La scuola equa si costruisce rinnovando la didattica

La scuola equa si costruisce rinnovando la didattica

Il documento del Consiglio nazionale ANP

Il Consiglio nazionale dell’ANP ritiene che il periodo post-emergenziale imponga a tutti una riflessione seria sul tema della dispersione scolastica, sia nella sua forma esplicita, sia in quella implicita.
La nostra scuola, infatti, troppo spesso si ritrova a prendere atto delle deleterie ricadute di tale fenomeno sul percorso di vita del singolo individuo e sulla sua comunità di appartenenza, spesso ingigantite da inique condizioni di accesso.

Uno studente disperso è un cittadino incompiuto che, peraltro, costituisce un costo insostenibile per un paese maturo.
Il periodo della pandemia ha solo ingigantito le dimensioni di una tendenza che purtroppo, da decenni, continua a minare il senso del nostro sistema di istruzione e formazione, non più idoneo a sostenere le necessità educative e formative delle nuove generazioni, specie delle loro componenti più fragili.

La scuola rischia di rivelarsi, suo malgrado, un luogo in cui si coltivano e si rafforzano le condizioni per consolidare equilibri sociali iniqui.
Se si vuole veramente garantire a ciascuno studente la formazione cui ha diritto, è fondamentale che i docenti riescano a rimpiazzare il pungolo del voto negativo e della bocciatura, tipici di una scuola del passato e selettiva, non più in linea con le esigenze sociali di oggi, con quello della motivazione ad apprendere.

È urgente, quindi, avviare un profondo rinnovamento della didattica, ancora oggi tendenzialmente cristallizzata nella prassi trasmissiva e in forme di valutazione sommativa. Occorre portare l’attenzione sul senso vero della funzione che la scuola è chiamata a rivestire oggi, alla luce di un contesto socioculturale ormai lontanissimo da quello sul quale è stata disegnata. Questa prospettiva presuppone che il decisore politico dimostri di avere il coraggio delle riforme vere e decida di incidere con nettezza su dinamiche sclerotizzate, a cominciare dalle modalità di selezione e di formazione del personale scolastico.

I docenti devono essere messi in condizione di esercitare pienamente la propria vocazione intellettuale e non ritrovarsi imbrigliati in una dimensione ritmata sulla logica dell’adempimento impiegatizio. Non investire sulle elevate professionalità e su

prospettive di carriera concrete è il segno di tale declassamento che il personale docente subisce da tempo per l’inadeguatezza di visioni politico-sindacali sempre più anacronistiche e superate dai tempi.
Per formare i docenti servono non solo idee nuove ma anche risorse specifiche che è irragionevole individuare sottraendole proprio alla scuola che, attraverso la formazione degli insegnanti, si vorrebbe migliorare.

La scuola deve essere vista come un settore su cui investire sempre più risorse e non come una spesa da tagliare: un decisore politico che contraddicesse questo principio sarebbe affetto da una miopia oggettivamente incompatibile con il ruolo di promotore del sistema paese.

L’ANP chiede interventi strutturali e lungimiranti ed è pronta a condividere il proprio patrimonio di esperienze e di proposte assicurando il suo contributo al rinnovamento del sistema educativo.

Roma, 21 maggio 2022