“Maturità, le tracce dei temi? Belle ma provocatorie Ed è mancata la letteratura”

da LaStampa.it

“Maturità, le tracce dei temi? Belle  ma provocatorie Ed è mancata la letteratura”   

ANSA

I titoli erano tutti molto attuali ed interessanti. Sicuramente risultano una provocazione rispetto sl fatto che i ragazzi devono essere aiutati di più a stare davanti all’attualità. Quello a cui va la mia preferenza e che io avrei sicuramente svolto, se fossi stata studentessa, è il saggio breve storico sugli omicidi politici. Originale, profondo e fattibile. È un saggio breve in cui si può veramente vedere la capacità che un ragazzo ha di approfondire un argomento che ha studiato. Credo che questo sia uno degli scopi della prima prova dell’esame di stato.

Andando più nel dettaglio si può dire che l’analisi testuale presentava un testo di Magris bello ed interessante, non solo per quello che diceva, ma anche per l’argomento che trattava: il viaggio. Non è tra i brani più belli e suggestivi di questo autore così originale e profondo, ma apprezzabile e capibile: è un autore spesso criptico. Alcune domande dell’analisi però erano un po’ troppo generiche, per esempio negli approfondimenti o nella richiesta di redigere un commento di sufficiente ampiezza sulle osservazioni personali.

Il saggio breve artistico- letterario riguardava il rapporto tra individuo e società di massa, un argomento su cui un ragazzo di quinta liceo ha avuto modo di lavorare in diverse materie (storia, filosofia, letterature) con un bellissimo brano di Pasolini dagli Scritti Corsari. Dico la verità: visto che l’analisi non era di un testo letterario, a mio parere, occorreva un saggio breve artistico letterario un po’ più letterario. Siamo al termine di un percorso di liceo italiano, mi è sembrato strano che nella prova di italiano siano rimasti a bocca asciutta proprio gli appassionati di letteratura. In tutta la prova compare un solo testo specificamente letterario, una breve poesia dell’ultimo Montale.

Il secondo saggio breve e soprattutto il quarto a me ed anche ai professori dell’area scientifica sono parsi molto alti. Interessanti, ma molto difficili. Bisognerebbe capire se davvero uno studente di quinta abbia la possibilità di affrontare quegli argomenti: stato, mercato e democrazia, per il saggio breve socio economico, e, soprattutto, la ricerca scommette sul cervello, per l’ambito scientifico. Quando è così si rischia che i ragazzi, non cogliendo la difficoltà, cadano nella banalità più spicciola, ma del resto anche la scelta del tema indica la maturità di uno studente.

Il tema di storia ci interroga, nel senso che è sullo sviluppo di paesi che dovremmo conoscere, ma nel programma di storia i ragazzi non raggiungono le competenze per trattare in modo argomentato dello sviluppo di due paesi tra Russia, Brasile, India, Cina e Sudafrica. Questo è il parere dei diversi professori di storia che ho sentito.

Tema di ordine generale bellissimo su cooperazione e progresso. Come sempre, questo tipo di tema rischia di sembrare abbordabile, mentre è difficilissimo. Alla fine potrei dire che è stato un anno strano: molti dei nostri alunni hanno scelto l’analisi testuale, perché è sembrata più facile (Io personalmente penso che sempre l’analisi testuale sia più facile, ma quello che è strano è che quest’anno se ne sono accorti anche i ragazzi…).