Scuola, la didattica si rinnova con lezioni video e tablet al posto dei libri

da La Stampa

Scuola, la didattica si rinnova con lezioni video e tablet al posto dei libri

In futuro stop alle lezioni frontali. Si ridefinisce il rapporto fra spazi, tempi e metodi di apprendimento
GENOVA

Stop alle lezioni frontali, pause ogni dieci minuti di lezione, tablet al posto dei libri di testo, lezioni in videoconferenza per gli alunni delle piccole scuole di montagna o delle isole minori. È la scuola del futuro che punta a sradicare vecchi modelli e punta su una didattica innovativa disegnata da «Avanguardie educative». Il progetto è stato presentato ad ABCD+Orientamenti, il Salone dell’ educazione, dell’orientamento e del lavoro in corso a Genova.

 

Il progetto ridefinisce il rapporto fra spazi, tempi e metodi di apprendimento. Negli istituti che hanno aderito gli spazi sono riorganizzati per essere sfruttati al meglio ed è in vigore il metodo dell’apprendimento intervallato, dove ogni 10 minuti di lezione i ragazzi possono prendersi una pausa, ci sono tablet al posto dei libri di testo. Il materiale didattico è in rete. E c’è chi ha scelto la didattica capovolta al posto delle lezioni frontali: a scuola attività collettive, laboratori, ricerche con la guida dell’insegnante, a casa si studia ciò che è emerso da quanto fatto a scuola in gruppo.

 

«Con Avanguardie educative – commenta Giovanni Biondi, presidente dell’Indire, istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa – il nostro istituto partecipa alla realizzazione della `Buona scuola´, portando un contributo di qualità che si basa su esperienze concrete sperimentate in alcune scuole e caratterizzate da una forte innovazione didattica».

 

Indire ha presentato anche due modelli didattici realizzati appositamente per le piccole scuole di montagna e sulle isole minori. In questo caso, il maestro sarà innovativo, moderno, potrà fare lezione in videoconferenza, una sorta di maestro virtuale. Ad andare a scuole in zone disagiate, sono 900 mila studenti, 1400 gli istituti coinvolti. Solo in Liguria sono oltre 26 mila gli studenti che frequentano i 32 istituti scolastici in comuni montani.

 

Il progetto «Piccole scuole crescono», vuole essere un network aperto a tutti gli istituti interessati a introdurre formule didattiche innovative che possano fronteggiare i ricorrenti problemi delle scuole isolate. I nuovi modelli didattici saranno orientati sulla didattica condivisa, dove classi di scuole diverse potranno confrontarsi in videoconferenza e quella dell’ambiente di apprendimento allargato, in questo caso gli studenti di classi diverse lavorano a un progetto disciplinare comune.