Partita da 2,6 miliardi per l’edilizia scolastica

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

Da un lato c’è la pandemia, con tanto di varianti, che può rappresentare un’ipoteca anche sul prossimo anno. Dall’altro c’è il Piano nazionale di ripresa e resilienza che scommette sul rilancio della scuola ma non ammette ritardi. Due variabili che rendono la sfida sull’edilizia scolastica ancora più decisiva per superare i problemi passati e affrontare le sfide future. Il ministro Patrizio Bianchi lo sa e punta al cambio di passo sull’intero meccanismo di bandi-progetti-finanziamenti. Grazie a un pacchetto di interventi (attesi ad horas) per complessivi 700 milioni, le risorse mobilitate, dal suo insediamento a oggi, sfiorano i 2,6 miliardi. Ma in ballo, tra fondi nazionali e Pnrr, ce ne sono altri 5,3.

In realtà, come lo stesso titolare dell’Istruzione spiega al Sole 24 Ore del Lunedì, la partita sull riorganizzazione degli spazi didattici è perfino più ampia. «Sull’edilizia scolastica stiamo continuando a investire e stiamo accelerando le procedure per consentire che la didattica avvenga in ambienti sicuri. Ma quando parliamo di investimenti sulle strutture delle scuole – aggiunge – non parliamo solo di sicurezza, che, ovviamente, è una priorità. Oltre che sulla manutenzione ordinaria e straordinaria degli ambienti, dobbiamo investire anche su un loro ripensamento. Servono nuovi spazi educativi al passo con quell’innovazione didattica di cui abbiamo bisogno per portare la scuola fuori dalle gabbie del Novecento. Parliamo anche di digitale e di aule connesse. A questo proposito, anticipo che stiamo per pubblicare un avviso per le scuole di 446 milioni destinati al cablaggio interno delle aule per rendere le scuole sempre più connesse. Il bando sarà pubblicato a breve e le risorse saranno fondamentali per la transizione digitale del Paese, che, ricordo, è un altro punto basilare anche del Pnrr».

Gli interventi sbloccati

L’edilizia scolastica è in cima ai pensieri di Bianchi sin dalla sua nomina. Come dimostrano gli stanziamenti dei mesi scorsi di 1,1 miliardi per la messa in sicurezza di 653 scuole superiori o i 700 milioni per nidi e infanzia (la cui graduatoria potrebbe arrivare già oggi). A portare il “montepremi” delle risorse sbloccate vicino a quota 2,6 miliardi ci pensano altre cinque iniziative che stanno arrivando in queste ore. A cominciare dal decreto con la ripartizione regionale dei 500 milioni per la messa in sicurezza degli istituti inclusi nella programmazione triennale. Passando attraverso due finanziamenti con fondi Inail (un avviso pubblico sui 50 milioni della legge di Bilancio 2018 per la costruzione di scuole innovative nelle aree interne, che finora erano rimasti in stand-by, e il bando da 40 milioni per le nuove scuole nei comuni meridionali con meno di 5mila abitanti) arriviamo a un doppio antipasto su altrettante aree care anche al Pnrr: il primo, da 40 milioni, alla voce efficientamento energetico; il secondo, da 130 milioni, di risorse Pon per mense e palestre, con cui il governo vuole iniziare a ridurre il divario Nord-Sud sul tempo pieno. Completano il quadro i 12,5 milioni di contributi con l’8 per mille assegnati all’edilizia scolastica con le dichiarazioni fiscali del 2020.

Le risorse da autorizzare

Nel giro di qualche mese la posta è destinata a raddoppiare. Tra fondi nazionali e Recovery, in attesa di autorizzazione (che in alcuni casi arriverà già durante l’estate) ci sono 5,3 miliardi. Partendo dal Pnrr, gli stanziamenti più cospicui interessano gli asili nido e l’infanzia (3 miliardi), la costruzione di nuove scuole (800 milioni che rientrano nella missione 2 Rivoluzione verde e transiszione ecologica e anziché nella 4 Istruzione e Ricerca, ndr) e i 500 milioni per la messa in sicurezza e la ricostruzione di edifici esistenti. Seguiti poi dal doppio intervento di sostegno al tempo pieno, grazie a 400 milioni per le mense e 300 per le palestre. Meno numerose e di importo inferiore, ma più vicine al traguardo, le azioni sovvenzionate con fondi nazionali. Si va dai 210 milioni per la nuova programmazione triennale attesi a luglio al bando Pon da 30 milioni per le Smart school anch’esso imminente. Fino a due interventi che potrebbero agevolare la ripartenza di settembre: i 25,9 milioni per adeguare solai e controsoffitti investiti da indagini diagnostiche e, soprattutto, i 70 milioni per il noleggio di gazebo e tensostrutture per la didattica. Un bis, seppure ridimensionato, di quanto avvenuto l’anno scorso. All’epoca l’avviso è arrivato ad agosto; stavolta si punta su luglio. Ammesso che nel frattempo il Cts si pronunci su mascherine e distanziamento.