Prima sentenza in Italia

Prima sentenza in Italia: è carta straccia il famigerato accordo del 31 maggio 2013 dove CGIL,CISL e UIL si arrogano il diritto esclusivo ad indire le elezioni RSU.

La magistratura ha messo in mora l’ultimo accordo sulla rappresentanza nel settore privato (che poi si vorrebbe esteso pattiziamente anche al pubblico), in base al quale si stabilisce che tutti i diritti sindacali spetterebbero solo a coloro che preventivamente accettano quell’accordo (esigibilità). In sostanza solo chi accetta la flessibilità e le deroghe peggiorative ai contratti e soprattutto si impegna a non scioperare, pur in caso di dissenso dall’accordo raggiunto a maggioranza, potrà partecipare alla misurazione della rappresentanza e alle elezioni delle Rsu. Prima di questa sentenza, la democrazia sindacale veniva quindi subordinata alla rinuncia a qualsiasi forma di critica sindacale ed a qualsiasi strumento di lotta.
Quest’accordo ANTICOSTITUZIONALE, infatti, fino ad oggi non è stato recepito né da leggi né da contratti, per cui è tuttora valido quanto scritto nel CCNL 2009-2012. Ergo, l’Unicobas, anche da solo, può indire l’elezione della RSU. Questo è in sostanza quanto dice la magistratura, accogliendo tutte le nostre argomentazioni.
Con sentenza N° 1582 del 21/11/2013 il giudice Raffaella Calò del Tribunale di Livorno ha riconosciuto la validità dell’indizione della RSU all’ALP (ex AGELP) di Livorno effettuata solo dall’UNICOBAS, che recepiva le richieste della maggioranza dei lavoratori. CGIL,CISL e UIL, nonostante il nostro invito a fare una indizione comune, non solo si sono defilati ma hanno in tutti i modi cercato di ostacolarci appellandosi alla parte padronale (ALP) ed alla Confindustria affinché non riconoscessero la validità di tale indizione, nonostante l’Unicobas fosse il primo sindacato dell’azienda per numero di iscritti.
Il giudice ha invece accolto in pieno il ricorso presentato dall’avv. Claudio Altini ed ha quindi condannato per condotta antisindacale l’ALP ed ordinato la messa a disposizione dei locali per effettuare le elezioni.
La questione è di livello nazionale e riguarda un insieme enorme di istituti contrattuali. L’accordo (sottoscritto anche dalla FIOM di Landini) faceva infatti proprio il tristemente famoso “sistema Marchionne”, utilizzato con i lavoratori FIAT di Pomigliano, di Mirafiori e della Bertone e lo impone ad altri settori produttivi. Vi si stabiliva, tra l’altro, che l’indice dei prezzi al consumo armonizzato a livello Europeo (IPCA), depurato dai prezzi energetici, che ha sostituito il riferimento all’inflazione programmata dal Governo con la riforma della contrattazione istituita nel 2009, doveva indicare solo il tetto massimo del possibile aumento salariale subordinando, comunque l’aumento delle retribuzioni alle tendenze generali dell’economia, del mercato del lavoro, della concorrenza internazionale e alle ‘compatibilità’, con l’obiettivo generale di comprimere i salari. In tal modo CGIL, CISL e UIL hanno eliminato di fatto la libertà di contrattazione.
Cgil, Cisl e Uil hanno sempre evitato di indire le elezioni delle RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) nelle varie ditte e cooperative del porto di Livorno nonostante che da 20 anni questo sia previsto dai Contratti Nazionali da loro sottoscritti. La ragione è evidente: è molto più semplice e meno “rischioso” per loro inviare alla trattativa aziendale degli emissari del sindacato (RSA) piuttosto che metterla in mano a dei rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori (RSU).
Per 20 anni quindi hanno continuato a imporre la loro dittatura nel porto di Livorno perseguendo oltretutto una politica fallimentare come quella dei padroni e dei dirigenti delle cooperative. Ma adesso questo giochino si è rotto. IL 2 E 3 DICEMBRE SI TERRANNO LE ELEZIONI DELLE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE. FINITA LA DITTATURA DI CGIL, CISL E UIL!
ORA VEDREMO DAL RESPONSO DELLE URNE, ANCHE FRA I PORTUALI, CHI RAPPRESENTA EFFETTIVAMENTE I LAVORATORI.

Stefano d’Errico
(Segretario generale)