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CCNL Dirigenti Area “Istruzione e Ricerca” 2019 – 2021

Ipotesi CCNL (ARAN, 13 marzo 2024)
Dirigenti Area Istruzione e ricerca – Triennio 2019-2021


Il 13 marzo è stato sottoscritto, tra l’ARAN e le Organizzazioni Sindacali della dirigenza scolastica, l’ipotesi del CCNL 2019 – 2021 dell’Area “Istruzione e Ricerca”.

Il nuovo contratto riconosce alla categoria dei Dirigenti scolastici un significativo miglioramento del livello retributivo e interviene su diversi istituti contrattuali che porteranno ad una ricaduta positiva e attesa dalla categoria.

Grazie alla volontà manifestata dal Ministro con la nota inviata al Ministro per la Pubblica Amministrazione al fine della predisposizione dell’Atto di indirizzo, è stato possibile ottenere i risultati attesi da anni dai Dirigenti scolastici, proseguendo così un percorso di valorizzazione della figura del Dirigente scolastico, avviata dal Ministero dell’istruzione e del merito in occasione della sottoscrizione del CCNI per l’individuazione delle fasce di complessità, dei criteri di riparto e d’impiego della risorsa costituente il Fondo unico nazionale (FUN), tra quota destinata alla retribuzione di posizione e quota destinata alla retribuzione di risultato, per l’a.s. 2023/2024.

In particolare, Il nuovo contratto potrà consentire di riconoscere aumenti medi del 3,78%, parte dei quali sono stati destinati alla retribuzione di risultato. Il Ministero potrà, inoltre, riconoscere ulteriori incrementi per i dirigenti scolastici utilizzando specifiche ed ulteriori risorse destinate dalla legislazione vigente.

L’ipotesi di contratto prevede i seguenti aumenti mensili:

dal 1° gennaio 2019 di € 84,00
rideterminato dal 1° gennaio 2020 in € 130,00
rideterminato dal 1° gennaio 2021 in € 135,00
Il nuovo valore a regime annuo lordo per 13 mensilità dello stipendio tabellare è rideterminato, pertanto, da €. 45.260,73 in € 47.015,73.

Il valore della retribuzione di posizione parte fissa, con relativi oneri a carico del FUN, è incrementato a decorrere dal 1° gennaio 2021 di € 60,00 mensili lordi per 13 mensilità e, dunque, è rideterminato in € 13.345,11.

L’ipotesi di contratto sottoscritta, inoltre, è intervenuta su diversi istituti contrattuali nel senso auspicato dalla categoria, in particolare, rivedendo la materia della mobilità interregionale portando la percentuale dei posti disponibili annualmente per tale finalità dal 30% al 60%, fatta salva la capacità assunzionale e, dunque, i contingenti dei posti regionali messi a concorso.

È stata introdotta anche la figura del mentor, un dirigente o professionista esperto che potrà supportare ed affiancare i dirigenti scolastici neoassunti nella fase iniziale del servizio.

Assunzioni in CdM

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione di giovedì 3 agosto 2023, ha deliberato l’autorizzazione al Ministero dell’istruzione e del merito, per l’anno scolastico 2023/2024, ad assumere a tempo indeterminato, sui posti effettivamente vacanti e disponibili, un numero pari a:

  • 52 unità di personale educativo-PED;
  • 50.807 unità di personale docente (di cui 32.784 su posto comune e 18.023 su sostegno);
  • 419 unità di insegnanti di Religione cattolica;
  • 10.913 unità di personale assistenti tecnico ausiliari-ATA;
  • 280 unità di dirigenti scolastici.

“Si tratta di un significativo passaggio per il sistema nazionale d’istruzione e formazione, importante per la funzionalità della scuola italiana e per la riduzione del precariato. Al numero di 50.807 si aggiungeranno 30.000 posti per il prossimo concorso PNRR, programmato per settembre, al fine di realizzare nei prossimi anni il target finale di 70.000”, ha dichiarato il Ministro Giuseppe Valditara.

CCNI Dirigenti Scolastici

CCNI 1 agosto 2023
Individuazione delle fasce di complessità, dei criteri di riparto e impiego della risorsa costituente il Fondo unico nazionale (FUN), tra quota destinata alla retribuzione di posizione e quota destinata alla retribuzione di risultato, per l’a.s. 2023/2024

Ipotesi CCNI per l’individuazione delle fasce di complessità
Roma, 31 maggio 2023


Il Ministero dell’Istruzione e del Merito e i Sindacati della dirigenza scolastica all’unanimità hanno firmato l’1 agosto 2023 il testo definitivo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI). L’accordo individua le fasce di complessità, i criteri di riparto e d’impiego delle risorse che costituiscono il Fondo unico nazionale (FUN), tra quota destinata alla retribuzione di posizione e quota destinata alla retribuzione di risultato, per l’anno scolastico 2023/2024.

“La firma del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo conferma lo sforzo del MIM per garantire ai Dirigenti scolastici il giusto riconoscimento del loro ruolo nel sistema scolastico, prevedendo anche un innalzamento dei livelli retributivi in considerazione dell’impegno necessario a far fronte alle molteplicità di attività e responsabilità a cui la categoria è chiamata”, ha dichiarato il Ministro Giuseppe Valditara.

Dopo la certificazione dell’ipotesi di contratto da parte degli organi di controllo, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Dipartimento della funzione pubblica, si giunge così alla definitiva regolazione di un sistema che, fino a oggi, era contrassegnato da ingiustificate incongruità retributive tra i Dirigenti scolastici. Il CCNI prevede un miglioramento generalizzato e stabile delle retribuzioni grazie all’incremento della posizione di parte variabile, legata alla complessità delle Istituzioni scolastiche, e garantisce, al contempo, che nessun Dirigente scolastico subisca decrementi retributivi rispetto alla situazione attuale.

Il Ministero, su precisa indicazione del Ministro Valditara, ha agito, all’interno di una preziosa e fattiva collaborazione istituzionale con il MEF, per fare sì che il prossimo primo settembre (data di inizio del nuovo anno scolastico) possa diventare un momento di svolta per i presidi italiani.

Infatti, a partire da settembre 2023, per la prima volta dall’introduzione dell’autonomia scolastica, la categoria percepirà regolarmente i nuovi cedolini corrispondenti all’anno di riferimento, con una certezza degli importi e una conoscenza preventiva del livello di complessità dell’istituzione presso la quale prestano servizio. Gli importi delle posizioni variabili saranno aggiornati con gli incrementi rilevanti previsti dal nuovo Contratto nazionale.

In particolare, gli Uffici dell’Amministrazione centrale e periferica hanno lavorato per definire l’adozione di un Decreto direttoriale per ciascun territorio regionale e l’invio di tali Decreti per il visto alle ragionerie territoriali entro il 31 luglio, in modo che si possano aggiornare i cedolini in tempo utile.

Ipotesi CCNI per l’individuazione delle fasce di complessità

Ipotesi CCNI (31.5.23)
Individuazione delle fasce di complessità, criteri di riparto e impiego della risorsa costituente il Fondo unico nazionale (FUN), tra quota destinata alla retribuzione di posizione e quota destinata alla retribuzione di risultato, per l’a.s. 2023/2024


Il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le Organizzazioni Sindacali della dirigenza scolastica hanno sottoscritto oggi l’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) per l’individuazione delle fasce di complessità, dei criteri di riparto e d’impiego della risorsa costituente il Fondo Unico Nazionale (FUN), tra quota destinata alla retribuzione di posizione e quota destinata alla retribuzione di risultato, per l’anno scolastico 2023/2024.

Il Ministro Giuseppe Valditara ha espresso piena soddisfazione per la definizione delle trattative, che si sono concluse con la condivisione unanime delle parti sindacali. “Con il nuovo contratto si mette ordine in un sistema caratterizzato, fino a oggi, da differenze stipendiali inique e ingiustificate tra i Dirigenti scolastici, dall’incertezza delle retribuzioni e da situazioni di grave ritardo”, ha dichiarato il Ministro.

Si prevede un miglioramento generalizzato e stabile delle retribuzioni grazie all’incremento della posizione di parte variabile, legata alla complessità delle Istituzioni scolastiche, e allo stesso tempo si garantisce che nessun Dirigente delle oltre 8.000 scuole sul territorio nazionale subisca decrementi retributivi rispetto alla situazione attuale.

È avviato, quindi, un nuovo modello rispetto al passato, grazie al quale il contratto viene sottoscritto in tempo utile per l’avvio dell’anno scolastico di riferimento e prima dell’avvio delle procedure di mobilità. In questo modo, si consente ai Dirigenti Scolastici una scelta consapevole e informata della sede di servizio.

Il nuovo sistema nazionale si compone di tre fasce retributive, per la posizione di parte variabile, i cui importi sono migliorativi rispetto ai livelli attuali esistenti:

1)      Fascia A: 21.600 euro;
2)      Fascia B: 17.600 euro;
3)      Fascia C: 13.600 euro.

Questo positivo cambiamento è stato possibile grazie ai risparmi che il MIM ha potuto reperire per effetto di un’apposita misura normativa introdotta con la Legge di bilancio 2023.

Si conferma, così, l’impegno del Ministro a garantire ai Dirigenti scolastici il giusto riconoscimento del loro ruolo dirigenziale anche attraverso un innalzamento dei livelli retributivi, in considerazione degli impegni strategici che la categoria è chiamata a sostenere per garantire il buon funzionamento del sistema scolastico.

Assunzioni A.S. 2022/2023

Decreto Ministeriale 19 luglio 2022, AOOGABMI 184
Contingente autorizzato per le assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, da effettuarsi per l’anno scolastico 2022/23


Il Ministero dell’Istruzione, a seguito delle informative sindacali fatte in questi giorni, da ultima quella di ieri con i dirigenti scolastici, ha reso noto che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha autorizzato il contingente richiesto per le assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, da effettuarsi per l’anno scolastico 2022/23, pari a n. 94.130 posti. A questi si aggiunge l’autorizzazioneall’assunzione di 317 dirigenti scolastici e al trattenimento in servizio di 44 dirigenti scolastici, per complessive 361 unità a valere sui posti vacanti e disponibili.

Il contingente, ripartito tra gli USR, definisce le immissioni in ruolo del personale docente per l’anno scolastico 2022/23 secondo i criteri e le modalità operative per l’individuazione degli aventi titolo dalle diverse graduatorie finalizzate al reclutamento, sulla base delle disposizioni normative che regolano la materia. Il numero di posti su cui possono essere disposte le assunzioni a tempo indeterminato è assegnato per il 50% alle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami attualmente vigenti e, per il restante 50%, alle graduatorie ad esaurimento. L’obiettivo del provvedimento è garantire le assunzioni in tempo utile per il corretto avvio dell’anno scolastico.

La ripartizione delle assunzioni dei docenti è effettuata su base regionale secondo il documento allegato al decreto firmato dal Ministro Patrizio Bianchi.

Formazione nuovi DS e DSGA


Un Piano nazionale per avviare, già dal mese di novembre, la formazione dei nuovi dirigenti scolastici e dei nuovi direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA), per garantire un rapido rafforzamento del sistema d’istruzione in tutta Italia, all’inizio di un anno scolastico che dovrà segnare, per l’intera comunità dell’istruzione, la ripartenza e l’approdo a una nuova normalità dopo la fase dell’emergenza sanitaria.

Il Ministero dell’Istruzione ha immediatamente accolto la richiesta di un processo formativo approfondito e tempestivo da parte dei neoassunti dirigenti scolastici e DSGA. La formazione inizia con grande anticipo rispetto agli anni passati.

I piani sono già stati condivisi, in una fase di confronto, con le organizzazioni sindacali, la selezione dei tutor si concluderà entro ottobre e i corsi partiranno a novembre, a cura degli Uffici Scolastici Regionali.

Linee operative per la formazione e la valutazione dei dirigenti scolastici

Per i dirigenti scolastici sono previsti due differenti percorsi, finanziati in totale con risorse pari a 304.516 euro: attività di accompagnamento e l’attività di formazione vera e propria. Le prime, della durata di 35 ore, introdurranno il neoassunto al suo nuovo ruolo, secondo un ideale cronoprogramma degli impegni: operazioni di avvio dell’anno scolastico, organizzazione del lavoro del personale, valutazione e scrutini ecc.

Le attività di formazione avranno una durata di 40 ore, distribuite dal 20 ottobre 2020 al 30 aprile 2021, e saranno articolate in tre segmenti: area dell’ordinamento scolastico, area giuridico-amministrativa, area professionale e formativa, con particolare attenzione alle competenze digitali, all’accessibilità, all’inclusione.

La valutazione del periodo di formazione e prova sarà finalizzata a verificare la padronanza delle competenze professionali previste in merito a: possesso ed esercizio delle competenze gestionali ed organizzative; sviluppo e valorizzazione delle risorse umane; rapporti con la comunità scolastica, il territorio e i referenti istituzionali; analisi della realtà scolastica di assegnazione e progettazione delle iniziative volte al suo miglioramento.

Per ognuno dei quattro ambiti di valutazione, il dirigente scolastico neoassunto produrrà un sintetica documentazione delle azioni più significative svolte e, sempre per ognuno dei quattro ambiti, un breve report (massimo 3.000 battute) relativo a un’attività ad esso correlata. Questa documentazione, accompagnata da una relazione finale del tutor, verrà valutata dal Direttore generale dell’USR.

Piano di formazione per i neoassunti direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA)

Il piano di formazione per i DSGA neoassunti dispone di risorse pari a 228.275 euro, dovrà iniziare entro il 15 novembre 2020 e concludersi entro il 6 marzo 2021. Avrà la durata di 23 ore, articolate in tre fasi: incontri di formazione on line (12 ore); laboratori dedicati on line (8 ore); redazione di un elaborato finale (3 ore). Tra i temi che dovranno essere affrontati: gestione della scuola in fase di emergenza e ritorno alla normalità; competenze digitali; lavoro agile; gestione amministrativa e di bilancio, organizzazione del personale, relazioni sindacali.

Assunzioni in CdM

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 7 agosto 2020, ha approvato l’autorizzazione al Ministero dell’istruzione ad assumere, a tempo indeterminato, sui posti effettivamente vacanti e disponibili, per l’anno scolastico 2020-2021, un numero pari a:

  • n. 84.808 unità di personale docente;
  • n. 472 unità di insegnanti di religione cattolica;
  • n. 91 unità di personale educativo;
  • n. 11.323 unità di personale ATA, di cui n. 532 destinate alla trasformazione a tempo pieno di contratti a tempo parziale e n. 11 a tempo parziale;
  • n. 529 dirigenti scolastici.

Scuola, da CdM via libera a 97.223 assunzioni e 1,3 miliardi aggiuntivi per la ripresa di settembre

Il Consiglio dei Ministri, nella riunione di ieri sera, ha dato il via libera all’autorizzazione all’assunzione a tempo indeterminato di 97.223 unità tra docenti, personale educativo, ATA e dirigenti scolastici.

Nel dettaglio, l’autorizzazione prevede che si possano assumere:

• 84.808 unità di personale docente;

• 472 unità di insegnanti di religione cattolica;

• 91 unità di personale educativo;

• 11.323 unità di personale ATA, di cui 532 destinate alla trasformazione a tempo pieno di contratti a tempo parziale e 11 a tempo parziale;

• 529 dirigenti scolastici (458 assunzioni da scorrimento della graduatoria del concorso del 2017, 29 dalla graduatoria del 2011 e 42 per trattenimenti in servizio).

Inoltre, con l’approvazione del Dl Agosto il Consiglio dei Ministri ha autorizzato lo stanziamento di ulteriori 1,3 miliardi di euro per la ripresa di settembre che, sommati agli oltre 1,6 miliardi del Decreto Rilancio, portano le risorse per la riapertura di settembre a un totale di oltre 2,9 miliardi di euro. In particolare, questo stanziamento sarà impiegato per ulteriore organico, affitto di spazi, risorse per gli Enti locali.

Contratto Area dirigenziale Istruzione e Ricerca

Il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dell’area istruzione e ricerca per il Triennio 2016-2018 è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.168 del 19-07-2019

L’8 luglio 2019, alle ore 17,00, all’ARAN, le OO.SS. firmano il CCNL dell’area dirigenziale Istruzione e Ricerca per il triennio 2016-2018.

CCNL Area dirigenziale Istruzione e Ricerca 2016-2018


Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione dell’11 giugno 2019, ha deliberato l’autorizzazione al Ministro per la pubblica amministrazione all’espressione del parere favorevole verso l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Area istruzione e ricerca per il triennio 2016-2018, sottoscritta dall’ARAN e dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali di categoria il 13 dicembre 2018 e relativo al personale dirigente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e a tempo determinato di cui all’art. 7, comma 4 del CCNQ per la definizione dei comparti di contrattazione e delle relative Aree dirigenziali del 13/7/2016.


Firmata il 13 dicembre 2018 l’ipotesi di CCNL dell’area dirigenziale Istruzione e Ricerca.


MIUR, Bussetti: “Firmato il nuovo contratto per dirigenti di scuole, università ed enti di ricerca. Risultato importante e atteso da tempo”

Un nuovo contratto per 7.452 dirigenti scolastici e 353 dirigenti delle università e degli enti di ricerca, inclusi quelli andati in pensione tra il 2016 e il 2018.

La firma è avvenuta nella tarda serata di ieri all’ARAN. Si tratta del primo contratto della dirigenza che viene rinnovato.

“È un risultato di grande importanza – dichiara il Ministro Marco Bussetti -. Il nuovo contratto è stato, da subito, uno dei nostri obiettivi prioritari. Ritengo particolarmente importante che i dirigenti scolastici ottengano finalmente una retribuzione che li avvicina agli altri dirigenti dello Stato. Ringrazio anche i sindacati per il clima costruttivo in cui si è potuta svolgere la trattativa”.

Le novità
Per i dirigenti viene previsto un nuovo modello di relazioni sindacali, improntate a una partecipazione consapevole e al dialogo costruttivo e trasparente. Viene inoltre aggiornato il codice disciplinare, per tenere conto delle novità legislative intervenute in questi anni e per una migliore tutela degli studenti e della corretta funzionalità dei servizi.

I dirigenti scolastici, per la prima volta da quando, nel 1998, ne fu istituita la figura, ottengono l’equiparazione stipendiale con gli altri dirigenti statali.


Il 13 e 26 settembre, l’8, 11, 18 e 30 ottobre, il 15 e 28 novembre, il 12 e 13 dicembre 2018 proseguono le trattative presso l’ARAN per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Area dirigenziale Istruzione e Ricerca per il triennio 2016-2018.


Il 24 luglio 2018 le OO.SS. sono invitate presso l’ARAN per la seconda riunione del tavolo negoziale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Area dirigenziale Istruzione e Ricerca per il triennio 2016-2018.


Il 14 maggio 2018 le OO.SS. sono invitate presso l’ARAN per l’apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale dell’Area dirigenziale Istruzione e Ricerca per il triennio 2016-2018.

CCNL in Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione dell’11 giugno 2019, ha deliberato l’autorizzazione al Ministro per la pubblica amministrazione all’espressione del parere favorevole verso l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Area istruzione e ricerca per il triennio 2016-2018, sottoscritta dall’ARAN e dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali di categoria il 13 dicembre 2018 e relativo al personale dirigente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e a tempo determinato di cui all’art. 7, comma 4 del CCNQ per la definizione dei comparti di contrattazione e delle relative Aree dirigenziali del 13/7/2016.

Valutazione dei Dirigenti scolastici

A.S. 2018-2019

Nota esplicativa 2 aprile 2019, n. 4
Il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici per l’a.s. 2018/19


Firmato il 4 marzo 2019 l’Accordo MIUR-OO.SS. relativo al procedimento di valutazione dei Dirigenti Scolastici per l’a.s. 2018/2019


A.S. 2017-2018

Con Nota 16 luglio 2018, AOODGOSV 12106, la scadenza per la chiusura delle funzioni per la compilazione online del Portfolio del Dirigente scolastico è stata prorogata dal 31 luglio al 31 agosto 2018.


A partire dal 20 aprile 2018 sul Portale del Sistema nazionale Area Dirigenti – Portfolio DS – Accedi ai servizi di valutazione (raggiungibile all indirizzo https://snv.pubblica.istruzione.it/snv-portale-web/) sono aperte le funzioni per procedere alla compilazione online del Portfolio del Dirigente scolastico.

Cronoprogramma procedimento di valutazione DS – A.S. 2017/18


A.S. 2016-2017

Come previsto dalla Nota 27 aprile 2017, AOODGOSV 4555, a partire dal giorno 27 aprile 2017 e fino al 30 giugno 2017 (prorogato al 31 luglio 2017 dalla Nota 8 giugno 2017, AOODPIT 1182) sul Portale del Sistema nazionale di valutazione (Area Dirigenti – Portfolio DS) sono aperte le funzioni per procedere alla compilazione online del Portfolio del Dirigente scolastico, strumento alla base del procedimento di valutazione, previsto dalle Linee guida di attuazione della Direttiva 18 agosto 2016, AOOUFGAB 36 (vd. Nota esplicativa n. 2).

Non saranno svolte visite da parte dei Nuclei nell’a.s. 2016/17; la valutazione di prima istanza da parte del Nucleo di valutazione e la valutazione finale da parte del Direttore dell’USR avverranno, rispettivamente, entro novembre ed entro dicembre 2017.

La Direttiva ministeriale n. 239, firmata il 21 aprile 2017, avente ad oggetto “Modifiche alla Direttiva 18 agosto 2016 n. 36 sulla valutazione dei dirigenti scolastici“,  prevede che il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici non avrà effetto sulla determinazione della retribuzione di risultato per l’anno scolastico 2016/17, ma a partire dall’anno scolastico 2017/18.
I riscontri e le osservazioni degli Uffici scolastici regionali sulla procedura di valutazione  saranno inviati ad un Osservatorio (previsto dall’art. 12 della Direttiva), in via di definizione con specifico decreto ministeriale.


Come previsto dalla Nota 11 luglio 2017, AOODGOSV 8603, dal 14 luglio al 31 agosto 2017, sul Portale del Sistema nazionale di valutazione, sono aperte le funzioni per procedere alla compilazione online del Portfolio per i Dirigenti scolastici con incarichi presso l’Amministrazione centrale e periferica del MIUR, altra amministrazione dello Stato, enti pubblici o privati, con retribuzione a carico dell’Amministrazione scolastica.




Faq – Domande Frequenti

IL PORTFOLIO E LA SUA COMPILAZIONE

Parte prima del Portfolio – Anagrafe professionale

  1. Che rilievo assume la parte prima del Portfolio nel procedimento di valutazione?

La prima parte del Portfolio ha l’obiettivo specifico di illustrare e descrivere la “storia” professionale del Dirigente adottando un modello unico di riferimento a livello nazionale e perciò comparabile. L’anagrafe professionale intende raccogliere tutte le informazioni professionali più rilevanti e sarà aggiornabile annualmente. Ogni Dirigente avrà la possibilità di integrare l’anagrafe allegando il proprio curriculum vitae e alcuni documenti che attestino aspetti particolarmente significativi della propria professionalità. Il contenuto dell’anagrafe professionale non influisce sulla compilazione delle rubriche di valutazione da parte dei componenti dei Nuclei di valutazione, ma permette ad essi di poter focalizzare con immediatezza gli elementi informativi più rilevanti sul Dirigente da valutare.

Parte seconda del Portfolio – Autovalutazione e bilancio delle competenze

  1. Che scopo ha la parte seconda del Portfolio?

L’autovalutazione intende tracciare un profilo professionale organico del Dirigente scolastico ed è strutturata prendendo in considerazione le cinque dimensioni professionali riprese dai criteri del comma 93 (citate sotto ogni definizione delle cinque sezioni), dall’esperienza professionale e dalla letteratura nazionale e internazionale sulla leadership. L’obiettivo della compilazione della parte relativa all’autovalutazione è “consentire al Dirigente scolastico una riflessione sul suo ruolo e sui suoi punti di forza/debolezza, nell’ottica dello sviluppo e del miglioramento della professionalità” (Portfolio, p. 8). L’autovalutazione è dunque uno strumento di utile riflessione sul proprio lavoro e sulla coerenza tra le azioni dirigenziali “quotidiane” e gli obiettivi strategici. Non è necessario che il Dirigente scolastico alleghi documentazione a conforto dei livelli che egli stesso si attribuisce, avendo comunque la possibilità di motivare la scelta nell’apposito campo libero.

  1. Che rilievo assume l’autovalutazione nel procedimento di valutazione?

L’autovalutazione non è elemento di valutazione e non influisce sulla compilazione delle rubriche di valutazione da parte dei componenti dei Nuclei di valutazione. Il procedimento di valutazione non prevede che i Nuclei debbano procedere ad una conferma o meno dell’autovalutazione del Dirigente scolastico. Ciò dovrebbe essere ancora più chiaro se si riflette sul fatto che la compilazione della parte seconda del Portfolio è facoltativa. Sia nelle rubriche di autovalutazione sia nelle rubriche di valutazione vengono utilizzati i medesimi descrittori, quantunque raggruppati diversamente, con lo scopo di permettere al Dirigente di compiere un’autovalutazione che prenda in considerazione tutti gli aspetti oggetto di valutazione della sua azione professionale complessiva.

  1. È opportuno compilare il campo “Elementi di contesto”?

La descrizione del livello di complessità del contesto in cui il Dirigente scolastico opera può risultare sicuramente utile per comprendere vincoli e opportunità che impattano sulla sua azione professionale. Molte scelte strategiche del Dirigente scolastico sono orientate, e a volte condizionate, dal contesto nel quale si trova ad operare. Una sintetica ma significativa descrizione del contesto può perciò servire al Dirigente scolastico per meglio motivare le scelte concernenti gli obiettivi e le azioni professionali, e sarà anche di fondamentale importanza per il Nucleo di valutazione, al fine di poter comprendere meglio il contributo del Dirigente scolastico al processo di miglioramento.

Parte terza del Portfolio – Obiettivi e azioni professionali

  1. Che rilievo assume la parte terza del Portfolio nel procedimento di valutazione?

La parte terza del Portfolio assume un rilievo fondamentale tra le fonti da cui il Nucleo di valutazione trae elementi utili per la formulazione del giudizio complessivo per ognuna delle tre aree, in quanto grazie ad essa si può evincere specificatamente “il contributo del dirigente al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico previsti nel rapporto di autovalutazione” (Portfolio, p. 22).

  1. È opportuno che il Dirigente scolastico nella parte terza del Portfolio indichi tutte le azioni professionali svolte per la realizzazione degli obiettivi di processo indicati nel RAV?

È opportuno che il Dirigente scolastico si concentri, a propria scelta, sulla base delle risultanze del RAV e degli obiettivi inseriti nella lettera di incarico, su alcune azioni professionali significative (indicativamente due o tre) e descriva brevemente le azioni realizzate, documentando anche i processi più significativi avviati per il perseguimento degli obiettivi di miglioramento della scuola, con la possibilità di allegare file con dati ed evidenze, se non già contenuti nella documentazione inserita in piattaforma. In particolare il Dirigente scolastico, nella parte terza, dovrebbe riportare quelle azioni che evidenziano il valore aggiunto del proprio specifico professionale nella scuola.

  1. Perché la parte terza del Portfolio è strutturata su otto aree?

Le prime sette aree di processo non sono altro che le “le aree di miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche e formative direttamente riconducibili al dirigente scolastico, ai fini della valutazione dei risultati della sua azione dirigenziale, secondo quanto previsto dall’articolo 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, e dal contratto collettivo nazionale di lavoro”, ai sensi dell’art. 6 comma 2, punto 2 del D.P.R. 80/2013. Inoltre, sono le aree all’interno delle quali si riconducono gli obiettivi di processo del RAV, interni al Piano di miglioramento, cui si collegano le più significative azioni professionali messe in atto dal Dirigente scolastico per il perseguimento degli obiettivi di miglioramento della scuola inseriti nella lettera di incarico (Portfolio, p. 15). Ad ogni modo il Dirigente scolastico nella compilazione della parte terza del Portfolio può decidere di non riferirsi esclusivamente alle azioni collegate con le sette aree degli obiettivi di processo, ma può inserire anche le azioni per il perseguimento degli obiettivi nazionali e regionali (tutti gli obiettivi presenti nella lettera di incarico saranno infatti riportati proprio all’inizio della parte terza). A tale scopo è presente l’area di processo “Altro”. In sostanza ciò che si chiede al Dirigente scolastico è di fare una selezione mirata delle azioni più significative che permettano al Nucleo di rilevare lo specifico della sua azione professionale.

  1. Quale è la funzione della parte terza del Portfolio rispetto alla compilazione delle rubriche di valutazione da parte del Nucleo di valutazione?

La parte terza del Portfolio è ineludibile nel processo di valutazione: in essa il Dirigente scolastico deve riportare e documentare cosa secondo lui è significativo e specifico della sua professionalità. Al Nucleo spetta valutare il contributo al perseguimento dei risultati di miglioramento previsti nel RAV (così come previsto dal comma 93 dell’art. 1 della L. 107/2015), facendo riferimento a diverse fonti ed evidenze, fra cui sicuramente la parte terza del Portfolio, ma anche ad altri documenti e la stessa visita e/o interlocuzione diretta (Portfolio, p. 23). La valutazione del Nucleo, quindi, deve tener opportunamente conto delle azioni professionali indicate dal Dirigente scolastico nella parte terza, ma deve anche rilevare tutti gli aspetti interni ai criteri del comma 93.

  1. Non sussiste il rischio che l’esplicita connessione delle azioni del Dirigente scolastico soltanto con gli obiettivi desunti dal RAV porti a sottovalutare aspetti rilevanti dell’azione del Dirigente scolastico non contemplate nel RAV?

Tale rischio potenzialmente non sussiste, in quanto il procedimento di valutazione del Dirigente scolastico è rivolto a tutta la sua azione professionale, che deve essere letta in modo globale e unitario, e il Nucleo di valutazione, proprio per valutare gli aspetti più generali dell’azione dirigenziale collegati con i criteri del comma 93 dell’art. 1 della Legge 107/2015, deve prendere in considerazione tutta una serie di documenti specificamente indicati nel Portfolio. È ovvio che nella sua quotidianità professionale il Dirigente scolastico svolge molte azioni, ma all’interno del procedimento di valutazione i passaggi ineludibili in cui si può riscontrare la pertinenza e la coerenza dell’azione dirigenziale volta al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico sono le azioni legate agli obiettivi di processo interni al Piano di miglioramento.

  1. Considerato che ad oggi non è stato definito un modello specifico di RAV per i CPIA e pertanto per i Dirigenti scolastici dei Centri non è stato possibile definire degli obiettivi da inserire all’interno del nuovo incarico o ad integrazione dell’incarico in essere a partire dal RAV, il perseguimento di quali obiettivi il Dirigente è tenuto a documentare?

Tutti i CPIA hanno definito all’interno del proprio PTOF le priorità di miglioramento per il prossimo triennio. Il MIUR ha chiesto ai CPIA la trasmissione del PTOF e lo stralcio degli obiettivi di miglioramento ove inseriti nel Piano Triennale deliberato. Tali obiettivi, a seguito di verifica da parte del Direttore USR, sono stati utilizzati per la definizione dell’incarico dei Dirigenti scolastici in quanto a tutti gli effetti obiettivi di miglioramento della scuola.

  1. Che funzione svolge il Repertorio del Dirigente scolastico? È obbligatorio che il Dirigente scolastico vi faccia riferimento?

Il Repertorio è da intendersi come puro e semplice strumento di orientamento professionale, messo a disposizione del Dirigente scolastico esclusivamente al fine di supportarlo nella compilazione della parte terza del Portfolio: di conseguenza, non è obbligatorio che vi si faccia riferimento.

Parte terza del Portfolio – Sezione di caricamento dei documenti

  1. Quali documenti devono essere caricati obbligatoriamente nella sezione riservata presente nella parte terza del Portfolio?

Il Dirigente scolastico avrà cura di provvedere al caricamento dei documenti indicati nell’Allegato n. 1, la cui consultazione è ineludibile da parte del Nucleo di valutazione. Il Dirigente scolastico potrà nella stessa sezione caricare pochi e significativi altri documenti che riterrà strettamente necessari per fornire al Nucleo elementi particolarmente utili per la valutazione relativamente ai criteri generali indicati dalla L. 107/2015.

IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI PER L’A.S. 2016/17

  1. Cosa determinano le modifiche alla Direttiva 36 sul procedimento di valutazione dei Ds?

La Direttiva ministeriale n. 239 del 21/04/2017, avente ad oggetto “Modifiche alla Direttiva 18 agosto 2016 n. 36 sulla valutazione dei dirigenti scolastici” ed in corso di registrazione, ha stabilito che il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici avrà effetto sulla determinazione della retribuzione di risultato a partire dall’anno scolastico 2017/2018. Di conseguenza nel corrente anno scolastico, 2016/2017, il procedimento verrà attuato ma senza produrre effetti sulla retribuzione di risultato, che sarà determinata, come negli anni precedenti, in relazione alla fascia di complessità dell’istituzione scolastica per la quale è stato conferito l’incarico dirigenziale

  1. I Dirigenti scolastici che andranno in quiescenza a partire dall’a.s. 2017/2018 saranno oggetto di valutazione?

Le modifiche apportate dalla Direttiva ministeriale 239 del 21/04/2017 comportano di fatto l’esclusione dal procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici che andranno in quiescenza a partire dall’a.s. 2017/2018, in quanto la loro retribuzione di risultato non sarà determinata dalla valutazione e gli stessi consigli di miglioramento interni al procedimento di valutazione non saranno ovviamente attuabili nei prossimi anni. I Direttori degli USR comunicheranno ai Dirigenti scolastici che saranno posti in quiescenza a partire dall’a.s. 2017/2018 l’esclusione dal procedimento di valutazione e dalla richiesta di compilazione del Portfolio.

  1. Per il corrente anno scolastico sono previste le visite presso le istituzioni scolastiche?

In considerazione del fatto che quest’anno i Nuclei di valutazione potranno iniziare a operare con l’inizio di giugno e che i mesi di giugno-luglio-agosto sono densi di impegni, è diventato inevitabile, per questo anno scolastico, sospendere le visite. Sono confermati, invece, i contatti a distanza: tutti i Dirigenti scolastici verranno contattati dai Nuclei entro novembre per approfondimenti sul Portfolio e sulla documentazione allegata.


Scuola, on line il portfolio del dirigente scolastico
Strumento chiave per lo sviluppo professionale e la valutazione

La valutazione delle e dei dirigenti scolastici entra nel vivo: è disponibile da oggi, sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la versione elettronica del portfolio del dirigente scolastico che conterrà informazioni che vanno dal curriculum, al bilancio delle competenze, agli obiettivi e alle azioni professionali.

Il portfolio consentirà alle dirigenti e ai dirigenti di analizzare i loro compiti e le loro competenze, di fare il punto sugli obiettivi di miglioramento. Sarà quindi uno strumento di supporto per il loro sviluppo professionale, ma anche uno strumento chiave per il processo di autovalutazione e di valutazione.

Il portfolio si compone di quattro parti. La prima (anagrafe professionale) raccoglierà informazioni professionali, dal titolo di studio agli incarichi ricoperti, sarà compilata dalle e dai dirigenti e sarà resa pubblica. La seconda parte riguarderà l’autovalutazione e il bilancio delle competenze: ogni dirigente potrà compilarla (non è obbligatorio) analizzando la propria capacità di gestione, di valorizzazione del personale, di promozione della partecipazione, di monitoraggio e rendicontazione. Questa parte consentirà a ciascuna e ciascun dirigente di riflettere sui propri punti di forza e debolezza, nell’ottica del miglioramento della propria professionalità. La terza parte, particolarmente rilevante ai fini della valutazione, sarà dedicata agli obiettivi e alle azioni professionali, sarà obbligatoria e pubblica, sarà compilata dalle e dai dirigenti che dovranno descrivere le azioni realizzate per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano di miglioramento della loro scuola. Infine la quarta parte sarà dedicata alla  valutazione e agli eventuali consigli di miglioramento, sarà riservata al Nucleo di Valutazione, al Direttore dell’USR e al Dirigente scolastico.

Un primo video tutorial  introduce ed illustra l’utilizzo del portfolio. Ci sarà tempo, per la compilazione, fino al 30 giugno. Le dirigenti e i dirigenti hanno già avuto, l’8 febbraio scorso, una versione cartacea del portfolio per poter familiarizzare con lo strumento. La versione on line, intuitiva e di facile utilizzo, facilita la compilazione, che non richiede un investimento di tempo gravoso: si tratta di fare sintesi di informazioni e documenti già in possesso e soprattutto di evidenziare il proprio specifico professionale per il perseguimento degli obiettivi di miglioramento della scuola. La valutazione delle dirigenti e dei dirigenti ha preso il via ufficialmente con la direttiva numero 36 dello scorso agosto.

Nel frattempo sono stati adottati e pubblicati i Piani regionali di valutazione da parte degli Uffici scolastici. Tra febbraio e marzo le dirigenti e i dirigenti sono stati abbinati ai nuclei di valutazione, nei cui confronti sono state svolte  attività di informazione e formazione, che continueranno anche nei prossimi mesi. Fino a giugno si procederà con la compilazione del portfolio. Fra l’estate e l’autunno ci sarà da parte dei nuclei la vera e propria fase di valutazione  a partire dalla documentazione interna al  portfolio. Dall’anno scolastico 2017/2018 la retribuzione di risultato delle e dei dirigenti sarà legata al processo di valutazione.


Pubblicate le Linee guida per l’attuazione della Direttiva n. 36, del 18 agosto 2016, sulla valutazione dei dirigenti scolastici

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Valutazione dei dirigenti scolastici, pubblicate le Linee Guida

Giannini: “Processo atteso da 15 anni, aiuterà il miglioramento del sistema scolastico”

Sono disponibili da oggi sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca le Linee Guida per la valutazione dei dirigenti scolastici. Il documento rende operativa la direttiva firmata nei mesi scorsi dal Ministro Stefania Giannini.
“Si tratta di un processo atteso da 15 anni che ha lo scopo di investire sul miglioramento della professionalità dei nostri dirigenti, figure chiave dell’autonomia scolastica – sottolinea il Ministro -. Il sistema di valutazione a cui abbiamo lavorato è un sistema leggero, che si basa sui documenti e gli strumenti di pianificazione e programmazione che le scuole già utilizzano. Nessun appesantimento burocratico. Si parte dall’autovalutazione dei dirigenti che saranno poi accompagnati nel miglioramento del loro lavoro. La valutazione che parte oggi è un processo di supporto a tutto il sistema scolastico”.

Il documento

  • Le Linee guida individuano la tempistica del processo, i documenti e le procedure che saranno utilizzati per valutare i dirigenti, le dimensioni professionali che avranno un peso nel giudizio formulato dai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali attraverso la valutazione elaborata dai Nuclei preposti.
    Prima scadenza, gli obiettivi da assegnare ai presidi: già in questi giorni i Direttori degli USR li stanno definendo ed assegnando ai dirigenti scolastici. Gli obiettivi da raggiungere, coerenti con il Rapporto di autovalutazione e il Piano di miglioramento e formativo delle scuole, saranno validi per tre anni. Entro dicembre saranno formulati i Piani regionali per la valutazione. Mentre fra gennaio e maggio i dirigenti scolastici saranno coinvolti in un processo di autovalutazione attraverso una piattaforma on line simile a quella utilizzata per la produzione del Rapporto di autovalutazione da parte delle scuole.
    Cosa faranno i dirigenti? Scatteranno la fotografia del loro operato. Dovranno evidenziare, fra l’altro, le modalità organizzative messe in atto nella loro scuola, le modalità di gestione del personale, le azioni messe in campo per promuovere la partecipazione della comunità scolastica e il rapporto con le realtà del territorio e come hanno promosso il raggiungimento degli obiettivi che hanno ricevuto.
    Entro agosto 2017 ci sarà una valutazione di prima istanza da parte del Nucleo regionale con possibili visite nelle scuole. Successivamente arriverà la valutazione finale da parte del Direttore dell’USR. La restituzione dei riscontri della valutazione da parte del Direttore avverrà entro dicembre 2017.
    L’azione del Dirigente sarà valutata su tre diverse dimensioni professionali:
  • Direzione unitaria, promozione della partecipazione, competenze gestionali e organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati (a quest’area viene attribuito un peso pari al 60% nel risultato finale);
  • Valorizzazione delle risorse professionali, dell’impegno e dei meriti professionali (avrà un peso del 30%);
  • Apprezzamento dell’operato all’interno della comunità professionale e sociale (avrà un peso del 10%).

La valutazione avrà cadenza annuale e inciderà sulla retribuzione di risultato dei dirigenti scolastici. Quattro i livelli di raggiungimento degli obiettivi previsti: “pieno raggiungimento”, “avanzato raggiungimento”, “buon raggiungimento”, “mancato raggiungimento”.


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Martedì 28 giugno, alle ore 10.30, presso la Sala Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in Viale Trastevere 76/a, sono presentate la Direttiva e la prima nota applicativa sul Sistema di Valutazione dei Dirigenti Scolastici.


Valutazione dei dirigenti scolastici, firmata la direttiva
Giannini: “Da oggi abbiamo uno strumento in più per
il miglioramento del sistema”

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato stamattina la direttiva per la valutazione dei dirigenti scolastici. “Dopo 15 anni di incertezze, attese e sperimentazioni, oggi siamo nelle condizioni di realizzare pienamente la valutazione dei dirigenti scolastici. Questo grazie ad un rinnovato quadro normativo, allo stanziamento di specifiche risorse economiche e alla presenza di risorse umane aggiuntive fra gli ispettori. Tutti effetti della legge 107, la Buona Scuola”, ha commentato Giannini, presentando il documento a Viale Trastevere alla presenza dei direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali.

“Ora – ha proseguito – abbiamo in mano uno strumento in più per ottenere un obiettivo importante: il miglioramento del sistema scolastico”. Tre i criteri in base ai quali saranno valutati i dirigenti: “La capacità di indirizzo e di gestione della scuola peserà per il 60% sulla valutazione complessiva – ha spiegato il Ministro -. La capacità di valorizzare le risorse umane, il personale della scuola tutto (docente, amministrativo, tecnico e ausiliario) peserà per il 30%. Il restante 10% si baserà sull’apprezzamento dell’operato del dirigente da parte della comunità scolastica, di coloro che vivono e lavorano nella scuola”. I criteri sono contenuti nelle Linee Guida che saranno abbinate alla direttiva.

Cosa accade ora, in concreto? Ad agosto i dirigenti, oltre 7.000 in tutto il Paese, firmeranno il loro incarico all’interno del quale, per la prima volta, saranno inseriti obiettivi di miglioramento di tre tipi: obiettivi generali individuati dal Ministero, obiettivi legati alle specificità del territorio individuati dagli USR e obiettivi specifici collegati alla scuola che deriveranno dal RAV (il Rapporto di autovalutazione) dell’istituto che il dirigente dovrà guidare. Il RAV è il documento che, dallo scorso anno, le scuole hanno cominciato a compilare per darsi un ‘voto’ sulle cose fatte e fissare le priorità di sviluppo per gli anni successivi.

Un apposito nucleo di esperti compilerà la valutazione dei dirigenti. Quattro i ‘gradi’ di valutazione previsti dalla direttiva: mancato raggiungimento degli obiettivi, buon raggiungimento degli obiettivi, avanzato raggiungimento degli obiettivi, pieno raggiungimento degli obiettivi. L’esito della valutazione sarà utilizzato per la retribuzione di risultato dei dirigenti. Niente più fondi a pioggia, come accade oggi. In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi il dirigente potrà essere assegnato, in prima battuta, ad altra scuola. Se la valutazione negativa si ripeterà, sarà messo a disposizione dell’Ufficio Scolastico per svolgere altre mansioni. La valutazione si svolgerà con cadenza annuale a partire dal mese di settembre.



Illustrata alle OO.SS., il 6 maggio, la direttiva sulla valutazione dei Dirigenti scolastici

Come previsto dall’art. 1, cc. 93-94, della Legge 107/15, la valutazione dei dirigenti scolastici è effettuata dal Nucleo per la Valutazione dei Dirigenti scolastici (art. 25, c. 1, D.Lvo 165/01) ed è

  • coerente con l’incarico triennale e con il profilo professionale,
  • connessa alla retribuzione di risultato.

Nell’individuazione degli indicatori per la valutazione del dirigente scolastico si tiene conto

  • del contributo del dirigente al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico previsti nel RAV (DPR 80/13), in coerenza con le disposizioni contenute nel D.Lvo 150/09,
  • dei seguenti criteri generali:

a) competenze gestionali ed organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell’azione dirigenziale, in relazione agli obiettivi assegnati nell’incarico triennale;
b) valorizzazione dell’impegno e dei meriti professionali del personale dell’istituto, sotto il profilo individuale e negli ambiti collegiali;
c) apprezzamento del proprio operato all’interno della comunità professionale e sociale;
d) contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici, nell’ambito dei sistemi di autovalutazione, valutazione e rendicontazione sociale;
e) direzione unitaria della scuola, promozione della partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il contesto sociale e nella rete di scuole.

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Al via la valutazione dei dirigenti scolastici

Giannini: “Finalmente un sistema per valorizzarli e incentivare il miglioramento”

Le competenze gestionali e amministrative, la capacità di valorizzare il personale scolastico, l’apprezzamento del loro operato da parte della comunità scolastica. Sono alcuni dei criteri in base ai quali, a partire da settembre, saranno valutati i dirigenti scolastici.

“Dopo anni di attese, rinvii e sperimentazioni finalmente si parte. Con la Buona Scuola abbiamo messo i dirigenti scolastici al centro di un preciso progetto culturale che valorizza l’autonomia scolastica. Abbiamo dato a quelli che una volta si chiamavano presidi più strumenti per poter lavorare e più responsabilità. Per questo è necessario attivare un sistema oggettivo e trasparente di valutazione del loro operato che preveda incentivi crescenti per chi raggiunge gli obiettivi di miglioramento della propria scuola”, spiega il Ministro Stefania Giannini.

Oggi la direttiva sulla valutazione dei dirigenti scolastici è stata illustrata al Miur alle Organizzazioni Sindacali e sarà firmata nei prossimi giorni dal Ministro dell’Istruzione dopo il vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Di valutazione dei dirigenti si parla dal 2000, sono state fatte alcune sperimentazioni negli anni successivi, ma il sistema non è mai concretamente partito.
Cosa accadrà con la nuova direttiva? Quando firmeranno il loro contratto, in agosto, i dirigenti scolastici troveranno inseriti in questo documento gli obiettivi di miglioramento che saranno di tre tipi: ci saranno obiettivi generali individuati dal Ministero, obiettivi legati alle specificità del territorio individuati dagli USR e obiettivi specifici sulla scuola che deriveranno dal RAV (il Rapporto di autovalutazione) dell’istituto che il dirigente dovrà guidare. Il RAV è il documento che dal 2015 le scuole compilano per darsi una ‘voto’ sulle cose fatte e fissare le priorità di sviluppo per gli anni successivi.

Un apposito nucleo di esperti compilerà la valutazione dei dirigenti con un esito che potrà andare dal mancato raggiungimento degli obiettivi al completo raggiungimento che corrisponderà ad una valutazione ‘eccellente’. L’esito della valutazione sarà utilizzato per la retribuzione di risultato dei dirigenti. La valutazione si svolgerà con cadenza annuale. In caso di valutazione negativa il dirigente sarà supportato dall’Usr nel miglioramento del proprio lavoro. Sono previsti casi di non rinnovo del contratto presso la scuola affidata al dirigente solo in caso di responsabilità dirigenziali gravi, come già stabilito dal decreto legislativo 165 del 2001.
“La valutazione dei dirigenti ha come obiettivo principale – conclude il Ministro – la loro crescita professionale e, di conseguenza, il miglioramento della comunità scolastica in cui operano. È la prima volta che il nostro Paese affronta concretamente tale percorso che, secondo gli obiettivi di questo Governo, porterà ad una vera attuazione dell’autonomia scolastica, per troppo tempo attesa e mai realizzata fino in fondo”.

Valutazione dei Dirigenti scolastici

IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI: I PRIMI DATI

MIUR, DGOSV, Ufficio IX


La prima fase di applicazione del Sistema nazionale di valutazione della dirigenza scolastica ha registrato una partecipazione del 67%. Questa la percentuale di Dirigenti scolastici, su una platea complessiva di 6.477 Ds in servizio oggetto di valutazione, ad aver completato il Portfolio. I nuclei che hanno svolto la valutazione di prima istanza sono stati 347.

Sono i primi dati sul procedimento di valutazione della dirigenza scolastica presentato venerdì dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel corso della riunione con l’Osservatorio per la valutazione della dirigenza scolastica, istituito con il DM 316 del 25 maggio 2017 al fine di monitorare la realizzazione e gli sviluppi del sistema di valutazione dei Dirigenti scolastici, rilevare le eventuali problematiche e proporre possibili soluzioni.

Dall’analisi della prima parte dei Portfolio compilati, dedicata ai dati anagrafici, emerge che oltre il 60% dei Dirigenti scolastici proviene da una formazione umanistica, il 40% ha almeno una certificazione informatica, il 19% ha una certificazione linguistica, il 25% ha almeno una pubblicazione all’attivo. Il 42% ha oltre 10 anni di anzianità di servizio e il 19% dirige da più di 7 anni la stessa scuola.

La seconda parte del Portfolio è riferita all’autovalutazione professionale, effettuata dall’84% dei dirigenti che, nella maggior parte dei casi, hanno evidenziato criticità nel settore del monitoraggio-valutazione-rendicontazione. L’autovalutazione viene effettuata attraverso l’assegnazione di punteggi, da A (forti competenze) a D (forti criticità), a 5 aree tematiche: definizione dell’identità, dell’orientamento strategico e della politica dell’istituzione scolastica; gestione, valorizzazione e sviluppo delle risorse umane; promozione della partecipazione, cura delle relazioni e dei legami con il contesto; gestione delle risorse strumentali e finanziarie, gestione amministrativa e adempimenti normativi; monitoraggio, valutazione e rendicontazione. Nell’assegnazione del punteggio, il dirigente ha la possibilità di motivare lo stesso con una riflessione sulle criticità, orientata al miglioramento.

Nella terza parte del Portfolio sono riportate informazioni e valutazioni relative alle azioni professionali del Dirigente finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di gestione dell’istituto. Ne emerge un forte investimento nei processi finalizzati a: Curricolo di progettazione e valutazione dell’attività didattica di istituto (18%), Ambiente di apprendimento (18%) e Inclusione (17%). Sul fronte degli ambienti di apprendimento, il 34% dei Ds afferma di investire in particolare nell’innovazione metodologica, nella consapevolezza e convinzione che l’innovazione delle metodologie di apprendimento sia necessaria alla scuola del futuro.

L’Osservatorio per la valutazione della dirigenza scolastica ha il compito di svolgere una ricognizione delle problematiche rilevate durante il primo periodo di utilizzo del sistema di valutazione, il monitoraggio delle fasi, delle modalità e degli strumenti di valutazione per un miglioramento complessivo del sistema.

Concorso Dirigenti Scolastici

Concorso Dirigenti Scolastici

a cura di Dario Cillo

Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione del 10 agosto, autorizza il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ad assumere 285 dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2016/2017.


Il Consiglio dei Ministri, nel corso delle riunioni del 6 e del 27 agosto, autorizza l’assunzione, rispettivamente, di 258 e 336 dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2015/2016.

Con Decreto Ministeriale 27 agosto 2015, AOOUFGAB 635, viene delineata la procedura relativa alla copertura dei posti vacanti di dirigente scolastico ai sensi dell’articolo 1, comma 92, della legge 13 luglio 2015, n. 107

Con Decreto Ministeriale 20 luglio 2015, AOOUFGAB 499, sono indicate le modalità di svolgimento di un corso intensivo di formazione e della relativa prova scritta finale ovvero della sessione speciale di esame di cui, rispettivamente, all’articolo 1, commi 87 e 90, della legge 13 luglio 2015, n. 107

Nuovo Concorso DS: L’art. 6, c. 6, del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, proroga al 31 marzo 2015 il termine previsto dall’art. 1, c. 2-ter, della legge 5 giugno 2014, n. 87, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 aprile 2014, n. 58, per il bando del corso-concorso nazionale per il reclutamento dei dirigenti scolastici per la copertura delle vacanze di organico delle regioni per le quali si è esaurita la graduatoria.


REGIONE

POSTI

IDONEI

ASSUNTI
2012

ASSUNTI
2013

ASSUNTI
2014

ABRUZZO

68

122

0

36

25

BASILICATA

42

62

22

16

7

CALABRIA

108

98

0

32

43

CAMPANIA *

224

657

0

0

101**

EMILIA ROMAGNA

153

166

153

0

5

FRIULI – VENEZIA GIULIA

46

34

23

11

0

LAZIO

215

239

77

64

86

LIGURIA

72

77

69

3

4

LOMBARDIA *

355

523

0

0

162

MARCHE

53

48

29

14

4

MOLISE

16

11

0

0

11

PIEMONTE

172

200

172

0

20

PUGLIA

236

218

35

89

43

SARDEGNA

87

75

16

22

23

SICILIA *

237

176

0

181

39

TOSCANA *

112

137

106

6

23**

UMBRIA

35

43

28

7

8

VENETO

155

176

115

40

16

TOTALE

2.386

2.812

845

521

620

____________________________________________________

**NB: il MEF, con Nota 26 agosto 2014, Prot. n.18345, autorizza l’assunzione di 620 nuovi dirigenti scolastici; le nomine in Campania e Toscana avverranno in corso d’anno scolastico 2014-2015

Lo stato dei lavori delle Commissioni:

14 giugno Regolamento nuovo Concorso DS

Trasmesso al Consiglio superiore della pubblica istruzione il Regolamento del nuovo concorso per dirigenti scolastici


Giannini: “Per la prima volta sarà su base nazionale”

È pronto il Regolamento del corso-concorso per la nuova selezione di dirigenti scolastici. Il testo è stato trasmesso oggi al Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI) per acquisirne il parere in qualità di organo di supporto tecnico-scientifico del Ministro. Successivamente è previsto il vaglio del Consiglio di Stato, prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale necessaria per poter bandire. L’ultima legge di Stabilità ha riassegnato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca il compito di organizzare la procedura.
“Il concorso per la prima volta sarà su base nazionale, perché il ruolo della dirigenza è nazionale e per superare i limiti emersi in passato dalle selezioni su base regionale. Con la Buona Scuola abbiamo assegnato nuovi poteri, ma anche e soprattutto nuove responsabilità ai dirigenti scolastici. Anche per questo serve una modalità di selezione che ponga l’accento sulla conoscenza, verificabile con le prove concorsuali, ma anche sulla capacità di gestione e di relazione che possiamo incentivare attraverso i mesi di corso e tirocinio”, dichiara il Ministro Stefania Giannini.
La versione del Regolamento inviata oggi al CSPI prevede che il concorso sia composto da: una prova preselettiva, una prova scritta, una prova orale. E, a seguire, un corso di 4 mesi e un tirocinio di ulteriori 4 mesi. La prova preselettiva si basa su 50 domande a risposta chiusa.
Per lo scritto sono previste 5 domande a risposta aperta, di cui una in lingua (a scelta tra inglese, francese, tedesco, spagnolo). L’orale verterà sulle materie dello scritto. Durante l’orale si verificheranno anche le conoscenze linguistiche e informatiche del candidato. I punti massimi ottenibili sono: 100 per lo scritto, 100 per l’orale, 30 per i titoli. Scritto ed orale si superano con un minimo di 70 punti.
Per eliminare il fenomeno delle reggenze (scuole affidate ad un preside ‘supplente’), il Ministero intende bandire il corso-concorso per tutti i posti vacanti e disponibili nell’anno scolastico 2016/2017 e per quelli che si renderanno tali nel successivo triennio. Il corso-concorso partirà in autunno, nel frattempo, per quest’anno, saranno assunti circa 200 dirigenti scolastici scorrendo le graduatorie del concorso del 2011. In allegato il testo inviato al CSPI.

24 luglio Concorso DS e Scuole paritarie alla Camera

Il 24 luglio, alla Camera, il ministro dell’Istruzione risponde ad interrogazioni a risposta immediata

(Iniziative d’urgenza per garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico, con particolare riferimento al contenzioso sviluppatosi in relazione alla procedura concorsuale in corso per il reclutamento di dirigenti scolastici – n. 3-00224)

PRESIDENTE. La deputata Rocchi ha facoltà di illustrare l’interrogazione Coscia n. 3-00224, concernente iniziative d’urgenza per garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico, con particolare riferimento al contenzioso sviluppatosi in relazione alla procedura concorsuale in corso per il reclutamento di dirigenti scolastici, di cui è cofirmataria.

MARIA GRAZIA ROCCHI. Signor Presidente, grazie al Ministro e ai colleghi.
Nel luglio 2011 veniva bandito, dopo sette anni dal precedente bando, il concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici. Tale procedura concorsuale ha rilevato forti elementi di criticità. Non è una coincidenza, infatti, che in diverse regioni gli uffici scolastici hanno dovuto affrontare ricorsi per presunte irregolarità, che hanno portato a pronunce avverse dei tribunali amministrativi. Tali sono i casi della regione Molise e ancora in Toscana, dove il TAR riconosce le ragioni dei ricorrenti che adducevano irregolarità nella sostituzione dei componenti delle commissioni giudicanti e vizi nella correzione delle prove scritte. Anche il TAR della Campania ha stabilito la sospensione cautelare degli esami orali.
Identica sorte ha subito il concorso nella regione Abruzzo. Ancora più grave appare la situazione del concorso svoltosi nella regione Lombardia, dove il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello promosso dal MIUR avverso la sentenza del TAR che aveva annullato il concorso per violazione del principio dell’anonimato.
Così, appare evidente il senso di incertezza e di preoccupazione che il mondo della scuola sta vivendo a causa di procedure apparse costellate di errori, dovuti anche a leggerezza e superficialità, ma spesso riconducibili a norme farraginose che, più che garantire trasparenza e correttezza, sono riuscite a far lievitare il contenzioso e a creare un grave vulnus. Concludo.
Pertanto, si richiede quali iniziative il Governo intenda adottare per predisporre con urgenza i necessari atti amministrativi o normativi anche in questa fase di contenziosi aperti, che possano garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico, con una dirigenza stabile, adeguatamente coadiuvata dall’attività di vicari o collaboratori del dirigente.

PRESIDENTE. La Ministra dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Maria Chiara Carrozza, ha facoltà di rispondere.

MARIA CHIARA CARROZZA, Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Signor Presidente, onorevole Rocchi, vorrei, innanzitutto, osservare che il concorso per dirigente scolastico, che ha coinvolto inizialmente circa 40 mila candidati, ha richiesto un notevole impegno per gli uffici scolastici regionali.
Nella maggior parte delle regioni, non vi sono stati contenziosi rilevanti e il concorso si è concluso regolarmente con l’immissione in servizio dei vincitori. Nelle cinque regioni indicate dagli interroganti, vi sono state effettivamente pronunce giurisdizionali di accoglimento contro gli atti della procedura, relative peraltro a diversi gradi e a diverse fasi del giudizio.
In Campania, vi è stata soltanto una pronunzia cautelare; in Abruzzo vi è stata la sentenza di primo grado; in Molise è pendente il giudizio d’appello; per la Toscana, il Consiglio di Stato, su richiesta del Ministero, ha sospeso la sentenza di primo grado; solo per la Lombardia vi è stata una pronuncia definitiva del Consiglio di Stato.
Aggiungo che, in alcune di queste regioni, il numero dei posti a concorso e di quelli disponibili in organico è molto limitato, sicché gli effetti del contenzioso descritto sono ridotti.
Come sottolineato dagli interroganti, la situazione più grave è quella della Lombardia, dove un errore nella scelta delle buste contenenti il cartoncino con le generalità dei candidati ha determinato l’annullamento di alcune fasi della procedura, che dovranno essere rinnovate. Di conseguenza, il concorso non si concluderà in tempo per dotare di nuovi dirigenti molte scuole attualmente scoperte. Ho disposto la trasmissione degli atti alla Corte dei conti perché valuti le eventuali responsabilità per danno erariale.
Se vi sono state leggerezze e superficialità riconducibili a norme farraginose – come ipotizzato dagli interroganti –, si potrà chiarire solo quando i diversi contenziosi in atto saranno definiti. A parte il caso lombardo, infatti, essi vertono su regole organizzative e procedurali la cui esistenza e la cui interpretazione sono al momento all’esame dei giudici amministrativi. Solo sulla base delle loro decisioni, si potrà valutare l’eventuale opportunità di un intervento normativo che modifichi il delicato equilibrio tra le esigenze di trasparenza e garanzia e quella del raggiungimento del risultato.
È comunque mia intenzione – in questo, come in altri settori – adoperarmi per la semplificazione delle procedure inutilmente complesse.
Osservo, comunque, che il contenzioso amministrativo ha caratterizzato anche precedenti concorsi a dirigente scolastico, come peraltro numerosi concorsi pubblici di altro tipo.
Non mi sfugge certo l’esigenza di garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, con particolare riferimento alle scuole della Lombardia. Per questa ragione, mi sono già fatta promotrice di un intervento normativo che contemperi il doveroso rispetto del giudicato con l’esigenza di dotare il più ampio numero di scuole della loro figura di vertice. Confido che la norma verrà inserita in un prossimo provvedimento urgente del Governo.

PRESIDENTE. La deputata Coscia ha facoltà di replicare.

MARIA COSCIA. Signor Presidente, signora Ministro, noi prendiamo atto della sua risposta molto puntuale e molto precisa. Non possiamo che rafforzare quello che lei ha detto, cioè di fare in modo che possa iniziare anche nella regione Lombardia, come in tutte le altre regioni, un anno scolastico sereno con i dirigenti al loro posto e che, quindi, questa soluzione normativa possa arrivare in tempo utile perché, altrimenti, soprattutto nella regione Lombardia, ma anche in altre regioni, è a rischio proprio la funzionalità delle scuole, di cui c’è assolutamente bisogno per tutelare i diritti dei bambini e delle loro famiglie.

(Iniziative per l’erogazione delle risorse previste per il 2013 a favore delle scuole paritarie e politiche di supporto ed implementazione del sistema nazionale integrato d’istruzione – n. 3-00225)

PRESIDENTE. La deputata Elena Centemero ha facoltà di illustrare per un minuto l’interrogazione Centemero e Baldelli n. 3-00225, concernente iniziative per l’erogazione delle risorse previste per il 2013 a favore delle scuole paritarie e politiche di supporto ed implementazione del sistema nazionale integrato d’istruzione

ELENA CENTEMERO. Signor Presidente, la nostra interrogazione verte sul sistema integrato d’istruzione così come è sancito all’interno della «legge Berlinguer», la legge n. 62 del 2000, che prevede un sistema composto da scuole, appunto, statali, gestite dallo Stato, e scuole paritarie, gestite da privati o da enti locali.
Queste scuole hanno ricevuto, in questi anni, un finanziamento per il funzionamento – non per la loro istituzione – che ha avuto una certa stabilità nel corso degli anni. Il finanziamento per il funzionamento di queste scuole, durante questo anno scolastico, non è ancora stato completamente assegnato alle scuole. In modo particolare, in base al decreto-legge n. 174 del 2012 risultano accantonati, proprio per il Fondo destinato ai trasferimenti alle regioni, 160 milioni.
Quindi, noi chiediamo al Ministro che cosa intenda attuare nell’immediato, anche se noi pensiamo non solo ad una politica emergenziale per la scuola, ma anche a una ad ampio raggio, per sostenere le istituzioni scolastiche paritarie, comunali e private, che rappresentano il 12 per cento delle scuole italiane.

PRESIDENTE. La Ministra dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Maria Chiara Carrozza, ha facoltà di rispondere.

MARIA CHIARA CARROZZA, Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Signor Presidente, onorevole Centemero, gli onorevoli interroganti chiedono chiarimenti riguardo all’erogazione di una parte dei finanziamenti destinati alle scuole paritarie, che risulta al momento accantonata. Sul punto segnalo, prima di tutto, che l’entità dell’accantonamento delle risorse assegnate al capitolo di bilancio del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca n. 1299 è di circa 80 milioni di euro e non di 160.
Come ho già avuto modo di riferire al Parlamento, l’accantonamento è stato operato dalla Ragioneria generale dello Stato ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 174 del 2012, che sanziona, in questo modo, le regioni che non hanno operato le previste riduzioni dei costi della politica nel termine stabilito dalla legge statale. Il ritardo nell’erogazione, quindi, è da imputare a condotte di alcune regioni piuttosto che del Governo.
Nell’ambito del Governo, peraltro, è in corso un approfondimento sulla specifica natura dei finanziamenti in esame. Essi sono qualificati in bilancio come trasferimenti alle regioni, ma vengono direttamente erogati dallo Stato alle istituzioni scolastiche su delega delle regioni stesse. È ipotizzabile, quindi, che essi non siano considerati trasferimenti alle regioni e, quindi, non siano soggetti al meccanismo di salvaguardia previsto dal citato decreto-legge.
Su questa base è in corso, dallo scorso maggio, un confronto con il Ministero dell’economia e delle finanze, in esito al quale conto di raggiungere una soluzione condivisa che permetta di ultimare l’iter di definizione del decreto interministeriale per la ripartizione dello stanziamento.
Sono, infatti, consapevole dell’importanza delle scuole paritarie in un sistema integrato di istruzione, che assicura la libertà di scelta da parte delle famiglie all’educazione scolastica dei propri figli, e del fatto che tali scuole, soprattutto in alcune zone del Paese, svolgono un ruolo fondamentale, sussidiario rispetto all’offerta della scuola. Sono altrettanto consapevole degli inconvenienti che un ritardo nell’erogazione dei finanziamenti potrebbe comportare nella gestione, considerando che l’assegnazione dei contributi è effettuata per anno scolastico e che il bilancio di previsione per l’anno 2012-2013 è stato predisposto facendo affidamento a tali risorse.
Quanto alla stabilizzazione dei finanziamenti a sostegno delle suddette scuole, condivido l’opportunità di raggiungere quanto prima questo risultato, conseguibile proprio attraverso un meccanismo di copertura permanente del citato capitolo di bilancio n. 1299, che attualmente impone ogni anno di trovare una nuova copertura. Il problema non si pone, invece, per le risorse presenti sul secondo canale di finanziamento, il capitolo n. 1477, che possiedono già una certa stabilità.

PRESIDENTE. La deputata Centemero ha facoltà di replicare.

ELENA CENTEMERO. Signor Presidente, grazie Ministro, grazie per la sensibilità, che aveva già dimostrato anche all’interno dell’audizione nelle Commissioni VII di Camera e Senato, a quello che è un sistema pluralistico di formazione e d’istruzione nel nostro Paese, che risulta, rispetto ai dati OCSE, un po’ indietro rispetto agli altri Paesi europei.Credo che, proprio perché siamo in una fase politica molto particolare per la storia del nostro Paese, che ci vede uniti in un lavoro di servizio per il bene del nostro Paese, sia di grande importanza dare una stabilità ai finanziamenti della scuola, in generale della scuola pubblica, che non significa gestita dallo Stato, ma significa la scuola di tutti, accessibile a tutti, con la garanzia del diritto allo studio, ma anche della possibilità costituzionale per i genitori di poter liberamente scegliere, all’interno di un sistema integrato di istruzione, dove far crescere, in un ambiente sereno e di qualità, i propri figli. Quindi, credo che, oltre alle emergenze che riguardano il mondo della scuola in toto, quello pubblico, statale e paritario, noi dovremmo pensare anche a finanziamenti collegati alla qualità del nostro sistema di istruzione, rendendolo realmente accessibile a tutti. Per questo noi abbiamo chiesto un’indagine conoscitiva all’interno della VII Commissione proprio sul sistema integrato di istruzione in Italia e in Europa, per vedere in una politica di lungo periodo, come ci aspettiamo da questo Governo, che sosteniamo con lealtà, come poter operare al meglio per un sistema integrato di istruzione europeo.

4 luglio Nomine Dirigenti Scolastici A.S. 2013-2014

Sono 564 i posti disponibili per le nomine, con decorrenza 1° settembre 2013, degli idonei nelle graduatorie del concorso a dirigente scolastico, richiesti dal MIUR al MEF per il prossimo anno scolastico.

Di seguito la tabella provvisoria:

REGIONE

Totale istituzioni scolastiche

Istituzioni scolastiche sottodimensionate

Totale Istituzioni scolastiche autonome (normodimensionate)
(B-C)

Richiesta autorizzazione
(posti
effettivamente vacanti e disponibili)

A

B

C

D

L

ABRUZZO

206

21

185

43

BASILICATA

141

38

103

16

CALABRIA

394

67

327

32

CAMPANIA

1.026

49

977

36

EMILIA ROMAGNA

539

26

513

0

FRIULI V.GIULIA

172

20

152

11

LAZIO

768

82

686

64

LIGURIA

191

12

179

3

LOMBARDIA

1.151

33

1.118

0

MARCHE

245

26

219

14

MOLISE

82

40

42

0

PIEMONTE

589

19

570

0

PUGLIA

690

29

661

89

SARDEGNA

309

40

269

22

SICILIA

888

21

867

181

TOSCANA

483

23

460

6

UMBRIA

150

14

136

7

VENETO

612

29

583

40

TOTALE

8.636

589

8.047

564