Abilitazioni in Romania: sentenza Consiglio di Stato annulla nota MIUR

da Tuttoscuola

Potrebbe allargarsi a macchia d’olio il riconoscimento delle abilitazioni conseguite in Romania, perché, da quanto si sa, stanno emergendo casi analoghi anche per altre abilitazioni all’insegnamento (comprese le specializzazioni per il sostegno) conseguite in Bulgaria. Al ministero dell’Istruzione – che nell’aprile scorso aveva coraggiosamente respinto le richieste di riconoscimento dell’abilitazione conseguita – si sta valutando se impugnare l’ordinanza cautelare  n.92/2020 con cui la Sesta Sezione del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di alcuni abilitati contro la sentenza breve di rigetto n.11774/2019 del Tar Lazio Sez. III Bis a favore di circa 500 abilitati all’insegnamento in Romania.

Ricordiamo che l’avviso del MIUR n. 5636/2019 del 2 aprile 2019 aveva respinto le richieste di  riconoscimento della abilitazione conseguita in Romania per i titoli denominati “…Nivel I e Nivel II” conseguiti dai cittadini italiani in Romania, in quanto non soddisfacevano i requisiti giuridici per il riconoscimento della qualifica professionale di docente ai sensi della Direttiva 2005/36/CE.

Se non verrà messo un punto fermo e definitivo a questa forma di abilitazione conseguita all’estero, aumenteranno in misura esponenziale gli accessi facili a danno della qualità professionale acquisita e in concorrenza con chi l’abilitazione o la specializzazione la consegue regolarmente e con impegno in Italia.

Chi potrebbe continuare a trarre vantaggio da questo lucroso mercato delle abilitazioni, oltre ai docenti abilitati all’estero, saranno ancora una volta talune agenzie che organizzano viaggi appositi con permanenza in Romania per una durata, sembra, di una decina di giorni, intascando (voci ufficiose) dagli interessati 10 mila e più euro per spese di viaggio e soggiorno.

Tra qualche settimana usciranno i bandi dei concorsi scuola per tutti gli ordini di scuola che consentiranno di fare valere, tra i titoli di ammissione previsti, anche quelli conseguiti all’estero e riconosciuti in Italia. Sarebbe opportuno un chiarimento definitivo e tempestivo.