Scuola e disabilita’, oltre 4.500 insegnanti discutono la riforma del sostegno

da Redattore sociale

Scuola e disabilita’, oltre 4.500 insegnanti discutono la riforma del sostegno

La riforma del sostegno interessa 120.000 insegnanti e 230.000 studenti disabili. Se gli obiettivi della delega al Governo prevista dalla Buona Scuola sono chiari, il dibattito su come concretizzarli è controverso. Se ne parlerà a Rimini: attesi più di 4.500 insegnanti e 200 esperti.

TRENTO. Sabato 14 novembre, al Palacongressi di Rimini, i maggiori esperti italiani di inclusione e i rappresentanti delle varie associazioni nazionali di settore (familiari, dirigenti, insegnanti) animeranno la tavola rotonda “Iperspecializzazione dell’insegnante di sostegno. Una buona via per la qualità dell’integrazione?”.

Un confronto a più voci organizzato nell’ambito del convegno internazionale Erickson “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” (a Rimini dal 13 al 15 novembre, un ricco programma e tra gli ospiti Edgar Morin e Zigmunt Bauman) per riflettere sulla riforma del sostegno che interessa circa 120.000 insegnanti e quasi 230.000 studenti disabili. Il tema è da mesi è al centro di un acceso dibattito scatenato dalla proposta del sottosegretario del ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca Davide Faraone, Norme per migliorare la qualità dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità e altri bisogni educativi speciali.

L’incontro metterà al centro del dibattito il futuro dell’insegnante di sostegno, avviando un confronto a più voci che consenta di riflettere anche su possibili proposte alternative rispetto alla proposta governativa.

Se infatti molte delle proposte contenute nella bozza del decreto delegato – dalla maggiore attenzione alla prospettiva del Progetto di vita, fino alla riflessione sull’evoluzione della diagnosi funzionale e sui livelli essenziali delle prestazioni scolastiche per l’integrazione – sono sostenute con fermezza da tutti coloro che, nel corso di questi anni, hanno lavorato per promuovere un’inclusione di qualità, altre proposte hanno scatenato un acceso dibattito in rete e sui media. Tra queste rientra la separazione della formazione universitaria e delle carriere tra docenti curriculari e di sostegno, che per alcuni incoraggerebbe il meccanismo di delega dai primi ai secondi minacciando una reale integrazione, mentre per altri (principalmente le associazioni dei familiari) sarebbe il modo più funzionale per rafforzare le competenze di entrambi e la continuità nella relazione tra l’insegnante di sostegno e l’alunno con disabilità.

Tema delicato e con una pluralità di posizioni, al quale interverranno diversi voci, “per avviare una discussione – è l’intento dei promotori – il più possibile partecipata, sul futuro dell’insegnante di sostegno, per contribuire attivamente alla stesura del decreto previsto dalla Buona Scuola”.

Tra i partecipanti alla tavola rotonda, a cui è stato invitato anche il sottosegretario Davide Faraone, interverranno Daniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico), Alessandra Cenerini (Presidente ADI).

Evelina Chiocca (Presidente CIIS), Lucio Cottini (Presidente SIPeS), Gianfranco de Robertis (Anffas Onlus Nazionale), Giuseppe Desideri (Presidente AIMC), Vincenzo Falabella (Presidente FISH), Paolo Fasce (Insegnante di matematica, specializzato per il sostegno), Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino, specializzata per il sostegno), Dario Ianes (Libera Università di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson, Trento), Paolino Marotta (Presidente ANDIS), Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD). (ep)