Eduscopio.it: 4.000 scuole per le scelte delle famiglie

da La Tecnica della Scuola

Eduscopio.it: 4.000 scuole per le scelte delle famiglie

Quale scuola scegliere per i figli dopo la secondaria di primo grado? Come verificare se le offerte delle varie scuole siano attendibili o no, compresi i siti web e il passaparola?

Ma c’è pure Scuola in chiaro del Miur che dispone dei dati per singolo istituto: ma basta per giudicare una scuola?

A tutti questi strumenti da poco si è aggiunto anche il portale Eduscopio.it, realizzato dalla Fondazione Agnelli, che ha analizzato i risultati al primo anno di università di 700mila diplomati italiani, confrontando voti agli esami e crediti.

Il principio della Fondazione è infatti quello di capire il valore della singola scuola andando a vedere le performance all’università per ciascuno studente, da qui il portale il cui uso è semplice: bisogna scegliere l’indirizzo prescelto e poi la città di residenza. A questo punto comparirà la lista delle scuole in base alla riuscita dei suoi studenti.

Oltre 4mila sono le scuole inserite nella lista in tutta Italia, per cui, a detta degli esperti, il criterio dovrebbe essere del tutto scientifico nella valutazione delle singole scuole.

Eduscopio.it è però anche una risorsa per docenti e presidi, con dati e informazioni per sapere che cosa hanno fatto i loro diplomati dopo la maturità.

Sembra tuttavia che il miglior classico di Milano è il Sacro Cuore con un indice di 92.64/100 che supera i tre licei statali come il Carducci (89.49), il Berchet (89.15) e il Parini. (84.38), mentre inqualificabili alcuni licei privati romani.

In ogni caso pare pure che le scuole di provincia superino quelle delle grandi città, perché sarebbero realtà più protette, in quanto le famiglie esercitano un controllo più serrato sugli studi, mentre i costi da sostenere per i fuori sede inducono i ragazzi a impegnarsi di puiù all’università, da qui anche i migliori risultati. Un combinato che consente ai ragazzi diplomati in queste scuole di provincia di dare il meglio.

Lo stesso vale per gli istituti tecnici, che però mandano meno ragazzi all’università in proporzione ai licei.

Nel Sud generalmente il tasso di riuscita dei diplomati all’Università è un po’ più basso rispetto alla grandi città e al Nord.

Giannini: “La sentenza Ue riguarda 18mila persone, ma con la nostra riforma ne assumiamo 148mila”

da La Tecnica della Scuola

Giannini: “La sentenza Ue riguarda 18mila persone, ma con la nostra riforma ne assumiamo 148mila”

La sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue che impone l’assunzione dei precari non cambia “assolutamente nulla”. Ne è convinta il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che spiega, in un’intervista a La Stampa, e ripresa da Rainews24, le sue ragioni. La sentenza, dice il ministro, “conferma la bontà del progetto ‘La Buona Scuola’. Avevamo colto nel segno quando, in tempi non sospetti, avevamo parlato di una patologia italiana legata alla realizzazione di concorsi ogni 15 anni e alla copertura di posti vacanti e disponibili attraverso contratti a tempo determinato”. Riforma, continua la Giannini, che “a gennaio verrà approvata”. “Abbiamo un provvedimento in corso – spiega -. In Cdm è stata approvata la legge di Stabilità per il recupero delle risorse necessarie, in queste settimane procederemo al completamento con il recepimento di qualche modifica. Qualcosa cambierà sulla formazione degli insegnanti per i bambini stranieri. La formula originaria di questa parte del documento era troppo debole”. La sentenza europea, sottolinea quindi la Giannini, “si riferisce solo ai posti vacanti e disponibili che sono oggi circa 18mila Ata compresi, circa 15mila solo i docenti. Ad avere i requisiti previsti dalla sentenza è un numero limitato di persone, saranno 15mila al massimo. Il nostro piano assunzioni va molto oltre”. “E’ chiaro – conclude il ministro – che chiunque vede aprirsi uno spiraglio dopo questa sentenza può fare ricorso. Ma l’Italia è un paese che si fonda sui ricorsi e in questo ministero e in tutta l’amministrazione pubblica lo sappiamo bene”.

FGA lancia Eduscopio, la mappa delle superiori

da tuttoscuola.com

FGA lancia Eduscopio, la mappa delle superiori

Dopo due anni di lavoro di ricerca e catalogazione dei dati forniti dal ministero dell’istruzione, la fondazione Giovanni Agnelli ha lanciato ufficialmente oggi Eduscopio.it. È una mappa che si propone di aiutare 500 mila ragazzi e i loro genitori a scegliere la scuola superiore cui iscriversi.

Sul sito  www.eduscopio.it è possibile confrontare la qualità di oltre quattromila scuole superiori su tutto il territorio italiano – licei e istituti tecnici, pubblici e privati; la valutazione si basa sull’esito della formazione secondaria, andando a guardare i risultati di 700 mila studenti al termine del primo anno di università per trarne un’indicazione sull’offerta formativa delle scuole da cui i diplomati provengono.

Siamo molto orgogliosi di essere qui e di poter raccontare cosa abbiamo fatto“, ha sottolineato John Elkann, vicepresidente della fondazione Giovanni Agnelli. “È un sito web – ha aggiunto – a disposizione di tutti, gratuito e utile non solo per gli studenti e le loro famiglie, ma anche per i docenti e i dirigenti scolastici“.

Eduscopio.it prevede un percorso per gli studenti e uno per gli insegnanti. Le scuole sono catalogate in base all’indirizzo di studi e alla città e ad ognuna è assegnato un ‘voto’ in centesimi, l’indice Fga, costituito dalla media ponderata di due altri due indici, legati alla frequnza del primo anno di università: a) la media dei voti conseguiti agli esami universitari ponderata tenendo conto dei diversi carichi di lavoro associati ai crediti formativi di ciscun esame; b) la percentuale dei crediti ottenuti (CFU) sul totale previsto.

Autovalutazione delle scuole, le tappe di un processo fondamentale

da tuttoscuola.com

Autovalutazione delle scuole, le tappe di un processo fondamentale

Ieri e oggi 200 fra rappresentanti degli Uffici Scolastici Regionali e dirigenti tecnici del Miur partecipano a Roma a seminari di formazione con esperti nazionali e internazionali per poter supportare le scuole nel lavoro di produzione del Rapporto di Autovalutazione (cfr. Autovalutazione delle scuole, il format del Miur)che si svilupperà nei prossimi mesi.

Si tratta di una vera e propria task force, un ‘help desk’, a disposizione di dirigenti scolastici e docenti, spiegano da viale Trastevere in una nota stampa. Le scuole, inoltre, per la realizzazione delle azioni di miglioramento potranno contare sul supporto dell’Indire e di altri soggetti esterni (università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali).

La messa a regime del sistema di autovalutazione passa per le seguenti tappe: ora dirigenti e docenti hanno in mano lo strumento comune su cui cominciare a predisporre il loro Rapporto che sarà compilato poi in versione digitale su una piattaforma comune predisposta dal Miur e sarà reso pubblico a Luglio 2015 diventando uno strumento anche di trasparenza e rendicontazione pubblica a disposizione delle famiglie. A Ottobre 2015 l’Invalsi pubblicherà il primo Rapporto nazionale sul sistema scolastico italiano. Dal prossimo anno scolastico 2015/16 avrà inizio la valutazione esterna da parte di nuclei composti da esperti e da ispettori del Miur.

Maggiori informazioni sono reperibili sul sito dedicato del Miur: http://www.istruzione.it/sistema_valutazione/rapporto.html. Di particolare interesse ci paiono i documenti Rapporto di Autovalutazione , GUIDA all’autovalutazione e Mappa indicatori per Rapporto di Autovalutazione.

Al via campagna #Italiasicura su edilizia scolastica

da tuttoscuola.com

Al via campagna #Italiasicura su edilizia scolastica

Al via la nuova campagna istituzionale #Italiasicura della Presidenza del Consiglio dei ministri dedicata all’edilizia scolastica nel nostro Paese.

TV, radio, social, monitor di stazioni, aeroporti e autostrade, diffondono lo spot che ha come tema la riqualificazione delle scuole.

“Se si cura l’Italia, l’Italia è più sicura”: lo slogan pone l’accento sulla necessità di intervenire tempestivamente per garantire la buona qualità delle scuole italiane, luoghi in cui si edifica il futuro del Paese, che devono offrire agli studenti e alle loro famiglie spazi funzionali, alla sicurezza e alla didattica.

Un concetto ripreso anche tra gli obiettivi della Struttura di missione per la riqualificazione dell’edilizia scolastica, la task force voluta dal Governo Renzi per porre al centro dell’azione di governo una nuova cultura della formazione e dell’apprendimento, che passi anche attraverso scuole moderne e sicure. Lo spot, attraverso un’animazione colorata e alla voce narrante di Mario Tozzi – geologo e divulgatore scientifico della cabina di regia di #Italiasicura – prende spunto dagli interventi già in corso d’opera su tutto il territorio nazionale, racchiusi nelle operazioni #Scuolenuove, #Scuolebelle e #Scuolesicure.

Giannini: Valutazione fondamentale per migliorare la scuola

da tuttoscuola.com

Giannini: Valutazione fondamentale per migliorare la scuola

Che la presentazione del “Rapporto di autovalutazione delle scuole” avvenuta ieri presso il Ministero dell’Istruzione sono le dichiarazione del titolare del dicastero, Stefania Giannini, di Anna Maria Ajello, presidente dell’Invalsi, e di Giovanni Biondi, presidente dell’Indire, tutti presenti all’evento. 

“La scuola italiana si dota di uno strumento fondamentale che è quello della valutazione del sistema nazionale – ha spiegato Giannini – Bisogna dire con chiarezza che la valutazione non è una classifica, non serve per produrre graduatorie da cui risultino perdenti o vincitori. E’ lo strumento fondamentale per capire i punti di forza e debolezza e per far sì che la scuola possa assolvere, migliorandosi, a quella che è la sua missione fondamentale, la missione educativa. È giusto quindi che il nostro sistema educativo, come abbiamo scritto anche nel documento ‘La Buona Scuola’, intraprenda uno strutturato processo di riflessione su se stesso, teso alla pianificazione e al suo miglioramento. La valutazione non è uno scopo, ma è uno strumento che serve a raggiungere uno scopo: migliorare e mettere a frutto il potenziale di ogni singola scuola. Se noi non conosciamo nel dettaglio che cosa accade dentro le scuole e non mettiamo a sistema i fattori che ‘fanno’ una buona scuola, ci priviamo di uno strumento importante, per migliorare e intervenire su aree di sofferenze e promuovere in modo sistematico le sue eccellenze”.

Con la questa presentazione “arriva a compimento un lungo percorso di ricerca e sperimentazione condotta dall’Invalsi su un campione molto esteso di scuole – ha aggiunto Anna Maria Ajello, presidente dell’Invalsi (Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema di Istruzione) – Il format per l’Autovalutazione analizzando le scuole in base a tre dimensioni, Contesto e Risorse, Esiti degli studenti, Processi Educativi e Organizzativi, aiuterà i docenti a confrontarsi su criteri condivisi sul proprio lavoro. Le scuole sono pronte per questo passaggio culturale. Sappiamo che la valutazione può funzionare solo con il protagonismo degli istituti scolastici e dei docenti”.

Metteremo le nostre risorse a disposizione delle scuole per supportarle nella redazione dei loro piani di miglioramento e nelle azioni successive – ha sottolineato Giovanni Biondi, presidente dell’Indire (Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa) – La nostra sarà una funzione di servizio a supporto dell’autonomia scolastica e della necessità di innescare un cambiamento culturale”.

Con altra notizia, abbiamo dato conto anche delle dichiarazioni del sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, e di Carmela Palumbo, direttore generale per gli ordinamenti scolastici e l’autonomia scolastica.

Autovalutazione delle scuole, il format del Miur

da tuttoscuola.com

Autovalutazione delle scuole, il format del Miur

Uno strumento di lavoro comune che tutte le scuole italiane potranno utilizzare per riflettere su se stesse e darsi degli obiettivi di miglioramento. Si tratta del format che servirà agli istituti scolastici per produrre, entro la prossima estate, il loro primo rapporto di autovalutazione, presentato il 27 novembre a Roma, al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Il documento è articolato in 5 sezioni è prevede 49 indicatori attraverso i quali le scuole potranno individuare i loro punti di forza e debolezza, mettendoli a confronto con dati nazionali e internazionali, ed elaborare le strategie per rafforzare la propria azione educativa.

Seguendo il format, agli istituti verrà chiesto di analizzare il contesto in cui operano (popolazione scolastica, territorio e capitale sociale, risorse economiche e materiali, risorse professionali), gli esiti dei loro studenti (i risultati scolastici, ma anche quelli delle prove standardizzate, le competenze chiave raggiunte e i risultati a distanza, vale a dire, fra l’altro, gli esiti nei cicli scolastici successivi, l’eventuale prosecuzione negli studi universitari l’inserimento nel mondo del lavoro), i processi di organizzazione e gli ambienti di lavoro (dalla predisposizione e progettazione della didattica, alla predisposizione degli ambienti di apprendimento passando per l’integrazione con il territorio).