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Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica

Si è tenuta il 9 aprile 2025 la seduta del Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, costituito da rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e del Merito, da esponenti del mondo delle associazioni delle persone con disabilità, oltre che da componenti di altre amministrazioni. Chiamato a pronunciarsi sui decreti ministeriali di cui agli articoli 6 e 7 del decreto-legge 71/2024, in materia di percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, il Comitato ha espresso parere favorevole.

“Ho fortemente voluto, in sede di conversione del decreto-legge 71/2024, che vi fosse il parere dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica nell’iter di perfezionamento dei decreti, che mirano a rafforzare l’effettività del diritto allo studio delle nostre studentesse e dei nostri studenti con disabilità. Per queste ragioni sono molto felice per il parere favorevole espresso dal Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio, che esprime la sensibilità di chi quotidianamente vive e affronta le tante sfide connesse all’inclusione e di chi opera per la tutela e per la promozione dei diritti delle persone con disabilità”, così il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.


Si è insediato l’1 aprile 2025 l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, ricostituito con decreto ministeriale n. 185 del 10 settembre 2024, presieduto dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e con la presenza del Sottosegretario Paola Frassinetti.

In occasione dell’insediamento, il Ministro ha illustrato i provvedimenti di recente adozione, o in corso di adozione, in materia di disabilità, soffermandosi in particolar modo su quelli riguardanti l’incremento dell’organico dell’autonomia per i posti di sostegno e la continuità didattica per gli alunni con disabilità, nonché il potenziamento dei percorsi di specializzazione per i docenti di sostegno.

“Lo studente – ha dichiarato Valditara – rappresenta il centro della scuola costituzionale. Questo Ministero, con il supporto dell’Osservatorio, intende procedere con fermezza per garantire il primario diritto degli studenti con disabilità alla continuità didattica e ad un’istruzione di qualità che sostenga e valorizzi i loro talenti. Una forte sinergia tra il Ministero e l’Osservatorio è essenziale per rafforzare l’inclusione scolastica”.

Il Ministro ha concluso sottolineando come il modello italiano di inclusione scolastica sia considerato un punto di riferimento da molti Paesi, europei ed extra-europei, come testimoniato ancora di recente da delegazioni olandesi e spagnole nel corso di incontri che si sono tenuti al Mim. 

Una matematica da ripensare

Una matematica da ripensare

Ripensare l’Apprendimento della Matematica: Verso un Curricolo Verticale Sostenibile e Funzionale all’Università

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Nelle aule scolastiche, lo studio della matematica è spesso vissuto come una scalata ardua e ripetitiva, un percorso che spaventa più che incuriosire, che frena più che spingere verso nuove mete. Il suo insegnamento si concentra frequentemente sulla riproduzione di algoritmi e sull’applicazione di procedure standardizzate, più che sull’intuizione, sull’esplorazione o sulla costruzione di significati. Questo approccio, incentrato sulla memorizzazione, sulla ripetizione e sul tecnicismo, contribuisce a creare distanza emotiva e cognitiva dagli studenti, che spesso faticano a trovare un senso pratico e culturale nel loro apprendimento della matematica.

Eppure, nella società odierna – dominata dai dati, dagli algoritmi, dall’automazione e dalla modellizzazione – la matematica è più che mai al centro della vita professionale e sociale. Si pensi all’uso pervasivo dell’intelligenza artificiale, alla necessità di interpretare dati statistici, alla diffusione di strumenti di simulazione nei più diversi ambiti. La matematica, oggi, è una competenza-chiave per decodificare il mondo, ma qualcosa non torna.

Troppi studenti, al termine del ciclo scolastico, giungono all’università impreparati ad affrontare i corsi di Analisi Matematica 1 e 2, che rappresentano non solo un banco di prova per le facoltà scientifiche (matematica, fisica, ingegneria, informatica), ma anche uno dei principali motivi di abbandono o di rallentamento degli studi universitari. Il problema non risiede soltanto nella difficoltà intrinseca della disciplina, ma anche – e forse soprattutto – nella discontinuità tra il curricolo scolastico e le richieste del mondo accademico. Ad esempio, lo studio delle funzioni rappresenta uno spartiacque decisivo tra il “fare conti” e il “comprendere concetti”. Senza una solida capacità di rappresentare, interpretare e manipolare funzioni, lo studente si trova disarmato di fronte alla complessità dell’analisi.

E forse, è proprio da lì che bisogna ripartire: da una riflessione seria e sistemica su come il curricolo verticale – da Bruner in poi – debba essere aggiornato alla luce delle nuove esigenze formative. Una didattica più metacognitiva, più visiva, più orientata alla comprensione concettuale e all’applicazione, può rappresentare la chiave per avvicinare i giovani alla matematica come linguaggio del reale, e non come esercizio astratto e sterile.

Lo scoglio delle funzioni: nodo critico della transizione scuola-università

Perché così tanti studenti, anche brillanti, vanno in crisi davanti a un esercizio su una funzione? La risposta è complessa, ma affonda le sue radici in un problema strutturale e culturale del nostro curricolo scolastico. Il concetto di funzione, che dovrebbe essere introdotto come una chiave di lettura del mondo e delle sue relazioni variabili, viene spesso confinato a un “capitolo” da studiare in fretta, senza il tempo necessario per sedimentare realmente nella mente degli studenti.

Nella maggior parte dei percorsi liceali e tecnici, lo studio delle funzioni avviene in modo frammentato, disarticolato e spesso tardivo, quando gli studenti non hanno ancora costruito una solida base concettuale o, al contrario, hanno già maturato un senso di inadeguatezza nei confronti della matematica. L’approccio scolastico tende a separare l’aspetto simbolico da quello grafico e numerico, privando gli studenti di un contesto di senso in cui la funzione possa essere compresa nella sua triplice dimensione: come regola (algebrica), come trasformazione (grafica) e come relazione (numerica).

Gli studenti imparano a “risolvere esercizi” secondo schemi fissi, ma non a leggere il significato dietro un’espressione matematica. Viene a mancare quella capacità di “pensiero funzionale” che permette di analizzare l’andamento di un fenomeno, fare previsioni, identificare tendenze, ragionare su crescita, decrescita, massimi, minimi, intervalli di definizione.

Il concetto stesso di funzione viene spesso introdotto in modo eccessivamente astratto, con definizioni formali che presuppongono già una maturità logica elevata. Questo rende difficile la costruzione di un’intuizione solida e condivisa. La mancanza di attività esplorative, di esperienze significative, di collegamenti interdisciplinari, impedisce allo studente di fare propria la funzione come strumento mentale.

Le conseguenze di queste lacune si manifestano drammaticamente all’Università, dove il corso di Analisi 1 – vero banco di prova per molte facoltà scientifiche – richiede padronanza, elasticità e sicurezza nel maneggiare concetti come limite, continuità, derivabilità, dominio, studio del segno, comportamento asintotico, rappresentazione grafica. Tutti aspetti che ruotano attorno al concetto di funzione e che dovrebbero essere già ampiamente interiorizzati e automatizzati al termine della scuola secondaria.

Purtroppo, per molti studenti, la funzione resta un’entità opaca, meccanica, da applicare senza comprenderne il senso profondo. Diventa un ostacolo piuttosto che uno strumento di pensiero, un codice da decifrare piuttosto che un linguaggio per interpretare il mondo.

Pensare per immagini: la forza cognitiva del grafico

Un passaggio fondamentale per superare questo limite consiste nel rafforzare l’abilità metacognitiva legata alla rappresentazione grafica delle funzioni. L’immagine grafica non è solo una traduzione visiva di un’espressione analitica, ma uno strumento potente per costruire significato, facilitare l’intuizione e rafforzare l’apprendimento concettuale. Essa consente agli studenti di vedere la matematica, di anticipare comportamenti, di congetturare e validare ipotesi, di collegare operazioni simboliche a fenomeni osservabili. La visione di un grafico può, infatti, attivare strategie cognitive più profonde rispetto alla sola manipolazione algebrica, stimolando la riflessione e il confronto tra forme diverse dello stesso concetto.

L’automatismo nella rappresentazione grafica – ossia la capacità di disegnare una funzione partendo da una sua espressione algebrica, individuando dominio, asintoti, zeri, crescenza, decrescenza e concavità – non è un lusso, ma una condizione necessaria per affrontare con sicurezza e flessibilità l’analisi matematica. Tale competenza diventa un ponte tra la comprensione visiva e la formalizzazione astratta, e costituisce una vera e propria strategia euristica per il problem solving.

Questo automatismo non si costruisce per caso, ma è frutto di un allenamento sistematico, radicato in un curricolo che valorizza il pensiero visivo, l’esplorazione attiva e la varietà delle rappresentazioni. L’utilizzo regolare di strumenti come GeoGebra, Desmos e simulatori dinamici consente di rafforzare la visualizzazione e di rendere l’apprendimento interattivo e riflessivo. Inoltre, l’integrazione tra grafico e contesto verbale – come nel caso di problemi tratti dalla realtà o di scenari interdisciplinari – aiuta lo studente a costruire connessioni profonde e significative. In quest’ottica, il grafico non è un accessorio, ma un vero strumento di pensiero.

Dalla procedura alla comprensione: oltre il meccanicismo

Come sottolinea Matthew Glanville, in un articolo su TES, oggi la scuola tende ad insegnare la matematica in modo procedurale: “Fai questo, poi fai quello, e avrai la risposta”. Ma la matematica non è una catena di operazioni meccaniche. È un linguaggio, un modo di pensare, una forma mentis. Ridurre l’insegnamento alla ripetizione di sequenze standardizzate, senza chiedersi il perché di ogni passaggio, equivale a disinnescare la forza formativa della disciplina. La matematica dovrebbe essere invece un terreno fertile per sviluppare il pensiero critico, la capacità di argomentare, la padronanza dei modelli.

L’approccio costruttivista propone di invertire la logica della didattica: partire da situazioni reali, da problemi autentici, e costruire con gli studenti il senso delle operazioni e dei concetti. Questo approccio è sostenuto anche dalle più recenti ricerche pedagogiche e neuroscientifiche, che dimostrano come l’apprendimento sia più duraturo e significativo quando è ancorato a esperienze concrete e vissute.

In questo senso, le funzioni possono essere introdotte già nella scuola secondaria di primo grado, attraverso attività che le collegano alla vita quotidiana: ad esempio, relazioni tra tempo e distanza, tra costo e quantità, tra temperatura e altitudine. Questi legami concreti possono poi evolvere nella formalizzazione progressiva, sempre supportata da rappresentazioni grafiche e strumenti digitali, che dovrebbero essere padroneggiati già a quella età. Inoltre, possono essere proposte attività di modellizzazione, in cui gli studenti siano chiamati a costruire una funzione a partire da dati reali, stimolando la riflessione sui parametri, sul dominio, sul comportamento del modello.

Un esempio efficace è quello dell’analisi dei consumi di un elettrodomestico in funzione del tempo di utilizzo: un esercizio che permette di passare naturalmente dalla tabella di dati al grafico, fino alla formula analitica. In questo modo, la funzione smette di essere un oggetto astratto per diventare un ponte tra matematica e realtà, tra intuizione e formalizzazione.

Le buone pratiche internazionali: Finlandia e Singapore come modelli

Nei sistemi educativi che ottengono i migliori risultati nella matematica – come Finlandia e Singapore – si lavora molto di più sulla comprensione profonda dei concetti rispetto alla semplice applicazione di regole. In Finlandia, ad esempio, la didattica della funzione è inserita in contesti interdisciplinari e orientati alla realtà: si analizzano dati climatici, economici o demografici, si fanno previsioni, si costruiscono modelli e si usano software dinamici come GeoGebra per esplorare, in tempo reale, il comportamento delle curve. L’approccio è collaborativo, laboratoriale e integrato con le altre discipline: l’educazione matematica dialoga con la geografia, la fisica, la biologia, persino con l’arte e la musica, mostrando come il concetto di funzione sia un linguaggio universale.

Singapore, invece, fa ampio uso del modello CPA (Concrete–Pictorial–Abstract): si parte da oggetti e situazioni concrete, si passa a rappresentazioni visive, e solo infine si arriva all’astrazione simbolica. Questo approccio consente di rispettare i tempi cognitivi di ogni studente, favorendo una costruzione solida e multisensoriale della conoscenza. Nei testi scolastici e nelle pratiche didattiche, l’accento è posto sulla varietà delle rappresentazioni e sulla connessione continua tra esperienza e simbolo. I docenti sono formati per porre domande strategiche, stimolare la riflessione e incoraggiare l’autonomia.

Entrambi i sistemi promuovono un apprendimento della funzione che sia al tempo stesso profondo, duraturo e trasferibile. L’automatismo grafico, ad esempio, viene sviluppato attraverso la manipolazione continua e ragionata di funzioni in ambienti dinamici, in cui ogni modifica di parametro genera una trasformazione visiva immediata. Gli studenti non imparano a memoria una regola, ma vedono e comprendono come e perché quella regola funziona. Questo tipo di esperienza li prepara non solo ad affrontare l’analisi matematica con maggiore sicurezza, ma anche a diventare cittadini consapevoli in un mondo dove i numeri sono parte integrante della vita quotidiana.

Ripensare il curricolo verticale: una proposta concreta

Occorre ripensare il Curricolo Verticale Bruneriano, non per demolirlo, ma per aggiornarlo alla luce delle esigenze dell’università e del mondo reale. Il concetto di “spirale dell’apprendimento”, teorizzato da Bruner per indicare un ritorno progressivo e sempre più approfondito sui medesimi concetti, deve essere affiancato da una “spirale della rappresentazione grafica”, che accompagni lo studente sin dai primi anni di scolarizzazione attraverso attività graduali, multisensoriali e cognitive, che favoriscano l’interiorizzazione del concetto di funzione.

Già in terza media si potrebbe rafforzare il concetto di funzione come relazione tra grandezze variabili, partendo da esperienze concrete e visualizzazioni intuitive. Ad esempio, relazioni tra velocità e tempo, o tra quantità acquistata e prezzo totale, possono essere analizzate con tabelle, grafici e piccoli modelli digitali, sviluppando la capacità di passare da una rappresentazione numerica a una grafica e poi a quella algebrica. In prima superiore si potrebbe consolidare la costruzione di grafici per funzioni lineari, quadratiche e a tratti, attraverso attività di problem solving visivo, esercizi con feedback immediato tramite software dinamici e il confronto tra modelli diversi.

In seconda superiore, e ancor di più nel triennio, si dovrebbe potenziare la didattica laboratoriale per lo studio delle funzioni algebriche e trascendenti. Attività basate su simulazioni, su applicazioni scientifiche e sull’uso di dati reali renderebbero il percorso più motivante e coerente con le richieste dell’analisi universitaria. In ogni fase, l’uso della tecnologia (GeoGebra, Desmos, fogli di calcolo, piattaforme interattive) può favorire non solo l’intuizione, ma anche la sperimentazione, la verifica autonoma delle ipotesi, e l’autoregolazione metacognitiva.

Una proposta concreta è l’adozione di rubriche valutative per le competenze grafiche, l’introduzione di task autentici come la progettazione di funzioni modellanti fenomeni reali (climatici, economici, fisici), e la creazione di portfolio digitali in cui lo studente documenta il proprio percorso di apprendimento attraverso mappe concettuali, rappresentazioni multiple, riflessioni scritte e registrazioni orali. Solo in questo modo la spirale bruneriana si trasforma in un reale dispositivo di crescita progressiva del pensiero matematico e grafico.

Didattica della funzione e metacognizione: un legame indissolubile

Comprendere una funzione significa saperla interpretare, manipolare, confrontare con altre, prevederne il comportamento e riflettere sulle implicazioni che ogni trasformazione porta con sé. Tutto questo richiede una riflessione costante sul proprio modo di apprendere, una capacità di decentrarsi e osservare i propri errori, le proprie esitazioni, le proprie strategie. La metacognizione – ossia la consapevolezza delle proprie modalità cognitive, dei punti di forza e delle difficoltà – è fondamentale in questo processo di apprendimento profondo.

Gli studenti devono essere guidati a riflettere sul come affrontano un esercizio, sul perché una rappresentazione grafica li aiuta a costruire significato, su quando è più utile una tabella, un diagramma, un algoritmo. Ma anche su quali passaggi li confondono di più, su quali domande possono porsi per proseguire, su quali strumenti preferiscono per organizzare il proprio pensiero.

Questa consapevolezza va allenata sistematicamente attraverso strategie metacognitive: domande aperte poste dal docente o dagli studenti stessi, feedback formativi e non solo sommativi, discussioni in piccoli gruppi in cui si esplicita il “ragionamento che sta dietro”, attività di peer-tutoring in cui lo studente che spiega rafforza la propria comprensione, e momenti di auto-valutazione scritta e riflessiva.

Inoltre, strumenti come i diari di apprendimento, i quaderni metacognitivi o le registrazioni orali delle fasi risolutive possono diventare preziosi per rendere visibile il pensiero matematico e abituare lo studente a controllare, valutare e regolare i propri processi cognitivi. Così, la funzione non è solo un oggetto matematico, ma diventa il campo di allenamento di una mente che impara a riflettere su di sé e a migliorarsi nel tempo.

Conclusione: preparare alla vita e all’università

La funzione, per la sua natura trasversale, modellizzante e il suo potere descrittivo, è lo snodo decisivo per il successo universitario in tutte le discipline scientifiche, tecnologiche e persino umanistiche, laddove si renda necessario analizzare e interpretare dati, relazioni, dinamiche di sistema. Non è più possibile pensare alla funzione come un semplice contenuto di programma: essa rappresenta una struttura di pensiero, un modo per organizzare la realtà e riconoscerne i pattern.

Un approccio didattico che punti sulla comprensione profonda, sull’uso strategico e consapevole dei grafici, sulla flessibilità delle rappresentazioni e sull’educazione metacognitiva è il passo necessario per superare gli attuali fallimenti del sistema. Una scuola che forma al pensiero funzionale è una scuola che prepara all’università, ma anche alla cittadinanza attiva, all’interpretazione critica dell’informazione, alla gestione consapevole delle scelte quotidiane.

L’analisi matematica non è solo un traguardo accademico, ma uno strumento per comprendere il mondo, per rappresentare il cambiamento, per cogliere relazioni non evidenti tra variabili. È uno strumento per interrogarsi sulla realtà e agire su di essa. Se vogliamo davvero preparare i nostri studenti, non possiamo limitarci a valutare ciò che ricordano o riproducono meccanicamente: dobbiamo formarli a pensare con autonomia, a costruire modelli, a interpretare e a validare. In altre parole, a vivere la matematica, farne esperienza, sentirla come una competenza viva e trasformativa, capace di accompagnarli ben oltre l’aula scolastica. 

Posti aggiuntivi per gli insegnanti di sostegno

“Prosegue il nostro impegno a favore degli studenti con disabilità.
Abbiamo ottenuto in Manovra altri 134 posti per il sostegno. Dall’anno scolastico 2026/27 l’organico complessivo dei docenti di sostegno, grazie alla legge di bilancio, sarà quindi incrementato di 2.000 unità”. Così ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Handimatica

XIII edizione di Handimatica: a Bologna tre giorni dedicati a tecnologia e inclusione

Intitolata “Habitat digitali inclusivi”, la mostra convegno dal 28 al 30 novembre offrirà al pubblico, gratuitamente, laboratori, un’ampia area espositiva e convegni con oltre 190 relatori.

Si terrà a Bologna dal 28 al 30 novembre, presso l’Istituto Aldini Valeriani, la XIII edizione di Handimatica, la mostra-convegno dedicata alle tecnologie digitali per una società inclusiva. Ideata e realizzata dalla Fondazione ASPHI Onlus, l’edizione del 2024 di Handimatica è intitolata “Habitat digitali inclusivi” e racconterà come le tecnologie digitali possano diventare una risorsa per creare ambienti di vita inclusivi e di partecipazione nella società. 

Sarà quindi un evento centrale per esplorare l’intersezione tra tecnologia, inclusione e innovazione, con un focus sull’Intelligenza Artificiale (IA), la Scuola digitale inclusiva, il Gaming accessibile, Abitare con il digitale e Tecnologie digitali e mondo del lavoro.

Il programma propone, gratuitamente, 80 eventi, tra laboratori, dove sperimentare strumenti e metodologie, e convegni sullo stato attuale e futuro sull’innovazione per l’inclusione, con oltre 190 relatori. Inoltre, sarà presente un’ampia area espositiva, dove incontrare 50 tra aziende produttrici e distributrici di ausili, enti di ricerca, istituzioni e associazioni, per conoscere dal vivo tecnologie, progetti e servizi. Le attività saranno rese possibili anche dal supporto offerto dai tanti partner e volontari, incluso un elevato numero di studenti, che anche quest’anno hanno aderito all’iniziativa.

La kermesse sarà inaugurata dal convegno “Per un’intelligenza artificiale accessibile, equa e inclusiva”. Dopo il discorso inaugurale di Andrea PontremoliPresidente di Fondazione ASPHI Onlus, i massimi esperti italiani del settore esploreranno i possibili scenari offerti dalla diffusione degli strumenti basati su modelli di intelligenza artificiale, con particolare attenzione alla partecipazione e all’autodeterminazione delle persone con disabilità.

Abbiamo dedicato questa edizione di Handimatica alla fondamentale intersezione tra tecnologia, inclusività e ambienti. Supportare le persone con disabilità, infatti, significa intervenire sia sulla salute della persona sia sugli spazi in cui vive, dall’abitazione al luogo di lavoro. La tecnologia può essere un importante facilitatore in tal senso, soprattutto se progettata dall’inizio per essere accessibile e utilizzabile da tutti. Questa è la cultura che ci impegniamo ogni giorno a promuovere e che oggi vede nell’Intelligenza Artificiale una nuova frontiera e una straordinaria opportunità”, ha dichiarato Andrea PontremoliPresidente di Fondazione ASPHI Onlus.

Fondata nel 1979 con l’obiettivo di formare e inserire nel mondo del lavoro persone non vedenti come programmatori di computer, nel tempo, Fondazione ASPHI Onlus è diventata un punto di riferimento nazionale per l’accessibilità digitale e le tecnologie assistive per l’inclusione delle persone con disabilità, promuovendo l’innovazione continua e influenzando il cambiamento culturale. Questo ha permesso di sviluppare progetti innovativi per l’inclusione delle persone con disabilità nella scuola, nel lavoro e per la partecipazione sociale.

L’inclusività delle persone con disabilità è un tema di fondamentale importanza per la coesione sociale e lo sviluppo del Paese, e riguarda un segmento rilevante della popolazione. Secondo le rilevazioni Istat, infatti, sono oltre 12 milioni le persone in Italia con limitazioni, di cui quasi 3 milioni con limitazioni gravi[1]. Un fenomeno trasversale, anche a livello generazione: sono circa 317.000 gli alunni con disabilità che frequentano le scuole di ogni ordine e grado[2].

E proprio la scuola sarà uno dei 5 pilastri di questa edizione di Handimatica: le competenze digitali e STEAM sono fondamentali per una cittadinanza consapevole e attiva. Quali allora le risorse per una didattica inclusiva? A questo link maggiori dettagli sui laboratori e convegni dedicati al mondo della scuola.

Le tecnologie sono sempre più protagoniste del progetto di vita delle persone con disabilità, dalla scuola al lavoro. L’hi-tech può favorire l’inclusione lavorativa e garantire pari opportunità e autonomia. A questo link i principali appuntamenti dedicati al lavoro.

Handimatica 2024 offre un’opportunità unica per esplorare il futuro del gaming accessibile e inclusivo, con tecnologie innovative che abbattono le barriere e promuovono la partecipazione di tutti. Un appuntamento da non perdere per professionisti del settore, aziende tecnologiche, educatori e appassionati di videogiochi. In particolare, sabato 30 novembre, si svolgerà un Torneo di eSport accessibile, aperto a partecipanti con e senza disabilità, con l’obiettivo di promuovere la competizione inclusiva attraverso il videogioco “Forza MotorSport”. Qui il programma completo: https://handimatica.com/news-gaming/.

Infine, l’edizione di quest’anno offre una vasta gamma di progetti, convegni e laboratori che mettono in luce il potenziale dell’IA per migliorare l’accessibilità, la comunicazione e la partecipazione delle persone con disabilità. In particolare saranno presentati una serie di progetti selezionati attraverso una Call4Project: dalle tecnologie assistive all’educazione inclusiva, fino all’accessibilità digitale.

I convegni di Handimatica saranno sottotitolati in diretta col metodo del respeaking

a cura del Coordinamento FIADDA ER, Associazione per i diritti delle persone sorde e famiglie, un progetto realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministro per le disabilità. Sarà inoltre garantito il servizio di interpretariato in LIS grazie alla collaborazione del Consiglio Regionale ENS Emilia Romagna e RAI Pubblica Utilità.

La partecipazione ad alcuni convegni e laboratori fornirà inoltre crediti formativi sia per i docenti che per le professioni sanitarie.

Per maggiori informazioni e iscrizioni:

Stati Generali sulle disabilità intellettive e i disturbi del neurosviluppo

IL 22 NOVEMBRE A BARI CON GLI STATI GENERALI SULLE DISABILITÀ INTELLETTIVE E DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO

È la Puglia la prossima tappa degli Stati Generali sulle disabilità intellettive e i disturbi del neurosviluppo di Anffas: l’appuntamento è infatti a Bari il 22 novembre, dalle 9 alle 17, e come di consueto sarà in modalità mista: sarà infatti possibile seguire i lavori online o in presenza presso il Palazzo della Regione (Bari – Via Giovanni Gentile, 52) effettuando l’iscrizione entro e non oltre il 18 novembre p.v. attraverso il link qui disponibile*

 

Organizzato da Anffas Regione Puglia in collaborazione con Anffas Nazionale, l’incontro, lo ricordiamo, ha come obiettivo generare un confronto e un dialogo con le istituzioni, le amministrazioni, le rappresentanze sindacali e del Terzo Settore della regione relativamente alle tematiche concernenti le disabilità intellettive e i disturbi del neurosviluppo realizzando dei focus sulle specificità del territorio in termini di criticità e buone prassi, con il diretto protagonismo delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie: anche in Puglia, infatti, saranno presenti ed interverranno gli Autorappresentanti di Anffas Puglia (nello specifico Marilisa Pistoia, Autorappresentante Anffas Ginosa, Vincenzo Lochi, Autorappresentante Anffas Sava, Filippo Cicirelli, Autorappresentante Anffas Altamura) che esporranno opinioni e idee in merito all’esigibilità dei loro diritti e alla specifica situazione della regione Puglia. In attesa di conferma è l’intervento dell’On. Alessandra Locatelli, Ministro per le Disabilità, che è sempre stata presente a tutti gli appuntamenti degli Stati Generali di Anffas.

 

Corposo il programma: i lavori, moderati da Maria Pia Desantis, componente Giunta Esecutiva Anffas Nazionale, si apriranno con Angelo Riccardi, Presidente Anffas Puglia e Roberto Speziale, Presidente Anffas Nazionale, a cui seguiranno i saluti istituzionali con gli interventi da remoto già confermati di Vincenzo Falabella, presidente Fish, e di Nazaro Pagano, Presidente FAND. Alle 10 sarà discussa lasessione “I diritti delle persone con disabilita intellettive e disturbi del neurosviluppo e dei loro familiari in Puglia. Quadro Generale” con l’Avv. Alessia Maria Gatto, l’Avv. Corinne Ceraolo Spurio, entrambe componenti del Centro Studi Giuridici e Sociali Anffas Nazionale, e Adriano Antonacci, Assistente sociale Anffas Altamura.

 

Seguirà un focus sull’inserimento lavorativomoderato da Domenico Casciano, componente Comitato tecnico scientifico Anffas Puglia, e più nello specifico la sessione dedicata a questo importante tema sarà “Inclusione lavorativa: le difficoltà burocratiche” che consentirà di offrire una ampia panoramica dell’attuale contesto regionale sul punto in questione al fine di trovare soluzioni atte a garantire, tutelare e promuovere il diritto al lavoro delle persone con disabilità. Confermata in questo spazio di approfondimento la partecipazione di Luigi Mazzei, Dirigente U.O. Coordinamento servizi per l’impiego – Ambito territoriale di Lecce, Brindisi e Taranto, di Maria Donata Ancona, Dirigente Servizio Integrazione sociale e lavorativa ASL Taranto, psicologa e psicoterapeuta, e di Alessandro Delli Noci, Assessore alle politiche giovanili e attività produttive, con la testimonianza sul tema diFrancesca Semeraro

 

Dopo la pausa pranzo si aprirà la tavola rotonda“Durante e Dopo di Noi: stato dell’arte ed impiego dei fondi PNRR”: moderata da Adriano Antonacci, Assistente sociale Anffas Altamura, hanno già dato conferma di partecipazione Antonio Giampietro, Garante Regionale dei diritti delle persone con disabilità, e Francesco Parisi, Presidente Eridano Cooperativa Sociale. 

 

Chiuderanno l’evento il presidente di Anffas Pugliacon l’intervento “Sintesi, prospettive ed impegni” e ilpresidente nazionale Anffas con le conclusioni finali. 

 

“Con la Puglia siamo al penultimo appuntamento degli Stati Generali per il 2024: abbiamo già molti tasselli che si sono incastrati e che iniziano a formare il quadro di cui andremo a discutere agli Stati Generali Nazionali sulle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo del prossimo anno e che rappresentano il frutto di un grande ed appassionato impegno di Anffas tutta”: così Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas commenta in prossimità dell’appuntamento pugliese.

 

“La Puglia è onorata di contribuire al pari delle altre realtà regionali confermando ancora una volta l’impegno e il desiderio di riuscire a raggiungere insieme una reale società inclusiva, di pari diritti e opportunità per tutti”: così Angelo Riccardi, Presidente Anffas Puglia, commenta l’evento. 

Ricordiamo che gli Stati Generali rappresentano un’importante occasione per promuovere unapprofondimento tra vari soggetti pubblici, privati e del non profit che, a vario titolo, si occupano di disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, di sociale, di welfare in generale, nonché di Terzo Settore.

 

Per informazioni è possibile contattare i numeri 06.3212391/06.3611524 o mandare una e-mail agli indirizzi Tel. 063611524 anffaspuglia@gmail.com – nazionale@anffas.net

 

Il programma è disponibile sul sito www.anffas.net

 

*Anffas Nazionale si riserva di chiudere anticipatamente le iscrizioni al raggiungimento della capienza massima dei posti in presenza.

Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza

GIORNATA MONDIALE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA (20 novembre)

UNICEF Italia: promosse iniziative in tutta Italia

In occasione della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza (20 novembre), l’UNICEF ricorda che circa 1 miliardo di bambini vive in condizioni di povertà multidimensionale; oltre 300 milioni di bambini vivono in famiglie estremamente povere, sopravvivendo con meno di 2,15 dollari per persona al giorno; circa 400 milioni di bambini sotto i 5 anni subiscono regolarmente aggressioni fisiche o punizioni corporali a casa;più di 1 miliardo di bambini vive attualmente in Paesi che sono a “rischio estremamente elevato” per gli impatti del cambiamento climatico; ogni 4 minuti, da qualche parte nel mondo, un bambino viene ucciso da un atto di violenza;400 milioni di bambini vivono o fuggono da zone di conflitto.

L’UNICEF Italia dedica la Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza (20 novembre 2024) al tema “Ascolta il Futuro” per invitare gli adulti ad ascoltare le bambine e i bambini rispetto a ciò che immaginano per il proprio futuro e per i propri diritti e lancia il video “Ascoltate il futuro: una lettera dei bambini ai leader del mondo per il World Children’s Day”: https://www.youtube.com/watch?v=uBebiS56yIU

Nell’ambito della campagna, l’UNICEF ha chiesto ai bambini di scrivere delle lettere sul mondo che vorrebbero vedere nel 2050. Le risposte sono arrivate da tutto il mondo – tra cui Gaza City, Haiti e la Tanzania – ed esprimono il desiderio dei bambini di essere al sicuro, in salute, istruiti e al riparo dalla guerra e dai rischi climatici. Leggi le lettere: https://www.unicef.org/stories/dear-adults

L’UNICEF lancia domani il nuovo rapporto “La condizione dell’infanzia nel mondo 2024 – Il futuro dell’infanzia in un mondo in trasformazione” dedicato alle sfide che l’infanzia in tutto il mondo dovrà affrontare negli anni a venire, in particolare: le crisi climatiche estreme, i cambiamenti demografici e le disparità tecnologiche.

“Domani 20 novembre ricorre il 35° anniversario dell’approvazione da parte dell’Assemblea delle Nazioni Unite della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il trattato sui diritti umani più ratificato al mondo, ma non ancora pienamente attuato“- ha dichiarato la Presidente dell’UNICEF Italia Carmela Pace.  “Oggi più che mai è necessario ascoltare i bambini e i giovani, sostenerli e aiutarli a realizzare i loro diritti. Nell’anno in cui celebriamo i 50 anni di attività dell’UNICEF Italia, chiediamo a tutti di unirsi a noi e celebrare i diritti dell’infanzia e l’adolescenza, ribadendo quanto sia importante un mondo di pace e solidarietà per tutti.” 

Questi i principali appuntamenti:

·        Torna anche quest’anno in prima serata su RAI1 l’appuntamento con la solidarietà per l’UNICEF “NOI E..”, condotto da Mara Venier, in onda domani sera. Attraverso interviste, testimonianze e momenti di spettacolo, di musica e di intrattenimento, Mara Venier condurrà gli spettatori “nel mondo dell’UNICEF” in una serata speciale in cui si alterneranno tanti ospiti del mondo dello spettacolo, oltre ad ambasciatori, testimonial e rappresentanti dell’UNICEF Italia.

·        Celebrazione della Giornata italiana per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza:  Domani 20 novembre 2024 a Roma, presso il Teatro Rossini, si terrà un evento celebrativo interamente dedicato ai ragazzi, ponendo al centro dell’attenzione il tema della violenza maschile sulle donne, organizzato dal Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, congiuntamente alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza e con la collaborazione dell’UNICEF Italia. Parteciperanno all’incontro: la Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità On. Eugenia Maria Roccella e della Presidente della Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, On. Maria Vittoria Brambilla, che si confronteranno con ragazzi di due scuole superiori di Roma.

·        UNICEF Italia e ANCI lanciano “Go Blue”: anche quest’anno l’UNICEF Italia e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani – ANCI lanciano l’iniziativa ”Go Blue” e invitano tutte le amministrazioni comunali ad illuminare di blu un monumento o un edificio della città per ricordare con un gesto simbolico che per ogni bambino, bambina e adolescente ogni diritto deve essere garantito e attuato. Ad oggi hanno aderito all’iniziativa oltre 200 comuni, compresi molti capoluoghi come Alessandria, Ancona, Ascoli Piceno, Bologna, Brescia, Catania, Cremona, Crotone, Fermo, Firenze, Genova, La Spezia, L’Aquila, Mantova, Messina, Modena Novara, Palermo, Pisa, Rimini, Savona, Terni, Torino, Udine, Venezia, Vibo Valentia.  

Per conoscere tutte le adesioni (in continuo aggiornamento) visitare la pagina web dedicata

·        Bambine, bambini e adolescenti marceranno per le vie di Milano per celebrare la Giornata nel corso del tradizionale appuntamento “Io marcio per i diritti”. All’insegna dello slogan “OCCHIO A COME PARLI!” i partecipanti partiranno da Piazza XXV Aprile alle ore 9.30 per arrivare al Castello Sforzesco, dove saranno accolti da una rappresentanza delle istituzioni cittadine, da laboratori sui temi delle emozioni, del benessere, dei diritti e del linguaggio inclusivo, grazie alla collaborazione con Pop-Up Festival e da corti sul linguaggio inclusivo grazie alla collaborazione con Circonvalla Film.

·        Iniziativa con le scuole: per celebrare la Giornata, l’UNICEF Italia ha rivolto alle scuole di ogni ordine e grado una proposta finalizzata alla promozione della conoscenza dei diritti di ogni bambina e bambino con un’attenzione specifica dedicata al diritto di esprimere la propria opinione sul tema del proprio futuro. Le scuole sono state invitate a: creare un murale blu o un’installazione artistica; organizzare incontri o lezioni in cui bambine, bambini e adolescenti prendano voce per spiegare agli adulti i loro diritti; proporre a bambine, bambini, ragazze e ragazzi di scrivere una lettera agli adulti (docenti, famiglie, dirigenti) nella quale esprimere idee, richieste e sogni per il loro avvenire e per la tutela dei loro diritti.

·       Oggi, l’UNICEF Italia ha aderito al progetto sociale di comunicazione Parole O_Stili, firmando il Manifesto della Comunicazione non Ostile per la promozione di linguaggi non ostili in rete e la costruzione del diritto alla cittadinanza digitale per le nuove generazioni. Alla firma avvenuta a Milano, presso l’IC Morosini Manara, erano presenti la Presidente dell’UNICEF Italia, Carmela Pace e la Presidente e founder dell’associazione Parole O Stili, Rosy Russo.

·        Anche il mondo delle aziende sarà mobilitato per questa Giornata:

in particolare Brico io sarà ancora al fianco dell’UNICEF per il 3° anno consecutivo: presso tutti i negozi sarà attivata la raccolta fondi quest’anno a favore del programma sulla nutrizione con round up alle casse e Brico io riconoscerà anche all’UNICEF una parte dei proventi della vendita di alcuni prodotti speciali in cassa; la campagna sarà attiva fino al 7 gennaio.

Alcune aziende che aderiscono al programma dell’UNICEF “Impresa Amica” promuoveranno sui propri canali social messaggi celebrativi sulla Giornata per ricordare l’importanza della piena attuazione dei diritti dei bambini.

·        Tavole di Mangiasogni: Domani, l’UNICEF Italia insieme al fumettista Mangiasogni pubblicheranno una serie di tavole sull’ascolto dei più giovani, in particolare sulle preoccupazioni riguardo al futuro.

Le tavole realizzate da Mangiasogni comunicano la necessità di dialogare e ascoltare i bambini e giovani per ripensare al futuro come un momento cui approcciarsi con fiducia. Domani le tavole saranno disponibili sui social e sul sito www.unicef.it

·        Inoltre, nel corso della settimana, in tutta Italia, rappresentanti dell’UNICEF e volontari dei comitati locali saranno coinvolti in numerose iniziative dedicate all’anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia, con incontri nelle scuole, marce, laboratori, convegni, mostre, letture animate, proiezioni di film, attività ludiche e sportive in diverse città.

Tra queste: domani a Cagliari, i Musei Nazionali saranno i primi Musei della Sardegna a ricevere il riconoscimento dall’UNICEF come “Museo Amico delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”.


Giornata mondiale dell’infanzia 

UNICEF lancia il nuovo Rapporto “La condizione dell’infanzia nel mondo”: futuro difficile per i bambini nel 2050, in un mondo trasformato da crisi climatiche estreme, spostamenti di popolazione e disparità tecnologiche.

  •  Nel decennio 2050-2059, si prevede, rispetto agli anni 2000: un numero di bambini esposti a ondate di calore estreme otto volte superiore, un numero di bambini esposti a inondazioni fluviali estreme tre volte superiore e un numero di bambini esposti a incendi boschivi estremi quasi doppio.
  •  Nel 2050 la popolazione di bambini scenderà al di sotto del 40% in Africa, rispetto al 50% degli anni 2000. Scenderà al di sotto del 17% in Asia orientale e in Europa occidentale, dove i bambini rappresentavano rispettivamente il 29% e il 20% della popolazione negli anni 2000.
  •  Si prevede che l’aspettativa di vita alla nascita aumenterà.Anche l’accesso dei bambini all’istruzione è aumentato negli ultimi 100 anni e si prevede che quasi il 96% dei bambini a livello globale avrà almeno un’istruzione primaria nel 2050, rispetto all’80% degli anni 2000.

20 novembre 2024 – Il futuro dell’infanzia è in bilico se non si interviene con urgenza per salvaguardare i diritti dei bambini in un mondo che cambia, avverte l’UNICEF nel suo rapporto principale pubblicato oggi in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza.

La condizione dell’infanzia nel mondo 2024: Il Futuro dell’Infanzia in un mondo in trasformazione, prevede come tre grandi forze globali – o megatendenze – avranno un impatto sulla vita dei bambini entro il 2050 e oltre. Le megatendenze – cambiamenti demografici, crisi climatiche e ambientali e tecnologie rivoluzionarie – forniscono indicazioni chiave sulle sfide e le opportunità che i bambini potrebbero affrontare in futuro.

“I bambini stanno vivendo una miriade di crisi, dagli shock climatici ai pericoli online, che sono destinate a intensificarsi negli anni a venire”, ha dichiarato la Direttrice Generale dell’UNICEF, Catherine Russell. “Le proiezioni contenute in questo rapporto dimostrano che le decisioni che i leader mondiali prendono oggi – o non prendono – definiscono il mondo che i bambini erediteranno. Creare un futuro migliore nel 2050 non richiede solo immaginazione, ma anche azione. Decenni di progressi, in particolare per le bambine, sono in pericolo”.

Come sarà il mondo nel decennio 2050?  Alcuni dati del rapporto:        Quasi la metà dei bambini del mondo – circa 1 miliardo – vive in paesi ad alto rischio climatico e ambientale.          Dal 2022, 400 milioni di studenti in tutto il mondo hanno sperimentato chiusure scolastiche a causa di condizioni meteorologiche estreme.         Rispetto agli anni 2000, nel 2050: si prevede che i bambini esposti alle ondate di calore saranno circa 8 volte di più.  3,1 volte più bambini esposti alle inondazioni.  1,7 volte più bambini esposti agli incendi.  1,3 volte più bambini esposti alla siccità.  1,2 volte più bambini esposti ai cicloni tropicali.         Quasi il 60% dei bambini a livello globale vivrà in contesti urbani, rispetto al 44% degli anni 2000;         I tassi di sopravvivenza dei neonati a livello globale aumenteranno di quattro punti percentuali rispetto agli anni 2000, superando il 98%;         Entro il 2050, si prevede che il 95,7% dei bambini avrà almeno un’istruzione primaria (rispetto all’80% degli anni 2000), mentre il 77% avrà almeno un’istruzione secondaria superiore (rispetto al 40% degli anni 2000).         Nell’Africa orientale e meridionale, il numero di bambini esposti ai conflitti aumenterà da 71 milioni negli anni 2000 a 97,8 milioni nel 2050, e da 5,1 milioni a 69 milioni nell’Africa occidentale e centrale.

La crisi climatica è già grave: il 2023 sarà l’anno più caldo mai registrato. Secondo il rapporto, nel decennio 2050-2059, si prevede che le crisi climatiche e ambientali diventeranno ancora più diffuse, con un numero di bambini esposti a ondate di calore estreme otto volte superiore, un numero di bambini esposti a inondazioni fluviali estreme tre volte superiore e un numero di bambini esposti a incendi boschivi estremi quasi doppio, rispetto agli anni 2000.

L’impatto di questi rischi climatici sui bambini sarà determinato dall’età, dalla salute, dal contesto socioeconomico e dall’accesso alle risorse. Ad esempio, un bambino che ha accesso a un riparo resistente al clima, a infrastrutture di raffreddamento, all’assistenza sanitaria, all’istruzione e all’acqua potabile ha maggiori possibilità di sopravvivere agli shock climatici rispetto a un bambino che non vi ha accesso. Il rapporto sottolinea l’urgente necessità di un’azione ambientale mirata per proteggere tutti i bambini e mitigare i rischi che corrono.

Secondo le proiezioni, l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale avranno le popolazioni di bambini più numerose nel 2050. I dati indicano anche un invecchiamento della popolazione, con una diminuzione della percentuale di bambini prevista in ogni regione del mondo. Pur rimanendo elevata, la popolazione di bambini scenderà al di sotto del 40% in Africa, rispetto al 50% degli anni 2000. Scenderà al di sotto del 17% in Asia orientale e in Europa occidentale, dove i bambini rappresentavano rispettivamente il 29% e il 20% della popolazione negli anni 2000.

Questi cambiamenti demografici creano delle sfide: alcuni Paesi sono costretti a espandere i servizi per le grandi popolazioni di bambini, mentre altri devono bilanciare le esigenze di una popolazione anziana in crescita.

Nel frattempo, il rapporto riconosce che le tecnologie di frontiera – come l’intelligenza artificiale (IA) – offrono sia promesse che rischi per i bambini, che stanno già interagendo con l’IA incorporata in app, giocattoli, assistenti virtuali, giochi e software di apprendimento. Ma il divario digitale rimane netto. Nel 2024, oltre il 95% delle persone nei Paesi ad alto reddito sarà connesso a Internet, rispetto a quasi il 26% nei Paesi a basso reddito.

Il rapporto rileva che un’ampia percentuale di giovani nei Paesi a basso e medio reddito ha difficoltà ad accedere alle competenze digitali e questo avrà un impatto sulla loro capacità di utilizzare in modo efficace e responsabile gli strumenti digitali nell’istruzione e nei futuri posti di lavoro. Queste barriere sono spesso legate a fattori socioeconomici, di genere, linguistici e di accessibilità.

Il rapporto contiene alcune buone notizie. Si prevede che l’aspettativa di vita alla nascita aumenterà. Anche l’accesso dei bambini all’istruzione è aumentato negli ultimi 100 anni e si prevede che quasi il 96% dei bambini a livello globale avrà almeno un’istruzione primaria nel 2050, rispetto all’80% degli anni 2000. Allo stesso modo, con maggiori investimenti nell’istruzione e nella sanità pubblica e una protezione ambientale più rigorosa, il rapporto afferma che i risultati per i bambini potrebbero migliorare in modo significativo. Ad esempio, il divario tra i sessi nel livello di istruzione diminuirebbe e l’esposizione ai rischi ambientali si ridurrebbe.

Lo Stato dei bambini del mondo 2024 sottolinea l’importanza di porre i diritti dei bambini al centro di tutte le strategie, le politiche e le azioni, come indicato nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Invita ad affrontare le sfide e le opportunità poste dalle tre megatendenze attraverso:

  •         Investimento in istruzione, servizi e città sostenibili e resilienti per i bambini.
  •          Espansione della resilienza climatica nelle infrastrutture, nella tecnologia, nei servizi essenziali e nei sistemi di supporto sociale.
  •         Fornitura di connettività e progettazione di tecnologie sicure per tutti i bambini.

Quest’anno, la Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza – la giornata annuale di azione dell’UNICEF per i bambini – viene celebrata con il tema “Ascolta il futuro”. Nell’ambito della campagna, l’UNICEF ha chiesto ai bambini di scrivere delle lettere sul mondo che vorrebbero vedere nel 2050. Le risposte sono arrivate da tutto il mondo – tra cui Gaza City, Haiti e la Tanzania – ed esprimono il desiderio dei bambini di essere al sicuro, in salute, istruiti e al riparo dalla guerra e dai rischi climatici. Le lettere possono essere visualizzate qui.

“La Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza è un momento in cui i leader dimostrano il loro impegno per i diritti e il benessere di ogni bambino”, ha dichiarato Russell. “Possiamo dare forma a un futuro migliore per i bambini di domani, e dobbiamo iniziare oggi”. 

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NOTA MI N. 1718/24

NOTA MI N. 1718/24: GLI ALLEGATI C E C1 NON DEVONO ESSERE COMPILATI MA RESTANO ANCORA CRITICITÀ DA RISOLVERE

Anffas accoglie con favore la nota n. 1718 del 28 maggio 2024 del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che integra la precedente nota n. 1690 del 24 maggio e risponde, in parte, alle richieste avanzate da Anffas (qui è possibile consultare il comunicato stampa e la nota trasmessa in data 14.05.24 ai ministeri competenti).

Il Ministero ha, infatti, chiarito che, in assenza del Profilo di Funzionamento, non ancora adottato e reso operativo da parte delle strutture sanitarie competenti, “non è possibile procedere alla compilazione delle tabelle C e C1” dei Piani Educativi Individualizzati (PEI). Di conseguenza, è stato richiesto alle istituzioni scolastiche di compilare i modelli nazionali PEI vigenti, provvedendo alla compilazione delle sezioni 11 e 12, escludendo le sole parti che rimandano al profilo di funzionamento con riferimento alle tabelle C e C1.

Occorrerà quindi continuare a strutturare la proposta delle ore di sostegno didattico e dell’assistenza specialistica per l’autonomia e/o la comunicazione secondo la diagnosi funzionale e le valutazioni didattiche ed educative del GLO, senza ricorrere, appunto, alle tabelle con i range.

Per gli alunni già in possesso di certificazione per l’a.s. 2023/2024, quindi, i Gruppi di Lavoro Operativi (GLO) dovranno, entro il 30 giugno, effettuare la verifica finale e compilare la sezione 11 seguendo le indicazioni dell’art. 15 del D.I. 182/2020, senza la compilazione delle tabelle C e C1. Questo richiederà, innanzitutto, la “valutazione globale dei risultati raggiunti” tenendo conto “del principio di autodeterminazione” nonché l’aggiornamento delle condizioni di contesto e progettazione per l’anno scolastico successivo.

Il GLO dovrà individuare e proporre il fabbisogno delle ore di sostegno per l’anno successivo partendo “dall’organizzazione delle attività di sostegno didattico e dalle osservazioni sistematiche svolte”, tenendo conto sia della diagnosi funzionale e del profilo dinamico funzionale, in assenza del profilo di funzionamento, che dei risultati raggiunti, nonché di eventuali difficoltà emerse durante l’anno, avendo cura di motivare adeguatamente la richiesta.

Diversamente, per gli alunni che hanno ottenuto la certificazione per la prima volta, si dovrà redigere il “PEI provvisorio“, compilando le sezioni 1, 2, 12, 4 e 6 e, ai sensi dall’art. 16 del D.I. 182/2020, si dovrà riportare, nella sezione 12, la proposta del numero di ore di sostegno alla classe per l’anno successivo, nonché la proposta delle risorse da destinare agli interventi di assistenza igienica e di base e delle risorse professionali da destinare all’assistenza, all’autonomia e alla comunicazione per l’anno successivo, tenendo conto di quanto indicato nel profilo di funzionamento o, in mancanza, della diagnosi funzionale e del profilo dinamico funzionale.

Come detto, i chiarimenti diffusi dal ministero con la nota del 1718 del 28 maggio rappresentano solo una parziale risposta alle criticità segnalate da Anffas il 14 maggio scorso, che, pertanto, continuerà a sollecitare gli enti e i ministeri competenti affinché siano adottati ulteriori provvedimenti per rispondere alle richieste avanzate.

Infatti, resta ancora priva di positivo riscontro la richiesta da tempo avanzata da Anffas che, unitamente a FISH – Federazione a cui l’Associazione aderisce, ha richiesto di eliminare le tabelle C e C1, cosa che oggi, a maggior ragione, si ribadisce. Le tabelle, infatti, oltre ad essere inapplicabili per la mancata operatività del profilo di funzionamento, appaiono del tutto contraddittorie e controproducenti in quanto introducono un automatismo che ostacola il GLO nel determinare il numero di ore, anche superando quello di una cattedra di sostegno, svilendone, altresì, il ruolo nelle valutazioni didattiche ed educative.

Inoltre, con la nota del 14 maggio 2024, Anffas ha richiesto l’urgente convocazione dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica nonché di rendere disponibile e operativa l’intera procedura volta al riconoscimento della condizione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica, anche sollecitando il Ministero della Salute a convocare con urgenza il Gruppo di lavoro per il monitoraggio applicativo delle indicazioni contenute nelle relative linee guida.

Anffas, per il tramite del proprio Centro Studi Giuridici e Sociali, rimane a disposizione per ulteriori chiarimenti e continuerà ad adoperarsi per garantire un sistema di inclusione scolastica che rispetti il principio di massima personalizzazione dei sostegni, valorizzando il ruolo collegiale del GLO.

Roma, 30 maggio 2024

Diritti degli studenti con disabilità

FISH, la Lega chiarisca posizione sui diritti degli studenti con disabilità

FISH condanna senza se e senza ma le dichiarazioni del generale Vannacci in cui rievoca “le classi separate per i disabili”. Il movimento delle persone con disabilità ha lottato negli anni fino a raggiungere l’abolizione delle classi speciali nel 1977. Tornare indietro non è nemmeno in discussione.

    “Faremo le barricate per difendere i diritti degli studenti con disabilità. Non è possibile indietreggiare sull’inclusione scolastica. Non negozieremo mai i diritti delle persone con disabilità. Ho già sentito il ministro Valditara che ha dato rassicurazioni. Credo sia urgente ora anche una presa di posizione netta e definitiva da parte del segretario Salvini. Chiediamo un confronto affinché la Lega chiarisca la sua posizione sui diritti degli studenti con disabilità, a partire dall’inclusione scolastica. Tra l’altro, come dimostrano i continui confronti con le associazioni di persone con disabilità di altri Paesi, la legislazione italiana è un esempio per molti”.

    A dichiararlo il presidente di FISH, Vincenzo Falabella.

    Autismo: un nuovo paradigma per l’inclusione e per la valorizzazione della persona

    In occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo del 2 aprile, si svolgerà sabato, 20 aprile 2024, dalle ore 8.00 presso il Centro Congressi Hotel Majesty di Bari, il convegno “Autismo: un nuovo paradigma per l’inclusione e per la valorizzazione della persona” promosso dal Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli.

    Si segnala la partecipazione, tra i vari relatori, anche di Roberto Speziale, Presidente Nazionale Anffas (ore 11:00 – “Il progetto di vita: persone nel disturbo dello spettro autistico e loro famiglie”), e del dott. Paolo Meucci, Direttore Servizi età evolutiva di Fondazione Renato Piatti a m. Anffas (ore 12:00 ca. – “Il cammino di Fondazione Renato Piatti al servizio dell’autismo, tra storia e prospettive future”).

    Per maggiori informazioni è possibile consultare la locandina: 

    Per partecipare al convegno è necessario registrarsi cliccando qui
    Durante tutto il convegno sarà presente il servizio di interpretariato della lingua dei segni italiana (LIS) e il servizio di sottotitolazione in tempo reale.

    Il Convegno sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook “Alessandra Locatelli”, Ministro per le disabilità

    Approvato in via definitiva Decreto Disabilità

    Approvato in via definitiva Decreto Disabilità, a gennaio avvio sperimentazione

    15 aprile 2024

    È stato approvato in Consiglio dei Ministri l’ultimo decreto attuativo della legge delega in materia di disabilità (L.227/2021), che definisce la condizione di disabilità, introduce l’accomodamento ragionevole, riforma le procedure di accertamento e la valutazione multidimensionale per l’elaborazione e l’attuazione del “Progetto di vita” individuale e personalizzato.
    “Si tratta del cuore della riforma – spiega il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli – che semplifica il sistema di accertamento dell’invalidità civile, eliminando le visite di rivedibilità e che introduce il “Progetto di vita”, come strumento di accompagnamento nella vita delle persone. Si tratta di una rivoluzione culturale e civile, che sviluppa un nuovo paradigma nella presa in carico della persona con disabilità, eliminando le estreme frammentazioni tra le prestazioni sanitarie, socio sanitarie e sociali. Dal primo gennaio del 2025 si avvierà la sperimentazione, ma già da quest’anno partirà una formazione intensa e capillare tra Enti e categorie per l’adozione di questo nuovo modello”. 
    “Siamo davanti ad una straordinaria opportunità per le persone con disabilità, per le famiglie, per il nostro Paese – conclude il Ministro Locatelli – Iniziamo a ribaltare la prospettiva e a parlare non più solo di assistenzialismo ma di valorizzazione delle persone, semplifichiamo e sburocratizziamo gli iter e soprattutto partiamo dai desideri e dalle scelte di ogni persona, come previsto dalla Convenzione Onu, per arrivare a un percorso di vita dignitoso per ogni persona. Per questa ragione un passo importante nella nuova visione che proponiamo è relativo alla modifica di tutte le leggi ordinarie: finalmente rimuoviamo i termini “handicappato” e “portatore di Handicap” per restituire dignità e centralità alla “Persona con disabilità”. La sfida è appena iniziata ma sono molto determinata e non mi fermerò”.

    Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo

    2 APRILE 2024, GIORNATA MONDIALE DELLA CONSAPEVOLEZZA SULL’AUTISMO

    ANFFAS: “PERSONA AL CENTRO, PRESA IN CARICO ED INTERVENTO PRECOCI, PROGETTO DI VITA: QUESTE LE PRIORITÀ”

    Persona al centro, presa in carico globale e continuativa in ottica bio-psico-sociale ed interventi precoci, Progetto di Vita personalizzato e partecipato: queste le priorità che da sempre Anffas – associazione maggiormente rappresentativa, a livello nazionale, sulle disabilità intellettive e del neurosviluppo tra le quali rientrano anche i disturbi dello spettro dell’autismo – ribadisce, continuando ad operare in tutti i contesti deputati con e per le persone nel disturbo dello spettro dell’autismo e loro familiari (unitamente a professionisti, operatori, e tutti coloro che a vario titolo operano in Anffas) ogni giorno per arrivare a renderle realmente concrete e garantire così la migliore Qualità di Vita possibile in una società pienamente inclusiva, in ogni suo ambito.

    Tante infatti sono le attività, iniziative e progettualità di Anffas su tutto il territorio in tal senso  e che concretizzano il pensiero associativo “Prima le persone e poi gli autismi”, pensiero che ovviamente pone in evidenza come gli interventi da mettere in atto non debbano mai essere standardizzati ma sempre personalizzati e declinati sulla Persona nella sua peculiarità e specificità, ascoltando preferenze, aspettative e desideri, così come pienamente dimostrato anche durante l’evento online collegato alla XVII Giornata Nazionale delle Disabilità Intellettive e del Neurosviluppo che ha consentito di toccare con mano quante buone prassi siano ormai divenute una realtà tangibile.

    In occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo 2024, si discuterà di questo importante concetto anche il 20 aprile 2024 a Bari, durante il convegno “Autismo: un nuovo paradigma per l’inclusione e per la valorizzazione della persona” organizzato dal Ministero per le Disabilità che vedrà la partecipazione di illustri relatori del mondo scientifico e associativo, tra cui il presidente nazionale Anffas, Roberto Speziale, con l’intervento “Il Progetto di Vita: persone nel disturbo dello spettro autistico e loro famiglie”, e il contributo di Paolo Meucci, Direttore Servizi età evolutiva di Fondazione Renato Piatti dal titolo “Il cammino di Fondazione Renato Piatti al servizio dell’autismo, tra storia e prospettive future” per la sessione dedicata alle progettualità.

    Proprio per ciò che riguarda la Fondazione Renato Piatti, ente a marchio Anffas, si registra in questo 2024 il continuum dell’ampliamento della sua offerta di presa in carico attraverso il Centro Mafalda Luce di Milano – gestito appunto da Fondazione Renato Piatti a m. Anffas – che permetterà di dare ulteriori risposte alle necessità del territorio relativamente alla diagnosi di disturbo dello spettro autistico.

    Ricordiamo inoltre che, oltre ai tanti approfondimenti sul tema*, dallo scorso anno Anffas è entrata a far parte del Consiglio di Indirizzo della FIA – Fondazione Italiana per l’Autismo e che tante sono le altre iniziative della Rete Anffas attive da tempo (il cui elenco è possibile consultare cliccando qui).

    Una panoramica di livello internazionale sulla condizione delle persone nel disturbo dello spettro sarà data dall’incontroorganizzato dal Dipartimento delle Comunicazioni Globali delle Nazioni Unite – in stretta collaborazione con l’Istituto di Neurodiversità (ION) – dal titolo “Moving from Surviving to Thriving”, “Passare dal sopravvivere al prosperare”: come l’anno scorso, l’evento presenterà una serie di relatori nel disturbo dello spettro in rappresentanza di Africa, Asia e Pacifico, Europa, America Latina e Caraibi, Nord America e Oceania che illustreranno le loro riflessioni relative alle rispettive aree di provenienza e sull’importanza dell’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) relativamente al tema autismo.

    Inoltre, Anffas sostiene, in linea con il suo pensiero e con quanto sopra indicato, la campagna di sensibilizzazione di Autism Europe “Not Invisible”, “Non Invisibili”, lanciata proprio in occasione di questa Giornata e volta al pieno riconoscimento delle persone nel disturbo dello spettro e dei loro diritti.  

    *solo per citarne alcuni “Documento di posizione Anffas in materia di salute, disabilità e disturbi dello spettro autistico”, “Autismi 2.0 – prima le persone poi gli autismi”, Agenda Associativa 2017 “Autismi, prima le persone”, rivista La Rosa Blu ed. dicembre 2015 “Prima le persone poi gli autismi”

    Riconoscimento sordocecità

    Ddl Semplificazioni, Ministro: “Riconoscimento sordocecità a prescindere dall’età di insorgenza”

    27 marzo 2024

    “Nel ddl semplificazioni appena approvato dal Consiglio dei Ministri è prevista una modifica della legge 107/2010 in materia di riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche. Con la modifica ampliamo la portata della legge per garantire il riconoscimento della condizione di sordocecità a tutti coloro che manifestano durature compromissioni totali o parziali combinate della vista e dell’udito, congenite o acquisite, a prescindere dall’età di insorgenza. Armonizziamo così i contenuti della legge agli indirizzi della dichiarazione sui diritti delle persone sordocieche del Parlamento europeo e ai principi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”. Lo dichiara il Ministro per le Disabilità 

    Alessandra Locatelli.

    Nasce l’intergruppo parlamentare sull’accessibilità digitale

    Nasce l’intergruppo parlamentare sull’accessibilità digitale per permettere a 13 milioni di italiani di accedere al web

    da Superabile

    Roma- Solo il 2-3% di siti web è accessibile a chi ha problemi di
    disabilità. Lo denuncia il vicepresidente della commissione Affari
    sociali della Camera, Luciano Ciocchetti, presentando a Montecitorio
    l’intergruppo sulla accessibilità digitale a cui, spiega, “hanno già
    aderito 22 tra deputati e senatori per promuovere iniziative culturali e
    legislative che permettano ai 13 milioni di italiani che hanno deficit
    di varia natura di accedere alle informazioni e servizi digitali”.

    Un problema di software, di grafica e di standard non adeguati a chi ha
    dei deficit e cerca di acquistare biglietti, effettuare una
    prenotazione, presentare una domanda online.

    Il deputato osserva che “come spesso accade in Italia abbiamo ottime
    leggi come la Stanca del 2004, il problema è poi l’attuazione pratica.
    Dopo 20 anni tanti siti pubblici e privati non sono accessibili a chi ha
    difficoltà e parliamo di siti che soprattutto dopo il Covid sono
    diventati fondamentali per alcuni servizi. E’ un problema serio anche a
    livello europeo dove ci sono 80 milioni di persone con disabilità.
    L’accessibilità vuol dire autonomia e welfare”, ha concluso Ciocchetti.

    Mario Nobile, direttore generale AgID (Agenzia per l’Italia digitale),
    ha sottolineato che il tema dell’accessibilità è “un tema di civiltà che
    si estende al capitolo dell’intelligenza artificiale. Una rivoluzione
    che rischia di lasciare indietro qualcuno”.

    Per investire su questo tema il Pnrr, ha spiegato Nobile, “ha stanziato
    80 milioni di euro che permetteranno a 55 amministrazioni tra Regioni,
    Comuni e Città metropolitane di acquistare tecnologie e formazione il
    personale”.

    Infine, Ciocchetti raccoglie una richiesta pressante delle associazioni:
    “Come intergruppo possiamo presentare una proposta di legge o un
    emendamento a un prossimo veicolo legislativo per permettere alle
    persone con disabilità di votare da sole”.

    Personale Ata con disabilità ha diritto a prestare lavoro straordinario

    SCUOLA: ANCHE IL PERSONALE DISABILE ATA HA DIRITTO AD EFFETTUARE LAVORO STRAORDINARIO

    Anche il personale Ata con disabilità e con “mansioni ridotte” ha diritto a prestare lavoro straordinario, e l’Amministrazione scolastica che lo impedisce commette una vera e propria discriminazione.
    E’ il contenuto di una importante sentenza pronunciata nei giorni scorsi dal Giudice del lavoro presso il Tribunale di Modena che con una ordinanza, la 1.03.2024, ha condannato il Ministero dell’Istruzione e del Merito per aver discriminato una lavoratrice, appartenente ai ruoli del personale Ata come collaboratrice scolastica e beneficiaria della legge n. 104/1992, alla quale era stato impedito dalla scuola, un istituto superiore della provincia di Modena, lo svolgimento di lavoro straordinario in aggiunta al normale orario di lavoro, “a recupero” delle giornate pre-festive di chiusura della scuola.
    La prestazione lavorativa straordinaria a recupero è prassi consolidata nelle suole modenesi e prevista espressamente dalla contrattazione di istituto, al fine di evitare ai lavoratori e alle lavoratrici interessate di dover fruire di giorni di ferie nelle giornate non lavorate, durante la chiusura della scuola per ponti o alla vigilia di festività.
    Il Tribunale ha quindi imposto all’Amministrazione di adottare tutti gli “accomodamenti ragionevoli” previsti dalla normativa italiana ed europea per garantire alla lavoratrice disabile la parità di trattamento rispetto agli altri dipendenti dell’istituto scolastico.
    Il sindacato Flc Cgil di Modena, che ha seguito la lavoratrice durante l’intera vicenda, nell’esprimere soddisfazione per una sentenza che, oltre a riaffermare il fondamentale principio della non discriminazione dei lavoratori disabili, conferma quanto sostenuto e rivendicato dal sindacato a favore della lavoratrice in tutte le sedi.
    La Flc Cgil stigmatizza con forza il fatto che episodi di discriminazione possano avvenire in un luogo di lavoro e di formazione quale la scuola: la discriminazione è gravissima in ogni contesto lavorativo, se avviene in una scuola è ancora più grave e deprecabile!

    Flc Cgil Modena

    12/3/2024

    Raccontare la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità

    Raccontare la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, Fand e Fish puntano sulle scuole per costruire una società più inclusiva 

    Approfondimenti

    08 marzo 2024 

    Roma- Andare nelle scuole “per rappresentare agli studenti cos’è la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, quali sono questi diritti e i temi affrontati”.

    Questa la proposta lanciata da Nazario Pagano, presidente di Fand, in accordo con il presidente di Fish, Vincenzo Falabella, in occasione della seduta congiunta dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità e dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica che si è svolta a Roma, nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati. L’appuntamento è stato l’evento di apertura delle celebrazioni per commemorare la data del 3 marzo, quindicesimo anniversario della ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità,  adottata a New York il 13 dicembre 2006. Una proposta che il ministro Locatelli e il ministro Valditara hanno prontamente accolto. “Spiegare a ragazzi e ragazze cosa sono, ad esempio, il progetto personalizzato o l’accomodamento ragionevole- ha continuato Pagano- potrebbe essere un ottimo momento per rendere ancora più inclusiva la nostra società. Credo che la scuola sia il contesto più importante della nostra nazione, se costruiamo una scuola inclusiva, riusciremo a costruire una società inclusiva”.

    “L’Italia è ricordata per essere stata il primo paese ad aver abolito le scuole speciali, era il 1977- ha evidenziato Vincenzo Falabella- però dobbiamo essere critici sul fatto che il nostro sistema inclusivo non garantisce ancora l’esigibilità dei diritti costituzionali, basti pensare alle gite scolastiche in cui, spesso, gli alunni con disabilità non vengono inseriti. Il nostro Paese deve intervenire per consentire che quei principi vangano appllicati e garantiti. Non vogliamo privilegi- ha sottolineato Falabella- ma dobbiamo rivendicare diritti e pari opportunità, vogliamo una scuola che oltre a includere formi i nostri ragazzi”.

     La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità riconosce che la disabilità è un concetto in evoluzione, risultato dell’interazione tra le persone con disabilità e l’ambiente circostante. La sua approvazione e ratifica è stato un passaggio fondamentale per tutte le persone con disabilità e per il movimento associativo.

     In occasione del 15esimo anniversario della stipula della Convenzione, Fish e Fand si sono impegnate a rinnovare il loro sostegno alle persone con disabilità e la lotta per garantire piena inclusione, uguaglianza e dignità, affinché tutti i cittadini con disabilità siano protagonisti e liberi.

    “Attraverso il costante lavoro delle due principali federazioni, attraverso le proprie reti associative, congiunto con le istituzioni, continueremo a promuovere un mondo in cui ogni individuo possa realizzare il proprio potenziale senza barriere né discriminazioni. Fiduciosi che questo anniversario possa essere occasione per promuovere e diffondere i principi e i valori fondanti della Convenzione”, hanno sottolineato Falabella e Pagano.

    SUPERABILE