Tutti gli articoli di Edscuola

Educazione&Scuola Newsletter n. 1177

Educazione&Scuola Newsletter n. 1177

Settembre 2025 – XXX Anno

Su Educazione&Scuola

http://www.edscuola.com
http://www.edscuola.it
https://www.edscuola.eu

Edscuola anche su:

Facebook: http://www.facebook.com/edscuola
YouTube: http://www.youtube.com/user/Edscuola
Flipboard: http://flipboard.com/profile/edscuola

Notizie

Rapporto di autovalutazione

Le funzioni di compilazione del Questionario docente sono aperte sino al 30 settembre 2025

Riforma della valutazione

Pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n.223 del 25 settembre 2025 i DPR 134 e 135

Viaggi d’istruzione A.S. 2025/2026

Trasmesse le indicazioni operative per i viaggi di istruzione per l’anno scolastico in corso

Tutti a scuola 2025

Napoli, 22 settembre 2025

Valutazione dei Dirigenti scolastici

Fino al 20 settembre 2025 sono disponibili le funzioni della piattaforma dedicata al procedimento di valutazione dei DS

Concorso per il reclutamento a tempo indeterminato di personale non dirigenziale

Pubblicate le graduatorie finali di merito

Riforma Esame di Stato

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 209 del 9 settembre 2025, il Decreto-Legge 9 settembre 2025, n. 127, Misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare …

Calendario Scolastico 2025/2026

Il nuovo anno scolastico 2025-2026 ha inizio l’1 settembre 2025

Norme

Nota 29 settembre 2025, AOODGPER 206402

Elezioni per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati del Fondo Scuola Espero – Istruzioni operative

Nota 26 settembre 2025, AOODGPER 205922

Elezioni per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati del Fondo Scuola Espero

Nota 25 settembre 2025, AOODGPER 205851

Decreto del Ministro dell’istruzione e del merito n. 182 del 25 settembre 2025. Cessazioni dal servizio del personale scolastico dal 1° settembre 2026. Trattamento di quiescenza e di previdenza. Indicazioni …

Nota 25 settembre 2025, AOODGSIP 2936

Bando per Concorso di idee per la realizzazione del logo istituzionale dell’Autorità Garante Nazionale per i Diritti delle persone con disabilità – rivolto alle Scuole Statali Secondarie di Secondo …

Decreto Ministeriale 25 settembre 2025, AOOGABMI 182

Cessazioni dal servizio del personale scolastico dal 1° settembre 2026

Nota 24 settembre 2025, AOODPPR 7254

Viaggi d’istruzione – Indicazioni operative Anno Scolastico 2025/2026

Nota 24 settembre 2025, AOODGCASIS 5932

Verifica dell’adempimento dell’obbligo di istruzione – Caricamento in ANS dei dati relativi ai frequentanti per l’a.s. 2025/2026

Legge 23 settembre 2025, n. 132

Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale

Nota 22 settembre 2025, AOODGOSV 42957

Fiera “Didacta Italia – edizione Trentino 2025”. Riva del Garda (Trento), 22-23-24 ottobre 2025

Nota 22 settembre 2025, AOODGOSV 42781

Decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45, convertito con modificazioni dalla legge 5 giugno 2025, n. 79 – Articolo 5

Nota 19 settembre 2025, AOODGPOC 1474
Protocollo d’Intesa Ministero dell’istruzione e del merito e Fondazione Uto Ughi. 3° evento del Progetto “Uto Ughi per i giovani” – Duomo di Milano, 25 settembre 2025. Evento in diretta streaming

Nota 19 settembre 2025, AOODGOSV 42696
Seminario di formazione docenti Filosofia e paideia. I Campionati di Filosofia: percorsi didattici e approcci metodologici 2 ottobre 2025 modalità a distanza

Nota 19 settembre 2025, AOODGOSV. 42616
Elezioni degli organi collegiali a livello di istituzione scolastica – a. s. 2025-2026

Nota 18 settembre 2025, AOODGOSV 42406
Premio Nazionale sull’Innovazione Digitale – 2025-2026

Nota 18 settembre 2025, AOODPPR 7107
Secondo monitoraggio dati viaggi di istruzione – istituzioni scolastiche

Avviso 17 settembre 2025, AOOGABMI 158249
AMBIENTI LABORATORIALI NEI LICEI SCIENTIFICI A INDIRIZZO SPORTIVO ATTRAVERSO LA DOTAZIONE DI ATTREZZATURE PER LE PALESTRE FONDI STRUTTURALI EUROPEI –PROGRAMMA NAZIONALE “SCUOLA E COMPETENZE”2021-2027 …

Nota 16 settembre 2025, AOODGOSV 41865
SNV – Indicazioni operative per la somministrazione del Questionario Docente – PROROGA

Nota 15 settembre 2025, AOODGSIP 2778
Decreto legislativo 15 marzo 2024, n. 29 “Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane, in attuazione della delega di cui agli articoli 3, 4 e 5 della legge 23 marzo 2023, n. …

Nota 15 settembre 2025, AOODPPR 6961
Attivazione del servizio di monitoraggio delle supplenze brevi e saltuarie – messa in esercizio del cruscotto dedicato all’interno del SIDI. Indicazioni operative

Nota 12 settembre 2025, AOODGCASIS 5534
Anno Scolastico 2025/2026 – Attività di aggiornamento dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti

Nota 11 settembre 2025, AOODPPR 6910
Avvio della attività di censimento e collaudo delle aule informatizzate per l’espletamento delle procedure concorsuali – anno scolastico 2025 – 2026

Nota 10 settembre 2025, AOODGFIESD 5619
Anagrafe Regionale dell’Edilizia scolastica – ARES. Implementazione e aggiornamento delle Schede P.E.S. di competenza dei Dirigenti Scolastici

Nota 10 settembre 2025, AOODGFIESD 5633
Progetto “Mind the Web” – Percorso gratuito di educazione ai media digitali e all’intelligenza artificiale nell’ambito del Protocollo di Intesa tra MIM e IDMO

Decreto Dipartimentale 10 settembre 2025, AOODPIT 2564
Rettifica Avviso pubblico “Finanziamento della progettazione di fattibilità tecnico-economica volta alla previsione degli interventi infrastrutturali correlati alla realizzazione dei campus di cui all’articolo …

Nota 10 settembre 2025, AOOGABMI 154602
Avviso pubblico per le scuole secondarie di primo e secondo grado per la presentazione delle candidature per la partecipazione al progetto “A Scuola di OpenCoesione” (ASOC) a.s. 2025-2026

Decreto-Legge 9 settembre 2025, n. 127
Misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026

Nota 9 settembre 2025, AOODGTVET 1529
Istruzione degli adulti e apprendimento permanente – funzionamento dei Centri per l’istruzione degli adulti per l’anno scolastico 2025-2026

Nota 9 settembre 2025, AOODGOSV 40356
Programma per la valorizzazione delle eccellenze per l’anno scolastico 2025/2026. Decreto Ministeriale n. 131 dell’8 luglio 2025

Nota 8 settembre 2025, AOODGOSV 40228
SNV – Indicazioni operative per la somministrazione del Questionario Docente

Avviso 4 settembre 2025, AOODGRUF 51202
Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato di n. 145 dirigenti tecnici di seconda fascia con funzioni ispettive nel ruolo di cui all’articolo 419 del decreto legislativo …

Nota 4 settembre 2025, AOODGFIESD 5368
CCNI FMOF relativo alle risorse finanziarie per la transizione al nuovo sistema di gestione delle pratiche pensionistiche (PASSWEB) – PROROGA del monitoraggio

Nota 2 settembre 2025, AOODGPOC 1376
Giornate Nazionali del Cinema a Scuola 2025 – 24, 25 e 26 settembre a Palermo – Proroga dei termini per le iscrizioni

Rubriche

in Bacheca della Didattica

La Scuola come palestra di linguaggio

di Annalisa Filipponi

Politiche educative e ruolo della scuola nella società contemporanea

di Giovanni Fioravanti

Motivazione e apprendimento significativo

di Tiziana Venuti

Novità per gli esami integrativi

di Gennaro Palmisciano


in InformagiovaniLa Rete di Vincenzo Andraous

Un altro…

di Vincenzo Andraous

Bulli e vittime

di Vincenzo Andraous

Insieme a te naturalmente

di Vincenzo Andraous


in Psicologia

Nel cuore della scuola dell’infanzia

di Margherita Marzario

Educare narrando

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Il diario metacognitivo

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Allenare l’attenzione a scuola

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Studiare meglio, non di più

di Bruno Lorenzo Castrovinci


in Recensioni

E. Franco, Usodimare

di Antonio Stanca

G. Strada, Una persona alla volta

di Antonio Stanca

E. Trevi, Mia nonna e il Conte

di Antonio Stanca

Virgilio, ci manchi!

di Antonietta Cataldi

B. Labatut, Quando abbiamo smesso di capire il mondo

di Antonio Stanca


in Software

Capire l’Informatica di Paolo Rocchi


Formazione ed Eventi

Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi

Rimini, 22 – 27 agosto 2025


Rassegne
a cura di Fabio Navanteri

Formazione

Guido Crepax – Mondi, viaggi. storie

Brescia, 29 settembre 2025

Uto Ughi per i Giovani

Milano, 25 settembre 2025

Da uno sguardo: film di studentesse e studenti sulla violenza contro le donne

Venezia, 4 settembre

iViaggio in Italia

Il viaggio dei Giudici costituzionali nelle scuole secondarie di II grado da settembre 2025 fino a giugno 2027

Rapporto di autovalutazione

Nota 16 settembre 2025, AOODGOSV 41865
SNV – Indicazioni operative per la somministrazione del Questionario Docente – PROROGA

Nota 8 settembre 2025, AOODGOSV 40228
SNV – Indicazioni operative per la somministrazione del Questionario Docente

Nota 11 luglio 2025, AOODGOSV 33906
SNV – apertura delle funzioni per il questionario scuola nella piattaforma RAV e prime indicazioni per la somministrazione del questionario docente


La Nota 16 settembre 2025, AOODGOSV 41865, ha prorogato i termini relativi al Questionario Docente:

  • per la richiesta di abilitazione dei docenti individuati entro le ore 16.00 del 18 settembre;
  • per la compilazione del questionario attraverso la piattaforma entro il 30 settembre 2025.

Con Nota 8 settembre 2025, AOODGOSV 40228 sono fornite indicazioni operative per la somministrazione del Questionario Docente. A partire dal 10 settembre fino al 16 settembre 2025 i Dirigenti scolastici/Coordinatori delle attività educative e didattiche, attraverso una specifica funzione presente nella piattaforma RAV, potranno procedere alla richiesta di abilitazione dei docenti cui è rivolto il questionario.
I docenti inseriti nell’elenco riceveranno al proprio indirizzo di posta elettronica, dall’indirizzo noreply.comunicazioni@istruzione.it, la comunicazione delle indicazioni per procedere alla compilazione del questionario, che avverrà attraverso la piattaforma LimeSurvey, dal 18 settembre al 25 settembre 2025.


Con l’anno scolastico 2025/2026 si dà inizio al nuovo ciclo del procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche definito dal D.P.R. n. 80/2013, che vede come prima fase l’autovalutazione e la predisposizione del Rapporto di autovalutazione (RAV).

Per le istituzioni scolastiche del primo e del secondo ciclo le funzioni di compilazione del questionario scuola saranno aperte dal 14 luglio al 25 settembre 2025. Ai fini della predisposizione del RAV, in avvio della prossima triennalità, è prevista per la prima volta la somministrazione, nel mese di settembre, anche di un questionario docente.

Newsletter 2025

GennaioLuglio
1235671234567
8910121314891011121314
15161719202115161718192021
22232426272822232425262728
293031293031
FebbraioAgosto
1235671234567
8910121314891011121314
15161719202115161718192021
22232426272822232425262728
293031
MarzoSettembre
1235671234567
8910121314891011121314
15161719202115161718192021
22232426272822232425262728
2930312930
AprileOttobre
1235671234567
8910121314891011121314
15161719202115161718192021
22232426272822232425262728
2930293031
MaggioNovembre
1235671234567
8910121314891011121314
15161719202115161718192021
22232426272822232425262728
2930312930
GiugnoDicembre
1235671234567
8910121314891011121314
15161719202115161718192021
22232426272822232425262728
2930293031

Nel cuore della scuola dell’infanzia

Nel cuore della scuola dell’infanzia

di Margherita Marzario

La scuola dell’infanzia, nonostante la sua rilevanza sotto molteplici aspetti, continua a essere bistrattata o marginalizzata, soprattutto nell’immaginario collettivo o dalle stesse famiglie. Il pedagogista Daniele Novara richiama: “Una volta si chiamava scuola materna, oggi ha preso il nome di scuola dell’infanzia, per levarle quel retrogusto di maternage che non deve avere in quanto nasce proprio per togliere i bambini e bambine dal puro e semplice accudimento dei genitori. Lì si vivono esperienze, avventure, scoperte, laboratori…”. La scuola dell’infanzia è la prima istituzione pubblica ove si applicano gli articoli 2 e 3 della Costituzione a favore dei bambini ma, purtroppo, la funzione della scuola dell’infanzia non è riconosciuta, soprattutto da parte dei genitori che, tra le tante, ancora la chiamano “asilo”.

Il pedagogista Novara aggiunge: “Ritengo che siano proprio i cicli iniziali della frequenza scolastica quelli più interessanti. In particolar modo la scuola dell’infanzia che raggiunge i bambini e le bambine dai 3 ai 6 anni, periodo in cui si crea il cosiddetto «attaccamento sociale», ossia le regole a cui bisogna adeguarsi per stare assieme agli altri nel rispetto reciproco. A questa età si impara a litigare superando la frustrazione del proprio egocentrismo e cominciando a riconoscere la presenza altrui. In queste poche parole si trova il nucleo stesso dell’essere cittadini: rispetto me stesso rispettando gli altri e assumendo i miei diritti e i miei doveri in una logica di reciprocità e condivisione”. La scuola dell’infanzia è la prima scuola di cittadinanza e i primi che devono cogliere questo aspetto e contribuirvi sono i genitori, ancor di più i genitori di figli unici.

Infatti, l’educazione civica a scuola non deve essere intesa solo come un adempimento normativo ma coronamento del percorso scolastico quale educazione alla cittadinanza, di cittadini non del domani ma già del presente. In tal modo la scuola si concretizza quale formazione sociale ai sensi dell’art. 2 della Costituzione e si mostra istituzione, comunità, servizio e non una qualsiasi agenzia educativa. È un percorso che comincia già con la scuola dell’infanzia non con ore dedicate ma con lo stesso modus operandi della scuola dell’infanzia, con l’accoglienza e con i campi di esperienza, in modo particolare con il campo di esperienza “Il sé e l’altro” e con l’accoglienza anche delle famiglie con la sottoscrizione del Patto educativo di corresponsabilità.

Nella scuola dell’infanzia è prassi diffusa svolgere attività sulle cosiddette “parole gentili”, in primis il “grazie”, perché educazione civica è anche quella “educazione alla gentilezza”. Nelle famiglie odierne non tutti i genitori educano i figli a dire o esprimere in altro modo il “grazie”, perché essi stessi non sono educati in tal senso rivelando spesso ingratitudine verso i loro genitori o gli altri, o perché non fanno sperimentare la gratuità ai figli nelle relazioni sempre più spesso ridotte a un “do ut des”, o perché danno tutto e subito ai figli che, poi, pretendono altrettanto a scuola e in ogni altro ambiente (a differenza di quanto avviene in altre culture o civiltà, tra cui quella giapponese). Educare è anche allevare (cioè elevare), inculcare il rispetto di valori (art. 29 lettera c Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia).

Novara afferma: “Avere un insegnante che spieghi la filosofia in un liceo è importante, ma avere una maestra o un maestro che dai 3 ai 6 anni aiuti i bambini a stare con gli altri, non ha paragone”. La scuola dell’infanzia è la prima scuola in cui si applicano i principi costituzionali, come lo svolgimento della personalità (art. 2 Cost.), rimozione degli ostacoli (art. 3 comma 2) e altri, ma questa funzione sociale non è adeguatamente riconosciuta in Italia e, soprattutto, nel Sud.

Daniele Novara continua: “Faccio mia l’esperienza francese e lancio un appello alla politica italiana: rendiamo le scuole dell’infanzia un luogo dove tutti i bambini e le bambine, necessariamente e obbligatoriamente, possano e debbano passare un pezzo importante della loro vita”. La scuola dell’infanzia è uno dei pochi luoghi (e non posti) dove i bambini possono essere, fare, diventare bambini.

È anche il luogo per eccellenza delle fiabe; le fiabe, soprattutto quelle classiche (tenendo conto che hanno avuto già varie riscritture), si possono usare anche per far inventare a bambini e ragazzi altri finali, la continuazione o farle riscrivere al contrario: per esempio si può proporre loro il lupo minacciato da Cappuccetto Rosso, che nella realtà succede quando si trasmette ai bambini l’ingiustificata paura degli animali o la mancanza di rispetto nei loro confronti, anche delle formiche. Così si può fare letto-scrittura creativa sin dalla scuola dell’infanzia.

Attraverso le fiabe, e non solo, si possono mettere in campo altre esperienze e attività, come l’educazione emotiva, quella motoria e lo yoga.

È necessario costruire e coltivare la memoria personale e familiare nei e dei bambini condividendo con loro esperienze, raccontando e raccontandosi, organizzando riti e routine (come si fa nella scuola dell’infanzia), raccogliendo e conservando almeno alcuni “cimeli” (fotografie, libri, giocattoli, vestitini) della loro infanzia, come si faceva in passato. È un processo importante per la formazione dell’identità personale e familiare (art. 8 Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia “identità e relazioni familiari”) e della interiorità del bambino (art. 27 Convenzione “sviluppo spirituale”).

Sono in aumento i disturbi motori nei bambini, dall’iperattività alla disprassia. A parte le cause genetiche, ricerche recenti hanno rivelato che può dipendere da stimoli più o meno ricevuti nei primi sei mesi di vita. A questo si aggiungono altre cause esogene, come l’abuso della tecnologia già in tenera età, cattive abitudini dei genitori che portano in braccio i bambini per accompagnarli alla scuola dell’infanzia, non li fanno salire e scendere le scale autonomamente per paura che cadano, li portano nel passeggino anche quando hanno più anni di età e altro ancora. I genitori hanno abolito le fasce ai neonati, il girello e il box ma hanno adottato altri atteggiamenti più nocivi di quelli abbandonati. I genitori si occupano e preoccupano di tutto ciò che concerne la crescita dei figli ma non altrettanto del loro sviluppo. Lo sviluppo motorio è fondamentale per quello sviluppo integrale di cui all’art. 27 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia.

Lo yoga è un’occasione speciale per riconnettersi con se stessi attraverso il respiro, il movimento e la consapevolezza. Lo yoga, però, non si pratica solo sul tappetino: può essere anche un viaggio interiore che comincia dalla lettura. Etimologicamente “yoga” significa “unione”, unione tra anima e corpo, tra uomo e realtà, armonia: quello cui educare i bambini e che si pratica soprattutto nella scuola dell’infanzia, per esempio nella routine del sedersi in cerchio o nella metodologia del circle time e che si potrebbe praticare anche nei gradi successivi.

Gli insegnanti dovrebbero fare gli artigiani delle emozioni e gli architetti delle menti degli alunni, a cominciare dalla scuola dell’infanzia o, soprattutto, nella scuola dell’infanzia, da cui gli altri gradi scolastici dovrebbero prendere esempio. Spesso, però, non ci sono le condizioni soggettive e oggettive per operare in tal modo, a cominciare dalla mancata collaborazione di molti genitori.

“L’affido familiare offre al bambino un contesto in grado di accompagnarlo nella crescita, ma ha anche l’obiettivo di ricostituire una base sicura nella relazione tra il bambino e chi si prende cura di lui. Una buona relazione di attaccamento è fondamentale per crescere sereni, mettere ordine nel passato, dare un senso agli eventi sfavorevoli e favorire i rapporti con la famiglia d’origine” (cit.). Tutti i genitori dovrebbero assumere l’atteggiamento dei genitori affidatari, cioè sviluppare una “misurata” relazione di attaccamento con i figli con la consapevolezza che i figli non appartengono ai genitori e che prima o poi devono uscire da quell’ambiente e andare altrove. Oggi, purtroppo, in molte famiglie non si sviluppa un “buon attaccamento” e gli effetti si vedono negli ambienti extrafamiliari, a cominciare dalla scuola dell’infanzia. Dove, alcuni genitori non solo non facilitano l’inserimento dei figli ma, in seguito, controbattono con le/gli insegnanti e giustificano o difendono ad ogni costo i figli arrampicandosi sugli specchi come i figli stessi: “Eppure a casa sta calmo, fa di tutto, disegna, colora… e da solo!”.

La collaborazione e il confronto dei genitori con la scuola dell’infanzia, invece, è costruttivo non solo per il percorso del bambino ma anche come supporto alla genitorialità stessa, perché il modello della coppia educativa delle/gli insegnanti (che si fonda e completa sulle e nelle differenze personali e intrapersonali) e l’identità stessa della scuola dell’infanzia (che, si ricordi, non è più scuola materna) offrono spunti e stimoli alla modulazione della propria genitorialità e della coppia genitoriale per allontanarla pure dalla “maternalizzazione” educativa solitamente dominante.

I bambini arrivano dalle famiglie e ritornano nelle famiglie, per cui urge che prendano consapevolezza di “famiglie come partner di un’alleanza educativa”, così definite nelle “Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei” (adottate con il decreto ministeriale 22 novembre 2021 n. 334). 

Un altro…

Un altro a un palmo dal nostro naso

di Vincenzo Andraous

Un altro ragazzo impiccato alle sbarre dell’indifferenza, un altro, un altro ancora.

L’impressione che se ne ricava da questa inesauribile macelleria silente, è che qualcuno voglia combattere il mostro del sovraffollamento con un suicidio oggi e domani pure. Incredibile?

Quando parliamo del pianeta sconosciuto, della sua esplosiva condizione di violenza e illegalità imposta, a molti viene in mente di indicare la cima di un iceberg, invece a ben pensarci è l’opposto e il suo contrario.

Alla luce c’è proprio la teatralità di un avamposto della legalità costretto a una torsione così innaturale e quindi a una drammaticità che aggrava la ricerca di sicurezza e umanità nel recupero della persona detenuta, perché comunque di persone stiamo parlando.

Proprio oggi il pallottoliere mortifero che traccia le somme a discapito delle detrazioni e naturalmente delle responsabilità,  ci ha sbattuto in faccia per l’ennesima volta  l’indifferenza alla pietà, siamo arrivati a metà del guado, ma giunti a 63 morti ammazzati dentro una cella, dentro una galera, dentro una solitudine imposta, travestita di compassione che non c’è, come non c’è alcuna verità, soltanto giustificazioni, attenuanti generiche per chiunque ci faccia i conti, o peggio non li faccia per niente con questa mattanza de noantri.           

Sui detriti ove poggia il carcere, c’è una sorta di mercanzia che va alla grande, ognuno degli attori coinvolti in questa rieducazione ortopedica dei corpi penzolanti dai letti a castello, dai finestroni delle celle, dagli angoli bui dove scomposti se ne stanno coloro che non hanno retto all’ingiustizia di una pena aggiuntiva non contemplata da alcun Codice, Ordinamento, Costituzione.

Ebbene, lì, in quella angusta sottomissione al nulla, proprio lì, nessuno osa guardare alla corretta applicazione degli ordinamenti. Ogni volta, e sono proprio tante queste volte in cui donne e uomini si strozzano fino a morire dentro la prigione, qualcuno parla avvedutamente di “evento sentinella” in quanto sono dipartite che con più attenzione e accompagnamento potrebbero significativamente essere ridimensionate, sottraendo ai residui spazi colmi di cose, oggetti e numeri, le persone, le persone, le persone.

Riconsegnando umanità alla funzione della pena e alla sua rieducazione, dunque non soltanto del detenuto che giustamente sconta la propria pena. Un altro l’hanno trovato appeso con il capo reclinato, con gli occhi all’indietro,  come a volere rimarcare la perdita di speranza per il futuro, la disperazione che non tollera più il dolore mentale insopportabile, quel disagio che nessuno vede, che nessuno s’accorge sta per esplodere in comportamenti estremi, così profondamente insopportabili perché ingiusti, dove non c’è più possibilità di un ascolto, neppure il tentativo di accorciare le distanze con quella pietà derelitta e sconfitta.

Un altro ammazzato, a un palmo dal nostro naso, nell’unica via di uscita rimasta e concessa. La morte.

Nota 29 settembre 2025, AOODGPER 206402

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per il personale scolastico

A tutte le Istituzioni scolastiche statali – LORO SEDI –
e, p.c. All’Ufficio di Gabinetto – SEDE-
Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione -SEDE-
Agli Uffici Scolastici Regionali – LORO SEDI –
Al FONDO SCUOLA ESPERO

OGGETTO: Elezioni per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati del Fondo Scuola Espero – Istruzioni operative.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 226

226 del 29-09-2025

Sciopero 3 ottobre 2025

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Ufficio di Gabinetto

AVVISO DI SCIOPERO

Si comunica che il S.I. COBAS (Sindacato Intercategoriale Cobas) ha proclamato, per l’intera giornata del 3 ottobre 2025, uno sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private e che, in ottemperanza alle indicazioni della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali di cui alla nota d’intervento Dipartimento funzione pubblica prot. 0068260 del 23 settembre 2025, la predetta Organizzazione sindacale ha riformulato la proclamazione dello sciopero, escludendo i settori in essa indicati ad eccezione del Comparto Scuola, settore per il quale lo sciopero rimane proclamato. *

* (Cruscotto Scioperi)

Guido Crepax – Mondi, viaggi. storie

Brescia, Museo di Santa Giulia, Lunedì 29 settembre 2025

GUIDO CREPAX e MONDI, VIAGGI, STORIE

Educare narrando

Educare narrando

La didattica narrativa per tutte le età

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Raccontare per raccontarsi. Un gesto antico, quasi primordiale, che accompagna l’umanità fin dalla sua origine. C’era un tempo in cui i cantastorie, i poeti, i narratori riempivano le piazze e le case con parole che scaldavano l’anima. Le loro voci risuonavano nelle notti d’inverno attorno al fuoco e nelle sere d’estate, sotto cieli aperti, portando con sé memorie, emozioni, insegnamenti. Raccontare era un modo per tramandare, per curare, per connettere. Era, ed è ancora, un modo per esistere.

Raccontarsi non è solo terapeutico. È un modo autentico per dire al mondo chi siamo. Ed è proprio questo che rende ogni storia potente, ovvero il fatto che, pur partendo da un vissuto individuale, riesca a toccare corde universali. In un’epoca come la nostra, satura di informazioni, di dati, di contenuti istantanei e spesso impersonali, ciò che davvero fa la differenza è la capacità di attribuire significato a ciò che si conosce, di trasformare un sapere in esperienza, di radicarlo nell’identità.

Ritrovare la forza della narrazione, oggi, non è solo un ritorno alle origini. È un atto educativo necessario. Raccontare non significa semplicemente descrivere ciò che accade, ma costruire senso, generare visioni, dare forma al reale attraverso la lente dell’immaginazione e del sentire. È attraverso le storie che l’uomo interpreta il mondo, comprende sé stesso, trasmette valori, esplora emozioni. La narrazione è il filo che cuce insieme memoria e futuro, individuo e collettività, sapere e vita.

Portare il racconto dentro la scuola significa restituire all’apprendimento una dimensione profonda, coinvolgente, umana. Significa creare spazi in cui ogni voce possa trovare ascolto, in cui la conoscenza non sia più trasmessa dall’alto, ma costruita insieme, passo dopo passo, parola dopo parola.
Perché educare, in fondo, è anche questo: custodire le storie, accoglierle, farle crescere.

Una scuola che racconta invece di istruire

La scuola tradizionale è stata per lungo tempo il luogo deputato alla trasmissione del sapere, dove il docente assumeva il ruolo di depositario della conoscenza e l’alunno quello di recipiente da riempire. In questo modello, le informazioni venivano trasferite da una mente all’altra in modo spesso impersonale e scollegato dall’esperienza concreta degli studenti, i quali rimanevano spettatori passivi di un processo che non li interrogava, né li coinvolgeva. Il sapere era visto come qualcosa di oggettivo, cristallizzato nei libri di testo, più da memorizzare che da comprendere, e il processo di apprendimento si riduceva spesso all’assimilazione meccanica e alla verifica mnemonica. Questo approccio, seppur funzionale in un sistema educativo industriale e disciplinato, si rivela oggi anacronistico di fronte alla trasformazione culturale, sociale e tecnologica in atto. Nell’epoca della complessità e del cambiamento continuo, l’apprendimento non può più ridursi a un processo passivo. Le nuove generazioni, cresciute in un ambiente ricco di stimoli sensoriali e narrativi, immersi in narrazioni digitali, interattive e personalizzate, hanno bisogno di un’educazione che parli alla mente e al cuore, che stimoli il pensiero critico, la creatività e la capacità di costruire significati. Serve una didattica che coinvolga, che tocchi corde interiori, che trasformi l’informazione in esperienza e che riconosca l’identità dell’alunno come risorsa e non come tabula rasa. In questo orizzonte, la didattica narrativa si impone come approccio pedagogico capace di generare significato, emozione e partecipazione, favorendo un apprendimento profondo e personale, fondato sull’incontro tra il sapere e la vita, tra la cultura e il vissuto, tra la parola e l’esistenza.

La narrazione come ponte tra sapere e vissuto

Il valore della narrazione in ambito educativo risiede nella sua capacità di collegare il contenuto da apprendere all’universo personale dell’alunno, facendo leva su emozioni, memorie, esperienze sensoriali e vissuti individuali. Attraverso il racconto, la conoscenza diventa storia, assume un volto, un contesto, un’emozione, e si trasforma in un’esperienza concreta e condivisa, in cui il soggetto si sente coinvolto, riconosciuto e valorizzato. Le neuroscienze ci confermano che le informazioni, veicolate sotto forma di racconto, attivano simultaneamente più aree del cervello, tra cui quelle legate al linguaggio, all’immaginazione, all’empatia, alla memoria autobiografica e persino alla motricità se il racconto include azioni o simulazioni. Questo tipo di attivazione globale favorisce una comprensione più profonda, duratura e multisensoriale, che va oltre la semplice memorizzazione. Non si tratta soltanto di leggere o ascoltare storie, ma di costruirle insieme, di riscrivere i contenuti disciplinari trasformandoli in percorsi esplorativi, drammatizzazioni, giochi di ruolo, autobiografie intellettuali, dialoghi socratici o narrazioni collettive. Vivere le discipline come se fossero narrazioni da abitare, attraverso la parola e l’immaginazione, permette agli studenti di sentirsi protagonisti attivi e non solo spettatori, agenti consapevoli di un processo di apprendimento che li coinvolge a livello cognitivo ed emotivo. La narrazione consente di riorganizzare le conoscenze in forma coerente, di attribuire significati personali a ciò che si apprende, di intrecciare sapere e identità, promuovendo un pensiero riflessivo e un apprendimento trasformativo. Per questo motivo la didattica narrativa non è un abbellimento opzionale, ma una vera e propria grammatica dell’apprendimento, una struttura profonda del pensare e del sapere che si nutre di parole, immagini, relazioni e vissuti.

Esperienze narrative nella scuola primaria

Nelle prime fasi dell’educazione, la didattica narrativa trova terreno fertile, perché il linguaggio simbolico e immaginativo è ancora la via privilegiata attraverso cui i bambini comprendono il mondo. Le storie permettono di costruire ponti tra l’astrazione del contenuto e la concretezza dell’esperienza, traducendo concetti complessi in immagini familiari e comprensibili. Un progetto come quello delle “Storie in scatola”, per esempio, prevede la costruzione di piccole narrazioni visive da parte dei bambini, che, partendo da oggetti quotidiani inseriti in una scatola, inventano storie legate ai temi trattati in classe. Questo tipo di attività stimola la creatività, la cooperazione, l’espressione verbale e il pensiero divergente. Una lezione di scienze può così diventare un racconto fantastico, in cui un sasso prende vita e racconta la sua trasformazione in sabbia attraverso il ciclo dell’erosione, rendendo visibile e memorabile un processo naturale altrimenti astratto. Anche in matematica è possibile raccontare storie. I numeri possono essere personaggi con caratteristiche proprie, che vivono avventure e si incontrano per svolgere operazioni, creando una dimensione narrativa in grado di sostenere l’apprendimento logico attraverso un piano simbolico e affettivo. In questo modo il bambino non memorizza meccanismi in modo sterile, ma li interiorizza all’interno di un contesto narrativo che li rende significativi, motivanti e duraturi. La narrazione, inoltre, favorisce l’inclusione scolastica, poiché offre molteplici linguaggi espressivi e valorizza le intelligenze multiple, permettendo a ciascun alunno di sentirsi parte del processo di apprendimento.

Narrativa e apprendimento nella scuola secondaria

Anche con gli adolescenti, la narrazione mantiene una straordinaria efficacia, perché risponde al loro bisogno di identificazione, di ricerca di senso e di espressione personale. In una scuola secondaria di primo grado, ad esempio, è stato avviato un laboratorio di “Storia narrata” in cui gli studenti raccontano gli eventi studiati in prima persona, assumendo il punto di vista di un personaggio dell’epoca. La Seconda guerra mondiale, così, non è solo un capitolo da studiare, ma una pagina scritta attraverso la voce di un bambino ebreo, di un partigiano, di una madre in attesa del ritorno del figlio. Questo esercizio sviluppa empatia storica, pensiero critico e consapevolezza etica, rendendo gli eventi del passato vivi e attuali. In una classe di liceo, un docente di filosofia ha proposto agli studenti di riscrivere in chiave narrativa alcuni concetti filosofici, immaginando dialoghi tra Platone e un adolescente contemporaneo, oppure di narrare il pensiero di Nietzsche come se fosse un monologo interiore. Gli studenti, invece di limitarsi a studiare concetti astratti, si sono immersi in riflessioni personali, confrontando le idee dei filosofi con i propri vissuti. Alcuni hanno prodotto veri e propri racconti filosofici, mescolando elementi narrativi e argomentativi, sviluppando una comprensione più autentica dei concetti affrontati. Il risultato è un coinvolgimento profondo, che avvicina i ragazzi a contenuti difficili attraverso il linguaggio della vita, stimolando al tempo stesso la loro capacità di riflettere, comunicare e costruire significati.

Quando la narrazione diventa strumento di cittadinanza attiva

La narrazione non è solo uno strumento per l’apprendimento cognitivo, ma anche per lo sviluppo del sé, della consapevolezza sociale e del senso di responsabilità verso il mondo. Le storie, infatti, ci permettono di metterci nei panni dell’altro, di vedere il mondo da prospettive diverse, di comprendere le sfumature della condizione umana e di coltivare un pensiero etico che non separa mai sapere e agire. Le storie educano al rispetto, alla solidarietà, al dialogo interculturale, costruendo nei ragazzi una coscienza civile che non si esaurisce nella conoscenza teorica dei diritti e dei doveri, ma si radica in esperienze concrete e condivise. In un progetto di educazione civica intitolato “Voci di quartiere”, gli studenti sono stati invitati a raccogliere storie di vita degli abitanti del loro territorio, trasformandole in un podcast. Il percorso ha coinvolto interviste, trascrizioni, riflessioni collettive e momenti di restituzione pubblica, che hanno attivato dinamiche di cooperazione, ascolto e consapevolezza sociale. Questo ha permesso loro di comprendere meglio la realtà in cui vivono, di esercitare l’ascolto attivo, di superare stereotipi, di interrogarsi su questioni di giustizia e disuguaglianza e di sviluppare empatia autentica. L’apprendimento si è fuso con l’esperienza, la scuola con la comunità, la teoria con la prassi, restituendo al sapere una dimensione etica e civile. Attraverso il racconto, i ragazzi hanno sentito di appartenere a un mondo più ampio, di poter essere portatori di cambiamento, di poter dare voce a chi spesso non ne ha. Hanno compreso che narrare significa anche assumersi la responsabilità di custodire e tramandare, di restituire dignità alle storie sommerse, di rendere la conoscenza uno strumento di giustizia, inclusione e partecipazione democratica.

Conclusioni. Educare narrando per generare senso

La didattica narrativa si presenta come una pratica educativa capace di restituire profondità e umanità al processo di apprendimento. In un tempo in cui la scuola rischia di diventare sterile e disincarnata, riportare al centro le storie significa riaccendere la motivazione, il desiderio di sapere e la capacità di pensare. Educare attraverso la narrazione non è una scelta romantica o ingenua, ma una strategia didattica concreta e fondata, capace di adattarsi a ogni ordine e grado scolastico. È una forma di cura, di ascolto, di relazione. È una modalità che non solo istruisce, ma forma. Perché l’apprendimento autentico è sempre una storia che ci riguarda. E quando ci sentiamo parte di quella storia, impariamo davvero.

E. Franco, Usodimare

Ernesto Franco, per una vita intera

di Antonio Stanca

   Di Ernesto Franco, nato a Genova nel 1956 e qui morto nel 2024 a sessantotto anni dopo una lunga e grave malattia, è uscita un’altra edizione di Usodimare (Un racconto per voce sola). È della Einaudi, serie “ET Scrittori”. La prima edizione Einaudi è stata dell’anno scorso mentre al 2007 risale l’edizione originale avvenuta presso Il Nuovo Melangolo, collana “Nugae”. In precedenza Franco aveva scritto Isolario, Vite senza fine, col quale nel 1999 aveva vinto il Premio Viareggio. In seguito verranno Donna cometa, Storie fantastiche di isole vere, Sono stato. Sarà pure poeta con la raccolta Lontano io e curerà e tradurrà alcuni noti autori della letteratura ispano-americana. Particolare sarà l’attenzione per quelli che hanno trattato di fenomeni immaginari, surreali, fantastici. Anche lui, nella sua narrativa, si era interessato a questi. Il racconto Usodimare vi rientra a pieno titolo ma non rimane completamente nella dimensione surreale poiché tanto posto concede pure alla realtà, alla storia.

   Di Franco va detto anche che una volta laureatosi in Lettere presso l’Università di Genova aveva lavorato per le case editrici Marietti e Garzanti e che dal 1998 alla morte era stato prima direttore editoriale e poi direttore generale della Einaudi. Docente lo avevano visto le Università di Genova e di Siena. Tanto aveva fatto pur in un tempo piuttosto ridotto. Spirito acceso, inquieto si era rivelato, sempre alla ricerca d’altro, a volte anche di quello che, come in Usodimare, non si sa o non si vuole sapere né dire. Tutto il racconto è percorso da questo mistero, da questo segreto che la bella Nenè ha confidato al suo amico e innamorato Pepe Usodimare, Capitano per l’ultima volta del vecchio mercantile Bahía Inútil. Glielo ha detto sulla nave in un momento di pericolo per loro e per l’equipaggio, lo ha fatto prima di morire e dopo essere riuscita a mettere in salvo MG, il suo vero uomo. Da allora Usodimare sa che sulla nave c’è qualcosa di nascosto ma non sa se si tratta di un tesoro o di una rivelazione, di un messaggio. Da allora ha messo in allerta tutti i suoi uomini perché cercassero quanto si nascondeva. Non hanno molto tempo a disposizione perché il Bahía Inútil è in navigazione, sta compiendo, al comando di Usodimare, il suo ultimo viaggio. È diretto verso il Bangladesh, verso l’infinita spiaggia fangosa di Chittagong dove ci sono i cantieri di demolizione. La nave è vecchia, ha molti problemi, è stata venduta all’asta e i nuovi padroni hanno pensato di abbatterla. Il tempo per raggiungere Chittagong è quello che rimane per la ricerca, per la scoperta che il Capitano si è proposto di compiere. Non è molto ma molti sono i pericoli, gli imprevisti, i rischi, i disagi compresi quelli dei pirati, ai quali il vecchio bastimento va incontro. Non si finirà mai di sospettare, di dubitare, di aver paura giacché sempre esposti, sempre vicini a disgrazie ci si troverà, sempre minacciati da queste.

   Si giungerà, infine, a Chittagong, alla fine del viaggio, alla fine della nave, alle ultime annotazioni riportate da Usodimare sul suo computer, alla conclusione del racconto per la quale serviranno anche le testimonianze del nostromo e di un povero diavolo di Chittagong che ha assistito da lontano agli ultimi risvolti della vicenda compresi quelli della scomparsa improvvisa del Capitano e del mancato ritrovamento di quanto cercato.   C’è stata, nell’opera, una vasta e varia combinazione di persone e cose, pensieri e azioni, intenzioni e previsioni, c’è stato un interminabile alternarsi di tempi e luoghi, ambienti privati e pubblici, sacri e profani. Un intero continente, un’intera umanità sono diventati i luoghi e i personaggi del racconto. Ancora capace si è mostrato Franco di saper procedere con facilità, con chiarezza pur tra i torbidi del pensiero, le complicazioni della realtà, l’inspiegabile, l’invisibile. È una maniera che lo ha distinto poiché dà voce a chi non ne ha, fa luce dove non c’è. Da qui il rapporto che lo scrittore ha sempre sentito vicino con i grandi della letteratura fantastica quali Jorge Luis Borges, Silvina Ocampo, Adolfo Bioy Casares, Octavio Paz ed altri. Di essi nel 2007 aveva curato per Einaudi un’antologia, com’essi Franco non dubita della realtà ma non la ritiene sufficiente a dire tutto della vita, a completare quello che fa parte della storia, a comprendere quanto vi rientra senza che lo si veda.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 225

225 del 27-09-2025

Nota 26 settembre 2025, AOODGPER 205922

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per il personale scolastico
e, p.c. A tutte le Istituzioni scolastiche statali – LORO SEDI –
Agli Uffici Scolastici Regionali – LORO SEDI –
Al FONDO SCUOLA ESPERO

OGGETTO: Elezioni per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati del Fondo Scuola Espero.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 224

224 del 26-09-2025

Conti giudiziali

Conti giudiziali: il Ministero fornisca indicazioni  

25 Settembre 2025

Da qualche tempo, le sezioni regionali della Corte dei conti hanno cominciato a sollecitare gli Uffici scolastici regionali – che a loro volta hanno provveduto a sollecitare le scuole – su un adempimento che ha colto di sorpresa le istituzioni scolastiche: la presentazione e il deposito dei conti giudiziali. 

L’adempimento, in realtà, è disciplinato dagli articoli 137 e seguenti del decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 174, norme che dispongono che la Corte dei conti giudichi sui conti degli agenti contabili di tutte le pubbliche amministrazioni, fra le quali rientrano anche le scuole. Tale giudizio è correlato alla disposizione di cui agli articoli 97, secondo comma, e 100, secondo comma, della Costituzione che richiedono di assicurare il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione, affidando alla Corte dei conti il controllo sulla gestione finanziaria dello Stato e degli enti a cui esso contribuisce in via ordinaria. 

È opportuno rilevare che l’articolo 1, comma 143 della legge n. 107/2015 aveva previsto che, nel modificare il Regolamento approvato con D.I. n. 44/2001, si provvedesse, fra l’altro, anche all’armonizzazione dei sistemi contabili, in applicazione dell’articolo 12 del decreto legislativo n. 91/2011. L’articolo 55, comma 4 del D.I. n. 129/2018 aveva poi stabilito che tale armonizzazione si sarebbe realizzata con un successivo decreto, mai adottato. 

La mancata armonizzazione dei sistemi contabili delle scuole con quelli delle altre pubbliche amministrazioni determina evidentemente molti problemi sui quali il Ministero, a nostro parere, è chiamato a pronunciarsi. Per l’ANP è necessario che le scuole ricevano al più presto istruzioni precise da parte dei competenti uffici ministeriali. Gli UU.SS.RR., infatti, si sono limitati a una mera trasmissione alle scuole delle missive della Corte dei conti, quando – più opportunamente – avrebbero dovuto fornire gli indispensabili chiarimenti operativi. 

Nelle more, per venire incontro alle istanze dei colleghi, indichiamo di seguito gli adempimenti richiesti: 

  • comunicazione alla Corte dei dati identificativi degli agenti contabili tenuti alla presentazione del conto giudiziale. Tali dati confluiscono nell’anagrafe degli agenti contabili, da tenere costantemente aggiornata. Si evidenzia che, nelle istituzioni scolastiche, l’agente contabile va individuato nel direttore SGA, in qualità di responsabile del fondo economale nonché di consegnatario dei beni (articoli 21 e 30 del D.I. n. 129/2018), mentre il dirigente scolastico è preposto alla parificazione del conto, dopo che esso sia stato verificato dai Revisori dei conti 
  • presentazione del conto giudiziale, da parte dell’agente contabile ovvero del direttore SGA, all’amministrazione di appartenenza, quindi al dirigente scolastico, per la parificazione 
  • deposito del conto giudiziale nella segreteria della sezione giurisdizionale competente della Corte dei conti, da effettuarsi per via telematica mediante la piattaforma SIRECO. 

Al deposito del conto segue il relativo giudizio che, se non vengono rilevate irregolarità, comporta il discarico del conto stesso. In caso contrario, la Corte apre una fase dibattimentale per accertare eventuali responsabilità erariali. 

Vogliamo rassicurare i nostri iscritti: la presentazione e il deposito dei conti giudiziali, che apparentemente potrebbero sembrare adempimenti complessi, si sono fortunatamente rilevati, nelle istituzioni scolastiche che vi hanno già provveduto, di agevole realizzazione. 

L’ANP chiede, in ogni caso, che il Ministero fornisca nell’immediato alle istituzioni scolastiche indicazioni uniformi per l’intero territorio nazionale.