Una scuola inclusiva e solidale

Ddl Valditara, FLC CGIL: a modello punitivo e selettivo opponiamo scuola inclusiva e solidale

Roma, 18 aprile – La logica securitaria e punitiva del governo si è tradotta ieri nell’approvazione del ddl Valditara sul voto in condotta, comprensivo dell’emendamento che prevede il ritorno al giudizio sintetico nella scuola primaria, smantellando la valutazione formativa introdotta poco più di tre anni fa. 

Si tratta di provvedimenti che confermano l’ideologia di fondo di questa legislatura che, in nome di un presunto merito, seleziona, stigmatizza le differenze, respinge i più svantaggiati e disconosce il valore della conoscenza e della relazione educativa come strumenti di emancipazione e trasformazione per la costruzione del bene comune e di un modello sociale alternativo. 

Al modello governativo selettivo e competitivo, fondato sulle disuguaglianze, la FLC CGIL contrappone un’idea di scuola e di società, inclusiva e solidale.

Collaboratori scolastici PNRR e Agenda sud, si sollevano proteste contro l’inaudito licenziamento di circa sei mila lavoratori

da La Tecnica della Scuola

Di Lucio Ficara

Da martedì 16 aprile, circa 6 mila collaboratori scolastici degli organici PNRR e Agenda sud, sono stati licenziati, mandati a casa senza certezza di una proroga della loro supplenza fino a giugno 2024. Eppure il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, dichiara che le proroghe per questi 6 mila collaboratori scolastici ci saranno, ma non si comprendono i tempi, le modalità e soprattutto se tali proroghe saranno obbligatorie o facoltative da parte delle scuole. Sulla vicenda di questi licenziamenti è intervenuto il M5S, con l’on. Antonio Caso capogruppo della Commissione cultura, che ha emanato un comunicato stampa.

Comunicato stampa del M5S

“Siamo seriamente preoccupati per la sorte dei 6mila lavoratori del personale ATA a rischio per colpa dell’inadeguatezza del Ministro Valditara. Un dramma occupazionale annunciato, che tutti sapevano sarebbe arrivato e che sta facendo sprofondare le scuole nel caos. Chiediamo al Governo di mettere in campo tutte le soluzioni possibili per ridare aria a migliaia di famiglie che stanno vivendo un disastro senza precedenti. Serve un provvedimento ad horas, senza se e senza ma. Purtroppo quanto accaduto oggi in Aula non ci lascia ben sperare. Abbiamo assistito ad un altro schiaffo assestato per bene da questo Governo ai lavoratori ATA, con la bocciatura di un nostro odg che chiedeva di trovare subito una soluzione. Se Giuseppe Valditara tiene per davvero alla sorte dei 6mila lavoratori, risolva urgentemente la situazione e la smetta di giocare con la vita di migliaia di persone”.

Comitato per la proroga dei contratti

Tra le altre proteste sulla vicenda dei 6 mila licenziamenti dei collaboratori scolastici assunti con un organico PNRR e Agenda sud, interviene anche il comitato per la proroga dei contratti del personale Ata assunto con i fondi PNRR e Agenda sud. Tale Comitato invita la Presidenza del Consiglio dei Ministri ad attuare, con effetto immediato, ogni provvedimento legislativo, volto a garantire il rientro in servizio dei collaboratori scolastici PNRR e Agenda Sud prevedendo, come data di scadenza dei contratti il 30 giugno 2024, come più volte prospettato e garantito dai membri di maggioranza di governo vicini al comparto scuola.

Rientro in servizio che, deve intendersi, esclusivamente attivato senza soluzione di continuità e, cioè, a partire dal 16 aprile 2024 e, comunque, relativo alla titolarità dei contratti di lavoro già in essere.

Per il futuro, prevedere ogni strumento idoneo a conferire al c.d. organico aggiuntivo carattere strutturale poiché lo stesso, sia durante la pandemia che per gli attuali progetti Agenda Sud e PNRR, non ha fatto altro che sopperire, in misura marginale, ai corposi tagli del personale ATA attuati da ogni governo menzionando, a titolo esemplificativo, i tristemente famosi “tagli lineari” del ministro Tremonti.


Piano Estate, informativa al Ministero: adesione (volontaria) da parte delle scuole entro il 24 maggio

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Si è svolto oggi, 17 aprile, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito l’incontro di informativa sul Piano Scuola Estate 2023/2024 e 2024/2025.

Si tratta del Piano, approvato con D.M. 11 aprile 2024, prot. n. 72, che con uno stanziamento di 400 milioni di euro prevede il potenziamento delle competenze, per l’inclusione e la socialità nel periodo di sospensione estiva delle lezioni.

Nel corso dell’incontro, l’Amministrazione ha spiegato che la presentazione e la gestione dei progetti avverranno tramite un’apposita piattaforma, denominata SIF 2127. L’adesione delle scuole è libera.

Ci sarà tempo fino al 24 maggio per inoltrare le candidature.

Le scuole potranno operare da sole oppure in rete con altre scuole, in sinergia con i Comuni o associazioni locali, stipulando accordi con Università e aziende del terzo settore. I progetti potranno riguardare potranno il potenziamento delle competenze di lingua straniera, di cittadinanza consapevole, di orientamento, o ancora l’ambito motorio, musicale, coreutico, artistico-espressivo.

Gli interventi potranno essere realizzati anche tramite il coinvolgimento di varie figure: oltre al docente formatore e al tutor d’aula, si possono eventualmente coinvolgere operatori del Terzo Settore incaricati, ad esempio, di fornire il servizio mensa e il servizio trasporti.

Per la realizzazione dei progetti – ha precisato l’Amministrazione – non sarà richiesto alcun contributo alle famiglie.

Le considerazioni dell’ANP

L’ANP ha ribadito le gravi difficoltà delle scuole e dei colleghi nella gestione di tutti questi finanziamenti, evidenziando i seguenti aspetti problematici:

  1. Il carico di lavoro al momento gravante sulle segreterie, spesso prive di DSGA e sguarnite di personale amministrativo adeguatamente formato e in numero sufficiente a far fronte agli innumerevoli impegni previsti. Registriamo, infatti, l’accavallarsi sempre più frenetico di azioni, interventi, finanziamenti non sempre armonizzati e coordinati tra loro. In particolare, gli investimenti del PNRR stanno già costringendo i dirigenti e tutto il personale scolastico a un surplus di lavoro che non fa oggettivamente intravedere la possibilità di farsi carico di ulteriori progettazioni. Manca, anche questa volta, una valutazione dei carichi di lavoro che questo nuovo impegno comporterà per i colleghi dirigenti e per il personale tutto 
  2. Le tempistiche sempre più strette e vincolanti. In un momento cruciale come quello della conclusione dell’anno scolastico già si concentrano le attività ordinarie di valutazione finale degli apprendimenti, degli esami di Stato e di idoneità, di certificazione delle competenze, di aggiornamento delle graduatorie del personale, di definizione degli organici ecc. A esse si sono aggiunti gli oneri della gestione delle risorse del PNRR, con procedure e tempistiche cogenti, nonché la concomitanza del concorso a cattedra straordinario che vedrà, per molte settimane, tanti colleghi impegnati in qualità di presidenti di commissione per lo svolgimento delle prove orali. Rispetto a tutto ciò il Piano Estate, pur lodevole negli intenti, rischia di essere percepito come l’ennesima incombenza cui dover far fronte e, di conseguenza di diventare un’occasione sprecata là dove le scuole e i dirigenti decidessero, comprensibilmente, di fare un passo indietro rinunciando a candidarsi 
  3. La comunicazione intempestiva. Un intervento del genere va a incrociarsi e accavallarsi, come abbiamo più volte rimarcato durante l’incontro, con le ordinarie incombenze di fine anno e con la complessa gestione del PNRR. Esso, quindi, avrebbe potuto e dovuto essere coordinato e comunicato in modi e tempi più congrui. Adesso, a un mese dall’annunciata scadenza, anche trovare le risorse professionali e i tempi utili per formulare una progettazione rischia di diventare un compito irrealizzabile. L’Amministrazione deve comprendere che questo non è il modo migliore per coinvolgere le scuole nella pianificazione degli interventi e che anche l’interlocuzione con i colleghi, di cui ci facciamo portavoce e tramite, necessita di strategie comunicative più rispettose e attente alle esigenze reali. 
  4. La complessità delle procedure e le difficoltà di utilizzo di una piattaforma poco ergonomica e poco intuitiva. 

La posizione della FLC CGIL

Anche la FLC CGIL ha espresso il proprio scetticismo su questa nuova misura, sostenendo che “molto difficilmente le scuole riusciranno a utilizzare le ulteriori ingenti risorse messe loro a disposizione peraltro con scadenze cosi ravvicinate“.

Il Sindacato ha in proposito sottolineato che “l’esiguità degli organici ATA, l’assenza di direttori dei servizi titolari, il termine del 30 giugno fissato per buona parte dei contratti a tempo determinato, gli innumerevoli adempimenti connessi ai processi di dimensionamento in atto e l’elevato numero di scuole che saranno soppresse, insieme alla mole di attività che vedono già impegnati gran parte degli alunni nelle azioni previste dal PNRR, rendono per le scuole estremamente difficile assumere ulteriori impegni, considerate anche le numerose incombenze legate alla chiusura dell’anno scolastico“.

Abbiamo inoltre rilevato – continua la FLC CGIL – la mancanza di attenzione da parte del Ministero alla funzione della scuola pubblica alla quale viene continuamente chiesto di rispondere alla domanda di servizi individuali proveniente dalle famiglie che la scuola non deve e non può soddisfare“.

Non sono certo le scuole a doversi far carico integralmente delle problematiche sociali la cui risoluzione spetta in primis gli Enti Locali, e senza la richiesta di contributi, come invece suggerito dalla nota di Valditara sul Piano Estate” ha concluso il Sindacato.


Valutazione alunni: il Senato approva la legge; per la primaria i giudizi sintetici si aggiungono alla valutazione descrittiva

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

E’ stato approvato nella giornata del 17 aprile il disegno di legge che in materia di valutazione degli studenti e delle studentesse.

Presentando il provvedimento il aula, la relatrice Ella Bucalo di Fratelli d’Italia ha evidenziato che l’articolo introduce alcune importanti modifiche al decreto 62/2017.
Tra le modifiche apportate, si prevede che il punteggio più alto nel credito scolastico possa essere attribuito solo se il voto di comportamento è pari o superiore a nove decimi. Inoltre, comportamenti violenti o aggressivi comporteranno attività di cittadinanza attiva e solidale per comprendere le ragioni e le conseguenze di tali comportamenti.
Il medesimo articolo include anche la contestatissima disposizione sulla valutazione degli apprendimenti, con giudizi sintetici per la scuola primaria.

L’articolo 2, frutto di un emendamento approvato in Commissione, introduce disposizioni sulle sezioni Montessori nella scuola secondaria di primo grado (attualmente sono solo “sperimentali”, con questa legge diventeranno ordinamentali), riconoscendo l’importanza di questo metodo didattico nello sviluppo dell’autonomia personale e della responsabilità.

Infine, l’articolo 3 prevede misure di tutela dell’autorevolezza e del decoro delle istituzioni scolastiche e del personale, stabilendo che la condanna per reati commessi contro membri del personale scolastico comporti il pagamento di una somma pecuniaria a favore dell’istituzione scolastica danneggiata.

Il ministro Valditara si è dichiarato molto soddisfatto del risultato“L’approvazione della riforma della valutazione della condotta rappresenta un importante passo in avanti nella costruzione di una scuola che responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti. A differenza di quanti parlano di misure autoritarie e inutilmente punitive, io rivendico la scelta di dare il giusto peso alla condotta nel percorso scolastico degli studenti. Ritengo che nel caso di atti di bullismo non solo sia inutile ma anche dannoso tenere il ragazzo lontano da scuola, lasciato a non fare nulla. Sono convinto che l’impegno in attività sociali sia molto più costruttivo, perché lo studente possa analizzare e comprendere i motivi dei propri comportamenti inappropriati”.
Quanto alla reintroduzione dei giudizi sintetici alla scuola primaria il Ministro ha spiegato: “In merito alle polemiche sul presunto ripristino del voto in pagella alla scuola primaria, si precisa che la riforma non ha mai previsto voti. I giudizi analitici sul percorso dello studente resteranno e a questi si aggiungerà un giudizio finale sintetico. Un’operazione di chiarezza nell’interesse delle famiglie e degli stessi studenti”.

Dello stesso parere la sottosegretaria Paola Frassinetti che, non più tardi di qualche mese fa aveva organizzato un convegno per proporre il ritorno al voto numerico: “Sono soddisfatta per l’approvazione in Senato del provvedimento sulla reintroduzione del voto in condotta e dei giudizi sintetici alle primarie. Giusto che la valutazione sia comprensibile alle famiglie e che il voto in condotta torni a fare media”.

Il corso

Su questi argomenti il corso Valutazione efficace e innovativain programma dal 18 aprile, a cura di Anna Maria Di Falco.

Istat, i ragazzi abbandonano la scuola in percentuale maggiore delle ragazze: i dati del rapporto BES

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Nel 2023 permane un gap di genere a svantaggio dei ragazzi, che lasciano la scuola più spesso (il 13,1% contro il 7,6% delle ragazze), con percentuali particolarmente elevate in Sardegna (23,4% dei maschi abbandonano la scuola), Campania (19,3%) e Sicilia (18,6%).

Questi sono alcuni dei dati presenti nell’undicesima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes), riferito allo scorso anno.

Il Rapporto offre una lettura approfondita dei livelli, delle tendenze e delle disuguaglianze di benessere che si possono osservare nei seguenti 12 ambiti: Istruzione e formazione; Lavoro e conciliazione dei tempi di vita; Benessere economico; Relazioni sociali; Politica e istituzioni; Sicurezza; Benessere soggettivo; Paesaggio e patrimonio culturale; Ambiente; Innovazione, ricerca e creatività; Qualità dei servizi.

Studenti che non raggiungono la sufficienza in Italiano e Matematica

Nell’anno scolastico 2022/23, la quota di ragazzi e ragazze che frequentano il terzo e ultimo anno delle scuole secondarie di primo grado e non raggiungono la sufficienza è del 38,5% per le competenze in Italiano e del 44,2% per quelle in Matematica.

La quota più alta di studenti che non raggiungono un livello sufficiente di competenze in Italiano o in Matematica è nelle regioni del Mezzogiorno: per l’Italiano, le situazioni più critiche sono in Sicilia (insufficienti il 50,2% degli studenti), in Calabria (49,4%), in Campania (46,1%) e in Sardegna (45,9%); per la Matematica in Sicilia (61,4%), in Calabria (60,7%), in Sardegna (58,1%) e in Campania (57,7%).

Diminuiscono i diplomati che non continuano gli studi

Sempre nel 2023, i giovani di 18-24 anni che hanno conseguito al più il titolo di scuola secondaria di primo grado e sono usciti dal sistema di istruzione e formazione sono il 10,5% dei giovani della stessa età. Questa quota è in continua diminuzione rispetto agli anni precedenti e ormai vicina al 9%, target proposto dall’Unione europea per il 2030.

In calo anche i Neet

In diminuzione anche la percentuale di giovani non più inseriti in un percorso scolastico/formativo e non impegnati in un’attività lavorativa, i Neet. Nel 2023, sul totale dei 15-29enni la quota di Neet è del 16,1%, in calo rispetto al 2022 (19,0%). Quattro regioni del Mezzogiorno presentano tuttavia valori superiori al 20%: la Sicilia, la Calabria, la Campania e la Puglia.

In aumento i laureati

Nel 2023 il 65,5% delle persone di 25-64 anni ha almeno una qualifica o un diploma secondario superiore (+2,5 punti percentuali rispetto al 2022). Tra le donne sono il 68,0% mentre tra gli uomini il 62,9%. Ancora sotto il 60% Campania (56,8%), Puglia (55,7%), Sardegna (55%) e Sicilia (54,9%).

Competenze digitali sbabili nell’uso di Internet

Nel 2023, in Italia, il 45,9% delle persone di 16-74 anni che ha usato Internet negli ultimi tre mesi ha competenze digitali almeno di base. Questo valore è stabile rispetto al 2021, circa 10 punti percentuali sotto al livello europeo del 55,5%. Dall’analisi delle singole regioni italiane emerge un forte gradiente tra Centro-nord e Mezzogiorno a sfavore di quest’ultimo, con l’eccezione della Sardegna che si attesta attorno al valore medio.

Stabile la lettura di libri, mentre la lettura di quotidiani è diminuita

L’indicatore che monitora la lettura di libri e quotidiani è diminuito di 2,5 punti percentuali negli ultimi quattro anni, dal 38,0% dei residenti del 2019 al 35,5% del 2023, su cui pesa l’andamento costantemente decrescente dei lettori di quotidiani. La percentuale di coloro che hanno letto quotidiani almeno tre volte la settimana passa dal 25,2% del 2019 al 21,3% del 2023 mentre la quota di persone che hanno letto quattro o più libri è rimasta stabile (22,3% nel 2019 e 22,6% nel 2023).

Cresce l’abitudine a recarsi in biblioteca

Nel 2023, il 12,4% delle persone di 3 anni e più si è recato in biblioteca almeno una volta nei 12 mesi precedenti l’intervista. Il dato è in aumento di 2,2 punti percentuali rispetto al 2022 ed è quasi raddoppiato rispetto al 2021 (7,4%, il valore più basso degli ultimi anni), ma ancora inferiore alla quota del 15,3% osservata nel 2019.

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Decreto Disabilità, approvato in via definitiva: eliminate le visite di rivedibilità e rimossi dalla normativa i termini “handicappato” e “portatore di Handicap”

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Il 15 aprile, il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che introduce norme per la Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole e della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato.

Questo è l’ultimo dei decreti attuativi della legge delega in materia di disabilità, la legge n. 227/2021.

Si tratta del cuore della riforma – spiega il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli – che semplifica il sistema di accertamento dell’invalidità civile, eliminando le visite di rivedibilità e che introduce il “Progetto di vita”, come strumento di accompagnamento nella vita delle persone. Si tratta di una rivoluzione culturale e civile, che sviluppa un nuovo paradigma nella presa in carico della persona con disabilità, eliminando le estreme frammentazioni tra le prestazioni sanitarie, socio sanitarie e sociali. Dal primo gennaio del 2025 si avvierà la sperimentazione, ma già da quest’anno partirà una formazione intensa e capillare tra Enti e categorie per l’adozione di questo nuovo modello”.

Siamo davanti ad una straordinaria opportunità per le persone con disabilità, per le famiglie, per il nostro Paese – conclude il Ministro Locatelli – Iniziamo a ribaltare la prospettiva e a parlare non più solo di assistenzialismo ma di valorizzazione delle persone, semplifichiamo e sburocratizziamo gli iter e soprattutto partiamo dai desideri e dalle scelte di ogni persona, come previsto dalla Convenzione Onu, per arrivare a un percorso di vita dignitoso per ogni persona. Per questa ragione un passo importante nella nuova visione che proponiamo è relativo alla modifica di tutte le leggi ordinarie: finalmente rimuoviamo i termini “handicappato” e “portatore di Handicap” per restituire dignità e centralità alla “Persona con disabilità”. La sfida è appena iniziata ma sono molto determinata e non mi fermerò”.

Il nuovo decreto è un passo avanti importante verso una società più inclusiva e attenta ai diritti di chi vive con una disabilità – ha commentato Gianfranco Salbini, presidente di Aipd Nazionale (Associaizone Italiana Persone Down) – Con l’introduzione del Progetto di vita su misura per ogni persona e con un sistema di valutazione dell’invalidità più semplice, stiamo promuovendo maggiore indipendenza e partecipazione nella vita di tutti i giorni”.

E aggiunge: “L’abbandono dei termini ‘handicappato’ e ‘portatore di Handicap’ nei testi normativi, non è solo un fatto linguistico, ma rappresenta un vero e proprio cambio di mentalità. Mettiamo al primo posto la dignità e il valore unico di ogni persona con disabilità. Dobbiamo essere consapevoli di quanto sia importante scegliere sempre parole che rispettino e includano tutti, come indicato dalle linee guida della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”.

Il testo entrerà in vigore il 30 giugno 2024 e prevede che alcune disposizioni, relative ad adempimenti successivi, divengano efficaci e si applichino dal 1° gennaio 2025. Inoltre, per tutto il 2025 sarà messa in atto una fase di sperimentazione, con l’applicazione a campione delle disposizioni in materia di valutazione di base e di valutazione multidimensionale.

Ddl voto in condotta approvato in Senato. Tutte le novità

da Tuttoscuola

Niente maturità con il 7 in condotta e multe fino a 10mila euro per i reati contro il personale scolastico. Con 74 sì, 56 no e nessun astenuto, approvato in Senato il disegno di legge sulla valutazione della condotta, il ddl di “Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti”. Il provvedimento, che contiene anche la norma (inserita in Commissione con un emendamento) per il ritorno nella scuola primaria dei giudizi sintetici, deve ora passare alla Camera.

Per quanto riguarda le scuole secondarie di II grado, se non si ha almeno il 7 in condotta non si viene ammessi all’anno successivo o all’esame di maturità. Nel caso il voto fosse pari a 6, si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica, con 5 arriva la bocciatura. Inoltre, l’assegnazione del 5, e quindi della conseguente bocciatura, potrà avvenire anche a fronte di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di istituto. Parlando poi di sospensioni, nel caso di provvedimenti che prevedono fino a due giorni di assenza dalle lezioni per gravi comportamenti, sarà possibile svolgere il recupero attraverso attività educative a scuola e una verifica finale da sottoporre al consiglio di classe. Invece, qualora la sospensione superasse i due giorni, si dovranno svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate. Introdotte multe “per i reati commessi in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola a causa o nell’esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni è sempre ordinato, oltre all’eventuale risarcimento dei danni, il pagamento di una somma da euro 500 a euro 10.000 a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa”, si legge nell’emendamento.

Bene l’approvazione al Senato della riforma della valutazione della condotta – commenta il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara – . Rappresenta un importante passo avanti nella costruzione di una scuola che responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti. A differenza di quanti parlano di misure autoritarie e inutilmente punitive, io rivendico la scelta di dare il giusto peso alla condotta nel percorso scolastico degli studenti. Ritengo che nel caso di atti di bullismo non solo sia inutile ma anche dannoso tenere il ragazzo lontano da scuola, lasciato a non fare nulla. Sono convinto che l’impegno in attività sociali sia molto più costruttivo, perché lo studente possa analizzare e comprendere i motivi dei propri comportamenti inappropriati. Far parte di una comunità comporta diritti e doveri, tra i quali il rispetto per i docenti, i propri compagni e i beni pubblici. È anche importante che chi abbia aggredito personale della scuola risarcisca la scuola per il danno di immagine che ha contribuito a creare. Per costruire una società realmente democratica, per combattere la violenza, per ridare centralità ai valori fondanti della nostra Costituzione si deve ripartire dalla scuola, ogni giorno in prima linea nell’educazione dei nostri giovani. Noi lo stiamo facendo”.

Contratti ATA per progetti finanziati dal PNRR, proroga possibile solo dopo provvedimento di legge autorizzativo. La nota MIM

da Tuttoscuola

Dal bilancio del Ministero sono stati ricavati 14 milioni utilizzabili per consentire la prosecuzione dei contratti di supplenza con i collaboratori scolastici per l’attuazione dei progetti finanziati dal PNRR (contrasto alla dispersione scolastica e riduzione dei divari territoriali). L’utilizzazione, tuttavia, potrà avvenire solo a seguito di un provvedimento legislativo che autorizzi tale destinazione. E’ quanto si apprende con la pubblicazione della nota n. 2845 del 16 aprile 2024, a firma dei due Capi Dipartimento (Istruzione e Risorse) del Ministero dell’Istruzione e del merito.

Occorrerà quindi attendere il varo di un prossimo intervento legislativo nel quale, come afferma espressamente la nota, sarà inserita una specifica disposizione autorizzativa che consentirà di procedere alla ricontrattualizzazione del personale collaboratore scolastico.

Nella nota MIM si specifica infatti che “Non appena entrerà in vigore una specifica norma di legge autorizzativa, che verrà inserita nel primo provvedimento utile, sarà possibile, attraverso il
sistema SIDI, procedere con la ricontrattualizzazione del personale ausiliario in parola”. 

Qui la nota MIM

Nota 18 aprile 2024, AOODGRUF 12087

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Dipartimento per le Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali
Direzione Generale per le Risorse Umane e Finanziarie – Ufficio VII

Alle Istituzioni Scolastiche ed Educative statali LORO E-MAIL
e, p.c. Agli Uffici Scolastici Regionali LORO E-MAIL

Oggetto: Quaderno n. 4, recante «Istruzioni per l’affidamento dei contratti di sponsorizzazioni nelle Istituzioni Scolastiche» – Avvio della consultazione on line.

Costruire il futuro, incontro con il Teatro Greco

Roma 17-4-2024 Fondazione Angelini Auditorium Massimo Ph: Cristian Gennari/Siciliani

FONDAZIONE ANGELINI A SUPPORTO DELL’EDUCAZIONE DEI GIOVANI: OLTRE 1.000 BIGLIETTI GRATUITI PER IL TEATRO GRECO DI SIRACUSA E UN CICLO DI INCONTRI FORMATIVI PER I LICEALI

Prende il via la prima edizione di “Costruire il futuro, incontro con il Teatro Greco”, l’iniziativa che vuole promuovere la diffusione della drammaturgia antica tra gli studenti dei licei romani.

Il progetto, nato dalla volontà di sostenere le scuole nella proposta di opportunità formative per i ragazzi, è promosso da Fondazione Angelini – l’ente interamente finanziato dagli utili di impresa del Gruppo Angelini Industries per sostenere progetti e interventi di natura solidale nel campo del sociale, della salute e della cultura – in collaborazione con Fondazione INDA per l’istituto del dramma antico, con il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio.

In occasione della presentazione del progetto lo scrittore e docente Alessandro D’Avenia ha incontrato oltre 800 ragazzi dei licei romani, all’Auditorium del Massimo a Roma, dialogando con loro sull’attualità della tragedia greca, dei suoi personaggi e delle sue trame che tanto hanno ancora da raccontare, anche alle nuove generazioni.

All’incontro hanno partecipato anche Gianluigi De Palo, Direttore generale di Fondazione Angelini, Sergio Marullo di Condojanni, CEO di Angelini Industries, Piero Petrucci, vice Direttore Ufficio Scolastico Regionale Lazio insieme a Marina Valensise, Consigliere Delegato della Fondazione Inda per l’Istituto del Dramma Antico.

A seguire sono state poi messe in scena due brevi pièce ispirate al dramma antico a cura dei ragazzi che frequentano i laboratori teatrali dell’Istituto Massimiliano Massimo e del Liceo Torquato Tasso di Roma.

L’iniziativa, partita nel novembre dello scorso anno con un bando di Fondazione Angelini alla quale hanno aderito 6 istituti romani, ovvero il liceo statale “Terenzio Mamiani”, l’Istituto di istruzione superiore “Tommaso Salvini”, il liceo ginnasio “Torquato Tasso” e i licei classici “Pilo Albertelli”, “Bertrand Russell” e “Luciano Manara”, prevede tre incontri di approfondimento con il coinvolgimento di grecisti, studiosi di cultura classica e registi, per poi dare agli studenti la possibilità di assistere gratuitamente dal vivo agli spettacoli Aiace” di Sofocle e “Fedra Ippolito portatore di corona” di Euripide in programma, a partire dal mese di maggio,  nell’ambito della 59° stagione del Teatro Greco di Siracusa.

Gli incontri previsti nell’ambito di “Aspettando la Stagione 2024” saranno online e a cura di Caterina Mordeglia dell’Università di Trento e Francesco Morosi dell’Università di Udine e si concentreranno in particolare sulle tre opere in cartellone per la stagione 2024, ovvero “Aiace”, “Fedra Ippolito portatore di corona” e “Miles Gloriosus”.

Il primo webinar dedicato a “L’eroe Aiace” è tenuto da Walter Lapini, professore ordinario di Lingua e Civiltà Greca presso l’Università di Genova che dialogherà insieme a Luca Micheletti, regista di “Aiaca”; il secondo su “La passione di Fedra” vedrà la partecipazione del filologo dell’Università di Pisa Guido Paduano; il terzo su “Plauto a Broadway” con il regista del “Miles gloriosus”, Leo Muscato che incontrerà la regista e docente dell’Università Suny Oneonta, State of New York, Kiara Pipino.

La Fondazione Angelini – ha spiegato Sergio Marullo di CondojanniCEO di Angelini Industries – ha a cuore i temi che riguardano giovani, famiglie ed educazione e il progetto “Costruire il futuro, incontro con il teatro greco” li riguarda tutti: educa i giovani attraverso la tragedia greca, che è sempre ricca di spunti; affianca le scuole offrendo contenuti importanti; sostiene le famiglie sollevandole dai costi di proposte culturali di alto livello. Per questo vogliamo lavorare sempre di più con le scuole perché abbiamo a cuore il futuro del Paese”.

“È importante educare i giovani alla bellezza. Quando poi la bellezza fa anche riflettere, si chiude il cerchio educativo. Con la Fondazione Angelini mettiamo al centro l’educazione dei giovani, i giovani stessi e le loro famiglie, pertanto questo progetto sarà il primo di una serie che faremo all’interno delle scuole e, alla luce dell’ampio riscontro e dell’entusiasmo di docenti e studenti, possiamo già annunciare che lo replicheremo il prossimo anno”,  ha dichiarato Gigi De PaloDirettore generale di Fondazione Angelini.

A nome di tutto il Consiglio di amministrazione dell’INDA – ha concluso Marina Valensiseconsigliere delegato dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico – desidero ringraziare la Fondazione Angelini per questa iniziativa di grande rilievo a favore degli studenti romani che premia l’impegno di un’azienda italiana di eccellenza nella formazione civile e culturale delle giovani leve, instradandole alla conoscenza della cultura classica attraverso l’esperienza diretta di idee, valori e modi di pensare che il teatro assicura grazie alla messa in scena di spettacoli tratti dai testi dei grandi tragediografi greci e latini”.