Ddl Scuola, mercoledì il via libera della Camera. Stralcio per il 5×1000

da La Tecnica della Scuola

Ddl Scuola, mercoledì il via libera della Camera. Stralcio per il 5×1000

Continua a Montecitorio la discussione sul disegno di legge di riforma della scuola presentato dal governo Renzi.

Terza giornata di lavori parlamentari alla Camera dei Deputati per l’approvazione del Ddl di riforma della scuola.

Stamattina sono stati approvati gli articoli 14 e 15 che prevedono un limite di 36 mesi al rinnovo di contratti a tempo determinato. Misure finalizzate a limitare il precariato degli insegnanti. Approvato anche l’articolo 13 per lo stanziamento di 200 milioni per la valorizzazione dei docenti. Via libera a School bonus Con approvazione dell’articolo 18, via libera della Camera allo School bonus. Chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’occupabilità degli studenti, avrà un beneficio fiscale (credito di imposta al 65 per cento) in sede di dichiarazione dei redditi.

Sì dell’Aula della Camera anche alla “carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado”, che concede ad ogni docente 500 euro all’anno per la propria formazione e l’aggiornamento. Potrà essere utilizzata per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di natura didattico-scientifica, di pubblicazioni e di riviste riferite alle materie di insegnamento e comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software, per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano dell’offerta formativa delle scuole

Passa anche l’articolo 18 che introduce lo school bonus, ovvero un credito d’imposta del 65% per il biennio 2015 e 2016 e del 50% per il 2017 per chi effettua erogazioni liberali in denaro per la realizzazione di nuove scuole, manutenzione e potenziamento di quelle esistenti, sia statali che paritarie. Via libera anche all’articolo 19 sulla detraibilità delle spese sostenute per la frequenza scolastica: no del dissidente dem Stefano Fassina, di Sel e di Movimento cinque stelle che parlano di un rinnovato “patto del Nazareno” per l’asse tra la maggioranza e Forza Italia sulla riforma della scuola. L’articolo introduce una detrazione Irpef, per un importo annuo non superiore a 400 euro per studente, per le spese sostenute per la frequenza delle scuole paritarie dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, delle scuole secondarie (anche statali) di secondo grado. Bocciato un emendamento della minoranza Pd che mirava ad abolire le detrazioni delle spese per gli allievi delle scuole superiori.

In serata via libera, tra agli altri, all’articolo 10 che prevede 100mila docenti precari in ruolo dal 2015, nel 2016 concorso per 60mila.

Mercoledì, intanto, alle 11.30, inizieranno le dichiarazioni di voto finale. Fuori da Montecitorio continua il sit-in di protesta promosso dal Movimento cinque stelle ma si tratta di poche decine di partecipanti. Del resto lo stralcio dell’articolo 17 viene accolto positivamente anche dalla piazza del 5 maggio: la Rete degli studenti canta “vittoria”, la Cgil la giudica “un’ottima notizia” pur chiedendo “cambiamenti profondi sui nodi critici”.