Commissioni itineranti per casi particolari di studenti

da Tecnica della Scuola

Commissioni itineranti per casi particolari di studenti
di L.F.
Le commissioni di esame di Stato possono essere itineranti in casi particolari. Lo stabilisce una norma contenuta nella recente O.M. n. 13, uno degli ultimi atti amministrativi firmati dal ministro Profumo.
Nell’ordinanza ministeriale n. 13 del 24 aprile 2013 a firma Francesco Profumo, si sottolineano le istruzioni e le modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado nelle scuole statali e non statali, per l’anno scolastico 2012/2013. Tra le curiosità di questa ordinanza si parla all’art. 4 comma 17 della possibilità, in casi di candidati particolari, che le commissioni nominate per gli esami di Stato, possano spostarsi per raggiungere una sede diversa per permettere a tali candidati di sostenere l’esame. Ma quali sono questi casi particolari? Si tratta di candidati degenti in luoghi di cura od ospedali, detenuti in carcere o comunque impossibilitati a lasciare il proprio domicilio nel periodo degli esami. Chi è preposto a valutare e caso mai autorizzare la richiesta fatta da questi candidati a sostenere l’esame lontano dalle aule scolastiche? Costoro sono i Direttori Generali Regionali degli Usr, che valutano le richieste di effettuazione delle prove d’esame fuori dalla sede scolastica di questi particolari candidati, che sono comunque a vario titolo impossibilitati a lasciare il proprio domicilio durante lo svolgimento degli esami, autorizzando, ove ne ravvisino l’opportunità, le commissioni a spostarsi anche fuori provincia o addirittura regione. In tale ipotesi, le prove scritte saranno effettuate, di norma, nella sessione suppletiva. Quindi le commissioni di Stato, in questi particolari casi, possono essere, previa autorizzazione dell’Usr di riferimento, itineranti ed esercitare le proprie funzioni in trasferta. Questa norma riportata nell’O?M. n.13/2013 è da considerarsi una norma di civiltà, che dà l’opportunità a chi è più svantaggiato e vive un particolare momento di difficoltà della sua esistenza, di riscattarsi attraverso lo studio e l’espletamento dell’esame finale del secondo ciclo di studi, in modo di non perdere tempo per la scelta della facoltà universitaria.