Il lavoro subito dopo la scuola

da Il Sole 24 Ore

Il lavoro subito dopo la scuola

di Roberta Miraglia

A scuola per trovare subito un’occupazione. È la scommessa del sistema duale che sta crescendo in Italia e vede molte aziende investire in formazione insieme a Its e Regioni. Nonostante uno sviluppo frammentario e rallentato da resistenze culturali, il modello comincia a prendere forma.

Di recente la Camera di commercio italo-germanica (Ahk) ha fatto il punto sulle novità, in un convegno a Milano, presentando Dual.Concept, la società che sarà il suo braccio operativo nella formazione. Si tratta di un progetto, come dice lo slogan, “Designed in Germany, Made in Italy!”. Jörg Buck, consigliere delegato di Ahk, spiega che insieme a partner italiani e all’interno dei percorsi di formazione duale vengono realizzate esperienze dotate degli standard applicati in Germania, dalla progettazione dei corsi ai certificati di qualità fino alla gestione degli esami. Lo standard tedesco, infatti, attira sempre più Paesi perché il suo corollario è un tasso di disoccupazione giovanile del 7,4 per cento. Pioniere del duale sono state imprese tedesche con sede nel nostro Paese. In alcuni casi offrono posizioni retribuite già al momento dell’inserimento nel percorso formativo, in altri invece il posto arriverà, facilmente, poco dopo gli esami finali.

Penny Market, del gruppo Rewe, 330 negozi e 3mila dipendenti, utilizza un sistema formativo basato sul “learning by doing” e fortemente ispirato al modello tedesco. Nell’ottobre 2013 è partita la prima classe in Italia. Oggi gli studenti sono 56, in sei classi tra Milano, Bologna, Firenze e Bari. Anche l’anno prossimo ci saranno classi nel capoluogo lombardo, toscano, pugliese e forse anche in Piemonte. «Il programma è triennale e prevede due anni di Its, presso il S.Paolo d’Argon di Bergamo, e uno in azienda – spiega il direttore HR -. Selezioniamo neodiplomati con il potenziale di diventare direttori di punto vendita». La peculiarità del progetto-pilota, messo a punto con Ahk, è la modalità formativa: l’apprendimento per l’80% avviene in negozio. All’addestramento quotidiano nei punti vendita si aggiunge un giorno alla settimana in aula con docenti professionisti. Alla fine la certificazione del percorso avviene attraverso la commissione d’esame istituita da Dual Concept. «A differenza dell’alternanza, questo modello duale mischia le due fasi» spiega la direzione HR, «e ciò agevola l’apprendimento perché si può mettere in pratica subito quanto imparato in classe». I giovani vengono assunti con contratto di apprendistato, da quest’anno, grazie alle novità contenute nella “Buona scuola”.

Quest’anno, infatti, con il decreto legislativo 107 e il Jobs act «è l’anno decisivo per la costruzione normativa del sistema duale» osserva Carmela Palumbo, direttore generale del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. «È richiesto un grandissimo impegno organizzativo – aggiunge – perché il nostro sistema formativo fatica a preparare profili spendibili subito nel mondo del lavoro. E manca ancora un sistema organico mentre esistono molte belle esperienze sul territorio». Prove tecniche di duale si stanno sperimentando in molte Regioni. Bosch, con il network Allenarsi per il futuro ha dato il via a corsi in varie città. A Bari, con l’Its Cuccovillo, è partito il secondo ciclo post-diploma di tecnico superiore per la produzione: 10 giovani che si aggiungono ai 10 dell’anno scorso e si preparano nelle officine-laboratori dello stabilimento Bosch. Più numerosi i posti nel progetto Its Lombardia di Sesto San Giovanni, realizzato con Assolombarda e una 30ina di aziende. Sessanta ragazzi, compresa l’aula di quest’anno, sono coinvolti in un percorso biennale per formare meccatronici. E con l’Itis Galileo Galilei di Milano è iniziato un percorso di alternanza scuola-lavoro insieme a Bosch Rexroth per formare tra quest’anno e il prossimo 16 ragazzi del terzo e quarto anno dell’indirizzo meccatronica.

All’istituto Belluzzi Fioravanti e all’Aldini Valeriani di Bologna è in corso il progetto messo a punto con Ducati e Lamborghini (gruppo Volkswagen) che offre a 44 ragazzi su due classi un biennio di studio-lavoro retribuito con 600 euro mensili per diventare tecnici meccatronici nel settore auto e moto. L’esperimento, partito nel 2014, si concluderà nel 2016 e alterna a un primo semestre a scuola un secondo periodo nei laboratori dell’azienda. La società sta studiando un progetto dalle caratteristiche simili da iniziare l’anno prossimo, dice Umberto Tossini, direttore risorse umane di Lamborghini. «Siamo partiti tra i primi – aggiunge – e abbiamo dato un contributo al dibattito generale. Ora lavoriamo per integrare questa esperienza con le possibilità offerte dalla nuova normativa».