Per fare una buona scuola occorrono molti soldi. Ma è sempre vero?

da tuttoscuola.com

Per fare una buona scuola occorrono molti soldi. Ma è sempre vero?

Senza soldi non si fanno riforme: è come fare le nozze con i fichi secchi.

Quello delle risorse finanziarie è stato un motivo ricorrente in questi due mesi di consultazione contrassegnata anche da critiche e diffidenze verso i mille propositi della Buona Scuola.

Da anni si afferma da più parti che la scuola italiana, per diventare una buona scuola, ha bisogno di investire cospicue risorse per l’innovazione e la sua riqualificazione.

Il nuovo Rapporto della Commissione europea ha messo in evidenza come le risorse del PIL  investite per il sistema d’istruzione siano, ancora una volta, molto basse.

Ma se la percentuale del PIL per gli investimenti è il metro per misurare la qualità della scuola, dovremmo avere una corrispondenza tra PIL e graduatoria internazionale dei sistemi d’istruzione.

Abbiamo comparato i dati del Rapporto e abbiamo scoperto che questo rapporto di causa-effetto (più soldi miglior sistema d’istruzione) non è sempre vero e che, quindi, la qualità di un sistema scolastico dipende anche da altri fattori.

L’Italia, che dal 2009 al 2012 ha avuto una quota di PIL per la scuola oscillante tra il 4.6 e il 4.2, si è posizionata appena sotto la media europea nelle competenze dei 15enni. Come si voleva dimostrare, dirà qualcuno.

Ma se guardiamo la Germania con una quota di PIL compresa tra il 4.4 e il 4.3, che assomiglia molto all’Italia, scopriamo che essa occupa posizioni di riguardo nelle classifiche delle competenze dei 15enni: è nei primi sei Paesi per le competenze linguistiche dove ha già raggiunto il benchmark del 15%, nei primi sette per le competenze matematiche (è vicina al traguardo del 15%), quinta per competenze scientifiche (obiettivo del 15% già raggiunto da anni). Con gli stessi soldi – come incidenza sul PIL – dell’Italia!

Guardiamo la Francia che ha investito in questi anni il 6.2 del PIL per la scuola (quasi due punti più dell’Italia). Ebbene, nelle competenze linguistiche dei 15enni è soltanto al 15° posto davanti all’Italia che è al 16°, in quelle matematiche è al 14° posto con l’Italia al 17°, nelle competenze scientifiche è al 18° posto davanti all’Italia che è al 19°. Con molti soldi in più è vicinissima all’Italia che ha investito meno.

Non è solo questione di risorse finanziarie per fare una buona scuola.