Maturità e terza media: giornata di prove nazionali

da tuttoscuola.com

Maturità e terza media: giornata di prove nazionali

Giornata d’esami, quella del 19 giugno, con testi definiti a livello nazionale sia per i maturandi (Miur) sia per gli alunni di terza media (prova Invalsi).

Quest’anno, rispettando la consueta alternanza, al Classico è stato scelto Greco (Matematica allo Scientifico, Lingua straniera al Linguistico, Pedagogia per il liceo Pedagogico…). La seconda prova scritta è specifica per ciascun percorso di studi e le materie sono state rese note a gennaio per tutti gli 892 indirizzi di studio e i corsi sperimentali. L’anno venturo saranno molti di meno perché andrà a regime la riforma Gelmini che li ha ridotti drasticamente.

Quanto all’esame di licenza media, sono circa 600.000 gli studenti che affrontano la prova Invalsi, identica in tutta Italia. Per rispondere ai quesiti i candidati avranno a disposizione 75 minuti per ciascuna materia, Italiano e Matematica (per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento o disabilità possono essere previste tempistiche diverse e strumenti ausiliari).

Entrambe le prove vengono definite a livello centrale, ma i criteri di valutazione sono diversi: per la prova Invalsi le commissioni procedono alla correzione servendosi di una griglia ad hoc predisposta dall’Invalsi, mentre per la maturità, almeno per quest’anno (l’anno prossimo potrebbero esserci novità), i commissari d’esame continuano a valutare le prove autonomamente, cioè con criteri propri.

C’è chi sostiene che occorrerebbe strutturare la seconda prova della maturità (e magari anche la prima e la terza) sul modello della  prova Invalsi perché ciò consentirebbe alle commissioni di valutare in modo più oggettivo il grado di preparazione dei singoli candidati e al Ministero di avere una panoramica complessiva delle performance conseguite dagli studenti.

Ma c’è anche chi ritiene che tali prove oggettive dovrebbero essere tenute fuori dell’esame, anche di quello di terza media, per evitare l’appiattimento della didattica su modelli definiti centralmente e la compressione della libertà di insegnamento dei docenti.