Scuola, più promossi e meno bocciati E per 500mila esami di riparazione

da Repubblica.it

Scuola, più promossi e meno bocciati E per 500mila esami di riparazione   

Seppur di poco, nelle prime quattro classi della scuola superiore il  numero dei respinti è calato: dal 10,3% al 10. Un dato che ci avvicina all’Europa. Con un grande risparmio per le famiglie e anche la casse del Ministero

di SALVO INTRAVAIA

Più promossi e meno bocciati. Gli alunni delle scuole medie e superiori, quest’anno, sono stati più bravi. O i prof più generosi. Ma uno studente delle superiori su 4, in questi giorni, è alle prese con gli esami di riparazione. Circa 500mila ragazzi e ragazze alle prese con compiti e lezioni  –  spesso private  –  per cercare di non perdere l’anno e ingrossare la cifra dei bocciati di giugno. Il ministero dell’Istruzione ha fornito questa mattina il resoconto dell’anno scolastico appena concluso. La maturità infatti è agli sgoccioli e l’unica appendice è rappresentata dagli esami di riparazione.
Seppur di poco, nelle prime quattro classi della scuola superiore il numero dei bocciati è calato: dal 10,3 per cento al 10 per cento tondo di quest’anno. Un dato che ci avvicina all’Europa e che ci consente anche di risparmiare qualche soldo: i 6mila bocciati in meno consentiranno allo Stato di risparmiare quasi 40 milioni di euro. Anche nelle prime due classi delle scuole medie i respinti sono in calo. Questa volta, il dato è un po’ più consistente: poco più di mezzo punto rispetto al 2012. I bocciati sono passati dal 4,3 per cento di 12 mesi fa al 3,7 per cento. Anche in questo caso, si parla di circa 6mila bocciati in meno e 40 milioni di risparmio per le casse del ministero dell’istruzione.
L’ostacolo più grosso da superare per gli alunni della secondaria è il passaggio da un grado al successivo. Nel transito dalla scuola elementare alla media, oltre 4 bambini su cento non ce la fanno ad adattarsi alla nuova situazione: tanti insegnanti, uno per ogni materia, e un modo di fare lezione molto diverso rispetto alla scuola elementare. E nel passaggio successivo le cose si complicano ancora di più. Tra non promossi  –  i bocciati  –  e “sospesi”  –  i vecchi rimandati a settembre  –  oltre 4 ragazzi su cento devono fare i conti con l’insuccesso scolastico.
In prima, infatti, quasi 15 ragazzi su cento vengono bocciati direttamente a giugno mentre oltre 26 vengono inviati a lezione di recupero per non perdere l’anno scolastico. Una situazione che è preoccupante soprattutto all’istituto tecnico e nei professionali, dove la percentuale di insuccessi in prima classe supera abbondantemente il 40 per cento: il 43 nei tecnici e addirittura il 45 per cento nei professionali. I licei fanno invece registrare una percentuale di insuccesso di quasi 20 punti inferiore: il 27 per cento, tra bocciati e rimandati. Una variabilità del dato che si manifesta anche a livello regionale, ma con un andamento a macchia di leopardo.
Le due isole maggiori  –  Sardegna e Sicilia  –  sono in testa alla classifica dei bocciati alle medie: con il 5,5 e il 5 per cento, nell’ordine. Ma le due regioni con meno insuccessi sono la Basilicata (2,4 per cento) e l’Emilia Romagna (2,9 per cento): una al Sud e una al Nord. Seguite da Marche e Puglia: entrambe col 3,2 per cento. Anche alle superiori la distribuzione degli insuccessi non sembra seguire una andamento “ordinato”. Il record di bocciati nei licei è in Valle d’Aosta  –  10,8 per cento, contro una media nazionale che si ferma al 5  –  seguita dalla Sardegna (9,7 per cento). In coda alla classifica il Molise e Calabria.
Ma se passiamo agli istituti professionali la situazione cambia: la Valle d’Aosta  –  con l’8,6 per cento  –  è la regione con meno bocciature, mentre in testa troviamo Sardegna e Campania con uno più di uno studente su 5 costretto a ripetere l’anno. In queste regioni, il livello di dispersione scolastica è imbarazzante, visto che tra bocciati e sospesi si supera il 50 per cento. Una condizione che riguarda, per il record di rimandati (il 40 per cento), anche gli istituti professionali del Trentino. Mentre i prof più buoni  –  o gli studenti più bravi  –  dei tecnici si trovano sono quelli umbri e marchigiani, col record di promossi, oltre il 60 per cento.