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Firmato il contratto per la mobilità

Firmato il contratto per la mobilità

Le domande on-line, dal 28 febbraio al 29 marzo per il personale docente
dall’11 marzo al 9 aprile per il personale Ata

 

Il giorno 25 febbraio, tra le organizzazioni sindacali e il Miur, è stata firmato CCNI sulla mobilità del personale docente, educativo e Ata, relativo all’anno scolastico 2014/15.

 

Le principali novità nella scheda Uil Scuola

Le parti si sono limitate ad apportare piccoli aggiustamenti o chiarimenti, ove necessari. Hanno anche recepito alcuni elementi di novità introdotti dal Decreto Legge 104/13, convertito nella Legge 128/13.
In particolare:

 

Art. 1:

E’ stato concordato di riaprire il confronto negoziale sulla mobilità riguardante il sostegno nella scuola secondaria di II grado (area unica) alla luce di quanto stabilirà la circolare sull’organico di diritto.

 

Art. 2:

Come stabilito dalla Legge 128/13, il blocco per la mobilità interprovinciale per il personale docente è stato portato da cinque a tre anni, pertanto potrà presentare domanda di trasferimento interprovinciale il personale docente assunto con decorrenza giuridica 1/09/2011 o precedente.

Il figlio che assiste il genitore con grave disabilità, pur non usufruendo della precedenza art. 7, punto V), non rientra nel blocco triennale e può partecipare  alle operazioni di mobilità interprovinciale.
Tra i destinatari della mobilità sono stati inseriti i docenti delle classi di concorso C/555 e C/999  che, per effetto dell’art. 15, c. 9 della Legge 128/13, hanno titolo, a domanda, al transito ad altra classe di concorso o posto.

L’assegnazione della sede a detto personale è trattata nell’ambito della mobilità territoriale, in ciascuna delle tre fasi dell’allegato C.

 

Art. 7:

Al punto V) dell’art. 7 relativo alle precedenze comuni, al fine di evitare problemi in fase di applicazione, sono stati riallineati il comma 1 col comma 2, relativo all’esclusione dalle graduatorie d’istituto per l’individuazione  dei perdenti posto.

Sempre al comma 2 è stata introdotta una agevolazione per chi assiste  il coniuge o i figli con disabilità prevedendo il riconoscimento delle certificazioni di disabilità “rivedibili”.

Al comma 3 è stato chiarito:

a)     Che, ai fini della riassegnazione del personale a seguito di dimensionamento, le precedenze non vanno riconosciute.

b)    Che le precedenze vanno riconosciute limitatamente ai fini dell’esclusione dalla graduatoria d’istituto per l’individuazione dei perdenti posto, compresa l’individuazione del perdente posto a seguito di dimensionamento.

c)     Il diritto all’esclusione dalla graduatoria per l’attribuzione della cattedra oraria esterna costituitasi ex novo (art. 18 c.18), si applica esclusivamente per le cattedre orario costituite tra scuole  di comuni diversi.

E’ stato introdotto un nuovo comma 4 dove si stabilisce che il personale è tenuto a dichiarare il venir meno del diritto di precedenza entro i 10 giorni antecedenti il termine ultimo di comunicazione al SIDI delle domande di trasferimento.

 

Art. 21:

– Il comma 2 è stato scritto meglio chiarendo che per i posti di sostegno nella scuola dell’infanzia e primaria l’individuazione dei soprannumerari sarà effettuata distintamente per ciascuna tipologia, così come avviene nella media di primo grado.

 

Art. 32:

– Sono stati resi omogenei gli articoli 31 e 32. Come avviene già per i docenti che abbiano prestato almeno tre anni di servizio nei corsi funzionanti presso le strutture ospedaliere o le istituzioni carcerarie, è stata prevista una priorità per la mobilità territoriale, in tutte e tre le fasi, anche per l’accesso ai corsi per l’istruzione per l’età adulta, per il personale che abbia comunque maturato almeno tre anni di servizio nei corsi serali.

 

Art. 44:

Al comma 2, tra i destinatari della mobilità del personale Ata, è stato inserito anche il personale docente inidoneo e gli ITP appartenenti alle classi di concorso C/555 e C/999 che, in attuazione dell’art. 15 della Legge 128/13, dovessero optare per il passaggio nei ruoli Ata.

 

Artt. 47-48:

Sia i DSGA che il restante personale,  che a seguito di dimensionamento non è individuato come perdente posto ma è assegnato a scuola diversa da quella di titolarità, può usufruire delle precedenze previste all’art. 7 per il rientro in una delle scuole oggetto del “singolo dimensionamento”.

 

Art. 47:

E’ stato formulato un nuovo c. 8 nel quale si prevedono tutele per i  DSGA  che provengono da scuola sottodimensionata o soppressa e, pertanto, non più esprimibile, ai fini del rientro.

 

Tabella di valutazione:

In applicazione della Legge 228/12, alla lettera F) vengono valutati punti 5 anche i diplomi rilasciati da accademia di belle arti o conservatorio di musica, vecchio ordinamento.

Nelle note alla tabella è stato precisato che la fruizione del congedo biennale per l’assistenza a familiari con grave disabilità non interrompe né la maturazione del punteggio (Premesse alle note) né la continuità (nota 5).

Alla nota 5 è stato chiarito che l’utilizzazione in altri compiti per inidoneità temporanea non interrompe la continuità di servizio.

E’ stata ulteriormente chiarita la nota 12 relativa alla valutabilità del titolo aggiuntivo a quello di accesso.

 

Premesse

Nelle premesse al CCNI le parti hanno concordato sull’opportunità di prevedere, per il futuro, un punteggio per i docenti che avranno acquisito i titoli per l’insegnamento di discipline non linguistiche in lingua straniera (CLIL).

La firma definitiva del contratto avverrà al termine dell’iter di certificazione da parte degli organi di controllo preposti.

All’atto della firma definitiva il Miur, con apposita ordinanza, fisserà le date di scadenza delle domande che, come negli anni precedenti, dovranno essere presentate esclusivamente con modalità on-line.

Appello per il ministero in difesa della geografia

Organici 2014/15: ad insegnare Geografia negli istituti tecnici e professionali saranno i docenti della classe 39/A
Dall’a.s. 2014/15 è inserita un’ora di “geografia generale ed economica” nelle prime classi degli Istituti tecnici e professionali in cui non sia già prevista. Il Miur – riferisce la UIL – ha informato le organizzazioni sindacali sulle proposte di modifica e intergrazione delle tabelle degli organici, tra cui l’insegnamento della geografia, assegnato alla classe di concorso 39/A.

La novità è contenuta nel DL Istruzione, trasformato in Legge 128/2013 ” 13,2 milioni (3,3 per il 2014 e 9,9 per il 2015) per potenziare l’insegnamento della geografia generale ed economica . Un’ora in più negli istituti tecnici e professionali al biennio iniziale”

Una novità accolta con favore dai docenti, ovviamente. I posti che saranno necessari per coprire il fabbisogno non saranno tanti, circa 287.

Appello in difesa dell’insegnamento della Geografia Economica
Il passaggio a regime del riordino della Secondaria di Secondo grado introdotta dal Ministro Gelmini nell’anno scolastico 2010-11 ha determinato un duplice effetto negativo sull’insegnamento della Geografia Economica negli istituti di questo grado di istruzione.
In primis si è verificata una drastica contrazione a causa dell’eliminazione dell’insegnamento della disciplina dagli Istituti  Tecnici Nautici, dai Professionali e dagli Alberghieri.
In secondo luogo  negli istituti tecnici commerciali la materia  è stata sia ridimensionata come quadro orario (passando da 8 a 6 ore settimanali), che depotenziata come valore  formativo (a causa dello spostamento dal triennio al biennio).
Come ulteriore penalizzazione si è verificata, negli ultimi 4 anni, una cospicua assegnazione di ore di insegnamento  della Geografia Economica ( CLASSE DI CONCORSO A039) a docenti della classe di concorso A060, non abilitati all’insegnamento della stessa e pertanto privi delle indispensabili specifiche  competenze
Tale indebita assegnazione ha prodotto i seguenti  effetti  negativi:
•    un abbassamento della qualità dell’insegnamento  e dell’offerta formativa a danno degli studenti
•    un cospicuo taglio delle cattedre a danno degli insegnanti di ruolo della A039
•    l’espulsione dall’insegnamento dei precari della A039 dotati di abilitazione e quindi delle necessarie competenze.
I sottoscritti chiedono pertanto che le ore di geografia siano assegnate esclusivamente ai docenti specialisti della classe A039, anche alla luce dell’accertata inesistenza di insegnanti  in esubero  su base provinciale della classe A060, abrogandone il carattere di atipicità mediante una nota ministeriale chiara e apposita.
La geografia per specificità proprie è lo strumento di analisi delle infinite relazioni che governano la realtà globalizzata e che interconnettono  i vari territori e i rapporti fra attività umane e peculiarità ambientali, per cui, come ogni altra disciplina, deve essere insegnata solamente da docenti preparati e specialisti, quali sono gli abilitati nella A039, in grado di garantirne una adeguata acquisizione delle competenze.

Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati

Siamo docenti specialisti di Geografia Economica (classe di concorso A039)
che hanno deciso di autorganizzarsi per tutelare il valore della disciplina, intesa come strumento fondamentale per la comprensione ed interpretazione delle dinamiche economiche, sociali e geopolitiche delle realtà locali e del mondo globalizzato.
Abbiamo deciso di unirci per contrastare le politiche ministeriali che negli ultimi due decenni hanno pesantemente penalizzato l’insegnamento della materia, riducendo il monte ore settimanale delle superiori e svilendone le potenzialità formative.
La  nostra attività prioritaria ha riguardato sin dall’inizio la tutela della dignità della disciplina, la difesa dei posti di lavoro degli insegnanti, precari e di ruolo, specialisti della classe AO39 e il diritto degli studenti ad una elevata qualità dell’offerta formativa, anche in questa complessa ed importante disciplina.
La nostra azione sindacale è stata dettata dall’esigenza di contrastare l’illegittima pratica di attribuire ad insegnanti di altre classi di concorso, sprovvisti di specifica
abilitazione all’insegnamento, parte delle poche ore riservate alla nostra materia, che dovrebbero essere, invece, assegnate esclusivamente ai docenti della A039.
Negli ultimi mesi abbiamo messo in cantiere iniziative di carattere didattico-culturale riguardanti sia tematiche regionali di stringente attualità, come nel caso del Brasile, del Cile e della Siria, sia analisi di processi evolutivi di realtà statuali del Sud del mondo, come quello di Cuba. Particolare attenzione è stata anche rivolta alle dinamiche economico-finanziare relative al caso della Germania ed al suo ruolo egemone nell’area dell’Euro.
Per il mese di marzo è  previsto un incontro col Prof. Michele Nobile,  sul tema della crisi economica mondiale e sui riflessi che essa ha determinato in campo sociale e della rappresentanza democratica.  Nel mese di Aprile verrà  infine organizzata una lezione relativa all’applicazione delle tecniche informatiche nelle metodologie di indagine geografica, tenuta dal Prof. Manlio Dinucci.
Seppure il nostro gruppo sia nato in Toscana, il Giga è impegnato nell’aggregazione del maggior numero possibile di insegnanti su tutto il territorio nazionale, a sostegno sia dell’attività sindacale, che di quella divulgativa delle tematiche geografiche.
Al fine di diffondere ad una platea di più vaste dimensioni le nostre iniziative abbiamo ritenuto di istituire collaborazioni con organismi impegnati sui temi della cooperazione internazionale, dei rapporti tra il Nord e il Sud del pianeta e su questioni sociali ed economiche. Per questo motivo abbiamo predisposto un programma di incontri in collaborazione con varie associazioni per l’elaborazione di modelli interpretativi di realtà regionali e per la diffusione della cultura geografica.
Consci dell’insostituibile valenza formativa rivestita dalla  Geografia Economica, lanciamo un appello per un convinto sostegno per la tutela della sua dignità disciplinare e per il mantenimento di un adeguato livello qualitativo di insegnamento delle tematiche da essa affrontate, affinché le nuove generazioni non siano private di fondamentali strumenti interpretativi della complessa società odierna e del ruolo di cittadini consapevoli.

PAS – Ricorso per i requisiti di accesso degli esclusi

PAS – Ricorso per i requisiti di accesso degli esclusi: la parola passa al Consiglio di Stato

 

Il TAR Lazio, dopo mesi di rinvii, si pronuncia nel fumus, seppur in sede cautelare, e conferma i criteri stabiliti dal regolamento modificato. Per il sindacato, tuttavia, continuano a contraddire tutta la giurisprudenza e legislazione precedente. Pertanto, sono state inviate a tutti i ricorrenti le istruzioni per l’appello, in vista della decisione che verrà presa all’indomani della prima Camera di Consiglio dai giudici di Palazzo Spada, il prossimo 4 marzo.

 

Sono migliaia i ricorrenti esclusi dal D.D.G. 58/2013 in attesa di ottenere il via libera per partecipare ai Percorsi Abilitanti Speciali. Negli scorsi mesi, a parte il primo ricorso pilota accolto in sede cautelare per un docente di ruolo e alcuni decreti monocratici accolti per singoli ricorrenti, abbiamo dovuto registrare l’indisponibilità del TAR Lazio alla concessione di misure cautelari, ripetutamente richieste dai legali del sindacato.

 

La parola adesso passa al Consiglio di Stato che, nell’udienza del prossimo 4 marzo, dovrà decidere se autorizzare o meno l’immediata partecipazione dei primi ricorrenti appellati ai corsi abilitanti. Per questo motivo, ANIEF ha inviato a tutti gli interessati le istruzioni e il mandato per costituirsi in appello, nel caso sia ribaltata la decisione cautelare assunta dai giudici amministrativi in primo grado. Chi non dovesse averle ricevute, deve immediatamente inviare una mail a appello.pas@anief.net specificando cognome e nome, indirizzo mail e recapiti telefonici, numero di ruolo del proprio ricorso.

Sciopero della fame a scuola: i primi due giorni

Ieri (24 febbraio) e oggi (25) si sono svolte le prime due tappe dello sciopero della fame a staffetta dei docenti precari della scuola primaria bolognese. La lotta è per ottenere corsi abilitanti gratuiti all’interno delle scuole pubbliche, in luogo dei cosiddetti Pas organizzati solo da alcune università (creando disparità inconcepibili tra le diverse province) e per cifre onerosissime (tra i 2000 e 3000 euro).
Lo sciopero per ora ha coinvolto i precari terza fascia delle scuole di Bentivoglio e di Altedo. Oggi tocca alla scuola Fortuzzi di Bologna… Nel sito alcune immagini degli aderenti www.cespbo.it/pe.htm
Lo sciopero a staffetta continuerà fino a Sabato 1 marzo quando invitiamo tutti i precari all’assemblea alle 10,30 presso il circolo arci “Angolo B” via San Rocco, 5/D dove decideremo come continuare la nostra lotta.

Concorso Lombardia: Auguri ai neo-dirigenti

Il concorso per dirigenti scolastici della Lombardia, dopo più di tre anni dal suo inizio, ha forse oggi superato l’ultimo traguardo.
Lo stesso TAR che nell’agosto 2012, a causa di una busta, ne decise la sospensione, oggi ha rigettato le istanze di sospensiva delle procedure concorsuali, rinviandone il merito all’1 luglio prossimo e  permettendo così all’Ufficio Scolastico Regionale di giungere alle sospirate nomine dei primi 355 neo-presidi.
DiSAL non può che esserne soddisfatta, dopo essersi impegnata per anni al fine di consegnare alla scuola lombarda la sua piena operatività.
Nello stesso tempo DiSAL conferma di aver chiesto al nuovo ministro di valutare seriamente la possibilità di ottenere dal MEF l’ampliamento del numero della nomine ben oltre le 355 già autorizzate, così da riportare alla normalità tutta la scuola lombarda.
Pur nel caos di una vicenda che lascia comunque molto amaro in bocca a molti, la nostra scuola ha dirito di ritrovare la tranquillità necessaria ad uno stabile lavoro culturale ed educativo.
I migliori auguri ai neo-dirigenti !

Roberto Fraccia
Presidente DiSAL Lombardia

28 FEBBRAIO: MANIFESTAZIONE NAZIONALE

28 FEBBRAIO: MANIFESTAZIONE NAZIONALE DELLA FLP PER IL RINNOVO  DEI CONTRATTI, LO SBLOCCO DELLE CARRIERE E LA VALORIZZAZIONE DEL LAVORO PUBBLICO!!
Negli ultimi 4 anni abbiamo pagato caro, ora chiediamo il rilancio del settore, una nuova P.A. che crei valore per le imprese e difenda i valori della Costituzione.

A breve si insedierà il nuovo Governo Renzi, il quarto Governo negli ultimi 4 anni, cioè da quando la coppia Tremonti-Brunetta varò il blocco degli stipendi e delle carriere dei dipendenti pubblici, confermato dal Governo Letta per tutto il 2014.
In questi anni i nostri salari si sono sensibilmente ridotti, sia come potere d’acquisto sia sul piano nominale.
Il risultato è che le “spending review” si sono tradotte quasi esclusivamente in risparmi sul personale, che negli ultimi 3 anni ha lasciato all’erario all’incirca 20 miliardi di euro e quasi mezzo milione di posti di lavoro ma ha anche consegnato al Paese una Pubblica Amministrazione più anziana (quasi il 50% di over 50), meno formata e tra le peggio pagate di tutta Europa, con ovvie ripercussioni sulla motivazione del personale.
La FLP vuole, pretende, di difendere il ruolo della pubblica amministrazione, a tutela dei valori costituzionali e quindi ha deciso di convocare un’assemblea cittadina con manifestazione nazionale per il 28 febbraio a Roma, a Palazzo Vidoni, sede della Funzione Pubblica.
Rinnovo dei contratti, sblocco delle carriere e miglioramento dei servizi pubblici sono le nostre rivendicazioni.
A tutti i Governi che si sono succeduti abbiamo tentato di spiegare che una Pubblica Amministrazione efficiente e motivata è condizione necessaria per creare valore  aggiunto per le imprese e per erogare servizi  adeguati ai cittadini, soprattutto alle fasce più deboli.
Non siamo pregiudizialmente contro nessun Governo e quindi a maggior ragione non possiamo esserlo contro un Governo che non si è ancora formato.
Il Presidente del Consiglio incaricato ha però già parlato di riforma della pubblica amministrazione da fare entro maggio.
Ebbene, la nostra manifestazione serve anche a chiarire da subito la nostra idea di riforma.
La Pubblica Amministrazione non può essere oggetto dell’ennesima operazione di smantellamento per fare “cassa”, ma deve vedere, invece, pur in un quadro di razionalizzazione e semplificazione dei livelli di governo, confermata ed anzi rafforzata la sua presenza di presidio e di servizio sul territorio.
Lo dicevamo sopra e lo ribadiamo.
Per garantire livelli adeguati di equità fiscale, di  sicurezza, di funzionamento della giustizia, un istruzione ed una sanità pubblica di qualità, migliori e più efficaci servizi alle imprese ed ai cittadini,  bisogna valorizzare e  coinvolgere il personale, anziché criminalizzarlo come è avvenuto negli ultimi anni con l’adozione di normative penalizzanti, il blocco reiterato dei contratti ed il taglio delle retribuzioni.
Insomma, vogliamo da subito essere coinvolti, dimostrare la bontà delle nostre idee, cambiare l’approccio e le leggi  punitive sul lavoro pubblico approvate colpevolmente in questi anni.
Per questo manifesteremo in modo deciso, fermo e propositivo il 28 febbraio.

Lotta agli sprechi e alle caste, sblocco dei contratti e delle carriere.
Partiamo da questi obiettivi per arrivare a una Pubblica Amministrazione sana, produttiva ed efficiente!

Lettera a Renzi

Ci piace molto l’idea del neo Presidente del Consiglio di andare il
mercoledì nelle scuole. Siamo anche convinti che non vuole essere una forma di
concorrenza sleale con le concomitanti udienze generali del Pontefice.
Mentre lo aspettiamo, ovviamente senza elmetto protettivo, perché le
scuole saranno finalmente sicure, ci permettiamo di suggerirgli di estrarre a
sorte quelle che avranno la fortuna della visita (con tutto l’ottimismo possibile,
che pure ci contraddistingue, non riusciamo ad immaginare un governo che duri
più di 41.000 settimane – quante sono le scuole – considerando visite anche a
Natale e a Ferragosto).
Il nostro sommesso consiglio vuole tutelare gli alunni: si perderebbero
questo momento di autentica gioia, sovrastati dalla ricerca di bandierine,
addobbi per le aule, ansie isteriche di qualche docente, per tacere le
preoccupazioni di dirigenti delle scuole, degli uffici territoriali, dei direttori
regionali…
Benvenuto nelle nostre scuole, signor Presidente del Consiglio, ma ci
venga a sorpresa, lasciandosi tentare dall’azzurro del mare o dal bianco dei
monti, dal fumo delle sempre più rade ciminiere o dal poco raccomandabile
hinterland disseminato di carcasse d’automobili e di buste di plastica che si
confondono coi gabbiani.
Le scuole in Italia sono dappertutto, più delle caserme e dei penitenziari,
hanno un profumo inconfondibile che la gente di scuola sa riconoscere.
La stiamo aspettando, senza la scorta e il codazzo di funzionari di alto e
basso rango, giornalisti, fotografi, sacerdoti e vigili urbani in grande uniforme…
Solo così potrà sentire l’inconfondibile profumo e trasformarlo in scelte
nuove e audaci, finora miseramente mancate.

Con i migliori auguri di buon lavoro

Gregorio Iannaccone
Presidente Nazionale ANDIS

Sciopero nazionale attività aggiuntive dall’1 al 22 marzo 2014

Ministero dell’Istruzione dell ‘Università e della Ricerca
AOOUFGAB – Ufficio del Gabinetto

Prot. n. 0004595 – 24/02/2014 – USCITA
Titolario: 33.06.01

Ai Direttori Generali Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi

Oggetto: Comparto Scuola. Unicobas/Scuola: sciopero nazionale attività aggiuntive dall’ 1 al 22 marzo 2014.

Si comunica che l’organizzazione sindacale Unicobas/Scuola, con nota del 14 febbraio u.s., ha proclamato” per
tutto il personale docente ed AT A. Di ruolo e non, lo sciopero nazionale delle attività aggiuntive dal IO al 22
marzo 2014 compresi, così come di seguito indicato:
Personale Ata:
– astensione attività aggiuntive oltre le 36 ore settimanali,
– astensione da tutte le ulteriori attività previste nelle lettere di incarico comprese quelle collegate alle posizioni
economiche (l” e II” ) e agli incarichi specifici,
– astensione dall’intensificazione della attività nell’orario di lavoro relativa alla sostituzione dei colleghi assenti
con limitazione al proprio piano di lavoro o settore,
– astensione svolgimento incarico sostituzione Dsga,
– astensione svolgimento incarico di reggenza come Dsga presso le scuole sottodimensionate.
Personale docente ed educativo:
– astensione dalle attività aggiuntive di insegnamento oltre l’orario obbligatorio, retribuite con il MOF;
– astensione dall’espletamento delle funzioni strumentali;
– astensione dalle ore aggiuntive per l’attuazione di progetti retribuiti con il MOF e dagli incarichi di
coordinatore di progetti retribuiti con il MOF;
– astensione dalla sostituzione e collaborazione con il dirigente scolastico e dagli incarichi di responsabile di
plesso, di laboratorio, di dipartimento, coordinatore del consiglio di classe e coordinatore personale educativo;
– astensione dalle ore aggiuntive prestate per l’attuazione dei corsi di recupero per gli alunni con debiti formativi;
– astensione dalle attività complementari di educazione fisica e avviamento alla pratica sportiva”.
L’astensione in questione interessa il servizio pubblico essenziale “istruzione” di cui all’art. 1 della legge 12
giugno 1990, n. 146 e successive modifiche ed integrazioni e alle norme pattizie definite ai sensi dell’art. 2 della
legge medesima.
Si pregano pertanto le SS.LL., ai sensi dell’art. 2, comma 6 , della citata legge 12 giugno 1990, n. 146 e
successive modifiche ed integrazioni di attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alla
comunicazione dell ‘astensione in oggetto, alle istituzioni scolastiche e, per loro mezzo alle famiglie ed agli
alunni.

IL VICE CAPO DI GABINETTO VICARIO
Dott. ssa Simona Montesarchio

Sulla scuola impegni importanti e convincenti

Cittadinanzattiva su discorso Premier Renzi al Senato: sulla scuola impegni importanti e  convincenti. Riconoscere un ruolo centrale anche alle organizzazioni civiche

“Apprezziamo la determinazione con cui il Premier Matteo Renzi ha portato il tema dell’edilizia scolastica nel suo discorso al Senato, sia per la centralità riconosciuta a questa emergenza,  sia per aver già individuato le questioni specifiche su cui lavorare per affrontarla”, afferma Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva.

“Un piano straordinario di una certa rilevanza economica e da realizzare in tempi ristretti, il coinvolgimento di tutti gli operatori della scuola in questo come in altri processi di riforma che la riguarderanno; lo svincolamento dell’edilizia scolastica dal Patto di stabilità interno; l’impegno per una mappatura aggiornata da parte di sindaci e presidenti di provincia dello stato delle scuole: sono queste le quattro linee portate all’attenzione del Senato da Renzi e sulle quali, da anni, facciamo sentire la nostra voce.

Al neo Premier e al futuro Ministro chiediamo di riconoscere anche alle organizzazioni civiche da anni impegnate sul tema, un ruolo centrale per il rilancio della scuola e dei giovani come forza motrice del Paese”.

SCATTI ANZIANITA’: “MINISTRO GIANNINI INIZIA CON PIEDE SBAGLIATO”

SCATTI ANZIANITA’, GILDA: “MINISTRO GIANNINI INIZIA CON PIEDE SBAGLIATO”

“Eravamo pronti a rivolgerle un augurio di buon lavoro ma con le sue prime esternazioni il neo ministro ci ha già gelato, dimostrando di non conoscere il mondo della scuola e soprattutto il duro lavoro dei docenti italiani”. Per Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Stefania Giannini è entrata con il piede sbagliato a viale Trastevere. A suscitare la dura reazione della Gilda sono state in particolar modo le dichiarazioni riguardanti gli scatti di anzianità che, secondo l’erede della Carrozza, vanno superati perché rappresentano “il frutto di un mancato coraggio politico del passato”.

“Non siamo contrari a merito e valutazione – precisa Di Meglio – ma è necessario individuare tutti insieme, parti sociali e amministrazione, un sistema che sia realmente in grado di valorizzare i docenti. Certamente la strada giusta non passa attraverso l’abolizione dell’anzianità di servizio, riconosciuta ai docenti in tutti i Paesi europei ma che in Italia è la più bassa in termini assoluti. Se gli automatismi stipendiali fossero eliminati – incalza il coordinatore della Gilda – gli insegnanti italiani rischierebbero davvero la proletarizzazione”.

La Gilda degli Insegnanti si dichiara nettamente contraria anche all’idea di abbreviare di un anno il percorso liceale, “un intervento – spiega Di Meglio – che ridurrebbe ancora di più l’organico già falcidiato dai tagli della Gelmini”.

“Ci auguriamo che il neo ministro convochi al più presto i sindacati per confrontarsi sul programma che intende attuare. Nel frattempo, per iniziare a capire le condizioni economiche e sociali in cui si trovano i docenti, – conclude Di Meglio – le consigliamo di leggere ‘Il maestro di Vigevano’, famoso romanzo di Lucio Mastronardi pubblicato nel 1962 ma purtroppo ancora drammaticamente attuale”.

Cominciamo molto male!

Renzi, Giannini e Faraone: cominciamo molto male!

Non abbiamo mai preso sul serio le rodomontate di Renzi, le rottamazioni, la rivoluzione democratica, la nuova politica che spazza via la “casta” ecc..E’ stata subito palese la smisurata ambizione e presunzione del Matteo, ottimo allievo di Berlusconi nel cambiare tesi e programmi da un giorno all’altro in base ad esclusivi criteri di potere: ed avevamo già verificato l’abisso tra chiacchiere e fatti nella conduzione della sua città. Dunque, non siamo troppo sorpresi delle  pur clamorose svolte a 180 gradi che lo hanno portato al governo. Piuttosto, sono sconcertanti i suoi innumerevoli corifei – nei mass media, nel suo partito, tra i poteri che contano – uniti nel “il fine giustifica i mezzi” e prodighi di un’indulgenza mai regalata a Berlusconi, malgrado la svolta, con la quale il puttino ha rinnegato tutta la sua mitologia, sia stata totale e rapidissima e abbia lasciato a bocca aperta persino i due milioni di elettori che lo avevano incoronato segretario PD senza la minima idea del suo programma e solo perché figura bene in TV.

Al governo solo tramite un plebiscito elettorale, collaborando per l’intanto con “Staisereno” Letta? Col cavolo. Roso dall’ambizione smisurata e dalla fretta di chi ha puntato tutto sull’immagine, ci arriva con un accoltellamento di palazzo che manco la peggior DC. Doveva rottamare la vecchia politica? Ha fatto un governo con il solito manuale Cencelli, tre posti al NCD, uno a Scelta civica, uno all’Udc e gli altri ben divisi tra le correnti PD. Non mi farò condizionare dai poteri forti? Ha trattato i ministri con Draghi, Napolitano, la Confindustria e le Coop che gli hanno imposto i loro, ed ha sfornato un Letta-bis senza Letta, con 9 ministri confermati e new entryorrende come il Padoan, fan dell’austerità alla tedesca pure peggio di Saccomanni, con lo Sviluppo economico in appalto alla Confindustria e il Lavoro alle Cooperative “rosse”. Con in più la berlusconiana promozione di giovanotte-immagine senza “meriti” che non siano d’estetica e di totale fedeltà al capo, mentre viene cancellato l’odiato – da Lega e razzisti al seguito – Ministero “negro”.

Ciò malgrado, ci siamo ripromessi di attendere i programmi: e quelli, almeno per la scuola,  stanno già arrivando grazie alle interviste alla neoministra Stefania Giannini e a Davide Faraone, neo-responsabile scuola PD e “renziano Doc”. La prima, dopo il rituale “premierò il merito”, grottesco se detto da un governo del tutto senza meriti, annuncia che vuole cancellare gli “automatismi”, cioè gli scatti di anzianità per docenti ed Ata, l’unica forma, miserella, di avanzamento economico rimasto. Poi, dopo aver promesso di invertire l’immiserimento dell’istruzione, propone il taglio di un anno di scuola nelle superiori, cioè una riduzione di spesa e di personale intorno al 20%, per la felicità di Padoan e di tutti coloro che hanno diminuito negli ultimi venti anni del 30% gli investimenti nell’istruzione e gli stipendi di docenti ed Ata; e un taglio anche all’Università, di quel personale amministrativo “eccessivo” per colpa dei sindacati. Faraone le fa eco (o le dà la linea), confermando il taglio di un anno di scuola e proponendo la “necessaria revisione dello stato giuridico” di docenti ed Ata e il “superamento di alcune rigidità del contratto nazionale” per portare a compimento la “vera autonomia”, con la quale Berlinguer lanciò la scuola-azienda che ha prodotto l’attuale scuola- miseria e scuola-quiz; e che ora per Faraone dovrebbe partorire, dopo fantasticate stabilizzazioni di precari in massa, le ben più concrete assunzioni dirette (e licenziamenti) da parte dei presidi.

Dunque, prendendo almeno loro sul serio, sembra prospettarsi un orizzonte oscuro che smentisce le mirabili promesse del Renzi per il “rilancio” dell’istruzione come “interesse primario”. Rafforzeremo le mobilitazioni che abbiamo in corso – inidonei, precari Ata e delle elementari, quota 96, scuola in carcere, scioperi contro i quiz Invalsi, Itp, Lsu e Ata pulizie, modelli viventi ecc..- di fronte a questi primi segnali inquietanti. E visto che le nostre proteste si svolgeranno spesso davanti al Ministero ora guidato da Giannini, ci auguriamo che la ministra ne approfitti per farci cambiare idea con i fatti rispetto a questo primo, inevitabilmente negativo, giudizio.

Piero Bernocchi  portavoce nazionale COBAS

COMUNICATO DALL’ASSEMBLEA

COMUNICATO DALL’ASSEMBLEA DI INSEGNANTI DI ITALIANO L2/LS
– BOLOGNA 23 FEBBRAIO 2014

Il 23 febbraio si è svolta a Bologna un’assemblea di insegnanti di italiano L2/LS (italiano a non
madrelingua), che ha visto la partecipazione di insegnanti provenienti da varie città del centro-nord
(Bologna, Cesena, Parma, Pavia, Milano, Trento) e anche di figure professionali diverse ma sempre
legate all’insegnamento (educatori, insegnanti di sostegno). L’assemblea era auto-organizzata dagli
insegnanti stessi e nasceva dalla volontà di confrontarsi sulla precarietà lavorativa, sulla necessità di
un riconoscimento istituzionale e concreto della dignità e qualità professionale dell’insegnante di
italiano L2/LS, sulla necessità di azioni serie e di sistema a garanzia dei diritti educativi degli studenti
non madrelingua e sulla mancanza cronica di fondi che rende l’utilizzo di personale non formato e/o
non pagato all’interno della scuola pubblica sempre più frequente, abitudine che le scuole e gli enti
pubblici giustificano con la scusa della “crisi”.
Tra gli insegnanti intervenuti vi erano soci di cooperative, freelance a partita iva, ma anche aspiranti
insegnanti che non riescono ad inserirsi in questo ambiente lavorativo nonostante una formazione
specifica e soprattutto nonostante vi sia grande bisogno della loro professionalità. Mancano fondi, e
quei pochi che ci sono non si capisce sulla base di che cosa vengano affidati; bisogna talvolta
partecipare a bandi, talvolta invece gli incarichi vengono affidati per nomina diretta, talvolta è
necessario passare attraverso scuole di lingua; si è spesso costretti a “vendersi” per poter sopravvivere.
Di tutta questa incertezza, a farne le spese sono gli insegnanti in quanto persone che hanno il diritto ad
avere un presente ed un futuro dignitosi, e gli studenti non madrelingua che, in particolare nelle scuole
pubbliche, vedono sistematicamente negato il diritto a godere di un’educazione linguistica di qualità,
fuori dall’ottica emergenziale e di assistenzialismo. La mancanza di conoscenza di “cosa” sia un
insegnante di L2/LS genera mancanza di riconoscimento professionale, che si ripercuote sulla
mancanza di educazione linguistica di qualità per gli studenti, in un circolo vizioso che si può leggere
anche a rovescio: considerare l’apprendimento della lingua italiana una pietosa elemosina piuttosto che
un diritto genera mancanza di riconoscimento del lavoro delle persone che questo diritto dovrebbero
contribuire a garantire. Tutto questo mentre le Università continuano a sfornare Corsi di Laurea in
didattica dell’italiano L2/LS, Master e quant’altro, configurandosi come fabbriche di precarietà
piuttosto che di opportunità lavorative. D’altra parte, non è affatto raro che ancora le scuole utilizzino
personale non preparato (volontari, ma anche insegnanti di sostegno e altri insegnanti interni) per
insegnare l’italiano L2, sintomatico di come anni ed anni non siano serviti per considerare la presenza
di alunni non madrelingua non più un’emergenza ma un fatto strutturale.
Al momento esistono in Italia due gruppi, “Riconoscimento della professionalità dell’insegnante di
italiano a stranieri” e “Albo professionale degli Insegnanti di Italiano a Stranieri” (il quale in realtà
non è un albo), all’interno dei quali si riflette sui requisiti per definire la professione e si cerca di far
conoscere la realtà dell’insegnamento dell’italiano L2/LS. In assemblea si è riflettuto su una possibile
unitarietà di azione. Si è inoltre individuato come possibile obiettivo di lotta l’istituzione di una classe
di concorso specifica a cui si possa accedere con determinata formazione ed esperienza. L’assemblea
ha tuttavia ribadito una netta opposizione verso le classi separate/differenziate, individuando
nell’integrazione all’interno della classe un elemento fondamentale per l’apprendimento linguistico e
per educare al rispetto e alla valorizzazione di ognuno dentro e fuori la scuola. Ha anche espresso
contrarietà verso i TFA e altri simili percorsi, ritenuti modi per scucire soldi e mortificare chi
formazione ed esperienza le ha già. In merito all’idea della classe di concorso, ci si attiverà per
consultare alcuni sindacati, nello specifico Cobas, Usb e Usi-Ait.
In ultimo, la questione dei fondi che il Ministero fornisce alle scuole per permettere il supporto agli
alunni non madrelingua. Oltre ad assere assolutamente miserevoli e non sufficienti, è previsto che
possano finanziare progetti assegnati a qualsiasi insegnante purchè interno, anche se privo di qualsiasi
formazione/esperienza di insegnamento della L2, il che è sintomatico della considerazione di cui
godono gli studenti non madrelingua e gli insegnanti di L2/LS. Anche su questo punto si stanno
costruendo percorsi di analisi e rivendicazione.

PAS – diffida al Miur

PAS – Anief diffida il Miur e invita i docenti a fare lo stesso: non si possono continuare a negare le 150 ore, sono un diritto di tutti i partecipanti

 

Il sindacato ha deciso di intervenire, tutti i docenti che hanno iniziato o si accingono a frequentare i PAS, Percorsi Abilitanti Speciali, devono avere la possibilità di poter fruire dei permessi per il diritto allo studio: ciò permetterebbe di prevenire quelle dimissioni che diversi precari stanno presentando ai propri dirigenti perché impossibilitati a svolgere i corsi PAS e contemporaneamente continuare a insegnare. Scrivi a dirittostudio.pas@anief.net per chiedere il modello di diffida.

 

Non si tratta di una concessione, ma di un diritto. Che non può essere negato. Lo sa bene il Ministero dell’Istruzione, che un mese fa, attraverso il Direttore Generale, Luciano Chiappetta, ha annunciato che il diritto delle 150 oreverrà esteso a tutti i partecipanti, svincolandoli dal rispetto del previsto 3%, in quanto è interesse dell’ Amministrazione professionalizzare i partecipanti”.

 

Ad oggi purtroppo non è stata ancora emanata la circolare con la quale il ministero autorizza le cosiddette “150 ore” di permesso per i corsisti PAS. Il MIUR si è limitato a dare indicazioni agli Uffici Scolastici Regionali e agli Ambiti Territoriali, chiedendo di mettere nelle condizioni tutti i candidati di poter svolgere i corsi e di continuare a fare le supplenze. In particolare, lo scorso 25 novembre, lo stesso Ministero dell’Istruzione ha chiesto ai responsabili di USR e ATP, “in concomitanza con l’inizio dei corsi” di “adottare ogni iniziativa utile a favorirne la frequenza da parte dei docenti in servizio con contratti a tempo determinato”.

 

Anief, pertanto, chiede al Ministero dell’Istruzione di garantire il diritto allo studio a tutti i docenti iscritti ai corsi PAS. E invita tutti gli ammessi ai corsi, privati illegittimamente dei permessi allo studio – indispensabili per frequentare le lezioni, i laboratori e svolgere le verifiche intermedie e finali –, di denunciare al sindacato le situazioni di illegittima negazione dei permessi per agevolare il diritto allo studio.

Per questi motivi, Anief diffida il Miur per la negazione del diritto allo studio di un’alta percentuale di partecipanti ai PAS.

 

Chi è interessato a ricorrere contro la mancata concessione delle 150 ore di permesso studio può scrivere a dirittostudio.pas@anief.net, indicando nella mail cognome e nome, recapiti telefonici e mail, regione in cui si frequentano i PAS.

Nullo il rimprovero scritto mosso a un collaboratore scolastico

                 Nullo il rimprovero scritto mosso a un collaboratore scolastico per palese                                violazione degli artt. 93 comma 2 del CCNL 29/11/2007, 55 bis del D.L.vo n.                            165/2001, introdotto dall’art. 69 del D.L.vo n. 150/2009.

 

La normativa, in materia di procedimenti disciplinari a carico del personale ATA (non docente), prevede che l’Amministrazione, salvo il caso del rimprovero verbale, non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del dipendente senza previa contestazione scritta dell’addebito – da effettuarsi entro 20 giorni da quando il soggetto competente per la contestazione, di cui al successivo art. 94, è venuto a conoscenza del fatto- e senza averlo sentito a sua difesa con l’eventuale assistenza di un procuratore ovvero di un rappresentante dell’associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato (art. 93, comma 2 CCNL del 29/11/2007).

Tale disposto, è ribadito dagli artt. 55 bis e 69 richiamati in oggetto, quest’ultimo, al comma 2 così recita:

“La violazione dei termini stabiliti nel presente comma comporta, per l’amministrazione, la decadenza dall’azione disciplinare ovvero, per il dipendente, dall’esercizio di difesa”.

Il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Tortora, non avendo seguito le procedure contrattuali e legislative di cui sopra, ha dovuto estinguere procedimento disciplinare nei confronti di un collaboratore scolastico che è stato assistito e seguito dal responsabile territoriale del SAB di Praia a Mare prof. Umberto Sola.

Nel merito, il dirigente scolastico emetteva provvedimento di rimprovero scritto ancor prima di contestare l’addebito e senza sentire l’interessato in sua difesa che avrebbe avuto tante argomentazioni a suo favore.

Il lavoratore, con il patrocinio del SAB, contestava immediatamente al dirigente scolastico la procedura adottata, il tutto in violazione della normativa vigente richiamata in oggetto: il dirigente scolastico non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del dipendente senza averlo sentito a sua difesa con l’eventuale assistenza di un procuratore ovvero di un rappresentante sindacale cui aderisce o conferisce mandato.

Alla luce dei fatti sopra esposti, il dirigente scolastico ha emesso decreto di estinzione del procedimento e l’annullamento di tutti gli atti correlati.

Il SAB, tramite il segretario generale prof. Francesco Sola, esprime viva soddisfazione per il risultato ottenuto a tutela e difesa dei lavoratori, quali i collaboratori scolastici, che rappresentano il personale più debole e indifeso del comparto scuola essendo quello più esposto ad attacchi di ogni genere anche per il ruolo di vigilanza che è chiamato a ricoprire.

 

F.to Prof. Francesco Sola

Segretario Generale SAB