DdL Scuola, così la Puglisi evitò la seconda ‘pentolada’

da La Tecnica della Scuola

DdL Scuola, così la Puglisi evitò la seconda ‘pentolada’

La responsabile Scuola Pd non se l’è sentita di tornare a Bologna e rischiare altre contestazioni vibranti contro la riforma difesa da lei a spada tratta. Rossana Dettori, segretario generale Fp Cgil: c’è stato un problema di sicurezza. Poi la sindacalista attacca il Governo: sbaglia a decretare la morte della concertazione, con 30mila Rsu siamo iper rappresentativi.

A fine aprile, alla Festa dell’Unità di Bologna, assieme al ministro Giannini, c’era anche lei sul palco a sorbirsi la ‘pentolada’ dei Cobas. In quell’occasione Francesca Puglisi, senatrice e responsabile nazionale istruzione del Pd, disse: “abbiamo subìto un’aggressione in piena regola”. A distanza di un mese, la Puglisi non se l’è sentita di rischiare il ripetersi di contestazioni vibranti contro quel disegno di legge sulla riforma della scuola difeso a spada tratta: sino a poche ore prima, la sua presenza al convegno nazionale ‘Costruire Futuro’, in programma sempre a Bologna, sembrava garantita. Poi, però, è arrivata la disdetta.

“La Puglisi ha deciso ieri di non venire alla nostra iniziativa per problemi di sicurezza – ha detto Rossana Dettori, segretario generale Fp Cgil – viste le contestazioni che ci sono intorno al Governo sulla ‘Buona scuola’ e che riguardano la stessa senatrice, essendo stata una delle persone che in Parlamento sulla ‘Buona scuola’ si è spesa molto. E’ evidente che ci sono contestazioni nei suoi confronti”.

La rinuncia a presentarsi all’incontro è quindi dovuta proprio al timore di rivivere altre contestazioni. “C’è stato un problema di sicurezza e anche sulla sede più opportuna – ha aggiunto la Dettori – vista la sua presenza la Camera del lavoro non sarebbe stata in grado di contenere le persone che arrivavano e non avremmo garantito il luogo adatto per la capienza. Ma è evidente che il problema più serio è stato quello sulla sicurezza e sul fatto che ci sarebbero state sicuramente contestazioni”.

Durante il convegno, la Cgil ha confermato il pollice verso nei confronti del ddl ‘La Buona Scuola’. “Questo Governo – ha detto sempre la Dettori – ha deciso che è morta la concertazione e sbaglia nel non rapporto con il sindacato, perché comunque siamo iper rappresentativi. E’ una negazione di relazione ai sindacati tutti. Noi stiamo nei luoghi di lavoro e abbiamo un esercito di 30mila eletti nelle Rsu che sanno cosa significa un servizio pubblico, penso che il confronto sarebbe necessario e indispensabile”. A tal proposito, proprio oggi ‘La Tecnica della Scuola’ ha rilanciato l’idea di coinvolgere proprio le Rsu nella valutazione dell’operato del personale scolastico: “perchè non inserire nel comitato di valutazione anche le rappresentanze sindacali. Magari precisando che il vicepreside che è anche RSU (nelle scuole capita anche questo) non può far parte del comitato”, propone la nostra testata giornalistica.

“La stessa Europa – ha tenuto a dire il segretario dei lavoratori pubblici della Cgil – si sta interrogando su come vincolare al dialogo sociale tutti i Paesi europei e quindi penso che l’Italia dovrebbe adeguarsi al fatto che democraticamente noi rappresentiamo i lavoratori, ma anche gli interessi dei cittadini. Sbagliano nel negare una relazione e un rapporto costruttivo con il sindacato”.