Archivi tag: STEM

PNRR e Istruzione



Con Nota 30 settembre 2024, AOOGABMI 128374, inn riferimento ai progetti di cui al decreto del Ministro dell’istruzione e del merito 12 aprile 2023, n. 65 e al decreto del Ministro dell’istruzione e del merito 12 aprile 2023, n. 66, si comunica che il termine di chiusura della piattaforma “Futura Pnrr” per l’aggiudicazione delle procedure di affidamento dei servizi è differito alle ore 12.00 del giorno 30 novembre 2024.


Con Nota 23 settembre 2024, AOOGABMI 125321, in riferimento alle procedure previste per l’attuazione della linea di investimento 3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori”, Missione 4, Componente 1, del PNRR, in relazione alle risorse assegnate con decreto ministeriale 8 agosto 2022, n. 218, si comunica che, in considerazione di richieste pervenute dalle Istituzioni scolastiche relative al completamento degli allestimenti degli ambienti per il differimento nella consegna delle forniture, la data prevista dall’articolo 4, comma 2, dell’accordo di concessione, relativa alla realizzazione degli ambienti innovativi di apprendimento e collaudo, è fissata al 30 novembre 2024.
La data di fine effettiva relativa alla fase di “Collaudo/Verifica di conformità” del cronoprogramma di progetto dovrà essere conseguentemente aggiornata, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 2 del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 aprile 2024, n. 56.
Restano fermi tutti gli altri termini già stabiliti, nel rispetto di target e milestone dell’investimento.


Con Nota 24 maggio 2024, AOOGABMI 73850, recante adempimenti urgenti ai sensi dell’art. 2 del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19 “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, richiama tutte le istituzioni scolastiche in qualità di soggetti attuatori, alla scadenza già originariamente fissata al 2 aprile 2024 e aggiornata, in sede di conversione del citato decreto-legge, al 3 giugno 2024, ai fini del puntuale e urgente aggiornamento sulla piattaforma del sistema informativo locale “Futura PNRR – Gestione progetti” dei dati relativi ai progetti e ai pagamenti effettuati rientranti nella Missione 4 – Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università.

Legge 29 aprile 2024, n. 56
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)

Attuazione PNRR
Senato, 23 aprile 2024

Con Nota 19 marzo 2023, AOOGABMI 48292, si richiama quanto previsto dal Decreto-Legge 2 marzo 2024, n. 19, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 52 del 2 marzo 2024, e, in particolare, dall’articolo 2, comma 1, che stabilisce che, entro e non oltre il 2 aprile 2024, “(…) i soggetti attuatori dei programmi e degli interventi provvedono a rendere disponibile ovvero ad aggiornare sul sistema informatico «ReGiS» di cui all’articolo 1, comma 1043, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, (…) il cronoprogramma procedurale e finanziario di ciascun programma e intervento aggiornato alla data del 31 dicembre 2023, con l’indicazione dello stato di avanzamento alla predetta data (…)”.

Nota 19 marzo 2023, AOOGABMI 48292
Adempimenti urgenti ai sensi dell’art. 2 del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19 “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”

Decreto-Legge 2 marzo 2024, n. 19
Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)


Istruzioni operative 17 aprile 2024, AOOGABMI 58542
Interventi di tutoraggio e formazione per la riduzione dei divari negli
apprendimenti e il contrasto alla dispersione scolastica
(D.M. 2 febbraio 2024, n. 19)

Decreto Ministeriale 2 febbraio 2024, AOOGABMI 19
Riparto delle risorse per la riduzione dei divari territoriali e il contrasto alla dispersione scolastica, in attuazione della Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università – Investimento 1.4 “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nella scuola secondaria di primo e secondo grado e alla lotta alla dispersione scolastica” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU


Comunicato 1 marzo 2024
Provvedimenti attuativi di misure del PNRR Milestone M4C1-10

Comunicato 24 febbraio 2024
Piano nazionale di ripresa e resilienza – Missione 4 – Componente 1. Milestone europea M4C1-10


Potenziamento STEM e Formazione

L’Unità di missione per il PNRR informa che: “In relazione alla linea di investimento “Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico” del PNRR e alle Istruzioni operative prot. n. 141549 del 7 dicembre 2023 relative alla Formazione del personale scolastico per la transizione digitale (D.M. 66/2023), si comunica che mercoledì 14 febbraio 2024, alle ore 16.30, si svolgerà un webinar di approfondimento sulle Istruzioni operative e sulla presentazione dei progetti, in collaborazione con le Equipe formative territoriali.
La partecipazione al webinar è gratuita ed è aperta al personale scolastico interessato delle scuole finanziate con D.M. 66/2023. È possibile l’iscrizione accedendo al seguente link:
https://scuolafutura.webex.com/weblink/register/rb536af928e72f9a02ad9dbf881becb43
Si avvisa che sarà possibile registrarsi, fino alla capienza massima consentita dalla piattaforma di videoconferenza, e comunque entro le ore 15,00 del giorno 13 febbraio 2024.
Il webinar sarà altresì trasmesso in streaming sul canale Youtube delle équipe formative territoriali, disponibile al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=DmLPBs_FsvU


Istruzioni operative 7 dicembre 2023, AOOGABMI 141549
Formazione del personale scolastico per la transizione digitale (D.M. 66/2023)

Decreto Ministeriale 12 aprile 2023, AOOGABMI 66
Decreto di riparto delle risorse alle istituzioni scolastiche in attuazione della linea di investimento 2.1 “Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico” nell’ambito della Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – “Potenziamento dell’offerta dei servizi all’istruzione: dagli asili nido all’Università” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU


Nota 7 dicembre 2023, AOOGABMI 141432
Piano nazionale di ripresa e resilienza. Investimento M4C11.3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi’, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU. Istruzioni operative prot. n. 132935 del 15 novembre 2023. Diferimento del termine di chiusura dela piataforma per al presentazione dei progetti

Istruzioni operative 15 novembre 2023, AOOGABMI 132935
Azioni di potenziamento delle competenze STEM e multilinguistiche (D.M. 65/2023) – Istruzioni operative

Decreto Ministeriale 12 aprile 2023, AOOGABMI 65
Decreto di riparto delle risorse alle istituzioni scolastiche in attuazione della linea di investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” nell’ambito della Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – “Potenziamento dell’offerta dei servizi all’istruzione: dagli asili nido all’Università” del Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU


Decreto Ministeriale 3 aprile 2023, AOOGABMI 61
Decreto di destinazione di risorse per incentivare scambi ed esperienze formative all’estero per studenti e per il personale scolastico attraverso un potenziamento del programma Erasmus+ 2021-2027 e nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – Investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU



Avviso 23 ottobre 2023, AOOGABMI 124828
Prossimo avvio del Programma nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027


Avviso 22 agosto 2023, AOOGABMI 106909
Avviso pubblico per la selezione di assistenti amministrativi per il Gruppo di supporto al PNRR

Procedura selettiva pubblica mediante comparazione per titoli, esperienze professionali e colloquio per posizioni di comando per assistenti amministrativi presso l’Unità di missione per il PNRR del Ministero dell’Istruzione e del Merito (Avviso 22 agosto 2023, AOOGABMI 106909).
Scadenza presentazione domande:entro e non oltre le ore 12:00 del 5 settembre 2023.


Decreto Ministeriale 8 agosto 2022, AOOGABMI 218
Decreto di riparto delle risorse tra le istituzioni scolastiche in attuazione del Piano “Scuola 4.0” di cui alla Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università – Investimento 3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

Tutorial Piattaforma Futura

  • Nota 28 settembre 2023, AOOGABMI 116416
    Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Investimento M4C1I3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori”. Istruzioni operative prot. n. 107624 del 21 dicembre 2022. Aggiornamento del cronoprogramma procedurale

Con nota prot. n. 116416 del 28 settembre 2023 l’Unità di missione per il PNRR ha comunicato che, con riferimento alle procedure selettive dei soggetti affidatari delle forniture e dei servizi, nel rispetto delle norme in materia di contratti pubblici, relative alla linea di investimento 3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori”, Missione 4, Componente 1, del PNRR, e alle risorse assegnate con decreto ministeriale 8 agosto 2022, n. 218, le istituzioni scolastiche, le quali hanno registrato problematiche nel completamento delle operazioni di aggiudicazione delle forniture e/o dei servizi, devono provvedere celermente a concludere le procedure di affidamento e a caricare la relativa documentazione nell’apposita sezione della piattaforma “FUTURA PNRR – Gestione Progetti” entro e non oltre il termine del 30 novembre 2023. Restano improrogabilmente fermi tutti gli altri termini stabiliti nel PNRR, nel Piano “Scuola 4.0” e negli Accordi di concessione per la realizzazione degli ambienti e dei laboratori e per la loro entrata in funzione.

  • Nota 19 giugno 2023, AOOGABMI 86810
    Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Investimento M4C1I3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori”. Cronoprogramma procedurale

La Nota 19 giugno 2023, AOOGABMI 86810 aggiorna il cronoprogramma della linea di investimento 3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori”, Missione 4, Componente 1, del PNRR, sia per l’Azione 1 che per l’Azione 2:

  • entro la data del 31 luglio 2023 deve essere acquisito almeno un codice CIG delle procedure ed entro lo stesso termine il/i codice/i CIG acquisito/i deve essere caricato all’interno dell’area “Gestione”, sezione “Procedure”, della piattaforma “FUTURA PNRR – Gestione Progetti”;
  • la data di aggiudicazione, previa individuazione, tramite apposite procedure, del/i soggetto/i affidatario/i di forniture e/o servizi, nel rispetto delle norme vigenti in materia di contratti pubblici, è fissata al 30 settembre 2023. Sempre entro tale data dovranno essere caricate all’interno della citata area della piattaforma anche la/e determina/e di aggiudicazione e la documentazione relativa all’espletamento delle procedure.

Le sintesi delle Istruzioni operative per l’attuazione delle misure “Scuola 4.0” e delle “Azioni di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica”, presentate nel corso dell’incontro con il tavolo partenariale svoltosi il 14 dicembre 2022.


FAQ 20 febbraio 2023, AOOGABMI 21092
Azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica (D.M. 170/2022) – CHIARIMENTI E F.A.Q


Agenda Sud: un progetto del MIM per superare il divario territoriale tra Nord e Sud Italia, garantendo pari opportunità d’istruzione agli studenti su tutto il territorio nazionale, rivolto alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia


ITS: ulteriori risorse PNRR: 700 milioni alle Fondazioni ITS Academy accreditate con almeno un percorso di formazione attivo


(Roma, 27 maggio 2023) Il MIM comunica:

“PNRR, Ministero dell’Istruzione e del Merito: ecco l’analisi dell’avanzamento della spesa, pagamenti dei progetti in linea con le previsioni

In relazione a quanto uscito su alcuni organi di stampa, il Ministero dell’Istruzione e del Merito precisa che:

I dati  pubblicati non tengono conto delle disposizioni di pagamento di fine aprile e maggio 2023, perché non ancora registrate sul sistema e non tengono, inoltre, conto dei pagamenti effettuati sui “progetti in essere” del PNRR, e quindi sul bilancio dello Stato, che, per il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ammontano a circa 6 miliardi di euro, cifra molto rilevante anche in considerazione del fatto che i “progetti in essere” sono quelli che hanno uno stato di avanzamento maggiore, in quanto autorizzati prima. Le previsioni di spesa del PNRR sono tutte riferite all’intero anno 2023 e, quindi, con proiezioni al 31 dicembre 2023.  

Si precisa che la Missione 4 ricomprende sia Istruzione sia Ricerca per un totale di 30,87 miliardi, di cui 17,56 miliardi gestiti dal Mim. Nel periodo novembre – dicembre 2022 sono stati pagati, su sei linee di finanziamento, 1.026.694.871,35 euro. Per il periodo gennaio – dicembre 2023 per tutti gli investimenti Mim le previsioni di spesa sono 2,8 miliardi di euro, e la somma a oggi erogata (gennaio – maggio 2023) è pari a 1.425.809.828,60, comprendendo sia progetti in essere sia progetti nuovi.”


Accordi Quadro per accelerare la costruzione di nuove scuole: MIM e Invitalia pubblicano procedura di gara


Riforma ITS: nell’ambito delle riforme previste dal PNRR (Missione 4 – componente 1 – investimento 1.5), il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome hanno raggiunto l’intesa sui primi tre decreti attuativi della legge 99/22 sul sistema terziario dell’Istruzione tecnica superiore, in tema di Commissioni d’esame, di Statuto e di Comitato nazionale.


Personalizzazione e Orientamento: pubblicato il DM 63/2923 che stanzia 150 milioni di euro per le figure professionali di “docente tutor” e “docente orientatore” e la Nota 5 aprile 2023, AOODPPR 958, di avvio delle iniziative propedeutiche all’attuazione delle Linee guida per l’Orientamento


Nota 15 febbraio 2024, AOODGCASIS 885
Scuola digitale 2022-2026 – migrazione al cloud e siti web: webinar 20 febbraio 2024 (ore 10:30) e 27 febbraio 2024 (ore 10:30)

Nota 6 febbraio 2024, AOODGCASIS 675
Scuola digitale 2022-2026 – Avviso 1.2 Migrazione al Cloud. Promemoria per scadenza termine per contrattualizzazione fornitori

Nota 4 aprile 2023, AOODGCASIS 1695
Avviso PNRR “1.4.1 Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici” – attività di sviluppo, implementazione e verifica dei Siti web delle Istituzioni scolastiche

Nota 14 febbraio 2023, AOODGCASIS 809
Scuola digitale 2022-2026 – Proroga scadenza Avviso pubblico 1.2 “Abilitazione al cloud per le PA locali” Scuole (dicembre 2022)

Nota 7 dicembre 2022, AOODGCASIS 4333
Scuola digitale 2022-2026 – Pubblicazione di nuovi avvisi di finanziamento

Nota 5 dicembre 2022, AOODGCASIS 4286
Avviso PNRR “1.4.1 Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici” – attività di sviluppo, implementazione e verifica dei Siti web delle Istituzioni scolastiche


936 mln di risorse PNRR per l’edilizia scolastica
399 interventi richiesti dalle Regioni



Nota 31 ottobre 2022. AOOGABMI 91698
Progetti in essere del PNRR. Articolo 1, comma 512, della legge 30 dicembre 2020, n. 178. Decreto del Ministro dell’istruzione 11 agosto 2022, n. 222, articolo 2 – Azioni di coinvolgimento degli animatori digitali nell’ambito della linea di investimento 2.1 “Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico” di cui alla Missione 4 – Componente 1 – del PNRR. Trasmissione del codice unico di progetto (CUP) e invio del progetto per gli anni scolastici 2022-2023 e 2023-2024


Il Consiglio dei Ministri del 16 febbraio 2023 approva un Decreto-Legge per l’Attuazione del PNRR

  • Decreto-Legge 24 febbraio 2023, n. 13
    Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune

Istruzioni operative 30 dicembre 2022, AOOGABMi 109799
Azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica (D.M. 170/2022)



Dimensionamento scolastico


Piano Edilizia scolastica


Decreto Direttoriale 8 settembre 2022, AOOGABM 57
Approvazione delle graduatorie per il raggiungimento dei target e milestone nell’ambito dell’Investimento 1.1 del PNRR: Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia


PNRR per l’Istruzione: campagna social per spiegare risorse e investimenti per la scuola

Una campagna social per far conoscere meglio, con post dedicati e approfondimenti, le linee di investimento per l’istruzione previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
La campagna “#PnrrIstruzione quanto ne sai?” parte dal 20 settembre sui canali social del Ministero con l’obiettivo di informare e raggiungere la più ampia platea possibile. Dodici appuntamenti, due a settimana, ogni martedì e venerdì, per scoprire, attraverso grafiche, video e quiz, in cosa consistono, ad esempio, il Piano scuola 4.0, gli interventi di riqualifica degli edifici scolastici, il potenziamento di laboratori, mense e palestre e dell’attività sportiva a scuola.
Testi in pillole e per conoscere in modo semplice e immediato come saranno impiegati i 17,59 miliardi del Pnrr destinati all’istruzione e come sarà la scuola del futuro.


PNRR, su nidi e infanzia rispettate le scadenze

(Ministero Istruzione, 6 ottobre 2022) Con riferimento a notizie di stampa secondo cui ci sarebbero dei ritardi nelle procedure del PNRR che riguardano scuole dell’infanzia e nidi, si precisa che le scadenze previste sono state rispettate e che il lavoro procede secondo gli obiettivi prefissati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Premesso che il target è fissato a marzo 2023 e non a dicembre 2022, si rappresenta comunque che sono già state attivate le procedure progressive per la sottoscrizione degli accordi di concessione con gli enti locali. Le uniche procedure ancora in via di definizione riguardano esclusivamente i comuni “ammessi con riserva” per i quali è in corso la conclusione dell’istruttoria.


Nuove scuole: concluso il primo grado del concorso di progettazione

Si è concluso venerdì 7 ottobre il primo grado del concorso di progettazione. Grazie al lavoro delle Commissioni sono stati selezionati i progetti che accedono al secondo grado, che è possibile consultare nella pagina dedicata.

Dal 10 al 21 ottobre i progettisti possono presentare le proprie richieste di chiarimento, le cui risposte saranno pubblicate entro il 28 ottobre.

Fino al 14 novembre si potranno inviare gli elaborati tecnici per il 2° grado, che saranno valutati dalle Commissioni entro il 16 dicembre.


PNRR, valorizzazione del personale docente: il Ministro firma il decreto con i nuovi criteri


PNRR, via libera nel Consiglio dei Ministri del 16 settembre 2022 alla Riforma Tecnici e Professionali in CdM


Sono 1.737 le proposte ideative e progettuali arrivate alla chiusura del bando di concorso per la progettazione e la realizzazione di 212 nuove scuole finanziate con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il 25 agosto è scaduto il termine per la presentazione delle proposte. Il concorso di idee è stato indetto dal Ministero dell’Istruzione con il supporto e l’utilizzo della piattaforma concorsi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Le aree, tra le 212 già individuate, che hanno ottenuto più candidature di proposte ideative delle nuove scuole sono i comuni di Piove di Sacco, Lugagnano Val D’Arda, Alfonsine e Fidenza.

“La grande partecipazione registrata testimonia la voglia che c’è, nel Paese, di partecipare ai processi di innovazione e alla grande opportunità riformista offerta dal Pnrr – sottolinea il Ministro Bianchi -. Ringrazio il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori per il contributo prezioso e tutte e tutti i progettisti che si sono messi in gioco immaginando le scuole del futuro insieme a noi: innovative, aperte al territorio, sicure, accoglienti, pensate per una nuova didattica”. 

Il Ministero dell’Istruzione ha provveduto, inoltre, alla nomina delle 20 commissioni giudicatrici, suddivise su base regionale, che valuteranno le 1.737 candidature pervenute per le 212 aree: si apre, così, la fase di valutazione del bando di concorso. Le commissioni sono composte da architetti, ingegneri, iscritti ai rispettivi ordini professionali, docenti universitari e ricercatori di enti di ricerca e fondazioni che si occupano di scuola, professionisti e dirigenti di pubbliche amministrazioni. Dal 1° settembre 2022 tutti i componenti potranno accedere al sistema informativo e iniziare la valutazione delle proposte candidate sulle singole aree.   

I criteri di valutazione del primo grado del concorso sono la qualità architettonica della proposta (con riferimento alla didattica e alla relazione tra ambiente esterno e interno alla scuola); la funzionalità e flessibilità nella definizione e distribuzione degli spazi scolastici, con riferimento alle metodologie didattiche innovative; la sicurezza, con particolare riferimento agli aspetti anti sismici; la sostenibilità ambientale ed economica; l’accessibilità e il dimensionamento dell’edificio per il relativo grado di istruzione, considerato il numero delle studentesse e degli studenti beneficiari dell’intervento.  

Le commissioni avranno tempo fino al 7 ottobre 2022, data in cui dovranno essere pubblicati, da parte del Ministero dell’Istruzione, i codici dei progettisti ammessi al secondo grado del concorso di progettazione. Possono essere ammessi al secondo grado del concorso al massimo 5 progetti per ciascuna area.   

Il progetto migliore per ciascuna delle 212 aree riceverà un premio e diventerà di proprietà degli enti locali beneficiari che provvederanno ad affidare le fasi successive della progettazione e i lavori. Gli interventi previsti riguardano scuole dei diversi ordini grazie a uno stanziamento complessivo di un miliardo e 189 milioni di euro. Al Mezzogiorno è stato assegnato il 42,4% dei fondi. Le scuole verranno edificate a partire dai principi contenuti nel documento “Progettare, costruire e abitare la scuola”, elaborato da un gruppo di lavoro, composto da grandi architetti, pedagogisti ed esperti della scuola, voluto e istituto dal Ministro Patrizio Bianchi.


Dal 23 agosto scadono i termini di presentazione degli elaborati e della documentazione amministrativa per la partecipazione al Concorso di progettazione per la realizzazione di nuove scuole, mediante sostituzione edilizia. Obiettivo del concorso è la costruzione di edifici scolastici innovativi, sostenibili, sicuri e inclusivi.

Di seguito le scadenze:

Iscrizioni e contestuale invio elaborati e documentazione amministrativa 1° grado (chiusura periodo) – GRUPPO I entro le ore 15.00 del 23/08/2022

Iscrizioni e contestuale invio elaborati e documentazione amministrativa 1° grado (chiusura periodo) – GRUPPO II entro le ore 15.00 del 24/08/2022

Iscrizioni e contestuale invio elaborati e documentazione amministrativa 1° grado (chiusura periodo) – GRUPPO III entro le ore 15.00 del 25/08/2022

Il bando


Pubblicate le graduatorie degli avvisi pubblici relativi ad asili nido e scuole dell’infanzia con i progetti di investimento che verranno finanziati con le risorse europee Next Generation EU, stanziate nell’ambito delle azioni per il potenziamento dei servizi d’istruzione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ai 3 miliardi di risorse PNRR si aggiungono ulteriori oltre 108 milioni integrati dal Ministero dell’Istruzione, per un totale di 3.108.496.490,50 euro che andranno a finanziare 2.190 interventi: 333 per scuole dell’infanzia e 1.857 per asili nido e poli dell’infanzia per l’intera fascia di età 0-6 anni. La pubblicazione delle graduatorie conclude la prima fase dell’azione del PNRR per gli asili nido e le scuole e i servizi educativi per l’infanzia. Anche grazie alle risorse del Ministero, sono stati finanziati ulteriori 66 interventi, compresi i progetti con punteggio pari merito.

In particolare, alle regioni del Mezzogiorno andrà il 54,98% delle risorse per gli asili nido e il 40,85% di quelle per le scuole dell’infanzia. Lo stanziamento aggiuntivo del Ministero ha permesso di finanziare: 19 interventi in più con punteggio pari merito nella graduatoria degli asili nido e 18 interventi in più con punteggio pari merito nella graduatoria delle scuole dell’infanzia e, nella stessa graduatoria, ulteriori 18 interventi negli istituti del Mezzogiorno. È stato possibile finanziare inoltre anche ulteriori 11 progetti di asili nido nelle regioni del Mezzogiorno, candidati a seguito della riapertura dei termini.

Contestualmente, è stato disposto anche lo scorrimento delle graduatorie dell’avviso pubblico del 2021, da 700 milioni, su asili nido e centri polifunzionali per la famiglia che prevede l’autorizzazione di 234 nuovi interventi per un importo di 381 milioni. Questo avviso pubblico contribuisce al raggiungimento dei target del PNRR relativi all’attivazione di nuovi posti per servizi educativi nella fascia 0-6 anni e rientra tra i c.d. “progetti in essere” del PNRR.  

“Si tratta del più grande Piano mai realizzato sul tema dell’istruzione per la fascia 0-6 anni, con un investimento complessivo di 4,6 miliardi di euro – dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – Il governo ha lavorato in questi mesi e sta ancora lavorando affinché il Piano sia attuato, rispettando tutte le scadenze previste. Siamo particolarmente orgogliosi del risultato raggiunto sugli asili nido: siamo riusciti ad allocare tutte le risorse disponibili, con una quota ingente di finanziamenti destinata al Sud. Assicurare il diritto all’istruzione per i più piccoli, su tutto il territorio nazionale, è un elemento fondamentale per colmare il divario tra nord e sud, per rimuovere gli ostacoli al lavoro femminile e sostenere le famiglie con azioni concrete”.  

Un programma di innovazione didattica per avere lezioni più interattive e studentesse e studenti più coinvolti. È il “Piano Scuola 4.0”, uno stanziamento di 2,1 miliardi di euro per trasformare 100.000 classi tradizionali in ambienti innovativi di apprendimento e creare laboratori per le professioni digitali del futuro negli istituti scolastici del secondo ciclo. Spazi di apprendimento flessibili e tecnologici per favorire la collaborazione e l’inclusione. In tutte le scuole italiane e in linea con le esigenze di crescita di bambini e ragazzi.  

“Si tratta di un intervento trasformativo concreto della nostra scuola che stiamo realizzando nell’ambito del PNRR – afferma il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -, il più grande di questo tipo mai realizzato, con risorse e tempi certi. Le ricerche educative ci dicono che gli ambienti influiscono sul processo di apprendimento e sulle metodologie della didattica. L’intervento mette al centro le studentesse e gli studenti, utilizzando la tecnologia come risorsa per l’innovazione e alleata dell’apprendimento. In questi mesi abbiamo investito molto sul digitale. Fra risorse PNRR e altri fondi europei si tratta di 4,9 miliardi messi a disposizione per cablare aule, formare docenti, portare la banda ultra larga a scuola, sostenere la digitalizzazione di segreterie e pagamenti legati alle attività scolastiche, innovare gli spazi didattici. Un lavoro che deve andare avanti per garantire una scuola al passo con i tempi a studenti e famiglie”.  

Da oggi, dunque, sul sito del PNRR Istruzione sono pubblicate le risorse disponibili per ciascuna scuola che sono state assegnate attraverso un piano di riparto nazionale dei fondi, sulla base del numero delle classi di ciascuna scuola, con una riserva del 40% a favore degli istituti scolastici delle Regioni del Mezzogiorno. A disposizione di ogni istituto ci saranno strumenti di accompagnamento, come il Gruppo di supporto al PNRR, costituito al Ministero dell’Istruzione e negli Uffici Scolastici Regionali, oltre che la Task force scuole, gestita in collaborazione con l’Agenzia per la coesione territoriale.  

Next generation classrooms, 100.000 classi innovative  
Grazie alle risorse del “Piano Scuola 4.0”, ciascuna istituzione scolastica del primo e del secondo ciclo potrà trasformare almeno la metà delle classi attuali, progettando nuovi ambienti e una nuova didattica secondo le proprie esigenze. Un finanziamento di 1 miliardo e 296 milioni per la creazione di spazi fisici e digitali di apprendimento innovativi negli arredi e nelle attrezzature. Metodologie e tecniche di insegnamento in linea con la trasformazione degli ambienti, per potenziare l’apprendimento e lo sviluppo di competenze cognitive, sociali, emotive di studentesse e studenti.  

Il minimo comune denominatore saranno arredi facilmente posizionabili, attrezzature digitali versatili, la rete wireless o cablata. Ma a scegliere come saranno disposti o articolati saranno le scuole: il dirigente scolastico, in collaborazione con l’animatore digitale e il team per l’innovazione, potrà costituire un gruppo di progettazione che coinvolgerà progettisti, docenti e studenti per il disegno degli ambienti di apprendimento fisici e virtuali, per la progettazione didattica basata su metodologie innovative adatte ai nuovi ambienti, per la previsione di misure di accompagnamento nell’utilizzo degli spazi didattici modificati.  

Next generation labs, gli spazi per le professioni digitali del futuro  
Questa azione si rivolge nello specifico alle scuole secondarie di secondo grado. Obiettivo è la realizzazione di laboratori in cui studentesse e studenti possano sviluppare competenze digitali specifiche nei diversi ambiti tecnologici avanzati (come robotica, intelligenza artificiale, cybersicurezza, comunicazione digitale), anche attraverso attività autentiche e di effettiva simulazione dei luoghi, degli strumenti e dei processi legati alle nuove professioni.  

I laboratori sono un’opportunità per ampliare l’offerta formativa della scuola e devono essere disegnati coinvolgendo studenti, famiglie, docenti, imprese, università e Istituti tecnici superiori e integrandosi con i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO).  

A questa azione sono destinati 424 milioni, ripartiti in 124.044,57 euro per i licei e in 166.455,50 euro per le scuole del secondo ciclo che abbiano attivo almeno un indirizzo di istituto tecnico o professionale.  

Gli altri interventi sul digitale  
Le misure del “Piano Scuola 4.0” richiamano anche altri interventi, per un totale di 2 miliardi e 443 milioni, previsti e predisposti per favorire l’innovazione del sistema di istruzione, come la didattica digitale integrata (379 milioni di progetti in essere), come il potenziamento delle reti locali, cablate e wireless delle scuole (445 milioni di fondi React EU), l’installazione di schermi interattivi nelle aule (455 milioni di fondi React EU); la creazione di ambienti STEM (99 milioni); il Piano per la Banda Larga (600 milioni in parte a valere sul PNRR); il Piano PagoPA-SPID-CIE (60 milioni a valere sul PNRR); migrazione cloud e siti internet delle scuole (155 milioni PNRR in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri); ambienti innovativi per la scuola dell’infanzia (circa 250 milioni). 

A queste risorse si aggiungono, infine, 800 milioni destinati alla formazione digitale del personale scolastico finanziati con il PNRR, per un totale complessivo di circa 4,9 miliardi.  

Next Generation Classrooms

L’azione “Next Generation Classrooms” ha l’obiettivo di trasformare almeno 100.000 aule delle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado, in ambienti innovativi di apprendimento. Ciascuna istituzione scolastica ha la possibilità di trasformare la metà delle attuali classi/aule grazie ai finanziamenti del PNRR.

Il Piano fornisce precise indicazioni sulle modalità di progettazione e di trasformazione delle aule esistenti. In particolare

  • Il dirigente scolastico, in collaborazione con l’animatore digitale, il team per l’innovazione e le altre figure strumentali, costituisce un gruppo di progettazione, coinvolgendo i docenti e gli studenti
  • La progettazione riguarda almeno 3 aspetti fondamentali
    • il disegno (design) degli ambienti di apprendimento fisici e virtuali
    • la progettazione didattica e l’aggiornamento degli strumenti di pianificazione
    • la previsione delle misure di accompagnamento per l’utilizzo efficace dei nuovi spazi didattici.

Nella prima fase di progettazione occorre stabilire, se la scuola intenda adottare un sistema basato

  • su aule “fisse” assegnate a ciascuna classe per l’intera durata dell’anno scolastico,
  • oppure su ambienti di apprendimento dedicati per disciplina, facendo ruotare le classi in tali ambienti durante la giornata di scuola e nel passaggio da una disciplina all’altra,
  • oppure un sistema ibrido che comprende entrambe le soluzioni.

Le nuove classi, oltre ad avere uno schermo digitale, dispositivi per la fruizione delle lezioni che vi si possono svolgere anche in videoconferenza e dispositivi digitali individuali o di gruppo (notebook, tablet, etc.), dovranno avere a disposizione, anche in rete fra più aule, dispositivi

  • per la comunicazione digitale,
  • per la promozione della scrittura e della lettura con le tecnologie digitali,
  • per lo studio delle STEM,
  • per la creatività digitale,
  • per l’apprendimento del pensiero computazionale, dell’intelligenza artificiale e della robotica,
  • per la fruizione di contenuti attraverso la realtà virtuale e aumentata.

Le classi ricomprese nel progetto di trasformazione dovranno essere connesse in modalità cablata e/o wireless.

Next Generation Labs

L’azione “Next Generation Labs” ha la finalità di realizzare laboratori per le professioni digitali del futuro nelle scuole secondarie di secondo grado, dotandole di spazi e di attrezzature digitali avanzate per l’apprendimento di competenze sulla base degli indirizzi di studio presenti nella scuola e nei seguenti, non esaustivi, ambiti tecnologici:

  • robotica e automazione;
  • intelligenza artificiale;
  • cloud computing;
  • cybersicurezza;
  • Internet delle cose;
  • making e modellazione e stampa 3D/4D;
  • creazione di prodotti e servizi digitali;
  • creazione e fruizione di servizi in realtà virtuale e aumentata;
  • comunicazione digitale;
  • elaborazione, analisi e studio dei big data;
  • economia digitale, e-commerce e blockchain.

I licei e gli istituti tecnici e professionali possono realizzare nuovi spazi laboratoriali sulle professioni digitali del futuro oppure trasformare, aggiornare e adeguare i laboratori già esistenti dotandoli delle tecnologie più avanzate, consentendo anche la gestione di curricoli flessibili orientati alle nuove professionalità che necessitano di competenze digitali più avanzate.


Concorso per la progettazione e la realizzazione di nuove scuole

Venti giorni in più per la presentazione delle candidature per la prima fase del concorso per la progettazione e la realizzazione di 212 nuove scuole finanziate con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ingegneri e architetti iscritti ai rispettivi Ordini professionali – grazie a un avviso di proroga emesso dal Ministero dell’Istruzione – avranno tempo per presentare le loro proposte fino alle ore 15 del 23, 24 e 25 agosto (inizialmente i termini previsti erano il 3, 4, 5 agosto, in base alle categorie delle aree individuate e previste dal bando).

Il concorso è indetto dal Ministero dell’Istruzione mediante l’utilizzo della piattaforma concorsi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ed è finalizzato all’acquisizione di proposte ideative e progettuali per la realizzazione di edifici innovativi dal punto di vista architettonico, strutturale e impiantistico.    

Il concorso è articolato in due fasi. Nella prima, i partecipanti dovranno elaborare proposte ideative per la costruzione delle nuove scuole connesse a una o più aree tra le 212 già individuate. Le commissioni giudicatrici sceglieranno, per ciascuna area, le migliori 5 proposte, che accederanno così alla fase successiva. La seconda fase prevede, invece, la realizzazione di progetti di fattibilità tecnica ed economica. A valutare i progetti saranno fino a un massimo di 20 commissioni. Il progetto migliore per ciascuna delle 212 aree riceverà un premio e diventerà di proprietà degli enti locali beneficiari che provvederanno ad affidare le fasi successive della progettazione e i lavori.   

Gli interventi previsti riguardano scuole dei diversi ordini grazie a uno stanziamento complessivo di un miliardo e 189 milioni di euro. Al Mezzogiorno è stato assegnato il 42,4% dei fondi. Le scuole verranno edificate a partire dai principi contenuti nel documento “Progettare, costruire e abitare la scuola”, elaborato da un gruppo di lavoro, composto da grandi architetti, pedagogisti ed esperti della scuola, voluto e istituto dal Ministro Patrizio Bianchi.   


Riparto risorse risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica

Disponibile il riparto delle risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento 1.4. Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nella scuola secondaria di I e II grado nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Primo stanziamento.

Il decreto sarà pubblicato dopo la registrazione, attualmente in corso, da parte degli organi di controllo.


Lettera del Ministro ed “Orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole” nell’ambito del Piano di riduzione dei divari territoriali e del contrasto della dispersione scolastica

Decreto Ministeriale 24 giugno 2022, AOOGABMI 170
Definizione dei criteri di riparto delle risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento 1.4. “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nel I e II ciclo della scuola secondaria e alla lotta alla dispersione scolastica” nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

Lettera Ministro 13 luglio 2022, AOOGABMI 60586
Riduzione dei divari territoriali e contrasto alla dispersione scolastica: orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole


Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, come già annunciato nei giorni scorsi, ha scritto ai dirigenti scolastici degli Istituti beneficiari dei primi 500 milioni stanziati nell’ambito del Piano di riduzione dei divari territoriali e del contrasto della dispersione scolastica, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La lettera del Ministro accompagna gli “Orientamenti per l’attuazione degli interventi nelle scuole”, un documento pensato per guidare le scuole nell’utilizzo strategico delle risorse a disposizione.

“La sfida comune – scrive il Ministro – è quella di riuscire a superare i divari di lungo periodo e a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di un’economia ad alto livello di conoscenza che, partendo dalle criticità attuali, possa essere in grado di investire sulle competenze delle studentesse e degli studenti. Gli orientamenti chiave per l’attuazione degli interventi nelle scuole forniscono le prime indicazioni operative, le finalità dell’investimento, le tempistiche e le principali misure attivabili, per iniziare a progettare azioni efficaci, partendo da un’analisi di contesto della scuola e dalle maggiori criticità sulle quali è necessario intervenire, anche attraverso progetti di rete con altre istituzioni scolastiche in modo da creare sinergie territoriali, collaborazioni e scambi”.

Coinvolte in questa prima fase di attuazione del Piano, che mette a disposizione complessivamente 1,5 miliardi di euro, 3.198 scuole secondarie di primo e secondo grado con studentesse e studenti nella fascia 12-18 anni, selezionate sulla base di indicatori relativi alla dispersione e al contesto socio-economico, alle quali le risorse saranno assegnate direttamente. I progetti pluriennali dovranno partire con il prossimo anno scolastico.

Il documento inviato oggi definisce gli orientamenti chiave per la progettazione degli interventi da parte delle scuole, delinea alcune tipologie di azioni che possono essere messe in campo, scandisce un cronoprogramma ed evidenzia gli strumenti a supporto degli istituti in tutte le fasi del Piano.

“Nell’ambito della loro autonomia – spiega Bianchi – le scuole sono chiamate a sviluppare, anche in rete e in raccordo con gli altri soggetti del territorio, una progettualità pluriennale di ampio respiro per il miglioramento e l’arricchimento dell’offerta educativa e per sostenere apprendimenti e attività extracurricolari, anche prevedendo patti educativi territoriali e individuando un team dedicato di docenti e tutor esperti per la prevenzione della dispersione scolastica”.

Gli orientamenti
Le scuole dovranno predisporre azioni che abbiano una visione articolata in piani pluriennali, con l’obiettivo di costruire reti e rendere più forti i legami col territorio. Dovranno favorire sinergie, collaborazioni sistematiche e continuative e coinvolgere tutta la comunità educante – comprese le famiglie e il Terzo settore – anche tramite patti educativi. Le attività non dovranno essere circoscritte all’offerta curricolare: importante sarà la progettazione di percorsi di apprendimento extracurricolari, in un’ottica di apertura e di potenziamento delle competenze di ragazze e ragazzi. Centrale, nella definizione degli interventi, sarà l’orientamento soprattutto nella transizione tra scuola secondaria di primo e secondo grado. Nei casi di maggiore fragilità, si potranno prevedere percorsi di personalizzazione degli apprendimenti, oltre che attività di tutoraggio e una maggiore didattica laboratoriale. I progetti delle scuole dovranno essere strutturati anche per affrontare in modo preventivo eventuali segnali di disagio e situazioni di rischio.

Le tipologie di azioni e il cronoprogramma
I percorsi che le scuole dovranno definire potranno essere organizzati per singoli studenti, nel caso di attività di mentoring, o per gruppi, per il potenziamento delle competenze, per l’orientamento, anche con il coinvolgimento attivo delle famiglie, per la realizzazione di attività laboratoriali extracurriculari (disciplinari o riguardanti cinema, teatro, sport, musica, ad esempio). Dopo una fase di analisi del contesto, i progetti dovranno essere predisposti entro ottobre del 2022 ed essere realizzati nel corso del biennio, entro dicembre 2024.

Il team per la prevenzione della dispersione scolastica
All’interno di ciascuna scuola è prevista la costituzione di un team composto da docenti e tutor esperti per sostenere nell’individuazione delle studentesse e degli studenti a maggior rischio di abbandono e nella progettazione e nella gestione degli interventi. Gli istituti scolastici avranno a disposizione anche Gruppi di supporto, attivati negli Uffici Scolastici Regionali, le équipe formative territoriali e la “Task force scuole”, che assicurerà il supporto tecnico-amministrativo, nonché la raccolta di dati e il monitoraggio delle attività.


Un Piano da 1,5 miliardi contro la dispersione scolastica e le povertà educative e per superare i divari territoriali. È quanto prevede il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Istruzione che, dopo una prima fase dedicata all’edilizia scolastica e agli Avvisi per gli Enti locali, entra ora nella seconda, quella dedicata alle scuole, con fondi che arriveranno direttamente agli Istituti scolastici per migliorare i risultati negli apprendimenti di studentesse e studenti.

“In questi giorni ho firmato la prima tranche di risorse del Piano contro la dispersione scolastica e per il superamento dei divari territoriali che andrà avanti fino al 2026. Abbiamo 1,5 miliardi a disposizione. I primi 500 milioni serviranno a finanziare progetti in 3.198 scuole con studentesse e studenti nella fascia 12-18 anni. Sono risorse che assegniamo direttamente alle istituzioni scolastiche, sulla base di precisi indicatori relativi alla dispersione e al contesto socio-economico”, spiega il Ministro Patrizio Bianchi.

“Si tratta di un finanziamento molto importante, un progetto nazionale che mette al centro i più fragili. Questa linea di finanziamento si aggiunge alla riforma degli istituti tecnici e professionali e alla riforma dell’orientamento, alle quali stiamo lavorando, misure altrettanto importanti sul fronte del contrasto alla dispersione e all’abbandono scolastico – prosegue Bianchi –. Prenderemo per mano le ragazze e i ragazzi che hanno difficoltà nella prosecuzione del loro percorso di studi e per questo rischiano di lasciare precocemente o, purtroppo, lo fanno. Saremo al fianco delle scuole lungo tutto il percorso”.

Il decreto, in via di registrazione, sarà disponibile nei prossimi giorni. Già disponibile l’elenco delle scuole che riceveranno le risorse. Oltre il 50% dei fondi è destinato al Sud.

Le scuole coinvolte in questo primo step riceveranno, nei prossimi giorni, la comunicazione del finanziamento, ma anche la convenzione con le indicazioni sulla base delle quali potranno realizzare la loro progettazione. Questo primo intervento si pone l’obiettivo di raggiungere almeno 420mila studentesse e studenti. I progetti partiranno con il prossimo anno scolastico e avranno durata biennale.

A questo primo step faranno seguito altre due tranche di finanziamento, la prima dedicata a favorire l’acquisizione di un diploma ai giovani, anche tra i 18-24 anni, che hanno abbandonato precocemente gli studi, mentre con la seconda saranno attivati progetti per il potenziamento delle competenze di base per superare i divari territoriali e anche alcuni progetti nazionali nelle aree più periferiche delle città e del Paese.


Pubblicate le graduatorie dell’Avviso per il potenziamento delle infrastrutture dello sport a scuola.
Riaperti i termini dell’Avviso per la messa in sicurezza e/o realizzazione di mense scolastiche

Sono state pubblicate sul sito del Ministero dell’Istruzione le graduatorie dell’Avviso per il potenziamento delle infrastrutture dello sport a scuola nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Per le palestre (nuove costruzioni o interventi per la messa in sicurezza di quelle esistenti) lo stanziamento previsto dal PNRR è di 300 milioni. Con questi fondi e con ulteriori circa 31 milioni stanziati con decreto del Ministro dell’Istruzione, saranno finanziati a livello nazionale 444 interventi, 298 su strutture già esistenti e 146 per le nuove costruzioni.

Le quattro Regioni con il numero più alto di interventi finanziati sono del Mezzogiorno: Campania (70), Sicilia (54), Basilicata (48), Calabria (42).

Le risorse sono ripartite su base regionale e rispettando il criterio che prevede almeno il 40% dello stanziamento destinato alle regioni del Mezzogiorno: le Regioni del Sud hanno ottenuto oltre il 52% dei fondi, per un totale di 174.747.786,12 euro.

Le domande pervenute alla scadenza dell’Avviso, lo scorso 28 febbraio, erano 2.859, per un totale di finanziamenti richiesti oltre i 2,8 miliardi sui 300 milioni disponibili.

“L’incremento delle palestre e delle infrastrutture per le nostre ragazze e i nostri ragazzi rappresenta uno strumento importante per costruire quella scuola aperta, inclusiva e affettuosa che vogliamo – dichiara il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi –. Lo sport è un grande alleato della scuola”.

Inoltre, sono stati riaperti i termini dell’Avviso per la messa in sicurezza e/o realizzazione di mense scolastiche, sempre nell’ambito del PNRR. Sono risultate già ammissibili 600 candidature. Adesso, grazie a un ulteriore stanziamento di 200 milioni di euro, i Comuni avranno la possibilità di presentare la propria domanda fino alle ore 15 del 22 agosto 2022.


Le graduatorie:
https://pnrr.istruzione.it/avviso/potenziamento-delle-infrastrutture-per-lo-sport-a-scuola/

L’Avviso sulle mense scolastiche:
https://pnrr.istruzione.it/news/mense-scolastiche-bando-riaperto-fino-al-22-agosto-2022/


Conclusi i termini dell’Avviso per gli asili nido destinato ai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno

Si è concluso il 31 maggio l’ulteriore Avviso per gli asili nido destinato ai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno, con priorità per le Regioni Basilicata, Molise e Sicilia, finanziato con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per circa 70 mln residui. Viene così definitivamente conclusa la procedura del PNRR per l’Istruzione 0-2 anni, con l’utilizzo completo dei 2,4 mld disponibili, e rispettando la percentuale del 55,29% di risorse prevista per il Sud. Con l’aggiunta dei fondi per Poli dell’infanzia e Scuole dell’infanzia, verranno impiegati per intero i 3 mld messi a disposizione dal PNRR. Per l’Avviso chiuso a fine maggio sono arrivate complessivamente ulteriori 74 domande, per un totale di richieste di finanziamento per 81.199.333,64 euro. Il maggior numero di candidature è arrivato dalla Sicilia (22), seguita da Campania (10), Abruzzo, Basilicata, Molise (9 ciascuna), Calabria (7), Puglia e Sardegna (4 ciascuna).

“Siamo riusciti a utilizzare per intero le risorse del PNRR per gli asili nido – dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi -. Un lavoro di squadra che ci rende orgogliosi, condotto con l’Agenzia per la coesione, le Prefetture, l’ANCI, la struttura ministeriale per il PNRR. Un’azione che ha permesso anche di rinsaldare e ricucire rapporti istituzionali con il territorio, con il costante supporto fornito ai Comuni per poter partecipare ai bandi. Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato a conseguire questo importante risultato”.

Si procederà ora all’elaborazione e, nelle prossime settimane, alla pubblicazione delle graduatorie di quest’ultimo bando e di quello precedente, concluso a fine marzo.


Più 76% di domande presentate dai Comuni per l’avviso pubblico sugli asili nido del Pnrr Istruzione nel mese di marzo. Questo il risultato della proroga dei termini, dal 28 febbraio al 1° aprile, decisa dal Ministero dell’Istruzione, in accordo con quello del Sud e della Famiglia, per consentire una maggiore adesione da parte degli Enti locali al bando del valore complessivo di 2,4 miliardi di euro.

“In questo mese abbiamo avuto una risposta molto positiva grazie al lavoro fatto con gli altri Ministeri coinvolti, con l’Agenzia per la coesione, con le Prefetture, con l’Associazione dei Comuni – dichiara il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -. Abbiamo organizzato seminari, incontri, aperto linee di supporto dedicate e previsto una campagna di comunicazione specifica. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’occasione senza precedenti: possiamo realizzare dei cambiamenti significativi del nostro sistema scolastico. Ma è un’azione collettiva per la quale c’è bisogno del contributo e della partecipazione di tutti”.

Alla chiusura del bando asili, lo scorso 1° aprile, risultano 1.676 le candidature presentate per la fascia da 0 a 2 anni, a fronte delle 953 arrivate il 28 febbraio, alla prima scadenza (+76% a livello nazionale). Le quattro regioni con più domande presentate in termini assoluti sono: Campania (196), Lombardia (157), Lazio (138), Calabria (137).

La quantità di risorse richieste ammonta a un totale di circa 2 miliardi di euro sui 2,4 disponibili. I 400 milioni residui andranno immediatamente ricollocati. Con un decreto firmato dal Ministro dell’Istruzione, di concerto con il Ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, il Ministro per il Sud, la Coesione territoriale e il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie saranno destinati all’ulteriore finanziamento delle candidature già pervenute nell’ambito del bando PNRR per l’incremento dei poli dell’infanzia per la fascia 0-6 anni. In seguito a questa prima operazione, circa 70 milioni ancora residui saranno oggetto di un nuovo bando per gli asili nido destinato ai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno, con priorità a Basilicata, Molise, Sicilia, che hanno presentato meno candidature rispetto al budget che poteva essere loro assegnato in base alle risorse disponibili nel Pnrr. Per loro ci sarà un ulteriore avviso con scadenza a fine maggio, e i comuni saranno accompagnati nella presentazione delle proposte con specifiche azioni di supporto.

Tutte le risorse del Pnrr Istruzione previste per il segmento educativo da 0 a 6 anni saranno utilizzate garantendo la quota pari al 55,29% dei fondi a favore del Mezzogiorno, superiore al 40% previsto dai bandi del Pnrr nazionale.

In particolare, vengono coperte tutte le candidature presentate dai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno, sia per gli asili nido (fascia 0-2 anni) sia per i poli dell’infanzia (fascia 0-6 anni).

“Con il decreto che abbiamo predisposto all’esito dei bandi le risorse disponibili saranno destinate al potenziamento del sistema educativo, mantenendo la quota del 55,29% nel Mezzogiorno, dove più alto è il bisogno. Rispettiamo gli impegni presi con l’Europa: tutte le risorse disponibili vengono utilizzate. Aumentare il numero di posti negli asili nido significa dare più opportunità educative per le bambine e i bambini su tutto il territorio, sostenere le famiglie e l’occupazione femminile”, ha concluso il Ministro.


PNRR, chiusi gli avvisi. Proroga per i nidi fino al 31 marzo 2022

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la scuola prosegue il suo cammino. Si sono infatti chiusi i termini per le candidature, inviate da parte degli Enti locali, per ottenere i fondi PNRR destinati a mense, palestre, asili e scuole dell’infanzia e per ospitare una delle 195 scuole nuove previste dal Piano. Vi è stata un’alta adesione degli Enti locali agli avvisi pubblicati dal Ministero dell’Istruzione. Per i soli nidi le richieste pervenute sono inferiori al budget disponibile, pertanto l’avviso sarà prorogato fino al prossimo 31 marzo.

“Nel complesso abbiamo registrato un’ottima partecipazione – sottolinea il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -. Dagli Enti locali è arrivata una risposta molto positiva per quanto riguarda in particolare la costruzione di nuove scuole, mense e palestre. Anche per le scuole dell’infanzia abbiamo riscontrato un forte interesse dei territori, in particolare per la costruzione di poli integrati 0-6 anni. Abbiamo deciso di prorogare i termini del bando sugli asili nido per consentire una maggiore adesione. Ci sono 2,4 miliardi di risorse a disposizione, un investimento eccezionale che abbiamo voluto con forza per potenziare, soprattutto nelle regioni del Sud, un segmento educativo in cui l’Italia mostra un ritardo rispetto agli altri Paesi Ue. Nelle scorse settimane abbiamo già siglato dei Protocolli d’intesa con la Coesione territoriale, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), il Gestore Servizi Energetici (GSE) e Sport e Salute per sostenere scuole ed Enti locali e rendere più rapido il processo di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Continueremo nei prossimi giorni, coordinando il potenziamento delle azioni della task force dell’Agenzia per la Coesione a sostegno dei Comuni”.

I dati:
Per la costruzione delle nuove scuole il finanziamento previsto dal Piano è di 800 milioni. Le domande pervenute alla scadenza dell’avviso sono state 543. Le cinque regioni che hanno inoltrato più candidature sono: Campania (95), Lombardia (61), Veneto (47), Emilia-Romagna (45), Toscana (42). Il totale dei finanziamenti richiesti supera i 3 miliardi. L’avviso si è chiuso lo scorso 8 febbraio. Ora è prevista una fase di individuazione delle 195 aree dove andranno costruite le nuove scuole e successivamente ci sarà l’indizione del concorso di progettazione. 

Per le mense (nuove costruzioni o miglioramento di quelle esistenti) il finanziamento previsto dal PNRR è di 400 milioni. Le domande pervenute alla scadenza dell’avviso sono state 1.088. Le cinque regioni che hanno inoltrato più candidature sono: Lombardia (162), Emilia-Romagna (96), Campania (88), Veneto (87). Il totale dei finanziamenti richiesti supera i 581 milioni. L’avviso si è chiuso lo scorso 28 febbraio.

Per le palestre (nuove costruzioni o miglioramento di quelle esistenti) il finanziamento previsto dal PNRR è di 300 milioni. Le domande pervenute alla scadenza dell’avviso sono state 2.859. Le cinque regioni che hanno inoltrato più candidature sono: Lombardia (392), Campania (297), Veneto (221), Piemonte (199), Calabria (187). Il totale dei finanziamenti richiesti supera i 2,8 miliardi sui 300 milioni disponibili. L’avviso si è chiuso lo scorso 28 febbraio.

Per nidi e scuole dell’infanzia il Piano mette a disposizione 3 miliardi complessivi suddivisi in: 2,4 miliardi per la fascia 0-2 anni e 600 milioni per la fascia 3-5 anni.
Per scuole dell’infanzia e poli dell’infanzia(questi ultimi ricomprendono anche lo 0-2) sono arrivate 1.223 domande. Le regioni che hanno inoltrato più domande sono: Lombardia (163), Emilia-Romagna (134), Campania (113), Toscana (108), Piemonte (92). Per questo segmento sono stati richiesti finanziamenti per oltre 2,1 miliardi sui 600 milioni disponibili.

Per i nidi sono giunte richieste pari a circa 1,2 miliardi sul totale di 2,4 miliardi disponibili. Per consentire di utilizzare tutte le risorse, i termini del bando saranno riaperti fino al prossimo 31 marzo. Il Ministero sosterrà la partecipazione dei Comuni con webinar e attraverso la task force di esperti dell’Agenzia per la Coesione, anche assicurando ai Comuni più tempo per le verifiche di vulnerabilità.


Martedì 30 novembre, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, insieme alla Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, alla Ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, e alla Ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, presenterà alla stampa le prime misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) relative al settore Istruzione.

La conferenza stampa si svolge nella Sala “Aldo Moro” del Ministero dell’Istruzione a partire dalle ore 12.00.


La conferenza con i Ministri Bianchi, Bonetti e Carfagna
Almeno il 40% delle risorse al Sud
Per gli Enti locali semplificazioni e strumenti
di supporto per la realizzazione delle opere

Oltre cinque miliardi (5,2) per la realizzazione e messa in sicurezza di asili nido e scuole per l’infanziaper la costruzione di scuole innovative, per l’incremento di mense e palestre, per la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico. Sono le risorsedel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentate oggi, in conferenza stampa, dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchiinsieme alla Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, e alla Ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna. Un pacchetto di interventi che mette subito a disposizione un terzo dei fondi complessivi previsti nel PNRR per il sistema di Istruzione che ammontano, in tutto, a 17,59 miliardi.

“Il PNRR è un’azione di sistema che affronta i nodi del Paese. Con gli investimenti nell’istruzione ridurremo l’attuale divario tra Nord e Sud nei servizi educativi, in particolare nello 0-6. Garantire un maggiore accesso agli asili nido e alle scuole dell’infanzia significa anche affrontare il tema della denatalità e dare un sostegno concreto all’occupazione femminile. Con queste risorse avviamo, poi, il processo di innovazione della scuola sia sotto il profilo delle infrastrutture che della didattica”, dichiara il Ministro Bianchi.

In conferenza stampa Bianchi ha presentato i contenuti del decreto con cui vengono stabiliti i criteri di riparto delle risorse. Particolare attenzione viene data al Sud, con l’obiettivo di colmare i divari esistenti: almeno il 40% dei fondi messi a bando sarà destinato al Mezzogiorno per dare ai territori che ne hanno maggiore carenza mense scolastiche per il tempo pieno, servizi educativi per l’infanzia, palestre, scuole nuove ed efficienti. Più in generale, nell’attribuzione delle risorse peseranno la scarsità attuale di infrastrutture nei territori, la densità della popolazione studentesca e, ad esempio, nel caso di mense e palestre, conteranno anche i dati relativi alle difficoltà negli apprendimenti e alla dispersione scolastica.

In occasione della conferenza sono stati poi presentati i singoli bandi e un sito in continuo aggiornamento (pnrr.istruzione.it) attraverso il quale Istituzioni, scuole, cittadini ed Enti locali potranno accedere agilmente alle informazioni generali sul PNRR Istruzione, ai dati relativi ai finanziamenti (anche in versione open data), ai singoli bandi, ai servizi disponibili per chi dovrà effettuare le opere. Futura, la scuola per l’Italia di domani, questo il nome scelto per il PNRR Istruzione, a sottolineare l’importanza strategica di queste risorse per la costruzione di una nuova scuola.

Quello di oggi è un grande risultato. Comincia il cammino del PNRR, comincia la costruzione della nuova scuola che vogliamo per i nostri bambini e ragazzi, inclusiva, innovativa, accogliente, sostenibile – prosegue il Ministro -. È un percorso che faremo insieme ai territori e alle scuole, mettendo a disposizione degli Enti locali semplificazioni e strumenti per agevolare il loro lavoro nella partecipazione ai bandi e nella realizzazione delle opere. Per questo stiamo realizzando una serie di convenzioni con Cassa depositi e prestiti, Agenzia per la coesione, Consip, Autorità nazionale anticorruzione, Sogei, Gse. Daremo il massimo supporto”.

“Il Pnrr rende possibile un investimento storico per portare finalmente la copertura di asili nido e servizi educativi per l’infanzia al livello degli altri paesi dell’Unione Europea – dichiara la Ministra Bonetti -. Assicurare il diritto all’educazione vuol dire tutelare sin dall’infanzia quelle pari opportunità che a tutte le bambine e i bambini vanno assicurate per la loro crescita di cittadine e cittadini già oggi. Il Governo lo fa con una visione integrata, quella del Family Act, che è riforma di accompagnamento del Pnrr e che investe al tempo stesso in servizi educativi, nel lavoro femminile e nell’empowerment delle nuove generazioni: è da questa alleanza tra generi e generazioni che il Paese può crescere e ripartire”.

“La scuola è il primo, grande banco di prova con cui ci siamo cimentati nell’azione di recupero dei divari tra Nord e Sud – dichiara la Ministra Carfagna – e sono pienamente soddisfatta del risultato ottenuto. Il lavoro di squadra col collega Patrizio Bianchi ha prodotto uno schema di bandi che vincola alle regioni del Mezzogiorno, nei diversi capitoli, quote dal 40 al 57,68 per cento. Abbiamo introdotto anche una specifica clausola di salvaguardia: se qualche Regione meridionale non riuscirà ad assorbire tutte le cifre disponibili, il residuo sarà comunque redistribuito al Sud. L’abbattimento del ‘muro invisibile’ che divide i cittadini del Sud da quelli del Nord, fin dall’età scolastica, non è più la richiesta inascoltata di una periferia del Paese ma una ‘missione nazionale’ in cui tutti sono impegnati”.

I bandi e il sito

Oggi sono stati presentati quattro avvisi pubblici e il Piano di riparto alle Regioni di risorse per la messa in sicurezza delle scuole per un totale di 5,2 miliardi.

In particolare, sono previsti:

· 3 miliardi di euro per il Piano per gli asili nido e le Scuole dell’infanzia: l’obiettivo è ridurre il divario esistente nei servizi educativi per la prima infanzia e potenziarli su tutto il territorio nella fascia di età 0-6 anni. I 3 miliardi saranno così divisi: 2,4 miliardi per la fascia 0-2 anni (il 55,29% di queste risorse andrà al Mezzogiorno) e 600 mln per la fascia 3-5 (40% al Mezzogiorno). Si tratta della seconda tranche di uno stanziamento complessivo di 4,6 miliardi previsti nel PNRR per questo capitolo, grazie ai quali si realizzeranno complessivamente 1.800 interventi di edilizia scolastica e saranno creati 264.480 nuovi posti per accogliere bambine e bambini, migliorando il servizio offerto alle famiglie a supporto, anche, dell’occupazione femminile.

· 800 milioni di euro per il Piano di costruzione di 195 nuove scuole che sostituiranno vecchi edifici (il 40% delle risorse andrà al Mezzogiorno). Si tratterà di scuole innovative dal punto di vista architettonico e strutturale, altamente sostenibili e con il massimo dell’efficienza energetica, inclusive e in grado di garantire una didattica basata su metodologie innovative e su una piena fruibilità degli ambienti didattici. Una volta individuate le aree per la costruzione delle scuole, il Ministero dell’Istruzione bandirà un concorso di progettazione.

· 400 milioni di euro per il potenziamento del tempo pieno attraverso l’incremento delle mense scolastiche (il 57,68% delle risorse andrà al Mezzogiorno). Lo stanziamento consentirà di realizzare circa mille interventi, costruendo nuovi spazi o riqualificando quelli esistenti.

· 300 milioni di euro (il 54,29% delle risorse andrà al Mezzogiorno) per aumentare l’offerta di attività sportive attraverso la costruzione di palestre o la riqualificazione di quelle esistenti, per un totale di 230.400 metri quadrati da realizzare o riqualificare.

· 710 milioni di euro per il Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole (il 40% delle risorse andrà al Mezzogiorno): le Regioni individuano gli Enti da ammettere a finanziamento sulla base delle programmazioni regionali per garantire la messa in sicurezza e la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico esistente.

In occasione della presentazione dei 5,2 miliardi per l’edilizia scolastica, il Ministro Bianchi ha anche lanciato il sito del PNRR per l’Istruzione, un portale unico che consentirà al mondo scuola, agli stakeholder, agli Enti locali, ai cittadini, di trovare, dati, informazioni, schede sintetiche, avvisi pubblici e anche di verificare lo stato di avanzamento di lavori e investimenti anche attraverso il racconto delle scuole coinvolte.

I link ai video:
https://www.youtube.com/watch?v=foWBqL_Nmy8
https://www.youtube.com/watch?v=aTGhIh25Kc0

A proposito di discipline STEM

A proposito di discipline STEM
Fare per capire, capire per comprendere, comprendere per fare 

di Maria Grazia Carnazzola

  1. Per cominciare.

Ecco il compito dell’educatore ideale: partire dalla realtà psichica del bambino per migliorare l’uomo nella vita pratica, per salvarlo, per impedirgli di smarrirsi, per evitare le deviazioni e le incertezze, per prevenire gli squilibri nervosi, per infondergli coraggio morale e salda coscienza nella lotta quotidiana. Il compito dell’educatore è, quindi, immenso, perché il progresso dell’umanità e la pace del mondo sono nelle sue mani”. Così Maria Montessori nel discorso di chiusura dell’VIII Internazionale di Sanremo nel 1949, dopo il rientro in Europa seguito al lungo periodo trascorso in India durante la seconda guerra mondiale e i successivi anni non facili. La collocazione storica è chiara, così come chiare sono le posizioni espresse con parole attualissime, con la forte consapevolezza che ogni metodo- ebbe a dire lei stessa nel 1947 presentando la prima edizione de La scoperta del bambino-deve tener conto del mutare dei tempi, dei progressi della scienza, delle particolari situazioni e tendere alla verifica dei principi che ispirano il lavoro concreto di bambini e insegnanti (che preferiva chiamare direttrici). Metodo significa seguire una strada, sceglierla, progettarla e seguirla predisponendosi ad affrontare inevitabili ostacoli contestualizzati nel tempo e nello spazio sociale e culturale, è forma mentis e modus operandi, capacità di pensiero e competenza nell’azione. Montessori parla di bambini, ma le sue intuizioni sono generalizzabili a giovani e ad adulti anche oggi e sarebbe utile una lettura “di prima mano” dei suoi testi, magari anche- perché no- per dissentire in modo argomentato o leggere i continui cambiamenti ripetutamente preannunciati per scuola da una prospettiva un po’ diversa.

2. Partire dal bambino per migliorare l’uomo.

In attesa di verificare quali esiti produrranno le “innovazioni” annunciate con enfasi e in via di attuazione, l’augurio è che non si trascuri la visione di un percorso unitario(verticalità) finalizzato alla costruzione progressiva “dell’uomo e del cittadino” a cui tendono i profili in uscita di tutti gli ordini e gradi scolastici. Tenendo conto che, in qualsiasi disciplina, passare dal pensiero pratico al pensiero logico è fondamentale (transitando dalle operatività concrete basate principalmente sulla percezione e sul pensiero pratico) all’operatività fondata sulla rappresentazione mentale mediata dal linguaggio per la costruzione del pensiero logico. Tanto più oggi, ma ancora di più domani- così pare- che la maggior parte delle attività umane tende e tenderà a ruotare sempre più attorno alla gestione dei nuovi linguaggi informatici, spostando la centralità dell’agire e del controllo dall’uomo alla macchina. In tutto il mondo occidentale la rarefazione delle conoscenze si accompagna all’automazione della produzione materiale e culturale, alla sua concentrazione e, ovviamente, si intreccia con gli obiettivi del sistema economico-politico che seleziona le professionalità che saranno necessarie per le mete che sono di suo interesse. Che non sempre coincide con l’interesse e il bene comune. Quali professionalità richiederà la costruzione del ponte di Messina a ingegneri, tecnici, operai, manovali? Quali sistemi di competenze dovranno sviluppare le aziende agricole per stare sul mercato e per accedere ai sussidi del PNRR? O, ancora, di quali competenze e di quali sistemi di valutazione dovranno avvalersi il sistema sanitario e il sistema di istruzione (i due ambiti di cura per definizione) per un welfare che non si limiti ad assistenza caritatevole o a percorso di socializzazione, ma si configurino come centri di diritti/doveri di cittadinanza e di democrazia? Quali medici e quali insegnanti saranno selezionati e scelti e sulla base di quali principi e di quali criteri? Si spera non solo sulla base della conoscenza delle tecnologie disponibili, ma anche per la consapevolezza di un’etica che considera l’istruzione e la salute non solo come valori dipendenti dalla crescita economica. Ciascuno di noi non è solo ciò che definisce la natura, siamo ciò che esprime la nostra cultura, intesa anche come capacità morale. La cultura deriva dall’educazione della mente, per questo il sapere da preservare e da trasmettere è un problema centrale per ogni società e dovrebbe riguardare tutti, in primis gli intellettuali, perché da questa riflessione dipenderà il futuro nostro e di chi verrà dopo di noi. Il dibattito su una educazione adeguata ai nuovi scenari è presente già da anni tra intellettuali di alto livello: E.Morin, H. Gardner, N. Postman, Z. Bauman, U. Margiotta- per citarne qualcuno-  il cui pensiero è rintracciabile in documenti  messi a punto per un generativo progetto educativo comune come Le Raccomandazioni del 2006/2018 per le competenze chiave e l’apprendimento permanente dell’UE, o i 17 goals dell’Agenda 2030 dell’ONU.  Gli interventi sia pro sia contro i cambiamenti che via via vengono annunciati da ministri che si  susseguono in tempi ravvicinati, si concentrano di volta in volta o contemporaneamente sulle questioni del rapporto tra scuole statali e paritarie, sull’insegnamento delle discipline STEM o delle lingue straniere, sulla durata/riduzione a quattro anni dei percorsi  tecnici e professionali….e su una miriade di aspetti, senza dubbio importanti, ma che se continuano ad essere annunciati e affrontati in modo superficiale e settoriale, non produrranno grandi risultati, nonostante l’impegno di tempo e di risorse dedicate. Nella scuola, come in tutte le organizzazioni complesse, se si modifica un tassello non si può ignorare l’effetto domino che si innesca: tutti i cambiamenti che ne derivano devono essere affrontati con adeguati strumenti concettuali, teorici e tecnici, in questo ordine di importanza.  Il filosofo Carlo Sini da anni ripete che l’intelligenza non sta nello strumento esosomatico che si utilizza, ma nelle azioni di chi lo utilizza per i propri obiettivi e scopi. Allora, forse, prima di imparare a usare l’intelligenza artificiale bisognerebbe imparare (e quindi insegnare) a usare la propria intelligenza umana. La novità dei professionali e tecnici di quattro anni? Ci può stare, come molti dei cambiamenti che il MIM auspica e propone, ma questa è la cornice; e il quadro? Il quadro sono le conoscenze, le abilità, le competenze, le metodologie, i risultati attesi, la valutazione, i dati e le evidenze, il chi fa cosa, le responsabilità… Di questo si dovrebbe parlare. Ma chi dice, se non ci sono documenti ufficiali completi ed esaustivi, su cui discutere, ma soprattutto tempi congrui per un confronto, anche acceso, ma rispettoso delle competenze, delle attribuzioni e delle posizioni di chi discute? Nel merito, in particolare, del potenziamento delle discipline STEM (scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche), è un po’ che se ne parla. Cosa significa che “serve un potenziamento”? Su quali operazioni prima pratiche e poi mentali si fonda ad esempio la competenza matematica, con quali continuità/discontinuità? E quali sono le affinità tra questo settore disciplinare e il settore delle discipline umanistiche? Risponde a verità che le scienze dure insegnano abilità necessarie e quelle umanistiche solo “contenuti”?  Considerando che non ci sono contenuti in astratto, ma abilità altre, che si tratti di discipline umanistiche o scientifiche, le operazioni mentali che un individuo mette in atto sono le stesse (astrarre, generalizzare, analizzare, sintetizzare, confrontare…) applicate a contesti diversi, con oggetti diversi, per scopi che possono apparire diversi se ci si limita alle abilità, ma che diventano meno settoriali se ci riferisce alle competenze e quindi ai maggiori spazi di autonomia personale o ai livelli molteplici della realtà.  

3. Le discipline STEM.

Posso dire che, tra tutte le mie esperienze scolastiche, la traduzione dal latino è stata l’attività più vicina alla ricerca scientifica, cioè alla comprensione di ciò che è sconosciuto.”

Così il genetista Luca Cavalli Sforza in un articolo, pubblicato su la Repubblica il 27.11.1993, in cui metteva in guardia i politici del tempo dal rischio che comportava l’abbassare  il livello delle nostre scuole- del liceo in particolare- per imitare il fallimentare esempio americano e sottolineava l’uso delle lingue classiche, in particolare gli esercizi di traduzione, come utile strumento per sviluppare le capacità scientifiche; tradurre, sosteneva, è un lavoro intellettuale impegnativo che richiede una lunga serie di ipotesi e di verifiche fino ad arrivare a un significato coerente con la struttura e con il lessico del testo.

Tornando alla matematica, le basi su cui si fonda sono la logica e l’aritmetica. La logica riguarda il ragionamento ed è strettamente legata alla competenza linguistica posseduta, lessicale e sintattica. Le operazioni logiche della mente sono schemi di azione interiorizzati e verbalizzati, attraverso i quali l’informazione percettiva si trasforma in informazione rappresentativa e poi in logica. Le rappresentazioni percettive (vale anche le sequenze) sono guidate dall’input percettivo-visivo; le sequenze logiche sono operazioni mentali guidate dal linguaggio. Le principali “operazioni” che favoriscono l’organizzazione logica e il suo sviluppo sono la sequenza, la classificazione e la seriazione. La sequenza -compresa la sequenza ricorrente dove più elementi sono trattati come un singolare, ad esempio i dittonghi e i trittonghi o l’insieme cucchiaio, coltello, forchetta- si fonda sulle relazioni che vengono poste tra elementi contigui spazialmente o temporalmente per dare ordine- prima diretto e poi inverso- a ciò che viene percepito e agito, per esempio apparecchiare o le azioni sui numeri e sulle lettere quando si compongono le parole. La classificazione (con oggetti, percettiva, per esclusione e per inclusione, gerarchica, per intersezione) si basa sul riconoscimento di differenze e di somiglianze che permettono le prime associazioni che si fondano sulle emozioni e perciò sono soggettive (mi piace/non mi piace), poi su criteri più oggettivi come disuguaglianza/uguaglianza o diversità/ similitudine. È necessario qui richiamare l’attenzione sulla capacità di descrizione, quale presupposto del paragonare e poi del classificare, e sul ruolo del lessico specifico sempre per collegare la mappa semantica con quella episodica e pratica. La seriazione implica almeno tre elementi, che si differenziano per un’unica caratteristica, di cui uno sia maggiore del precedente e minore del seguente e abitua a inserire ogni elemento come termine mediano tra due elementi. L’uso del linguaggio è ancora una volta fondamentale: più grande di/meno grande di, più di/meno di, il più grande/il più piccolo…   

Non basta mostrare ai bambini “come si fa” perché è difficile ricordare ciò che non si è compreso.  Ogni bambino deve avere la possibilità di operare con molti tipi di “oggetti”, nel rispetto dei ritmi personali che segnalano la sua diversità “fisiologica”, avendo cura che i diversi passaggi siano accompagnati da verbalizzazioni chiare e precise che permettono l’integrazione della mappa episodica nei concetti. In questo modo il fare permette di capire il significato dell’azione e di comprenderne il senso, nel contesto complessivo. Come insegnanti, sappiamo bene quanto di affettivo/emotivo ci sia nelle mappe episodiche, ad ogni età e nelle differenze individuali, ivi comprese le differenti forme di disabilità.  Perché questa insistenza sulla scuola dell’infanzia e primaria? Perché è qui che si pongono le basi per gli apprendimenti e i percorsi futuri e  per  l’inclusione sociale che passa attraverso lo sviluppo al massimo possibile delle capacità personali, si formano le strutture mentali che permettono di tamponare gli svantaggi socio-culturali e magari di contrastare la proliferazione di diagnosi di disturbi specifici di apprendimento- che esistono e sono da prendere molto seriamente- ma a volte non sono altro che la conseguenza di disturbi specifici o generalizzati di insegnamento ( a questo proposito il riferimento è a Dehaene). Quando ci si sente sconfitti dall’impatto frustrante con attività e argomenti presentati a un livello troppo complesso per il quale non si è pronti, una delle difese dall’insuccesso è quella dell’evitamento: se non faccio, non sbaglio. Che, se ci pensiamo, è un comportamento intelligente di autotutela che anche gli adulti usano, a tutti i livelli.

L’aritmetica. Cominciamo col dire che il termine aritmetica, dal greco aritmos, ci ricorda che se alla musica si tolgono la melodia e il ritmo, rimangono i rapporti numerici che la sottendono. Poi, una domanda fondamentale: cos’è il numero? Chi deve insegnare a usare e a operare con i numeri, deve avere chiara una risposta, a cominciare da chi lavora con i bambini piccoli, fino a chi lavora con gli studenti della scuola secondaria.  Per l’educazione dei piccoli, fondamentale per il prosieguo di tutta la formazione/istruzione, una delle definizioni più generative- che ho usato nei corsi di formazione-aggiornamento per gli insegnanti è quella di Silvio Ceccato “Il numero nasce dal singolare che si ripete”, cioè si costruisce con la ripetizione del singolare, individuato sia come oggetto sia come azione.  È un insieme di simultaneità e di successione, non a caso una delle componenti centrali del “fare la conta” è il ritmo che frammenta ogni movimento focalizzando l’attenzione su ogni unità del frammento.  Il richiamo al ritmo è importante perché è una costante nella vita di ciascuno. I numeri possiedono un aspetto di pensiero e uno di linguaggio e l’applicazione ripetuta delle regole di sequenza e di ricorrenza verbale facilita il compito.  

Conoscere i nomi dei numeri non è un’attività meccanica come spesso si tende a pensare, anche se all’inizio i bambini probabilmente li considerano attributi di oggetti o di attività (palla, palla, palla; salto, salto, salto; ancora, ancora, ancora), costituiscono poi una classe come i colori o i cibi. Ad esempio, la scoperta della regola di generazione dei nomi a livello orale è un processo di elaborazione mentale attiva che richiede il tempo necessario di esercitazione e di riflessione per essere automatizzata. Il nostro cervello sa cogliere immediatamente la quantità, ma per far di conto e maneggiare simboli più o meno astratti serve esercizio continuo, come Dehaene ha ben illustrato.  Ma come si formano i numeri nella mente?  I passaggi sono molti e tutti richiedono l’agire concreto, la focalizzazione dell’attenzione sui diversi step, ciascuno dei quali deve essere padroneggiato prima di passare al successivo. Per ragioni comprensibili, si elencano i principali.

Della codifica verbale dei numeri si è già detto. Proseguendo : imparare a contare (anche contare oltre, senza cominciare sempre dall’inizio); la conservazione del numero, indipendentemente dagli attributi percettivi di forma, colore, grandezza, disposizione nello spazio(Piaget); aggiungere e togliere, abituando a espressioni come più e meno che abituano a pensare a situazioni non numerabili, compresa la misura dello spazio; la rappresentazione del numero ( usando simboli che ricordino il singolare come I-○-●) privilegiando la rappresentazione analogica ordinata; l’introduzione delle cifre rappresenta il passaggio  al codice ideografico che lega direttamente il segno al significato di pensiero; ordinalità e cardinalità, il lavoro su entrambe le concezioni aiuta lo sviluppo di tre potenti strutture logiche: la reversibilità, la transitività (che apre la strada alla misura)- il controllo di più variabili in una serie ordinata, ogni elemento è contemporaneamente maggiore del precedente e minore del seguente; le operazioni con le cifre: addizione e sottrazione, moltiplicazione e divisione.

È importante insegnare a individuare le operazioni in frasi che non contengono numeri, ma si riferiscono a situazioni di vita quotidiana: ho accorciato una gonna, ho avuto altri libri in regalo, abbiamo raddoppiato le vendite, si sono spente alcune candele, ti darò la metà… che avvicinano alla comprensione dei testi dei problemi ed evitano che ci si focalizzi sui soli dati numerici; le frazioni, lo spazio e la misura; il tempo, la sua misura e il rapporto con la velocità.  

In ogni ordine e grado dei percorsi di istruzione/formazione, è importante che l’insegnamento/apprendimento proceda per domande; sono le domande che creano dissonanza (Festinger) e in ciascuno la necessità di trovare/ricevere la risposta che porta all’equilibrazione, un nuovo equilibrio che genera soddisfazione e interesse per la risposta e predisposizione a nuove domande e a nuovi saperi. In questo si manifesta la competenza dei docenti. A conclusione di ogni unità di apprendimento, è poi necessario sincerarsi che tutti abbiano compreso, attraverso domande di riepilogo che permettono a tutti di ripercorrere e di fissare l’attività svolta, ciò che è stato appreso, ciò che rimane in sospeso. Domande che riguardano la comprensione delle relazioni tra oggetto trattato e le azioni messe in atto; la rievocazione dell’organizzazione sequenziale delle attività; la generalizzazione che permette di estendere i collegamenti e le relazioni ad oggetti analoghi attraverso il paragone; la riflessione critica per trovare elementi positivi e negativi in ogni situazione/attività. Il domandare e la guida alle risposte saranno calibrati sull’età, sui livelli di autonomia e di competenza dei gruppi di apprendimento e dei diversi allievi. Questo riporta il discorso sulla concretezza delle azioni di orientamento, che sono prima di tutto comportamenti e azioni di insegnanti e allievi, e sui focus contemporaneamente individuali e sociali di tutto ciò che si fa a scuola. Ciascuno di noi, isolato dal contesto- famiglia, gruppo classe, piccolo gruppo, grande gruppo dei pari, in rapporto uno a uno- non è comprensibile agli altri. La scuola è lo sfondo sociale allargato in cui un bambino prima, poi un adolescente o un giovane adulto, viene a trovarsi e dove deve cercare un orientamento che gli permetta di raggiungere la sua meta in ambito cognitivo, metacognitivo e sociale, con la collaborazione di adulti che lo aiutino a individuare gli strumenti più congeniali. Perché, questo va sottolineato con forza, insegnanti e allievi, al di là dello iato generazionale e dei problemi che conosciamo, nella scuola realizzano una forma di comunicazione sistematica e strutturale, una delle poche nel complicato contesto attuale.

4. Una scuola secondaria all’altezza del compito.

Sapranno le scuole, nel breve volgere di questi mesi, costruire e condividere i complessi significati indicati nelle Linee guida finalizzate all’introduzione nel PTOF delle scuole, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado, per lo sviluppo e il rafforzamento delle discipline STEM? Questa è una domanda che viene da molti problemi e altrettanti ne genera. La tempistica e i passaggi che permetteranno di interpretare concettualmente e operativamente quanto previsto dai documenti a cui le Linee Guida fanno riferimento, per verificare quanto già è in linea e quanto va modificato e per  non limitarsi a cambiare le carte invece che le pratiche, sono incalzanti.. Servono strumenti culturali, tecnici, operativi e tecnologici per “innovare” che altro non è che “risignificare” il patrimonio culturale che ci appartiene, per vivere in questo mondo in continuo movimento, ricordando con Maturana e Varela che la scelta delle operazioni concrete o concettuali appartiene all’osservatore, non all’osservato. Non basta che le discipline Stem attraversino Ptof, progetti, carte, pubblicazioni, piattaforme, reti, corsi di aggiornamento. Le scuole, ciascuna scuola, devono interpretare i vincoli della necessaria convergenza verso quelle competenze che devono essere integrate negli insegnamenti disciplinari, come fanno comprendere il riferimento alle Raccomandazioni sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente del 2018 del Consiglio dell’Unione Europea, agli ordinamenti e ai curricoli nazionali. La ricerca di una ri-significazione integrata delle discipline, da condurre anche sulla contiguità e ausiliarità epistemologiche, dovrebbe consentire di  trovare convergenze semantiche e sintattiche evitando accostamenti di natura esclusivamente tematica, tenendo presenti tre livelli: a) il livello epistemologico-linguistico che riguarda lo statuto disciplinare necessario per una autentica comunicazione tra discipline e la condivisione di termini e di concetti; b) il livello applicativo della soluzione sinergica e integrata dei problemi complessi che la realtà presenta; c) il livello generativo, di nuove forme di conoscenza e di paradigmi “nuovi” derivanti dalla contaminazione dei saperi disciplinari. Se si parla di interdisciplinarità/multidisciplinarità, il presupposto sono le discipline, intese come modi di guardare la realtà (paradigma e metodo); se si parla di transdisciplinarità (termine coniato da Piaget nel 1963) si parla della visione multifocale del reale e del vivere, dei problemi che via via si presentano. Feyerabend, in “Dialogo sul metodo”, ebbe a scrivere “La transdisciplinarità è lo spazio di frontiera, insieme interno ed esterno alle singole discipline e condiviso, ove tutte si incontrano in un luogo senza luogo, nel quale i problemi fondamentali dell’uomo e della vita trovano il loro “giusto posto”. Quello che poi E. Morin avrebbe chiamato “l’era della teoria aperta, multidimensionale e complessa”. 

Per tornare al testo delle linee guida, un passaggio di criticità è rappresentato dal paragrafo “Valutazione delle competenze Stem”, fatto forse inevitabile mancando, nelle Linee, un rimando esplicito alla progettazione dei percorsi e delle attività per lo sviluppo delle competenze che sono e rimangono patrimonio e responsabilità dell’allievo, a cui possono essere insegnati saperi (dichiarativi e procedurali) ma non competenze: la costruzione della conoscenza, che permette l’interazione del mondo cognitivo, relazionale, emotivo, etico, è personale. Prima della valutazione, che non è solo formativa ma anche sommativa e diagnostica, serve, allora, la selezione e la ri-significazione dei contenuti disciplinari, una diversa focalizzazione delle abilità, la costruzione di contesti di apprendimento e di climi, di nuovi approcci verticali e orizzontali alla contemporaneità che va presentata nella sua complessità. Ad esempio, è necessario presentare i vantaggi che le tecnologie come chatGPT possono portare, ma parallelamente occorre segnalare che le stesse producono quantità rilevanti di anidride carbonica. Nella tabella che segue è riportato un esempio di “convergenza” delle discipline su una competenza (una delle 4C), operazione da fare in fase di progettazione del percorso di insegnamento/ apprendimento.  Ovviamente gli oggetti e i criteri di valutazione saranno resi noti agli studenti per l’autovalutazione, passaggio ineludibile per il conseguente auto-orientamento.  

5. La rana bollita.

Se si vuole veramente considerare la formazione una condizione strutturale del tempo e della temperie culturale, che risulti adeguata anche alle richieste del mondo del lavoro, ai mutamenti repentini, occorre che i cambiamenti siano proposti in tempi congrui perché chi il cambiamento lo deve attuare, cioè le scuole, abbiano la possibilità di comparare le nuove richieste con ciò che già viene praticato, con le situazioni di contesto, con le risorse disponibili, non solo finanziarie. La formazione, per i giovani, può diventare veramente la ricerca del significato e del senso dello “stare a scuola,” attraverso percorsi che escludano il vagare tra le mode e mettano in evidenza la riflessione condivisa sui temi, sul significato e sul senso dell’imparare, partendo da attività o da azioni praticate, supportate dagli opportuni e irrinunciabili riferimenti teorici- per i quali occorre sempre una terminologia specifica- verificando di poter autonomamente e non meccanicamente applicare regole generali a casi particolari per comprendere il mondo e cercare di cambiarlo. Mettere a fuoco l’incidenza che le diverse modalità di stare a scuola hanno sull’attenzione, la percezione, la memoria, il linguaggio… sul grado di astrazione che permettono o richiedono, sulla ricaduta che producono sul pensiero riflessivo e critico, sono aspetti che andrebbero considerati in tutte le discipline e che andrebbero esplicitati.

Se non si vuole che la scuola, e quindi la società, faccia la fine della rana della storia, pur nella difficoltà della sfida va sottolineata la necessità di una rivisitazione dei fini dell’educazione, istruzione formazione, prima, e nella ricerca dei mezzi e dei modi poi.  N. Chomsky ha utilizzato la storia della rana bollita come metafora per descrivere la tendenza dell’essere umano ad adattarsi a situazioni confuse senza reagire, fino a quando la situazione diventa chiaramente pericolosa, cioè quando ci si sente completamente impotenti e non ci sono più le condizioni per reagire in modo razionale, tenendo conto di tutti gli aspetti. È una sensazione che chi lavora nella scuola ha provato spesso negli ultimi venticinque anni. Un po’ alla volta sono cambiate le cose, senza un disegno strutturale e complessivo; la qualità e i livelli degli apprendimenti e delle competenze continuano ad abbassarsi e non c’è una direzione di senso chiara e coerente su cui investire per invertire la rotta, per promuovere la ricerca culturale, didattica e organizzativa che può aiutare a uscire dal terreno sterile dell’autoreferenzialità. E non ci si accorge neppure del paradosso: la marginalizzazione di una professione- l’insegnante- che è quella che determina tutte le altre. In sintesi, una suggestione che ci viene da A. N. Whitehead, matematico e filosofo: una teoria educativa dovrebbe essere enunciata in una concezione generale dell’umano e del mondo, piuttosto che all’interno di un discorso finalistico (leggasi il successo nel mercato del lavoro) in base al quale valutare l’efficacia degli interventi educativi e la selezione delle abilità su cui investire. Se il mercato del lavoro cambia, le persone devono possedere gli strumenti (cognitivi, metacognitivi, relazionali) per affrontare i cambiamenti e per rimanere nel circuito in modo accettabile, da intendere non solo come occupazione ma come occupabilità.   

RIFERIMENTI

Ceccato, S., (1980), Il punto 1 e 2. Perché tuo figlio pensi così, Milano, IPSOA

Dehaene, S., (2010), Il pallino della matematica, Milano, Raffaello Cortina

Feyerabend, P., (1989) Dialogo sul metodo, Bari, Laterza

Festinger, L., (2009- 3^ ed.) Teoria della dissonanza cognitiva, Milano, Franco Angeli

Margiotta, U., (2015), Teoria della formazione, Roma, Carocci

Maturana, H, Varela, F., (1992), Macchine ed esseri viventi, Roma,   Astrolabio.

Montessori, M. (1960 IV ediz.), Educazione alla libertà, Bari, Laterza

Montessori M., (1970), Manuale di Pedagogia Scientifica, Firenze, GiuntiBemporad Marzocco

Morin, E., (1973) Il paradigma perduto, Milano, Mimesis

Piaget, J., (1945-1972), La formazione del simbolo nel bambino,  Neuchatel- Firenze, Delachaux e Niestlé- La nuova Italia  

Russo, L., (2016-4^ ed.), Segmenti e bastoncini, dove sta andando la scuola, Milano, Feltrinelli

Sini, C., (2009), L’uomo, la macchina e l’automa, Torino, Bollati Boringhieri

Whitehead, A.N, (2022), I fini dell’educazione, Milano, Raffaello Cortina Ed.

Legge 24 novembre 2023, n. 187

Legge 24 novembre 2023, n. 187

Istituzione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche. (23G00197)

(GU Serie Generale n.292 del 15-12-2023)

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno
approvato;

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga la seguente legge:

Art. 1
Istituzione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche

1. La Repubblica riconosce i giorni dal 4 all’11 febbraio di
ciascun anno quale « Settimana nazionale delle discipline
scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche », note con
la sigla STEM, al fine di sensibilizzare e di stimolare l’interesse,
la scelta e l’apprendimento di tali discipline.
2. La Settimana nazionale di cui al comma 1 non determina gli
effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n.  260.
3. In occasione della Settimana nazionale delle discipline
scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche il
Ministero dell’universita’ e della ricerca promuove cerimonie,
incontri e ogni altra iniziativa utile nelle scuole di ogni ordine e
grado, nelle universita’, nelle istituzioni di alta formazione
artistica, musicale e coreutica e nei principali musei nazionali
della scienza e della tecnica per la realizzazione delle finalita’ di
cui al comma 1.
4. Le amministrazioni competenti provvedono alle attivita’ previste
dal presente articolo nell’ambito delle risorse umane, strumentali e
finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza
nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Art. 2
Finalita’

1. La Settimana nazionale delle discipline scientifiche,
tecnologiche, ingegneristiche e matematiche e’ volta a promuovere
l’orientamento, l’apprendimento, la formazione e l’acquisizione di
competenze nell’ambito di tali discipline, necessarie a favorire
l’innovazione e la prosperita’ della Nazione.
2. Le iniziative da realizzare nell’ambito della Settimana
nazionale promuovono le attivita’ svolte nell’ambito delle risorse di
cui al comma 3 che perseguono le seguenti finalita’:
a) attivare percorsi stabili di orientamento post-scolastico che
coinvolgano gli studenti e le istituzioni pubbliche, compresi le
universita’, le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e
coreutica, le imprese private e gli ordini professionali, volti a
favorire la conoscenza delle discipline STEM e che indirizzino, in
modo consapevole, la scelta degli stessi studenti verso tali
discipline;
b) valorizzare e consolidare le esperienze nell’ambito delle
discipline STEM nel curriculum dello studente;
c) promuovere campagne di sensibilizzazione allo scopo di
stimolare l’interesse, la scelta e l’apprendimento delle discipline
STEM le quali offrono, nel contesto attuale, maggiori opportunita’
lavorative;
d) supportare la didattica, sin dai primi gradi di istruzione,
verso l’acquisizione di competenze nelle discipline STEM;
e) promuovere corsi di formazione con modalita’ innovative sulle
discipline STEM per il personale docente al fine di favorire lo
sviluppo delle competenze STEM negli alunni e negli studenti;
f) valorizzare gli strumenti di collaborazione tra il settore
pubblico e il settore privato attraverso la costituzione e lo
sviluppo di start-up innovative e la promozione di collaborazioni con
le iniziative di formazione collegate a imprese del settore
tecnologico nell’ambito delle discipline STEM;
g) sostenere iniziative, anche extrascolastiche, per gli studenti
della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado volte
a stimolare l’apprendimento delle discipline STEM;
h) promuovere l’organizzazione di incontri, giornate di
orientamento e altre attivita’ similari per gli studenti della scuola
secondaria di secondo grado indirizzate all’approfondimento delle
conoscenze e delle competenze nelle discipline STEM;
i) promuovere percorsi di studio, formazione o ricerca nelle
discipline STEM, anche attraverso la previsione di borse di studio,
da parte dei soggetti di cui alla lettera a), per gli studenti che
decidano di intraprendere tali percorsi;
l) attivare percorsi formativi per favorire, attraverso adeguate
competenze in ambito scientifico, il reinserimento nel mercato del
lavoro dei soggetti che ne sono usciti promuovendo, in particolare,
la partecipazione femminile e incentivando azioni in favore delle
donne per il contrasto dei pregiudizi e degli stereotipi di genere;
m) promuovere iniziative finalizzate all’applicazione delle
competenze STEM in ambito giuridico.
3. Per il perseguimento delle finalita’ di cui al comma 2, ferme
restando le risorse disponibili a legislazione vigente, ivi comprese
le risorse relative alla missione 4, « Istruzione e ricerca »,
componente 1, « Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione:
dagli asili nido alle Universita », e componente 2, « Dalla ricerca
all’impresa », del Piano nazionale di ripresa e resilienza e le
risorse del Fondo per la Repubblica Digitale nell’ambito
dell’intervento « Servizi digitali e competenze digitali » del Piano
nazionale per gli investimenti complementari, il Fondo per le
politiche relative ai diritti e alle pari opportunita’, di cui
all’articolo 19, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006, n.  223,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n.  248, e’
incrementato di 2 milioni di euro per l’anno 2024. All’onere
derivante dal primo periodo, pari a 2 milioni di euro per l’anno
2024, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per
interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10,
comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n.  282, convertito, con
modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n.  307.
4. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara’ inserita
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addi’ 24 novembre 2023

MATTARELLA

Meloni, Presidente del Consiglio dei ministri
Visto, il Guardasigilli: Nordio

N O T E
Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e’ stato redatto
dall’amministrazione competente per materia, ai sensi
dell’art. 10, comma 3, del testo unico delle disposizioni
sulla promulgazione delle leggi, sull’emanazione dei
decreti del Presidente della Repubblica e sulle
pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana,
approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo
fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge
alle quali e’ operato il rinvio. Restano invariati il
valore e l’efficacia degli atti legislativi qui trascritti.

Note all’art. 1:
– La legge 27 maggio 1949, n. 260 recante:
«Disposizioni in materia di ricorrenze festive.», e’ stata
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 31 maggio 1949, n. 124.

Note all’art. 2:
– Il testo dell’articolo 19 del decreto-legge 4 luglio
2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4
agosto 2006, n. 248, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 4
luglio 2006, n. 153, e’ il seguente:
«Art. 19 (Fondi per le politiche della famiglia, per
le politiche giovanili e per le politiche relative ai
diritti e alle pari opportunita’). In vigore dal 4 luglio
2006 – 1. Al fine di promuovere e realizzare interventi per
la tutela della famiglia, in tutte le sue componenti e le
sue problematiche generazionali, nonche’ per supportare
l’Osservatorio nazionale sulla famiglia, presso la
Presidenza del Consiglio dei ministri e’ istituito un fondo
denominato «Fondo per le politiche della famiglia», al
quale e’ assegnata la somma di 3 milioni di euro per l’anno
2006 e di dieci milioni di euro a decorrere dall’anno 2007.
2. Al fine di promuovere il diritto dei giovani alla
formazione culturale e professionale e all’inserimento
nella vita sociale, anche attraverso interventi volti ad
agevolare la realizzazione del diritto dei giovani
all’abitazione, nonche’ a facilitare l’accesso al credito
per l’acquisto e l’utilizzo di beni e servizi, presso la
Presidenza del Consiglio dei ministri e’ istituito un fondo
denominato «Fondo per le politiche giovanili», al quale e’
assegnata la somma di 3 milioni di euro per l’anno 2006 e
di dieci milioni di euro a decorrere dall’anno 2007.
3. Al fine di promuovere le politiche relative ai
diritti e alle pari opportunita’, presso la Presidenza del
Consiglio dei ministri e’ istituito un fondo denominato
«Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari
opportunita’», al quale e’ assegnata la somma di 3 milioni
di euro per l’anno 2006 e di dieci milioni di euro a
decorrere dall’anno 2007.»
– Il testo dell’articolo 10 del decreto-legge 29
novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla
legge 27 dicembre 2004, n. 307, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale 29 novembre 2004, n. 280, e’ il seguente:
«Art. 10 (Proroga di termini in materia di
definizione di illeciti edilizi). – 1. Al decreto-legge 30
settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni,
dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, e successive
modificazioni, sono apportate le seguenti ulteriori
modifiche:
a) nell’allegato 1, le parole: «20 dicembre 2004» e
«30 dicembre 2004», indicate dopo le parole: «seconda rata»
e: «terza rata», sono sostituite, rispettivamente, dalle
seguenti: «31 maggio 2005» e «30 settembre 2005»;
b) nell’allegato 1, ultimo periodo, le parole: «30
giugno 2005», inserite dopo le parole: «deve essere
integrata entro il», sono sostituite dalle seguenti: «31
ottobre 2005»;
c) al comma 37 dell’articolo 32 le parole: «30
giugno 2005» sono sostituite dalle seguenti: «31 ottobre
2005».
2. La proroga al 31 maggio 2005 ed al 30 settembre
2005 dei termini stabiliti per il versamento,
rispettivamente, della seconda e della terza rata
dell’anticipazione degli oneri concessori opera a
condizione che le regioni, prima della data di entrata in
vigore del presente decreto, non abbiano dettato una
diversa disciplina.
3. Il comma 2-quater dell’articolo 5 del
decreto-legge 12 luglio 2004, n. 168, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 191, e
successive modificazioni, e’ abrogato.
4. Alle minori entrate derivanti dal comma 1,
valutate per l’anno 2004 in 2.215,5 milioni di euro, si
provvede con quota parte delle maggiori entrate derivanti
dalle altre disposizioni contenute nel presente decreto.
5. Al fine di agevolare il perseguimento degli
obiettivi di finanza pubblica, anche mediante interventi
volti alla riduzione della pressione fiscale, nello stato
di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze
e’ istituito un apposito «Fondo per interventi strutturali
di politica economica», alla cui costituzione concorrono le
maggiori entrate, valutate in 2.215,5 milioni di euro per
l’anno 2005, derivanti dal comma 1.»

Istruzioni operative 15 novembre 2023, AOOGABMI 132935

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Unità di missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Alle      Istituzioni scolastiche beneficiarie
c.a. Legale Rappresentante
c.a. Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
e, p.c., Ai Revisori dei conti per il tramite dell’istituzione scolastica

Si trasmettono, in allegato, le Istruzioni operative per l’attuazione delle azioni previste nella linea di investimento M4C1 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” del PNRR, prot. n. 132935 del 15 novembre 2023. Si allegano, altresì, le istruzioni per la gestione del template per la generazione del CUP.

La piattaforma per la progettazione resterà aperta dalle ore 15,00 del giorno 15 novembre 2023 alle ore 15,00 del giorno 15 dicembre 2023.


MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO
PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
MISSIONE 4: ISTRUZIONE E RICERCA
Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università Investimento 3.1: Nuove competenze e nuovi linguaggi

Azioni di potenziamento delle competenze STEM e multilinguistiche (D.M. 65/2023) – Istruzioni operative


L’importanza delle discipline STEM

L’importanza delle discipline STEM… nuove competenze e nuovi linguaggi

di Cettina Calì

Con il Decreto Ministeriale n. 184 del 15 settembre 2023, il MIM ha adottato le Linee guida per le discipline STEM, finalizzate ad introdurre, appunto, nel PTOF delle scuole di ogni ordine e grado e nei servizi educativi per l’infanzia, azioni dedicate a rafforzare nei curricoli lo sviluppo delle competenze matematico-scientifico-tecnologiche e digitali, legate sia agli specifici campi di esperienza sia all’apprendimento delle discipline.

Con nota n. 4588 del 24 ottobre il Ministero ha comunicato a dirigenti scolastici, docenti e studenti gli obiettivi dell’adozione delle Linee guida, che vogliono essere una prima, incisiva risposta per superare le difficoltà nell’apprendimento in matematica evidenziate dagli esiti delle prove Invalsi svolte negli ultimi anni.

“A decorrere dall’anno scolastico 2023/2024 le istituzioni scolastiche dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo di istruzione statali e paritarie aggiornano il piano triennale dell’offerta formativa e il curricolo di istituto prevedendo, sulla base delle Linee guida di cui al comma 1, azioni dedicate a rafforzare lo sviluppo delle competenze matematico-scientifico-tecnologiche, digitali e di innovazione legate agli specifici campi di esperienza e l’apprendimento delle discipline STEM. (D.M. n° 184 del 15 settembre 2023, al comma 2 e 3)  

L’Acronimo inglese STEM é  riferito a diverse discipline – Science, Technology, Engineeringe Mathematics (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) –  e indica l’insieme delle materie scientifiche-tecnologiche-ingegneristiche, ritenute necessarie allo sviluppo di conoscenze e competenze scientifico-tecnologiche, richieste prevalentemente dal mondo economico e lavorativo. 

L’esigenza di rafforzare gli insegnamenti STEM scaturisce dagli esiti di ricerche internazionali sul livello di preparazione degli studenti (PISA3, TIMSS4, INVALSI) che hanno messo in evidenza la presenza di alte percentuali di studenti che hanno scarse competenze nelle discipline scientifiche, causando ciò ripercussioni anche sul mondo del lavoro. 

In questa prospettiva si pone anche il Piano d’azione per l’istruzione digitale 2021-2027 – “Ripensare l’istruzione e la formazione per l’era digitale secondo il quale “l’approccio STEAM per l’apprendimento e l’insegnamento collega lediscipline STEM e altri settori di studio”. 

Con il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), i progetti PON finanziati con i fondi strutturali europei e, più recentemente ilPiano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nell’ambito delquale è stato anche adottato il Piano “Scuola 4.0”, si è incentivata la diffusione di metodologie didattiche innovative basate sul problem solving, sulla risoluzione di problemi reali, sulla interconnessione dei contenuti per lo sviluppo di competenze matematico-scientifico- tecnologiche. 

Il PNRR ha previsto, infatti, una specifica linea di investimento – “Nuove competenze e nuovi linguaggi” (Missione 4, Componente 1, Investimento 3.1) – a cui è stata correlata l’adozione di specifiche norme, introdotte dall’articolo 1, commi 552-553, della legge n. 197 del 2022. La misura promuove l’integrazione, all’interno dei curricula di tutti i cicli scolastici, di attività, metodologie e contenuti volti a sviluppare le competenze STEM, digitali e di innovazione, secondo un approccio di piena interdisciplinarità. Per il PNRR “l’intervento sulle discipline STEM – comprensive anche dell’introduzione alle neuroscienze – agisce su un nuovo paradigma educativo trasversale di carattere metodologico”.

I documenti programmatici relativi alla scuola dell’infanzia, alprimo e al secondo ciclo di istruzione offrono molti spunti di riflessione per un approccio integrato all’insegnamento delle discipline STEM, pur non trattandole unitariamente.
In detti documenti si ravvisa la consapevolezza della necessità della collaborazione tra i diversi saperi, la contaminazione tra la formazione scientifica e quella umanistica. Il fulcro dell’insegnamento delle discipline STEM è un approccio inter e multi disciplinare, che si sviluppa tra teoria e pratica.

Le Linee guida suggeriscono alle istituzioni scolastiche di utilizzare tutte le possibilità offerte dalla flessibilità loro riconosciuta dall’autonomia nell’organizzazione degli spazi, dei tempi e dei gruppi, nella predisposizione e nell’utilizzo di efficaci ambienti di apprendimento, nella gestione dell’organico dell’autonomia. Le metodologie ritenute efficaci sono, comunque, molteplici:

1- Laboratorialità e learning by doing che favorisce il coinvolgimento in attività pratiche e progetti degli studenti e consente di porre gli stessi al centro del processo di apprendimento, incentivando un approccio collaborativo per la risoluzione di problemi concreti.

2- Problem solving e metodo induttivo che permette agli i studenti di identificare un problema, di pianificare possibili soluzioni e valutare le stesse. Tale metodologia sviluppa una comprensione approfondita dei concetti e delle abilità coinvolte.

3- Attivazione dell’intelligenza sintetica e creativa, dove attraverso la scomposizione e ricomposizione dei dati e delle informazioni viene stimolata la ricerca di soluzioni innovative a problemi reali

4- Organizzazione di gruppi di lavoro per l’apprendimento cooperativo in cui ogni alunno assume un ruolo specifico, con compiti e responsabilità ben delineate. Tale approccio consente di valorizzare le capacità comunicative e favorisce l’autonomia e l’interdipendenza nel prendere decisioni, individuando possibili scenari e ipotizzando soluzioni univoche o alternative,

5- Promozione del pensiero critico nella società digitale al fine di incentivare gli studenti a sviluppare il pensiero critico per diventare futuri cittadini digitali consapevoli.

6- Adozione di metodologie didattiche innovative mediante una didattica attiva che pone ogni studente in una situazioni reale al fine di apprendere, operare, cogliere i cambiamenti, correggere i propri errori e supportare le proprie argomentazioni.

Già dalla scuola dell’infanzia occorre fare leva sull’innatointeresse del bambino verso  il mondo che lo circonda, al fine di esplorarlo e scoprirlo, predisponendo ambienti stimolanti e incoraggianti.
L’esplorazione deve essere vissuta in modo olistico, coinvolgendo diversi canali sensoriali, permettendo la scoperta graduale, mediante la costruzione e la ricostruzione, utilizzando latecnologia in modo critico e creativo, promuovendo la creatività e la curiosità, favorendo la didattica inclusiva e sviluppando  l’autonomia degli alunni durante le attività proposte. 

L’insegnamento STEM consente ai bambini, già dalla scuola dell’infanzia, di mettere immediatamente in pratica ciò che apprendono. 

La valutazione delle competenze STEM non può che essere formativa, ricorrendo a compiti di realtà (prove autentiche, prove esperte) e ad osservazioni sistematiche. 

Le istituzioni scolastiche, al fine di garantire una formazione diffusa tra i docenti i servizio, hanno, la possibilità, utilizzando le risorse PNRR per la formazione dei docenti, di organizzare percorsi formativi sull’utilizzo delle metodologie didattiche innovative per l’apprendimento delle STEM, in linea con le scelteoperate all’interno del piano triennale per l’offerta formativa e delproprio curricolo, anche basate su percorsi “immersivi”, centrati su simulazioni in spazi laboratoriali innovativi.

Potenziamento STEM e Formazione

Il Ministro Valditara: “È un investimento importante che darà ulteriore impulso a una didattica sempre più inclusiva e innovativa: valorizzazione dei talenti, lotta alla dispersione scolastica, rafforzamento della formazione dei docenti”.

  • Decreto Ministeriale 12 aprile 2023, AOOGABMI 65
    Decreto di riparto delle risorse alle istituzioni scolastiche in attuazione della linea di investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” nell’ambito della Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – “Potenziamento dell’offerta dei servizi all’istruzione: dagli asili nido all’Università” del Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU
  • Decreto Ministeriale 3 aprile 2023, AOOGABMI 61
    Decreto di destinazione di risorse per incentivare scambi ed esperienze formative all’estero per studenti e per il personale scolastico attraverso un potenziamento del programma Erasmus+ 2021-2027 e nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – Investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha firmato due decreti di riparto di risorse Pnrr destinati alla formazione di studenti, docenti e personale scolastico per un importo complessivo di 1 miliardo e 200 milioni.

Con il primo decreto vengono destinati 600 milioni per la realizzazione di percorsi didattici, formativi e di orientamento per studentesse e studenti di tutti i cicli scolastici, finalizzati a promuovere e sviluppare le competenze STEM, digitali e di innovazione, nonché quelle linguistiche, con particolare attenzione a garantire pari opportunità e parità di genere.

Le risorse potranno essere utilizzate anche per attività extracurricolari di orientamento sulle materie scientifiche.

Con il medesimo decreto altri 150 milioni saranno indirizzati alla formazione dei docenti sul multilinguismo con la realizzazione di percorsi formativi di lingua e di metodologia di durata annuale, finalizzati al potenziamento delle competenze linguistiche dei docenti e al miglioramento delle loro metodologie di insegnamento.

Per entrambe le voci, una quota del 40 per cento delle risorse stanziate sarà riservata alle scuole nelle regioni del Mezzogiorno.

Nel secondo decreto è stata stabilita una linea di investimento di 450 milioni destinati alla formazione di tutto il personale scolastico in servizio. In particolare, si tratterà per i docenti di percorsi relativi alla transizione digitale a supporto del Piano Scuola 4.0, per il personale ATA di percorsi sulla digitalizzazione delle procedure amministrative, e per i dirigenti scolastici sull’innovazione didattica e digitale.

Al riparto delle risorse complessive relative ai due decreti saranno ammesse anche le scuole paritarie non aventi fini di lucro.

“È un investimento importante che darà un forte impulso al nostro programma di valorizzazione dei talenti di ogni studente, di lotta alla dispersione scolastica e di rafforzamento della formazione dei docenti”, ha dichiarato il Ministro Valditara. “Abbiamo gli strumenti per una didattica sempre più inclusiva e innovativa che dia a tutti una vera opportunità. È questa la rivoluzione del merito a cui io mi ispiro”.

Decreto Ministeriale 12 aprile 2023, AOOGABMI 65

Ministero dell’Istruzione e del Merito

Decreto di riparto delle risorse alle istituzioni scolastiche in attuazione della linea di investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” nell’ambito della Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – “Potenziamento dell’offerta dei servizi all’istruzione: dagli asili nido all’Università” del Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU


Riparto delle risorse alle istituzioni scolastiche in attuazione della linea di investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del PNRR

8 marzo

Percorsi formativi di potenziamento e di orientamento verso le discipline STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics), realizzati con particolare riferimento alle studentesse, finanziati con 600 mln di risorse PNRR; ricostituzione del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità (CUG); nuova edizione per il 2023 del concorso “STEM femminile plurale”. Queste le novità annunciate dal Ministro Giuseppe Valditara nel corso dell’incontro tenuto oggi al Ministero dell’Istruzione e del Merito, in occasione della Giornata Internazionale della Donna.

In rappresentanza della componente femminile, nettamente prevalente nel mondo della scuola – oltre 700mila donne su un totale di oltre 900mila lavoratori -, all’incontro di oggi sono intervenute: la dott.ssa Antonietta Capone, dirigente dell’Istituto Comprensivo “Virginio Muzio” di Bergamo, scuola della Rete nazionale Montessori, che dedica particolare attenzione alla promozione delle STEM fra le bambine e le ragazze; la prof.ssa Anna Rita Petrillo, docente di Matematica e Fisica del Liceo “Peano” di Monterotondo (RM), impegnata dal 2014 nel progetto “Coding Girls” per diffondere il coding (o pensiero computazionale) e le discipline scientifiche tra le ragazze, attraverso un approccio basato sulla interdisciplinarità e la logica; la dott.ssa Antonietta Mangiaracina, direttrice generale dei servizi amministrativi dell’Educandato Statale “Maria Adelaide” di Palermo, i cui 60 posti in convitto ospitano studentesse che provengono dalla provincia e dalle isole, garantendo loro la possibilità di studiare senza dover affrontare pesanti spostamenti e con l’opportunità di fruire di tutti i servizi necessari a una condizione di serenità e benessere.

All’incontro di oggi, tenuto di fronte a una platea femminile di rappresentanti dell’amministrazione del MIM, hanno partecipato in videocollegamento le scuole vincitrici dell’edizione 2022 del concorso “STEM femminile plurale”: l’Istituto Comprensivo “Lombardo Radice” di Patti (ME); l’IC “Salvatore Pincherle” di Roma; l’IIS “Corinaldesi-Padovano” di Senigallia (AN); l’IC “Giuseppe Ungaretti” di Lucca; l’”English Primary School” di Lucca; l’IIS “Vittorio Emanuele II” di Lanciano (CH).

Per le STEM 600 mln di risorse dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
Tra le discipline curricolari, verranno integrate attività, metodologie e contenuti finalizzati a sviluppare e rafforzare le competenze STEM e le discipline scientifiche, digitali e di innovazione, per tutti i cicli scolastici, con particolare attenzione alle studentesse. L’intervento mira a garantire le pari opportunità nello studio e nell’orientamento lavorativo verso le discipline STEM e verrà finanziato con 600 mln di euro di risorse PNRR.

Concorso scolastico nazionale “STEM: femminile plurale”, edizione 2023
Anche quest’anno, nell’ambito delle iniziative del Mese delle STEM, il MIM lancia il Concorso “STEM: femminile plurale” per le scuole di ogni grado, per sensibilizzare i giovani sul significativo impatto dell’avanzamento delle discipline STEM, a prescindere dall’appartenenza di genere. Quest’anno viene proposta la realizzazione di un progetto a scelta tra due aree tematiche: “Entra nel gioco” e “Essere o non essere”. La presentazione degli elaborati, tramite la piattaforma https://www.noisiamopari.it/, dovrà avvenire entro il 9 maggio 2023.

Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità (CUG)
È stato ufficialmente ricostituito il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità (CUG), il cui ultimo rinnovo risale al 2019. Il comitato ha funzione consultiva, propositiva e di verifica sulle pari opportunità e sul benessere organizzativo del lavoro pubblico. Un organismo che potrà contribuire attivamente nel promuovere azioni a sostegno della presenza femminile negli uffici del MIM e contro ogni forma di discriminazione. La presidenza sarà affidata a una donna.


Nota 8 marzo 2023, AOODGSIP 1048

8 marzo, Giornata internazionale della donna – Il mese delle STEM

Nota 8 marzo 2023, AOODGSIP 1048

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico

Ai Direttori Generali Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento TRENTO
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la Scuola in località Ladine BOLZANO
Al Sovrintendente per gli Studi della Regione Valle d’Aosta AOSTA
Ai Dirigenti Scolastici delle Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado LORO SEDI
Pc al Capo Dipartimento del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione

OGGETTO: 8 marzo, Giornata internazionale della donna – Il mese delle STEM.

Decreto Direttoriale 31 gennaio 2022

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE
Direzione Generale per il Personale scolastico

RETTIFICA  

Riapertura dei termini di partecipazione alle procedure concorsuali relative alle classi di concorso A020 – Fisica, A026 – Matematica, A027 – Matematica e Fisica, A028 – Matematica e Scienze, A041 – Scienze e tecnologie informatiche.

(GU 4ª Serie Speciale – Concorsi ed Esami, n.17 del 01-03-2022)

Avviso 13 maggio 2021, AOODGEFID 10812

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale

Avviso pubblico per la realizzazione di spazi laboratoriali e per la dotazione di strumenti digitali per l’apprendimento delle STEM