Tfa II ciclo, il ‘pasticciaccio’ dell’offerta non allineata alle direttive del Miur

da tuttoscuola.com

Tfa II ciclo, il ‘pasticciaccio’ dell’offerta non allineata alle direttive del Miur

Ultimatum del Miur alle università affinché riallineino l’offerta di Tirocini Formativi Attivi (TFA) ai contingenti previsti per l’anno accademico 2014/15 entro il prossimo 29 ottobre. È questo il senso di un avviso sul sito del Cineca apparso domenica 26 ottobre.

Questo il testo dell’avviso: “Si comunica che il Ministero ha chiesto (nota 3247 del 24.10 u.s.) a tutte le Istituzioni interessate di procedere al riallineamento – entro e non oltre la data del 29 ottobre p.v. – dell’offerta formativa dei TFA nelle Regioni e per le classi di concorso in cui si verifica un eccesso di offerta rispetto al numero di posti indicati originariamente nell’Allegato A del D.M. n. 312/2014 (bando II ciclo TFA). Dopodiché, esclusivamente per le classi oggetto del riallineamento, saranno riaperti i termini per le iscrizioni dei candidati a séguito delle quali potranno partire le prove scritte e orali. Le prove di selezione dovranno concludersi entro e non oltre il 30 novembre 2014. I corsi si chiuderanno inderogabilmente entro il 31 luglio 2015 per consentire agli abilitati l’accesso alle prossime prove concorsuali”.

La nota del Ministero imputa agli atenei il disallineamento dei posti messi a bando rispetto a quanto previsto dal Miur, però a viale Trastevere non sono esenti da colpe: è infatti davvero notevole il ritardo con cui al Miur cercano di porre riparo alle discrepanze tra i posti messi a bando dalle università e le istituzioni Afam da un lato, e i contingenti definiti dal Ministero dall’altro, nonostante segnalazioni fossero giunte già dalla scorsa estate.

Considerato che per le classi oggetto del riallineamento si riapriranno i termini per le iscrizioni dei candidati, e che le successive prove scritte e orali dovranno (ma ci riusciranno?) concludersi entro il 30 novembre, si preannuncia una fase selettiva a ritmi forsennati, in cui necessariamente sarà scalfita la qualità dell’iter selettivo, all’interno di un procedimento assai poco rispettoso della dignità dei candidati.