Intesa mobilità scuola

Intesa mobilità scuola: la forza del contratto riesce ad affermare i principi di equità, inclusività, trasparenza e collegialità

L’intesa sulla mobilità del personale scolastico siglata oggi al Ministero dell’Istruzione rappresenta il primo banco di prova – che riteniamo superata positivamente – di una traduzione pratica dell’Intesa del 30 novembre sul rinnovo dei contratti pubblici. È per noi un passo che va nella giusta direzione per superare gli aspetti peggiori della legge 107/15.

Questa trattativa anche per il metodo con cui è stata condotta, fa ben sperare nel ripristino di quegli spazi negoziali che nel recente passato erano stati negati e che sono fondamentali per il bene della scuola e dei lavoratori.

Adesso è prioritario sottoscrivere un buon contratto sulla mobilità dimostrando il fallimento oggettivo della cosiddetta “chiamata diretta”, da sostituire con regole condivise.

L’intesa politica, innanzitutto, apre la strada ad un contratto che consente la mobilità a tutti i docenti, nella fase provinciale e in quella interprovinciale, sia su scuola che sulle altre preferenze sintetiche, ambiti territoriali compresi, su libera scelta degli interessati.

Vengono ridotte e semplificate le fasi rispetto allo scorso anno al fine di ottimizzare le disponibilità dei posti.

È cancellato il “doppio binario” che differenziava i docenti in base all’anno e alle modalità di assunzione.

Grande attenzione viene dedicata ai precari riservando alle assunzioni il 60% dei posti liberi.

Passa un principio storico: l’equiparazione del servizio tra tempo determinato e tempo indeterminato.

Per quanto riguarda, infine, la mobilità dei docenti da ambito a scuola, essa avverrà sulla base di requisiti da scegliere da parte delle scuole da una tabella nazionalmente definita e individuati contestualmente all’approvazione “del” e in coerenza “con” il PTOF, tramite delibera dei collegi docenti.

L’intesa di oggi, soprattutto alla luce dei risultati raggiunti, può segnare l’avvio di un percorso, da noi sempre auspicato, basato sul confronto con le rappresentanze sociali, come fondamentale strumento di condivisione e partecipazione finalizzato contestualmente e alla tutela del personale e all’interesse generale dell’intero mondo scolastico.


Mobilità: raggiunta l’intesa, soddisfatti i sindacati.
Adesso il contratto

Nella tarda mattinata di giovedì 29 dicembre è stata siglata un’intesa tra il MIUR e i sindacati FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal che scioglie i nodi politici che impedivano l’avvio della trattativa sul contratto della mobilità per il 2017/2018.

I risultati significativi, per i quali i sindacati esprimono piena soddisfazione, sono frutto di un meticoloso lavoro di mediazione favorito anche dall’atteggiamento di attenzione e apertura al dialogo assunto dalla Ministra Fedeli.

“L’intesa – ha dichiarato Francesco Sinopoli, Segretario generale FLC CGIL – rappresenta il primo banco di prova, che riteniamo superato positivamente, di una traduzione pratica dell’intesa del 30 novembre sul rinnovo dei contratti pubblici. È per noi un passo che va nella giusta direzione per superare gli aspetti peggiori della legge 107/15”. Una vera e propria battuta di arresto per la legge 107/15 a favore dello strumento contrattuale. “Adesso – continua Sinopoli – è prioritario sottoscrivere un buon contratto sulla mobilità dimostrando il fallimento oggettivo della cosiddetta “chiamata diretta”, da sostituire con regole condivise”.