Tablet è il come che conta

TABLET È IL COME CHE CONTA

di Umberto Tenuta

 

La parola è divina.

Ma ne uccide più la lingua che la spada!

La mano di Francesco ti benedice.

Ma la mano nemica ti uccide!

I piedi ti fanno scalare il Gran Paradiso.

Ma i piedi possono calpestare gli innocenti!

Il Tablet ci porterà sulla Nuova Terra della NASA.

Ma il Tablet può accecare i verdi occhi dei giovani!

Maestre, siete avvertite.

Siete avvertite!

Pensate, ricercate, studiate che uso farne, dei TABLET.

Se li usate voi, Maestre, non servono!

Meglio gettarli dal monte Taigeto.

Continuerete ad ammorbare gli studenti con le vostre lezioni, le vostre illustrazioni, le vostre dimostrazioni, le vostre presentazioni digitali.

E gli studenti continueranno a sbadigliare!

Ma che vuole, questa qua?

Quando la finisce?

Quando la smette, oddio, non ne posso più, ora sbadiglio!

O Maestre, fate una cosa, una cosa semplice semplice.

La mia amica Candida lo fa.

Il suo Tablet consegna ai suoi studenti, a quelli che non lo hanno ancora nelle tasche.

E gli studenti fanno festa, fanno festa grande al loro Tablet!

Fanno le loro domande.

Se COLLEGGIO si scrive con una G o con due G.

Gli chiedono quanto è alto il Monte Bianco, gli chiedono dove si trova il Paraguay!

Oh che bello!

A tutto risponde il Tablet.

E non è finita, amici cari.

Quando la maestra è distratta, Francesco, là in fondo all’aula, che fa?

Chiede al tablet di raccontargli una bella fiaba, e l’amico tablet subito gli fa leggere la PRINCIPESSA SUL PISELLO.

Ma la Maestra è brava, è brava col suo Tablet.

A volo di uccello i loro tablet portano i ragazzi a volo radente su tutta la Campania.

E, dall’alto, gli studenti restano inchiodati sulla bocca del Vesuvio!

Scendono giù per le sue appendici e sulla Pompei Antica si fermano a guardare la Merkel che col biglietto pagato la casa dei Vettii si ferma ad ammirare, ferma alla porta, col suo Priapo e la bilancia.

E così la Geografia e la Storia gli studenti imparano.

Ma non è finita!

Imparano, con la storia del Colosseo e dei Fori imperiali, del Passo di Poitiers, dell’isola di Lepanto.

Anche la Lingua straniera il Tablet apprendere fa ai tuoi studenti, o Maestra.

Li collega, collega Marco con Agelique, Francesco con Frederika, Umberto con…

E gli studenti parlano, raccontano le loro meraviglie, e le fanciulle incantate rispondono, rispondono, rispondono innamorate.

Il mondo è un villaggio, un villaggio dalle mille lingue che tutti parlano, tutti comprendono.

Tanto tutti amici siam diventati.

E la guerra più non si fa.

Ma la Professoressa severa ora mi zittisce!

Il tuo TABLET mica la sintassi insegna, se non la spiego io che una grammatica nata sono!

Pardon, Emma Grammatica certo io non sono!

Ma la grammatica italiana certo io la conosco e la insegno!

Oddio, ma la Grammatica, sintassi compressa, mica si impara con le lezioni della Professoressa!

Montaigne a due anni aveva appreso quella spagnola e quella latina.

Avete ragione!

Storia e Geografia, Lingua italiana e Lingua tedesca, Lingua spagnola e Lingua inglese…

Ma la Matematica mica si impara col Tablet?

E chi lo ha negato?

Chi lo impedisce?

tenutaCominciamo, come è logico, dalla LOGICA che, a dire di Piaget mica è innata!

Ecco come i bambini a due anni partono dall’UNIVERSO ed arrivano agli INSIEMI:

Ma le Quattro operazioni come le impareranno?

Ci ha pensato un Buontempone, un certo Umberto Tenuta che la BILANCIA MATEMATICA ha creata per i suoi bimbi TRA i MONTI nati!

Ma, allora, col TABLET tutto si insegna?

No, amici cari, col Tablet tutto si apprende, tutto si scopre, tutto si inventa.

Col PROBLEM SOLVING!

Col MASTERY LEARNING!

Col COOPERATIVE LEARNING!

Mica con le LEZIONI, morte e seppellite, seppelite senza funerali.

I funerali non se li sono meritati, le LEZIONI, vecchie, tediose, barbose, sì, anche con la barba, con la barba lunga, quali erano!

Invece, con i TABLET, baldi e fieri, or le fanciulle fanno l’amore, imparano, imparano sole, imparano che la vita è bella, che può rendere belle, che imparare è una gioia, una gioia grande, una gioia che sempre appresso ti porti, ovunque tu vai, per terre, per cieli e per mari.

Ovunque, i tablet te li porti, te li stringi al petto, te li stringi al cuore.

Sono il tuo amore, amore dell’imparare, amore dello studiare, studenti e studentesse!

Tutti filosofi, tutti innamorati del sapere.

GRAZIE, O TABLET!

Un inno di amore, un inno di amore,

Un inno di amore

Io ti canto.

Ti canto nel cuore

Perché l’amore

Tu mi ha donato.

L’amore grande

L’amore di vivere

L’amore di imparare

L’amore di crescere

L’amore di diventare adulto

L’amore di Te,

Mio Studio,

Mio Amore,

Mia Filosofia,

Sofia del mio cuore!