Dimensionamento: protesta la Flc-Cgil del Molise

da Tecnica della Scuola

Dimensionamento: protesta la Flc-Cgil del Molise
di L.F.
Proseguono le operazioni finalizzate a “dimensionare” le istituzioni scolastiche rispetto ai parametri previsti dalle norme approvate nella seconda metà del 2011.
È ormai noto, anche in virtù della sentenza n. 147/2012 della Corte Costituzionale, che lo Stato non può imporre alle regioni di costituire obbligatoriamente istituti comprensivi, né stabilire quale debba essere la loro dimensione in termini di alunni.  Questa sentenza non si limita soltanto a riconoscere le competenze delle regioni in tema di dimensionamento scolastico, ma sostiene anche lo Stato è legittimato a non assegnare un dirigente scolastico agli istituti di dimensioni troppo ridotte.  Quindi, mentre le regioni hanno potere esclusivo in termini di dimensionamento scolastico, rimane nelle mani dell’Amministrazione il diritto di non assegnare il Dirigente Scolastico se le dimensioni dell’istituto non raggiungono una soglia minima indicata dalla legge.  In sostanza mentre l’art. 19 comma 4 del decreto legge n. 98/2011, in cui si dispone di realizzare comprensivi di almeno 1000 alunni, risulta illegittimo, il successivo comma 5 che dispone la non assegnazione del dirigente alle scuole con meno di 500 alunni (limite aumentato a 600 con la successiva legge n. 183/2011) risulta pienamente legittimo. Nel rispetto di queste norme si sta provvedendo a predisporre, in tutte le regioni italiane, il dimensionamento per l’anno scolastico 2013/2014. Questo dimensionamento, che riduce ancora una volta il numero delle dirigenze italiane, sta suscitando numerose proteste. Secondo la Flc-Cgil il quadro complessivo nazionale sulla stima del dimensionamento scolastico 2013/2014, è allarmante.  Le scuole dotate di autonomia scolastica passano infatti da 9.131 dell’anno corrente a 8.646, con un saldo negativo di 485 unità scolastiche che perderanno l’autonomia, pari al 5,3%, mentre quelle con dirigente scolastico e direttore dei servizi amministrativi passano da 8.106 a 8.094, perdendo circa 12 dirigenze.  Questi dati evidenziano che nessuna regione italiana avrà un incremento di scuole autonome, mentre regioni come Sicilia e Campania perderanno rispettivamente 113 e 150 autonomie scolastiche. In Molise si paventa una riduzione dell’autonomia scolastica molto pesante; infatti per il 2013/2014 spettano 54 istituzioni scolastiche autonome mentre attualmente ce ne sono 82. Il dimensionamento è superiore al 30%.  Oggettivamente si tratta di un dimensionamento demenziale, che per i dati forniti dalla Flc Cgil molisana vedono 25 scuole con un dirigente scolastico reggente, che deve occuparsi di almeno due istituzioni scolastiche. Stessa sorte è toccata ai direttori dei servizi, anche loro reggenti in più scuole. Fino ad arrivare al paradosso di qualche dirigente che ha anche più di due scuole. Si tratta di una situazione che si aggraverà ulteriormente il prossimo anno scolastico 2013/14, in quanto i dirigenti scolastici che andranno in pensione non verranno sostituiti. Tutto ciò sta comportando un caos organizzativo e gestionale, non esploso solo per la buona volontà, il senso di responsabilità e lo spirito di abnegazione di molti dirigenti e direttori interessati. Vogliamo aggiungere che questa situazione di gravità non colpisce solo il Molise, ma maggiormente situazioni come la Sicilia e la Campania, ed anche la Lombardia, che ha anche la spina nel fianco di un concorso per dirigente scolastico sub iudice.