Carrozza: bocciare è un po’ il fallimento della scuola. Ed ha un costo

da Tecnica della Scuola

Carrozza: bocciare è un po’ il fallimento della scuola. Ed ha un costo
di A.G.
Il Ministro: in Italia forse si tende a respingere troppi alunni, anche quando sono ragazzi che provengono da situazioni sociali o da territori più in difficoltà. Questo significa che noi non sappiamo accompagnarli meglio nel loro percorso. E a farne le spese sono soprattutto ragazzi e famiglie interessate.
Il ministro Carrozza si scaglia contro l’eccesso di severità dei docenti. Che se si trasforma in bocciature degli studenti conduce verso il fallimento della mission scolastica. Ma comporta anche un aggravio per l’erario. Partecipando alla trasmissione radiofonica “Mix 24”, su Radio 24, il responsabile del Miur ha detto che “non è che è inutile bocciare, certamente la bocciatura è un po’ un fallimento della scuola, perché il compito della scuola è quello di accompagnare il ragazzo nel trovare la sua strada”.
Carrozza ha aggiunto che la bocciatura “oggettivamente è un costo, in Italia ci sono fin troppe bocciature, specialmente di persone, di ragazzi che provengono da situazioni sociali o da territori più in difficoltà. Questo significa che noi non sappiamo accompagnarli meglio nel loro percorso”.
Al Ministro è stato quindi chiesto se fosse meglio non bocciare gli alunni. Sempre e comunque. “Questa diciamo è una semplificazione… Eccessiva”, ha risposto la Carrozza. Aggiungendo che si tratta di una “semplificazione, una schematizzazione. Certamente bocciare è un costo. E’ un costo soprattutto per il ragazzo e la sua famiglia”, ma “bisogna studiare questo meccanismo” conclude il ministro.
Una frase che potrebbe far pensare alla possibilità che giungano nuove norme pure sul fronte della valutazione annuale degli alunni. Staremo a vedere se si tratta solo di un’idea personale del primo “inquilino” del dicastero di viale Trastevere. Oppure c’è dell’altro.