Rientro in classe: in attesa delle linee guida le Regioni si muovono in ordine sparso

da Tuttoscuola

C’è chi vuole sottoporre tutti ai test sierologici, studenti compresi, chi solo il personale scolastico. Poi c’è chi vuole il medico a scuola e chi no. In attesa delle linee guida per il ritorno a scuola a settembre attese domani in Conferenza Unificata, e di cui già circolano bozze, le Regioni iniziano ad attrezzarsi in autonomia.

Test sierologici in Campania e Lazio: non sono esclusi gli studenti

In questa direzione si sono attivate Campania e Lazio. Quest’ultimo ha annunciato nei giorni scorsi la campagna “Scuola sicura” che prevede 100mila test sierologici al personale scolastico «per garantire tranquillità alle famiglie e permettere un avvio sereno del nuovo anno scolastico». Test rapidi e tamponi al personale docente e non docente sono stati annunciati anche dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in vista della riapertura delle scuole a settembre, ma anche per lo svolgimento dell’esame di maturità a giugno e luglio. E non solo. Il Lazio non esclude neppure la possibilità di test agli studenti. «Adesso ci stiamo concentrando sul corpo docente e personale amministrativo. Per gli studenti prenderemo in seria considerazione l’ipotesi se sussisteranno i presupposti e qualora ci sia disponibilità: faremo tutto ciò che va fatto per ripartire in sicurezza» ha detto l’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, parlando dei test sierologici.

Un medico in scuola in Emilia Romagna

Ogni scuola dell’Emilia-Romagna, invece, dovrà nominare un medico competente, in vista della ripresa dell’anno scolastico 2020-2021. È l’indicazione contenuta in una lettera a tutti i presidi della regione da parte del direttore dell’ufficio scolastico, Stefano Versari.