Adulti “accesi” e appassionati per una scuola che educhi davvero

Adulti “accesi” e appassionati per una scuola che educhi davvero

“La vita si accende solo con la vita”; è questo il titolo del XVII° convegno nazionale CdO Opere Educative – Foe che si è svolto dal 4 al 6 marzo a Pacengo di Lazise (VR), alla presenza di oltre 350 gestori, amministratori e dirigenti di scuole paritarie.

Gestori, amministratori e dirigenti, “accesi” essi stessi, aperti e curiosi, che hanno cura della propria umanità per poter trasmettere ai giovani, in modo interessante e convincente, domande e ipotesi di lavoro, e che per questo sono disponibili ad imparare sempre e a lavorare insieme.

Particolarmente significative, in tal senso, sono state nell’incontro di apertura del venerdì sera le testimonianze di un genitore, un docente e un gestore, dalle quali è emerso con evidenza come il bene del figlio e dell’alunno possa essere il terreno di incontro tra adulti, quando questi sono certi della possibilità di sperimentare e comunicare un bene in tutto ciò che accade.

Il sabato mattina, la relazione di S.E. Mons. Pero Sudar vescovo ausiliare di Sarajevo ha documentato come anche in un contesto drammatico, quale è una situazione di guerra, la scuola possa essere possibilità di incontro, di presa di coscienza di identità e di apertura; quella di  Isabel Almeida e Brito, rettore del Colègio S.Tomàs di Lisbona, come la certezza delle ragioni per cui vale la pena educare e l’amicizia che sostiene la sua persona diventano metodo per affrontare anche le questioni amministrative, la formazione dei docenti e l’impostazione della didattica.

Grande partecipazione attiva hanno avuto anche i numerosi workshop sui temi oggi più caldi per la scuola –come ad esempio quello sull’alternanza scuola-lavoro, cui ha apportato un prezioso contributo con la sua presenza il sottosegretario MIUR Gabriele Toccafondi- a dimostrazione di una indomita volontà di crescita qualitativa del settore e delle persone che vi operano.
L’intervento di Giorgio Vittadini, nel pomeriggio del sabato, ha confermato quanto questo aspetto sia importante per il nostro Paese: “….Non è l’edilizia che rilancia il Paese, ma è l’educazione, e tutti gli studi confermano che non è la quantità della spesa in istruzione a fare la differenza ma la sua qualità, quella che l’università  di Chicago ha definito “caracter”. Il punto fondamentale dell’educazione, cioè, è la personalità, poiché  porta incremento di responsabilità, creatività, felicità, passione al lavoro.”

La domenica mattina, per chiudere in bellezza, la due giorni ha ospitato la testimonianza di Franco Nembrini e dei suoi collaboratori alla scuola la Traccia di Calcinate: ” Sono stato così bravo che mi sono reso inutile”. Grazie alla loro vivace testimonianza è stato più evidente per tutti come nelle scuole paritarie il passaggio generazionale, la scommessa sui giovani, la stima e la fiducia nei loro confronti, possa permettere la continuità del carisma originario e consentire il rifiorire dell’opera e di chi l’ha generata, guardandola non come un possesso che fa inaridire ma come un dono che rifiorisce sempre nel servizio al bene.