da Il Sole 24 Ore
Prima campanella all’estero per oltre 2.100 studenti
di Cl. T.
Per diverse centinaia di studenti italiani la prima campanella del nuovo anno scolastico è suonata in un paese diverso dall’Italia: oltre 2.100 ragazzi delle superiori sono, infatti, già partiti per un programma di studi all’estero con Intercultura. Al loro fianco ci sono le scuole che devono avviare e guidare l’intero percorso. Considerando questa realtà è nata la «Guida Operativa per il Dirigente Scolastico – Educazione interculturale e mobilità studentesca», messa a punto dall’Associazione nazionale dei presidi e da Intercultura. Lo scopo è quello di dare una mano ai presidi nella gestione degli scambi scolastici in invio e in accoglienza dando indicazioni per organizzare scambi di classe, gemellaggi individuali, attività di formazione specifica per gli insegnanti.
I numeri
Secondo i dati dell’Osservatorio di Intercultura, sono 7.400 gli studenti delle superiori all’estero con un programma di studio di lunga durata, con un aumento del 111% rispetto al 2009. E sono 2.800 gli adolescenti di tutto il mondo che scelgono l’Italia per trascorrere alcuni mesi di scuola. Circa due terzi degli istituti superiori italiani, pari al 63% del totale, aderiscono a un progetto internazionale e nel 2011 erano uno su due. Quanto alle mete più ambite dai 2.100 studenti all’estero nell’anno scolastico appena avviato, l’Europa raccoglie il 35% di preferenze ma aumentano di anno in anno i ragazzi che scelgono mete alternative: il 25% si trova ora in l’America latina, il 21% sceglie Usa e Canada, il 13% l’Asia, il 5% l’Australia e la Nuova Zelanda, l’1% l’Africa (tre ragazzi sono partiti per il Ghana).
«I programmi di scambio interculturale sono una risposta concreta – ha spiegato Flaminia Bizzarri di Intercultura – per aderire attivamente alla terza iniziativa prioritaria del piano Europa 2020, che intende aiutare i giovani a studiare all’estero per dare loro conoscenze e competenze da spendere nel mercato del lavoro sempre più globalizzato, incoraggiandoli a studiare nelle istituzioni educative di tutta Europa e migliorare in generale i livelli di istruzione e formazione». «La Guida Operativa per il Dirigente Scolastico – ha osservato Giorgio Rembado, presidente Anp – intende essere di supporto organizzativo e gestionale a un’attività complessa come quella dei percorsi di studio all’estero. Molti problemi infatti nascono da una errata gestione della tempistica e della modalità di condivisione del progetto, che rischia di vanificare i migliori propositi e le migliori esperienze dei singoli».