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Agevolazioni disabili

Agevolazioni disabili. Quanti sussidi informatici posso acquistare con iva al 4%?
Disabili.com del 02/10/2023

Quali sono i sussidi tecnici e informatici con iva al 4% per persone disabili? Quanti telefoni cellulari, pc e altro si possono acquistare con legge 104?

L’iva agevolata al 4% al posto della ordinaria del 22% è una tra le agevolazioni fiscali previste per persone con disabilità che siano in possesso di determinati requisiti.

Tra le cose che le persone con certificazione di handicap possono essere acquistate con l’iva ridotta, oltre a quelli che in senso stretto sono ausili per disabili (carrozzine, deambulatori, ecc), ci sono, ad esempio, auto adattate o allestite, oltre ai cosiddetti sussidi tecnici ed informatici, ovvero prodotti diretti a facilitare l’autosufficienza e l’integrazione dei soggetti portatori di handicap di cui all’articolo 3 della legge, n. 104/1992.

QUALI SONO I SUSSIDI TECNICI E INFORMATICI
Per sussidi tecnici e informatici si intendono apparecchiature e i dispositivi basati su tecnologie meccaniche, elettroniche o informatiche, sia di comune reperibilità sia appositamente fabbricati. Tra questi rientrano fax, modem, computer, telefono a viva voce, ecc. In generale, devono essere strumenti che aiutano, supportano o facilitano la riabilitazione oppure la comunicazione interpersonale, la scrittura, il controllo dell’ambiente, l’accesso all’informazione e alla cultura. Si tratta, in definitiva, di strumenti che contribuiscano all’autosufficienza di persone con disabilità o problematiche motorie, visive, uditive o del linguaggio.

I DOCUMENTIDA PRESENTARE
Per poter ottenere l’aliquota ridotta, al momento dell’acquisto la persona disabile deve provare al venditore di averne diritto. Pertanto, come indicato nel decreto Mef 14 marzo 1998, dovrà esibire una copia del certificato attestante l’invalidità funzionale permanente rilasciato dall’azienda sanitaria locale competente o dalla Commissione medica integrata. All’interno dei verbali viene infatti riportata la presenza dei requisiti sanitari necessari per richiedere le agevolazioni fiscali.

I CERTIFICATI SENZA COLLEGAMENTO FUNZIONALE
Se da questi certificati non risulta il collegamento funzionale tra la menomazione permanente e il sussidio tecnico e informatico, è necessaria una integrazione, ovvero bisognerà esibire anche una copia della certificazione rilasciata dal medico curante contenente l’attestazione richiesta per l’accesso al beneficio fiscale. Attenzione: tale certificazione rilasciata dal medico curante è valida solo per gli acquisti effettuati dopo il 4 maggio 2021 in seguito all’evoluzione normativa del decreto Mef sopracitato. Per gli acquisti precedenti a tale data, la certificazione deve essere rilasciata da un medico specialista.

QUANTI SUSSIDI TECNICI E INFORMATICI POSSO ACQUISTARE CON IVA AL 4?
In merito alla quantità di sussidi tecnici e informatici che possono essere comprati con iva agevolata, il
riferimento è sempre il decreto Mef 14 marzo 1998 ilquale non specifica, in realtà, il numero di dispositivi, e non ne limita, quindi, il numero acquistabile, ma rimane fermo e necessario il soddisfacimento del requisito del nesso tra il sussidio tecnico informatico e la menomazione permanente

ESEMPIO ACQUISTO CELLULARI CON IVA AL 4%
Sull’argomento si è espressa di recente anche l’Agenzia delle Entrate, rispondendo ad un interpello in materia, (risposta n. 282 del 4 aprile 2023). Nel caso di specie si chiedeva se fosse corretta l’applicazione dell’iva al 4% sull’acquisto di un telefono cellulare a poca distanza da un altro acqyisto dello stesso prodotto. Nel fornire la sua risposta, l’Agenzia ha ricordato che La legge non fissa limiti al numero dei sussidi tecnici e informatici acquistabili con iva agevolata al 4% da persone con certifocazione di handicap. Ricorda, tuttavia, che i certificati medici presentati al momento dell’acquisto devono individuare il dispositivo per il quale ricorre il nesso funzionale che consente di accedere all’agevolazione. Si tratta di una disposizione tanto più necessaria per quei sussidi che, per caratteristiche tecniche e qualità, sono suscettibili anche di diverso uso, non rappresentando sussidi che ”per vocazione” possono essere utilizzati esclusivamente da un malato affetto da menomazioni funzionali permanenti. Come, per il caso di specie, il telefono cellulare. Per questa ragione il certificato rilasciato dal soggetto preposto deve contenere l’individuazione dello specifico sussidio tecnico informatico oggetto di acquisto per il quale ricorre il sopra menzionato nesso funzionale, ribadisce l’Agenzia. Nel caso rappresentato dall’istante, alla luce della documentazione fornita in sede di integrazione, risulta assente tale analitica indicazione.Per approfondire:
risposta n. 282 del 4 aprile 2023 Agenzia Delle Entrate

Lo spazio rappresentato da vedenti e non vedenti

Lo spazio rappresentato da vedenti e non vedenti
SuperAbile INAIL del 30/09/2023

L’Università di Pisa ha analizzato l’uso dei verbi di movimento utilizzati da persone italiane vedenti e non vedentiPISA. Stando a molti siti specializzati, la rappresentazione spaziale delle persone vedenti e non vedenti sembra essere almeno in parte influenzata dalle dimensioni degli ambienti: è più simile nel caso dei grandi ambienti rispetto a quelli piccoli. È questo quanto emerge da uno studio realizzato dalla dottoressa Lucia Tamponi, assegnista del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, e pubblicato sui “Quaderni di linguistica e studi orientali”.
Nello studio Tamponi ha esaminato le descrizioni che 48 volontari di madrelingua italiana (26 vedenti e 22 non vedenti congeniti) hanno fatto della propria camera da letto e di un percorso cittadino. Dall’analisi è emerso che per la propria camera i non vedenti utilizzano un numero doppio di verbi di moto rispetto ai vedenti e questo sembra indicare che prediligano una rappresentazione spaziale soggettiva e di tipo sequenziale, legata al fatto che si spostano all’interno dell’ambiente sulla base della posizione di mobili e di oggetti con cui interagiscono con il tatto. I vedenti invece preferiscono una strategia di rappresentazione spaziale olistica e panoramica, ottenuta senza il ricorso al movimento.
La descrizione degli spazi più grandi, in questo caso il percorso cittadino, tende invece ad essere simile, dal momento che i vedenti hanno utilizzato un numero di verbi solo leggermente superiore rispetto ai non vedenti: l’esperienza tattile non è infatti paragonabile a quella che si può avere in un ambiente a scala ridotta.

Bullismo verso bimbi con disabilità

Il bullismo verso i bimbi con disabilità non sia ineluttabile
Vita del 28/09/2023

Esiste una corrispondenza stretta – nota anche se poco esplorata – tra bullismo e disabilità. Un fenomeno che non riguarda solo gli attori principali, ovvero il “bullo” e la “vittima”, ma l’intero contesto. Il progetto Inclusi fa luce su queste esperienze, individuando del docente l’elemento dirimente

Nell’immaginario collettivo la prima vittima di bullismo è il bambino con disabilità. Alcune sue caratteristiche, come evidenzia la letteratura a riguardo – possono essere utilizzate per differenziarlo, separarlo dal gruppo di pari. Eppure, il fenomeno del bullismo legato alla disabilità è ancora poco indagato. Lo sottolinea Giovanni Merlo, direttore di Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità).

«Nelle statistiche ufficiali i bambini e i ragazzi con disabilità sono ‘invisibili’, eppure qualsiasi condizione di disabilità espone lo studente a un maggior rischio di essere vittima del bullismo, in particolare in quei contesti classe in cui non si creano le condizioni per comprenderla».

Il progetto “Inclusi. Dalla scuola alla vita, andata e ritorno”, selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, punta a colmare questa miopia. Le organizzazioni partner hanno condotto un’indagine nel campo inesplorato della stretta corrispondenza tra bullismo e disabilità da cui è emerso che «i ragazzi da un lato si rendono conto che troppo spesso sottovalutano il problema, e dall’altro cercano negli insegnanti una soluzione».

Dall’indagine è emerso che sono proprio gli insegnanti, nel ruolo di educatori, a giocare un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel contrasto del bullismo in classe.

I ragazzi credono che gli insegnanti possano fare la differenza e chiedono loro di intervenire non con un atteggiamento punitivo ma impegnandosi in una vera educazione alla diversità e di superare lo stereotipo del ‘bullo cattivo’ e della ‘vittima indifesa’. È questa infatti una rappresentazione che, anche quando si fonda su dati reali, si rivela inadeguata perché non considera il contesto ambientale, sociale e culturale.

«La richiesta che viene posta agli adulti- chiarisce Merlo- è quella certamente di esserci, di essere coerenti e affidabili, di essere i primi a credere che il bullismo, anche quando coinvolge i ragazzi con disabilità, non sia un fenomeno ineluttabile e quasi ‘naturale’. Un fenomeno che si può prevenire, contrastare e risolvere: più con le riflessioni che con le punizioni, più lavorando per avvicinare al posto che separare».

Le attività proposte da Inclusi, pongono le basi per organizzare attività specifiche nelle scuole, riservate agli insegnanti, sulla prevenzione del bullismo legato alla disabilità, per capire quali sono i comportamenti che possono contrastare in modo efficace le situazioni di bullismo e quelli che invece possono facilitarli, per conoscere le diversità e saperle includere.
«Chi compie atti di bullismo verso le persone con disabilità risponde in genere alla necessità di ‘proiettare’ sull’altro, e quindi allontanare da sé, le proprie fragilità», conclude Merlo.

di Sabina Pignataro

Tortellante

Apre la bottega “Tortellante”: raddoppia l’inclusione delle persone autistiche

Vita del 25/09/2023 

Tortellante, il laboratorio dove giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano, inaugura a Modena anche una bottega per la vendita dei tortellini, ampliando l’offerta delle attività lavorative per 27 ragazzi con un’età compresa tra i 15 e i 27 anni

Dopo 5 anni di attività, Tortellante, il laboratorio dove giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano, inaugura a Modena la prima bottega dedicata alla vendita e agli eventi di degustazione di tortellini.

Del progetto, voluto dallo chef stellato Massimo Bottura con sua moglie Lara Gilmore fa parte il laboratorio lavorativo per la confezione dei tortellini, fondato a fine 2018, e a un appartamento didattico (tra poco diventeranno due) per i progetti residenziali di autonomia, sorti nel comparto dell’ex Mercato Ortofrutticolo di Modena.
Tra le novità, anche l’apertura di uno Sportello Autismo, punto di ascolto e sostegno aperto a tutta la cittadinanza per ottenere informazioni, supporto e consulenza, contribuendo così a una maggiore sensibilizzazione e comprensione dell’autismo nella comunità.

Il Tortellante coinvolge 27 ragazzi con un’età compresa tra i 15 e i 27 anni ed è prima di tutto un laboratorio terapeutico abilitativo che insegna a giovani e adulti con disturbi dello spettro autistico a stare all’interno di un contesto lavorativo, collaborando con diverse persone, socializzando e producendo pasta fresca fatta a mano.

In questo un ruolo fondamentale e cardine è svolto dalle nonne volontarie che sono le vere detentrici della tradizione emiliana del tortellino, e dallo staff scientifico altamente qualificato, costituito da 15 operatori e capitanato da Franco Nardocci, un’autorità nel campo dell’autismo.

Come dimostrato anche da una ricerca scientifica condotta da UniMoRe sul progetto, grazie al lavoro quotidiano e ai progetti di vita individuali i partecipanti hanno conseguito significativi miglioramenti sul piano della socializzazione e dell’autonomia, con conseguenti riscontri positivi anche per le famiglie.

«Abbiamo puntato fin da subito sul rigore scientifico dei nostri interventi, con progetti di vita personalizzati per ciascun partecipante come indicato dalle Linee Guida Nazionali», spiega Erika Coppelli, presidente dell’Associazione e mamma di Filippo.  «Ora siamo fiduciosi sulla possibilità di accreditamento del progetto perché il nostro obbiettivo è di garantire un futuro dignitoso per i nostri figli, anche nel Dopo di Noi. E perché, come si dice al Tortellante, Pasta Libera Tutti!».

Anche per la realizzazione della Bottega, così come già per la ristrutturazione e attrezzatura della nuova sede del Tortellante, l’associazione si è fatta interamente carico dei costi per il diritto di superficie, la ristrutturazione e le attrezzature. Ma in aiuto alle famiglie si sono attivati ancora una volta diversi sponsor: Fondazione di Modena, Florim, Usco, BPER Banca, Fondazione Banco San Geminiano e San Prospero, Rotary Vignola – Castelfranco Emilia – Bazzano, Rotary Castelvetro – Terra dei Rangoni, Soroptimist Club Modena.di Sabina Pignataro

Garante nazionale disabilità

Garante nazionale disabilità: c’è l’ok dal Governo ma sarà operativo dal 2025
Osservatorio Malattie Rare del 24/09/2023

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, lo scorso luglio, il secondo dei decreti attuativi della Legge delega sulle disabilità (Legge 22 dicembre 2021, n. 227), che istituisce la figura del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità. Si tratta del secondo di una serie di provvedimenti che, entro il 15 marzo, andranno ad aggiornare, migliorare e semplificare la normativa vigente in materia di disabilità.

Obiettivo del Garante – si legge all’Art. 1 del Decreto – è quello di “assicurare la tutela, la concreta attuazione e la promozione dei diritti delle persone con disabilità, in conformità a quanto previsto dalle convenzioni internazionali, dal diritto dell’Unione europea e dalle norme nazionali”.

Il Garante, secondo quanto comunicato in via ufficiale, ha sede in Roma e costituisce un’articolazione del sistema nazionale preposto a dare attuazione all’articolo 33 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, le situazioni giuridiche soggettive delle persone con disabilità.

“Si tratta di una figura fondamentale che promuove e tutela i diritti delle persone con disabilità – ha commentato la Ministra per le disabilità Alessandra Locatelli in occasione dell’approvazione – che dispone di autonomi poteri di organizzazione, di indipendenza amministrativa e non ha vincolo di subordinazione”.

“Questo decreto – ha concluso la Ministra – istituisce una figura non solo di riferimento, operativa e con compiti precisi, ma definisce anche un reale percorso di supporto nel rispetto della Convenzione Onu e del diritto di ogni persona ad una vita dignitosa e pienamente partecipata”.

COSA PREVEDE IL NUOVO DECRETO LEGISLATIVO
Il Garante – stabilisce l’Art. 2 del D.Lgs – è organo collegiale composto dal presidente e da due componenti. Per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali è istituito l’Ufficio del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità posto alle dipendenze del Garante.
Dal punto di vista operativo, sono gli articoli 4 e 5 a descrivere attività e funzioni in cui il Garante sarà impegnato, tra queste:
– promuovere e vigilare sul rispetto dei diritti e delle norme dettate dalla Convenzione ONU, dagli accordi internazionali, dalla Costituzione, dalle leggi e dalle altre fonti subordinate in materia;
– contrastare i fenomeni di discriminazione diretta e indiretta o di molestie in ragione della condizione di disabilità;
– raccogliere segnalazioni provenienti dalle persone con disabilità, da chi le rappresenta, dai familiari e dalle associazioni;
– richiedere alle amministrazioni e ai concessionari di pubblici servizi di fornire informazioni o documenti necessari all’esercizio delle funzioni di competenza;
– svolgere verifiche, d’ufficio o a seguito di segnalazione, sull’esistenza di fenomeni discriminatori;
– visitare, tra le altre, le strutture che erogano servizi pubblici essenziali, con possibilità di svolgere nel corso delle visite stesse colloqui riservati con le persone con disabilità e con le persone che possano fornire informazioni rilevanti;
– formulare raccomandazioni e pareri alle amministrazioni e ai concessionari pubblici, sollecitando o proponendo interventi, misure o accomodamenti ragionevoli idonei a superare le criticità riscontrate;
– agire e resistere in giudizio a difesa delle proprie prerogative;
– promuovere campagne di sensibilizzazione e comunicazione, progetti e azioni positive, in particola nelle istituzioni scolastiche, in collaborazione con le amministrazioni competenti per materia.
Lo stanziamento per le attività del Garante è identificato in 1.683.000 euro per l’anno 2025 e 3.202.000 euro a decorrere dall’anno 2026. La piena operatività di questa nuova figura sarà quindi possibile solo a partire dal 1° gennaio 2025.

IL GARANTE SUI TERRITORI
Anche alla luce dei tempi previsti per il raggiungimento della piena operatività della figura del Garante, che richiederanno ancora oltre un anno di tempo, risulta utile fare una mappatura dei territori che, ancora prima della formalizzazione a livello nazionale, hanno istituito il ruolo del Garante per le disabilità, a livello regionale, provinciale o comunale.
Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta sono le 8 regioni italiane che hanno stabilito, tramite leggi regionali dedicate, l’istituzione di una figura dedicata alla tutela dei diritti solo delle persone con disabilità. Altre quattro poi (Basilicata, Friuli – Venezia Giulia, Marche e Molise) hanno invece accorpato queste competenze nella figura del Garante dei diritti della persona, che si occupa anche di minori e detenuti.
In Abruzzo, Emilia-Romagna e Toscana non risulta la definizione di un Garante con copertura regionale, tuttavia molti comuni del territorio si sono adoperati in autonomia. Tra questi Chieti, Ferrara, Piacenza, Livorno, Pisa, Lucca, Siena, Montopoli, Grosseto e Fucecchio.
Un percorso è stato quello seguito dal Veneto che, con legge regionale n. 37 del 24/12/2013 ha istituito la figura del Garante regionale dei diritti della persona, accorpando in un’unica figura le precedenti funzioni del “difensore civico”, del “garante per l’infanzia e l’adolescenza” e del “garante dei diritti delle persone private della libertà personale”. Tuttavia, non risulta che questa figura abbia competenza specifica anche in materia di disabilità.
Infine, pur avendo attivato dei percorsi assistenziali e consulenziali per le persone con disabilità, non risultano aver avviato alcun percorso di istituzionalizzazione del garante le regioni Liguria, Piemonte, Provincia autonoma di Trento e Provincia autonoma di Bolzano. In Sardegna è stata depositata una proposta di legge per Istituzione del Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità datata 2 marzo 2021 che, tuttavia, risulta assegnata all’analisi da parte della VI Commissione permanente Salute e politiche sociali, senza ulteriore prosecuzione dell’iter.di Alessandra Babetto

Expo Aid

Expo Aid, Coordown: “Silenzi sui temi prioritari. Per questo non parteciperemo”
Redattore Sociale del 22/09/2023

Il Coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con sindrome di Down lancia delle riflessioni in merito all’evento promosso dal ministro per le disabilità, Locatelli. Ma denuncia: “Avremmo voluto che emergessero riflessioni, dubbi, proposte sostenibili di impatto reale sulle condizioni di vita delle persone con disabilità intellettiva e sulle loro famiglie e ne uscisse una sintesi condivisa
 
Mancheranno dei temi prioritari per le persone con disabilità intellettiva e le loro famiglie ad Expo AID, evento promosso dal ministro per le disabilità Alessandra Locatelli.
A sottolinearlo è Coordown, il Coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con sindrome di Down, secondo cui “la due giorni che si apre domani a Rimini ruota attorno a sei seminari su ambiti della disabilità che escludono però l’analisi e il confronto su questioni problematiche che non possono essere accantonate dal dibattito pubblico e istituzionale”. Da qui la protesta: “CoorDown ha scelto di non partecipare negli spazi ridotti che ci erano stati accordati perché avremmo voluto che emergessero riflessioni, dubbi, proposte sostenibili di impatto reale sulle condizioni di vita delle persone con disabilità intellettiva e sulle loro famiglie e ne uscisse una sintesi condivisa”.

A partire dalla sfida dell’inclusione lavorativa: “Analizzando i paradossi normativi che sono disincentivi al lavoro come le borse lavoro, che continuano ad essere considerate redditi – afferma il Coordinamento -; le formule di affiancamento e accompagnamento al lavoro che sono ancora agli albori; i servizi per l’impiego e le opportunità che soffrono di una disparità territoriale inaccettabile. Le persone con disabilità intellettiva continuano ad essere le più escluse dal mondo del lavoro, tanto da essere assolutamente residuali i loro inserimenti in forza della legge 68/1999 sul collocamento mirato. A questo si aggiunge il macigno della pensione di reversibilità: la persona con disabilità che decide di lavorare in modo ordinario perderà quella tutela previdenziale a meno che non ripieghi su contratti ‘terapeutici’ e a part-time”. 

Continua Coordown: “Mancherà uno spazio dedicato alla sessualità e all’affettività delle persone con disabilità. Come si può programmare la realizzazione del progetto di vita (con quali risorse reali non è dato sapere), ignorando tali aspetti. Davvero si ritiene che un progetto di vita, o anche solo un percorso di autonomia personale, possa funzionare senza considerare e operare sulla componente affettiva e sessuale così centrale per ogni persona? Se non si ricerca la consapevolezza è inutile confidare in possibili azioni educative, informative, di supporto. Danni, conflitti, fallimenti sono inevitabili per l’equilibrio, la maturazione, la transizione alla vita adulta”.

Dichiara Antonella Falugiani, presidente CoorDown: “Lo scorrere del tempo per le persone con disabilità e le loro famiglie è quello che più incide e determina le nostre vite. L’ansia, le istanze, le attese sono tenute a bada da annunci che descrivono imminenti riforme e miglioramenti. Ma il tempo passa, l’esclusione resta, i genitori invecchiano, le persone pure. CoorDown ritiene che non si possano attendere sine die riforme epocali, ma che si possa procedere anche con interventi più ridotti, ma immediati e di reale efficacia. Per le persone e per le famiglie il tempo non è una variabile infinita e non possono accontentarsi di chiacchiere o passerelle. Oggi ribadiamo che c’è tanto su cui confrontarsi, con i tempi e le modalità congrue e secondo concreti spazi di partecipazione, che a Rimini non sono stati resi possibili”. 

“Avremmo voluto che si dedicasse attenzione alla questione della povertà e del rischio di impoverimento delle famiglie con persone con disabilità: quali strategie e quali risorse attivare per contrastare un fenomeno sempre più marginalizzante? Avremmo voluto confrontarci sulle soluzioni per l’abitare delle persone con disabilità e su come promuoverne una reale e diffusa attuazione, superando logiche di co-housing forzoso, di residenzialità inadeguata. E poi ancora avremmo voluto porre anche delle domande alla parte politica: in gran velocità a dicembre è stata approvata una legge delega sulla disabilità, su cui non mancano i coni d’ombra. Né lo schema, né la bozza sono transitati preliminarmente in Osservatorio nazionale sulla disabilità. È questa, ancora una volta, la partecipazione prevista per il mondo associativo?

CoorDown continua il suo lavoro con una forte predisposizione al confronto con qualsiasi attore abbia buona volontà, concretezza, intuizioni e proposte sostenibili, un confronto al di là delle sigle e dei ruoli, ma centrato sulle idee e senza scordare chi siamo e per chi stiamo lavorando. Noi ci siamo”.

Riabilitazione robotica e intelligenza artificiale

La riabilitazione robotica e l’intelligenza artificiale per rispondere alle esigenze dei pazienti
SuperAbile INAIL del 21/09/2023

ROMA. Oggi la tecnologia offre la possibilità di progettare e realizzare strumenti di riabilitazione robotica sempre più avanzati, ma gli attuali filoni di ricerca rispecchiano effettivamente le esigenze dei pazienti? Per rispondere a questa domanda, un gruppo di esperti di riabilitazione tecnologica ha ideato e realizzato una survey per raccogliere i bisogni dei pazienti.

La survey è stata presentata nel corso del congresso “Fit for medical robotics. Verso una robotica riabilitativa personalizzata: un ponte tra le tecnologie e i bisogni dei pazienti”, promosso dalla Fondazione Don Gnocchi e dall’Università di Pavia. Il congresso si è tenuto presso la Sala Convegni del Centro S. Maria della Pace della Fondazione Don Gnocchi a Roma con il coinvolgimento delle società scientifiche e delle associazioni dei pazienti. 

Nuovi e più sofisticati strumenti per effettuare la riabilitazione a casa, esercizi più coinvolgenti o utilizzo dell’intelligenza artificiale per adattare il trattamento ai bisogni specifici del singolo paziente? Sono solo esempi di quelli che potrebbero essere i suggerimenti che emergeranno dall’indagine, che si colloca nella tendenza sempre più diffusa della ricerca internazionale di coinvolgere i pazienti nel disegno dei progetti, per arrivare a risultati che rispondano alle loro effettive esigenze. 

Il convegno rientra nel più ampio progetto Fit for Medical Robotics (Fit4MedRob), lanciato qualche mese fa a Salerno. Il progetto, coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche e dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e sostenuto dal governo italiano nella cornice del Piano nazionale per gli investimenti Complementari al Pnrr, si è aggiudicato un finanziamento complessivo di 128 milioni di euro e vede la partecipazione di 25 partner, tra cui la Fondazione Don Gnocchi, di cui 11 Università e Centri di ricerca, 11 Irccs e Centri clinici e 3 realtà industriali. 

Si tratta di un’iniziativa che ambisce a rivoluzionare gli attuali modelli riabilitativi e assistenziali rivolti a soggetti di ogni età, con funzioni motorie, sensoriali e/o cognitive ridotte o assenti, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie robotiche e digitali, in tutte le fasi del percorso riabilitativo, dalla prevenzione fino all’assistenza domiciliare nella fase cronica.

Tre le mission Fit4MedRob si articola in tre diverse Mission, tra loro interconnesse. La Mission 1 (Clinical Translation & Innovation) è il cuore del progetto ed è dedicata alle attività di traslazione clinica realizzata attraverso trial su ampie casistiche eseguiti nell’ottica del continuum of care, della valutazione di sostenibilità e dell’analisi dell’attuale cornice normativa. La Mission 2 (Biorobotic Platforms & Allied Digital Technologies) si propone di fornire ai centri clinici del progetto robot (personal care robot e healthcare robot) già disponibili ma specificamente adattati alle necessità non soddisfatte dei pazienti, al fine di condurre i trial clinici. La Mission 3 (Next Generation components) è infine dedicata agli studi di base relativi allo sviluppo dell’hardware dei dispositivi, della loro ‘intelligenza’ e delle interfacce con il paziente.   La survey, rivolta ai pazienti affetti da ictus, sclerosi multipla, malattia di parkinson, SLA, distrofia muscolare, neuropatie, paralisi celebrale infantile, o amputazione degli arti, servirà per identificare con un sondaggio anonimo i bisogni riabilitativi primari in relazione alle disabilità. All’interno della survey ci sono diverse sezioni con domande che fanno riferimento differenti domini: utilizzo degli arti superiori e delle mani, spostamento, aspetti cognitivi e neuropsicologici, comunicazione, postura e cura di sé.

La prima barriera è l’inclusione

Unione Italiana Ciechi all’Expo Aid a Rimini: “La prima barriera è l’inclusione”
Redattore Sociale del 21/09/2023

Durante il nuovo evento dedicato al Terzo Settore il 22 e 23 settembre 2023 al Palacongressi di Rimini, UICI intende sottolineare il legame indissolubile tra dimensione sanitaria e sociale. In programma, laboratori Braille, dimostrazioni di addestramento di cani guida e controlli oftalmologici gratuiti
 
RIMINI.  “In Italia il rischio di cecità cresce perché le malattie che minacciano la vista sono collegate all’invecchiamento. La prevenzione e la diagnosi precoce sono gli strumenti più efficaci per preservare la vista ma, spesso, le persone fragili che avrebbero più bisogno di visite regolari, o dei servizi riabilitativi dopo aver perso la vista, sono anche quelle che hanno più difficoltà ad accedervi. Nell’orizzonte della salute visiva, dell’ipovisione e della cecità, il piano sanitario non è mai distinto da quello sociale e gli interventi per la salute non possono essere distinti da quelli per l’inclusione”. Lo sostiene Mario Barbuto, presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Sarà questo il messaggio che l’UICI porterà a Expo Aid 2023, la prima edizione di un grande evento nazionale dedicato al mondo del Terzo Settore e dell’associazionismo italiano. Si svolgerà venerdì 22 e sabato 23 settembre 2023 al Palacongressi di Rimini e prevede attività sportive e ricreative, area espositiva, seminari di confronto e momenti partecipativi e di formazione. L’evento, al quale hanno dato la loro adesione sia la Presidenza della Repubblica che quella del Consiglio, vuole essere un’occasione per parlare di piena attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, della partecipazione alla vita sociale, politica e civile di ogni persona con la valorizzazione dei propri talenti e competenze.  “La perdita totale o parziale della vista è un grandissimo dolore personale e un altissimo costo sociale sia per l’assistenza necessaria che per la perdita di lavoro e ricchezza che comporta – riprende Mario Barbuto – Quando una persona perde la vista, infatti, perde anche una parte importante della sua autonomia e libertà. Per questo le prime barriere da superare sono quelle che limitano l’inclusione. La persona che non vede può riconquistare la sua libertà e creare ricchezza e valore per la società esattamente come chiunque altro, a patto che si riescono a creare le condizioni per farla accedere ai servizi, alla riabilitazione e alle attività di tutti i giorni; un obiettivo di salute pubblica, di giustizia sociale e di civiltà”.  L’UICI sarà presente presso lo stand 31, mentre presso gli stand 51 e 52 si troveranno le aree dedicata ai Laboratori Braille a cura della Federazione delle Istituzioni Pro Ciechi e le dimostrazioni di addestramento di cani guida a cura della Scuola Regionale e Polo per l’autonomia “Helen Keller”. All’esterno, lato ingresso A, sarà presente l’unità mobile della Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità IAPB Italia Onlus che offrirà controlli oftalmologici gratuiti per individuare le condizioni che possono rivelarsi lesive della vista e necessitano di ulteriori controlli diagnostici. Sempre lato Ingresso A, in prossimità della Sala dell’Arco, ci sarà uno spazio esibizione che ospiterà “Leti Smart”, il Progetto di “bastone intelligente per ciechi e ipovedenti”.

Al Museo Omero la casa di Barbie non vedente

Al Museo Omero la casa di Barbie non vedente con 268 ausili
Agenzia ANSA del 20/09/2023

ANCONA. Arriva al Museo Tattile Statale Omero di Ancona la casa di Barbie non vedente (o ipovedente) realizzata dall’architetto e museologo Fabio Fornasari, aggiungendo alla Dream House originale della celebre bambola creata dalla Mattel ben 268 accessori che le  consentono di muoversi in autonomia.Ospitata nella Collezione Design del Museo, l’opera, unica nel suo genere perché frutto di un lavoro di trasformazione artigianale, è stata presentata in un incontro pubblico dal suo artefice e dall’ideatore dell’iniziativa Andrea Socrati.
Nata nel 1959 dall’ingegno di Ruth Handler (1916-2002) che l’ha battezzata col diminutivo della figlia Barbara, si stima che la Barbie sia stata venduta in 150 Paesi per un totale di un miliardo di esemplari al ritmo di tre al secondo.
Nella sua vita ha interpretato più ruoli, identificativi di altrettanti mestieri e aspirazioni femminili, suscitato polemiche e controversie legali, oltre ad aver avuto due fidanzati, molteplici amici di diverse etnie e viaggiato in tutto il mondo, parlando 50 lingue. Dopo essere stata accusata d’indurre le giovanissime all’anoressia per assomigliarle, ha arrotondato le sue forme (nel 1997) ed è stata anche l’astronauta Samantha Cristoforetti e la biologa Sarah Gilbert che ha contribuito a creare il vaccino anti Covid. L’ha ritratta perfino Andy Warhol, dopo Marilyn Monroe, e la Mattel l’ha ringraziato vestendo la bambola con un abito che porta sul davanti il viso dell’indimenticabile attrice da lui riprodotto.
Ma al Museo Omero, Barbie è anche una designer che tiene in mano un iPad da cui fuoriesce l’immagine della sua casa in miniatura, una disabile con una protesi e una non vedente con un bastone bianco e rosa. Uno spazio reso rassicurante da sensori di movimento, bolliacqua parlanti, rilevatori di ostacoli, calendari tattili, lettori automatici e piccoli bottoni cuciti nei vestiti per riconoscerli. Un luogo del cuore e un rifugio dove tornare, da condividere con chi amiamo e che esprime la nostra personalità, proprio come Fornasari ha scritto nella sua “Intervista possibile: Omero incontra Barbie”, letta da Gianluca Paliotti, voce della collezione Design, nel corso dell’iniziativa.

Come cambia il PEI

Come cambia il PEI, un webinar sull’inclusione scolastica

Il webinar sarà trasmesso sul canale YouTibe di UniPegaso.

FISH esprime la sua preoccupazione e le sue aspettative in merito all’attuale situazione dell’inclusione scolastica nel nostro Paese. Dopo un anno dall’insediamento del nuovo Governo, la questione dell’inclusione scolastica non è ancora stata affrontata in modo adeguato in un incontro dell’Osservatorio del Ministero dell’Istruzione, nonostante la nostra richiesta urgente.

I problemi più urgenti che richiedono un intervento immediato riguardo l’attuazione della riforma dei PEI, i Piani Educativi Individualizzati. È fondamentale attuare chiaramente queste norme ora che, dopo l’emanazione recente del D. I. n. 153/2023, è stata chiarita la certezza che le famiglie degli alunni con disabilità facciano parte a pieno titolo dei GLO, gruppi di lavoro operativi per l’inclusione, che elaborano ed approvano i PEI. Sono state pure accolte le altre richieste delle associazioni aderenti alla FISH, quali la possibilità che uno studente con disabilità venga esonerato dallo studio di una disciplina. Altro aspetto sui cui bisognerà intervenire riguarda il mancato accoglimento di modifica alle Tavelle C e C1, concernenti le ore di sostegno da assegnare, ritenute troppo rigide dalle associazioni, secondo le quali le quattro fasce di assegnazione delle ore di sostegno sono troppo rigide, non lasciando al GLO alcun potere di modifica. Questi i temi principali dell’incontro “Come cambia il PEI? “organizzato da Anmic e FISH, che avrà luogo mercoledì 20 settembre alle 17.15. All’iniziativa interverranno il presidente di FISH, Vincenzo Falabella, il presidente di Anmic e FAND, Nazaro Pagano, il rettore di UniPegaso, Pierpaolo Limone, il docente dell’Università di Pisa, Raffaele Ciambrone, l’esperto di legislazione scolastica, Salvatore Nocera.

“Il piano educativo individualizzato incide profondamente sulla qualità dell’inclusione scolastica. È fondamentale risolvere queste questioni per garantire una formazione inclusiva di qualità per tutti gli studenti con disabilità”. A dirlo il presidente di FISH, Vincenzo Falabella.

Nuovo anno scolastico e rischio discriminazione

Nuovo anno scolastico e rischio discriminazione per gli studenti con disabilità
SuperAbile INAIL del 19/09/2023

MILANO. Il 12 settembre bambine e bambini, ragazze e ragazzi della Lombardia sono tornati sui banchi. L’auspicio di Ledha-Lega per i diritti delle persone con disabilità “è che anche i circa 50mila alunni e studenti con disabilità possano iniziare le lezioni in condizioni di parità con i loro coetanei. Senza ritardi e senza incertezze”, scrive in una nota pubblicata sul proprio sito internet. 

“La nostra esperienza negli anni passati e le prime segnalazioni ricevute dal Centro antidiscriminazione Franco Bomprezzi a fine luglio ci fanno temere che, ancora una volta, molte alunne e molti alunni con disabilità si troveranno in una condizione di svantaggio e discriminazione rispetto ai loro compagni”, commenta l’avvocato Laura Abet, coordinatrice del Centro. 

“Una delle principali difficoltà (con cui le famiglie devono fare i conti ogni anno) è il ritardo nell’assegnazione degli insegnanti di sostegno- spiega Ledha- che spesso avviene ad anno scolastico già iniziato e con supplenze temporanee, a causa della mancanza di figure qualificate. Durante l’anno scolastico 2021/2022, ad esempio, erano oltre 70mila i supplenti senza specializzazione a livello nazionale. Quello che succede in alcuni casi è che a un solo insegnante di sostegno vengono assegnati due o più minori con disabilità. Anche per quanto riguarda l’assistenza educativa può succedere che l’assistente (figura fondamentale per garantire la frequenza scolastica degli alunni con disabilità) venga assegnato in ritardo, con un numero di ore insufficiente rispetto a quelle stabilite nel Pei o che debba farsi carico di più minori all’interno dello stesso plesso”. 

“La carenza di queste figure professionali fa crescere il rischio che i bambini e i ragazzi con disabilità vengano portati fuori dalle loro classi per ‘facilitare’ la loro gestione da parte del personale dedicato -avverte l’avvocato Abet-. Queste situazioni non rappresentano semplicemente un disagio: si tratta di situazioni che espongono bambini e ragazzi con disabilità a una discriminazione, che può essere sanzionata ai sensi della legge67/2006, che vieta ogni forma di discriminazione basata sulla disabilità. Occorre inoltre ricordare che nessun problema di carattere gestionale, economico o politico può giustificare la mancata attivazione dei servizi necessari o il mancato riconoscimento di diritti fondamentali, quali il diritto allo studio”. 

“Lo strumento fondamentale per garantire che vengano rispettati i diritti degli alunni e degli studenti con disabilità è il Piano educativo individualizzato (Pei)- continua Ledha- che deve essere redatto di anno in anno sulla base delle effettive esigenze e dei bisogni dell’alunno e dell’alunna con disabilità. Nel Pei, infatti, sono indicate le risorse necessarie sulla base delle specifiche esigenze del singolo e non, ad esempio, in base alle risorse disponibili o ad automatismi basati sulla tipologia e la gravità di disabilità”. 

“Una volta che nel Pei è stato indicato il numero di ore di sostegno e/o di assistenza educativa necessaria, le amministrazioni competenti non hanno alcuna discrezionalità e, pertanto, devono garantire le risorse così come stabilite nel documento”, sottolinea Giovanni Barin, referente del gruppo Ledha Scuola. “In altre parole: assegnare a un alunno o studente con disabilità un numero di ore di sostegno o assistenza inferiore rispetto a quelle quantificate nel Pei costituisce la violazione di un diritto fondamentale e quindi una discriminazione indiretta sanzionabile ai sensi della Legge 67/2006. Qualora i genitori riscontrassero delle difformità tra quanto indicato nel Pei e la quotidianità della vita scolastica dei loro figli li possono contattare via email il Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi che mette gratuitamente a disposizione delle persone con disabilità, dei loro familiari  e delle loro organizzazioni uno strumento concreto di difesa legale dei propri diritti”, conclude Ledha.

Pupazzi nella metro

Pupazzi nella metro
SuperAbile INAIL del 19/09/2023

La stazione metro Vittorio Emanuele, a Roma, ospita dal 19 settembre 2023 al 7 gennaio 2024, l’installazione ”Pupazzi nella metro” dell’artista con neuro-diversità Tommaso Nicoletti, detto”‘Tommy”.

ROMA. Dopo il grande interesse e le suggestioni suscitate dalla mostra collettiva “Tecnologie Urbane”, ispirata alle “Città invisibili” di Italo Calvino nel centenario della nascita del grande scrittore, continua il viaggio proposto da Palazzo Merulana alla scoperta delle dinamiche più sottili e profonde, culturali e sociali della Città.  A fare da guida ancora una volta è l’arte. Il progetto espositivo, a cura di Luca Ceresoli e Serenella Di Marco, si sposta adesso con uno dei suoi artisti dalle sale del museo in una stazione della metropolitana, luogo iconico per eccellenza dello spazio urbano, attraversato ogni giorno da migliaia di persone, di storie, di vite. Sarà, infatti, la stazione metro Vittorio Emanuele  (corridoio ingresso lato Piazza Dante) a Roma a ospitare, fino al 7 gennaio 2024, l’installazione artistica ”Pupazzi nella metro” di Tommaso Nicoletti, detto “Tommy” promossa da CoopCulture, Associazione Palazzo Merulana, Fondazione Elena e Claudio Cerasi e Fondazione Cervelli Ribelli, con il patrocinio del Municipio Roma I Centro Roma Capitale e Fondazione Enpam – Piazza della Salute, con il supporto di Piazza Vittorio Aps e ATAC Azienda per la mobilità di Roma Capitale spa. 

La scelta di esporre questa installazione racchiude numerosi significati e messaggi che si intrecciano, sostenendosi a vicenda: da un lato la promozione dell’arte di un giovane talento con neurodiversità, per condividerne l’immaginario grafico, poetico e comunicativo, carico di contenuti, colore, stile e originalità; dall’altro la valorizzazione di uno spazio come quello della metropolitana nel rione Esquilino, quartiere popoloso e multietnico del centro storico della Capitale, crocevia di esperienze e di mondi, di difficoltà e opportunità. Un modo per creare un ponte, un canale di comunicazione, favorendo la condivisione, l’inclusione, l’accessibilità dei luoghi e delle risorse del territorio.  

“Tommy ha iniziato a disegnare prestissimo -  spiega Gianluca Nicoletti, giornalista e scrittore, papà di Tommaso Nicoletti - Ogni quadro di Tommy equivale a settimane di vita insieme a lui, che è l’essere umano con cui sto meglio. Siamo passati dal disegno al quadro quando mi sono reso conto che non bastava che facessi il padre. Un individuo autistico fa delle scelte proprie, vede un mondo totalmente alieno attorno a lui. Sceglie qualcuno a cui aggrapparsi e Tommy ha scelto il padre, ha scelto me. Da quel momento sono diventato figlio di mio figlio. E ho cominciato a studiare Tommy. Ho iniziato a vedere come lui vedesse il mondo. Lo guardavo di notte nei momenti di maggiore serenità. Immaginavo come lui prefigurasse il mondo. I suoi pensieri erano pupazzi ballerini che saltellavano per casa. Li disegna molto facilmente e velocemente, più difficile per lui è colorarli. Dipingere richiedere una maggiore disciplina. I soggetti sono scelti direttamente da Tommy ed alcuni mi sorprendono molto: sono frutto di una sua immagine della realtà, di un realtà quantistica”.  

L’INSTALLAZIONE “PUPAZZI NELLA METRO”
É costituita da sette pannelli in forex 70 x 100, 3 mm su cui figureranno le opere grafiche prodotte da Tommy Nicoletti nell’arco del 2023, ossia la serie dei ‘Pupazzi’, personaggi a vario titolo contraddistinti da emozioni e stati d’animo differenti: Ride con i fiori in mano, Amico dei topi verde, Felice con fiore e vestito a righe, Arrabbiato con denti, Ride fiori rosa, Arrabbiato con zucca e fiaccola, Omino che ride fondo rosa. L’obiettivo è quello di accompagnare il transito dei tanti passeggeri, carichi di vissuti e sensazioni personali, che quotidianamente animano le gallerie e i vagoni della metropolitana romana, a cui faranno da riflesso i ‘pupazzi’ di Tommy Nicoletti, in uno scambio di reciprocità e dialogo.
Nasce a Roma nel 1998. Dal 2019 inizia a comunicare il suo universo di “cervello ribelle” con colori e pennelli. In un anno ha prodotto più di ottanta quadri, realizzati con la tecnica dell’acrilico su tela, e oltre 200 disegni. Nel 2020 alcune sue opere sono state pubblicate nel catalogo della Casa d’aste Cambi come elemento centrale del progetto “Out of the ordinary”. È stato protagonista di due film: ‘Tommy e gli altri’ (2017): Tommy e l’asta dei cervelli ribelli(2020), entrambi trasmessi sul canale Sky Arte. Sta lavorando per la sua prima ‘personale’ e prestando la sua creatività alla realizzazione di accessori per il mercato del fashion. Chi lo segue nel suo lavoro vorrebbe che il suo “Tommy Lab” potesse un giorno rappresentare un modello per tutti quelli come lui, esseri di poche parole e con pensieri assai colorati che, come pupazzi ballerini, saltellano su sedie e tavolini. LA MOSTRA “TECNOLOGIE URBANE”
Il progetto è inserito nella più ampia manifestazione della mostra “Tecnologie Urbane” a cura di Luca Ceresoli e Serenella Di Marco di Palazzo Merulana, che è stata aperta al pubblico dall’8 giugno al 3 settembre 2023, dedicata al rapporto tra arti visive, tecnologie e ambiente urbano. La protagonista è la città, con le sue peculiarità, i suoi punti deboli e di forza, e trova piena espressione nei prodotti artistici che ne trasmettono da sempre la memoria, così come le tecnologie, nel corso dei secoli fino ai giorni nostri, trovano diverse applicazioni nelle realtà urbane. La mostra si sviluppa attraverso il registro narrativo de Le città invisibili di Calvino, divisa in cinque sezioni che rievocano alcuni dei capitoli del libro: ‘memoria’, ‘nuove tecnologie’, ‘sociale’, ‘ispirazione’ e ‘street art’ per indagare passo dopo passo un segmento del pensiero contemporaneo sulla città e le sue forme. La sezione dedicata al sociale è quella in cui è inserito un trio di opere di Tommy Nicoletti, per aprire uno sguardo più consapevole a quante/i vivono la città in una sfera al confine con l’invisibilità: i senza dimora, i migranti di seconda generazione cui non è riconosciuta la cittadinanza, le persone con neuro-diversità. A quest’ultimo gruppo appartiene l’esperienza creativa di Tommy Nicoletti, a rappresentanza di una parte della comunità cittadina con esigenze specifiche e a cui la Fondazione Cervelli Ribelli cerca di dare supporto e di fornire un canale di espressione.

Il GLO per l’inclusione scolastica

Il GLO per l’inclusione scolastica: chi ne fa parte, cosa fa e come Funziona
La Tecnica della Scuola del 18/09/2023

Con l’inizio del nuovo anno scolastico, il Dirigente, sulla base della documentazione presente agli atti, definisce, con proprio decreto, i componenti del Gruppo di Lavoro Operativo (GLO), alla luce delle ultime innovazioni introdotte a livello legislativo. Il loro compito consiste nell’elaborazione di un Piano Educativo Individualizzato (PEI), al fine di realizzar un ambiente di apprendimento che promuova lo sviluppo delle facoltà degli alunni con disabilità e il soddisfacimento dei bisogni educativi individuati.

Composizione
Il GLO, presieduto dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato, è composto da tutti i docenti contitolari della classe ove è iscritto un soggetto disabile, dallo psicopedagogista, ove esistente, ovvero dei docenti referenti per le attività d’inclusione, dai genitori dell’alunno con disabilità o chi ne esercita la responsabilità genitoriale, da figure professionali specifiche, interne ed esterne all’istituzione scolastica, che interagiscono con la classe e con l’alunno con disabilità nonché, ai fini del necessario supporto, dall’unità di valutazione multidisciplinare.

Specialisti facoltativi
 Su richiesta dei genitori il Dirigente Scolastico può autorizzare, la partecipazione di un esperto. La suddetta partecipazione ha valore consultivo e non decisionale. Inoltre possono essere chiamati a partecipare alle riunioni del GLO anche altri specialisti che operano in modo continuativo nella scuola con compiti medico, (psico-pedagogici e di orientamento) psico-pedagogici, di orientamento e di assistenza specialistica, oltre che i collaboratori scolastici che coadiuvano nell’assistenza di base.

Funzioni e compiti del GLO
Il GLO, convocato dal dirigente scolastico, si riunisce entro il 31 ottobre per l’approvazione e la sottoscrizione del PEI definitivo sulla base del testo provvisorio redatto il 30 giugno tenendo in massima considerazione ogni apporto fornito da coloro che sono ammessi alla partecipazione ai suoi lavori, motivando le decisioni adottate in particolare quando esse si discostano dalle proposte formulate dai soggetti partecipanti.

Verifiche periodiche
Il GLO nel corso dell’anno scolastico al fine di accertare il raggiungimento degli obiettivi e apportare eventuali modifiche e integrazioni al PEI, si riunisce almeno una volta, da novembre ad aprile ed entro il 30 di giugno, per la verifica finale e per formulare le proposte relative al fabbisogno di risorse professionali e per l’assistenza per l’anno successivo.

 Elementi propedeutici al PEI
La redazione del PEI si basa sulle informazioni presenti nel Profilo di Funzionamento rispetto alle quali è necessaria un’analisi puntuale, seguita dalla progettazione di interventi specifici. Qualora, non fosse disponibile il Profilo di funzionamento, le informazioni necessarie alla redazione del PEI sono desunte dalla Diagnosi Funzionale e dal Profilo Dinamico Funzionale.

Progettazione inclusiva
Il GLO nell’esplicitazione del PEI metterà in evidenza le indicazioni relative al raccordo con il Progetto Individuale, al fine di realizzare una progettazione inclusiva che recepisca anche azioni esterne al contesto scolastico, coordinate dall’Ente locale, rivolte allo sviluppo della persona e alla sua piena partecipazione alla vita sociale.
Fermo restante che se il progetto individuale non dovesse essere stato già redatto è opportuno raccogliere indicazioni utili per la redazione del Progetto.

Retribuzione
Ai componenti del GLO (Gruppo di Lavoro Operativo) per l’inclusione non spetta alcun compenso, indennità, gettone di presenza, rimborso spese e qualsivoglia altro emolumento.

di Francesco Di Palma

Educatore di plesso

A Rimini si punta all’inclusione scolastica con l’educatore di plesso
SuperAbile INAIL del 15/09/2023

RIMINI. Veramente inclusiva e capace di costruire una comunità scolastica che tenga insieme bimbi, ragazzi, famiglie e operatori. Prima campanella dell’anno venerdì prossimo15 settembre a Rimini per 24.000 studenti dagli 0 ai 19 anni, con una serie di novità illustrate alla stampa dalla vicesindaco Chiara Bellini.

La scuola, spiega, è “al centro delle politiche della giunta”, con un approccio strategico e lungimirante, quando invece a livello nazionale “spesso” si adottano misure e azioni di carattere “fortemente populista” in base ai fatti di cronaca. Difficilmente invece, argomenta Bellini, si sente parlare di potenziare la scuola e il suo valore educativo che è “fondamentale”. A Rimini, entra nel merito, si punta a “contrastare la povertà educativa e le disuguaglianze di possibilità”. Dei 24.000 riminesi sui banchi da venerdì, sono in 923 a iniziare l’anno nei nidi del sistema pubblico-privato, in 2.817 quelli che passeranno alla scuola per l’infanzia, mentre 5.260 sono gli iscritti alle scuole primarie di primo grado e 2.727 alle secondarie di primo grado. Per le secondarie di secondo grado i numeri non sono ancora ufficiali, ma dovrebbero essere più di 12.000. 

È decisamente importante, oltre sei milioni di euro, l’investimento sul sostegno alla disabilità, con 576 alunni che necessitano dell’affiancamento di educatori. “I numeri sono in aumento”, sottolinea la vicesindaco, con una crescita annua del 7% delle certificazioni e del 9% delle ore. E in città si punta sull’educatore di plesso. In merito, il Comune ha assegnato tre bandi da 17,8 milioni di euro per l’inclusione scolastica e la gestione di cinque scuole per l’infanzia.

Sul fronte nidi ci saranno 60 posti in più, prosegue Bellini, lattanti compresi come da richiesta di una petizione online proposta da un gruppo di mamme. Il segnale che il “lavoro e il confronto con le famiglie è di grosso aiuto per mettere in campo nuove strategie”. Complessivamente sono 10 i nidi, per 22 sezioni, e 12 le scuole d’infanzia con 31 sezioni, per complessivi 142 operatori. A questi si aggiungono quattro nidi gestiti dall’Asp Valloni Marecchia e da Formula servizi e Millepiedi, e cinque scuole d’infanzia gestite dal Ceis. Inoltre dal 2026 ci saranno le tre nuove strutture per nidi finanziate con risorse Pnrr. 

Per i contributi ai libri di testo, prosegue la vicesindaco, il Comune stacca 18.000 cedole per 230.000 euro, mentre su 5.413 iscritti alle mense scolastiche, dai nidi alle scuole primarie, sono 4.223 gli alunni con esonero o tariffa ridotta a vario titolo. Infine il trasporto scolastico, con 20 linee e 805 famiglie servite, a cui si aggiunge il servizio piedibus premiato a livello nazionale dall’Anci e il trasporto specifico per i ragazzi con disabilità con investimenti per oltre 200.000 euro.

In arrivo nuove app per persone con disabilità del linguaggio e sensoriali

In arrivo nuove app per persone con disabilità del linguaggio e sensoriali
SuperAbile INAIL del 11/09/2023

Presto le persone con disabilità del linguaggio e sensoriali potranno usufruire di alcune nuove applicazioni che li aiuteranno nella quotidianità

ROMA. Il panorama delle applicazioni per smartphone si arricchisce di altre app pensate appositamente per chi ha disabilità sensoriali o problemi di linguaggio, utili nella vita quotidiana, in casa e in giro per la città. “La mia voce”, ad esempio, è un’app gratuita per la comunicazione assistita creata per chi ha patologie della voce, si trova senza voce o con difficoltà a parlare, consentendo di esprimersi attraverso oltre 130 icone, ognuna associata a un nome e a una frase pre-registrata con voce maschile o femminile. Tra le categorie c’è quella utile per descrivere il livello del dolore, il tipo e la zona del corpo in cui si manifesta, ma anche funzioni per inserire un testo e farlo riprodurre da un sintetizzatore vocale per le informazioni personali o per utilizzare il dispositivo come un foglio di carta disegnando con un dito ciò che si desidera comunicare. Anche l’app “IoParlo” è disponibile gratuitamente e permette di comunicare attraverso lettura digitale di frasi scritte in modo tradizionale o attraverso disegni, mentre “Taxi Sordi”, è stata sviluppata dall’Ens-Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi con l’Unione taxi italiani ed è utile per chiamare o prenotare un taxi anche se non si è in grado di parlare al telefono. Dopo l’invio della richiesta si riceve una notifica con la sigla del taxi prenotato e l’ora stimata di arrivo.