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La politica miope di chi risparmia sulla scuola

La politica miope di chi risparmia sulla scuola

Benedetto Vertecchi

l’Unità

SONO TRASCORSI POCO PIÙ DI QUARANT’ANNI DALLA PUBBLICAZIONE,NEL1971,DI DESCOLARIZZARELASOCIETÀ, IL SAGGIO in cui Ivan Illich tratteggiava uno scenario caratterizzato dalla progressiva riduzione della presenza della scuola nel mondo contemporaneo. All’educazione scolastica si sarebbero sostituite altre forme di comunicazione, tramite le quali sarebbe stato assicurato il passaggio dei repertori di conoscenze dalle generazioni più anziane verso quelle più giovani. Il libro di Illich suscitò un dibattito molto vivace, che periodicamente si riaccende quando le politiche scolastiche dei diversi Paesi lasciano intravedere scelte che vanno nella direzione della descolarizzazione o in quella della ripresa e dell’adeguamento dell’idea di scuola e delle pratiche dell’educazione al presentarsi di nuove esigenze. La prima posizione, quella favorevole alla descolarizzazione, trovò maggiore consenso dove prevalevano politiche di conservazione, o esplicitamente reazionarie. Le proposte di Illich furono considerate l’inizio di una nuova stagione educativa in Paesi (per esempio, nell’America latina) in cui il sistema scolastico era del tutto insufficiente, ma nei quali non c’era alcuna propensione ad un maggiore impegno di risorse per l’istruzione. L’atteggiamento nei Paesi che avevano compiuto scelte impegnative per lo sviluppo dei sistemi scolastici furono, invece, sostanzialmente negative. In Italia, due attenti interpreti delle trasformazioni in atto nell’educazione, come Lucio Lombardo Radice e Aldo Visalberghi, non esitarono a porre in evidenza il carattere intrinsecamente regressivo delle proposte di Illich, che privavano la scuola di una funzione essenziale, quella di collegare l’istruzione (ossia le pratiche volte ad assicurare il passaggio sistematico di repertori conoscitivi) alla socializzazione (consistente nel porre in comune elementi culturali non limitati a insiemi ordinati di conoscenze, ma capaci di consentire la condivisione di simboli che consente di esprimere il proprio pensiero e di comprendere quello espresso da altri). Va notato che i ritorni di fiamma delle proposte esplicitamente o implicitamente orientate alla descolarizzazione sono intervenute per sostenere politiche volte a ridurre la spesa per il funzionamento del sistema scolastico, per lo più amplificando, senza che fosse possibile riferirsi a esperienze obiettivamente verificate, la valenza a fini educativi dei nuovi mezzi per la comunicazione offerti dallo sviluppo della tecnologia. In altre parole, la descolarizzazione ha assunto implicazioni ideologiche, mediate da soluzioni rivolte in apparenza a modernizzare l’educazione. Si è trattato, e si tratta, di implicazioni centrate sulla contrapposizione manichea delle soluzioni che possono assicurare una riduzione dei costi a quelle che richiedono necessariamente investimenti di maggiore consistenza. Quello che ne deriva è un manicheismo miope, perché i risparmi che si ritiene di poter realizzare nell’immediato sono la premessa per perdite ben maggiori a medio e a lungo termine. L’asprezza che stanno assumendo i toni del dibattito educativo in Italia vede da un lato il governo schierato a favore di una descolarizzazione avvolta da fastosità modernizzatrici e dall’altro i sostenitori di un modello di educazione scolastica che ha le sue origini nell’affermazione del diritto all’educazione enunciato oltre due secoli fa, in piena rivoluzione, dall’Assemblea nazionale francese. La descolarizzazione corrisponde a un’ipotesi di disgregazione sociale, mentre il diritto all’istruzione corrisponde a un’assunzione di consapevolezza e di progettualità collettiva che investe il profilo culturale della popolazione. Gettare discredito sulla scuola, ridurne il tempo di funzionamento, svalutare il lavoro degli insegnanti, subordinare la didattica a operazioni di contabilità minuta sono passaggi preliminari che hanno come sbocco processi di descolarizzazione. Quel che i sostenitori di una modernizzazione funzionale solo a obiettivi di contenimento della spesa non considerano è che le politiche scolastiche hanno successo solo quando raccolgano consenso, almeno di parte della popolazione, sugli intenti da perseguire. Non starò qui a ricordare che la politica scolastica in Italia sta andando in controtendenza rispetto a quanto avviene in altri Paesi industrializzati. Voglio invece ricordare che l’obiettivo del contenimento del sistema scolastico costituiva un punto centrale nella riforma del 1923, che reca il nome del ministro Gentile. La parola d’ordine che si voleva affermare era «poche scuole ma buone». Il risultato fu che pochi anni dopo la sua emanazione la domanda sociale costrinse il governo fascista a rivedere proprio il criterio del contenimento.

Ascoltiamo gli insegnanti

Ascoltiamo gli insegnanti

Si dà troppo spazio a voci lontane dalla realtà delle scuole

Corriere della sera

di CLAUDIO GIUNTA

U n’aula scolastica o universitaria di oggi assomiglia ben poco a un’aula scolastica o universitaria di mezzo secolo fa: sono diversi i numeri, gli abiti, i volti, la proporzione tra i sessi, la composizione sociale, le relazioni tra studenti e professori. Ora, a fronte di questa rivoluzione culturale, l’insegnamento scolastico e universitario non è cambiato molto, sia che si guardi alle sue forme (i modi attraverso i quali il sapere viene comunicato) sia che si guardi alla sua sostanza (le cose che si insegnano). Questo conservatorismo di fondo è, a mio avviso, del tutto legittimo, posto che il primo compito della scuola e dell’università è comunicare ai giovani il sapere accumulato. Tuttavia, dire che i giovani devono essere messi di fronte a quanto di meglio la loro civiltà, o la civiltà umana tout court ha prodotto nei secoli passati è una formula ambigua, dal momento che ogni corpus di conoscenze presuppone una selezione, e che questa selezione non può compiersi una volta per tutte ma richiede ogni volta di essere rinnovata e giustificata. Di qui, insomma, la necessità di una verifica, di qui l’opportunità della domanda intorno a «che cosa studiare a scuola». Questa verifica, già ardua di per sé, non mi pare venga facilitata dal profilo dei verificatori. Mi pare infatti che il dibattito sulla scuola sia polarizzato tra, da un lato, enunciati teorici di sublime astrattezza formulati da docenti universitari che vivono per lo più nel mondo della luna e, dall’altro lato, disposizioni pratiche formulate da tecnici della pedagogia altrettanto alieni dalla compromissione con la realtà delle classi scolastiche, quella realtà della quale gli unici veramente esperti, gli unici dei quali sarebbe interessante ascoltare il parere, sono gli insegnanti. Nell’ambito umanistico, che è quello che mi è più famigliare, il problema dell’acculturazione si converte soprattutto in un problema di cronologia, e insomma di distanza delle discipline e degli argomenti insegnati rispetto all’oggi. Da un lato, vogliamo che gli studenti imparino che cosa è successo nella tradizione italiana ed europea, e che entrino in contatto con opere che appartengono a epoche e mondi lontani dalla loro esperienza. Dall’altro, non vogliamo che vivano il presente da stranieri, vogliamo che tengano gli occhi aperti su ciò che li circonda e che imparino a conoscere e ad amare opere che hanno un rapporto meno mediato con la loro vita — non solo libri, dunque, ma anche film, canzoni, fumetti. In altre parole, è ben chiaro che la formazione umanistica passa e deve continuare a passare attraverso le opere d’arte del passato, anche del passato remoto, tanto più quando ogni altra agenzia educativa cospira in una sorta di presentificazione della vita intellettuale: dove dovrebbe sopravvivere, la cura per il passato, se non nella scuola? E tuttavia, la scuola oggi non opera nel vuoto e nel silenzio ma in un ambiente che è saturo di informazioni e di stimoli latamente culturali. Oltre a svolgere la sua tradizionale funzione formativa, oltre a condividere con gli studenti il sapere accumulato, alla scuola spetta perciò anche il compito di dar loro i mezzi per reagire all’infinita quantità di cose che essi assorbono durante la loro vita extrascolastica. Che fare, dunque? Dare ragione al mondo? Almeno in parte sì. E nel caso concreto: rinunciare alla storia? Insegnare letteratura seguendo la traccia dei generi, dei tipi testuali, mettendo in secondo piano, magari obliterando, la cronologia? La sola volta che ho esposto in pubblico queste mie perplessità, uno dei presenti mi ha risposto che «è grazie a idee come queste se gli studenti escono da scuola senza sapere la differenza tra Rinascimento e Risorgimento». È un’obiezione che prendo molto sul serio: non vorrei che succedesse questo. Però vorrei anche osservare due cose. La prima è che io conosco molte persone che, nonostante abbiano «fatto» la storia della letteratura a scuola, si trovano ad avere in testa, anziché conoscenze reali, delle etichette posticce. La macchina scolastica produce ancora troppa retorica, e la retorica produce stupidità: non è detto che ne produrrebbe di meno se cambiassimo i programmi scolastici, ma qualche rettifica potrebbe essere salutare. La seconda è che una conoscenza reale, critica, di un numero limitato di temi vale più della conoscenza superficiale del «tutto» che un corso di letteratura dalle origini ai giorni nostri (o l’equivalente in altri ambiti) promette di dare. Vogliamo formare delle persone che vivano bene il loro tempo, non dei disadattati. Ma insegnare tutto non si può. E non solo perché manca il tempo, ma perché una sola testa non potrebbe contenere tante nozioni, e tanto disparate: verrebbe fuori soltanto confusione. D’altra parte, però, non possiamo neppure accontentarci di ripetere le cose che ci hanno insegnato nel modo in cui ce le hanno insegnate. Occorre una nuova formula, o un ventaglio di nuove formule. Nuove meno negli ingredienti (non s’inventa niente) che nel dosaggio. Tra le tante possibili, ecco due ovvietà. La prima. Posto che attitudini come la concentrazione e la capacità di approfondimento ci stanno più a cuore della quantità delle nozioni apprese, i ragazzi dovrebbero essere incoraggiati a leggere più libri per intero, non tanto i Grandi Libri del passato remoto quanto i romanzi e, soprattutto, i saggi del Novecento. Tuttavia il momento della formazione non coincide con quello dell’informazione: perciò dovremmo resistere alla tentazione di comunicare agli studenti tutti i nostri interessi del momento, o i nostri entusiasmi. Qualcuno, sì; tutti, no. La seconda. Non credo sia ancora abbastanza chiaro a tutti quanto l’esistenza di Internet abbia reso necessaria la conoscenza dell’inglese. Prima era un atout in più per trovarsi un lavoro o per viaggiare. Oggi leggere o non leggere l’inglese, capirlo o non capirlo, significa potere o non potere accedere ai migliori prodotti culturali che circolano in Rete: musica, film, riviste, informazione. Più del digitale (tutti sanno usare Facebook) è questa, oggi, la vera linea di separazione tra i colti e gli incolti, cioè tra i futuri ricchi e i futuri poveri…

Italia 24esima nella classifica globale dei sistemi educativi

da Tecnica della Scuola

Italia 24esima nella classifica globale dei sistemi educativi
The Economist Intelligence Unit e la casa editrice Pearson hanno messo a confronto i sistemi educativi di 40 paesi, a partire da circa 60 parametri. L’Italia si situa nella fascia media, dopo Germania e Regno Unito. Prime Finlandia e Corea del Sud
A dirlo è “The Learning Curve”, il nuovo rapporto sull’educazione a livello globale, realizzato da The Economist Intellingence Unit insieme alla casa editrice Pearson. Le due nazioni dove i sistemi scolastici sono all’avanguardia e che danno i risultati migliori sono dunque Finlandia e la Corea del Sud. “In un ipotetico G8 dei migliori sistemi educativi, troveremmo molti paesi asiatici (Hong Kong, Giappone, Singapore), pochi europei (Gran Bretagna, Olanda) e la Nuova Zelanda. Per imbatterci nell’Italia, dovremmo invece scendere giù, fino alla 24esima posizione (su un totale di 40), dopo la Germania (15esima) e gli Stati Uniti (17esimi), ma – se ci può consolare – anche prima dei cugini francesi (25esimi) e spagnoli (28esimi).” Per la prima volta si è provato a costruire un indice globale dei sistemi di istruzione nazionali, mettendo a confronto 40 paesi in base a 60 diversi parametri: dai risultati dei test OCSE-Pisa e TIMSS agli investimenti governativi, passando per gli stipendi del personale docente e il rapporto alunni-professori, senza tralasciare indicatori economici come il tasso di occupazione dei diplomati/laureati, il reddito percepito e il benessere generale di ogni paese. Il tutto a partire dalla convinzione che la scuola rappresenta un sistema complesso, ma conoscerlo meglio, soprattutto in chiave comparativa, può aiutare a delineare politiche più efficaci. Gli autori del report citano l’esempio della Germania dove, a partire dai risultati de test Pisa, si è aperto un grande dibattito nazionale che ha portato a significative trasformazioni nell’approccio educativo: ora Berlino può vantare performance decisamente migliori. “The Learning Curve” conferma che le prime della classe in quanto ad educazione sono la Finlandia e la Corea del Sud: “In un certo senso – scrivono gli autori – è difficile immaginare due sistemi più diversi: quello coreano è molto rigido e orientato ai test, con gli alunni che studiano davvero tanto; quello finlandese, invece, è più rilassato e flessibile”. Ma, allo stesso tempo, mettendo a confronto altri indicatori, emergono anche alcuni punti in comune tra i due paesi: entrambi condividono una classe docente di alto livello e danno una forte centralità all’educazione sia a livello politico che sociale. Prova ne sono non solo gli investimenti governativi (12% in Finlandia e 15% in Sud Corea del totale di spesa pubblica, a fronte del 9% italiano), ma anche l’equità con cui si accede alla formazione (in Finlandia l’Università è gratuita) o lo status sociale dei docenti. “La Finlandia rappresenta un caso-studio eccezionale da questo punto di vista – scrivono gli autori del report – I bambini vanno a scuola più tardi; le ore di insegnamento sono di meno rispetto agli altri paesi; non ci sono compiti a casa; gli insegnanti stanno di meno con i bambini. Facendo una stima, si potrebbe dire che gli italiani vanno a scuola tre anni di più”. Eppure, questo non sembra premiare il nostro sistema educativo nella classifica globale. Nella sua versione online, il report mette a disposizione diversi strumenti di visualizzazione interattiva dei dati. Mettendo, ad esempio, a confronto l’Italia con altre nazioni simili europee (Germania, Gran Bretagna, Francia e Spagna), emergono con chiarezza quali sono i punti di forza e di debolezza. Innanzitutto, il Belpaese investe meno di tutti in educazione (9% della spesa pubblica, a fronte dell’11% in Spagna). Siamo invece in linea con gli altri paesi in quanto ad anni trascorsi nel sistema scolastico (fino a 16 anni). Facciamo meglio, poi, in quanto a rapporto medio di alunni per docente nella scuola secondaria: 10, a fronte dei 12 della Francia e i 13 della Germania. Anche gli stipendi  degli insegnanti sono in linea con quelli medi del paese, in una proporzione maggiore, comunque, rispetto a Regno Unito e Francia. Quanto a numero di laureati, l’Italia (31%) è sullo stesso livello di Germania e Spagna (entrambe 29%), ma ben al di sotto del Regno Unito (50%). Resta comunque molto alta la percentuale di laureati disoccupati. Se gli oltre 60 indicatori presi in esame possono aiutare a capire lo stato attuale della scuola, gli autori ripetono spesso che non bisogna fermarsi alla sola analisi quantitativa. Innanzitutto perché – è questa la prima delle cinque raccomandazioni rivolte a chi si occupa di scuola – “non esistono formule magiche” che possano offrire “soluzioni semplicistiche. Spendere molti soldi in educazione raramente produce risultati (…) Meglio focalizzarsi su obiettivi di lungo termine, coerenti e di sistema”. A cominciare, magari, proprio dalla classe insegnante: “Buoni docenti sono essenziali per un’educazione di alto livello. Trovarli e trattenerli non è solo questione di stipendi alti. C’è anche bisogno di trattarli come validi professionisti”. Importante è anche il ruolo dei genitori: “Non sono né nemici, né eroi. Meglio sforzarsi di tenerli informati e collaborare insieme”. Infine, un richiamo di dovere all’innovazione: “La maggior parte dei lavori di oggi non esistevano 20 anni fa. I sistemi educativi devono considerare quali competenze avranno bisogno gli studenti nel futuro”. E anche qui, un’altra lezione arriva dalla Corea del Sud, dove da circa 20 anni i docenti fanno corsi di aggiornamento informatico e tutti i libri di testo delle elementari sono già digitali: entro il 2015 lo saranno per tutti gli altri ordini di studi. In Italia siamo ancora alle prime, timide sperimentazioni. (da http://tg24.sky)

Profumo: “Si può togliere l’Imu sulle scuole paritarie”

da Tecnica della Scuola

Profumo: “Si può togliere l’Imu sulle scuole paritarie”
Il ministro dell’Istruzione ha annunciato che proverà a convincere il premier ad esentare gli istituti paritari dal pagamento della tassa sugli immobili.
Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha annunciato che nella riunione del Consiglio dei ministri di venerdì prossimo si farà portatore di un’istanza a Monti per l‘esenzione dell’Imu per le scuole paritarie, comprese quelle cattoliche. “Mi farò portatore positivo con il presidente Mario Monti di questa richiesta” ha affermato il ministro, rispondendo alla deputata Luisa Santolini dell’Udc, che aveva affermato che “l’Imu è un problema molto grosso e le scuole paritarie fanno risparmiare ogni anno allo Stato sei miliardi di euro” e per questo aveva chiesto che le scuole paritarie venissero esonerate dal pagamento dell’Imu. Oltre alla deputata dell’Udc, un appello in tal senso era venuto anche dal presidente di Agesc (Associazione Genitori Scuole Cattoliche), Roberto Gontero, che aveva affermato: “Già attualmente le rette non coprono per intero i costi di esercizio delle scuole non statali, che, se fossero sottoposte all’Imu, sarebbero costrette a chiudere o a aumentare i corrispettivi in misura non più sostenibile dalle famiglie”.

Concorso, le risposte esatte ai quesiti e il segreto di… Pulcinella: sul web i test con le risposte

da Tecnica della Scuola

Concorso, le risposte esatte ai quesiti e il segreto di… Pulcinella: sul web i test con le risposte
di A.G.
Il Miur decide a sorpresa di non pubblicare l’esito delle 3.500 domande, limitandosi a proporle all’interno di un simulatore. Sempre su internet però, su siti privati, comincia a circolare la batteria completa di test con le rispettive risposte corrette. Ora, se si tratta di quelli che i 321mila candidati ritroveranno il 17 o 18 dicembre, mettendo da parte la clamorosa fuga di notizie, che senso ha tenerli ancora oscurati?
Diventa quasi kafkiana la vicenda delle domande preselettive del concorso a cattedra che il ministero dell’Istruzione sembra aver deciso di proporre solo attraverso un simulatore che non indica le risposte esatte. A differenza di quanto era stato assicurato dai funzionari del Miur che lavorano da mesi nell’organizzazione della procedura concorsuale, la batteria completa dei 3.500 quesiti da cui il “cervellone” informatico estrapolerà i 50 (personalizzati) del giorno della prova, non è stata pubblicata. E sembra che non sia dovuto ad un problema tecnico.
La decisione ha lasciato sconcertati tantissimi dei 321mila partecipanti. Che infatti non hanno esitato a protestare. Tempestando di telefonate il dicastero di viale Trastevere, i sindacati, in particolare Anief e Flc-Cgil e le redazioni giornalistiche specializzate nella scuola.
Dal Miur sinora non sono giunte repliche. Il problema è che nel frattempo in alcuni siti internet privati sono stati inseriti i quesiti tanto richiesti, completi dei quattro item e con l’indicazione di quello esatto. Ecco, a titolo dimostrativo, cosa riporta, in uno di questi siti internet, la schermata iniziale per accedere alle domande: “Vuoi esercitarti con i singoli argomenti? Con” il nostro sito “puoi farlo, conoscendo immediatamente le risposte esatte dei quesiti che ti vengono proposti, subito dopo aver dato la tua risposta. Scegli l’argomento per iniziare un nuovo test: Logica; Comprensione verbale; Informatica; Lingua inglese; Lingua francese; Lingua tedesca; Lingua spagnola”. Se si tenta poi di rispondere alle domande e si clicca sugli item, il sistema indica immediatamente, in basso, l’esito della scelta indicata. Questa la dicitura che appare: “Risposta esatta” oppure “Risposta sbagliata, la risposta esatta era quella” A, B, C o D.
Ora, se questi test dovessero rivelarsi veramente quelli ufficiali, ci troveranno di fronte ad una clamorosa fuga di notizie. Su cui il Miur farebbe bene a indagare. Ma soprattutto ci troveremmo di fronte ad un segreto di… Pulcinella. A questo punto che senso ha ancora tenere oscurate le agognate domande con le risposte esatte?

Precari, il Governo non molla: mancano i soldi, no alle assunzioni automatiche

da Tecnica della Scuola

Precari, il Governo non molla: mancano i soldi, no alle assunzioni automatiche
di A.G.
Mentre sembra slittare l’accordo quadro per definire nuove regole, la Funzione Pubblica apre al riconoscimento del servizio non di ruolo per i concorsi: pronto un emendamento nella legge di stabilità. Finalmente dati realistici sui supplenti della scuola: 135mila. Oltre la metà di tutti quelli del pubblico impiego.
Per i precari della pubblica amministrazione sembra aprirsi qualche spiraglio: nel secondo incontro sul tavolo sul precariato tenuto il 28 novembre presso il ministero della Funzione Pubblica, alla presenza dei sindacati, dai rappresentanti del Governo sono stati finalmente diffusi dei dati decisamente più corposi e realistici, rispetto a quelli emessi qualche giorno fa e contestati dalla Cgil, sul personale non di ruolo oggi in servizio con un contratto di tipo statale: si tratta di circa 250 mila lavoratori. Un numero altissimo, che prevede, come minimo, una misura “tampone”.
Una misura che si tradurrà in una proroga in grado di superare le scadenze immediate dei contratti precari, con una norma che verrà inserita nella legge di stabilità. A riferirlo Antonio Naddeo, capo dipartimento del ministero della Funzione Pubblica. Certo, non tutti i contratti (come quelli della scuola) sono in scadenza a dicembre, ma una buona fetta si concludono a fine anno e la soluzione “tampone” prevederebbe una proroga fino al 31 luglio del 2013. In questo modo ci sarebbe il tempo necessario per un accordo quadro definitivo sul tema. Una cosa, comunque, è certa: si parla di proroga dei contratti e non di assunzioni a titolo definitivo. Il Governo è stato chiaro: i soldi non ci sono. Questi i numeri ufficiali sul fenomeno del lavoro flessibile, secondo gli ultimi conti della Ragioneria Generale dello Stato, forniti oggi da Naddeo: i precari sono 135 mila nella scuola, 14.800 nello Stato (di questi 3.600 solo per i vigili del fuoco), in Sanità 35.194, in regioni e enti locali 52.098 mentre nelle regioni a statuto speciale sono 12.760. Con la proroga, riferisce Naddeo, “non abbiamo più la ghigliottina per definire l’accordo quadro”. La misura, secondo quanto riferiscono i sindacati, dovrebbe essere sul tavolo del Cdm venerdì 30 novembre e formalizzata eventualmente ai sindacati in un nuovo incontro convocato per lunedì 3 dicembre. Sempre attraverso un emendamento alla legge di stabilità, si starebbe inoltre studiando un’altra misura in grado di permettere nei concorsi pubblici di valutare l’anzianità di servizio come lavoratore precario. Per la Cgil è “un risultato positivo e utile frutto della nostra iniziativa. In attesa di leggere il testo della ‘proroga’ e dell’accordo quadro – dice Michele Gentile, responsabile Settori pubblici della Cgil Nazionale – salutiamo questo come un risultato positivo e utile, frutto della nostra iniziativa, che permette di costruire un percorso che per quanto ci riguarda prevede la stabilità dei precari della Pa”.
Critica, invece, la Usb Scuola, presente al tavolo attraverso l’USB P.I.: il sindacato di base ha spiegato di aver “dato il suo assenso alla proposta di proroga per i contratti in scadenza a patto che questa riguardi tutti i precari per i quali ci sono difficoltà di rinnovo. Assolutamente insufficiente è apparsa invece l’ipotesi di riconoscimento nei concorsi pubblici del servizio prestato. Per l’USB P.I. il precariato è un problema politico e necessità di una soluzione politica, pertanto l’accordo quadro all’ARAN non è in grado di dare reali risposte ai lavoratori precari della P.A”.
Per L’USB P.I. l’obiettivo da raggiungere è solo uno: i precari del pubblico impiego sono “lavoratori essenziali per il funzionamento delle Amministrazioni e per l’erogazione dei servizi ai cittadini e che l’unica soluzione definitiva al problema può essere soltanto la stabilizzazione”. Che però da questo Governo non potrà certo arrivare. E nemmeno dai successivi, probabilmente, vista la difficile situazione economica in cui versa il Paese.

Esercitatore del Miur fa buca con acqua

da Tecnica della Scuola

Esercitatore del Miur fa buca con acqua
A sostenerlo l’Anief e Flc-Cgil che, a poche ore dalla decisione del Ministero dell’Istruzione di far esercitare i candidati al concorso senza far conoscere loro l’esito delle 3.500 domande predisposte dalle commissioni di esperti, sono categorici: acqua con buca. E Flc-Cgil: pretendiamo la pubblicazione puntuale delle risposte esatte
Il Coordinamento precari della conoscenza della FLC CGIL in una nota fa sapere che trova scandalose le modalità di somministrazione dei quesiti forniti dal MIUR per consentire ai candidati di esercitarsi per la prova preselettiva del concorso per gli insegnanti. E così la Flc-Cgil, attraverso i precari iscritti al sindacato, è oltremodo critica nei confronti delle modalità predisposte dal Miur per consentire l’esercitazione alle prove preselettive del concorso a cattedra: “non poter verificare, al termine di ogni simulazione, la correttezza o meno delle domande lo troviamo inadeguato e lesivo dei diritti dei candidati. Siamo di fronte a un modello di simulazione che nega al candidato”, continuano i precari Flc-Cgil, “ la possibilità di confrontarsi con gli errori, capire come correggersi e comprendere la logica sottesa al quesito.” Qualsiasi insegnante sa bene, dice la Flc-Cgil, che nelle verifiche scolastiche bisogna segnalare subito gli errori per correggersi, cosa che il Miur sembra negando “ai candidati, che vogliono impegnarsi per affrontare il concorso con serietà, la possibilità di uno studio serio, impegnativo e proficuo.” “Nei concorsi precedenti il Miur ha operato scelte assai diverse, come nel caso del concorso per Dirigenti scolastici dello scorso anno. Chiediamo, quindi, se intenda disconoscere la validità di quelle prove concorsuali o se, piuttosto, non stia dimostrando per l’ennesima volta la superficialità e l’incompetenza nel gestire le questioni della scuola.” “Dal 29 novembre sarà attivata sul sito del MIUR una funzione che consentirà la segnalazione di eventuali osservazioni sui quesiti presenti nell’archivio. Ma quali segnalazioni dovrebbero fare i candidati se non sanno neanche quali domande e risposte contestare?” Per quanto riguarda invece le tipologie, dicono i precari Flc, sembrano domande “domande adatte ad un’intelligenza artificiale ma che poco hanno a che fare con le competenze e le conoscenze che dovrebbe avere un insegnante (cioè quelle relazionali, didattiche e disciplinari) e che verranno valutate solo nell’ultima prova, quella della simulazione di una lezione, alla quale forse i migliori non arriveranno mai perché bocciati alle preselezioni.” Il comunicato conclude pretendendo da parte del Miur “La pubblicazione puntuale delle risposte esatte, che rappresenta un atto dovuto nei confronti di migliaia di cittadini che si impegnano con serietà al superamento di un concorso pubblico.”
Anche Anief oltremodo critica: “Fa acqua da tutte le parti l’esercitatore predisposto dal Ministero dell’Istruzione per permettere agli oltre 320 mila candidati al concorso a cattedra per diventare tra meno di un anno docenti della scuola pubblica italiana: il Miur deve immediatamente pubblicare le risposte esatte, altrimenti rischia di disorientare gli aspiranti docenti anziché permettergli di studiare i contenuti delle prove preliminari fissate per il 17 e 18 dicembre prossimi”. “Il Miur abbia il coraggio di pubblicare le risposte esatte. Se non lo fa, discrimina i partecipanti, i quali già hanno avuto inspiegabilmente dieci giorni in meno, rispetto ai concorsi pubblici passati, per prepararsi attraverso la lettura di tutti i quesiti”. L’Anief si fa portavoce dei candidati, facendo un appello pubblico al Miur, anche per dire che già dal primo giorno il sistema informatico predisposto per rendere pubblici i quesiti è andato in tilt: permangono infatti forti difficoltà a collegarsi, soprattutto per chi non ha la banda larga e diversi problemi nel portare a compimento le sessioni di prova. Ma soprattutto c’è l’amara sorpresa, qualora non si risponda correttamente alle 35 risposte, di non conoscere quelle a cui non si è risposto in modo positivo. “Allora a cosa serve esercitarsi?” “Il sistema sembra quasi tarato per evitare contestazioni immediate contro la formulazione di domande sbagliate. Se così fosse saremmo di fronte ad un grave errore, perché per evitare di affrontare i problemi si cercherebbe di aggirarli con un sistema informatico cervellotico e inefficace”. “Ad essere danneggiati sono tutti i candidati che non sono in possesso di computer e reti di collegamento all’avanguardia. Limitando, inevitabilmente, le loro opportunità. Il Miur non può fare altro che pubblicare, da subito, tutte le risposte esatte. In caso contrario si renderebbe artefice di una clamorosa discriminazione dei partecipanti al concorso. E poi non ci si lamenti dei ricorsi…”.

Ata, avviate le procedure per le nuove posizioni economiche

da Tecnica della Scuola

Ata, avviate le procedure per le nuove posizioni economiche
Con nota Prot. 8887 del 23 novembre 2012, il MIUR fissa le modalità per procedere alla revisione delle graduatorie delle posizioni economiche Ata per l’attribuzione delle posizioni disponibili conseguenti a pensionamento e a cessazioni dal servizio del personale già beneficiario
La nota sul sito della UilScuola A questo fine, i Direttori Regionali, tramite le apposite funzioni informatiche del SIDI, dovranno comunicare le graduatorie provinciali già esaurite ovvero in via di esaurimento, per le quali si richiede l’attivazione a Sistema delle relative procedure concorsuali. La presentazione delle domande, sia per la prima sia per la seconda posizione economica, dovrà avvenire unicamente on-line, dal sito web del Ministero. Non devono presentare alcuna domanda coloro che sono già inclusi nelle graduatorie non ancora esaurite. Con successiva comunicazione sarà reso noto il periodo di presentazione delle domande che cadrà, probabilmente, del mese di febbraio 2013.
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Ai Direttori Regionali Loro Sedi Oggetto: posizioni economiche personale ata – richiesta per nuove graduatorie -– nomine in a.s. 2013/14 su disponibilità al 1° settembre 2013 – Come già operato per gli anni scolastici 2011/2012 e 2012/2013, con la presente sono disciplinate le modalità per procedere alla formulazione delle graduatorie necessarie per il conferimento delle posizioni economiche di cui alla sequenza contrattuale 25 luglio 2008.
Premesso che le posizioni economiche conferibili sono quelle conseguenti a pensionamento e a cessazioni dal servizio del personale già beneficiario, si pone in evidenza che le graduatorie da rinnovare non sono soltanto quelle già esaurite, ma anche quelle in via di esaurimento, nelle quali il numero di aspiranti ancora in attesa di nomina risulti inferiore alle posizioni economiche che si renderanno presumibilmente disponibili nel successivo triennio. Al fine della corretta individuazione delle graduatorie da rinnovare si trasmettono quindi i prospetti, ”allegato 1” e “allegato 2”, relativi rispettivamente al personale beneficiario della prima e della seconda posizione economica che nel triennio 2013-2015 sarà presumibilmente collocato in pensione. Le SS.LL., pertanto, avranno cura di effettuare, entro il 10 dicembre p.v., tramite le apposite funzioni informatiche del SIDI, la comunicazione in ordine ai profili professionali ed alle graduatorie provinciali (già esaurite ovvero in via di esaurimento) per le quali si richiede l’attivazione a Sistema delle relative procedure concorsuali. Nella fase immediatamente successiva le SS.LL. avranno cura di indire, secondo la calendarizzazione e le modalità di seguito riportate, nuove procedure concorsuali per le posizioni economiche da attribuire per surroga dei beneficiari, in quiescenza dal 1° settembre 2013 provvedendo alla contestuale, ampia pubblicizzazione di rito delle graduatorie in argomento.
Di seguito si riportano le indicazioni delle scadenze ed i conseguenti adempimenti: a) disposizioni comuni per la prima e per la seconda posizione economica: Entro il 10 dicembre 2012 il Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale individua le graduatorie esaurite o in via di esaurimento, ed inoltra al Ministero la richiesta per le graduatorie da rinnovare; Entro il 17 dicembre l’Amministrazione Centrale comunica eventuali motivi ostativi. In assenza di riscontro dell’Amministrazione Centrale la richiesta si intende autorizzata. Entro il 5 febbraio 2013 il personale interessato presenta la domanda tramite le istanze on-line. Al termine dell’acquisizione delle domande le medesime sono prese in carico sul sistema SIDI a disposizione delle segreterie scolastiche e degli Uffici scolastici degli Ambiti provinciali.
Il mese di marzo è riservato alle regolarizzazioni. b) disposizioni relative alla prima posizione economica: dall’8 aprile 2013: rilascio prenotazione graduatorie provvisorie entro il 18 aprile 2013: esame dei reclami; dal 19 aprile 2013: rilascio prenotazione graduatorie definitive.
c) disposizioni relative alla seconda posizione economica: entro il 10 aprile 2013: consegna file per la prova selettiva; entro il 6 maggio 2013: ricezione file con punteggio prova selettiva; entro il 15 maggio 2013: rilascio prenotazione graduatorie provvisorie; entro il 24 maggio 2013: esame dei reclami; dal 10 giugno 2013: rilascio prenotazione elenchi definitivi del personale da avviare a formazione; a decorrere dal 17 giugno 2013: avvio formazione. Si precisa, inoltre, che le relative domande, sia per la prima sia per la seconda posizione economica, devono essere formulate utilizzando unicamente i modelli on-line, disponibili sul sito web del Ministero. Con successiva comunicazione saranno resi noti i termini di presentazione delle istanze medesime. In conclusione, si ritiene pertanto opportuno ribadire che: 1. Gli aspiranti inclusi nelle graduatorie non ancora esaurite non devono presentare alcuna istanza. I predetti hanno, infatti, titolo ad essere convocati d’ufficio, in relazione alle disponibilità annualmente esistenti e secondo l’ordine di collocazione nelle preesistenti graduatorie” 2. Come innanzi indicato, le graduatorie per le posizioni economiche sono ora finalizzate alle nomine per surroga, in sostituzione del personale già titolare del beneficio. La surroga viene operata a fronte delle cessazioni dal servizio a qualsiasi titolo nonché per effetto dei passaggi in altro ruolo o altra area professionale. Il passaggio in altro profilo professionale della medesima area contrattuale non concretizza disponibilità surrogabile in quanto l’originario titolare della posizione economica mantiene il beneficio economico. Sono, altresì, da considerare surrogabili le disponibilità conseguenti all’acquisizione della seconda posizione da parte del personale già beneficiario della prima. 3. Le eventuali disponibilità della seconda posizione, non assegnate in prima applicazione, neanche per compensazione, costituiscono quota parte da considerare cumulativamente sia per il computo del personale da avviare a formazione sia per il contingente complessivo delle posizioni economiche da attribuire dal 1° settembre 2014.
Si rappresenta, infine, la necessità di ricolmare, ove possibile, a mezzo di eventuali compensazioni, le posizioni economiche utilizzate a favore di altri profili professionali, a causa della mancanza di aspiranti nelle rispettive graduatorie.
IL DIRETTORE GENERALE Luciano Chiappetta

Legge Aprea arenata: studenti soddisfatti

da tuttoscuola.com

L’ondata di critiche mosse da studenti e sindacati alla ex legge Aprea (ddl 953) rende inevitabili nuove modifiche al testo. Modifiche che però rischiano di rendere improbabile l’approvazione della legge entro la corrente legislatura.

Il presidente della commissione Istruzione del Senato, Guido Possa (Pdl) afferma: “I lavori vanno avanti come da programma con audizioni, emendamenti e voto. Certo ci saranno delle modifiche“.

Ma le modifiche, come fa notare il senatore Antonio Rusconi, capogruppo del Pd in commissione Istruzione, “fanno slittare i tempi di approvazione. È chiaro che a quel punto sarà difficile che si possa fare la terza lettura con le elezioni in vista“.

Di “storica vittoria per il movimento studentesco” parla la Rete della conoscenza e anche per Roberto Campanelli, coordinatore nazionale della Unione degli Studenti “la vittoria che stiamo realizzando è da considerare storica, da anni il movimento studentesco non riusciva a bloccare un provvedimento di legge”.

Ma “le proteste non si fermano – prosegue l’Unione degli Studenti – in questi giorni è partita una nuova ondata di occupazioni e autogestioni nelle scuole di Bari, Genova, Bologna, Trieste, Milano, in Molise, Campania e Sicilia”.

A sua volta Federico del Giudice, portavoce della Rete della Conoscenza – annuncia che “saremo in piazza di nuovo nelle giornate di sciopero indette dalla Fiom il 5 e 6 dicembre, per costruire un fronte sociale ampio di chi oggi paga i costi della crisi”.

Rassegna Stampa 29 novembre 2012

IN  PRIMO  PIANO

 
   
il Messaggero  del  29-11-2012  
PROFUMO: ESENTARE DAL PAGAMENTO IMU LE SCUOLE PARITARIE (M.Di branco) [solo_testo] pag. 11  
il Giornale  del  29-11-2012  
ARRIVA IL QUIZZONE PER GLI INSEGNANTI: “PROVA UMILIANTE” (F.Angeli) [solo_testo] pag. 10  
Corriere della Sera  del  29-11-2012  
GABRIELE (E GLI ALTRI): “ESISTO” NUOVE SPERANZE DA TELETHON (F.Di frischia) [solo_testo] pag. 31  
   

MINISTRO

 
   
la Repubblica  del  29-11-2012  
MALATTIE GENETICHE TELETHON LANCIA LA RACCOLTA FONDI 2.0 [solo_testo] pag. 22  
la Stampa  del  29-11-2012  
TELEFONINI E SOCIAL NETWORK TELETHON SBARCA SUL WEB (F.Amabile) [solo_testo] pag. 21  
il Tempo  del  29-11-2012  
IL SOGNO DI CICCIO E L’IMPEGNO DI TELETHON PER LA RICERCA (A.Acali) [solo_testo] pag. 8  
il Giorno – ed. Milano  del  29-11-2012  
SCRITTE CONTRO PROFUMO FERMATI QUATTRO WRITERS (T.f.) [solo_testo] pag. 16  
Libero Quotidiano – Ed. Milano  del  29-11-2012  
ARRIVA PROFUMO, NO GLOBAL PRONTI ALLO SCONTRO (S.Garzillo) [solo_testo] pag. 45  
la Stampa  del  29-11-2012  
FESTIVAL DI TORINO HA LA SUA CHARITY (M.Tamburrino) [solo_testo] pag. 39  
   

MINISTERO

 
   
Avvenire  del  29-11-2012  
IMU E SCUOLE PARITARIE: L’IMPEGNO DI PROFUMO (E.Lenzi) [solo_testo] pag. 15  
Avvenire  del  29-11-2012  
“CONCORRENZA” SCOLASTICA: BENEFICI REALI PER TUTTI (R.Carnero) [solo_testo] pag. 2  
la Repubblica  del  29-11-2012  
IL GOVERNO BLINDA L’IMU-CHIESA IL REGOLAMENTO DIVENTA LEGGE (V.Conte) [solo_testo] pag. 15  
Libero Quotidiano  del  29-11-2012  
SCUOLE PARITARIE PROFUMO PENSA DI TOGLIERE L’IMU [solo_testo] pag. 6  
Roma  del  29-11-2012  
PROFUMO: “VIA L’IMU ALLE SCUOLE PARITARIE” (G.Pettinato) [solo_testo] pag. 6  
il Giornale  del  29-11-2012  
LE PARITARIE: “PRIMA LA LIBERTA’ POI L’IMU” (Ag.) [solo_testo] pag. 32  
Tempi  del  05-12-2012  
SCUOLA CHIUSA PER TASSE (D.Ciacci) [solo_testo] pag. 14/17  
Pubblico Giornale  del  29-11-2012  
PROFUMO D’ACCORDO A TOGLIERE L’IMU ALLE PARITARIE [solo_testo] pag. 5  
L’Unita’  del  29-11-2012  
LA POLITICA MIOPE DI CHI “RISPARMIA” SULLA SCUOLA (B.Vertecchi) [solo_testo] pag. 19  
Corriere della Sera  del  29-11-2012  
ASCOLTIAMO GLI INSEGNANTI (C.Giunta) [solo_testo] pag. 51  
la Gazzetta del Mezzogiorno  del  29-11-2012  
UN ISTITUTO FORMATIVO NEL CUORE DEL POLLINO [solo_testo] pag. 31  
la Repubblica  del  29-11-2012  
Int. a M.Mariello: “IO, LO STUDENTE PIU’ BRAVO D’ITALIA TUTTI DIECI, MA NON DITEMI SECCHIONE” (C.Spagnolo) [solo_testo] pag. 23  
la Repubblica  del  29-11-2012  
L’IDENTIKIT DEL “GENIO”: MASCHIO E MERIDIONALE (S.Intravaia) [solo_testo] pag. 23  
Panorama  del  05-12-2012  
PER RILANCIARE L’APPRENDISTATO IMPARIAMO DAI TEDESCHI (S.Luciano) [solo_testo] pag. 85/88  
L’Unita’  del  29-11-2012  
LA MORTE DI ANDREA E LE PAROLE PER CAPIRE (A.Concia) [solo_testo] pag. 19  
Libero Quotidiano  del  29-11-2012  
TU “OKKUPI”? IO DENUNCIO E’ LA RIVOLTA DEI PRESIDI (R.Besana) [solo_testo] pag. 22  
Giorno/Resto/Nazione  del  29-11-2012  
Int. a M.Guerrera: LA PRESIDE ANTI OCCUPAZIONE: “FASCISTI FIGLI DI PAPA’ ” (L.Salvi) [solo_testo] pag. 10  
Corriere della Sera – ed. Milano  del  29-11-2012  
“NON FACCIAMO I POLIZIOTTI DOBBIAMO DIALOGARE” (F.Cavadini) [solo_testo] pag. 5  
il Giornale di Napoli  del  29-11-2012  
BOUCHE’: FAVORIRE IL DIALOGO CON I RAGAZZI (G.Pulcini) [solo_testo] pag. 5  
Libero Quotidiano  del  29-11-2012  
SMS E BAMBOCCIONI, QUI NO SI BIGIA PIU’ (F.Specchia) [solo_testo] pag. 22  
 

Libero Quotidiano – Ed. Milano  del  29-11-2012

 
CROLLANO ISCRIZIONI E INCASSI IN CRISI LA SCUOLA DI LADY BOSSI (M.Tavazzi) [solo_testo] pag. 53  
Giorno/Resto/Nazione  del  29-11-2012  
BLITZ CONTRO IL RETTORE : INCHIESTA A BOLOGNA “ACCETTO IL DIALOGO, NON LE AGGRESSIONI” (G.Dondi) [solo_testo] pag. 10  
il Resto del Carlino – Cronaca di Bologna  del  29-11-2012  
“QUESTO CLIMA INNESCA UNA CATENA DI REAZIONI MA IL LORO RIFIUTO DEL DIALOGO PARLA DA SOLO” [solo_testo] pag. 6  
Corriere della Sera  del  29-11-2012  
SEVERINO, GIORELLO E FERRARIS: CONFRONTO SUL NUOVO REALISMO (A.Torno) [solo_testo] pag. 51  
Corriere della Sera  del  29-11-2012  
FARE DEL COMPLESSO DI BRERA UN PATRIMONIO DELL’UMANITA’ (P.Panza) [solo_testo] pag. 51  
Italia Oggi  del  29-11-2012  
Int. a R.De luca: DE LUCA: GLI ORDINI NON ABBASSINO LA GUARDIA [solo_testo] pag. 33  
la Repubblica  del  29-11-2012  
SFIDA PER LA GUIDA DEGLI PSICOANALISTI (L.Sica) [solo_testo] pag. 56  
il Sole 24 Ore  del  29-11-2012  
DA INARCASSA UN MILIARDO PER RILANCIARE L’EDILIZIA (A.Tripodi) [solo_testo] pag. 26  
Casa24 (Il Sole 24 Ore)  del  29-11-2012  
LA SMART CITY ITALIANA PASSA PER L’EDILIZIA (M.Finizio) [solo_testo] pag. 4/5  
il Sole 24 Ore  del  29-11-2012  
LE TURBINE LOMBARDE A PIENO RITMO IN RETE (L.Orlando) [solo_testo] pag. 52  
il Sole 24 Ore  del  29-11-2012  
SONO TROPPI I RITARDI PER GLI AIUTI ALLA RICERCA (R.R.i.t.) [solo_testo] pag. 53  
il Mattino  del  29-11-2012  
PROCREAZIONE, L’ITALIA RICORRE A STRASBURGO (E.Colombo) [solo_testo] pag. 13  
Italia Oggi  del  29-11-2012  
ALL’ANSA IL PREMIO GIOVANNINI [solo_testo] pag. 21  
Avvenire  del  29-11-2012  
Int. a J.Decety: L’ALTRUISMO? E’ SCRITTO NEL NOSTRO DNA (A.Lavazza) [solo_testo] pag. 27  
Corriere della Sera  del  29-11-2012  
“SU MARTE I MATTONI DELLA VITA” SVOLTA NELLA MISSIONE DI CURIOSITY? (G.Caprara) [solo_testo] pag. 33  
il Messaggero  del  29-11-2012  
DUE ASTRONAUTI SUL PIANETA ROSSO CON LA MISSIONE RUSSO-AMERICANA (F.Pompetti) [solo_testo] pag. 15  
Style Magazine (Corriere della Sera)  del  01-12-2012
Int. a J.Navarro valls: IL RICHELIEU DEL PAPA: “LA POLITICA VA RIPENSATA. SENZA GIUSTIZIA, SOLO LADRONI” (A.Macaluso) [solo_testo] pag. 47/52
   

PUBBLICA  AMMINISTRAZIONE  E  SOCIETA’

 
   
il Sole 24 Ore  del  29-11-2012  
“BLINDATURA” PER L’IMU SUL NO PROFIT (E.Bruno/M.Mobili) [solo_testo] pag. 7  
il Sole 24 Ore  del  29-11-2012  
PRECARI DELLA PA VERSO LA PROROGA (D.Colombo) [solo_testo] pag. 7  
il Sole 24 Ore  del  29-11-2012  
Int. a P.Giarda: “PORTEREMO A CASA FISCO, SVILUPPO E PROVINCE” (D.Pesole) [solo_testo] pag. 7/9  
Famiglia Cristiana  del  02-12-2012  
Int. a P.Severino: “VOGLIO UN CARCERE PIU’ UMANO”. (R.Zichittella) [solo_testo] pag. 34/37  
il Tempo  del  29-11-2012  
LA RIVINCITA DELL’ITALIANO (F.Guiglia) [solo_testo] pag. 15  
la Discussione  del  29-11-2012  
Int. a A.Padoa schioppa: PADOA SCHIOPPA: CON IL DIGITALE CUSTODIAMO MEGLIO IL SAPERE [solo_testo] pag. 2  
la Stampa  del  29-11-2012  
SEMPRE MENO SPOSI I GIOVANI SCELGONO LA FAMIGLIA DI FATTO (F.Amabile) [solo_testo] pag. 22  
la Repubblica  del  29-11-2012  
NOI, PADRI MAI (A.Ginori) [solo_testo] pag. 33/35  
la Stampa  del  29-11-2012  
NELLA SCUOLA DEI BAMBINI VOLAVA TUTTO (G.Longo) [solo_testo] pag. 1  
la Repubblica  del  29-11-2012  
IL PIANTO DEGLI UOMINI FORTI (A.Sofri) [solo_testo] pag. 1  
la Repubblica  del  29-11-2012  
LA SECOND LIFE DELLA FORMAZIONE. (F.Pace) [solo_testo] pag. 59/61  
la Repubblica  del  29-11-2012  
RAZZISMO (G.Lerner) [solo_testo] pag. 40  
   
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

 

 

Concorso. Esercitazioni on line

da tuttoscuola.com

Da ieri sera è attivo il servizio per esercitarsi sui test della preselezione del concorso per docenti.

I candidati, dopo essersi collegati con il sito del Ministero, devono inserire il proprio codice fiscale e la lingua stranera prescelta per avere accesso a 70 batterie di 50 quiz ciascuna (corrispondente al numero di domande della prova di preselezione).

Un contatore segna il tempo che manca alla conclusione della prova (sono previsti 50 minuti, in pratica uno a domanda per completare la prova).

Ogni domanda è preceduta dalla indicazione della categoria a cui appartiene: 18 domande di capacità logiche, 18 domande di capacità di comprensione del testo; 7 domande di competenze digitali; 7 domande di conoscenza della lingua straniera.

La risposta corretta vale 1 punto, la risposta non data vale 0 punti e la risposta errata vale -0,5 punti. Il sistema registra le simulazioni che vengono scaricate per l’esercitazione.

Completato il test – è comunque possibile correggere una risposta già data o saltarla oppure ripetere la batteria di domande – il sistema comunica se il test è stato superato o meno.

Rassegna Stampa 28 novembre 2012

IN PRIMO PIANO

il Sole 24 Ore  del  28-11-2012
CONCORSONE ALLA PROVA DEL TEST (F.Milano) [solo_testo] pag. 27
Giorno/Resto/Nazione  del  28-11-2012
PROF, TUTTI I QUIZ DELLA PRESELEZIONE DA IERI IL MAXI-CONCORSO E’ ONLINE (B.Bertuccioli) [solo_testo] pag. 17
la Repubblica  del  28-11-2012
ECCO LA SCUOLA PERFETTA COSTRUITA GRAZIE AI RIFIUTI (J.Meletti) [solo_testo] pag. 1
Rapporti24 Territori (Il Sole 24 Ore)  del  28-11-2012
BACINO DI POTENZIALITA’ INESPRESSE (A.Cherchi) [solo_testo] pag. 50

MINISTRO

la Repubblica  del  28-11-2012
VERDI, MUTI E IL CATTIVO POTERE LA CUPA LEZIONE DI “BOCCANEGRA” (G.Barbieri) [solo_testo] pag. 51
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  28-11-2012
NAPOLITANO E MONTI ALLA PRIMA DELL’OPERA. E MUTI SUONA L’INNO D’ITALIA (C.Cirinei) [solo_testo] pag. 1
il Messaggero  del  28-11-2012
IN PRIMA FILA NAPOLITANO MONTI E ALEMANNO (M.Stocchi) [solo_testo] pag. 27
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  28-11-2012
STANDING OVATION PER NAPOLITANO (F.Rinaudo) [solo_testo] pag. 52
Il Tempo – Cronaca di Roma  del  28-11-2012
IL SIMON BOCCANEGRA DI MUTI VERDI? QUI TRIONFA IL PATHOS (L.Tozzi) [solo_testo] pag. 35
Corriere della Sera – ed. Milano  del  28-11-2012
ANTAGONISTI PRONTI AL BLITZ “ASSEDIEREMO PROFUMO” (A.Berticelli) [solo_testo] pag. 2

MINISTERO

Avvenire  del  28-11-2012
IMU ALLE PARITARIE? NO TRASVERSALE [solo_testo] pag. 10
il Giornale  del  28-11-2012
COLPIRE LE PARITARIE CI TOGLIE LA LIBERTA’ E FRENA L’ECONOMIA (A.Gnocchi) [solo_testo] pag. 26
Avvenire  del  28-11-2012
ORA DI RELIGIONE RICCHEZZA CULTURALE ED EDUCATIVA [solo_testo] pag. 18
Avvenire  del  28-11-2012
IN ITALIA MATERIA SCELTA DA QUASI NOVE STUDENTI SU DIECI (E.Lenzi) [solo_testo] pag. 18
Avvenire  del  28-11-2012
“CHIAMATI A ESSERE VERI TESTIMONI” (E.Lenzi) [solo_testo] pag. 18
Avvenire  del  28-11-2012
“INCLUSIONE SCOLASTICA SFIDA DA AFFRONTARE” [solo_testo] pag. 14
il Giornale di Napoli  del  28-11-2012
SCUOLA, IL FUTURO NELLE SUE AULE (Adg) [solo_testo] pag. 5
il Manifesto  del  28-11-2012
PER FORNERO E TERZI PIU’ INCLUSIONE, MA NULLA SULLA CITTADINANZA [solo_testo] pag. 9
la Stampa – ed. Torino  del  28-11-2012
DALLA REGIONE QUARANTA MILIONI PER 197 INTERVENTI NELLE SCUOLE (M.Martinengo) [solo_testo] pag. 53
Il Giornale del Piemonte (Giornale del Piemonte)  del  28-11-2012
APPROVATO IL PIANO D’INTERVENTI STRAORDINARI [solo_testo] pag. 4
la Repubblica  del  28-11-2012
MALTEMPO, PAURA IN TOSCANA A NUOTO NEI SOTTOPASSI DI FIRENZE (E.Ferrara/L.Montanari) [solo_testo] pag. 18
la Repubblica – ed. Genova  del  28-11-2012
IL METEO DICE PIOGGIA, E’ DI NUOVO ALLERTA (G.Filetto) [solo_testo] pag. 7
Il Resto del Carlino  del  28-11-2012
E’ QUASI PRONTA LA SCUOLA DEL CARLINO E DI TUTTI GLI ITALIANI (C.Romagnoli) [solo_testo] pag. 18
il Messaggero  del  28-11-2012
Int. a P.Muratorio: “INARCASSA NELL’EDILIZIA PER FINANZIARE LA CRESCITA” (L.ci.) [solo_testo] pag. 19
il Denaro  del  28-11-2012
FINMECCANICA – APPRENDISTATO, SIGLATO INNOVATIVO PROTOCOLLO D’INTESA CON MIUR [solo_testo] pag. 5
Corriere della Sera  del  28-11-2012
LA PRESIDE ANTI OCCUPAZIONE CHE CANTA “BELLA CIAO” (F.Cavadini) [solo_testo] pag. 25
il Giornale – ed. Milano  del  28-11-2012
PRESIDE BARRICATA A SCUOLA “NON LA FARO’ OCCUPARE DA QUESTI FIGLI DI PAPA'” (S.Coppetti) [solo_testo] pag. 6
Libero Quotidiano  del  28-11-2012
GAY PER FORZA: ANDREA RI-UCCISO DAL CONFORMISMO (M.Maglie) [solo_testo] pag. 1
Corriere della Sera  del  28-11-2012
SCIOPERO PER IL RISCALDAMENTO, TUTTI SOSPESI PER PUNIZIONE LAVORERANNO AL CIMITERO [solo_testo] pag. 25
Corriere della Sera  del  28-11-2012
PARLA SOLTANTO CON GLI OCCHI MA SI LAUREA [solo_testo] pag. 23
Italia Oggi  del  28-11-2012
LAVORO, CONTRATTI PIU’ GARANTITI (L.Di pace) [solo_testo] pag. 32
la Repubblica – ed. Milano  del  28-11-2012
I DIECI ANNI DI APICE IL FORZIERE CHE CUSTODISCE I TESORI DELL’EDITORIA (R.Cicala) [solo_testo] pag. 15
Italia Oggi  del  28-11-2012
RIFORMA SENZA CONFLITTI (M.Valdo) [solo_testo] pag. 31
il Sole 24 Ore  del  28-11-2012
IL CATALOGO DEL CNR PER INVESTIRE (F.v.) [solo_testo] pag. 46
Giornale di Sicilia  del  28-11-2012
A CARINI SI SCOMMETTE SULLA RICERCA (A.Turrisi) [solo_testo] pag. 8
TST Tutto Scienze e Tecnologie(La Stampa)  del  28-11-2012
IN SICILIA MEGA-PROGETTO PER UN CENTRO BIOTECH (D.Banfi) [solo_testo] pag. 5
TST Tutto Scienze e Tecnologie(La Stampa)  del  28-11-2012
IL PREMIO GIOVEDI’ SCIENZA PER GIOVANI RICERCATORI [solo_testo] pag. 1
Italia Oggi  del  28-11-2012
RICERCA VINCENTE (G.Pascucci) [solo_testo] pag. 34
Italia Oggi  del  28-11-2012
RICERCANDO (L.Contri) [solo_testo] pag. 36
TST Tutto Scienze e Tecnologie(La Stampa)  del  28-11-2012
DAI COLORI DI UNA FARFALLA IL SEGRETO DELL’ENERGIA PULITA (F.Sindici) [solo_testo] pag. 2/3

PUBBLICA  AMMINISTRAZIONE  E  SOCIETA’

il Sole 24 Ore  del  28-11-2012
GRILLI: “NESSUNA MANOVRA IN VISTA” (M.Longo) [solo_testo] pag. 10
Corriere della Sera  del  28-11-2012
IL MONITO DI MONTI SULLA SPESA SANITARIA (M.Galluzzo) [solo_testo] pag. 2/3
la Stampa  del  28-11-2012
L’ALLARME DI BANKITALIA “IL REDDITO DELLE FAMIGLIE SI RIDUCE ANCORA” (R.Talarico) [solo_testo] pag. 5
Corriere della Sera  del  28-11-2012
PROVINCE, TFR STATALI, COSTI DELLA POLITICA CORSA CONTRO IL TEMPO PER SUPERARE L’INGORGO (R.ba.) [solo_testo] pag. 5
il Sole 24 Ore  del  28-11-2012
AL PIANO CITTA’ SERVONO 10,4 MILIARDI (A.Arona/G.Santilli) [solo_testo] pag. 43
il Sole 24 Ore  del  28-11-2012
IL PATRIMONIO TECNOLOGICO DEL PAESE (G.Barba navaretti) [solo_testo] pag. 1
il Sole 24 Ore  del  28-11-2012
LE REGOLE E IL VALORE DELL’ACCIAIO (P.Bricco) [solo_testo] pag. 1
la Repubblica  del  28-11-2012
UE, L’ITALIA VINCE LA BATTAGLIA CONTRO LA DISCRIMINAZIONE LINGUISTICA [solo_testo] pag. 16
Corriere della Sera  del  28-11-2012
BIBLIOTECA EUROPEA L’UTOPIA VA ONLINE (A.Padoa schioppa) [solo_testo] pag. 39
Il Tempo – Cronaca di Roma  del  28-11-2012
A VILLA ALTIERI NASCE IL PALAZZO DELLE CULTURE (K.Perrini) [solo_testo] pag. 27
Corriere della Sera  del  28-11-2012
TORNA IN ITALIA LA TAVOLA DORIA (P.Fallai) [solo_testo] pag. 39
la Repubblica  del  28-11-2012
ECCO LA COPIA “AUTENTICA” DEL LEONARDO PERDUTO (S.Settis) [solo_testo] pag. 35
Avvenire  del  28-11-2012
GIOVANI GMG (M.Liut) [solo_testo] pag. 30
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi 

Rassegna Stampa 27 novembre 2012

 

IN PRIMO PIANO

Italia Oggi  del  27-11-2012
MONTI CEDE E SBLOCCA GLI SCATTI (A.Ricciardi) [solo_testo] pag. 33
la Repubblica  del  27-11-2012
LA RABBIA DEI DOCENTI PER LA FRASE DEL PREMIER “LA SCUOLA E’ AL COLLASSO” (C.Zunino) [solo_testo] pag. 12
Corriere della Sera  del  27-11-2012
LA SCUOLA E’ GIUSTA? PAESE AL TOP (C.Taglietti) [solo_testo] pag. 41
Il Tempo – Cronaca di Roma  del  27-11-2012
OGGI ACCADRA’ – LA MIUR CONVEGNO INTERNAZIONALE SU CYBERBULLISMO E PREVENZIONE [solo_testo] pag. 16

MINISTRO

il Messaggero  del  27-11-2012
VERDI MUTI E LA POESIA DEL MARE (R.Sala) [solo_testo] pag. 27
Corriere della Sera – ed. Roma  del  27-11-2012
FONDI DEL MINISTERO ALL’IDI, PERQUISIZIONE DELLA FINANZA (I.Sacchettoni) [solo_testo] pag. 3

MINISTERO

Corriere della Sera  del  27-11-2012
MONTI E IL CASO DEI “PROF CONSERVATORI” (M.Iossa) [solo_testo] pag. 22
Corriere della Sera – ed. Milano  del  27-11-2012
GLI “INSEGNANTI FANNULLONI” E GLI STEREOTIPI DURI A MORIRE (I.Bossi fedrigotti) [solo_testo] pag. 9
il Giornale  del  27-11-2012
IL PROFESSORE CHE BACCHETTA I PROFESSORI (C.Borghi aquilini) [solo_testo] pag. 11
il Manifesto  del  27-11-2012
SCUOLA VERITA’ IN GIOCO (R.Ciccarelli) [solo_testo] pag. 16
Il Fatto Quotidiano  del  27-11-2012
IL PROFESSORE IN TIVU’: GLI INSEGNANTI SONO POCO COLLABORATIVI [solo_testo] pag. 10
Secolo d’Italia  del  27-11-2012
LA RABBIA DEGLI INSEGNANTI SU FACEBOOK CONTRO MONTI [solo_testo] pag. 2
la Repubblica  del  27-11-2012
IL RUOLO SOCIALE DEGLI INSEGNANTI (S.Fiori) [solo_testo] pag. 34
Corriere della Sera  del  27-11-2012
PIU’ IMPEGNO CONTRO L’ANALFABETISMO L’ISTRUZIONE NON E’ SOLO PER GLI UMANISTI (P.Di stefano) [solo_testo] pag. 42
Italia Oggi  del  27-11-2012
CONCORSO, CHE STRESS INFORMAZIONI A RATE (M.D’adamo) [solo_testo] pag. 36
Italia Oggi  del  27-11-2012
PIU’ AUTONOMIA PER RIPARTIRE (A.Cocozza) [solo_testo] pag. 34
Italia Oggi  del  27-11-2012
BOCCIATE LE CLASSI DELLA GELMINI (G.Mantica) [solo_testo] pag. 35
Italia Oggi  del  27-11-2012
LE PENSIONI SONO CARTA STRACCIA (N.Mondelli) [solo_testo] pag. 36
Italia Oggi  del  27-11-2012
MANCA IL PROF DI SOSTEGNO, ECCO IL RISARCIMENTO (D.Ferrara) [solo_testo] pag. 34
Italia Oggi  del  27-11-2012
CONFERMA SUL SOSTEGNO SE LA GRADUATORIA E’ ESAURITA (A.Di geronimo) [solo_testo] pag. 36
Italia Oggi  del  27-11-2012
LEZIONI PRIVATE, ECCO COME FARE (A.Di geronimo) [solo_testo] pag. 37
Italia Oggi  del  27-11-2012
UN MERCATO SENZA CRISI (E.Micucci) [solo_testo] pag. 37
Italia Oggi  del  27-11-2012
E LE RSU SI SALVANO DALLA DIETA FORZATA (C.Forte) [solo_testo] pag. 35
Italia Oggi  del  27-11-2012
PER OBAMA UN BRAVO PROF E’ UN INVESTIMENTO (G.Scancarello) [solo_testo] pag. 37
Avvenire  del  27-11-2012
“COSTRETTI A CHIUDERE SE CI IMPONGONO L’IMU” (E.Lenzi) [solo_testo] pag. 13
Il Fatto Quotidiano  del  27-11-2012
IMU ALLA CHIESA, UN REGOLAMENTO PIENO DI IMBROGLI (M.Politi) [solo_testo] pag. 18
Avvenire – Ed. Milano/Lombardia  del  27-11-2012
STRANIERI, INTEGRAZIONE NELLA PARITARIE (C.Guerrini) [solo_testo] pag. 3
il Giorno – ed. Milano  del  27-11-2012
BUSTE TRASPARENTI E LEGGIBILI SUL CONCORSO DEI PRESIDI DISPOSTA UNA NUOVA PERIZIA (L.Salvi) [solo_testo] pag. 16
Corriere della Sera – ed. Roma  del  27-11-2012
IL PRESIDE DENUNCIA GLI STUDENTI (S.De santis/R.Frignani) [solo_testo] pag. 1
Italia Oggi  del  27-11-2012
STUDENTI IN PIAZZA CONTRO QUEL CHE RESTA DELLA RIFORMA APREA (M.D’adamo) [solo_testo] pag. 33
la Gazzetta dello Sport  del  27-11-2012
60 MILIONI DA SBLOCCARE STUDENTESCHI AI BOX (V.Piccioni) [solo_testo] pag. 35
Avvenire  del  27-11-2012
Int. a C.Landuzzi: “NELLE SCUOLE SPOT PER FAVORIRE IL GIOCO” (C.Dall’olio) [solo_testo] pag. 12
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  27-11-2012
“ABUSI A RIGNANO, BIMBI CONDIZIONATI DAI GENITORI” (M.Vincenzi) [solo_testo] pag. 8
la Repubblica  del  27-11-2012
“MIO FIGLIO DERISO, LA SCUOLA SAPEVA E HA TACIUTO” (C.Zunino) [solo_testo] pag. 18
Corriere della Sera – ed. Milano  del  27-11-2012
PAPPAGALLO PROFESSORE INSEGNA LA TOLLERANZA (P.D’amico) [solo_testo] pag. 13
la Repubblica  del  27-11-2012
TOGA E TOCCO VIA DAGLI ATENEI LA TESI DI LAUREA DIVENTA MINI. (V.Schiavazzi) [solo_testo] pag. 31
Corriere della Sera – ed. Milano  del  27-11-2012
ECCO LE WEB RADIO TUTTO L’ATENEO MINUTO PER MINUTO (I.Fantigrossi/I.fan.) [solo_testo] pag. 14
Corriere della Sera – ed. Milano  del  27-11-2012
BICOCCA, INGLESI A CACCIA DI INFERMIERI (F.Cavadini) [solo_testo] pag. 1
il Sole 24 Ore  del  27-11-2012
NEL PALERMITANO UN POLO PER LA RICERCA BIOMEDICA (N.Amadore/P.Pierotti) [solo_testo] pag. 46
Giornale di Sicilia  del  27-11-2012
MONTI A PALERMO, OGGI UNA VISITA-LAMPO (Gia.pi.) [solo_testo] pag. 3
Corriere della Sera  del  27-11-2012
DINO, GENIO INFORMATICO CHE L’ITALIA HA PERDUTO (F.Cavalera) [solo_testo] pag. 22
L’Unita’  del  27-11-2012
LA MENTE ARTISTICA (A.D’ausilio) [solo_testo] pag. 21

PUBBLICA  AMMINISTRAZIONE  E  SOCIETA’

il Sole 24 Ore  del  27-11-2012
PA, RIMBORSI PER I MAXI STIPENDI (D.Colombo) [solo_testo] pag. 9
il Sole 24 Ore  del  27-11-2012
OK AL DDL SUL BILANCIO: LEGGE DI STABILITA’ IN SENATO (M.mo.) [solo_testo] pag. 4
Italia Oggi  del  27-11-2012
ESODATI P.A., TUTELA RIGIDA (D.Cirioli) [solo_testo] pag. 28
la Stampa  del  27-11-2012
CROLLA LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI L’ISTAT: SIAMO AI MINIMI DAL 1996 (R.e.) [solo_testo] pag. 15
Corriere della Sera  del  27-11-2012
ILVA, ALTRI ARRESTI. L’AZIENDA FERMA L’IMPIANTO (V.Piccolillo) [solo_testo] pag. 2/3
il Messaggero  del  27-11-2012
Int. a C.Clini: IL MINISTRO CLINI: LA PROCURA RESPONSABILE DEI RISCHI (C.Mercuri) [solo_testo] pag. 3
Corriere della Sera  del  27-11-2012
L’INDUSTRIA CREATIVA E’ MICRO (E.Sassi) [solo_testo] pag. 38
il Messaggero  del  27-11-2012
ECCO LA TAVOLA DORIA (F.Isman) [solo_testo] pag. 23
Pubblico Giornale  del  27-11-2012
Int. a S.Settis: “SALVARE LA CULTURA SI DEVE: C’E’ SCRITTO NELLA COSTITUZIONE” (M.Filoni) [solo_testo] pag. 12/13
il Messaggero  del  27-11-2012
Int. a E.Malato: “DANTE, LA NUOVA SFIDA” (R.Minore) [solo_testo] pag. 25
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi 

Note a margine sul TFA

Note a margine sul TFA

 

A proposito del TFA il Ministero comunica quanto segue:

  1. Il primo corso di TFA, bandito con decreti rettoriali del 3 maggio u.s., nell’osservanza delle norme contenute nel D.M. n. 249/2010, sarà attivato con la preselezione nazionale nelle date già fissate e proseguirà  secondo le modalità e i tempi fissati da ciascuna Università, indipendentemente dal diverso percorso abilitante previsto per i docenti con 36 mesi di servizio, laureati ma senza il possesso della prescritta abilitazione. Tali percorsi, infatti avranno tempi e modalità di espletamento diversi dai primi, dovendosi procedere ancora alla  stesura del provvedimento amministrativo di istituzione dei suddetti percorsi e di individuazione degli aventi titolo, oltre all’acquisizione preventiva delle prescritte autorizzazioni e consensi.
  2. La procedura  per i docenti con 36 mesi di servizio sarà costituita da un percorso formativo e da un esame da sostenere e superare per conseguire l’abilitazione. Tale procedura fa eccezione alla logica programmatoria cui è improntato il TFA disciplinato dal D.M. n.249 ma cerca di dare risposta all’esigenza di regolarizzare la situazione di migliaia di persone che hanno permesso negli ultimi anni alle scuole statali e paritarie di funzionare nonostante l’assenza di abilitati.

    Ove si trascurasse questa emergenza, potremmo incorrere, oltre che in un aggravamento della presenza di non abilitati nella scuola, in probabili sentenze di condanna dell’Amministrazione a dare attuazione al D. Leg.vo 9/11/2007 n. 206 che, in esecuzione della direttiva comunitaria 2005/36 CE, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, fa discendere il riconoscimento dell’abilitazione anche all’effettivo svolgimento dell’attività professionale per almeno tre anni sul territorio dello Stato membro in cui è stato conseguito o riconosciuto il titolo di laurea, previo apposito percorso di abilitazione.

  3. Contrariamente a quanto previsto dalla precedente legge n.124/99 secondo la quale il conseguimento dell’abilitazione comportava  l’automatica inclusione nelle graduatorie permanenti (oggi GAE), allo stato della normativa vigente (l. Finanziaria n.244/2007 art.2 comma 416) l’abilitazione che si consegue a seguito della frequenza del TFA o dei corsi di laurea in  Scienza della formazione primaria rappresenta solo la conclusione del percorso di formazione iniziale dell’insegnante e costituisce il presupposto per la partecipazione alle procedure concorsuali. Abilitarsi, dunque, non significa diritto al posto e quindi non significa neppure aggravio della spesa pubblica.
  4. Relativamente ai prossimi concorsi, abbiamo attivato la  procedura per bandire un concorso a cattedre per abilitati, limitatamente alle classi di concorso ed alle Regioni in cui vi siano posti effettivamente vacanti, che si svolgerà presumibilmente nell’a.s. 2012-2013, secondo la normativa vigente. I posti disponibili per questo concorso corrisponderanno, ovviamente, al 50% della totalità e saranno assegnati ai vincitori a partire dall’a.s. 2013-14.
  5. Contemporaneamente stiamo lavorando alla predisposizione del nuovo regolamento sul reclutamento previsto dall’art. 2 comma 416 della l.244/2007 che introdurrà modalità innovative, attualmente allo studio. Subito dopo l’approvazione del suddetto regolamento, presumibilmente nella primavera prossima, sarà bandito un nuovo concorso cui avranno accesso tutti gli abilitati, ivi compresi quelli del TFA.
  6. La normalizzazione del sistema si avrà solo conservando le graduatorie ad esaurimento nella loro struttura attuale fino all’effettivo esaurimento e rispettando la ciclicità dei concorsi, le cui graduatorie avranno validità solo per il numero dei posti messi a concorso.
  7. Si è appena completato il riesame delle classi di concorso che ne ha prodotto un notevole snellimento, più funzionale alla gestione ed allo sviluppo della moderna scuola dell’autonomia. Il regolamento che deve recepire le nuove classi di concorso, dall’iter particolarmente complesso, entrerà in vigore dal 2013-14 e se ne terrà conto nel bando concorsuale della prossima primavera .