È bastata un’inchiesta giornalistica

È bastata un’inchiesta giornalistica – quella di Iacona su RAI3 – per suscitare la reazione immediata e infastidita da parte di alcuni parlamentari vicini al presidente del Consiglio che più si occupano di scuola. Non da parte delle scuole, che erano, e sono ancora, abbandonate a se stesse. Non da parte di insegnanti e studenti che erano, e sono tuttora, inascoltati. Non da parte dei genitori, che con tanto senso di responsabilità, pur se fra mille problemi, si prendono cura delle scuole dei loro figli. Le adottano, e in molti casi, insieme ai dirigenti, fanno quello che lo Stato non fa.

Certo, si è detto, sarebbe stato utile un contraddittorio, e questo è vero. Vero, ma non indispensabile. È ancora possibile in questo Paese fare delle inchieste giornalistiche “di parte”? Cioè dalla parte di chi di solito non ha voce? “Lei parla sempre signor Presidente” – disse una volta in una trasmissione televisiva una giovane collega precaria molto combattiva – “è in televisione continuamente, in ogni trasmissione. Anzi, a dire il vero, lei straparla. Ora lasci parlare me”.

Non si tratta di avere una posizione pregiudiziale verso l’azione del governo Renzi. Né, del resto, può averla il Cidi, dato il suo carattere di associazione democratica e pluralista. Ma meno male che ci sono trasmissioni come quella di Iacona che, per una volta, ha dato voce a chi nella scuola ha delle cose da dire.