Il concorsone per i professori si trasforma in una beffa

da Repubblica.it

Il concorsone per i professori si trasforma in una beffa    

Immessi in ruolo solo 3mila 123 insegnanti sugli oltre 11mila vincitori del bando. In pratica solo il 27 per cento. Problemi di bilancio e intoppi nelle Regioni hanno trasformato la gioia in delusione per gli aspiranti docenti

di SALVO INTRAVAIA

PER MIGLIAIA di vincitori il concorsone nella scuola si trasforma in beffa: dovranno aspettare anni prima di vedere la cattedra. Trascorso il 31 agosto  –  ultimo giorno per effettuare le nomine in ruolo  –  è tempo di bilanci per il concorso bandito con enfasi nel 2012 dall’ex ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, dopo 13 anni di attesa. Ma l’esiguo numero di posti messi a disposizione dal ministero dell’Economia e gli intoppi incontrati in alcune regioni nell’espletamento delle operazioni del concorso  –  Lazio in testa  –  hanno trasformato il concorso atteso per anni da centinaia di migliaia di persone in una delusione.
Partiamo dai numeri. Secondo alcuni conteggi effettuati da Repubblica.it, sono stati immessi in ruolo dal concorsone non più di 3.123 neoinsegnanti che in 12 mesi di studio si sono sobbarcati una procedura concorsuale complicatissima: test di preselezione, uno o più scritti e prova orale con simulazione di una lezione. I posti messi in palio dal bando di concorso erano 11.542. Così, sono riusciti a coronare il sogno del posto fisso nella scuola soltanto 27 candidati su 100. Tutto il  resto dovrà attendere la conclusione delle relative selezioni regionali o che il ministero dell’Economia assegni ulteriori posti per assumere i vincitori di concorso.
Nel Lazio, non è stato possibile assumere nessuno dei 1.443 potenziali vincitori perché lo scorso 21 agosto il direttore generale, Giuseppe Minichiello, ha preferito mettere le cose in chiaro anzitempo: “Per il protrarsi dei lavori delle commissioni, non sarà possibile pubblicare entro il 31 agosto nessuna graduatoria definitiva del concorso”. Stesso discorso in Toscana, dove sono state pubblicate le graduatorie di tre classi di concorso soltanto, in Calabria e Veneto, dove i lavori di alcune commissioni slitteranno a settembre, e in Sicilia, dove le classi di concorso che mettevano a disposizione il maggior numero di posti (Lettere e i due concorsi di scuola primaria e dell’infanzia) non sono state ancora rese note.
Ma a ridurre ancora il numero delle assunzioni ci ha pensato viale XX settembre che non ha messo a disposizione il numero di posti promesso dal bando. Gli 11.202 posti assegnati alla scuola dal ministero dell’Economia un paio di settimane fa sono stati divisi a metà fra vincitori di concorso e precari delle liste ad esaurimento. In Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto i vincitori di concorso possono stare abbastanza tranquilli: sono stati assunti oltre metà dei vincitori di concorso e per l’anno prossimo potrebbero essere accontentati tutti gli altri. Situazione abbastanza tranquilla in Umbria e Friuli Venezia Giulia, con percentuali di assunzione vicine al 50 per cento. È al Sud che le cose si complicano.
Basta fare un esempio limite, ma che rende l’idea della situazione. In Molise il concorsone per la scuola elementare metteva a disposizione 26 posti. La procedura concorsuale si è conclusa per tempo con tanto di pubblicazione della graduatoria di merito. E l’Ufficio scolastico regionale avrebbe quindi potuto assumere tutti i vincitori della selezione entro fine agosto, ma il ministero

dell’Istruzione ha assegnato al Molise due soli posti per le assunzioni, che vengono divisi a metà tra concorso e precari delle liste ad esaurimento. A questo ritmo  –  una assunzione all’anno da concorso  –  occorreranno 26 anni per assumere l’ultimo avente diritto. Chissà cosa ne penserà Concetta Spidalieri, che si trova nella scomoda posizione del vincitrice di concorso con la prospettiva di attendere qualche decennio per ottenere la cattedra?