I TAR NON SONO TUTTI UGUALI
Nello stesso giorno in cui il TAR Calabria, coerentemente con precedenti pronunce del Consiglio di Stato, ha rigettato i ricorsi per presunta incompatibilità che avevano bloccato la procedura concorsuale del concorso a DS di tale Regione, il TAR Campania, con un’ordinanza che non entra assolutamente nel merito, ma che fa riferimento alla sola presunzione di incompatibilità e a problemi di notifica ai controinteressati, congela per 5 mesi i colloqui del concorso campano, che. come noto, hanno avuto inizio giusto un mese fa coinvolgendo quasi mille candidati.
Un commento necessariamente a caldo sulla vicenda non può prescindere dall’amarezza che coinvolge i candidati che avevano già affrontato con successo la prova, ma anche tutti i candidati fortemente impegnati nello studio, che hanno investito tutte le proprie risorse professionali ed umane nel concorso.
Ne abbiamo conosciuti tanti in questi mesi, soci e non soci, che hanno seguito con interesse e passione le nostre attività formative, costituendo ben presto una vera e propria comunità di apprendimento che condivide valori professionali e visione di scuola.
A queste persone esprimiamo solidarietà professionale e umana, assicurando tutto il nostro impegno per far sì che si giunga nel più breve tempo possibile ad una ripresa della procedura concorsuale.
In particolare:
– Abbiamo sollecitato il Direttore Generale ad attivarsi presso il Consiglio di Stato per contrastare tale sospensiva;
– Abbiamo interpellato la nostra struttura nazionale per verificare la necessità di un intervento in giudizio (intervento “ad adiuvandum”) che possa sostenere i legittimi interessi di tutti coloro che sono stati ammessi al colloquio.
Non vogliamo per ora aggiungere altro: nella nostra PA pare proprio che le procedure concorsuali non seguano mai un iter “normale” (e i casi della Sicilia, della Lombardia, del Lazio, della Calabria, del Molise ne sono la riprova).
Ma è più che mai legittimo porsi delle domande: è mai possibile che questi “incidenti di percorso” debbano gravare sempre sulla pelle di poveri candidati? E’ mai possibile che non si riescano mai a stabilire responsabilità precise? E che dire di un sistema giuridico‐amministrativo in teoria così garantista che rivela poi ad ogni prova più seria “magagne” di ogni tipo?
Ai nostri corsisti ribadiamo che lo stesso impegno e la stessa passione da loro profusi nella preparazione ispireranno la nostra azione di supporto e di aiuto e che già da adesso siamo in prima linea per difendere i loro sacrosanti diritti e la loro professionalità.
Il Presidente dell’ANP Campania
Prof. Ettore Acerra