No ad un nuovo svuotamento dei fondi MOF

No ad un nuovo svuotamento dei fondi MOF

Si sta riproponendo, in questi giorni, il problema del recupero degli scatti di anzianità maturati dal personale della
scuola relativi all’anno 2012. Problema reale la cui soluzione richiede la disponibilità di ingenti risorse finanziarie che
meritano di essere reperite, ma che non possono e non devono gravare sulla posta MOF, come invece è accaduto
per il recupero degli scatti 2011.
È necessario ricordare che il CCNL 13 marzo 2013 e le Intese del 30 gennaio e del 6 febbraio 2013 hanno
pesantemente inciso sull’ammontare complessivo dei fondi MOF, passati improvvisamente da 1.385,21 milioni di
euro a 924,04 milioni di euro, con un taglio netto del 33%.
Questo ha significato per gli istituti scolastici significativi decurtazioni del FIS (‐238,91 per il 2012 e – 275,41 milioni di euro per il 2013), delle ore eccedenti (‐11,65 per il 2012 e – 15,50 milioni di euro per il 2013), delle funzioni
strumentali al POF (‐ 23,47 per il 2012 e – 31,22 milioni di euro per il 2013) degli incarichi specifici al personale ATA (‐ 10,34 per il 2012 e – 13,75 milioni di euro per il 2013), dei progetti per le aree a rischio e a forte processo
immigratorio (‐ 10,14 per il 2012 e – 13,48 milioni di euro per il 2013). Un vero e proprio salasso a carico di
stanziamenti strettamente legati alla retribuzione accessoria del personale scolastico, alla progettualità degli istituti,
alle attività e agli incarichi che direttamente afferiscono all’efficienza del servizio e alla produttività sociale delle
scuole.
Né va dimenticato che l’Intesa del 30 gennaio 2013 ha introdotto una rimodulazione della disponibilità MOF per il
2013, consistente nell’aumentare la disponibilità per i primi otto dodicesimi del 2013 (da 690,24 a 741,42 milioni di
euro) e nel ridurre la quota disponibile per i restanti quattro dodicesimi del 2013 (da 345,12 a 293,94 milioni di
euro), con la conseguenza che sul primo quadrimestre del nuovo anno scolastico, che si è appena aperto, grava già
un primo significativo handicap.
Dal momento che il CCNL citato prevede un ulteriore prelievo per ciascuno degli anni a venire di 381 milioni di euro,
è facile concludere che la realizzazione di questa previsione condurrebbe al rapido prosciugamento dei fondi MOF e
al totale blocco di tutte le attività aggiuntive che permettono di attivare progetti di miglioramento dell’offerta
formativa a vantaggio di alunni e studenti, andando a colpire proprio le iniziative qualitative che scaturiscono
dall’applicazione dei margini di autonomia attribuiti alle scuole.
Ulteriori decurtazioni del MOF non sono accettabili perché colpiscono il valore aggiunto del miglioramento
dell’offerta formativa previsto dal Regolamento sull’autonomia di cui al DPR 275/1999 e ne vanificano la portata
innovativa, a danno dell’utenza e del suo diritto ad un servizio scolastico di qualità.
Peraltro, si osserva che proprio in questi giorni i dirigenti scolastici sono chiamati ad adottare i relativi provvedimenti
amministrativi di costituzione del fondo e che questi atti sono necessari e prodromici a tutta l’attività di
contrattazione integrativa. La pianificazione organizzativa e progettuale – ed il relativo, conseguente, ricorso alle
deleghe ed agli incarichi nei confronti del personale – non può e non deve, per il secondo anno consecutivo, fare
pesantemente ricorso alla clausola di salvaguardia finanziaria che, per quanto obbligatoria ai sensi dell’art. 48 del
D.lgs. 165/2001, suona indubitabilmente come una presa in giro nei confronti dei dipendenti più impegnati.
L’Amministrazione scolastica e le organizzazioni sindacali non devono rendersi responsabili di un nuovo e grave
attentato alla funzionalità degli istituti, ai diritti degli utenti del servizio e all’autonomia scolastica.