Centro protesi Inail

da Redattore Sociale

Centro protesi Inail: nasce il primo punto cliente della Campania

Un passo in avanti verso l’assistenza protesica: dopo Roma, Milano e Bari, arriva a Napoli il primo punto cliente della regione Campania, un luogo dove sarà possibile, per gli infortunati, non solo ricevere consulenza specialistica ma anche ausili protesici

NAPOLI – Dopo Roma, Milano e Bari, anche Napoli si dota di uno spazio che dialoga direttamente con gli infortunati: al piano terra della torre Inail in via Nuova Poggioreale, dal 19 febbraio è attivo un punto cliente che nasce come una risposta concreta alla richiesta di avvicinare agli utenti con disabilità un servizio qualificato, capillare, che vada incontro a delle esigenze specifiche. Un’iniziativa che ha un’importante ricaduta non solo intermini economici, in quanto gli infortunati (400 in tutta la Campania in carico all’Inail) non dovranno più essere necessariamente trasferiti a Budrio, se non in caso di stretta necessità, ma anche in termini emotivi: i pazienti infortunati subiscono infatti un forte stress durante le trasferte per recarsi in Emilia, patiscono la lontananza dalla famiglia, desiderano ritornare a casa al più presto e spesso questo stato di disagio influisce anche sul buon esito delle terapie messe in campo.

Erogare un servizio in maniera capillare, invece, rappresenta proprio una risposta in questi termini, di presa in cura non solo del corpo ma anche dell’anima del paziente infortunato, un modo per fargli sentire più vicino il territorio, per non allontanarlo dai suoi riferimenti quotidiani. E per rendere questo servizio ancora più capillare, esteso, già si lavora all’apertura di altri due punti cliente (uno a Lamezia, uno a Palermo) “episodi nient’affatto rapsodici – precisa il direttore prestazioni sanitarie e reinserimento Giovanni Paura –  ma che ben si inseriscono in una logica di sistema che tende ad avvicinare sempre più e sempre meglio, il paziente al nostro istituto”.

“I punti cliente – spiega il direttore Inail Campania Daniele Leone – sono strutturati in maniera tale che il nostro istituto sia sempre più vicino agli infortunati e li aiuti, assistendoli, non solo nel reinserimento lavorativo, ma anche nella pratica dello sport, in un’ottica complessiva di potenziamento della socializzazione.” Il punto cliente di Napoli sin dalla sua apertura vedrà la presenza fissa di due infermieri che convoglieranno le richieste da parte di medici e pazienti dando loro appuntamento in sede per 3 giorni a settimana, giorni durante i quali personale specializzato di Budrio verrà a Napoli per seguire e formare i tecnici locali o, nel caso di infortuni molto seri pianificando interventi domiciliari. Con il passare del tempo, terminata la fase di start up, verranno assunti dei tecnici specializzati: 2 unità di personale in tutto, delle quali una prenderà servizio entro il 2015, l’altra entro il 2017. (Sarah Galmuzzi, Napoli Città Sociale)

 

 

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Disabilità, le 3 risposte dell’Inail: “Ricerca, tecnologia, inserimento lavorativo”

Il presidente De Felice è intervenuto a palazzo Chigi all’evento principale per la celebrazione della Giornata internazionale. La proposta al governo: “Assegnare al nostro istituto il compito dell’addestramento professionale, dell’accessibilità dei luoghi di lavoro e dell’inserimento”

ROMA –  Ricerca, comunicazione e reinserimento: sono queste le tre parola chiave che Massimo De Felice, presidente dell’Inail, ha portato oggi a palazzo Chigi, dove ha preso parte all’incontro promosso, in occasione delle Giornata internazionale delle persone con disabilità, dai ministeri del Lavoro, della Salute e dell’Istruzione. “Come affronta l’Inail il problema della limitazione funzionale a seguito di infortunio sul lavoro?”, ha chiesto in apertura.

De Felice ha sottolineato che l’Inail vede il problema con “grande impegno e sensibilità”, come testimoniato dalla riorganizzazione dell’istituto che ha portato alla nuova della direzione centrale prestazioni sanitarie e riabilitazione. E ha poi indicato le tre risposte fondamentali che l’istituto fornisce: il collegamento fra problemi e ricerca; l’esperienza legata alla tecnologia della comunicazione; il reinserimento al lavoro. “La ricerca e la sperimentazione di alta tecnologia consente di fare cose impensabili e riportare situazioni di grande carenza in condizioni di normalità: la presenza dell’Inail è importante perché bisogna integrare la soluzione tecnologica con l’abilità all’uso”, ha detto De Felice.

Ci sono difficoltà di finanziamento e di realizzazione, dice, e per questo Inail ha cercato soluzioni con la creazione di una rete integrata di competenze con i nostri centri di riabilitazione e sperimentazione, a Vigorso di Budrio e Volterra. Ci sono rapporti con il centro italiano di tecnologia di genova, il campus biomedico di roma, l’istituto di bio robotica del sant’anna di Pisa, e stiamo lavorando assiduamente su progetti che riguardano la creazione, la progettazione e la realizzazione e sperimentazione di un esoscheletro, progettazione di arti polifunzionali, progettazione e strumentazione per la riabilitazione”.

Quanto al secondo strumento, nitido esempio è il progetto SuperAbile, in cui “la tecnologia informatica consente vicinanze e sostegni psicologici rilevanti”. SuperAbile – ha spiegato – è oggi un portale, un call center e una rivista – ha detto De Felice, citando alcune cifre – 11 canali tematici, 20 portali regionali, blog, radio, multimedia. Ogni mese oltre 300 notizie, mentre il call center offre un servizio telefonico di consulenza con operatori in gran parte disabili”. “Il portale – ha aggiunto – fino al 30 novembre scorso ha realizzato un milione 500 mila visitatori e abbiamo già superato abbastanza significativamente a novembre il totale dello scorso anno”. De Felice ha sottolineato la consulenza alla pari realizzata dal call center (in più lingue), con 10 mila chiamate per quesiti e i 3500 abbonati della rivista mensile.

Infine, il presidente dell’Inail ha sottolineato il ruolo dello sport (e quello dell’Inail nella promozione dell’attività agonistica ma anche promozionale, con il numero dei duemila infortunati sul lavoro che si sono tesserati negli ultimi cinque anni al Cip) e ha poi raccontato alcuni esempi concreti di reinserimento, esperienze concrete e personali. L’esempio di un laboratorio di scrittura creativa a Torino che ha dato voce a 20 persone con alle spalle un infortunio (esperienza confluita in un volume presentato al Salone del Libro del capoluogo piemontese); un laboratorio di cucina realizzato sia a Palermo sia in Umbria per favorire i rapporti sociali e valorizzare le abilità residue; un programma di procreazione medicalmente assistita in Emilia Romagna; il progetto “Ergon” che a Trento ha permesso a due assistite di entrare in un percorso formativo per acquisire le competenze necessarie a diventare organizzatrici di vacanze accessibili, orientate tanto al relax quanto allo sport e al divertimento. E poi due esperienze significative: la prima quella di un boscaiolo della provincia di Belluno che ha subito l’amputazione dell’avambraccio destro con lussazione del gomito e per il quale l’Inail ha avviato un progetto riabilitativo personalizzato che prevede un rimborso per l’adattamento dei comandi della gru, in modo tale che possano essere usati con la mano sinistra. La seconda quella di un agricoltore di 62 anni, paraplegico in seguito a un incidente sul lavoro, che è tornato a lavorare nella sua azienda di Faenza risalendo sul trattore perché grazie al Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio sul mezzo è stata montata una seduta mobile esterna che lo trasporta come una sorta di piccolo “ascensore”, all’altezza del sedile e che poi si richiude all’interno della cabina. Il trattore non ha pedali, ma solo comandi manuali.

Infine, una proposta, lanciata da De Felice ai rappresentanti del governo: “L’attuale modello di presa in arico dell’infortunato da parte dell’Inail può essere ancora piu valorizzato e reso ancora più efficace se fra gli obiettivi si riuscisse a porre anche il reinserimento lavorativo. C’è bisogno di una norma che assegni ufficialmente all’Inail compiti di riqualificazione professionale, di adeguamento di postazioni di lavoro e di attrezzature, di accessibilità di ambienti di lavoro: è una proposta che mi permetto di avanzare considerata l’attenzione al tema dell’inclusione che oggi il governo ha segnalato e che ha segnalato in più occasioni anche il ministro del Lavoro”. (cl/ska)

 

 

Nasce il Centro protesi e riabilitazione Inail di Lamezia

Si sviluppa su un’area di 10 mila metri quadrati al chiuso e 4 mila all’aperto. I posti letto sono 40, 110 i gli assunti tra personale amministrativo e operatori sanitari

Lamezia. “Centro riabilitazione protesi e ricerche”, questo il nome esatto della struttura inaugurata questa mattina a Lamezia dai rappresentanti nazionali dell’Inail e dai vertici della regione Calabria. L’iter burocratico per realizzare il centro, che si trova all’interno della Fondazione Mediterranea Terina nell’area industriale di Lamezia, era partito nel 1995 mentre i lavori erano stati avviati nel 2002. Dopo quasi vent’anni, quindi, si è arrivati alla stipula del protocollo d’intesa per una struttura che tutti hanno definito come polo d’eccellenza non solo per il meridione ma per tutto il bacino del Mediterraneo. Il centro protesi si sviluppa su un’area di 10 mila metri quadri al chiuso e su 4 mila metri quadrati all’aperto. Il centro di riabilitazione avrà come punto di riferimento l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme. All’interno del Centro protesi sarà anche avviata un’attività di ricerca molto importante e nell’arco di due anni si svilupperà la sperimentazione della mano bionica. Secondo le previsioni, ciò dovrebbe portare un indotto di circa 5mila utenti che si rivolgeranno al centro Inail lametino che ha la disponibilità di 40 posti letto ed impiegherà ben presto 110 unità lavorative tra personale amministrativo e operatori sanitari.

Il presidente nazionale dell’Inail Massimo De Felice ha firmato il protocollo d’intesa col governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti per stabilire quali servizi e prestazioni saranno fornite dal centro, unitamente alle convenzioni attuative per avviare l’operatività della struttura attraverso il celere espletamento delle procedure necessarie. “Riconosciamo tutto l’impegno che avete profuso per raggiungere questo ambito traguardo – ha dichiarato De Felice rivolgendosi agli amministratori calabresi, durante la cerimonia di presentazione in una sala della Fondazione Terina – L’accordo quadro che stipuliamo oggi con la regione dà alla struttura delle potenzialità in più. L’Inail è disponibile alla massima collaborazione perché il centro diventi operativo al più presto, proprio perché è realtà di riferimento per un’area molto vasta”. Anche il direttore generale dell’istituto Giuseppe Lucibello ha salutato molto favorevolmente la chiusura di un lungo e farraginoso percorso burocratico iniziato molti anni fa. “Dopo le firme che oggi siglano il nostro accordo – ha sottolineato Lucibello – ognuno deve prendersi la sua responsabilità, dobbiamo in tempi brevi avvicinarci al percorso attuativo perché questo polo diventi operativo entro pochi mesi. Questa iniziativa non deve essere abbandonata”. Il governatore Scopelliti ha ringraziato l’Inail “per aver creduto in questo progetto ed averlo portato a termine. Nonostante la fase difficile che la Calabria sta vivendo perché siamo alle prese col piano di rientro della sanità – ha rimarcato il governatore – riteniamo di aver fatto un lavoro mirato per rendere credibile la nostra regione ai tavoli nazionali”. Il presidente della giunta regionale ha messo in evidenza le “enormi potenzialità del centro che, certamente porterà notevoli vantaggi alla regione, all’Inail e ai cittadini. Un polo di riferimento nazionale e internazionale, anche grazie alla sua strategica posizione geografica”. Francesco Talarico, presidente del consiglio regionale calabrese, ha ricordato che il centro protesi lametino va ad aggiungersi alle altre strutture simili già attive in Emilia Romagna, Toscana e Lazio. “Dopo tanti anni di attesa e di false promesse – ha asserito il presidente della massima assise calabrese –  finalmente un risultato tangibile, una realtà concreta che può rappresentare un vero volano di sviluppo per tutta la regione”.

L’Inail che ha il compito di arredare il centro, ha stipulato la convenzione anche con l’Asp ( Azienda sanitaria provinciale) di Catanzaro guidata da Gerardo Mancuso. “L’azienda – ha spiegato quest’ultimo – ha la mansione di reperire le professionalità da impiegare nella struttura. Complessivamente 110 persone tra amministrativi, medici e infermieri specializzati”. Mancuso ha plaudito alla spirito di collaborazione mostrato dai vertici Inail “grazie ai quali è stato felicemente concluso il lungo percorso burocratico avviato nel 1995. Abbiamo avuto tutti un unico e alto obiettivo: raggiungere la meta per dare vita ad una realtà che potrà servire tutto il Sud ma che sarà sicuramente un faro per i paesi del Mediterraneo, soprattutto per quei territori dove persistono continue guerriglie fomentate da gruppi estremisti che mietono vittime soprattutto fra la popolazione civile”. (msc)

 

 

Mano avanzata ed esoscheletro, la sfida Inail-Iit per migliorare la vita dei disabili

Firmato l’accordo che entro tre anni prevede lo sviluppo dei primi due prodotti, ma non esclude in futuro la progettazione di neuroprotesi. Investiti 12 milioni di euro. Inail: “Finalità sociale rilevante per il recupero degli infortunati”

12 dicembre 2013

ROMA – Un accordo che prevede nel giro di tre anni lo sviluppo di un esoscheletro motorizzato per la deambulazione di soggetti paraplegici e di una “mano avanzata”, un arto in grado cioè di interfacciarsi con le avanzate tecnologie per migliorare la vita delle persone mutilate, senza escludere in futuro la realizzazione di neuroprotesi. Quello firmato oggi da Inail e Iit (Istituto italiano di tecnologia) è un protocollo che vede “due eccellenze insieme per dare risposte a problemi urgenti” attraverso un progetto dai risvolti importanti nel campo della sanità, del sociale e della protesica. A sottolinearlo è il presidente dell’Inail Massimo De Felice: “stiamo lavorando assiduamente per integrare nelle funzioni storiche dell’Istituto, quella assicurativa e di prevenzione, le attività di ricerca. Un aspetto a cui l’Inail era già orientato ma che è stato potenziato con l’incorporazione dell’ Ispels –spiega il presidente dell’Istituto – . L’Inail ha un’eccellenza storica nel campo della protesica,  con questo accordo vogliamo integrare l’eccellenza nei contenuti con un’ eccellenza organizzativa. L’obiettivo è mettere insieme una fine archeologia tecnologica e una fine artigianato esecutivo, per assolvere a una finalità sociale rilevante”.

Per Gabriele Galateri, presidente dell’Istituto italiano di teconologia lo sviluppo dei due prodotti avrà delle importanti ricadute anche sul piano economico. “Investiamo insieme circa 12 milioni di euro per sviluppare una collaborazione a scopo sociale e ridare alle persone che hanno subito traumi motori la possibilità di un reinserimento – spiega -. Ci saranno ricadute di valenza sociale sui pazienti disabili, ma anche risvolti economico-industriali. L’obiettivo è dare al nostro paese una leadership nazionale e internazionale in questo tipo di robotica. Saranno prodotti venduti e commercializzati che saranno importanti anche per la bilancia commerciale delpaese”.

“Questo progetto nasce nel 2011 quando con il presidente dell’Iit abbiamo colto le potenzialità del centro di riabilitazione di Volterra – aggiunge il direttore generale dell’Inail Giuseppe Lucibello – La sperimentazione di questo progetto ci  consentirà di aggiungere elementi conoscitivi. E’ una sfida che ha come obiettivo il recupero degli infortunati.  Oggi le disponibilità economiche sono quelle che sono, ma è giusto e necessario per Inail orientare le sue risorse e le sue energie per obiettivi di tipo strategico”.

La mano avanzata e l’esoscheletro sono solo i primi due passi del progetto sinergico tra i due Istituti, spiega Roberto Cigolani, direttore scientifico dell’Iit: “pensiamo che in futuro sarà possibile lavorare su prestazioni aumentate e sistemi intelligenti dedicati a specifici distretti fino ad arrivare alle neuroprotesi, che una sono una grande sfida,  e all’idea di  un robot in ogni casa, una sorta di supertelefonino collegato alla sim che ci può aiutare nella vita quotidiana”. (ec)