Archivi categoria: Governo e Parlamento

Utilizzazione degli impianti sportivi scolastici

L‘8 ottobre l’Assemblea della Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità in prima lettura il Disegno di Legge A.C. 505-A, Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, nonché al decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 38, in materia di utilizzazione degli impianti sportivi scolastici da parte delle associazioni o società sportive.

Partito da una proposta di origine parlamentare, il testo ha incontrato il convinto sostegno del Governo e dei principali gruppi di maggioranza. Sono state recepite le osservazioni del Ministero dell’Istruzione e del Merito, principalmente rivolte a salvaguardare l’autonomia scolastica e le prerogative dei dirigenti scolastici. Il testo definitivo è stato realizzato anche tramite una forte sinergia tra il Ministro Giuseppe Valditara e il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi.

“Lo sport è determinante per la crescita degli studenti e per l’educazione a stili di vita sani, al rispetto delle regole e dell’avversario. Questo provvedimento, frutto anche della collaborazione con il Ministro Abodi, che ringrazio, è un importante risultato, in coerenza con il piano di investimenti senza precedenti per lo sport nelle scuole che abbiamo fortemente voluto, e che ha portato ad uno stanziamento di risorse da parte del Mim pari a quasi un miliardo di euro”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

“Quello approvato oggi all’unanimità è un passo di grande valore politico e sociale per rilanciare il diritto alla pratica sportiva nella nostra Nazione. Garantire che gli impianti sportivi scolastici siano messi a disposizione delle associazioni e società sportive, anche al di fuori dell’orario delle lezioni, è non solo questione di infrastrutture, ma di coesione sociale, inclusione e benessere, in linea con il comma 7 dell’art. 33 della nostra Costituzione. Aggiungiamo così oggi un’ulteriore tappa dell’indispensabile e indissolubile legame tra sport e scuola che vede nella collaborazione sistematica con il Ministro Valditara, che ringrazio, il necessario presupposto”, ha commentato il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi.

Il provvedimento punta a semplificare le procedure per la concessione a favore delle società e associazioni sportive degli impianti sportivi scolastici da parte degli Enti locali, proprietari degli impianti stessi, garantendo un contemperamento equilibrato di interessi rispetto alle prioritarie esigenze delle istituzioni scolastiche.

Il disegno di legge supera il principio dell’assenso preventivo delle scuole per l’utilizzo dei propri impianti sportivi da parte di società e associazioni sportive. Viene prevista un’inversione del processo autorizzativo: è affidato agli istituti l’onere di comunicazione all’ente proprietario delle eventuali ragioni ostative, legate allo svolgimento di attività curricolari o extracurricolari delle scuole previste dai documenti di programmazione triennale.

In questo modo, è ribadita la principale ed essenziale funzione delle palestre scolastiche, finalizzata allo svolgimento delle attività inserite nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) di ogni scuola. Al contempo, se ne riafferma il valore sociale e di bene comune, agevolandone l’utilizzo da parte delle associazioni sportive ogni qual volta che non siano svolte al loro interno attività inerenti all’offerta formativa dei singoli istituti.

Studenti ad alto potenziale cognitivo

Il 7 ottobre l’Assemblea del Senato ha approvato in prima lettura il ddl n. 180-1041, in un testo unificato, recante “Disposizioni in favore degli alunni e degli studenti ad alto potenziale cognitivo e delega al Governo per il riconoscimento dei medesimi”.

Il provvedimento valorizza le capacità di tutte le studentesse e tutti gli studenti e garantisce pari opportunità di apprendimento. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera.

Il ddl introduce, per la prima volta in Italia, un quadro normativo specifico per il riconoscimento e l’inclusione scolastica degli alunni con alto potenziale cognitivo. Viene colmato così un vuoto legislativo e si allinea il nostro Paese alla Raccomandazione del Consiglio d’Europa del 1994 sull’educazione dei bambini ad alto potenziale.

“Con questo provvedimento si compie un passo decisivo verso una scuola capace di valorizzare i diversi talenti dei giovani. Gli alunni ad alto potenziale cognitivo sono una risorsa straordinaria per il Paese, ma troppo spesso non vengono riconosciuti e sostenuti adeguatamente. Con le misure previste dal ddl si afferma un principio fondamentale: nessuno deve esser lasciato indietro, ma allo stesso tempo nessuno deve essere limitato rispetto al proprio potenziale. La personalizzazione della didattica è la chiave per permettere a ogni giovane di esprimersi al meglio. Continuiamo a lavorare per un’istruzione più moderna, che metta al centro la persona dello studente”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Il provvedimento prevede la delega al Governo per l’adozione di uno o più decreti legislativi finalizzati a garantire il diritto allo studio e la personalizzazione dei percorsi formativi per questa categoria di studenti. Inoltre, il ddl dispone l’istituzione di un Comitato tecnico-scientifico MIM-Ministero della Salute che definirà i criteri e le modalità di riconoscimento degli alunni ad alto potenziale e un Piano triennale sperimentale di attività, con azioni mirate alla formazione dei docenti.

Riforma della valutazione

Pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n.223 del 25 settembre 2025:

In vigore dal 10 ottobre 2025.


Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 30 luglio 2025, ha approvato, in esame definitivo, due regolamenti, da adottarsi con altrettanti decreti del Presidente della Repubblica, relativi a:

  1. Modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122, in materia di valutazione degli studenti del secondo ciclo di istruzione
  2. Modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria

I testi tengono conto dei pareri espressi dalla Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato.


Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi in via definitiva i regolamenti che riformano il voto di condotta e la disciplina della valutazione degli studenti della scuola secondaria, dopo i pareri favorevoli espressi dal Consiglio di Stato. Le misure saranno pienamente operative a partire dall’anno scolastico 2025/2026, segnando un punto fermo nella costruzione di una scuola fondata sulla responsabilità e sul merito.

“È un segnale forte e chiaro: nella scuola italiana il rispetto per la persona e per le istituzioni è imprescindibile. Con questa riforma, il voto di condotta torna a essere un importante strumento educativo per far crescere cittadini responsabili e consapevoli. Vogliamo una scuola autorevole, non autoritaria, in cui il merito, il rispetto e la centralità della persona sono fondamentali”, ha dichiarato il Ministro Valditara.

La riforma restituisce centralità al voto di condotta, che assume un valore formativo e non meramente disciplinare: un indicatore del rispetto delle regole e delle persone e dell’impegno verso la comunità scolastica. Il comportamento degli studenti sarà valutato lungo l’intero anno scolastico e terrà conto, in particolare, di eventuali episodi di violenza o aggressione ai danni del personale scolastico e degli altri studenti.

Saranno ammessi alla classe successiva le studentesse e gli studenti che, in sede di scrutinio finale, avranno ottenuto una valutazione superiore a sei decimi. Inoltre, un voto di condotta pari a sei decimi comporterà la sospensione del giudizio di ammissione alla classe successiva e la redazione di un elaborato su tematiche di cittadinanza attiva, collegato ai motivi che hanno determinato il voto ottenuto.

Inoltre, viene completamente rivista la funzione delle sanzioni a carico degli studenti: non più strumenti unicamente punitivi ma, al contrario, una occasione di crescita educativa grazie alla volontà di assegnare – in luogo di una mera sospensione dalle lezioni – attività di approfondimento sulle conseguenze dei propri comportamenti o lo svolgimento di attività di cittadinanza solidale presso enti o associazioni previamente individuati dalle scuole.

Riforma Esame di Stato

Decreto-Legge 9 settembre 2025, n. 127
Misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026


Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 209 del 9 settembre 2025, il Decreto-Legge 9 settembre 2025, n. 127, Misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026


Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione di giovedì 4 settembre 2025, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026.

L’intervento normativo reintroduce la denominazione di “Esame di maturità”, sostituendo l’attuale prova orale multidisciplinare con un colloquio incentrato su quattro discipline principali del corso di studi, individuate annualmente. Si prevede, di conseguenza, la riduzione del numero dei commissari d’esame, che passano da sette a cinque: due commissari interni, due esterni e il presidente di commissione. Particolare rilievo è attribuito al curriculum dello studente, allegato al diploma finale. È previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro annui per la formazione dei docenti, inclusa quella specifica per i commissari d’esame. La partecipazione a questa formazione sarà un titolo preferenziale per la nomina nelle commissioni.

Il decreto disciplina anche i passaggi tra indirizzi di studio, più flessibili nel primo biennio, mentre dal terzo anno sarà necessario un esame integrativo da sostenere in un’unica sessione prima dell’avvio delle lezioni. Si ridefinisce, inoltre, il ruolo dei percorsi scuola-lavoro, con l’obiettivo di dare a queste esperienze una chiara identità educativa e una solida funzione formativa. Inoltre, l’inserimento della filiera tecnologico-professionale all’interno del sistema del secondo ciclo di istruzione consente di rafforzare il raccordo con i percorsi degli ITS Academy.

Con il provvedimento si stanziano poi risorse aggiuntive per il rinnovo contrattuale 2022-2024, per la formazione dei docenti, per la copertura sanitaria integrativa e per il miglioramento dell’offerta formativa. Infine, si rafforza la sicurezza nei viaggi di istruzione mediante appalti basati su criteri di qualità e sicurezza e si prevedono risorse per affitti, strutture modulari e arredi scolastici, al fine di garantire la piena funzionalità degli edifici.

Infine, si assicura la piena funzionalità dell’offerta formativa della Scuola Europea di Brindisi, consentendo di attivare i contratti relativi al personale docente e amministrativo di madrelingua o esperto, per garantire la continuità del servizio educativo e il pieno rispetto degli standard europei.


Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge recante la riforma dell’Esame di Stato del secondo ciclo di istruzione, misure per la valorizzazione del personale scolastico e per la sicurezza dei viaggi d’istruzione.

“Con questo decreto l’Esame di Stato torna a essere Esame di Maturità, con l’obiettivo di valutare la crescita complessiva dello studente, il suo grado di autonomia e responsabilità. Rivediamo a tal fine l’orale, che dal prossimo anno tutti gli studenti dovranno regolarmente sostenere per poter essere promossi: chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato; diamo anche valore alle azioni particolarmente meritevoli che denotano responsabilità e impegno del candidato. Viene eliminata la discussione sul ‘documento’ che aveva creato incertezze sui contenuti della prova, si porteranno invece all’orale quattro materie caratterizzanti all’insegna di maggiore serietà e serenità. La Maturità entra così in quel percorso riformatore che abbiamo avviato sin dall’inizio del nostro mandato ridando centralità alla persona dello studente.
Con lo stesso decreto, stanziamo 240 milioni una tantum per il contratto della scuola, per riconoscere ulteriormente il lavoro di tutto il personale scolastico”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

“Fondamentale anche la trasformazione dei PCTO in Formazione scuola-lavoro, un cambio di denominazione che vuole evidenziare la stretta relazione che deve esservi tra formazione scolastica e mondo del lavoro, e il passaggio del modello del 4+2 da sperimentale a ordinamentale. Di particolare importanza poi”, aggiunge Valditara, “la norma, introdotta d’intesa con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che innalza i requisiti di sicurezza dei veicoli adibiti ai servizi di trasporto per le uscite didattiche e i viaggi di istruzione, tutelando in particolare le esigenze connesse alla partecipazione alle gite da parte dei ragazzi con disabilità. Con questo decreto”, conclude Valditara, “proseguiamo nel processo di riforma della scuola italiana, per garantire serietà, qualità e sicurezza a studenti e insegnanti”.

SINTESI delle principali misure

La riforma dell’Esame di Maturità
Il nuovo esame punta a valorizzare non solo le conoscenze, ma anche la capacità argomentativa e la maturazione personale degli studenti. Restano le due prove scritte, mentre il colloquio verterà sulle quattro discipline principali dei percorsi di studi – individuate con decreto del Ministro – e sarà integrato da una valutazione del percorso formativo complessivo, che terrà conto anche dell’educazione civica e della formazione scuola-lavoro.

Il colloquio non sarà valido se lo studente sceglierà deliberatamente il silenzio. Particolare attenzione sarà dedicata al ruolo dei commissari, ai quali verrà assicurata una formazione specifica.

Un altro elemento innovativo riguarda il curriculum dello studente, allegato al diploma finale, che offrirà una rappresentazione organica del percorso formativo e delle esperienze significative maturate.

Discussione di un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale
Il decreto prevede che l’elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, per gli studenti che riportino almeno sei decimi in condotta, sia oggetto di integrazione dello scrutinio finale. Si rafforza, così, il legame tra responsabilità civica e percorso formativo. Questa misura si inserisce all’interno della più ampia riforma del voto di condotta.

Consolidamento e sviluppo della filiera formativa tecnologico-professionale
La filiera tecnologico-professionale, ossia il cosiddetto 4+2, da sperimentale diventa ordinamentale ed entra a pieno titolo nel sistema nazionale di istruzione e formazione. La misura rafforza il collegamento tra Istituti tecnici e professionali (che arrivano al diploma in quattro anni e non più in cinque) e gli ITS Academy (due anni di eventuale specializzazione) delineando un percorso formativo capace di rispondere ai talenti degli studenti e ai fabbisogni del sistema produttivo, favorendo la ricerca e l’innovazione tecnologica.

Ad oggi sono state coinvolte nella sperimentazione 280 istituzioni scolastiche, con 395 percorsi attivati (89 nell’istruzione professionale e 306 nell’istruzione tecnica).

Il decreto stabilisce che i dirigenti scolastici, qualora sussistano le condizioni normative, proporranno al Ministero la candidatura per l’attivazione dei percorsi, garantendo così una programmazione tempestiva e un accesso regolare all’offerta formativa, al fianco dei percorsi quinquennali tradizionali.

Risorse per il contratto della scuola
Si prevedono risorse aggiuntive, pari a 240 milioni di euro una tantum, per il contratto della scuola e ulteriori 15 milioni di euro per estendere l’assicurazione integrativa sanitaria anche al personale precario (docenti supplenti al 30 giugno). Ulteriori risorse sono previste inoltre per la formazione dei docenti, con particolare riferimento ai commissari dell’Esame di Maturità.

Sicurezza e nuove regole per la Formazione scuola-lavoro
I Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) vengono ridefiniti come “Formazione scuola-lavoro”, in modo da stabilire in modo chiaro la loro funzione formativa e orientativa.

Passaggi tra indirizzi di studio ed esami integrativi
Si introduce una nuova regolamentazione dei passaggi tra indirizzi di studio delle Scuole secondarie di II grado: nel primo biennio gli studenti potranno beneficiare di interventi mirati di sostegno, mentre nel triennio conclusivo sono previsti esami integrativi. Si tratta di una opportunità educativa, volta a contrastare la dispersione scolastica e ridurre l’insuccesso formativo.

Misure di sicurezza dei servizi di trasporto per uscite didattiche e viaggi di istruzione
Particolare attenzione è riservata alla sicurezza dei viaggi di istruzione e delle uscite didattiche: si favoriscono, infatti, nell’aggiudicazione delle gare relative ai viaggi di istruzione, gli operatori economici che garantiscono le maggiori condizioni di sicurezza dei veicoli e delle competenze dei conducenti, oltre che i sistemi di accessibilità per gli studenti con disabilità.

Semplificazione in materia di edilizia scolastica
È prevista la riassegnazione di eventuali risorse residue originariamente destinate a spese di locazione o noleggio di strutture temporanee a uso scolastico, anche per trasporti e arredi didattici, così da assicurare la piena funzionalità degli edifici. 

Scuola Europea di Brindisi
Si assicura la piena funzionalità dell’offerta formativa della Scuola Europea di Brindisi, consentendo di attivare i contratti relativi al personale docente e amministrativo di madrelingua o esperto, il cui apporto è imprescindibile per garantire la continuità del servizio educativo e il pieno rispetto degli standard europei che caratterizzano l’Istituzione in parola.

Decreto Assunzioni in CdM

Il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta di lunedì 4 agosto 2025, ha approvato il decreto che autorizza le assunzioni per l’anno scolastico 2025/2026, a tempo indeterminato, sui posti effettivamente vacanti e disponibili, per un numero pari a n. 347 unità di dirigenti scolastici, n. 48.504 unità di personale docente, n. 44 unità di personale educativo, n. 6.022 unità di insegnanti di religione cattolica e n. 10.348 unità di personale A.T.A.- amministrativo, tecnico e ausiliario.

“Le assunzioni in tutte le categorie del personale scolastico rappresentano un segnale forte e concreto della volontà del Governo e del Ministero di investire con decisione sul futuro dell’istruzione. Lo abbiamo detto e ora lo dimostriamo con i fatti: diamo stabilità al sistema scolastico, garantiamo continuità didattica agli studenti, miglioriamo la qualità dell’insegnamento e valorizziamo concretamente chi lavora ogni giorno nelle scuole italiane con serietà e passione. Attesa da oltre vent’anni l’assunzione di oltre 6.000 insegnanti di religione cattolica: è un atto di giustizia verso una categoria che per troppo tempo ha aspettato il giusto riconoscimento del proprio ruolo educativo. Di particolare rilievo l’immissione in ruolo di quasi 14.000 insegnanti di sostegno, resa possibile anche grazie all’incremento dell’organico di diritto previsto dall’ultima legge di bilancio: un passo fondamentale per garantire davvero il diritto allo studio agli studenti con disabilità”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

DL università e ricerca, istruzione e salute

Decreto-Legge 24 giugno 2025, n. 90
Disposizioni urgenti in materia di università e ricerca, istruzione e salute


Il 23 luglio, l’Assemblea del Senato, ha approvato il disegno di legge di Conversione in legge del Decreto-Legge 24 giugno 2025, n. 90, recante disposizioni urgenti in materia di università e ricerca, istruzione e salute (1553).

Il provvedimento passa all’esame della Camera.


È stato approvato il 16 luglio, nel corso dell’esame disegno di legge di Conversione in legge del Decreto-Legge 24 giugno 2025, n. 90, da parte della 7a Commissione del Senato, l’emendamento del Governo che estende, a regime, la tutela assicurativa in favore di studenti e personale docente a partire dall’anno scolastico 2025/2026. Dopo le sperimentazioni dei primi due anni, il Governo era infatti già intervenuto per gli anni scolastici 2023/24 e 2024/25, la tutela assicurativa per gli alunni e gli insegnanti di tutte le scuole diventa dunque una misura strutturale a partire dal prossimo anno scolastico.


Il 1° luglio, la 7a Commissione Cultura e Istruzione ha avviato l’esame del disegno di legge di conversione in legge del Decreto-Legge 24 giugno 2025, n. 90, recante disposizioni urgenti in materia di università e ricerca, istruzione e salute (cd. decreto università, A.S. 1553)


Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione di venerdì 20 giugno 2025, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di università e ricerca, istruzione e salute.

Le norme introdotte sono finalizzate, tra l’altro, a:

  • potenziare l’attrattività degli enti pubblici di ricerca;
  • garantire il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026;
  • consentire la prosecuzione dello svolgimento da parte del Consiglio Universitario Nazionale (CUN) delle proprie funzioni e delle attività istituzionali, nella composizione attualmente in carica, nelle more dell’imminente compimento del relativo intervento di riforma;
  • svincolare risorse finanziarie già stanziate per la costituzione di Ecosistemi dell’innovazione nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;
  • definire un’uniforme regolamentazione dell’organizzazione delle aziende ospedaliero-universitarie (AOU).

Bullismo e cyberbullismo

Decreto Legislativo 12 giugno 2025, n. 99
Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo, in attuazione della delega di cui all’articolo 3 della legge 17 maggio 2024, n. 70

(GU Serie Generale n.150 del 01-07-2025)


Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione di venerdì 9 maggio 2025, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo, in attuazione della delega di cui all’articolo 3 della legge 17 maggio 2024, n. 70.

Il testo, tra l’altro, potenzia il servizio telefonico “emergenza infanzia 114” e ne estende l’ambito operativo ai fini della prevenzione e del contrasto anche dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, nell’ottica della più ampia tutela dei minorenni. Il servizio, già attivo su tutto il territorio nazionale ventiquattro ore su ventiquattro, per tutti i giorni dell’anno, è accessibile da parte di chiunque intenda segnalare situazioni di emergenza e disagio che possano nuocere allo sviluppo psico-fisico di bambini e ragazzi sotto i 18 anni.

Inoltre, il 114 fornisce alle vittime, ai loro congiunti e alle persone legate ad esse da relazione affettiva un servizio di prima assistenza psicologica e giuridica, di consulenza psicopedagogica e, nei casi più gravi, informa prontamente l’autorità di polizia. Anche a tal fine, si prevede che l’app offerta gratuitamente dal 114 includa una funzione di geolocalizzazione, attivabile previo consenso del chiamante, e un servizio di messaggistica istantanea nel rispetto della disciplina vigente in materia di protezione dei dati personali.

I dati anonimi inerenti alle segnalazioni di fenomeni di bullismo e cyberbullismo specificamente occorsi in ambito scolastico, acquisiti dal gestore del numero di pubblica utilità 114, saranno trasmessi annualmente al Ministero dell’istruzione e del merito in forma aggregata, anche al fine di agevolare la programmazione di azioni volte a sensibilizzare gli studenti sulla prevenzione di tali fenomeni.

Il sito internet dedicato al 114 assicurerà la più ampia accessibilità, fruibilità, conoscenza e diffusione dei servizi di assistenza forniti.

L’ISTAT, avvalendosi anche dei dati forniti da altri soggetti facenti parte del Sistema statistico nazionale, svolgerà, con cadenza biennale, una rilevazione sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, al fine di descriverne le caratteristiche fondamentali e di individuare i soggetti più esposti, i relativi fattori di rischio e protezione e le conseguenze psicologiche. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, d’intesa con il Ministero dell’istruzione e del merito, invierà alle Camere una relazione contenente un rapporto di sintesi con i risultati delle indagini svolte dall’ISTAT, comprensivo di una sezione sullo stato di attuazione delle misure in materia di contrasto e prevenzione dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo che hanno coinvolto le scuole secondarie di primo e secondo grado.

Il testo, inoltre, aggiorna le disposizioni relative alle comunicazioni che i fornitori di servizi di comunicazione e di informazione offerti mediante reti di comunicazione elettronica inviano agli utenti in base al Codice delle comunicazioni elettroniche, in modo da prevedere che esse richiamino espressamente le disposizioni dell’articolo 2048 del Codice civile in materia di responsabilità dei genitori per i danni cagionati dai figli minori in conseguenza di atti illeciti posti in essere attraverso l’uso della rete.

Infine, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, tramite i dipartimenti competenti, anche in coordinamento con le apposite strutture del Ministero dell’istruzione e del merito, promuoverà campagne informative di prevenzione e di sensibilizzazione sull’uso consapevole della rete internet e sui suoi rischi e il Ministero dell’istruzione e del merito e le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, promuoveranno la conoscenza del numero pubblico “emergenza infanzia 114”.

Il Consiglio dei Ministri ha inoltre approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo recante Disciplina delle nuove modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e medicina veterinaria in attuazione dell’articolo 2, comma 2, lettere a), b), c), d), e), i) e l) della legge 14 marzo 2025, n. 26 (Ministro dell’università e della ricerca)


Il Consiglio dei Ministri odierno ha dato il via libera al decreto legislativo recante “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo”, in attuazione della delega di cui all’articolo 3 della legge n.70 del 2024.

“Con questo provvedimento si aggiunge un nuovo, importante tassello nell’azione del Governo per la promozione della cultura del rispetto e per combattere il bullismo in ogni sua forma. Mettiamo in guardia i nostri ragazzi sui rischi dell’uso della rete e mettiamo in guardia anche le famiglie per la responsabilità che può conseguire da comportamenti violenti tenuti dai propri figli sui social a danno di altri giovani. Sviluppiamo inoltre attività importanti di prevenzione e di aiuto alle vittime, che possono contare su un numero verde dedicato”. Così il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

DL PNRR e Avvio A.S. 2025/2026

Legge 5 giugno 2025, n. 79
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di attuazione delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026 (GU Serie Generale n.129 del 06-06-2025)


La Camera il 3 giugno 2025 ha approvato in via definitiva il decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di attuazione delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026 (C. 2420). In precedenza, con 189 voti favorevoli e 97 contrari, era stata votata la questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, del medesimo provvedimento.  

Poniamo finalmente fine al vergognoso fenomeno dei diplomifici”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito, “chi pensa di poter comprare un titolo di studio deve sapere che lo Stato non resterà più a guardare. Con queste misure imponiamo regole chiare, controlli stringenti e tolleranza zero per un’istruzione di qualità. Vogliamo una scuola in cui ogni diploma sia frutto di impegno e competenze reali. Parallelamente, portiamo avanti una serie di interventi concreti: sosteniamo le famiglie in difficoltà incrementando i fondi per l’acquisto dei libri di testo, promuoviamo l’internazionalizzazione degli ITS. Diamo risposta alle legittime aspettative degli idonei nei concorsi per docenti; aumentiamo la retribuzione di risultato dei dirigenti scolastici; liberiamo risorse per Enti locali al fine di reinvestirle in scuole più sicure e investiamo nello sviluppo degli asili nido. Infine, estendiamo la carta docenti ai supplenti con incarico fino al 31 agosto. Questa è la nostra idea di Paese: un’Italia che non lascia indietro nessuno, che investe sui giovani, promuove il merito, tutela la legalità, valorizza chi vi lavora. E su questa strada andremo avanti, con coraggio e determinazione”.


Il 21 maggio, l’Aula del Senato ha rinnovato la fiducia al Governo approvando il ddl n. 1445 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 45/2025, sulle ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del PNRR e l’avvio dell’a.s. 2025/2026, che passa alla Camera.

“Con le misure approvate, frutto anche della proficua collaborazione con la maggioranza parlamentare, proseguiamo il nostro impegno per innalzare la qualità del sistema scolastico”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “Facciamo rispettare la legalità, stroncando il fenomeno dei diplomifici, sosteniamo le famiglie in difficoltà, incrementando le risorse per l’acquisto dei libri di testo, favoriamo l’internazionalizzazione degli ITS, rendiamo giustizia alle legittime aspettative degli idonei nei concorsi per docenti, estendiamo la carta docenti ai supplenti fino al 31 agosto, incrementiamo la retribuzione di risultato dei dirigenti scolastici, liberiamo risorse per gli Enti locali al fine di reinvestirle in scuole più sicure. Destiniamo ulteriori risorse alla sicurezza degli edifici scolastici, investiamo negli asili nido. Tutte misure di una strategia riformatrice che ha al centro i nostri ragazzi e quanti lavorano per loro”.

Il provvedimento prevede, tra le sue misure più significative, interventi volti a contrastare il fenomeno dei diplomifici. Nello specifico, introduce limiti più stringenti per l’attivazione delle classi terminali collaterali, vieta di sostenere, nello stesso anno, due differenti esami anche in istituti di tipo diverso e dispone l’obbligo, per tutte le scuole statali e paritarie, di adottare la pagella elettronica, il registro online e il protocollo informatico.

Si disciplina inoltre il completamento della riforma degli istituti tecnici, con l’introduzione di un nuovo assetto ordinamentale sensibile alle trasformazioni economiche e sociali del Paese: l’intervento consolida il legame tra scuola e territorio, promuove l’innovazione e l’internazionalizzazione, e rafforza la continuità con i percorsi dell’istruzione terziaria tecnologica.

Viene, inoltre, completata la revisione del sistema di reclutamento dei docenti, con l’ampliamento delle graduatorie agli idonei, l’introduzione di nuovi elenchi regionali sempre a beneficio degli idonei, l’accelerazione delle nomine in ruolo e la valorizzazione di categorie finora escluse, come gli idonei del concorso “Straordinario 2020” e quelli del concorso di Educazione motoria.

Il provvedimento introduce poi due importanti misure a favore dei dirigenti scolastici: un incremento del Fondo Unico Nazionale (FUN) pari a 12 milioni di euro in due anni e, per l’anno scolastico 2025/2026, una mobilità straordinaria che consente di coprire fino al 100% dei posti vacanti su base regionale, fatta salva la quota riservata al concorso in atto, offrendo così maggiori opportunità a chi è in servizio da anni.

Si stanziano 820 milioni di euro per l’attuazione del Piano asili nido, che è stato già avviato dal Ministero, destinato ai Comuni con livelli di copertura del servizio inferiori alla media nazionale del 33% nella fascia 0-2 anni, per garantire una maggiore equità territoriale e sostenere la conciliazione tra tempi di vita e lavoro.

Si prevede, inoltre, l’incremento delle risorse destinate alla fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo per gli studenti in difficoltà economica e si proroga l’utilizzo delle graduatorie comunali per le supplenze nelle scuole dell’infanzia paritarie.

Il decreto interviene anche sul fronte delle dipendenze e del disagio giovanile, con l’assegnazione al Ministero dell’Istruzione e del Merito di un milione di euro, da destinare alla formazione dei docenti, e autorizza lo svolgimento su base regionale del concorso per 101 funzionari degli Uffici Scolastici Regionali.

Particolare attenzione è riservata agli ITS Academy, per i quali viene allineato al livello universitario sia il trattamento fiscale delle borse di studio, che saranno da oggi in poi esenti da tassazione con conseguente aumento di valore pro capite per gli studenti, sia il riconoscimento dei titoli e dei percorsi formativi svolti all’estero.

In sede di conversione, il testo si è arricchito anche con misure, scaturite da un proficuo confronto con ANCI, volte a favorire l’attuazione degli interventi di edilizia scolastica, attraverso l’utilizzo dei ribassi d’asta e la semplificazione di varie procedure, tra cui quelle in tema di varianti, nonché agevolando gli interventi in materia di DNSH e incrementando il fondo di 20 milioni in due anni per le esigenze straordinarie sempre in tema di edilizia scolastica.

Infine, con un emendamento proposto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, viene riconosciuta, già per quest’anno scolastico, la carta del docente anche ai supplenti su posto vacante e disponibile.


Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione di venerdì 28 marzo 2025, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di attuazione delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026.

Il decreto introduce, tra l’altro, norme volte a completare la riforma degli istituti tecnici, per accelerare il conseguimento del target PNRR previsto per l’attuazione della riforma 1.1 della Missione 4 “Istruzione e ricerca”. Sono previste, inoltre, misure volte a ridurre il ricorso ai contratti a tempo determinato.

Si consente poi un nuovo bando per la selezione delle progettualità relative agli asili nido necessarie al conseguimento del target PNRR “Piano asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia” e lo scorrimento delle graduatorie ancora disponibili all’esito della procedura già avviata nel 2023.

Si incrementa lo stanziamento di fondi, a decorrere dall’anno 2025 e a valere sullo specifico Fondo relativo al Ministero del turismo, per fronteggiare le spese relative all’esame di abilitazione all’esercizio della professione di guida turistica.

In materia di parità scolastica, si prevede che non possa essere autorizzata l’attivazione di più di una classe terminale collaterale per ciascun indirizzo di studi già funzionante in una scuola paritaria; si consente agli alunni/studenti, di sostenere nello stesso anno scolastico, gli esami di idoneità per non più di due anni di corso successivi a quello per il quale abbiano conseguito l’ammissione. Sono previste disposizioni relative all’utilizzo, da parte delle scuole, della pagella elettronica, del registro on line e del protocollo informatico.

In materia di welfare studentesco, si incrementa la dotazione dello stanziamento disponibile per la fornitura, gratuita o semigratuita, dei libri di testo a favore degli alunni più disagiati.

Si proroga per gli anni scolastici 2025/2026 e 2026/2027 la possibilità di conferire da parte dei Comuni incarichi temporanei nelle scuole dell’infanzia paritarie, attingendo anche alle graduatorie degli educatori in possesso di titolo idoneo qualora sia impossibile reperire, per gli incarichi in sostituzione, docenti con il prescritto titolo di abilitazione.

Infine, si dispone che le risorse pari a 1 milione di euro iscritte sul Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga istituito presso la Presidenza del Consiglio siano riassegnate allo stato di previsione del Ministero dell’istruzione e del merito, al fine della definizione di percorsi di formazione e informazione destinati ai docenti di scuole secondarie di primo e secondo grado statali, per la prevenzione dell’uso di sostanze stupefacenti, delle dipendenze comportamentali giovanili e del disagio giovanile.


Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge PNRR con una serie di misure strategiche per la scuola. Il decreto prevede, per contrastare il fenomeno dei diplomifici che in un anno ha fatto registrare un incremento delle revoche della parità del 10%, il divieto di costituire più di una classe quinta collaterale, l’impossibilità per le scuole di avviare le iscrizioni prima di essere autorizzate, l’obbligo dell’adozione del registro elettronico. Si prevede, inoltre, che lo studente possa sostenere, nello stesso anno scolastico, gli esami di idoneità al massimo per i due anni di corso successivi a quello per il quale ha conseguito l’ammissione per effetto di scrutinio finale.

“Stiamo tutelando i nostri giovani e assicurando che i diplomi rilasciati dalle scuole siano sinonimo di reale preparazione e competenza. Vogliamo una scuola seria, una scuola dove i diplomi non si regalano, che sia all’altezza delle straordinarie potenzialità dei nostri giovani”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Il dl ha introdotto anche una riforma significativa del sistema di reclutamento dei docenti previsto dal PNRR, a seguito di un proficuo confronto con la Commissione europea sulla base dell’analisi dei primi due anni di applicazione del nuovo sistema.

“Compiamo un passo decisivo per garantire la copertura completa delle cattedre con docenti competenti e stabili. La nostra azione mira, infatti, a ridurre al minimo il ricorso alle supplenze, aumentando al contempo la stabilità del sistema scolastico. I docenti idonei, che hanno superato i concorsi ma non hanno ottenuto il ruolo, ora potranno finalmente avere un’opportunità concreta di entrare in servizio, anche in regioni con forte carenza di personale”, dichiara Valditara.

La riforma consente di utilizzare i candidati idonei dei concorsi PNRR per coprire le cattedre rimaste vacanti a seguito di selezione, integrando le graduatorie con i docenti che hanno raggiunto almeno il punteggio minimo nelle prove concorsuali, fino a coprire il 30% dei posti banditi.

Si prevede, inoltre, l’anticipazione dei tempi per la sottoscrizione dei contratti di lavoro, che avverrà prima della presa di servizio, permettendo di rendere disponibili i posti non assegnati già nell’anno scolastico in corso.

Un ulteriore passo importante è l’istituzione di un elenco generale per la copertura delle cattedre vacanti, al quale potranno accedere tutti i docenti che hanno superato un concorso dal 2020, oltre agli idonei dei concorsi PNRR oltre la quota del 30%, con la possibilità di essere immessi in ruolo anche in regioni diverse da quella di svolgimento del concorso.

Si rendono, inoltre, disponibili circa 820 milioni di euro per il nuovo piano per asili nido, che derivano dal riconoscimento, da parte della Commissione europea, dei maggiori costi sostenuti dallo Stato italiano a fronte dell’incremento dei prezzi di realizzazione delle opere e in ragione del mantenimento dei medesimi target iniziali; si incrementa di 1 milione di euro, per l’anno 2025, e di 3 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2026 e 2027, la dotazione dello stanziamento attualmente disponibile per la fornitura, gratuita o semigratuita, dei libri di testo a favore degli alunni più disagiati. È stata autorizzata la spesa di un milione di euro di 1 milione di euro per l’ampliamento dell’offerta formativa degli ITS connessa ai processi di internazionalizzazione relativi al Piano Mattei. Un milione di euro, infine, andrà al bilancio del Ministero dell’Istruzione e del Merito per la definizione di percorsi di formazione e informazione destinati ai docenti in materia di prevenzione dell’uso di sostanze stupefacenti, delle dipendenze comportamentali e del disagio giovanile.

Decreto-legge Pubbliche Amministrazioni

Legge 9 maggio 2025, n. 69
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni
(GU Serie Generale n.109 del 13-05-2025 – Suppl. Ordinario n. 16)


Il 7 maggio, con 99 voti favorevoli, 70 contrari e due astensioni, l’Aula del Senato ha rinnovato la fiducia al Governo approvando in via definitiva il ddl di conversione in legge, con modificazioni, del d-l n. 25 in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni (A.S. 1468). 

Il 6 maggio, l’Aula del Senato avvia la discussione del disegno di legge A.C. 1468 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni, già approvato dalla Camera dei deputati, senza la relazione delle Commissioni riunite 1a e 10a.

Il 29 aprile nelle Commissioni riunite 1a e 10a è previsto l’avvio dell’esame del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni (A.S. 1468), approvato dalla Camera il 23 aprile.

Il 23 aprile l’Aula della Camera, con 188 voti favorevoli e 87 voti contrari, ha votato la questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’articolo unico del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni (A.C. 2308-A), nel testo delle Commissioni, comprensivo dell’errata corrige, sul quale il Governo aveva posto la fiducia che è stata approvata con 188 voti favorevoli e 87 voti contrari. Il provvedimento passa all’esame dell’altro ramo del Parlamento.

Il 17 aprile le Commissioni riunite I Affari costituzionali e XI Lavoro della Camera hanno concluso l’esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 25/2025, recante Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni (C. 2308 Governo), conferendo il mandato ai relatori a riferire favorevolmente in Assemblea.

Nell’ambito dell’esame del Decreto-Legge “PA”, sono state approvate significative misure finalizzate a rafforzare il sistema scolastico nazionale attraverso interventi concreti in materia di welfare del personale, edilizia scolastica e reclutamento dei docenti.

“Continuiamo il nostro percorso di investimento nella scuola italiana. Stanziamo ulteriori risorse per aumentare la quota dei rimborsi che andranno al personale scolastico per le prestazioni sanitarie coperte dalla nuova assicurazione, la prima del suo genere per il settore. Costituiamo un fondo straordinario per gli interventi d’urgenza per rendere più sicure le nostre scuole. Apriamo a nuove assunzioni di docenti di religione, superando i limiti particolarmente penalizzanti del turn over. Questi interventi confermano l’attenzione del Governo e della maggioranza per chi ogni giorno lavora per il futuro dei nostri giovani”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Nello specifico, il Ministero dell’Istruzione e del Merito stanzia ulteriori 40 milioni di euro per il finanziamento dell’assicurazione integrativa sanitaria per il personale scolastico. Questa misura consentirà di ampliare i rimborsi delle prestazioni sanitarie previste dalla copertura assicurativa, grazie a uno stanziamento complessivo annuo di 65 milioni di euro.

Al fine di rispondere tempestivamente alle esigenze degli enti locali in materia di edilizia scolastica, è stato inoltre istituito un fondo specifico, con una dotazione iniziale di 20 milioni di euro, destinato agli interventi di manutenzione indifferibili e urgenti, non finanziabili attraverso le risorse ordinarie o i fondi del PNRR.

Si interviene poi sul reclutamento degli insegnanti di religione cattolica, superando il vincolo del turn over e consentendo l’immissione in ruolo a tempo indeterminato di un numero adeguato di docenti per il prossimo anno scolastico. La disposizione si inserisce in un più ampio percorso di riforma, già avviato con l’adozione di nuove regole per il reclutamento e l’avvio di due distinti concorsi, uno dei quali specificamente rivolto ai docenti precari, attualmente in fase di svolgimento.

In materia di governance del sistema scolastico, è stato approvato anche un emendamento che prevede l’incremento di tre unità dei componenti del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), individuati tra i rappresentanti delle associazioni dei genitori. Si rafforza così il ruolo delle famiglie all’interno dell’organo consultivo del Ministero, garantendo una più ampia rappresentanza delle istanze educative provenienti dalla comunità scolastica.


Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione del 19 febbraio 2025, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni.

Il provvedimento si articola in tre parti: reclutamento, organizzazione e funzionalità, per rispondere in modo concreto alle esigenze delle amministrazioni e rafforzare il rapporto con utenti, cittadini e imprese. 

Le nuove norme prevedono, tra l’altro, la possibilità per regioni, province, città metropolitane ed enti locali di assumere, come funzionari, diplomati degli Istituti tecnologici superiori (ITS Academy), con l’obiettivo di attrarre le nuove generazioni al settore pubblico e, allo stesso tempo, dotare le amministrazioni di personale tecnico qualificato. I giovani, assunti a tempo determinato, potranno proseguire il loro percorso professionale dopo aver conseguito la laurea e una valutazione positiva del lavoro svolto. Per sostenere il percorso formativo, attraverso la stipula di un protocollo d’intesa tra le amministrazioni coinvolte e il Dipartimento della funzione pubblica, gli interessati potranno ottenere un contributo economico grazie al progetto “PA 110 e lode”.

Inoltre, per garantire una maggiore efficienza nello svolgimento dei concorsi e assumere profili sempre più qualificati, si prevede un rafforzamento delle competenze della Commissione RIPAM, a cui è affidata la fase di selezione del personale pubblico, con esclusione espressa delle procedure concorsuali già in corso; si chiarisce la disciplina in merito all’utilizzo delle graduatorie vigenti; si stabilisce che, per contenere gli effetti derivanti dal turnover, per le graduatorie del 2024 e del 2025 è sospesa l’applicazione della norma “taglia idonei”.

Per rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali, si riassegnano le risorse già stanziate e non utilizzate dai comuni che hanno fatto domanda per accedere al contributo relativo alla spesa da sostenere per i Segretari comunali. Inoltre, sono previste misure specifiche in materia di personale nei territori colpiti dal sisma del 2009 e del 2016 e per quelli dell’Emilia Romagna, Marche e Toscana colpiti dagli eventi alluvionali verificatisi da maggio 2023.

Infine, si prevede una graduale armonizzazione dei trattamenti economici accessori delle amministrazioni centrali.


Nell’ambito del decreto-legge in materia di pubbliche amministrazioni, licenziato dal Consiglio dei Ministri odierno, è stata approvata una misura volta a finanziare, con risorse statali, forme di assistenza sanitaria integrativa a beneficio del personale della scuola, circa un milione di lavoratori.

“Oggi scriviamo un altro capitolo importante di una stagione di riforme che ha come obiettivo la valorizzazione del personale scolastico. Si tratta della prima assicurazione sanitaria integrativa, una misura che abbiamo fortemente voluto a beneficio dei lavoratori di un settore che riteniamo strategico per il futuro del nostro Paese”, così il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

La misura si avvale di un rilevante impegno finanziario del Ministero dell’Istruzione e del Merito, pari a 220 milioni di euro in 5 anni, reso possibile grazie al corrispondente incremento di risorse di cui ha beneficiato il settore della scuola nell’ultima Legge di Bilancio.

Tali risorse saranno messe nella disponibilità della contrattazione collettiva, peraltro di imminente avvio, in modo che siano definite in tale sede, e dunque in pieno accordo con le rappresentanze sindacali, le modalità di fruizione nonché la stessa individuazione del pacchetto di prestazioni e servizi sanitari coperti dall’assicurazione sanitaria integrativa.

Sulla base delle risorse messe a disposizione, e della proiezione del loro impatto in ragione della platea considerata, è possibile stimare che si riescano ad erogare prestazioni e servizi sanitari per un controvalore di oltre 3 mila euro all’anno per ogni beneficiario.

Sicurezza e Scuola in CdM

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione di mercoledì 30 aprile 2025, ha adottato, fra gli altri, i seguenti provvedimenti.

INFORMATIVE

In apertura dei lavori, il Presidente del Consiglio è intervenuta sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, annunciando lo stanziamento di nuovi fondi e assicurando che il Governo continuerà a mettere al centro della sua agenda la cultura della prevenzione. Il Presidente ha anche specificato che verranno dedicate risorse alla formazione dei lavoratori e alla conoscenza di questi temi tra i giovani, sottolineando che il Governo intende condividere queste misure con le organizzazioni sindacali. Subito dopo, il Presidente ha dato la parola al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, la quale ha svolto una informativa sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare, il Ministro ha evidenziato:

  • Un andamento del fenomeno infortunistico a partire dalle denunce presentate all’Inail, con un focus sugli infortuni occorsi agli studenti a seguito dell’estensione delle tutele assicurative Inail previste dal decreto-legge n. 48/2023. 
  • Le attività di carattere normativo effettuate negli ultimi due anni per il rafforzamento delle regole in materia di salute e sicurezza sul lavoro, l’aggiornamento e la maggiore efficienza dei controlli ispettivi, la tutela dei lavoratori, il contrasto al lavoro sommerso e la promozione dell’attività di vigilanza, l’aumento del personale ispettivo, il più efficace utilizzo delle informazioni presenti nelle banche dati, l’investimento nella prevenzione degli infortuni, l’attuazione della patente a crediti in edilizia.
  • Le azioni di formazione e informazione per la promozione di una vita sicura, a partire dall’introduzione della salute e della sicurezza sul lavoro tra le materie di insegnamento nell’ambito dell’educazione civica e l’avvio di un piano integrato del Ministero in materia.

Il Ministro per le disabilità ha informato il Consiglio che, in linea con quanto prevede la legge di ratifica della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, il Comitato tecnico Scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità ha predisposto una prima bozza di proposta del Piano di Azione triennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità. 

(…)

SCUOLA

1. Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione e del merito, ha approvato un disegno di legge che ha l’obiettivo principale di assicurare, attraverso disposizioni ad hoc, il consenso informato preventivo delle famiglie in relazione alle attività scolastiche che riguardano l’ambito della sessualità. Lo schema di disegno di legge dispone che venga chiesto obbligatoriamente da parte delle istituzioni scolastiche il consenso informato preventivo, in forma scritta, ai genitori o agli studenti se maggiorenni, per la partecipazione sia alle attività extracurriculari sia a quelle rientranti nell’ampliamento dell’offerta formativa che riguardino tematiche relative alla sessualità.

2. Disposizioni in materia di tutela del personale docente della scuola e dei dirigenti scolastici (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione e del merito, ha approvato un disegno di legge volto a contrastare il fenomeno delle aggressioni a danno del personale scolastico rafforzandone la tutela e garantendo lo svolgimento dell’attività scolastica in sicurezza e controllo. Analogamente a quanto già previsto per il personale sanitario, vengono apportate modifiche all’articolo 380 del codice di procedura penale in materia di arresto obbligatorio in flagranza nei casi in cui si ravvisino condotte violente che cagionino lesioni personali al personale scolastico, inteso quale dirigente scolastico o membro del personale docente. Viene introdotta una specifica aggravante della pena all’articolo 583-quater del Codice penale nei confronti di coloro che arrecano lesioni personali, indipendentemente dalla loro gravità, al personale scolastico nell’esercizio o a causa delle funzioni e del servizio.

3. Modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria (decreto del Presidente della Repubblica – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione e del merito, ha approvato un decreto che interviene sullo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, emanato con d.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, recante i diritti e i doveri, nonché le assunzioni di responsabilità da parte degli studenti. In considerazione dei frequenti fenomeni di violenza fisica e psicologica, bullismo e aggressività, compiuti da alunni e studenti nei confronti dei propri compagni e del personale docente, il provvedimento ha l’obiettivo di rispristinare un rapporto equilibrato tra gli studenti, le scuole e le famiglie, in linea con i principi di partecipazione e rispetto reciproco. L’intervento normativo è diretto anche ad attuare quanto previsto dall’articolo 5 della legge 17 maggio 2024, n. 70. in materia di bullismo e cyberbullismo. È previsto un ampliamento dell’impegno delle istituzioni scolastiche per creare le condizioni necessarie per garantire l’individuazione e l’emersione di episodi riconducibili a fenomeni di bullismo e cyberbullismo, nonché di situazioni di uso o abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti e di altre forme di dipendenza.

4. Modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122, in materia di valutazione degli studenti del secondo ciclo di istruzione (decreto del Presidente della Repubblica – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione e del merito ha approvato le modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122, in materia di valutazione degli studenti del secondo ciclo di istruzione. Nello specifico, vengono riformate la valutazione periodica e finale degli apprendimenti e quella relativa al comportamento degli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado. Il sistema di valutazione viene rivisto anche a causa del notevole aumento di episodi di violenza fisica e psicologica nelle scuole, compiuti dagli studenti ai danni dei compagni o del personale scolastico e per riaffermare il ruolo educativo svolto dal corpo docente. 

DL Milleproroghe

Legge 21 febbraio 2025, n. 15 (GU Serie Generale n.45 del 24-02-2025)
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi


L’Aula della Camera, il 20 febbraio, con 165 voti favorevoli e 105 contrari, ha approvato in via definitiva il  disegno di legge di conversione, con modificazioni, del Decreto-Legge 27 dicembre 2024 , n. 202, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi, già approvato dal Senato (C. 2245).

Il 13 febbraio l’Assemblea del Senato ha rinnovato la fiducia al Governo con l’approvazione, con modificazioni, del ddl di conversione in legge del Decreto-Legge 27 dicembre 2024 , n. 202, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi (A.S. 1337), nel testo licenziato nella stessa giornata dalla 1a Commissione.

Valutazione

Nota 23 gennaio 2025, AOODGOSV 2867
Indicazioni in merito alla valutazione periodica e finale degli apprendimenti nella scuola primaria e alla valutazione del comportamento nella scuola secondaria di primo grado

Ordinanza Ministeriale 9 gennaio 2025, AOOGABMI 3
Valutazione periodica e finale degli apprendimenti nella scuola primaria e valutazione del comportamento nella scuola secondaria di primo grado

Legge 1 ottobre 2024, n. 150
Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati
(GU Serie Generale n.243 del 16-10-2024)


Il 31 gennaio 2025 il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione formula i seguenti pareri:

Parere Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante «Modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria»

Parere Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, Schema di di decreto del Presidente della Repubblica recante «Modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122, recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169»


Firmata l’Ordinanza Ministeriale 9 gennaio 2025, AOOGABMI 3, che definisce le modalità di valutazione periodica e finale degli apprendimenti degli studenti della Scuola primaria e del comportamento degli studenti della Scuola secondaria di primo grado.

A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, nella Scuola primaria, la valutazione sarà espressa attraverso giudizi sintetici, da “Ottimo” a “Non sufficiente”, correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti per ciascuna disciplina, compreso l’insegnamento dell’educazione civica.

Per la Scuola secondaria di primo grado, la valutazione della condotta degli studenti sarà espressa in decimi: coloro che otterranno un punteggio inferiore a 6/10 non saranno ammessi alla classe successiva o all’esame conclusivo del primo ciclo.

“Questa riforma segna un passo importante verso un sistema educativo più chiaro e trasparente, volto alla crescita formativa degli studenti. L’introduzione dei giudizi sintetici nelle Scuole primarie, molto più comprensibili dei precedenti livelli, permette infatti di tracciare con maggiore chiarezza il percorso formativo degli alunni, migliorando la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione. Il voto di condotta nella Scuola secondaria di primo grado mira a rafforzare la responsabilità individuale e il rispetto delle regole. Un’attenzione particolare sarà riservata alla valutazione degli studenti con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento, assicurando così un approccio inclusivo e personalizzato alle necessità di ogni singolo alunno”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Le scuole avranno tempo fino all’ultimo periodo dell’anno scolastico in corso per adattarsi alle nuove disposizioni e assicurarsi che le famiglie siano pienamente informate.


Il 25 settembre la Camera dei deputati approva definitivamente l’AC 1830, nel testo già approvato dal Senato, recante la “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati”. 

Legge (Camera, 25.9.24)
Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati

“La legge approvata dal Parlamento rappresenta un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico che responsabilizzi i ragazzi e restituisca autorevolezza ai docenti”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito. “Ringrazio i gruppi parlamentari di maggioranza per questo importante risultato. Con la riforma, il comportamento degli studenti peserà ai fini della valutazione complessiva del percorso scolastico e dell’ammissione agli esami di Stato. Cambia l’istituto della sospensione, vi sarà più scuola e non meno scuola per lo studente che viola le regole della civile convivenza; per i casi più gravi vi sarà l’impiego in attività di cittadinanza solidale. Il nostro obiettivo è sostenere il lavoro quotidiano dei docenti e di tutto il personale scolastico perché ai giovani siano chiari non solo i diritti ma anche i doveri che derivano dall’appartenere a una comunità, a iniziare dal dovere del rispetto verso l’altro. Nella scuola Primaria tornano i giudizi sintetici, da ottimo a insufficiente, molto più comprensibili dei precedenti livelli, miglioriamo così la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione. La scuola rimane il perno di un’educazione attraverso la quale si può costruire una società migliore. Continuiamo con orgoglio il cammino di riforme intrapreso. Con la riforma del voto in condotta si ripristina l’importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti”.


Il 16, 17, 18, 19, 24 e 25 settembre all’esame dell’Assemblea della Camera dei deputati l’AC 1830, recante la “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati“. 

Il provvedimento, di iniziativa governativa, deriva dall’AS 924-bis, approvato dal Senato il 17 aprile 2024, e non è stato modificato durante l’esame in sede referente svoltosi presso la Commissione Cultura della Camera.


Il 17 settembre il Comitato dei Nove (Aula VII Commissione) esamina gli emendamenti al DdL C. 1830​ del Governo, approvato dal Senato, Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati

L’8, 21, 22 maggio, 13 giugno, 10, 11 luglio, il 12 settmbre la 7a Commissione della Camera esamina il DdL A.C. 1830, già approvato dal Senato, Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati

Il 17 aprile l’Assemblea del Senato ha approvato il ddl A.S. 924-bis recante revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi didattici differenziati. Il testo passa ora alla Camera.

Il provvedimento mira a ripristinare il rispetto e l’autorità dei docenti, oltre a promuovere rapporti sereni tra studenti e insegnanti. La Commissione ha arricchito il testo originario, mantenendo le disposizioni sulla valutazione del comportamento degli studenti. L’articolo 1 interviene sul decreto legislativo n. 62 del 2017, stabilendo che il punteggio più alto nel credito scolastico è legato al comportamento degli studenti, con punteggi inferiori che possono richiedere partecipazione a attività di cittadinanza attiva e solidale. L’articolo 2 aggiunge una disposizione riguardante le sezioni a metodo didattico differenziato Montessori, riconoscendo l’importanza di tale metodo didattico nello sviluppo dell’autonomia personale, del senso di responsabilità e della consapevolezza dei diritti e doveri reciproci. Infine, l’articolo 3 prevede misure a tutela dell’autorevolezza e del decoro delle istituzioni scolastiche e del personale, inclusa una sanzione pecuniaria per chi commette reati contro dirigenti o personale scolastico.

Il 16 aprile l’Aula del Senato inizia l’esame del ddl di revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento degli studenti (A.S. 924-bis).


Bene l’approvazione al Senato della riforma della valutazione della condotta. Rappresenta un importante passo in avanti nella costruzione di una scuola che responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti.
A differenza di quanti parlano di misure autoritarie e inutilmente punitive, io rivendico la scelta di dare il giusto peso alla condotta nel percorso scolastico degli studenti. Ritengo che nel caso di atti di bullismo non solo sia inutile ma anche dannoso tenere il ragazzo lontano da scuola, lasciato a non fare nulla.
Sono convinto che l’impegno in attività sociali sia molto più costruttivo, perché lo studente possa analizzare e comprendere i motivi dei propri comportamenti inappropriati.
Far parte di una comunità comporta diritti e doveri, tra i quali il rispetto per i docenti, i propri compagni e i beni pubblici. È anche importante che chi abbia aggredito personale della scuola risarcisca la scuola per il danno di immagine che ha contribuito a creare.
Per costruire una società realmente democratica, per combattere la violenza, per ridare centralità ai valori fondanti della nostra Costituzione si deve ripartire dalla scuola, ogni giorno in prima linea nell’educazione dei nostri giovani. Noi lo stiamo facendo
”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.


Il 20 marzo la 7a Commissione conferisce mandato alla relatrice a riferire favorevolmente all’Assemblea sul testo del il DdL 924-bis, Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti, come modificato nel corso dell’esame, autorizzandola altresì a chiedere di poter svolgere la relazione oralmente e ad apportare le correzioni di carattere formale e di coordinamento che si rendessero necessarie.

Il 19 marzo 2024 la 7a Commissione del Senato, in sede referente, esamina il DdL 924-bis, Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti.

L’esame del DdL 924-bis, Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti, in 7a Commissione del Senato, prosegue in sede referente. Gli emendamenti approvati il 12 marzo 2024 sono trasmessi alla Commissione affari costituzionali e alla Commissione bilancio per i prescritti pareri.

Il 10, 17, 23, 24, 30 gennaio, 7, 13, 14, 29 febbraio e 5 marzo 2024 la 7a Commissione del Senato, in sede redigente, esamina il DdL 924-bis, Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti, risultante dallo stralcio disposto dal Presidente del Senato, comunicato all’Assemblea il 22 novembre 2023, dell’articolo 3 del disegno di legge n. 924, d’iniziativa governativa.
Il 29 febbraio viene presentato l’emendamento governativo 1.0.1000: fissato per martedì 5 marzo alle ore 11 il termine per la presentazione di subemendamenti al medesimo emendamento.

Il 10 gennaio il relatore illustra le disposizioni del disegno di legge in titolo, specificando che esso risulta dallo stralcio dell’articolo 3 dell’Atto Senato n. 924 deliberato nella seduta dell’Assemblea n. 128 del 22 novembre 2023. Fa presente innanzitutto che il disegno di legge, composto di un solo articolo, reca l’aggiornamento della disciplina in materia di valutazione del comportamento degli studenti. In particolare, esso persegue l’obiettivo di ripristinare la cultura del rispetto nell’ambiente scolastico, riaffermando l’autorevolezza dei docenti e riportando serenità nei rapporti tra studenti e docenti. A tal fine – prosegue il relatore – il disegno di legge in esame incide su un provvedimento normativo fondamentale in materia di valutazione del comportamento di alunne e alunni, studentesse e studenti, vale a dire il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 (“Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107″), nonché sulla legge 20 agosto, 2019, n. 92 (“Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”). Tra le modifiche introdotte, segnala la disposizione in materia di attribuzione del credito scolastico, ai sensi della quale il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico, spettante sulla base della media dei voti riportata nello scrutinio finale, potrà essere attribuito solo se il voto di comportamento assegnato sia pari o superiore a nove decimi. Richiama conclusivamente l’attenzione sulla previsione sulla base della quale, nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica, dovrà essere promossa – oltre all’educazione stradale, all’educazione alla salute e all’educazione al volontariato – la cittadinanza attiva e solidale.

DL Riorganizzazione del sistema scolastico in CdM

Decreto-Legge 16 gennaio 2025, n. 1 (GU Serie Generale n.12 del 16-01-2025)
Misure urgenti in materia di riforma R. 1.3 «Riorganizzazione del sistema scolastico» della Missione 4 – Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza


Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione di martedì 14 gennaio 2025, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di riforma R. 1.3 “Riorganizzazione del sistema scolastico” della Missione 4 – Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Le disposizioni, oltre a dare attuazione a quanto previsto nel PNRR in materia di riorganizzazione scolastica, garantiscono il regolare avvio delle lezioni per l’anno 2025-2026 e consentono la presentazione delle domande d’iscrizione da parte delle famiglie a partire dal 21 gennaio 2025.

Per il solo anno 2025-2026, il testo prevede un nuovo e perentorio termine di ulteriori dieci giorni, dalla data di entrata in vigore del decreto stesso, per l’adozione da parte delle Regioni di piani di dimensionamento scolastico che rispettino i contingenti indicati dal decreto ministeriale 30 giugno 2023, prot. n. 127.


Al fine di garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico e di sostenere il processo di dimensionamento della rete scolastica previsto dalla riforma R. 1.3, “Riorganizzazione del sistema scolastico della Missione 4 del Piano nazionale di ripresa e resilenza”, con il decreto legge approvato in data odierna dal Consiglio dei ministri si dispone che le regioni che non hanno ancora adottato i piani di dimensionamento possano farlo entro dieci giorni dall’entrata in vigore del decreto legge in oggetto.

Tutte le Regioni che risulteranno aver effettuato il dimensionamento nei termini previsti, così come modificati dal presente dl, potranno usufruire di una serie di misure agevolative, tra le quali la possibilità di istituire classi anche senza il requisito del numero minimo di studenti, la salvaguardia del contingente Ata per l’anno scolastico 2025/26 e la nomina di un docente con funzioni vicarie del dirigente scolastico sulle scuole oggetto di dimensionamento. Si escludono dal dimensionamento le due scuole slovene del Friuli.

“Con le misure odierne offriamo alle regioni che dimensionano condizioni di maggior favore nella realizzazione del servizio. Nessun plesso verrà chiuso, ma vi sarà una scuola meglio organizzata e più vicina agli studenti”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Legge di Bilancio 2025

Legge 30 dicembre 2024, n. 207

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027


Il 28 dicembre il Senato, con 112 voti favorevoli, 67 contrari e una astensione,  ha rinnovato la fiducia al Governo approvando l’articolo 1 del disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027 (A.S. 1330). Via libera definitivo al provvedimento, con 108 voti favorevoli, 63 contrari e una astensione

L’Aula del Senato il 23 ed il 27 dicembre esamina il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027, approvato dalla Camera dei deputati (A.S. 1330). Il provvedimento è stato incardinato il 27 dicembre senza mandato al relatore, non essendosi concluso l’esame in 5a Commissione.

Nella seduta di venerdì 20 dicembre l’Assemblea, con 204 voti favorevoli, 110 contrari e 6 astenuti, ha approvato il disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027 (C. 2112-bis-A). Il provvedimento passa all’altro ramo del Parlamento. In precedenza, con 211 sì e 117 no, ha votato la fiducia posta dal governo sul medesimo provvedimento. Alla ripresa notturna è stata approvata la Nota di variazione. 


Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 15 ottobre 2024, ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027. Inoltre, il Ministro Giorgetti ha illustrato il Documento programmatico di bilancio (DPB) che, conformemente a quanto previsto dalla normativa, sarà trasmesso al Parlamento e alla Commissione europea.

Il disegno di legge di bilancio, in linea con l’approccio serio e responsabile dei provvedimenti economici approvati finora dal Governo, dispone interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più di 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027.

Tenuto conto del nuovo quadro di regole europee e del contesto economico, negativamente influenzato dall’incertezza globale connessa alla prosecuzione del conflitto russo-ucraino e al peggioramento della crisi in Medio Oriente, le misure contenute nel provvedimento si concentrano sulla riduzione della pressione fiscale e sul sostegno ai redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Sono previste, inoltre, risorse per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, per il rifinanziamento del fondo sanitario nazionale e per sostenere le famiglie numerose e incentivare la natalità.

Proroga effetti riforma fiscale e taglio del cuneo fiscale 

Si rendono strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l’accorpamento su tre scaglioni delle aliquote IRPEF già in vigore nell’anno in corso.

Rinnovo dei contratti

 Il Governo stanzia da subito le risorse destinate a finanziare le procedure di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al triennio 2025-2027.

Sanità

 Si incrementano le risorse per finanziare il rinnovo dei contratti. In particolare nel prossimo biennio lo stanziamento è in linea con la crescita del PIL nominale.

Supporto alle famiglie e bonus nascite

Sono confermate e potenziate le misure sui congedi parentali. Introdotta anche una “Carta per i nuovi nati” che riconosce 1.000 euro ai genitori con ISEE entro i 40 mila euro. La manovra rafforza il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’ISEE. Tra le misure di carattere sociale, si rifinanzia per il 2025 la carta “dedicata a te”, nella misura di 500 milioni. Nel computo delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico: più numerosi sono i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali.

Lavoro e imprese

In particolare nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Si confermano, inoltre, la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zona economica speciale (ZES) e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Oltre alla conferma dei fringe benefit per tutti gli aventi diritto, gli importi vengono maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Tra le misure fiscali si conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5 per cento dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori.

Pensioni

Sono confermate le misure della legge di bilancio 2024 e sono potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che, pur in età pensionabile, mantengono l’impiego.

Investimenti pubblici

 Il disegno di legge di bilancio stanzia anche risorse per assicurare che, successivamente al termine del PNRR, l’andamento della spesa per investimenti pubblici sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. In particolare, è previsto il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa.
Infine, sono introdotte misure di revisione ed efficientamento della spesa delle amministrazioni pubbliche.
Tra le coperture più rilevanti, il disegno di legge di bilancio prevede contributi del settore bancario e assicurativo.


Di seguito il comunicato del Ministero dell’Istruzione e del Merito del 23 ottobre 2024:

La legge di bilancio, pur nel quadro di generale contenimento della spesa, obiettivo qualificante e di lungo periodo che caratterizza l’operato di questo Governo, ha stanziato risorse ad hoc per la scuola.

Nello specifico:

  • per il contratto collettivo 2022/2024, si è ottenuto, come espressamente richiesto dal Ministro, un incremento del 6% complessivo, rispetto al precedente 5,78%;
  • per la prima volta nella storia della contrattazione pubblica sono già state stanziate risorse per la successiva tornata contrattuale, pari a 1.755 milioni di euro per l’anno 2025, a 3.550 milioni di euro per il 2026 e a 5.550 milioni di euro annui a decorrere dal 2027. Con queste risorse si riconosceranno incrementi retributivi al personale della scuola pari a 5,4% a regime, superiore all’inflazione programmata, e con l’erogazione di primi anticipi già nel 2025, nelle more della definizione della stessa contrattazione;
  • con il “taglio” del cuneo fiscale fino a 40 mila euro lordi, tutto il personale della scuola godrà, in via definitiva, di un aumento stipendiale pari al 6/7%;
  • si incrementa il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa per 93,4 milioni di euro a regime;
  • nell’ambito di un nuovo fondo per la valorizzazione del sistema scolastico, si prevede uno stanziamento di 25 milioni di euro per il 2025 e di 75 milioni di euro a regime per coprire i maggiori oneri connessi all’avvio di un piano di stabilizzazione di docenti di sostegno a far data dall’anno scolastico 2025/26. 75 milioni è, infatti, il differenziale fra il costo dei docenti precari che si intendono stabilizzare e quello per l’assunzione a tempo indeterminato;
  • con il medesimo fondo si attribuiscono 100 milioni per l’anno scolastico 2025/26 per finanziare – insieme a 40 milioni di euro già stanziati nella scorsa legge di bilancio – l’attività dei docenti tutor e orientatori;
  • la restante parte del fondo, pari a 111 milioni di euro, incrementerà, per l’anno scolastico 2025/26, il fondo di funzionamento delle istituzioni scolastiche;
  • si incrementa di 60 milioni, a regime, il fondo della Carta docenti, in modo da fronteggiare i tagli operati dal Governo Draghi ed estenderla ai precari su posto vacante e disponibile;
  • è potenziata, con 2,4 milioni di euro a regime, l’attività dei revisori dei conti nelle scuole.

Il Ministero contribuisce, inoltre, alle misure di revisione della spesa previste per tutti i Ministeri attraverso una riduzione di 40 milioni per tre anni, pari a una percentuale di solo lo 0,08% sul bilancio del MIM, e su capitoli già coperti da investimenti del PNRR.

Con riguardo al presunto taglio degli organici di 5.660 docenti e di 2.174 unità di personale ATA, si precisa che, come si evince, chiaramente, dalla tabella allegata alla legge di bilancio, si tratta di una misura transitoria di riduzione del turn over che non intacca la dotazione complessiva dell’organico, anche in ragione delle assunzioni che si faranno sul sostegno.
Nel corso dell’iter di approvazione del provvedimento si avrà l’occasione per precisare la temporaneità della misura.

DL Attuazione PNRR

Il Decreto-Legge 28 ottobre 2024, n. 160 è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 253 del 28 ottobre 2024

Decreto-Legge 28 ottobre 2024, n. 160
Disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza


Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 21 ottobre 2024, ha approvato un Decreto-Legge che introduce disposizioni urgenti in materia di lavoro, università e ricerca per la migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il testo, al fine di garantire il raggiungimento di specifiche milestone del Piano nazionale di ripresa e resilienza in scadenza entro il prossimo 31 dicembre, introduce misure di contrasto al lavoro sommerso, interventi urgenti per fronteggiare la crisi occupazionale dei lavoratori dipendenti delle imprese del settore moda, misure relative al Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria, disposizioni urgenti in materia di reclutamento del personale docente, disposizioni urgenti riguardanti il Consiglio universitario nazionale, misure per l’accelerazione degli interventi strategici in materia di alloggi e residenze universitarie, interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico del Campus del Politecnico di Milano.


“Con l’ultimo Decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri miglioriamo ulteriormente l’efficienza delle misure attuative del PNRR, liberiamo risorse per l’internazionalizzazione degli ITS Academy, collegata al Piano Mattei, prevediamo incentivi per il personale amministrativo e incrementiamo il fondo per la fornitura di libri di testo alle famiglie meno abbienti. Siamo intervenuti anche per colmare il vuoto legislativo che aveva lasciato nel limbo i docenti tecnico-pratici vincitori di concorso. Interventi e risorse su temi cruciali, per un sistema più efficiente e di qualità”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Le misure:

Internazionalizzazione degli ITS Academy nell’ambito del Piano Mattei

Nell’ambito del Piano Mattei, il MIM ha concluso intese tecniche con l’Etiopia, l’Egitto e la Tunisia e sta per finalizzarne due con l’Algeria, per sviluppare una collaborazione nel settore dell’istruzione tecnica e professionale e valorizzare il sistema italiano degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy). Per il 2024 sono previsti 3,1 milioni di euro per potenziare strutture e laboratori, inclusi quelli all’estero, e 1 milione per ampliare l’offerta formativa.

Misure urgenti per il personale scolastico, incremento MOF

Per il 2024, il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa aumenta di 13,7 milioni di euro, destinati al supporto delle azioni PNRR e alla gestione delle pratiche pensionistiche nel nuovo sistema INPS. Da quest’anno, infatti, la gestione pensionistica avviene solo tramite il sistema informatizzato INPS, un cambiamento che richiede maggiori risorse per supportare il personale dedicato a queste attività gravose per le istituzioni scolastiche.

Fornitura di libri di testo per le famiglie meno abbienti

Per il 2024 viene incrementata di 4 milioni di euro l’autorizzazione di spesa che consente di estendere gli interventi per la fornitura gratuita dei libri di testo.

Modifiche alla riforma del reclutamento per insegnanti tecnico-pratici

Con il nuovo Decreto viene colmato il vuoto normativo che dal 2022 ha interessato l’assunzione degli insegnanti tecnico-pratici. I vincitori di concorso avranno l’obbligo di conseguire l’abilitazione nel primo anno di servizio (2024/2025), mediante il conseguimento dei CFU previsti, per uniformarsi alle categorie disciplinari già previste.