai sensi dell’art. 358, comma 2, c.p. un’attività disciplinata nelle stesse forme della pubblica funzione, ma caratterizzata dalla mancanza dei poteri tipici di quest’ultima.

Gli atti di violenza nei confronti del personale scolastico, in virtù del principio di immedesimazione organica, assumono rilievo anche nei confronti del Ministero dell’istruzione e del merito, in quanto gli stessi, oltre a ledere l’autorità e l’autorevolezza dei docenti, nonché la dignità di tutto il personale, comportano un ostacolo allo svolgimento delle funzioni istituzionalmente ad esso attribuite.

Al riguardo, si segnala la circolare ministeriale n. 15184 dell’8 febbraio 2023, con la quale il Ministero, stigmatizzando la recrudescenza dei fenomeni di violenza, prefigura una richiesta d’intervento all’Avvocatura generale dello Stato al fine di assicurare la rappresentanza e la difesa del personale della scuola, nelle sedi civili e penali, ai sensi dell’articolo 44 del R.D. n. 1611 del 1933. A tale atto ha fatto seguito la circolare n. 326 del 17 febbraio 2023, ove si precisano presupposti e procedimento per l’attivazione del patrocinio erariale. In essa si ricorda che «l’Avvocatura dello Stato assume la rappresentanza e la difesa di un dipendente dello Stato laddove ricorra piena coincidenza tra la posizione del dipendente medesimo e quella dell’Amministrazione e senza che, quindi, possano ipotizzarsi posizioni di conflitto di interesse. Ciò sul presupposto che la difesa dell’operato del dipendente, stante il rapporto organico che lo lega all’Amministrazione (art. 28 Cost.), costituisca necessariamente difesa degli stessi interessi erariali.

Con riferimento al personale della scuola tale tutela legale potrà essere prevista, in primo luogo, quando lo stesso personale sia destinatario di atti aventi evidente rilevanza penale, a causa ed in conseguenza dell’esercizio delle funzioni riconducibili al rapporto di lavoro alle dipendenze dell’Amministrazione. Dunque, la tutela legale deve ritenersi esclusa qualora i fatti abbiano rilievo meramente disciplinare. La tutela in esame troverà, inoltre, attuazione nel caso in cui la condotta posta in essere nei confronti del dipendente risulti idonea a fondare ipotesi di risarcimento a titolo di responsabilità civile».

In merito all’assegnazione del patrocinio erariale al dipendente, l’art. 44 R.D. n. 1611/1933 prevede che essa sia assunta dall’Avvocatura dello Stato, qualora la P.A. d’appartenenza ne faccia richiesta e l’Avvocato generale dello Stato ne riconosca l’opportunità.

Nella citata circolare si forniscono quindi indicazioni procedurali, prevedendo che il Dirigente scolastico, ricevuta l’istanza del dipendente corredata di ogni utile documentazione (denuncia, querela, verbale redatto dalle forze dell’ordine, ecc.…),  la inoltri tempestivamente al competente Ufficio Scolastico Regionale, accompagnata da idonea relazione sui fatti e da ogni altro documento ritenuto utile alla disamina della richiesta di patrocinio erariale e, conseguentemente, ad escludere la possibilità di richieste palesemente infondate e temerarie. Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, espletata l’ulteriore attività istruttoria resasi eventualmente necessaria, effettua una prima valutazione amministrativa della ricorrenza dei presupposti per l’attivazione della tutela e trasmette, non oltre 10 giorni dal ricevimento dell’istanza, la documentazione al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del MIM, che provvede a formalizzare la richiesta di patrocinio all’Avvocato Generale dello Stato.  Competerà, infine, all’Avvocato generale dello Stato la valutazione e la verifica circa l’opportunità e i presupposti per concedere il patrocinio.

Si ricorda, infine, che il c.d. “decreto Caivano”[1] ha previsto che possa adottarsi anche nei confronti dei minorenni ultraquattordicenni la procedura dell’ammonimento[2], per fatti integranti i reati di percosse (art. 581 c.p.), lesioni personali (art. 582), violenza privata (art. 610), minacce (art. 612), danneggiamento (art. 635). L’ammonimento è pure possibile nei confronti di minorenne con età compresa tra i 12 e i 14 anni se il fatto commesso sia previsto come reato punito con la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni.

In quest’ultimo caso, nei confronti del soggetto che era tenuto alla sorveglianza del minore o all’assolvimento degli obblighi educativi nei suoi confronti è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto.


[1] DL 123/2023 (convertito in L. 159/2023) recante “misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale”

[2] il Questore, sulla base dei fatti esposti dalla persona offesa, ove ritenuti fondati, può emettere il provvedimento di ammonimento previsto dal DL 11/2009

Legge 4 marzo 2024, n. 25

Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico. (24G00043)

(GU Serie Generale n.63 del 15-03-2024)

Tutela della sicurezza del personale scolastico

L’Assemblea del Senato il 28 febbraio ha approvato definitivamente il DdL 905 – Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico, già approvato dalla Camera dei deputati.

Il relatore ha illustrato il testo, sottolineando l’importanza di contrastare i gravi episodi che hanno danneggiato l’autorevolezza degli insegnanti e il principio del rispetto per la persona. Il provvedimento si articola su due fronti: uno di monitoraggio e sensibilizzazione e l’altro di intervento penalistico-sanzionatorio. L’articolo 1 istituisce l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, incaricato di analizzare segnalazioni di violenza e promuovere iniziative preventive. L’articolo 2 affida al Ministro dell’istruzione l’incarico di promuovere iniziative di sensibilizzazione sull’importanza del rispetto per il lavoro del personale scolastico mentre l’articolo 3 istituisce la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico. Gli articoli 4, 5 e 6 prevedono inasprimenti delle pene per atti di violenza o minaccia contro il personale scolastico. Infine, l’articolo 7 reca la clausola di invarianza finanziaria.


“Bene l’approvazione definitiva al Senato del disegno di legge di iniziativa della Lega, primo firmatario Rossano Sasso, sulla sicurezza del personale scolastico. Chi aggredisce docenti, dirigenti e in generale tutti i lavoratori della scuola aggredisce lo Stato. Si tratta di un altro importante tassello di un’azione politica determinata e ad ampio raggio che stiamo portando avanti come governo e maggioranza per ripristinare la cultura del rispetto nelle nostre scuole, a tutela di tutta la comunità scolastica”.

Così il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, dopo l’approvazione del ddl 905 sulla tutela della sicurezza del personale scolastico.

Safer Internet Day

Nota 23 gennaio 2024, AOODGSIP 207

Safer Internet Day “Together for a Better Internet” 6 febbraio 2024. Giornata Mondiale per la Sicurezza in Rete: evento in diretta streaming per tutte le istituzioni scolastiche


Safer Internet Day 6 Febbraio 2024, “Together for a Better Internet for Kids”.

A Roma l’evento nazionale con un videomessaggio del Ministro Valditara.

La diretta dalle 10.00 sul canale YouTube del MIM.

 Il 6 febbraio ricorre la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, promossa dalla Commissione Europea e celebrata in contemporanea in oltre 100 nazioni. Anche il Ministero dell’Istruzione e del Merito aderisce all’iniziativa, quale “importante occasione per promuovere le riflessioni delle ragazze e dei ragazzi non solo sull’uso consapevole della Rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro”.

In particolare, il Ministero ha previsto per il 6 febbraio un evento per le scuole che si terrà a Roma, dalle 10.00 alle 12.30, al quale il Ministro Giuseppe Valditara invierà un videomessaggio di saluto. Tema della giornata: l’Intelligenza Artificiale. Sarà possibile seguire la manifestazione in diretta streaming sul canale YouTube del MIM, per dare l’opportunità a tutte le Istituzioni scolastiche italiane di partecipare da remoto. L’iniziativa è organizzata dalla Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico che, dal 2012, coordina il Safer Internet Centre italiano “Generazioni Connesse”, attraverso il quale sono promosse numerose attività sul tema della sicurezza in Rete e sull’uso positivo degli strumenti digitali.

L’obiettivo del Safer Internet Day 2024 sarà, come sempre, condurre una riflessione sui rischi e le opportunità della Rete con gli stessi protagonisti della comunità scolastica, studenti, docenti, insieme a stakeholder pubblici e privati.

Quest’anno il SID si svolgerà alla presenza di circa 500 studenti. Nella nota inviata alle scuole, tutti i dettagli utili per poter seguire l’evento del 6 febbraio e partecipare alle iniziative del Safer Internet Centre italiano “Generazioni Connesse”.

In tutta Italia si svolgeranno poi attività promosse con i principali partner di “Generazioni Connesse”: l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’Autorità Garante per la protezione dei Dati Personali, il Dipartimento per le Politiche della Famiglia, la Polizia di Stato, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Telefono Azzurro e Save the Children. Sul web il racconto della giornata sarà accompagnato dagli hashtag #SID2024 e #SICItalia. 

La Ricerca 

Anche quest’anno il Safer Internet Centre ha realizzato una ricerca, a cura di Skuola.net e delle Università di Firenze e Roma La Sapienza, al fine di fotografare le competenze e le abitudini di circa 2.000 tra studentesse e studenti. Dalla ricerca è emerso tra l’altro, che 2 adolescenti su 3 hanno già fatto uso di applicazioni basate sull’intelligenza artificiale “generativa” come ChatGpt, ossia quella tecnologia in grado di creare online, in autonomia, contenuti di ogni tipo – scritti, immagini, audio, ecc – partendo da semplici input da parte dell’utente. 

Temi del SID 2024

Ogni anno il Safer Internet Day mira a sensibilizzare la responsabilità di ciascuno per rendere Internet uno strumento positivo per tutti. Il tema principale dell’attuale edizione sarà l’Intelligenza Artificiale, analizzata a partire dalle sue applicazioni e implicazioni, in termini di opportunità e rischi, all’interno dei seguenti 5 ambiti:

  1. Adescamento, Privacy e Diritto d’immagine.
  2. Metaverso.
  3. BES e Tecnologie applicate.
  4. Intelligenza Artificiale e Mestieri del Futuro.
  5. Gaming.

Concorrono all’organizzazione, lo Youth Panel e il Teacher Panel, i gruppi di consultazione rispettivamente formati da giovani e da docenti, del Safer Internet Centre, e autorevoli ospiti chiamati a un approfondimento e a un confronto sui temi proposti.

Campagna di comunicazione “Il mese della Sicurezza in Rete”

Con il SID 2024 partirà la settima edizione della campagna “Il Mese della Sicurezza in Rete”. Durante tutto il mese di febbraio le scuole interessate a partecipare ad attività formative e di sensibilizzazione relative all’uso consapevole degli strumenti digitali potranno trovare informazioni relative agli eventi organizzati da associazioni, istituzioni ed aziende sul sito: SIC Italia – SID – Safer Internet Day 2024 (generazioniconnesse.it)

Inoltre, durante il mese, verranno lanciate due importanti iniziative del Safer Internet Centre: la Terza Stagione della miniserie “WE ARE FEARLESS” – Noi non abbiamo paura – dedicata alle studentesse e agli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado e il nuovo percorso di supporto dedicato alle scuole per dotarsi del documento di ePolicy per l’uso consapevole e sicuro delle tecnologie digitali.

Decreto Capo Dipartimento Protezione civile 19 gennaio 2024, n.148

Presidenza del Consiglio dei Ministri
DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
UFFICIO PER IL COORDINAMENTO DELL’ATTIVITÀ GIURIDICA
E LEGISLATIVA E DEL CONTENZIOSO
SERVIZIO ATTIVITÀ GIURIDICA E LEGISLATIVA

OGGETTO: Trasmissione del Decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile del 19 gennaio 2024 di adozione delle “Indicazioni Operative ai sensi del paragrafo 5 della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 ottobre 2020, e successive modificazioni, recante ‘Allertamento di protezione civile e sistema di allarme pubblico IT-Alert in riferimento alle attività di protezione civile”.

Indicazioni Operative ai sensi del paragrafo 5 della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 ottobre 2020, e successive modificazioni, recante ‘Allertamento di protezione civile e sistema di allarme pubblico IT-Alert in riferimento alle attività di protezione civile

Decreto Ministeriale 16 novembre 2023

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO

Decreto Ministeriale 16 novembre 2023 

Individuazione di un nuovo termine ultimo per la conclusione dei lavori e la rendicontazione finale degli interventi resisi necessari a seguito dell’avvenuta esecuzione delle indagini diagnostiche su solai e controsoffitti di edifici pubblici adibiti ad uso scolastico. (23A06892) 

(GU Serie Generale n.296 del 20-12-2023)

IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO

Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, recante «Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»;

Vista la legge 11 gennaio 1996, n. 23, recante «Norme per l’edilizia scolastica», e in particolare l’art. 3;

Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante «Legge di contabilita’ e finanza pubblica»;

Visto il decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, recante «Misure urgenti in materia di istruzione, universita’ e ricerca», e in particolare l’art. 10;

Vista la legge 13 luglio 2015, n. 107, recante «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti», e in particolare l’art. 1, comma 160, il quale stabilisce che la programmazione nazionale predisposta in attuazione dell’art. 10 del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito con modificazioni dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, rappresenta il piano del fabbisogno nazionale in materia di edilizia scolastica per il triennio 2015-2017;

Visto in particolare, l’art. 1, commi 177 e seguenti, della citata legge 13 luglio 2015, n. 107;

Vista la legge 11 dicembre 2016, n. 232, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019», e in particolare l’art. 1, comma 140;

Visto il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante «Codice dei contratti pubblici»;

Visto il decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, recante «Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo», e in particolare l’art. 25, commi l e 2-bis;

Visto il decreto-legge 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12, recante «Disposizioni urgenti per l’istituzione del Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’universita’ e della ricerca»;

Visto il decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, recante «Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale»;

Vista la legge 30 dicembre 2020, n. 178, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023»; Visto il decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 maggio 2022, n. 52, recante «Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza, e altre disposizioni in materia sanitaria»;

Visto il decreto-legge 11 novembre 2022 n. 173, convertito con modificazioni dalla legge 16 dicembre 2022, n. 204, recante «Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri» con il quale il Ministero dell’istruzione assume la denominazione di Ministero dell’istruzione e del merito;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 luglio 2017, con il quale si e’ proceduto alla ripartizione del fondo relativo all’art. 1, comma 140, della citata legge 11 dicembre 2016, n. 232;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 settembre 2020, n; 166, recante «Regolamento concernente l’organizzazione del Ministero dell’istruzione»;

Visto il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e con il. Ministro delle infrastrutture e trasporti, 23 gennaio 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 3 marzo 2015, n. 51, con cui sono stati individuati i criteri e le modalita’ di attuazione del citato art. 10 del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 29 maggio 2015, n. 322, con il quale e’ stata approvata la programmazione unica triennale nazionale 2015-2017 in materia di edilizia scolastica;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 7 agosto 2015, n. 594, con il quale sono stati individuati i criteri per assegnazione delle risorse tra le province e le citta’ metropolitane;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 8 agosto 2017, n. 607, con il quale sono state ripartite le risorse di cui all’art. 25, commi 1 e 2-bis, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, nonche’ sono state individuate le province e le citta’ metropolitane beneficiarie;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 9 maggio 2018, n. 376, con il quale si e’ proceduto alla rettifica di alcuni interventi proposti;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 8 agosto 2019, n. 734, con il quale sono state destinate risorse complessive pari ad euro 40.000.000,00 al finanziamento di un Piano straordinario per le verifiche sui solai e sui controsoffitti degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico e ad euro 25.900.000,00 al finanziamento degli interventi urgenti che si dovessero rendere necessari a seguito di dette verifiche sui solai e sui controsoffitti;

Dato atto che le richieste di finanziamento degli interventi di messa in sicurezza resisi necessari a seguito delle predette indagini diagnostiche – inoltrate dagli enti locali mediante il sistema informativo di monitoraggio e rendicontazione predisposto dal Ministero dell’istruzione, per le indagini diagnostiche – superavano la disponibilita’ delle risorse destinate con il citato decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 8 agosto 2019, n. 734, per un fabbisogno ulteriore complessivo pari ad euro 17.104.901,91;

Dato atto altresi’, che si e’ reso, quindi, indispensabile l’individuazione delle ulteriori risorse necessarie, nonche’ la definizione dei criteri per l’assegnazione delle medesime risorse agli enti locali che ne abbiano fatto richiesta;

Dato atto che con decreto del direttore della Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale 3 agosto 2021, n. 228 sono state accertate economie, con riferimento al finanziamento concesso con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 8 agosto 2017, n. 607, pari a complessivi euro 67.548.422,82;

Considerato che le citate risorse sono, per espresso dettato normativo, destinate ad interventi relativi alla messa in sicurezza di edifici di competenza di province e citta’ metropolitane;

Dato atto che il fabbisogno ulteriore complessivo pari ad euro 17.104.901,91 per il finanziamento degli interventi di messa in sicurezza resisi necessari a seguito delle indagini diagnostiche su solai e controsoffitti ha trovato copertura nelle economie accertate con decreto del direttore della Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale 3 agosto 2021, n. 228, relative al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 8 agosto 2017, n. 607;

Considerato pertanto, che, con decreto del Ministro dell’istruzione 6 agosto 2021, n. 254, sono state destinate le risorse complessive pari ad euro 43.004.901,91 al finanziamento di interventi resisi necessari a seguito dell’avvenuta esecuzione delle indagini diagnostiche su solai e controsoffitti di edifici pubblici adibiti ad uso scolastico;

Dato atto che tali risorse sono state assegnate, per 17.104.901,91, in favore di province e citta’ metropolitane di cui all’allegato B al decreto del Ministro dell’istruzione 6 agosto 2021, n. 254, che hanno presentato richieste di contributo per interventi di messa in sicurezza a seguito di indagini diagnostiche su solai e controsoffitti di importo superiore a 20.000,00;

Dato atto che la restante parte delle medesime risorse e’ stata assegnata, per euro 25.900.000,00, in favore dei comuni e delle unioni di comuni di cui all’allegato A al decreto del Ministro dell’istruzione 6 agosto 2021, n. 254, che hanno presentato richieste di contributo per interventi di messa in sicurezza a seguito di indagini diagnostiche su solai e controsoffitti di importo superiore a euro 20.000,00 e che hanno eseguito per primi temporalmente le indagini e hanno caricato a sistema la relativa rendicontazione;

Dato atto che, quanto all’individuazione dei criteri per l’assegnazione delle risorse di cui trattasi, lo stesso decreto del Ministro dell’istruzione 6 agosto 2021, n. 254 ha previsto che i lavori da eseguire fossero di importo superiore a euro 20.000,00 e che, nell’ambito dei predetti interventi, fossero finanziati gli enti locali che hanno eseguito per primi temporalmente le indagini e hanno caricato a sistema la relativa rendicontazione;

Dato atto che, ai sensi dell’art. 2, comma 3, del decreto del Ministro dell’istruzione 6 agosto 2021, n. 254 «Il termine ultimo per la rendicontazione finale degli interventi relativi al presente finanziamento e’ fissato al 31 dicembre 2022, pena la decadenza dal presente contributo»;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione e del merito del 6 dicembre 2022, n. 317, recante «Proroga del termine ultimo per la rendicontazione finale degli interventi resisi necessari a seguito dell’avvenuta esecuzione delle indagini diagnostiche su solai e controsoffitti di edifici pubblici adibiti ad uso scolastico, di cui all’art. 2, comma 3, del decreto ministeriale 6 agosto 2021, n. 254»;

Considerato che, in virtu’ di quanto disposto dall’art. 1, comma 1, del citato decreto ministeriale, il termine ultimo per la conclusione dei lavori e la relativa rendicontazione finale degli interventi autorizzati con decreto del Ministro dell’istruzione 6 agosto 2021, n. 254, e’ stato prorogato al 30 giugno 2023, per gli interventi gia’ conclusi, e al 31 dicembre 2023, per gli interventi non ancora avviati o in corso di esecuzione;

Considerato che, dall’attivita’ di ricognizione e di monitoraggio effettuata dalla Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale e’ emerso che, a fronte della proroga da ultimo disposta con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito del 6 dicembre 2022, n. 317, alcuni enti locali necessitano di un ulteriore periodo di proroga per l’ultimazione dei lavori e per la rendicontazione finale;

Considerato che, quindi, alcuni enti non sono riusciti a effettuare la rendicontazione entro il 30 giugno 2023 e altri non riusciranno a effettuarla entro il 31 dicembre 2023;

Considerato che sulle tempistiche di realizzazione degli interventi hanno sicuramente inciso in maniera negativa anche le criticita’ prodotte dapprima dalla situazione emergenziale dovuta alla diffusione pandemica del Covid-19 e, successivamente, dallo scenario geopolitico internazionale;

Considerato che, quanto all’attivita’ di rendicontazione, le difficolta’ riscontrate dagli enti sono, in parte, da ricondurre alle tempistiche di predisposizione della relativa piattaforma di monitoraggio e rendicontazione;

Considerato che i citati finanziamenti sono destinati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, che costituisce una priorita’ per garantire l’incolumita’ degli studenti e di tutti i soggetti che quotidianamente frequentano tali ambienti;

Ritenuto necessario garantire l’interesse pubblico al completamento degli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, anche alla luce delle gravi conseguenze che deriverebbero, in capo agli enti locali, da una eventuale decadenza dal finanziamento;

Considerata l’urgenza, nonche’ la oggettiva necessita’ di consentire la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico;

Ritenuta quindi, opportuna, alla luce delle criticita’ rappresentate, l’individuazione di un nuovo e unico termine per la rendicontazione finale di tutti gli interventi di messa in sicurezza resisi necessari a seguito delle indagini diagnostiche finanziati con decreto del Ministro dell’istruzione 6 agosto 2021, n. 254;

Decreta:

Art. 1 Proroga del termine di conclusione dei lavori e di relativa rendicontazione

1. Per le motivazioni indicate in premessa, il termine ultimo per la conclusione dei lavori e la relativa rendicontazione finale degli interventi autorizzati con decreto del Ministro dell’istruzione 6 agosto 2021, n. 254 e successivi decreti modificativi e’ fissato al 31 dicembre 2024.
2. Il mancato rispetto del termine di cui al comma 1 comporta la decadenza dai contributi e dai finanziamenti concessi.
3. Nell’ipotesi in cui non sia rispettato il termine di cui al comma 1, le eventuali risorse ricevute ai sensi dell’art. 2, comma 1, del decreto del Ministro dell’istruzione 6 agosto 2021, n. 254, sono versate da parte degli enti locali all’entrata del bilancio dello Stato, per essere riassegnate al fondo di cui all’art. 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232;
4. Per ogni ulteriore aspetto non regolato dal presente decreto ministeriale, restano in vigore le disposizioni di cui al decreto ministeriale 6 agosto 2021, n. 254.

Il presente decreto e’ sottoposto ai controlli di legge e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 16 novembre 2023

Il Ministro: Valditara

Registrato alla Corte dei conti l’11 dicembre 2023 Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell’istruzione e del merito, del Ministero dell’universita’ e della ricerca, del Ministero della cultura, del Ministero della salute e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, reg. n. 2970

Nota 8 novembre 2023, AOODGOSV 36286

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione
e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione
Ufficio IV

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
e,p.c. Direzione generale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
dott. Gaddi Gennaro Via Flavia n. 6 00187 Roma
dgsalutesicurezza@lavoro.gov.it
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
dott.ssa Carmela Palumbo SEDE

OGGETTO: Bando di concorso “Salute e sicurezza…insieme! La prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro si imparano a scuola”.

Decreto Ministeriale 7 novembre 2023

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO

Approvazione delle graduatorie definitive per il finanziamento degli interventi di ripristino delle condizioni di agibilità degli edifici scolastici mediante utilizzo di risorse della quota a gestione statale dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. (23A06751)

(GU Serie Generale n.289 del 12-12-2023)

Social media e rischi disciplinari

di Carmelo Salvatore BENFANTE PICOGNA, Dario Angelo TUMMINELLI, Zaira MATERA

Con l’evolversi delle nuove tecnologie della comunicazione (TIC) nell’odierna “società liquida” impregnata dalla rapida espansione dei mezzi di comunicazione di massa, i pubblici dipendenti (insegnanti compresi) sono sempre più frequentemente esposti a potenziali rischi di natura disciplinare e penale.

In particolare, in ambito scolastico, i “social network” (Facebook, Instagram, Tit-tok, Twitter, canale YouTube, WhatsApp, Telegram etc.), hanno contribuito sensibilmente e in modo esponenziale, con il loro uso improprio (o, comunque, distorto), a spargere addebiti a carico del personale scolastico con successive e consequenziali irrogazioni di sanzioni disciplinari, per inosservanza dei propri doveri d’ufficio e/o nei casi più gravi, fino a provvedimenti espulsivi quali il licenziamento per giusta causa.

Questa non piena “coscienza” dei rischi e la non perfetta conoscenza della norma ha generato, talvolta, tra il personale scolastico un uso improprio dei social.

Può accadere che il postare sui social un proprio commento (convinzione o parere) inopportuno, sconveniente, se non addirittura denigratorio o comunque lesivo, il cui contenuto possa in qualche modo nuocere all’immagine e al decoro dell’Amministrazione a cui appartiene (a tutti i livelli), possa essere erroneamente scambiato per il sacrosanto diritto di critica e di manifestazione del libero pensiero, invocato dai più a seguito dei conseguenti provvedimenti restrittivi (di censura) a carattere sanzionatorio.

Il diritto di critica e di manifestazione del libero pensiero risiedono nella Carta costituzionale del 1948, nello specifico nell’art. 21, il quale statuisce che: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, mentre il comma 2 dello stesso articolo prosegue aggiungendo che: “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” naturalmente, a patto che, le stesse pubblicazioni (cartacee e digitali) e tutte le altre forme libere di espressione (manifestazioni di pensiero e diritto di critica) non siano contrarie al buon costume o non offendano altre persone o soggetti di diritto.

Tali principi, si noti bene, di rango costituzionale, sono stati pienamente recepiti e traslati nell’art. 1 della Legge 20 maggio 1970, n. 300 “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale, nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento” pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 131 del 27 maggio 1970, semplicemente nota ai più come “Statuto dei lavoratori”.

Per completezza della trattazione si riporta integralmente il citato articolo 1: “I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, hanno diritto, nei luoghi dove prestano la loro opera, di manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto dei principi della Costituzione e delle norme della presente legge”.

Fatta questa premessa ci addentriamo nell’argomento oggetto di questo studio.

Con il decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 2023, n. 81 “Regolamento concernente modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62” recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie generale n. 150 del 9 giugno 2023 si sono, infatti, apportate delle importanti e innovative modifiche al testo originale del decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 comunemente noto come “Codice di condotta” o ancora come “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici” a norma dell’articolo 54 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, introducendo una serie di articoli (nello specifico 11-bis e 11-ter) che analizzeremo a breve approfonditamente e nel dettaglio (v. infra).

Come previsto dal comma 3 dell’art. 11-bis (da poco introdotto), rubricato in “Utilizzo delle tecnologie informatiche” statuisce che: “il dipendente è responsabile del contenuto dei messaggi inviati” dai loro account istituzionali (caselle di posta elettroniche) e/o personali e similarmente diffusi o pubblicati nelle bacheche virtuali delle piattaforme informatiche e/o digitali.

A regolamentare nel dettaglio l’uso dei mezzi di informazione e dei social media è l’articolo 11-ter del sopracitato decreto. L’articolo in parola, composto da soli cinque commi, sensibilizza ulteriormente il personale dipendente statale, invitandolo sempre e comunque al corretto uso dei mezzi digitali, c.d. “etica pubblica” o comportamento etico, e ad ogni altra forma di prudenza e cautela nell’utilizzare i propri account personali sui “social network”, e nel contempo ad astenersi dal diffondere e pubblicare le proprie opinioni, convinzioni e pareri,  o ancora i propri giudizi, il cui contenuto possa in qualche modo nuocere all’immagine e al decoro dell’Amministrazione a cui appartiene, riguardanti eventi, cose o persone (personale dirigenziale e colleghi).

Approfondimento In merito all’etica pubblica o comportamento etico, l’Amministrazione di appartenenza, come previsto espressamente l’art. 15 comma 5-bis del decreto n. 81, dovrà prevedere dei cicli formativi sui tali temi, da “svolgersi obbligatoriamente, sia a seguito di assunzione, sia in ogni caso di passaggio a ruoli o a funzioni superiori, nonché di trasferimento del personale, le cui durata e intensità sono proporzionate al grado di responsabilità”.   Si evidenzia che l’etica professionale di un educatore, quale è appunto l’insegnante, non si risolve a conclusione del suo orario lavorativo o di servizio, ovvero varcando l’uscita del cancello della scuola, ma permane sempre e ovunque esso/a si trovi e con chiunque si relazioni. Il docente è, dunque, chiamato a non trascendere mai nei toni e nel linguaggio e a non usare parole e/o espressioni deplorevoli o comunque lesive, offensive o denigratorie per altrui cose e persone.

In buona sostanza, la recente disposizione normativa stabilisce che l’uso degli account istituzionali (posta elettronica) è consentito esclusivamente per finalità connesse all’attività lavorativa.

Nello specifico, infatti, il comma 2 invita il pubblico dipendente: “ […] ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale” mentre il successivo comma 4 istituisce per la prima volta una “Social Media Policy”, potremmo dire una sorta di “netiquette” da introdurre a sua volta nei Codici di comportamento, all’uopo adottati dalle pubbliche Amministrazioni, individuando in tal modo le condotte passibili di procedimenti disciplinari, graduandoli adeguatamente e proporzionalmente in base alla gravità delle condotte come di seguito riportato nello tralcio: “Nei codici di cui all’articolo 1, comma 2, le amministrazioni si possono dotare di una “social media policy” per ciascuna tipologia di piattaforma digitale, al fine di adeguare alle proprie specificità le disposizioni […]. In particolare, la “social media policy” deve individuare, graduandole in base al livello gerarchico e di responsabilità del dipendente, le condotte che possono danneggiare la reputazione delle amministrazioni”.

È interessante notare che il comma 5, prevede che: “Fermi restando i casi di divieto previsti dalla legge, i dipendenti non possono divulgare o diffondere per ragioni estranee al loro rapporto di lavoro con l’amministrazione e in difformità alle disposizioni di cui al decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 33, e alla legge 7 agosto 1990, n. 241, documenti, anche istruttori, e informazioni di cui essi abbiano la disponibilità”.

Per completezza della trattazione si evidenza che il codice di comportamento generale deve essere poi integrato con quello specifico adottato dalle singole amministrazioni.

Per tutti i dipendenti in servizio presso il Ministero dell’Istruzione (Amministrazione centrale e periferica, ivi compreso il personale con qualifica dirigenziale, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato, a tempo pieno e a tempo parziale, nonché il personale comandato) è attualmente in vigore il Codice di comportamento allegato al Decreto Ministeriale del 26 aprile 2022, n. 105.

Il decreto in parola, a firma dell’allora Ministro Bianchi, superato il controllo di legittimità, è stato ammesso alla registrazione alla Corte dei conti, con prot. n. 1676 del 03 giugno 2022.

Come viene riportato nel sito del Ministero, la violazione degli obblighi previsti dal Codice integra comportamenti contrari ai doveri d’ufficio ed è dunque fonte di responsabilità disciplinare nonché, nei casi previsti, di responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile.

Si dà, infine, menzione della Tabella di corrispondenza tra la violazione dei doveri e le sanzioni disciplinari vigenti, consultabile dal link:

https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Tabella+codice+comportamento.pdf/471af791-daee-96d1-8faf-fba08bc3cad6?t=1654524003277

Casistica

A conclusione della presente trattazione, si dà menzione della casistica richiamando alcuni orientamenti giurisprudenziali oggetto di sanzioni disciplinari per violazione dei doveri d’ufficio per l’uso improprio dei “social media” o per dichiarazioni o espressioni lesive nei confronti dell’Amministrazione di appartenenza.

Con sentenza n. 24989 del 6 novembre 2013 la Corte di Cassazione ha definitivamente pronunciato il licenziamento disciplinare di un insegnante per aver criticato e offeso l’Istituzione scolastica d’appartenenza consigliando contestualmente, ad alcune studentesse e studenti, di iscriversi altrove palesando apertamente un pregiudizio radicato verso la gestione scolastica.

Approfondimento Con ordinanza del 12 novembre 2018 n. 28878 la Corte di Cassazione civile, sezione lavoro, ha ritenuto legittimo il licenziamento per giusta causa inflitto ad un dipendente che aveva pubblicato sui “social media” (nella fattispecie, Facebook) immagini e commenti offensivi nei confronti della società privata (azienda) in cui il dipendente prestava servizio confermando la sentenza di secondo grado emessa dalla Corte d’Appello di Torino (e, ancora prima, dal Tribunale di Alessandria). La suprema Corte di Cassazione civile, sezione lavoro, con sentenza precedente del 27 aprile 2018 n. 10280 confermava lo stesso orientamento.

È interessante, inoltre, citare l’ordinanza n. 246 del 03 marzo 2016 del Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia, sezione III, con la quale il giudice ha ritenuto violazione dei doveri d’ufficio l’aggiunta del like o pollice in alto (ovvero c.d. “mi piace”) al commento di una notizia a sua volta pubblicata sulla bacheca di Facebook. Questa ha determinato un danno all’immagine all’Amministrazione, assumendone dunque rilevanza disciplinare.

Approfondimento La Corte EDU, sezione II, con sentenza 15 giugno 2021, ric. n. 35786/19 si è pronunciata su un noto caso avvenuto in Turchia in merito al licenziamento disciplinare di un insegnante del Ministero dell’Istruzione per aver messo e cliccato “Mi piace” su diversi articoli pubblicati sulla bacheca virtuale di Facebook da terzi. I Giudici di Strasburgo hanno ritenuto insufficienti le ragioni per il licenziamento alla docente e sproporzionate rispetto alla sanzione inflitta per violazione dell’art. 10 Cedu.

Si è invece pronunciato, in senso opposto, il Tribunale di Roma, con sentenza del 19 maggio 2020. Il Giudice adito ha sollevato una docente dalla contestazione di addebito nella quale veniva accusata di aver pubblicato su Facebook, durante il suo orario di servizio, espressioni lesive e indecorose che lasciavano intendere una cattiva gestione scolastica. Il Giudice le ha ritenute troppo generiche; diversamente il Tribunale di Alessandria, sezione lavoro, recentemente con sentenza n. 130/2021, pubblicata il 19 maggio 2021 ha confermato il licenziamento individuale per giusta causa inflitto all’insegnante dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte (Ufficio III, Affari Giuridici, Contenzioso e Disciplinare)

Riferimenti normativi

  • COSTITUZIONE ITALIANA, art. 21
  • CODICE CIVILE, artt. 1175, 1375, 2105
  • LEGGE 20 maggio 1970, n. 300 “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale, nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”, art. 1
  • LEGGE 30 marzo 1981, n. 116 “Interpretazione autentica dell’articolo 93 del decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 417, concernente norme sullo stato giuridico del personale docente, direttivo ed ispettivo della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica dello Stato”, art. 1
  • DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. 165 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”, art. 54
  • DECRETO Presidente Repubblica 31 maggio 1974, n. 417, “Norme sullo stato giuridico del personale docente, direttivo ed ispettivo della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica dello Stato”, art. 93
  • DECRETO del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
  • DECRETO del Presidente della Repubblica 13 giugno 2023, n. 81 “Regolamento concernente modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62
  • DECRETO MINISTERIALE del 26 aprile 2022, n. 105
  • TRIBUNALE Amministrativo Regionale Lombardia sezione III, ordinanza n. 246 del 03 marzo 2016
  • TRIBUNALE di Roma, sentenza del 19 maggio 2020
  • TRIBUNALE di Alessandria, sezione Lavoro, sentenza n. 130/2021 del 19 maggio 2021
  • CORTE di CASSAZIONE, sentenza del 6 novembre 2013 n. 24989
  • CORTE di CASSAZIONE civile, sezione lavoro, ordinanza del 12 novembre 2018 n. 28878
  • CORTE di CASSAZIONE civile, sezione lavoro, sentenza del 27 aprile 2018 n. 10280
  • CORTE EDU, sezione II, sentenza 15 giugno 2021, ric. n. 35786/19

Sitografia

  • MINISTERO DELL’ISTRUZIONE Codice disciplinare e di condotta

https://www.miur.gov.it/codice-disciplinare-e-di-condotta

Circolare INAIL 26 ottobre 2023, n. 45

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori generali e ai Dirigenti preposti agli Uffici scolastici regionali Loro Sedi
Ai Dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche statali e ai Coordinatori didattici delle scuole paritarie
Al Sovrintendente scolastico per la Regione Valle di AOSTA
Al Sovrintendente scolastico per la scuola in lingua italiana BOLZANO
All’Intendente scolastico per la scuola in lingua tedesca BOLZANO
All’Intendente scolastico per la scuola delle località ladine BOLZANO
Al Dirigente del Dipartimento istruzione per la Provincia di TRENTO
Al Coordinamento tecnico della Conferenza delle Regioni

Oggetto: Circolare Inail 25 ottobre 2023, n. 45. Estensione della tutela assicurativa degli studenti e del personale del sistema nazionale di istruzione e formazione, della formazione terziaria professionalizzante e della formazione superiore. Articolo 18 del decreto-legge 4 maggio 2023 n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85.


INAIL
Direzione generale
Direzione centrale rapporto assicurativo Avvocatura generale

Al Direttore generale vicario
Ai Responsabili di tutte le Strutture centrali e territoriali
e p.c. a: Organi istituzionali
Magistrato della Corte dei conti delegato all’esercizio del controllo
Organismo indipendente di valutazione della performance
Comitati consultivi provinciali

Estensione della tutela assicurativa degli studenti e del personale del sistema nazionale di istruzione e formazione, della formazione terziaria professionalizzante e della formazione superiore. Articolo 18 del decreto-legge 4 maggio 2023 n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85

Tutela assicurativa


Circolare INAIL 26 ottobre 2023, n. 45
Estensione della tutela assicurativa degli studenti e del personale del sistema nazionale di istruzione e formazione, della formazione terziaria professionalizzante e della formazione superiore. Articolo 18 del decreto-legge 4 maggio 2023 n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85


L’INAIL il 26 ottobre ha pubblicato la circolare n. 45, con la quale vengono fornite le istruzioni sull’estensione della tutela assicurativa allo svolgimento delle attività di insegnamento-apprendimento per gli studenti e il personale scolastico delle scuole del sistema nazionale di istruzione e delle scuole non paritarie, il personale del sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP), dei percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), dei percorsi di formazione terziaria professionalizzante (ITS Academy) e dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA).


Il Ministero dell’istruzione e del merito, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali lancia una campagna di comunicazione per informare sulle novità introdotte in materia di tutela assicurativa degli studenti e del personale scolastico.

Si tratta di un provvedimento introdotto dal cosiddetto Decreto Lavoro, convertito nella legge n.85 del 3 luglio 2023, che al Capo II contiene una serie di interventi in materia di rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni. In particolare, l’articolo 18 del Decreto Lavoro, stabilisce un’estensione dell’ambito di applicazione dell’assicurazione contro gli infortuni nei settori dell’istruzione e della formazione, finora limitata agli ambienti di laboratorio e alle palestre. Inoltre, con riferimento all’anno scolastico 2023-2024, definisce la copertura da parte dello Stato delle spese assicurative, affinché le famiglie siano sollevate dall’impegno economico sostenuto annualmente.

Agli oneri derivanti dall’attuazione della misura sono destinati 17,3 milioni di euro per l’anno 2023- 2024.

Obiettivi

La campagna nasce per informare sulle novità, i vantaggi e gli scopi della misura. In particolare, per comunicare alle famiglie che, per l’anno scolastico appena iniziato, le spese per la tutela assicurativa degli studenti saranno a carico dello Stato. La campagna inoltre costituisce un’occasione per dare un segno dell’attenzione e della sinergia delle istituzioni sul tema della sicurezza e per evidenziare l’importanza della prevenzione a partire dagli anni della scuola.

Target

Il target primario dell’iniziativa è costituito da famiglie, studenti e personale scolastico, il target secondario è costituito da opinione pubblica in generale, parti sociali e stakeholders.

Contenuto del messaggio 

Lo spot TV e radio mette in evidenza sia il vantaggio economico che le famiglie riceveranno non dovendo sostenere le spese per l’assicurazione dei propri figli, sia l’estensione della copertura assicurativa grazie alla quale studenti, docenti e tutto il personale in servizio saranno tutelati durante lo svolgimento delle attività in tutti gli ambienti e non, come in passato, solo per le attività laboratoriali e nelle palestre. Si sottolinea inoltre che l’estensione della copertura assicurativa include le esperienze di orientamento al lavoro.

Claim

Perché la cura del futuro inizia dai banchi di scuola”. Si ribadisce l’importanza della prevenzione a partire dal percorso scolastico.

Strumenti e mezzi

Per far conoscere a studenti, famiglie, docenti e personale scolastico la nuova impostazione della tutela assicurativa all’interno delle scuole, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha lanciato una campagna di comunicazione sulle reti radio e tv della Rai, oltre che sui canali social dei rispettivi dicasteri, a partire dal 6 ottobre 2023.



Legge 3 luglio 2023, n. 85
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, recante misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.

Capo II
INTERVENTI URGENTI IN MATERIA DI RAFFORZAMENTO DELLE REGOLE DI SICUREZZA SUL LAVORO E DI TUTELA CONTRO GLI INFORTUNI, NONCHÉ DI AGGIORNAMENTO DEL SISTEMA DI CONTROLLI ISPETTIVI

Art. 18.
Estensione della tutela assicurativa degli studenti e del personale del sistema nazionale di istruzione e formazione, della formazione terziaria professionalizzante e della formazione superiore

1. Allo scopo di valutare l’impatto dell’estensione della tutela assicurativa degli studenti e degli insegnanti, esclusivamente per l’anno scolastico e per l’anno accademico 2023-2024, l’obbligo di assicurazione di cui all’articolo 1, terzo comma, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124 si applica anche allo svolgimento delle attività di insegnamento- apprendimento nell’ambito del sistema nazionale di istruzione e formazione, della formazione terziaria professionalizzante e della formazione superiore.

2. Ai fini dell’applicazione della previsione di cui al comma 1, sono compresi nell’assicurazione, se non già previsti dall’articolo 4, primo comma, numero 5), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 1124 del 1965, gli appartenenti alle seguenti categorie:

a) il personale scolastico delle scuole del sistema nazionale di istruzione e delle scuole non paritarie, nonché il personale del sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP), dei percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), dei percorsi di formazione terziaria professionalizzante (ITS Academy) e dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA);
b) gli esperti esterni comunque impiegati nelle attività di docenza;
c) gli assistenti addetti alle esercitazioni tecnico-scientifiche e alle attività laboratoriali;
d) il personale docente e tecnico-amministrativo, nonché ausiliario, delle istituzioni della formazione superiore, i ricercatori e i titolari di contratti o assegni di ricerca;
e) gli istruttori dei corsi di qualificazione o riqualificazione professionale o di addestramento professionale anche aziendali, o dei cantieri-scuola, comunque istituiti o gestiti, nonché i preparatori;
f) gli alunni e gli studenti delle scuole del sistema nazionale di istruzione e delle scuole non paritarie nonché del sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP), dei percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), dei percorsi di formazione terziaria professionalizzante (ITS Academy) e dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA), gli studenti delle università e delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), limitatamente agli eventi verificatisi all’interno dei luoghi di svolgimento delle attività didattiche o laboratoriali, e loro pertinenze, o comunque avvenuti nell’ambito delle attività inserite nel Piano triennale dell’offerta formativa e nell’ambito delle attività programmate dalle altre Istituzioni già indicate;
g) gli allievi dei corsi di qualificazione o riqualificazione professionale o di addestramento professionale anche aziendali, o dei cantieri scuola, comunque istituiti o gestiti.

3. Ai maggiori oneri derivanti dall’attuazione dei commi 1 e 2, pari a 17,3 milioni di euro per l’anno 2023, 30,4 milioni di euro per l’anno 2024 e 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025, si provvede ai sensi dell’articolo 44.

4. Le risorse di cui al comma 3 relative ai rimborsi da corrispondere all’INAIL, non utilizzate alla chiusura dell’esercizio, sono conservate nel conto dei residui per essere utilizzate nell’esercizio successivo fino alla rendicontazione dell’effettiva spesa.

Riferimenti normativi:

– Si riporta l’articolo 1, terzo comma, e l’articolo 4, primo comma, n. 5), del citato decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124:

«Art. 1. — Omissis
L’assicurazione è inoltre obbligatoria anche quando non ricorrano le ipotesi di cui ai commi precedenti per le persone che, nelle condizioni previste dal presente titolo, siano addette ai lavori:
1) di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione di opere edili, comprese le stradali, le idrauliche e le opere pubbliche in genere; di rifinitura, pulitura, ornamento, riassetto delle opere stesse, di formazione di elementi prefabbricati per la realizzazione di opere edili, nonché ai lavori, sulle strade, di innaffiatura, spalatura della neve, potatura degli alberi e diserbo;
2) di messa in opera, manutenzione, riparazione, modificazione, rimozione degli impianti all’interno o all’esterno di edifici, di smontaggio, montaggio, manutenzione, riparazione, collaudo delle macchine, degli apparecchi, degli impianti di cui al primo comma;
3) di esecuzione, manutenzione o esercizio di opere o impianti per la bonifica o il miglioramento fondiario, per la sistemazione delle frane e dei bacini montani, per la regolazione o la derivazione di sorgenti, corsi o deflussi d’acqua, compresi, nei lavori di manutenzione, il diserbo dei canali e il drenaggio in galleria;
4) di scavo a cielo aperto o in sotterraneo; a lavori di qualsiasi genere eseguiti con uso di mine;
5) di costruzione, manutenzione, riparazione di ferrovie, tramvie, filovie, teleferiche e funivie o al loro esercizio;
6) di produzione o estrazione, di trasformazione, di approvvigionamento, di distribuzione del gas, dell’acqua, dell’energia, elettrica, compresi quelli relativi alle aziende telegrafiche e radiotelegrafiche, telefoniche e radiotelefoniche e di televisione; di costruzione, riparazione, manutenzione e rimozione di linee e condotte; di collocamento, riparazione e rimozione di parafulmini;
7) di trasporto per via terrestre, quando si faccia uso di mezzi meccanici o animali;
8) per l’esercizio di magazzini di deposito di merci o materiali;
9) per l’esercizio di rimesse per la custodia di veicoli terrestri, nautici o aerei, nonché di posteggio anche all’aperto di mezzi meccanici;
10) di carico o scarico;
11) della navigazione marittima, lagunare, lacuale, fluviale ed aerea, eccettuato il personale di cui all’articolo 34 del regio decreto-legge 20 agosto 1923, n. 2207, concernente norme per la navigazione aerea, convertito nella legge 31 gennaio 1926, n. 753;
12) della pesca esercitata con navi o con galleggianti, compresa la pesca comunque esercitata delle spugne, dei coralli, delle perle e del tonno; della vallicoltura, della mitilicoltura, della ostricoltura;
13) di produzione, trattamento, impiego o trasporto di sostanze o di prodotti esplosivi, esplodenti, infiammabili, tossici, corrosivi, caustici, radioattivi, nonchè ai lavori relativi all’esercizio di aziende destinate a deposito e vendita di dette sostanze o prodotti; sono considerate materie infiammabili quelle sostanze che hanno un punto di infiammabilità inferiore a 125° C e, in ogni caso, i petroli greggi, gli olii minerali bianchi e gli olii minerali lubrificanti;
14) di taglio, riduzione di piante, di trasporto o getto di esse;
15) degli stabilimenti metallurgici e meccanici, comprese le fonderie;
16) delle concerie;
17) delle vetrerie e delle fabbriche di ceramiche;
18) delle miniere, cave e torbiere e saline, compresi il trattamento e la lavorazione delle materie estratte, anche se effettuati in luogo di deposito;
19) di produzione del cemento, della calce, del gesso e dei laterizi;
20) di costruzione, demolizione, riparazione di navi o natanti, nonché ad operazioni di recupero di essi o del loro carico;
21) dei pubblici macelli o delle macellerie;
22) per l’estinzione di incendi, eccettuato Il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
23) per il servizio di salvataggio;
24) per il servizio di vigilanza privata, comprese le guardie giurate addette alla sorveglianza delle riserve di caccia e pesca;
25) per il servizio di nettezza urbana;
26) per l’allevamento, riproduzione e custodia degli animali, compresi i lavori nei giardini zoologici e negli acquari;
27) per l’allestimento, la prova o l’esecuzione di pubblici spettacoli, per l’allestimento o l’esercizio dei parchi di divertimento, escluse le persone addette ai servizi di sala dei locali cinematografici e teatrali;
28) per lo svolgimento di esperienze ed esercitazioni pratiche nei casi di cui al n. 5) dell’art. 4.
Omissis»

«Art. 4. — Omissis
5) gli insegnanti e gli alunni delle scuole o istituti di istruzione di qualsiasi ordine e grado, anche privati, che attendano ad esperienze tecnico-scientifiche od esercitazioni pratiche, o che svolgano esercitazioni di lavoro; gli istruttori e gli allievi dei corsi di qualificazione o riqualificazione professionale o di addestramento professionale anche aziendali, o dei cantieri scuola, comunque istituiti o gestiti, nonché’ i preparatori, gli inservienti e gli addetti alle esperienze ed esercitazioni tecnico-pratiche o di lavoro;
Omissis».

Nota 28 luglio 2023, AOODGPOC 1248

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per la progettazione organizzativa, l’innovazione dei processi amministrativi, la comunicazione e i contratti
Ufficio III – Protezione dei dati personali del Ministero

All’Ufficio di Gabinetto SEDE
Al Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali SEDE
Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione SEDE
Ai Direttori Generali dell’Amministrazione centrale LORO SEDI
Ai Direttori Generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici scolastici regionali LORO SEDI
e, p.c., Al Computer Security Incident Response Team (CSIRT) del Ministero SEDE

OGGETTO: Obblighi di notifica in caso di violazione dei dati personali (c.d. “data breach”) – Novità introdotte dalla versione aggiornata delle Linee Guida n. 09/2022 del Comitato Europeo per la Protezione dei Dati

Decreto Ministeriale 15 marzo 2023, AOOGABMI 49

Il Ministro dell’istruzione e del merito

Differimento del termine di conclusione degli interventi di adeguamento degli edifici scolastici alla normativa antisismica finanziati con i decreti del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 23 dicembre 2015, n. 943 e 30 gennaio 2017, n. 43 (Annualità I), 29 dicembre 2017, n. 1048 (Annualità II) e 30 aprile 2019, n. 392, 9 ottobre 2019, n. 847 e 13 marzo 2020, n. 179 (Piani 2018-2021).

Differimento del termine di conclusione degli interventi di adeguamento degli edifici scolastici alla normativa antisismica. (Decreto n. 49/2023). (23A02617)

(GU Serie Generale n.107 del 09-05-2023)