Legalità in teoria ed in pratica

Politica scolastica

Legalità in teoria ed in pratica

[13/04/2013] Già negli anni scorsi, Anp si è pubblicamente spesa – anche in appoggio alle iniziative del Gruppo di Firenze – per il regolare svolgimento degli esami di maturità, da troppo tempo ormai messo in discussione dalle tecniche di comunicazione a distanza che trovano efficace e facile supporto nelle più recenti tecnologie portatili: smartphone e terminali sempre più piccoli e sempre più ricchi di prestazioni.

In gioco non è solo una questione giuridica e neppure il torto che così vien fatto in danno di coloro che le stesse prove affrontano fidando solo nella propria preparazione e nel proprio impegno. Ne va della credibilità della scuola come istituzione educativa, nella quale – con lo sforzo di molti – si opera per costruire nei giovani il senso della legalità ed il rispetto per le regole della propria comunità.

Siamo convinti che la dimensione valoriale dell’istruzione, come abbiamo scritto anche nel nostro recente “Manifesto per la Scuola” sia una componente tutt’altro che secondaria ed opzionale del servizio pubblico reso al Paese. Ne siamo tanto convinti che abbiamo deciso questa volta di rivolgerci alla più alta istanza dello Stato, al soggetto istituzionale che rappresenta l’unità e l’essenza del nostro essere comunità civile: il Presidente della Repubblica.

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Al Presidente della Repubblica
Sig. Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
ROMA

Signor Presidente,
fra qualche mese si svolgeranno, come ogni anno, gli esami di stato conclusivi del ciclo
secondario di studi: un passaggio previsto dalla nostra Costituzione, ma – prima ancora –
necessario a garantire alla società civile l’ingresso nel suo seno di giovani preparati, dal punto di
vista culturale non meno che da quello dei valori di cittadinanza.
Purtroppo, da alcuni anni, si rinnovano le segnalazioni di episodi che intaccano la regolarità delle
prove, e con esse la credibilità ed il prestigio dell’istituzione scolastica: comportamenti di
singoli, resi più facili dalla disponibilità di tecnologie di comunicazione telematica ormai alla
portata di tutti. Da qui la pratica sempre più diffusa del plagio, soprattutto in sede di prove
scritte, cui i mezzi di comunicazione danno in quei giorni grande eco.
Non è solo questione della regolarità giuridica dell’esame o del valore dei titoli così rilasciati: è
in gioco a nostro avviso anche una fondamentale funzione educativa della scuola, che spende
molto tempo e molto lavoro per edificare un’educazione alla legalità ed al rispetto delle regole,
ma si trova poi smentita nei fatti dai comportamenti di una minoranza, che ritiene di potersi
affrancare dal rispetto di quei principi.
Già due anni fa, abbiamo condiviso un appello del “Gruppo di Firenze” a commissari e
presidenti di commissione perché si impegnassero a far svolgere gli esami nel rispetto delle
regole, a tutela della credibilità della scuola e nell’interesse dei tanti studenti che affrontano
quelle prove con correttezza e serietà di impegno.
Lo scorso anno, quell’appello è stato rinnovato ed accompagnato da parte nostra con la richiesta
al Ministro di impartire tutte le disposizioni necessarie – incluso, se del caso, il ricorso a
tecnologie informatiche idonee a contrastare il fenomeno. Abbiamo tuttavia il rammarico di
constatare che quegli appelli non hanno trovato l’attenzione che a nostro avviso avrebbero
meritato.
In vista dei prossimi esami, abbiamo perciò pensato di rivolgerci a Lei, Signor Presidente,
affinché – nelle forme che riterrà opportune – faccia sentire la Sua voce a tutela del prestigio
della scuola pubblica e della regolarità delle prove che ne certificano gli esiti. Gliene saranno
grati quei tanti dirigenti, docenti e studenti che svolgono correttamente e responsabilmente i loro
compiti nel rispetto delle Leggi dello Stato e dei valori della nostra comunità.

Roma, 12 aprile 2013

Giorgio Rembado
presidente nazionale Anp