Bellezza della cultura

BELLEZZA DELLA CULTURA

di Umberto Tenuta

 

Suicida a 14 anni per gli insulti sul web. 

Torino, la ragazzina si è gettata dal sesto piano. “Sei bruttissima “, le scrivevano in forma anonima su Ask.fm

La senatrice Elena Ferrara scrive “ho visto morire una mia alunna. Farò la legge che fermerà quei siti” (La repubblica, 15 aprile 2014, pagina 21).

La senatrice Elena Ferrara, giustamente, se la prende con il cyberbullismo.

E fa bene, a volerlo combattere con la sua proposta di legge.

Ma, da Dante in poi, sappiamo che le leggi non bastano.

Le leggi son, ma chi pon mano ad elle? 

È come dire che si combattono gli omicidi con le leggi.

Ma, allora, che fare?

Cerchiamo di analizzare la situazione.

Un tempo non lontano si ammiravano le virtù.

La mia grande amica Tizia, donna intelligente e laureata in medicina, mi raccontava che nella sua classe III femminile del Liceo classico della sua grande città, allora frequentato solo dalla noblesse regionale, tutte le venticinque studentesse diciassettenni erano follemente innamorate del loro professore di greco e di latino, alto meno di un metro e quaranta, brutto che più non si poteva, ma uomo colto, dotto in latino e in greco e, per questo, solo per questo, fascinoso molto.

Delle giovani si ammiravano, più che le bellezze del corpo, le virtù domestiche, e degli uomini le virtù di intelligenza e di cultura.

Ora si ammira, di donne e di uomini, la bellezza dei vestiti.

Mi diverto a passeggiare per il corso principale della mia città e ad osservare i piedi di donne e di uomini, tutti calzati con scarpe all’ultima moda.

Ma dove sono andati a finire le scarpiere di cinque anni fa, forse in beneficenza per il Terzo Mondo?

No, guardo la TV e vedo che lì ci sono carestie e malattie, ma anche le bimbe hanno le scarpe ed i vestiti all’ultima moda.

Forse questo avviene nelle grandi città.

Ma no!

Di estate, in qualsiasi paese rurale, alle ventitrè,  per le strade illuminate a giorno la gioventù del luogo si spande e tutti, con i vestiti all’ultima moda, le forme esibiscono, vere o artefatte non importa.

Ormai le protesi hanno nascosto le forme.

Son tutte belle, son tutte formose, le donne del mondo!

Sono tutti belli i giovani, più timidi delle donne, ma anch’essi con le scarpe ed i giacchini all’ultima moda.

I capelli delle giovani sono diventati tutti biondi, tutti rossi, tutti bianchi, non importa.

Sono all’ultima moda.

È il trucco della cosmesi!

È la gara, non delle virtù, ma della bellezza delle forme.

E chi non è bella, e chi non è bello non ha diritto a passeggiare nei giardini della vita!

Si getta dal terrazzo del sesto piano.

Senatrice Elena Ferrara, Ella fa bene a prendersela con il cybebullismo.

Ma forse il problema non si può affrontare con le leggi.

Occorre forse rivolgere con forza un appello alla Ministra Giannini, perché nelle scuole ritorni la virtù della cultura, dell’essere, e non dell’apparire, del cuore e della mente, e non solo delle forme artefatte.

C’è una industria fiorente delle forme, della cosmesi, dell’abbigliamento.

E la Scuola invece soffre, non ha fondi, sono fatiscenti le aule, ma soprattutto sono vecchi i metodi, sono dell’età dei papiri egiziani i suoi strumenti.

Che cosa si chiede alla scuola d’oggi?

Una pergamena!

Il resto non conta.

Bastano le nozioni, bastano le conoscenze, non la conoscenza.

E non importa la virtù.

Eppure, ai sui tempi, Dante l’aveva cantato:

Nati non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Senatrice Ferrara, occorre che la scuola educhi alla bellezza, alla grande bellezza della Matematica, alla grande bellezza della Poesia, alla grande bellezza delle virtù che gli uomini hanno fatto grandi, nel corso dei millenni.

E chi può farlo, questo miracolo, se non la Scuola, se non la Cultura che ha vestito di umano la scimmia nuda?

Nei circhi anche le scimmie sono vestite all’ultima moda, ma per far ridere!

Mica per ammirare la bellezza delle forme e degli ornamenti.

Le Matrone romane erano apprezzate per i loro pepli?

E le Dame del Settecento non erano forse apprezzate soprattutto per i loro salotti nei quali si esibiva la Cultura?

Senatrice Elena Ferrara, non disperdiamo l’eredità sì grande dell’uomo!

Pochi scienziati ci salveranno con i loro traghetti per altri pianeti.

Ma l’uomo si salverà solo se salverà la sua Cultura.

E di cultura oggi noi abbiamo grande bisogno!

Più dei vestiti, più degli ornamenti, più dei belletti.

I corpi non bastano, i nudi non bastano.

Occorre l’arte, occorre la pittura, occorre la Cultura.

E chi di Giacomo non si innamora leggendo i suoi Canti non ha diritto di cittadinanza su questa terra che gli uomini hanno reso bella con le loro colture e soprattutto che con la loro Cultura.

Nuovi modelli di vita offriamo ai giovani!

Solo così i giovinetti, le giovinette salveremo da morti premature.

La bellezza della Cultura salverà il mondo!

E la bellezza della cultura ha il suo tempio, il suo tempio è la Scuola.

Rendiamo grande la scuola e salveremo i giovinetti, le giovinette che tutte belle saranno anche senza le gonne che nulla coprono, senza i pantaloncini aderenti che tutto scoprono.

Regaliamo ai nostri giovani, a tutti i nostri giovani, la bellezza della cultura e l’orgoglio di esserne portatori.

Solo così li salveremo da morti premature!