L’Esposizione nelle scuole, in tre tappe

da ItaliaOggi

L’Esposizione nelle scuole, in tre tappe

Un evento dal taglio fortemente tecnologico e dalle tematiche così importanti per il futuro del pianeta, come sarà Expo 2015, non può certo lasciare indietro i giovani. E così è già partito il programma dedicato alle scuole, che prevede il coinvolgimento di alunni dalla scuola primaria a quella secondaria di secondo grado, con iniziative dedicate anche all’università e al mondo della ricerca. D’altronde sono oltre 2 milioni gli studenti attesi in visita nel sito espositivo: 1 milione e 300 mila solo dall’Italia, accompagnati da oltre 130 mila docenti. Per prepararli a questo evento è stato studiato un programma educativo specifico, come previsto nel Protocollo d’Intesa triennale firmato il 18 dicembre scorso da Expo 2015 spa, dal Padiglione Italia e dal ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca. L’accordo prevede attività di formazione, iniziative multimediali, gemellaggi internazionali e visite didattiche. Tutto incentrato, ovviamente, sui temi portanti dell’esposizione, a partire da quello del diritto a un’alimentazione sana, sicura e sostenibile per tutto il pianeta.

Tre i moduli attorno a cui ruota il Progetto Scuola di Expo, dalla fase preparatoria fino a quella successiva all’evento. Si parte con «Expo in School», che prevede l’inserimento di contenuti didattici specifici nei programmi delle classi per sensibilizzare studenti, docenti e famiglie sull’argomento.

Il passo successivo è quello di «School for Expo», per chiedere agli alunni un contributo pratico – con progetti multimediali, testi, disegni e foto – alla costruzione dell’appuntamento del 2015.

L’organizzazione delle visite, fisiche o virtuali, al sito espositivo sarà al centro di «School in Expo», che prevederà appuntamenti dedicati ed eventi ad hoc, anche per la partecipazione da remoto. Un’esperienza che si annuncia unica e innovativa e che dovrebbe lasciare un’eredità importante anche dopo l’esposizione. Un primo assaggio di cosa potranno fare gli studenti per Expo è arrivato grazie al progetto pilota di Monza, dove gli istituti scolastici hanno fatto da «laboratori» del Progetto Scuola in vista dell’estensione del piano a tutte le altre regioni italiane.

Gli studenti di ogni classe – da quella dell’infanzia a quella secondaria – si sono sfidati in un concorso di idee dove a vincere sono stati i migliori elaborati dedicati al tema del cibo, in tutte le sue sfaccettature.